ITPD20010266A1 - Estrusore monoalbero con apertura a ribalta del cannocchiale delle coclee di alimentazione e di spinta. - Google Patents

Description

TITOLO

ESTRUSORE MONOALBERO CON APERTURA A

RIBALTA DEL CANNOCCHIALE DELLE COCLEE DI

ALIMENTAZIONE E DI SPINTA

DESCRIZIONE

Il presente brevetto è attinente agli estrusori a vite per argilla, materiali ceramici e pastosi in genere; in particolar modo concerne un nuovo tipo di estrusore avente un unico albero completo di coclea di alimentazione e coclea di spinta alloggiati in un’unica sede costituita da due semigusci completamente apribili a ribalta per le operazioni di manutenzione e pulizia.

Gli attuali estrusori per materiali ceramici, plastici come l’argilla, sono composti da due coclee fra le quali è interposta una camera interessata dall’azione del vuoto generato da un’apposita pompa. La prima coclea, detta coclea di alimentazione, ha il compito di spingere il materiale pastoso dalla tramoggia di carico verso la camera del vuoto; la seconda coclea, detta coclea di spinta, ha il compito di comprimere il materiale verso la filiera di estrusione. La camera del vuoto, frapposta fra le due eliche, ha il compito di aspirare tutta l’aria presente nell’impasto prima che esso sia compresso ed estruso dalla bocca della filiera.

L’azione del vuoto è fondamentale per l’estrema compattezza e omogeneità del materiale da estrudere, e rappresenta l’unico sistema per l’eliminazione di pericolose sfogliature e cricche nelle fasi di essiccazione e cottura del prodotto estruso.

Il prodotto, una volta entrato nella tramoggia di carico viene trasportato dalla prima coclea verso la camera del vuoto delimitata in quella zona da una parete forata detta griglia.

II materiale viene spinto con forza contro la griglia, dov’è costretto a rallentare creando un continuo strato impermeabile che garantisce l’ermeticità a monte della camera. Il materiale entra nella camera del vuoto sotto forma di cilindretti generati dai fori del diaframma; questa particolare conformazione aumenta notevolmente la superficie traspirante del prodotto sottoposto all’azione del vuoto, migliorandone la degasazione.

Ciascuna coclea riceve il movimento di rotazione dal proprio gruppo di comando costituito da un motore elettrico a velocità variabile, pulegge e cinghie di trasmissione e da un riduttore di velocità ad ingranaggi.

Questa impostazione costruttiva caratterizza tutti gli estrusori per argilla e se da un lato permette una certa indipendenza tra le due parti costituenti la macchina, dall’altra comporta un notevole ingombro e il doppio di operazioni di gestione e manutenzione; risulta poi difficile se non impossibile l’accesso e la manutenzione ai vari organi interessati dal flusso del prodotto. In molti stabilimenti esiste la necessità di provare o produrre vari tipi di impasti molto diversi tra loro; tra una fase produttiva e l’altra è molto sentita l’esigenza di dover eliminare qualsiasi residuo del prodotto precedente al fine di non contaminare quello successivo. Si rende pertanto necessaria un’accurata pulizia di tutte le parti interne della macchina ed in particolare dei condotti delle due coclee, della camera del vuoto nonché della griglia. Gli attuali estrusori, per la loro caratteristica impostazione costruttiva, non si prestano a frequenti operazioni di pulizia interna perché ciò richiederebbe lo smontaggio di tutti gli organi componenti con un pesante impegno di lavoro da parte degli operatori e quindi uno sproporzionato costo manutentivo.

Su molte macchine è possibile aprire a compasso solo la camera di estrusione finale, essendo questa dotata di cerniere verticali sull’attacco; ciò è reso possibile operando su un notevole numero di bulloni di collegamento e azionando manualmente l’apertura del cannocchiale. Questa operazione non comporta un elevato onere di lavoro ma richiede una certa disponibilità di spazio ai lati della macchina per l’apertura delle pareti della camera e permette l’ispezione e la manutenzione solo di una minima parte di tutta la macchina .

Gli studi eseguiti, gli accorgimenti e le soluzioni finora adottati non hanno portato nessun miglioramento a questo problema.

Per ovviare a tutti i suddetti inconvenienti si è studiato e realizzato un nuovo tipo di estrusore dotato di due coclee calettate su di un unico albero alloggiato in un cannocchiale, comprendente la tramoggia di alimentazione, la camera del vuoto e la camera di estrusione; l’intera zona interessata dal flusso del materiale è divisa verticalmente in due gusci apribili a ribalta ai lati delle coclee.

Scopo del nuovo estrusore è di permettere l’apertura della macchina garantendo un facile accesso ai vari organi interni per le consuete operazioni di pulizia e di manutenzione; il tutto naturalmente contenendo al massimo dimensioni d’ingombro. Un’altra caratteristica della nuova macchina è quella di utilizzare un unico gruppo di comando costituito da un motore elettrico, pulegge e cinghie di trasmissione e da un riduttore di velocità ad ingranaggi, facilitando così le operazioni di gestione e di manutenzione.

Estrusore a vite per argilla, materiali ceramici e pastosi in genere, dotato di un unico albero su cui sono presenti le eliche delle due coclee, con interposta una griglia ed una camera del vuoto, e dotato del cannocchiale delle coclee diviso in due parti, incernierate sul loro bordo inferiore ed apribili a ribalta.

Le caratteristiche del nuovo estrusore saranno meglio chiarite dalla seguente descrizione con riferimento alla tavola di disegno allegata a titolo di esempio non limitativo.

Nella tavola viene presentata, a titolo esemplificativo e non limitativo, una pratica realizzazione del trovato.

Nelle figure 1 e 2 sono illustrate rispettivamente una sezione verticale laterale ed una sezione verticale frontale del nuovo estrusore.

Il nuovo estrusore comprende una struttura di sostegno (S) in cui è alloggiato il motore elettrico (M) e sopra la quale sono poste le due coclee (Cl, C2) e la camera a vuoto (V).

In particolare le due coclee (Cl, C2) sono accomunate: attorno ad un unico albero (Ca) sono presenti, in due tratti successivi, le eliche delle due coclee (Cl, C2).

L’estremità dell’albero (Ca) prossima alla coclea di alimentazione è collegata, tramite cinghie (Me) e motoriduttore (Mm), con il motore elettrico (M).

Tali coclee (Cl, C2) sono racchiuse in un unico cannocchiale (O) suddiviso verticalmente in due parti (01, 02) incernierate sul loro bordo inferiore: ovvero, il cannocchiale (O) è suddiviso verticalmente in una parte destra (01) ed una parte sinistra (02) incernierate ciascuna sul proprio bordo inferiore. Nella parte superiore del cannocchiale (O) sono presenti l’imboccatura di inserimento (Oi) dell’impasto e la camera del vuoto (V).

Su ciascuna parte del cannocchiale (01, 02), fra la coclea di alimentazione (Cl) e la camera del vuoto (V) presente una sede accessibile dall’esterno per l’inserimento/Γ estrazione e l’alloggiamento della griglia (G).

Ciascuna delle due parti (01, 02) del cannocchiale (O) è incernierata sul bordo inferiore così da poter aprire a ribalta il cannocchiale (O) e permettere l’accesso all’ interno del cannocchiale (O) stesso ed alle coclee (Cl, C2).

Per assicurare la tenuta fra le due parti (01, 02) del cannocchiale (O), in particolare nella zona della coclea di spinta (C2) e della camera del vuoto (V), è inserita in apposito alloggiamento una guarnizione.

Due cilindri idraulici (F) comandati da apposita centrale oleodinamica, sono applicati fra la struttura di sostegno (S) e le parti (Ol, 02) del cannocchiale (O) permettendo così l’apertura e la chiusura delle parti (01, 02) del cannocchiale (O) automaticamente.

Tali cilindri, comandati da un centralina oleodinamica con valvola di bloccaggio, hanno la funzione di attuatoli, per il sostegno ed il pre-serraggio, delle due parti del cannocchiale così da facilitare l’apertura, la chiusura ed il sostegno, soprattutto della parte a sbalzo, delle due parti di detto cannocchiale.

Il nuovo estrusore costituito come sopra descritto permette di accedere all’ interno del cannocchiale (O) delle coclee (Cl, C2) con estrema semplicità e rapidità; le due parti (01, 02) del cannocchiale (O) aperto non intralciano la zona circostante l’estrusore e non intralciano le operazioni di pulizia.

Inoltre le due coclee (Cl, C2) accomunate in un solo asse (Ca) necessitano di un solo motore (M), di un solo gruppo motoriduttore (Mm) e di una sola serie di cinghie (Me).

Queste sono le modalità schematiche sufficienti alla persona esperta per realizzare il trovato, di conseguenza, in concreta applicazione potranno esservi delle varianti senza pregiudizio alla sostanza del concetto innovativo.

Pertanto con riferimento alla descrizione che precede e alla tavola acclusa si esprimono le seguenti

Claims (4)

1. RIVENDICAZIONI 1. Estrusore a vite per argilla, materiali ceramici e pastosi in genere, caratterizzato dal fatto di avere un unico albero su cui sono presenti le eliche delle due coclee, e dove fra dette due coclee è interposta una griglia ed una camera del vuoto.
2. 2. Estrusore a vite, come da rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di avere il cannocchiale delle coclee diviso in due parti, incernierate sul un bordo ed apribili a ribalta, e dove delle guarnizioni sono poste sulle superimi di contatto fra dette due parti del cannocchiale.
3. 3. Estrusore a vite, come da rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto di avere il cannocchiale delle coclee diviso verticalmente in due parti, destre e sinistre, incernierate sul loro bordo inferiore ed apribili a ribalta.
4. 4. Estrusore a vite, come da rivendicazioni 1, 2, 3, caratterizzato dal fatto di avere degli attuatori, con funzione di sostegno e preserraggio, fra la struttura e le due parti del cannocchiale così da facilitare l’apertura, la chiusura, il sostegno ed il bloccaggio delle due parti di detto cannocchiale.