ITPD20010038A1 - Strizzatore per mop - Google Patents

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ITPD20010038A1
ITPD20010038A1 ITPD20010038A ITPD20010038A1 IT PD20010038 A1 ITPD20010038 A1 IT PD20010038A1 IT PD20010038 A ITPD20010038 A IT PD20010038A IT PD20010038 A1 ITPD20010038 A1 IT PD20010038A1
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IT
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wringer
roller
mop
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shaft
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Inventor
Bruno Zorzo
Original Assignee
A Z Internat S A Soc Ano Nyme
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Description

DESCRIZIONE
del brevetto per INVENZIONE INDUSTRIALE dal titolo:
“ Strizzatore per mop"
TESTO DELLA DESCRIZIONE
Esistono nel mercato varie soluzioni di strizzatori per mop per cui un singolo rullo rotante liberamente è tenuto sulla estremità di una coppia di bracci oscillanti fissati ad un albero pivottante sostenuto nella parte superiore di un box aperto superiormente. Detto albero pivottante viene messo in rotazione direttamente od indirettamente per mezzo di una leva a mano mentre un rullo coassiale o tendenzialmente coassiale con detto albero e sostenuto dai bracci oscillanti si muove di fronte ad una superficie di strizzaggio curva corrispondente ad una parte di superficie di un cilindro coassiale al suddetto albero pivottante. Tra la superficie del rullo ed il piano di strizzaggio si instaura una fessura uniforme o tendenzialmente uniforme quando il rullo viene mosso da un moto di oscillazione dei bracci oscillanti. Alcuni degli strizzatori sopradescritti con rullo che opera contro un piano di strizzaggio curvo allo scopo di migliorare il funzionamento sono dotati dentro ciascuno dei bracci oscillanti di molle che esercitano una forza di spinta sul rullo mobile che preme contro la superficie di strizzaggio.
Va qui ricordato che le dimensioni di ingombro del box che costituisce la casseratura dello strizzatore devono essere contenute sia come larghezza che come lunghezza perché devono non oltrepassare determinati valori ormai consolidati delle strutture a cui gli strizzatori vamio applicati. Rientrano ad esempio tra gli strizzatori sopra considerati il modello giapponese 52.347, lo strizzatore di cui al brevetto USA 4,852,207 dello Yamane, lo strizzatore di cui al brevetto EP 480 327 della VDM s.r.l..
Per movimentare detti bracci mediante la leva a mano in maniera diretta, si usa un solo albero su sono fissati sia la leva che i bracci, mentre la movimentazione indiretta avviene mediante due alberi, su uno dei quali è calettata la leva a mano mentre sull’altro albero sono fissati i bracci.
E’ un principio basilare della meccanica, a tutti noto da sempre, che per la moltiplicazione o per la demoltiplicazione del moto tra due alberi, (di cui l’albero che trasmette il moto è operatore, e l’altro albero che riceve il moto è utilizzatore), il collegamento avviene o mediante pulegge e cinghie, o mediante ingranaggi o mediante aste. In genere i due alberi sono tra loro paralleli. Gli alberi considerati sono chiamati primario o secondario in funzione del compito che ciascuno dei due alberi assume nella funzionalità dell’impiego. Gli inconvenienti che presentano gli strizzatori a rullo mobile che premono contro il piano di strizzaggio a configurazione arcuata sono vari.
Un primo inconveniente è dovuto al fatto che l’angolo di oscillazione delle leve che sostengono il rullo operatore è identico a quello della leva a mano che comanda il movimento per cui il percorso del rullo contro la superficie di strizzaggio è ridotto e risulta inferiore alla estensione della striscia a frange da strizzare. Necessita pertanto almeno due successive operazioni di strizzaggio per interessare l’intera estensione della striscia a frange da strizzare.
Un altro inconveniente è dato dal fatto che per aumentare l’angolo di oscillazione delle leve che sostengono il rullo operatore rispetto a quello della leva a mano che comanda il movimento si interpongono dei mezzi di azionamento che costringono a ridurre la lunghezza delle dette leve che sostengono il rullo operatore con la conseguenza che aumenta la curvatura della superficie di strizzaggio contro cui opera il rullo. Dovendosi mantenere la entità della apertura superiore dello strizzatore, sufficiente per la introduzione del mop da strizzare, a causa della aumentata curvatura della superficie di strizzaggio si riduce la apertura del fondo.
Ciò determina il grosso inconveniente che non risulta più possibile avere un sufficiente spazio libero per far transitare attraverso il box dello strizzatore il mop con il relativo supporto per il risciacquo che precede lo strizzaggio.
Necessita in detto caso disporre un bacino di risciacquo in aggiunta a quello sovrastato dallo strizzatore, ed effettuare una movimentazione doppia con il mop e relativo supporto con due diverse azioni richiedendo pertanto un tempo doppio.
Il risciacquo in un bacino scostato rispetto a quello sottostante allo strizzatore comporta un facile spandimento di liquido con le ovvie conseguenze.
Ulteriore inconveniente è dato dai mezzi di azionamento che trasportano il moto dell’albero mosso dalla leva di comando a mano alle leve che sostengono il rullo operatore, se detti mezzi sono costituiti da altre leve ed aste “in vista”.
Detta strutturazione dei cinematismi presenta problemi agli effetti della funzionalità e della sicurezza.
Un errato inserimento del mop nello strizzatore può compromettere la movimentazione dei cinematismi; mentre lo accidentale inserimento delle dita di una mano nei cinematismi può provocare gravi danni alla persona.
Altro inconveniente si ha quando la movimentazione angolare delle leve di sostegno del rullo operatore risulta simultanea ed identica a quella della leva a mano di comando del moto. In detto caso si consuma inutilmente il tratto di escursione angolare senza attività che va dalla posizione di riposo del rullo completamente sollevato fino al suo avvicinamento al bordo superiore della superficie curva di strizzaggio. Detto tratto viene infatti coperto senza alcuna moltiplicazione del moto consumando un determinato spostamento della leva a mano di comando che sarebbe stato necessario ridurre.
Ulteriore inconveniente si ha con la utilizzazione dei mezzi di azionamento costituiti da leve ed aste che trasportano il moto dell’albero mosso dalla leva di comando a mano alle leve che sostengono il rullo operatore. In detto caso la successione delle singole fasi (spostamenti) angolari, raffrontate tra la leva di comando a mano e le leve che sostengono il rullo operatore, non avviene né con gradualità né secondo una sequenza logica degli sforzi richiesti, essendo la movimentazione dei vari elementi cinematici dipendente dalla geometria dei progressivi angoli assunti. Inoltre la movimentazione tra leve cessa laddove le leve sono ostacolate perché interferiscono contro elementi fissi (assi primari e secondari del moto e di sostegno) e quindi la stessa entità di oscillazione delle leve che sostengono il rullo operatore presenta dei limiti e limita di conseguenza la escursione del rullo operatore. A questi e ad altri inconvenienti qui non descritti si provvede con lo strizzatore del presente brevetto.
Esso è costituito essenzialmente da una scatolatura senza coperchio e senza fondo, da un rullo folle sostenuto sull’estremità di due leve oscillanti, da una leva a mano posta all’esterno che tramite ingranaggi montati sull’albero da essa comandato trasmette il moto alle leve oscillanti che sostengono il rullo. Vantaggiosamente agli effetti di irrobustimento le leve oscillanti possono essere unite tra loro da una membratura costituendo un supporto che alla estremità superiore termina a forchetta per il montaggio dell’albero su cui ruota folle il rullo di strizzaggio. Costituisce la scatolatura dello strizzatore: la parete anteriore che è provvista di sedi opportunamente configurate per il montaggio a sbalzo della intera scatolatura in maniera che la apertura inferiore possa sovrastare ad un sottostante bacino; le pareti laterali che concorrono a sostenere i cinematismi per la movimentazione del rullo pressore; la parete contrapposta alla parete portante anteriore a configurazione curva che costituisce la superficie di contrasto dove i mop e/o le strisce a frange introdotti vengono strizzati dal rullo pressore.
All’interno della scatolatura non esistono mezzi di azionamento costituiti da leve ed aste collegate alle leve di oscillazione che sostengono il rullo.
Nella realizzazione secondo il brevetto le leve di oscillazione che sostengono il rullo sono solidali ad un albero sostenuto dalle pareti laterali che caletta almeno un ingranaggio posizionato all’esterno delle dette pareti. L’ingranaggio calettato sull’albero solidale alle leve oscillanti del rullo è mosso da un ingranaggio con dentatura interna calettato quest’ultimo sull’albero mosso dalla leva di comando a mano posta sul’estero. Due molle elicoidali fissate con una estremità sulle pareti laterali e con l’altra estremità alla periferia esterna dell’ingranaggio a dentatura interna riportano il sistema di cinematismi dalla posizione di fine strizzatura nella posizione iniziale di riposo. L’albero su cui ruota folle il rullo operatore viene bloccato in corrispondenza delle sedi poste alle estremità delle leve oscillanti a mezzo di viti applicate di testa alle estremità di dette leve che lo impegnano in apposite nicchie realizzate sulla sua superficie esterna con disposizione radiale. Ciò determina la facilità e la praticità di montaggio o di smontaggio del rullo (come pure la sua sostituzione) operando sulle viti impegnate nelle nicchie presenti nelle estremità dell’albero su cui ruota folle il rullo.
Quanto in precedenza esposto risulta chiarito dall’esame delle allegate Tavole dei disegni. La fig. 1 rappresenta lo strizzatore del brevetto visto internamente secondo un piano di sezionamento verticale. Il rullo operatore risulta posizionato a riposo in alto evidenziando la ampia sua distanza dal bordo superiore della parete anteriore di strizzaggio a configurazione curva. Si nota come il mop (o la striscia a frange) ed il relativo supporto possano transitare liberamente attraverso lo strizzatore oltrepassando anche la apertura inferiore consentendo al mop di venire immerso in un eventuale bacino sottostante per essere sciacquato nel liquido contenuto nel detto sottostante bacino. Questa disponibilità di transitare del mop col relativo supporto oltrepassando anche la apertura inferiore della scatolatura dello strizzatore costituisce una delle caratteristiche salienti del brevetto.
La fig. 2 è una rappresentazione corrispondente alla fig. 1 dove il mop ed il relativo supporto si trova in una posizione intermedia (di discesa o di risalita) aH’interno dello strizzatore.
La fig. 3 è una rappresentazione analoga alla fig. 1 con il rullo operatore posizionato a riposo in alto. Il mop è addossato alla parete curva di strizzaggio ed il supporto risulta sollevato esternamente allo strizzatore in contiguità al bordo superiore della detta parete curva di strizzaggio.
La fig. 4 è una rappresentazione corrispondente alla fig. 3 dove si nota il rullo operatore impegnato contro il mop nella fase iniziale di strizzaggio.
La fig. 5 è una rappresentazione corrispondente alla fig. 4 dove si nota il rullo operatore impegnato contro il mop nella fase di completamento di strizzaggio.
La fig. 6 è una rappresentazione corrispondente alla fig. 5 dove il rullo operatore esaurita la sua azione di strizzaggio del mop proseguendo la sua escursione angolare si distanzia dal mop consentendo la estrazione del detto mop ormai strizzato dallo strizzatore a mezzo del sollevamento del relativo supporto.
La fig. 7 è una rappresentazione corrispondente alla fig. 1 vista assonometricamente.
La fig. 8 è una rappresentazione corrispondente alla fig. 2 vista assonometricamente.
Le fig. 9, 10, 11 e 12 sono rappresentazioni corrispondenti rispettivamente alla fig. 3, 4, 5 e 6 viste assonometricamente con la assenza del mop da strizzare e del relativo supporto. La fig. 13 è una vista assonometrica presa dal retro dello strizzatore del brevetto.
Il rullo operatore, la leva esterna di comando a mano si trovano in condizioni di riposo. Il movimento oscillatorio del rullo operatore avviene a mezzo dell’ingranaggio a dentatura interna solidale alla leva di comando a mano e Γ ingranaggio in presa interna ad esso è calettato sull’albero solidale con le leve di oscillazione sostenenti il rullo operatore. I raggi dei tratti delle primitive degli ingranaggi inerenti alle escursioni angolari in cui il rullo strizzatore non è operativo sono realizzati in maniera da avere un rapporto moltiplicatore maggiore rispetto al tratto in cui il rullo deve essere operativo. Va notato che l’escursione angolare della leva di comando a mano con la utilizzazione della trasmissione del moto a mezzo di ingranaggi consente una escursione angolare del rullo operatore maggiore di quella che sarebbe possibile ottenere con i mezzi di azionamento tramite leve ed aste che agiscono direttamente sulle leve di oscillazione che supportano il rullo operatore.
La fig. 14 è una sezione vista assonometricamente corrispondente alla fig. 13. Si nota come all’interno dello strizzatore non figurano leveraggi ed aste e come si presenti la parete curva di strizzaggio sufficientemente estesa per accogliere mop di notevole lunghezza. Ciò è dovuto a parità di distanza della parete di strizzaggio dalla parete anteriore di sostegno dalla possibilità di utilizzare le leve di oscillazione porta rullo più lunghe rispetto allo strizzatore provvisto all’ interno di leve ed aste di azionamento del moto.
La fig. 15 è una vista assonometrica vista dal davanti dello strizzatore del brevetto. Il rullo operatore e la leva esterna di comando a mano si trovano in condizioni di riposo. Come già esposto nella descrizione della fig. 13 il movimento oscillatorio del rullo operatore avviene a mezzo dell’ingranaggio a dentatura interna solidale alla leva di comando a mano e l’ingranaggio in presa interno ad esso e calettato sull’albero solidale con le leve. Detti ingranaggi sono collocati all’esterno rispetto al vano dello strizzatore.
La fig. 16 è una rappresentazione assonometrica dello strizzatore corrispondente alla fig.
15 che mostra la fiancata evidenziando gli ingranaggi e la leva di comando a mano. Si nota disposto lungo la periferia esterna dell’ ingranaggio con dentatura interna una molla elicoidale che mantiene nella posizione di riposo i cinematismi del moto ed il rullo operatore.
La fig. 17 è una rappresentazione corrispondente alla fig. 16 dove i cinematismi del moto e del rullo operatore (quest’ultimo non visibile) si trovano nella posizione di massima escursione dopo la fase finale di strizzatura. Risulta in evidenza la molla elicoidale applicata sulla periferia esterna dell’ingranaggio con dentatura interna allungata sotto tensione con la funzione di riportare nella posizione di riposo l’assieme dei cinematismi e del rullo operatore.
La fig. 18 è una rappresentazione corrispondente alla fig. 16 dove lo strizzatore è provvisto di bandinella di copertura a protezione degli ingranaggi, applicata a scatto su di un rilievo presente sulla parete.
Si è contraddistinto con 1 la apertura superiore della scatolatura dello strizzatore; con 2 la parete anteriore la quale attrezzata con le staffature 13 realizza le opportune sedi per il sostenimento a sbalzo della intera scatolatura in maniera che la apertura inferiore possa sovrastare ad un sottostante bacino; con 3 la parete (contrapposta alla parete portante anteriore 2) a configurazione curva costituente la superficie di contrasto dove i mop 12 introdotti vengono strizzati dal rullo pressore 6; con 4 e 5 le pareti laterali che concorrono a sostenere i cinematismi 8, 9 per la movimentazione del rullo pressore; con 7 le leve oscillanti che, solidali all’albero 8, sostengono alle estremità il rullo pressore 6; con 9 l’albero montato sulla parete laterale 5 (e per il cui sostegno può concorrere anche la parete laterale 4) su cui è calettato l’ingranaggio a dentatura interna 17 ed alla cui estremità è applicata in maniera solidale la leva di comando a mano 15; con 14 la manopola applicata alla estremità libera della leva 15; con 16 l’ingranaggio calettato sull’albero 8 posizionato all’interno dell’ingranaggio 17 con cui è in presa; con 18 un rilievo emergente dalla parete laterale 5 che serve per definire assieme alla bandinella 19 lo spazio protetto entro cui si muovono gli ingranaggi 16, 17; con 21 la molla elicoidale ancorata sulla parete 5 ed applicata sulla periferia dell’ingranaggio 18 per mantenere o per riportare nella condizione di riposo i cinematismi 8, 9, 15, 16 e 17 ed il rullo pressore 16 dopo le operazioni di strizzatura; con 20 le viti applicate di testa sulle estremità delle leve oscillanti 7 per bloccare l’albero su cui gira folle il rullo pressore impegnandosi nelle nicchie realizzate con disposizione radiale nella estremità del detto albero.
Non si esce dal brevetto per realizzazioni che traggano il principio ispiratore da quanto descritto, mostrato e rivendicato.

Claims (8)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Strizzatore per mop, comprendente una struttura scatolare aperta (1), superiormente ed inferiormente, che presenta due pareti laterali (4, 5) contrapposte con delle sedi per il montaggio degli elementi di movimentazione; un elemento (7) che supporta ad una estremità in maniera folle un rullo (6) rotante, ed alla altra estremità è solidale a perni (8) che si impegnano entro le sedi presenti nelle pareti laterali (4, 5) della struttura, i cinematismi per trasmettere il movimento oscillatorio all’elemento (7) di supporto del rullo (6) folle; una parete di strizzatura (3), congiungente le suddette pareti laterali (4, 5), sagomata nella sua parte centrale secondo una porzione di superficie cilindrica e contro cui il rullo (6) folle nel movimento oscillatorio deH’elemento (7) che lo supporta effettua lo strizzaggio dei mop, caratterizzato dal fatto che detti cinematismi trasferiscono il moto, da una leva (15) azionata manualmente, all’elemento (7) di supporto del rullo (6) rotante di strizzaggio mediante una coppia di ingranaggi (16, 17) che sono posti l’uno all’interno dell’altro.
  2. 2) Strizzatore per mop, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti ingranaggi (16,17) sono posti all ’ esterno del vano interno definito dalla struttura scatolare ( 1 ) .
  3. 3) Strizzatore per mop, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che il rapporto dei raggi delle primitive dei detti ingranaggi (16, 17) varia in corrispondenza delle diverse posizioni angolari di ingranamento in modo tale da tradurre il movimento della leva (15) di comando in maniera inversa allo sforzo di strizzaggio, in particolare nel tratto iniziale e nel tratto finale della corsa dell’elemento (7) di supporto del rullo (6) di strizzaggio.
  4. 4) Strizzatore per mop, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che presenta i cinematismi di movimentazione solo su un lato della struttura (1) dello strizzatore.
  5. 5) Strizzatore per mop, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che presenta i cinematismi di movimentazione su entrambi i lati della struttura (1) dello strizzatore, collegati detti cinematismi tra loro mediante un albero di movimentazione (9), essendo l’albero che sostiene le leve facenti parte dello elemento (7) di supporto del rullo (6) operatore costituito solo da un distanziale, che non trasmette alcun moto, alle dette leve che supportano il rullo (6) operatore.
  6. 6) Strizzatore per mop, secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto di essere configurato con la apertura superiore con lo spazio interno disponibile di transito e con la apertura inferiore in maniera che risulta possibile il passaggio del mop (12) e del relativo supporto (10, 11) attraverso la struttura per poter risciacquare il mop (12) nell’acqua di un recipiente sottostante la struttura (1) dello strizzatore.
  7. 7) Strizzatore per mop, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il rullo (6) strizzatore può essere montato, tolto, sostituito con estrema facilità, inserendo o sfilando il relativo albero su cui ruota folle, operando sulle viti (20) applicate di testa alle estremità dei bracci a forchetta del supporto (7) oscillante porta rullo (6) strizzatore, realizzando o meno dette viti (20) un impegno su nicchie presenti nelle estremità del detto albero, su cui ruota folle il rullo (6) strizzatore.
  8. 8) Strizzatore per mop, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere una molla (21), con una estremità fissata ad una parete laterale (4, 5) e l’altra estremità fissata sulla superficie esterna del detto ingranaggio esterno (17), che tende a riportare i cinematismi nella condizione di riposo e che si estende, con la rotazione dell’ingranaggio esterno (17), appoggiandosi e parzialmente circondando detto ingranaggio esterno (17).
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