ITPC20120008U1 - Forno a salamandra - Google Patents

Description

Descrizione del brevetto per modello d’utilità avente per titolo:

“FORNO A SALAMANDRA”

La presente innovazione concerne un forno a salamandra per la cottura di alimenti e più in particolare un forno a salamandra a uso domestico per la cottura di carne, pesce, crostacei ecc.

Nel settore sono già noti svariati forni a salamandra, adatti alla cottura di questo tipo di alimenti, che comprendono un vano di cottura isolato ma aperto sulla faccia anteriore, provvisti di mezzi riscaldanti come resistenze o simili, nella parte alta del vano.

In genere si tratta, però, di oggetti a uso professionale e non adatti in ambito domestico in quanto caratterizzati da dimensioni importanti e soprattutto da consumi elettrici molto elevati.

Difatti, per ottenere una buona cottura per questo tipo di alimenti (in particolare per carni alla griglia tagliate in pezzi di grosse dimensioni), è importante che l'interno del vano raggiunga una temperatura molto elevata, anche oltre 500°. Questo fa si che Paria calda che avvolge completamente il cibo crei uno choc termico tale da formare una sottile crosta esterna che contribuisce a mantenere i liquidi all’interno dell’alimento.

Per sopportare temperature così elevate questi forni noti richiedono però accorgimenti particolari nella realizzazione della loro struttura (ad esempio per evitare deformazioni) con un aumento del costo ma anche del peso e delle dimensioni.

In questo contesto, lo scopo della presente innovazione è di proporre un forno a salamandra a uso domestico che superi gli inconvenienti della tecnica nota sopra citati.

In particolare, è scopo della presente innovazione realizzare un forno a salamandra a uso domestico, adatto alla cottura di carni di grosso taglio (come entrecote o costate), pesce o crostacei.

In particolare è scopo della presente innovazione è di mettere a disposizione un forno a salamandra che fornisca temperature molto elevate per la cottura dei suddetti alimenti, ma allo stesso tempo presenti una struttura semplice ed economica.

Un altro scopo della presente innovazione è di realizzare un forno a salamandra a uso domestico che consenta di regolare la temperatura del vano di cottura per la cottura di differenti tipi di alimenti.

Questi scopi sono sostanzialmente raggiunti da un forno a salamandra comprendente un involucro con pareti esterne e paratie interne definenti un vano di cottura con un’apertura frontale, elementi riscaldanti collocati nella parte superiore di detto vano di cottura, almeno una griglia collocabile all'interno di detto vano di cottura, detto involucro essendo provvisto di elementi di rinforzo collocati fra almeno due paratie interne, atti a impedire la deformazione delle stesse per effetto della dilatazione termica.

Il forno così configurato presenta una struttura semplice ed economica, quindi adatta per prodotti a uso domestico, ma allo stesso tempo robusta e in grado di resistere alle alte temperature necessarie per cuocere alimenti come carne alla griglia, pesce, crostacei, pollame e simili.

Nel dettaglio gli elementi di rinforzo sono collocati almeno fra due paratie laterali interne e comprendono almeno un puntone (61) collegato alle estremità a esse.

Grazie a una tale posizionamento le paratie laterali interne subiscono deformazioni limitate che altrimenti potrebbero causare problemi nella movimentazione della griglia all'interno del vano di cottura.

Secondo una variante preferita elementi riscaldanti comprendono resistenze al quarzo in grado di riscaldare il vano di cottura sino a una temperatura di 500°C che consente una cottura ideale per gli alimenti sopracitati.

Per mantenere il più possibile pulito il vano cottura e semplificare le operazioni di pulizia del forno, sotto la griglia è previsto un contenitore riempito con un materiale refrattario che ha lo scopo sia di isolare la parte inferiore del forno dove sono collocati alcuni componenti elettrici, sia di assorbire i liquidi o grassi rilasciati dagli alimenti durante la cottura.

Ulteriori caratteristiche e vantaggi della presente innovazione appariranno maggiormente chiari dalla descrizione indicativa, e pertanto non limitativa, di un esempio di realizzazione preferita ma non esclusiva di un sistema di propulsione ausiliaria, come illustrato nelle figure allegate in cui:

• la figura 1 è una vista frontale di un forno a salamandra, secondo l’innovazione;

• la figura 2 è una vista frontale in sezione del forno a salamandra di figura 1;

• la figura 3 è una vista laterale in sezione del forno a salamandra di figura 1;

• la figura 4 è una vista dall’alto del forno a salamandra di figura 1. • la figura 5 è una vista schematica del circuito elettrico del forno, secondo l’innovazione.

Con riferimento alle figure allegate il forno a salamandra, indicato nel complesso con 1, comprende un involucro 10 nel quale è ricavato un vano di cottura 20, aperto frontalmente, dove può essere collocata una griglia 30.

Nel dettaglio la parte esterna di detto involucro 10 è definita da pareti laterali esterne 11 e 12, una parete superiore esterna 13, una parete posteriore esterna 14 e una parete inferiore esterna 15.

Il vano di cottura 20 a sua volta è definito da paratie laterali interne 21 e 22, da una paratia inferiore interna 23 e dalle pareti superiore 13 e posteriore 14 dell’involucro.

Frontalmente il vano cottura 20 presenta un’apertura 25 che consente l’inserimento e la rimozione della griglia 30 per posizionare o prelevare gli alimenti da cuocere.

Detto involucro 10 è realizzato con pannelli piani in acciaio inox o altri metalli di pari caratteristiche resistenti alle alte temperature e alla corrosione.

Nella parte alta del vano di cottura sono installati elementi riscaldanti 40 atti a sviluppare il calore necessario per cuocere degli alimenti posti sulla griglia 30.

Secondo una variante preferita detti elementi riscaldanti 40 comprendono delle resistenze tubolari al quarzo 4 1 disposte fra almeno due pareti laterali del vano di cottura 20.

Più in dettaglio il forno può comprendere almeno due resistenze al quarzo 4 1 collegate in serie e comandate da un termostato 42 (fig. 5) . Ancora più in dettaglio, preferibilmente, il forno può comprendere tre coppie di resistenze al quarzo 4 1 collegate fra loro in parallelo con l’interposizione di due interruttori 43 e 44 grazie ai quali è possibile escludere una o due coppie delle sei resistenze totali.

In pratica azionando solo il termostato 42 l’alimentazione elettrica è portata solo a una prima coppia di resistenza 4 la.

Azionando invece il primo interruttore 43 l’alimentazione è portata alla prima coppia di resistenza 4 la e a una seconda coppia di resistenze 41b, mentre azionando anche il secondo interruttore 44 l’alimentazione è portata a tutte e sei le resistenze 4 la, 41b e 4 le. In questo modo è possibile ottenere un’ampia gamma di temperature per cuocere al meglio differenti tipo di alimenti.

Secondo una variante preferita dette resistenze 41 hanno un assorbimento di corrente compreso fra 350 W e 650 W, e preferibilmente di 500 W.

Il forno così configurato, con tutte e sei le resistenze alimentate, riesce a raggiungere temperature sulla griglia comprese fra 450°C e 500°C con una potenza elettrica assorbita compatibile anche con impianti elettrici domestici.

Come già accennato la griglia 30 può essere inserita e rimossa dal vano di cottura per facilitare il posizionamento degli alimenti da cuocere e il loro prelievo una volta terminata la cottura.

A questo scopo le paratie interne laterali 21 e 22 sono provviste ciascuna di almeno una guida 26 di sostegno che consente a detta griglia 30 di scorrere per essere inserita o estratta dal vano di cottura 20.

Dette guide 26 possono comprendere ad esempio un profilo a L direttamente collegato alla paratia interna 21 o 22 e in particolare disposto con un lato parallelo e adiacente alla superficie interna di paratia interna.

Secondo una variante preferita sono previste due coppie di guide ad altezze differenti per posizionare la griglia a una distanza maggiore o minore dagli elementi riscaldanti, in funzione deH’alimento da cuocere.

La struttura del forno risulta così estremamente semplificata per mantenere i costi di realizzazione limitati e adeguati a quelli di un prodotto non professionale a uso domestico.

Come già accennato, quando soggette a temperature molto elevate le lamiere dell’involucro e in particolare le paratie interne, che hanno uno spessore limitato per contenere i costi e il peso, possono dilatarsi e quindi a deformarsi perdendo la loro planarità.

Queste deformazioni nei forni tradizionali possono causare dei problemi nella movimentazione della griglia che potrebbe rimanere incastrata fra le paratie laterali interne.

A questo scopo, il forno secondo rinnovazione è fornito di elementi di rinforzo 60 collocati fra almeno due paratie interne, atti a impedire la deformazione delle stesse per effetto della dilatazione termica.

Preferibilmente detti elementi di rinforzo 60 sono collocati almeno fra le due paratie laterali interne 21 e 22 e più in particolare sono collocati nella parte alta dell’involucro, dove sono collocati anche gli elementi riscaldanti 40, in altre parole dove è raggiunta la temperatura più alta.

Secondo una forma di realizzazione preferita detti elementi di rinforzo 60 possono comprendere almeno un puntone 6 1 collegato alle estremità a dette paratie laterali interne 21 e 22.

Detto almeno un puntone 61 ha la funzione di impedire o quantomeno di limitare le deformazioni delle paratie laterali interne e in particolare di impedire che queste, deformandosi, possano avvicinarsi riducendo lo spazio nel quale scorre la griglia 30.

Per evitare di ridurre lo spazio utile del vano di cottura e di interferire con la movimentazione della griglia 30, detto puntone 61 è disposto sullo stesso piano o superiormente agli elementi riscaldanti 40.

Secondo una variante preferita il forno è provvisto di tre puntoni 61 disposti fra le paratie laterali interne 21 e 22, sostanzialmente equispaziati.

In questo modo, pur utilizzando per l’involucro 10 delle lamiere aventi il medesimo spessore delle lamiere dei forni a salamandra tradizionali, è possibile ottenere una struttura più robusta e adatta a sopportare temperature molto alte tipiche dei forni a salamandra di tipo professionale.

Vantaggiosamente, secondo l’innovazione, nella parte inferiore del vano di cottura 20, può essere previsto un contenitore 70 riempito almeno parzialmente con un materiale refrattario 7 1.

Detto contenitore può avere ad esempio una forma a vaschetta con una dimensione sostanzialmente coincidente con quella paratia inferiore 23 del vano di cottura 20.

Il materiale refrattario 71 consente allo stesso tempo di isolare termicamente la parte inferiore del forno, dove sono collocati alcuni componenti elettrici come il termostato, gli interruttori e le spie, e di assorbire i liquidi che gli alimenti rilasciano durante la cottura.

Preferibilmente detto materiale refrattario 71 è composto da granuli di argilla espansa che può essere agevolmente smaltita e rimpiazzata una volta esaurito il suo potere assorbente.

Per limitare la dispersione di fumi e di calore, nonché di eventuali schizzi di liquido, al di fuori del vano di cottura, uno sportello 16 può essere posto in corrispondenza dell’apertura 25 della zona di cottura. P

Preferibilmente detto sportello è configurato per coprire solo parzialmente l’apertura 25 per consentire comunque il movimento della griglia 30, ed è incernierato sull’involucro 10 per ruotare e liberare completamente l’apertura 25.

La presente innovazione, così come descritta e illustrata, è suscettibile di numerose modifiche e varianti tutte comprese nell’ambito del concetto inventivo; inoltre, tutti i dettagli potranno essere sostituiti da altri elementi tecnicamente equivalenti.

Claims (14)

1. RIVENDICAZIONI 1. Forno a salamandra comprendente un involucro (10) con pareti esterne (11, 12, 13, 14, 15) e paratie interne (21, 22 ,32) definenti un vano di cottura (20) con un’apertura frontale (25), elementi riscaldanti (40) collocati nella parte superiore di detto vano di cottura, almeno una griglia (30) collocabile all’interno di detto vano di cottura, detto involucro (10) essendo provvisto di elementi di rinforzo (60) collocati fra almeno due paratie interne, atti a impedire la deformazione delle stesse per effetto della dilatazione termica.
2. 2. Forno a salamandra, secondo la rivendicazione 1, nel quale detti elementi di rinforzo (60) sono collocati almeno fra due paratie laterali interne (21, 22).
3. 3. Forno a salamandra, secondo la rivendicazione 2, nel quale detti elementi di rinforzo (60) sono collocati nella parte alta dell’involucro (10) in corrispondenza della parete superiore (13).
4. 4. Forno a salamandra, secondo la rivendicazione 2 o 3, nel quale detti elementi di rinforzo (60) comprendono almeno un puntone (61) collegato alle estremità a dette paratie laterali interne (21, 22).
5. 5. Forno a salamandra, secondo la rivendicazione 4, nel quale detto almeno un puntone (61) è disposto sullo stesso piano o superiormente a detti elementi riscaldanti (40).
6. 6. Forno a salamandra, secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, nel quale le paratie laterali interne sono provviste ciascuna di almeno una guida (26) di sostegno per griglia (30), dette guide consentendo lo scorrimento della griglia per l’estrazione e l’inserimento nel vano di cottura (20).
7. 7. Forno a salamandra, secondo la rivendicazione 6, nel quale dette guide (26) comprendono un profilo a L disposto con un lato parallelo e adiacente alla superficie interna della paratia interna (21, 22).
8. 8. Forno a salamandra, secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, nel quale un contenitore (70) è collocato sotto la griglia (30), detto contenitore essendo riempito con un materiale refrattario (71).
9. 9. Forno a salamandra, secondo la rivendicazione 8, nel quale detto materiale refrattario (71) comprende dei granuli di argilla espansa.
10. 10. Forno a salamandra, secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, nel quale detti elementi riscaldanti (40) sono costituiti da resistenze al quarzo (41).
11. 11. Forno a salamandra, secondo la rivendicazione 10, provvisto di almeno una coppia di resistenze (41) collegate in serie.
12. 12. Forno a salamandra, secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, nel quale detti elementi riscaldanti (40) sono comandati da un termostato (42).
13. 13. Forno a salamandra, secondo le rivendicazioni 11 e 12, nel quale sono previste almeno tre coppie di resistenze (4 la, 41b, 4 le) collegate in parallelo fra loro, essendo previsti almeno due interruttori (43, 44) per escludere almeno due coppie di dette resistenze.
14. 14. Forno a salamandra, secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, nel quale è previsto almeno uno sportello (16) in corrispondenza dell’apertura (25) del vano di cottura (20), detto sportello essendo incernierato su almeno un lato all’involucro (10) e configurato per coprire solo parzialmente detta apertura (25).