ITPC20110018A1 - Centro di lavoro per la lavorazione del legno - Google Patents
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Description
Descrizione dell’ invenzione avente per titolo:
“CENTRO DI LAVORO PER LA LAVORAZIONE DEL LEGNOâ€
La presente invenzione concerne un centro di lavoro per la lavorazione di elementi in legno e più in particolare per la lavorazione di profilati in legno utilizzati ad esempio per la realizzazione di telai di serramenti, porte o simili.
Nel dettaglio l’invenzione concerne un centro di lavoro provvisto di mezzi di movimentazione del pezzo che consentono di eseguire sulla medesima macchina, tutte le lavorazioni, anche le più complesse, come richiesto oggi dal mercato.
Per portare il pezzo dalla condizione di semilavorato allo stato finito, questo tipo di profilati necessitano in genere di diverse lavorazioni come ad esempio la tenonatura, la profilatura, la fresatura e la foratura oltre alla squadratura o scorniciatura che viene eseguita precedentemente per conferire al profilato una sezione quadrilatera di dimensioni prestabilite.
Nel settore sono già noti centri di lavoro in grado di eseguire una o più, o anche tutte le suddette lavorazioni.
Ad esempio sono noti centri di lavoro comprendenti un basamento al quale sono applicate guide sulle quali si muovono una coppia di carri portapezzo affiancati atti a ricevere un semilavorato e a movimentarlo verso una zona di lavorazione ove sono collocati i mandrini e i magazzini degli utensili preposti alle diverse lavorazioni.
Ciascuno dei due carri à ̈ provvisto di un piano di appoggio e di mezzi di bloccaggio atti ad afferrare il profilato e a mantenerlo premuto su detto piano di appoggio per bloccarlo saldamente in posizione durante l’azione degli utensili su di esso.
Più in dettaglio questi mezzi di bloccaggio comprendono una pluralità di attuatori, fissati al carro, e da altrettante ganasce montate all’estremità degli steli di detti attuatori mobili lungo una direzione sostanzialmente verticale da una posizione di presa nella quale contattano la superficie superiore del profilato a una posizione di rilascio nelle quale sono sollevate e distanziate dal pezzo.
Con questa tipologia di mezzi di bloccaggio à ̈ possibile effettuare la profilatura (una lavorazione continua lungo tutta la lunghezza del pezzo) solamente su una faccia laterale del profilato, ovvero quella opposta rispetto ai mezzi di presa montati sul carro portapezzo.
Difatti l’ingombro degli attuatori e delle ganasce impedisce di effettuare una lavorazione continua sulla faccia laterale opposta e talvolta anche sulla faccia superiore.
Per questo motivo questi centri di lavoro così configurati sono provvisti di un manipolatore, provvisto di una pluralità di pinze mobili, atto a prelevare il profilato da un carro portapezzo e a trasferirlo su un altro carro affiancato nel quale i mezzi di bloccaggio sono posizionati in modo speculare rispetto a primo, lasciando così libera la faccia laterale opposta per lavorazioni continue come ad esempio la profilatura.
Sia i movimenti dei carri sia quelli del manipolatore sono controllati da un controllo numerico per mantenere sempre l’esatto riferimento di posizione del pezzo.
Questi centri di lavoro della tecnica nota presentano però alcuni svantaggi.
Difatti, a causa della richiesta da parte del mercato di infissi e serramenti sempre più efficienti, ma anche costruttivamente più complessi, sono necessarie sempre più frequentemente lavorazioni su tutte le facce del profilato.
Con i centri di lavoro noti questo normalmente non à ̈ possibile in quanto la faccia inferiore rimane sempre in appoggio sul piano di appoggio su entrambi i carri, essendo il profilato traslato rigidamente da un carro all’altro.
In alcuni casi si riesce a effettuare alcune lavorazioni afferrando il profilo leggermente a sbalzo oltre il piano di appoggio, ma si tratta comunque di una soluzione che soddisfa solo una parte delle lavorazioni necessarie.
Per questi motivi attualmente lavorazioni sulla faccia inferiore vengono eseguite su un'altra macchina, non facente parte del centro di lavoro, ed appositamente predisposta.
Questo comporta un aggravio di costi per i macchinari, l’impiego di ulteriore personale e, soprattutto, un calo della precisione dei pezzi dovuto alla perdita del riferimento di posizione iniziale e al nuovo posizionamento del pezzo nella successiva macchina.
Alternativamente il centro di lavoro può essere provvisto di uno o più mandrini ausiliari che operano dal basso verso l’alto attraverso specifiche aperture ricavate nel piano di appoggio dei carri portapezzo. Anche in questo caso à ̈ richiesto un costo aggiuntivo per l’installazione dei mandrini ausiliari, e di tutti gli impianti ed apparecchiature ad essi collegati; in ogni caso con questa soluzione non à ̈ possibile effettuare, per tutta la profondità del pezzo, lavorazioni continue.
In questo contesto, lo scopo della presente invenzione à ̈ quello di proporre un centro di lavoro per la lavorazione del legno, in particolare di profilati in legno per serramenti o simili, che superi gli inconvenienti della tecnica nota.
In dettaglio, à ̈ scopo dell’invenzione proporre un centro di lavoro per la lavorazione del legno, che consenta di effettuare tutte le lavorazioni necessarie alla finitura del pezzo su una medesima macchina.
Ancora più in dettaglio à ̈ scopo dell’invenzione proporre un centro di lavoro per la lavorazione del legno, che consenta di effettuare qualsiasi tipo di lavorazione, anche continue, su tutte le facce del profilato senza dover rimuovere il pezzo dalla macchina.
Ulteriore scopo della presente innovazione à ̈ quello di proporre un centro di lavoro per la lavorazione del legno, che consenta di mantenere il riferimento di posizione del pezzo durante tutte le lavorazioni, per garantire la massima precisione delle stesse.
Un altro scopo della presente invenzione à ̈ quello di fornire un centro di lavoro per la lavorazione del legno, che presenti una complicazione costruttiva ed un costo sostanzialmente invariato rispetto ai sistemi noti.
Gli scopi summenzionati sono sostanzialmente raggiunti da un centro di lavoro conforme ad una o più delle rivendicazioni allegate.
In particolare questi scopi sono raggiunti da un centro di lavoro per la lavorazione del legno comprendente primi mezzi di bloccaggio atti a ricevere un profilato semilavorato e a traslarlo verso una zona di lavorazione per effettuare prime lavorazioni, secondi mezzi di bloccaggio atti a ricevere detto profilato dai primi mezzi di bloccaggio e a traslarlo verso detta zona di lavorazione per effettuare ulteriori lavorazioni, mezzi di presa e movimentazione atti a movimentare il profilato da detti primi mezzi di bloccaggio a detti secondi mezzi di bloccaggio e viceversa, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di presa e movimentazione sono configurati per ruotare il profilato attorno ad un asse sostanzialmente parallelo ad un asse principale della macchina.
Altre caratteristiche e vantaggi risulteranno maggiormente chiari nella descrizione indicativa, e pertanto non limitativa, di un esempio di realizzazione preferita, ma non esclusiva dell’invenzione, come illustrato nelle figure allegate in cui:
la figura 1 à ̈ una vista prospettica semplificata di un centro di lavoro, secondo l’invenzione;
la figura 2 Ã ̈ una vista prospettica di una porzione del centro di lavoro di figura 1, includente i mezzi di presa e movimentazione; le figure 3 e 4 sono due viste prospettiche dettagliate dei mezzi di presa e movimentazione di figura 2;
le figure da 5 a 16 sono altrettante viste laterali delle fasi di lavorazione e movimentazione del pezzo.
Con riferimento alla figura 1 con il numero 1 Ã ̈ indicato nel complesso un centro di lavoro per poter eseguire lavorazioni di tenonatura, profilatura, fresatura e foratura su un profilato, e in particolare su un profilato in legno per la realizzazione di serramenti o simili.
Il profilato in legno à ̈ indicato nelle figure con la lettera P.
Il centro di lavoro comprende un basamento 5 costituito da una trave, poggiata a terra, che si sviluppa lungo un asse X coincidente con l’asse principale della macchina.
Detto basamento si estende da una zona di caricamento del pezzo 2, dove vengono alimentati profilati semilavorati P che in genere hanno subito lavorazioni scorniciatura e di taglio a misura, attraverso una zona di lavorazione 3 ed una zona di movimentazione e scarico del pezzo 4.
In funzione della tipologia di centro di lavoro dette lavorazioni di scorniciatura e taglio possono avvenire su una postazione separata oppure direttamente sullo stesso centro di lavoro in una ulteriore stazione collocata fra la zona di caricamento e la zona di lavorazione o nella zona di lavorazione stessa.
Si noti che la zona di caricamento 2, peraltro di tipo noto, non à ̈ illustrata in dettaglio nelle figure allegate.
Il basamento 5, lateralmente, à ̈ provvisto di guide 6 sulle quali sono montati un primo carro portapezzo 7 e un secondo carro portapezzo 8, entrambi scorrevoli su detto basamento rispettivamente lungo due assi X1 e X2 paralleli all’asse principale X (fig.2).
Preferibilmente à ̈ prevista una coppia di carri 7a, 7b e 8a, 8b scorrevoli sul basamento lungo il medesimo asse, rispettivamente X1 e X2.
In questo modo la coppia di carri adiacenti può collaborare e traslare solidalmente nel caso il profilato abbia una lunghezza elevata, oppure ciascun carro può portare indipendentemente un profilato contribuendo a ridurre i tempi morti di movimentazione dei pezzi nel centro di lavoro.
Ciascun carro portapezzo à ̈ provvisto rispettivamente di primi mezzi di bloccaggio e secondi mezzi di bloccaggio del pezzo, indicati nel complesso con 9 e 10, atti ad afferrare il profilato P e a mantenerlo in posizione durante l’esecuzione delle lavorazioni nella zona di lavorazione 3.
A questo scopo ciascun carro à ̈ provvisto di mezzi motori, ad esempio motori elettrici brushless, collegati a un sistema di trasmissione a cremagliera, atti a movimentare detti carri per trasportare i pezzi fra le varie zone di carico, lavorazione e movimentazione e scarico.
Con riferimento al dettaglio di figura 2, questi mezzi di bloccaggio comprendono una pluralità di attuatori, fissati al carro, e da altrettante ganasce 12, montate all’estremità di steli 13 di detti attuatori, mobili lungo una direzione sostanzialmente verticale da una posizione di presa nella quale contattano la superficie superiore del distanziate dal pezzo.
Nel dettaglio nella posizione di bloccaggio il profilato à ̈ mantenuto premuto contro una pluralità di riscontri sporgenti 14 che fungono da piani di appoggio dei carri porta pezzo 7 e 8.
La zona di lavorazione 3 comprende uno o più portali 15, che sovrastano il basamento 5, sui quali sono installati uno o più mandrini 16 per effettuare le varie lavorazioni necessarie alla finitura del profilato.
Detti portali sono provvisti di guide 17 che consentono la traslazione dei mandrini lungo l’asse un asse Y sostanzialmente orizzontale e perpendicolare all’asse principale X della macchina.
Più in particolare, con riferimento al dettaglio di figura 1, detti mandrini sono montati sulla traversa 15a del portale tramite una slitta 18 provvista a sua volta di guide 19 che consentono al mandrino di traslare lungo un asse Z sostanzialmente verticale.
La movimentazione dei mandrini, come quella dei carri portapezzo, Ã ̈ attuata da motori elettrici, preferibilmente motori brushless, comandati dal controllo numerico della macchina.
La zona di lavorazione comprende anche un magazzino utensili, non illustrato in figura, nel quale sono stoccati una pluralità di utensili necessari ad eseguire tutte le lavorazioni richieste sul pezzo.
Con riferimento alla figura 2, la zona di movimentazione e scarico del pezzo 4 comprende un manipolatore, indicato nel complesso con 21, sul quale sono montati mezzi di presa e movimentazione del pezzo 22. Il profilato posizionato su uno dei carri portapezzo, dopo l’esecuzione di alcune lavorazioni su determinate facce laterali, può quindi essere traslato sul carro portapezzo adiacente per effettuare ulteriori lavorazioni su altre facce.
Caratteristica dell’invenzione à ̈ quella di prevedere detti mezzi di presa e movimentazione 22 configurati per ruotare il profilato attorno ad un asse X3 sostanzialmente parallelo all’asse principale X della macchina.
In questo modo à ̈ possibile variare la posizione relativa delle varie facce laterali rispetto ai mezzi di bloccaggio 9 e 10 così da poter eseguire sostanzialmente qualsiasi tipo di lavorazione, fra quelle sopracitate, su una qualsiasi faccia del profilato.
Ciò può essere fatto durante lo spostamento del profilato da un carro portapezzo a quello adiacente, oppure riposizionando il pezzo sul medesimo carro.
Nel dettaglio detti mezzi di presa comprendono una pluralità di pinze 23 collegabili solidalmente a un’asta 24 posta in rotazione lungo l’asse asse X3.
Detta asta 24 a sua volta à ̈ sorretta da una traversa mobile 25 del manipolatore 21, che ne consente lo spostamento da un carro portapezzo all’altro e da e verso la zona di scarico dei pezzi finiti, a fianco del manipolatore (non illustrata in figura).
La traversa 25 a sua volta à ̈ sostenuta da una coppia di portali 26 del manipolatore. Detti portali sono provvisti di guide 27 che consentono la traslazione della traversa lungo l’asse Y sostanzialmente orizzontale e perpendicolare all’asse principale della macchina.
Nel dettaglio la traversa à ̈ montata sul portale tramite una coppia di slitte 28 a loro volta provviste di guide 29 che consentono alla traversa 25 di traslare lungo l’asse Z sostanzialmente verticale.
La traslazione delle slitte sul portale e della traversa sulle slitte à ̈ attuata da motori brushless collegati a meccanismi con viti a ricircolo di sfere (non visibili in figura).
Nelle figure 3 e 4 allegate sono rappresentati più in dettaglio detti mezzi di presa e movimentazione 22 montati sulla traversa 25.
Con riferimento a queste figure l’asta 24 à ̈ montata su una pluralità di supporti 30 provvisti di cuscinetti 31 o simili per consentire la rotazione dell’asta attorno all’asse X3.
La rotazione dell’asta attorno a detto asse X3 à ̈ comandata da uno o più attuatori 32 connessi ad altrettante leve 33 solidali all’asta 24. Preferibilmente, ma non esclusivamente, detti attuatori 32 sono attuatori pneumatici, che garantiscono una elevata affidabilità e costi contenuti.
Nella forma di realizzazione illustrata il corpo 32’ dell’attuatore à ̈ montato in rotazione su una staffa 20 solidale alla traversa 25 mentre lo stelo 32’’ à ̈ collegato a detta leva 33.
Alternativamente detti attuatori 32 possono essere attuatori elettromeccanici, come attuatori lineari elettrici o simili, o attuatori idraulici.
L’angolo di rotazione consentito ai mezzi di presa, ovvero alle pinze 23, à ̈ determinato da mezzi di battuta agenti sulla trave 25.
Nell’esempio illustrato in figura detti mezzi di battuta comprendono una o più prime staffe 34 collegabili solidalmente all’asta 24 configurate per andare in battuta su una faccia anteriore 25’ della trave 25, in una prima posizione di arresto.
Alternativamente dette prime staffe 34 possono essere ricavate di pezzo con i supporti 36 che collegano le pinze 23 all’asta 24.
I mezzi di battuta comprendono inoltre una o più seconde staffe 35, collegabili solidalmente all’asta 24, configurate per andare in battuta con una faccia posteriore 25’’ della traversa 25 in una seconda posizione di arresto.
Variando la forma o il posizionamento angolare relativo fra le prime 34 e le seconde 35 staffe à ̈ possibile ottenere sostanzialmente qualsiasi angolo di rotazione delle pinze, compatibile ovviamente con gli ingombri e le interferenze degli stessi con l’asta 24 e la traversa 25. Variando invece il posizionamento angolare relativo fra le staffe 34 e 35 e i supporti 36 delle pinze 23, à ̈ invece possibile modificare le due posizioni di arresto delle pinze, ovvero le posizioni nelle quali viene prelevato o rilasciato il pezzo.
Ciò consente di impartire al profilato una rotazione compatibile con la forma della sua sezione, ovvero di posizionarlo con una faccia sostanzialmente parallela al piano di appoggio dei riscontri 14 dei carri portapezzo 7 e 8.
Secondo una ulteriore forma di realizzazione, non illustrata nelle figure, la rotazione di detti mezzi di presa può essere comandata attraverso uno o più motori elettrici collegati all’asta 24 tramite un sistema di trasmissione a ingranaggi.
In questo modo utilizzando motori elettrici passo-passo sarebbe possibile comandare, tramite il controllo numerico della macchina, l’angolo di rotazione da impartire all’asta 24 (e quindi alle pinze) per ottenere la corretta rotazione di profilati con sezioni di forme differenti, senza dover modificare le battute sulla macchina.
In questo caso le staffe 34 e 35 potrebbero essere ugualmente presenti come dispositivi di sicurezza per impedire che, a seguito di rotazioni eccessive impartite dal motore elettrico, le pinze 23 urtino contro alla traversa 25.
Le pinze 23, come già accennato, sono montate sull’asta 24 tramite un supporto 36; dette pinze comprendono una coppia di ganasce 37 e 38 mobili in avvicinamento e in allontanamento rispettivamente per afferrare o rilasciare il pezzo.
Più in dettaglio la prima ganascia 37 à ̈ collegata solidalmente al supporto 36 mentre la seconda ganascia 38 à ̈ montata scorrevolmente su di esso tramite una slitta 39, potendo quindi traslare da una posizione di presa o di rilascio del pezzo.
La traslazione della seconda ganascia 38 à ̈ comandata da un attuatore 40, preferibilmente pneumatico, montato sul supporto 36 il cui stelo à ̈ collegato alla slitta 39.
Nelle figure da 5 a 16 sono illustrate, a titolo di esempio non limitativo, alcune fasi di un ciclo di lavorazione che può essere eseguito con il centro di lavoro secondo la presente invenzione su un profilato.
Il profilato P, dopo aver effettuato le lavorazioni di scorniciatura e tenonatura su entrambe le testate, à ̈ afferrato nei mezzi di bloccaggio 9 del carro portapezzo 7 ed à ̈ portato nella zona di lavorazione 3 dove un mandrino 16 esegue la profilatura su una prima faccia laterale F1 (figura 5).
In questa posizione la faccia laterale F1 à ̈ l’unica completamente libera sulla quale à ̈ possibile effettuare lavorazioni continue.
Terminata questa lavorazione il profilato viene portato nella zona di movimentazione e scarico 4 dove viene afferrato dalle pinze 23 (figura 6) e traslato dal manipolatore rigidamente (senza ruotare), verso i mezzi di bloccaggio 10 del carro portapezzo 8 (figura 7).
Qui viene rilasciato dalle pinze 23 e nuovamente afferrato dalle ganasce dei mezzi di bloccaggio 10 del carro 8 (figura 8) e portato nella zona di lavorazione dove un ulteriore mandrino 16 esegue la profilatura su una seconda faccia laterale F2 opposta alla prima F1 (figura 9).
I mezzi di bloccaggio 10 difatti, essendo disposti specularmente rispetto ai mezzi di bloccaggio 9 del carro portapezzo 7, lasciano completamente libera detta faccia laterale opposta F2 per poter eseguire lavorazioni continue.
Se necessarie, possono essere eseguite ulteriori lavorazioni sulla faccia superiore F3 sia con il pezzo posizionato sul carro portapezzo 8 (figura 10) sia sul carro portapezzo 7.
In questo caso però non possono essere eseguite lavorazioni continue in quanto detta faccia à ̈ parzialmente occupata dalle ganasce 12.
Come già accennato in precedenza, sempre più frequentemente sono richieste lavorazioni anche sulla faccia inferiore F4 del profilato a causa della crescente complicazione costruttiva dei serramenti.
Per consentire ciò il profilato P à ̈ nuovamente afferrato dalle pinze 23 (figura 11) e, grazie ai mezzi di movimentazione e presa 22 configurati per ruotare attorno all’asse X3, à ̈ fatto ruotare (figura 12) in modo da poterlo collocare nei mezzi di bloccaggio in maniera che la faccia F4 risulti completamente libera per eseguire ulteriori lavorazioni (figura 13), come ad esempio la profilatura (figura 14).
Questa fase di rotazione può essere effettuata sia quando il profilato à ̈ prelevato dal primo carro portapezzo 7 sia dal secondo carro portapezzo 8.
Il senso di rotazione dei mezzi di presa e movimentazione 22, e quindi del pezzo, Ã ̈ scelto in funzione della faccia che si vuole rendere completamente accessibile per le lavorazioni.
Nell’esempio in figura il profilato à ̈ prelevato dal carro 8 e ruotato in senso orario per rendere completamente libera la faccia inferiore F4. Se ad esempio fosse necessario eseguire lavorazioni continue invece che sulla faccia inferiore F4, sulla quella superiore F3, partendo dalla posizione di figura 8 e disponendo i mezzi di presa e movimentazione con le pinze 23 ruotate come in figura 15, sarebbe possibile afferrare il profilato e ruotarlo in senso antiorario e disporlo nei mezzi di bloccaggio 10 in maniera che la faccia superiore F3 risulti completamente libera (figura 16).
Lo stesso risultato si potrebbe ottenere ruotando il pezzo in senso orario partendo dalla posizione di figura 5 e riportandolo nei mezzi di bloccaggio 9 del carro portapezzo 7.
Negli esempi fino ad ora illustrati, con riferimento alle figure allegate, il profilato P presenta una sezione sostanzialmente quadrilatera; l’angolo di rotazione che compiono i mezzi di presa per riposizionare il pezzo sul piano di appoggio dei riscontri 14, con una differente faccia di appoggio, à ̈ quindi di circa 90°.
In funzione della forma della sezione del profilato, come à ̈ già stato accennato, à ̈ possibile modificare le battute 34 e 35 in maniera da far compiere alle pinze 23 una rotazione di un angolo desiderato.
Allo stesso modo se l’asta 24 à ̈ azionata tramite un motore elettrico passo-passo, sarà sufficiente programmare il controllo numerico della macchina per attuare ogni volta la rotazione prevista.
Grazie alla presente invenzione à ̈ quindi possibile realizzare un centro di lavoro che consente di effettuare lavorazioni continue su tutte le facce di un profilato senza dover rimuovere o riposizionare il pezzo. In particolare à ̈ possibile effettuare sulla medesima macchina tutte le lavorazioni necessarie alla finitura di un profilato in legno destinato alla realizzazione di serramenti.
Utilizzando lo stesso riferimento di posizione iniziale del pezzo la qualità delle lavorazioni risulta decisamente migliorata rispetto a quella di pezzi realizzati in due tempi su macchine differenti.
La lavorazione sulla medesima macchina inoltre consente di ridurre il tempo di produzione del profilato finito che non deve essere scaricato e ricaricato su un'altra macchina.
Il centro di lavoro così configurato inoltre risulta economicamente vantaggioso in quanto consente di evitare l’acquisto di una seconda macchina per eventuali ultime lavorazioni.
La presente invenzione, così come descritta e illustrata, à ̈ suscettibile di numerose modifiche e varianti tutte comprese nell’ambito del concetto inventivo; inoltre, tutti i dettagli potranno essere sostituiti da altri elementi tecnicamente equivalenti.
Claims (10)
- RIVENDICAZIONI 1. Centro di lavoro per la lavorazione del legno comprendente primi mezzi di bloccaggio (9) atti a ricevere un profilato semilavorato (P) e a traslarlo verso una zona di lavorazione (3) per effettuare prime lavorazioni, secondi mezzi di bloccaggio (10) atti a ricevere detto profilato dai primi mezzi di bloccaggio (9) e a traslarlo verso detta zona di lavorazione per effettuare ulteriori lavorazioni, mezzi di presa e movimentazione (22) atti a movimentare il profilato da detti primi mezzi di bloccaggio (9) a detti secondi mezzi di bloccaggio (10) e viceversa, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di presa e movimentazione (22) sono configurati per ruotare il profilato attorno ad un asse (X3) sostanzialmente parallelo ad un asse principale (X) della macchina.
- 2. Centro di lavoro, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di presa e movimentazione (22) comprendono una pluralità di pinze (23) collegabili solidalmente a un asta (24) rotante attorno a detto asse (X3).
- 3. Centro di lavoro, secondo le rivendicazioni 1 o 2, caratterizzato dal fatto che detta asta (24) à ̈ sostenuta da una traversa (25) mobile lungo almeno un primo asse (Y) sostanzialmente orizzontale e perpendicolare all’asse principale (X), e lungo un secondo asse (Z) sostanzialmente verticale.
- 4. Centro di lavoro, secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di prevedere almeno una leva (33) solidale a detta asta (24), detta almeno una leva essendo collegata ad almeno un attuatore (32).
- 5. Centro di lavoro, secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto almeno un attuatore comprende un corpo (32’) montato in rotazione su una staffa (20) solidale alla traversa (25) e uno stelo (32’’) collegato a detta almeno una leva (33).
- 6. Centro di lavoro, secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto almeno un attuatore (32) Ã ̈ un attuatore pneumatico, elettrico lineare o idraulico.
- 7. Centro di lavoro, secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 1 a 4, caratterizzato dal fatto di prevedere almeno un motore passo-passo collegato a detta asta (24) tramite una trasmissione a ingranaggi.
- 8. Centro di lavoro, secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di prevedere primi mezzi di battuta (34) configurati per contattare una faccia anteriore (25’) della traversa (25) in una prima posizione di arresto delle pinze (23) e secondi mezzi di battuta (35) configurati per contattare una faccia posteriore (25’’) di detta traversa (25) in una seconda posizione di arresto delle pinze (23).
- 9. Centro di lavoro, secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti primi (34) e detti secondi (35) mezzi di battuta comprendono ciascuno almeno una staffa collegabile solidalmente all’asta (24), la posizione di dette staffe essendo variabile per modificare detta prima e detta seconda posizione di arresto delle pinze.
- 10. Centro di lavoro, secondo le rivendicazioni 8 o 9, caratterizzato dal fatto che dette pinze 23, sono montate sull’asta (24) tramite un supporto (36), detto supporto comprendendo detti primi mezzi di battuta (34).
Priority Applications (1)
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IT000018A ITPC20110018A1 (it) | 2011-08-05 | 2011-08-05 | Centro di lavoro per la lavorazione del legno |
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IT000018A ITPC20110018A1 (it) | 2011-08-05 | 2011-08-05 | Centro di lavoro per la lavorazione del legno |
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ITPC20110018A1 true ITPC20110018A1 (it) | 2013-02-06 |
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IT (1) | ITPC20110018A1 (it) |
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