ITMO20130304A1

ITMO20130304A1 - Macchina per spellicolare una pellicola da profilati in plastica

Info

Publication number: ITMO20130304A1
Application number: IT000304A
Authority: IT
Inventors: Andrea Vaccari
Original assignee: Graf Synergy Srl; Andrea Vaccari
Priority date: 2013-10-31
Filing date: 2013-10-31
Publication date: 2015-05-01

Description

“MACCHINA PER SPELLICOLARE UNA PELLICOLA DA PROFILATI IN PLASTICA”.

DESCRIZIONE

La presente invenzione si riferisce ad un procedimento per spellicolare una pellicola da profilati in plastica, e relativa macchina.

Nella tecnica nota i profilati in plastica come PVC o simili, per lo più utilizzati come serramenti, vengono saldati tra di loro mediante fusione di rispettive superimi di testa al fine di realizzare una struttura a cornice applicabile a porte o finestre.

In particolare, la fusione avviene riscaldando le porzioni da collegare mediante opportune piastre a resistenze elettriche e premendo poi le porzioni riscaldate l’una contro l’altra per favorirne la fusione.

Generalmente, le porzioni riscaldate sono le estremità di testa dei profilati, opportunamente tagliate a 45° per definire ad esempio una porzione ad angolo retto di un rispettivo serramento.

Questa metodologia viene attuata da macchine di saldatura dotate di rispettivi organi di trattenimento dei profilati, mobili in avvicinamento reciproco per portare a contatto le estremità riscaldate da saldare.

Tali macchine sono altresì dotate di sistemi di finitura, atti a rimuovere il cordolo o cordone di saldatura che viene a formarsi durante la fusione dei due profilati.

Infatti, in corrispondenza della linea di unione dei due profilati (superfici tagliate a 45°), la porzione di materiale fuso in eccesso fuoriesce e va a formare un cordone sporgente dalla superficie a vista dei profilati.

Per questo motivo, al fine di conferire al serramento finito un aspetto estetico apprezzabile, i profilati una volta saldati subiscono una lavorazione di rimozione del cordone.

I dispositivi di saldatura noti e sopra sommariamente descritti presentano tuttavia importanti inconvenienti legati principalmente alla formazione del citato cordone di saldatura.

Infatti, va considerato che la zona di saldatura dei profilati in plastica non è del tutto omogenea e pertanto, per rendere regolari i profili, viene fuso molto materiale con la conseguente formazione di un abbondante cordone, e quindi abbondante materiale di scarto che deve essere rimosso.

Inoltre, le lavorazioni di finitura atte alla rimozione del cordone e pulizia della zona di saldatura, influiscono sensibilmente sui tempi complessivi di lavorazione del serramento.

Si noti infatti che per ogni saldatura del serramento, i profilati devono essere successivamente lavorati.

Inoltre per profilati raggiati la rimozione di detto cordone è notevolmente complicata.

A ciò si aggiunge che i macchinari utilizzati per le sopra citate operazioni di finitura risultano essere ingombranti, complessi e particolarmente costosi.

Questo comporta la necessità di sostenere costi e tempi di lavorazione aggiuntivi data anche la presenza di ulteriori attrezzature ed utensili ingombranti.

Il documento brevettuale WO 2013/132406 Al mostra un metodo ed un dispositivo che permettono di ovviare ai suddetti inconvenienti.

Il sistema illustrato in WO 2013/132406 Al, infatti, permette di saldare profilati senza formare alcun cordone di saldatura ma resta comunque suscettibile di perfezionamenti.

A questo proposito si sottolinea che i profilati in plastica impiegati per la fabbricazione di serramenti sono solitamente provvisti di una superficie ricoperta con una pellicola adesiva, applicata a scopo protettivo e di supporto per informazioni, dati e loghi.

Tale pellicola si estende per la sostanziale totalità del profilato fino alla zona da saldare e, durante la saldatura, finisce col fondere assieme alla plastica del profilato stesso.

Quando la saldatura è efettuata con il dispositivo di WO 2013/132406 Al, tuttavia, il materiale fuso della pellicola resta sconvenientemente inglobato in corrispondenza delle zone saldate, creando un inammissibile effetto antiestetico.

L’impiego del sistema mostrato in WO 2013/132406 Al, quindi, richiede che utilizzatore, prima della saldatura, rimuova manualmente la pellicola, almeno nella zona da saldare, per evitare che essa si fonda assieme ai profilati.

Tale operazione, oltre ad essere scomoda e poco pratica per l’utilizzatore, comporta ovviamente costi e tempi di lavorazione aggiuntivi.

Il compito principale della presente invenzione è quello di escogitare un procedimento ed una relativa macchina per spellicolare una pellicola da profilati in plastica in grado di superare i sopra citati inconvenienti della tecnica nota.

In particolare, è scopo della presente invenzione mettere a disposizione un procedimento ed una relativa macchina che semplificano enormemente intero processo di saldatura dei profilati in plastica destinati alla fabbricazione di serramenti.

Altro scopo del presente trovato è quello di escogitare un procedimento ed una relativa macchina che consentano di superare i menzionati inconvenienti della tecnica nota nell’ ambito di una soluzione semplice, razionale, di facile ed efficace impiego e dal costo contenuto.

Gli scopi sopra esposti sono raggiunti dal presente procedimento e dalla presente macchina aventi le caratteristiche citate nelle allegate rivendicazioni.

Altre caratteristiche e vantaggi della presente invenzione risulteranno maggiormente evidenti dalla descrizione di alcune forme di esecuzione preferite, ma non esclusive, di una macchina per spellicolare una pellicola da profilati in plastica, illustrate a titolo indicativo, ma non limitativo, nelle unite tavole di disegni in cui:

la figura 1 è una vista in assonometria di una prima forma di attuazione della macchina secondo il trovato;

la figura 2 è una vista in assonometria, da altra angolazione e in parziale trasparenza, della macchina di figura 1;

la figura 3 è una vista frontale di un particolare della macchina di figura 1 in una configurazione di lavoro;

la figura 4 è una vista frontale del particolare di figura 3 in un’altra configurazione di lavoro;

la figura 5 è una vista in assonometria, su scala ingrandita, di un altro particolare della macchina di figura 1 ;

le figure da 6 a 8 sono una successione di viste in pianta, schematiche e parziali, che mostrano il funzionamento della macchina di figura 1;

la figura 9 è una vista in assonometria di una seconda forma di attuazione della macchina secondo il trovato;

la figura 10 è una vista in assonometria, su scala ingrandita, di un particolare della macchina di figura 9;

la figura 11 è una vista in pianta, schematica e parziale, di un particolare della macchina di figura 1 in una configurazione di lavoro;

la figura 12 è una vista laterale del particolare di figura 11;

la figura 13 è una vista in pianta, schematica e parziale, del particolare di figura 11 in un’altra configurazione di lavoro;

la figura 14 è una vista laterale del particolare di figura 13.

Con particolare riferimento alla forma di attuazione mostrata nelle figure da 1 a 8, si sono indicati globalmente con P dei profilati in plastica da spellicolare.

Il materiale plastico con cui sono realizzati i profilati P è, ad esempio, PVC, ma non si escludono anche materiali plastici di tipo termo saldabile diversi dal PVC.

I profilati P sono destinati ad essere assemblati tra loro per fabbricare cornici di porte e finestre; per tale motivo i profilati P sono dotati di rispettive zone da saldare Z opportunamente tagliate a 45° per definire un accoppiamento tra due profilati P ad angolo retto.

I profilati P sono provvisti di almeno una superficie piana S almeno in parte ricoperta con ima pellicola E da spellicolare.

La pellicola E consiste in un film avente funzione protettiva e/o di supporto per informazioni, dati e loghi e/o altro ancora.

Più in particolare, le superfìci piane S da spellicolare su ciascun profilato P sono due, contrapposte tra loro, sulle quali è attaccata una rispettiva pellicola E da rimuovere almeno in prossimità delle zone da saldare Z.

Con 1 si è globalmente indicata una macchina per spellicolare le pellicole E.

La macchina 1 comprende un telaio di base 2 su cui è montato almeno un gruppo di posizionamento 3 atto al posizionamento di almeno uno dei profilati P.

Nella forma di attuazione mostrata nelle figure da 1 a 8, la macchina 1 è dotata di due gruppi di posizionamento 3 che consentono la lavorazione, anche simultanea, di due profilati P diversi.

Per ciascun gruppo di posizionamento 3 la macchina 1 è dotata di un insieme di mezzi e di dispositivi che meglio verranno descritti nel seguito e che permettono di spellicolare i profilati P.

II gruppo di posizionamento 3 e l’insieme di mezzi/dispositivi che intervengono su un profilato P sono identici a quelli che intervengono sull’ altro profilato P; per motivi di semplicità espositiva, quindi, la seguente descrizione di dettaglio si concentrerà, salvo dove espressamente indicato, soltanto su uno dei profilati P, sul relativo gruppo di posizionamento 3 e sui relativi mezzi/dispositivi per spellicolare.

Il gruppo di posizionamento 3 comprende un piano di lavoro 4 su cui è possibile appoggiare il profilato P per introdurlo all’ interno della macchina 1.

A questo proposito si sottolinea che il piano di lavoro 4 è fissato al telaio di base 2 all’esterno di un carter di protezione 5 che racchiude al suo interno tutte le parti mobili della macchina 1.

Il piano di lavoro 4 è attiguo ad un’apertura 6 ricavata nel carter di protezione 5 attraverso la quale è possibile introdurre il profilato P per la sua lavorazione, o almeno la parte corrispondente alla zona da saldare Z che è quella che deve essere spellicolata.

Il corretto collocamento del profilato P nella posizione che ne permette la lavorazione è ottenuto con notevole praticità grazie ad un gruppo di riscontro 7 montato sul telaio di base 2.

Il gruppo di riscontro 7 consiste, ad esempio, in una levetta che è disposta all’ interno del carter di protezione 5 ad una distanza predefinita dall’apertura 6 e che riproduce la forma tagliata a 45° della zona da saldare Z.

L’introduzione del profilato P attraverso l’apertura 6 termina quindi nel momento in cui la zona da saldare Z va in battuta sulla levetta 7, con le due superfici piane S che sono rivolte una verso l’alto e una verso il basso.

Utilmente, il gruppo di riscontro 7 può essere dotato di un sensore, del tipo di una levetta tastatrice o simili, che rileva il corretto posizionamento del profilato P sulla levetta 7 e al quale possono essere asserviti i comandi della macchina 1 , per consentire il funzionamento della macchina 1 solo quando il profilato P è correttamente posizionato.

Il gruppo di posizionamento 3 comprende, inoltre, una serie di morse automatiche 8 che pinzano il profilato P una volta introdotto all’interno del carter di protezione 5.

Le morse automatiche 8 bloccano il profilato sia in direzione orizzontale che in direzione verticale.

Non si escludono, tuttavia, alternative forme di attuazione in cui le morse automatiche non siano presenti e il gruppo di posizionamento 3 consista esclusivamente in una serie di superfici dì riscontro contro le quali il profilato P viene mantenuto fermo manualmente dall’utilizzatore.

Sul telaio di base 2 e all’interno del carter di protezione 5 è montato almeno un rullo spellicolatore 9, 10 provvisto di una superficie ad elevato coefficiente di attrito.

A tale proposito si specifica che nell’ambito della presente trattazione con l’espressione “superficie ad elevato coefficiente di attrito” si intende che il rullo spellicolatore 9, 10 è realizzato in un materiale idoneo ad avere presa sulle pellicole E ed è quindi scelto in base alle caratteristiche delle pellicole E stesse.

Come verrà meglio descritto in seguito, infatti, la superficie ad elevato coefficiente di attrito del rullo spellicolatore 9, 10 è destinata ad entrare in contatto con una delle pellicole E e creare su di essa una forza di trascinamento tale da separarla dalla superficie piana S del profilato P.

L’elevato coefficiente di attrito della superficie del rullo spellicolatore 9, 10 non va dunque inteso in senso assoluto ma in modo relativo con riferimento alla capacità del rullo spellicolatore 9, 10 di avere presa sulle pellicole E. La superficie ad elevato coefficiente di attrito del rullo spellicolatore 9, 10, ad esempio, è realizzata in gomma para, di diverse durezze.

11 rullo spellicolatore 9, 10 ha utilmente conformazione di cilindro retto completamente ricoperto di gomma para, ma non si escludono forme diverse, ad esempio non interamente ricoperte di gomma e/o forme elicoidali.

Visto che il profilato P presenta due superfici piane S con due pellicole E, allora sono utilmente previsti almeno due rulli speicolatori 9, 10, di cui un primo rullo spellicolatore 9 ed un secondo rullo spellicolatore 10 per spellicolare contemporaneamente le due superfici piane S contrapposte. I rulli spellicolatori 9, 10 sono associati a mezzi di azionamento 11 in rotazione che mettono in rotazione i rulli stessi attorno al proprio asse.

Nella forma di attuazione mostrata nelle figure da 1 a 8, ad esempio, i mezzi di azionamento 11 consistono in un primo dispositivo motorizzato 12 e in un secondo dispositivo motorizzato 13 che, tramite un primo membro flessibile 14 ed un secondo membro flessibile 15, trascinano in rotazione i rulli spellicolatori 9, 10.

Sono inoltre previsti mezzi di reciproca movimentazione 16 che muovono almeno uno tra il gruppo di posizionamento 3 ed i rulli spellicolatori 9, 10 lungo una direzione di avanzamento A in cui le superfici ad elevato coefficiente di attrito sono poste in contatto di strisciamento sulle superfici piane S ad asportare le pellicole E.

In altre parole, quando i rulli spellicolatori 9, 10 entrano in contatto con le superfici piane S non vi è puro rotolamento e in corrispondenza dell’ area di contato tra rullo spellicolatore 9, 10 e pellicole E la velocità locale del rullo spellicolatore 9, 10 e la velocità locale del profilato P sono diverse tra loro, in termini di direzione e/o verso e/o intensità.

Nella forma di attuazione mostrata nelle figure da 1 a 8, i mezzi di reciproca movimentazione 16 comprendono un gruppo di scorrimento 17, 18, 19 dei rulli spellicolatori 9, 10 lungo la direzione di avanzamento A, il gruppo di posizionamento 3 ed il profilato P restando sostanzialmente fermi durante avanzamento dei rulli spellicolatori 9, 10.

La direzione di avanzamento A è sostanzialmente inclinata rispetto all’asse del rullo spellicolatore 9, 10.

In particolare, gli assi dei rulli spellicolatori 9, 10 sono orientati lungo una direzione sostanzialmente parallela alla direzione longitudinale del profilato P caricato sul gruppo di posizionamento 3; non si escludono, tuttavia, alternative forme di attuazione in cui gli assi dei rulli spellicolatori 9, 10 ed il profilato P non siano paralleli.

La direzione di avanzamento A, invece, è inclinata di 45° gradi rispetto agli assi dei rulli spellicolatori 9, 10 e sostanzialmente parallela alla zona da saldare Z del profilato P caricato sul gruppo di posizionamento 3; non si escludono, tuttavia, alternative forme di attuazione in cui la direzione di avanzamento A e la zona da saldare Z non siano parallele.

Il gruppo di scorrimento 17, 18, 19 consiste, ad esempio, in una piastra di guida 17 associata al telaio di base 2 e sulla quale è montata scorrevole una piastra di supporto 18 che porta i rulli spellicolatori 9, 10 ed è mobile grazie ad un cilindro attuatore 19.

Più in detaglio, ciascun rullo spellicolatore 9, 10 è supportato da un braccio di supporto 20, 21, di cui un primo braccio di supporto 20, supportante il primo rullo spellicolatore 9 e il primo dispositivo motorizzato 12, ed un secondo braccio di supporto 21, supportante il secondo rullo spellicolatore 10 e il secondo dispositivo motorizzato 13. Con riferimento alla posizione assunta dal profilato P quando associato al gruppo di posizionamento 3, il primo braccio di supporto 20 è disposto superiormente al piano di giacitura del profilato P mentre il secondo braccio di supporto 21 è montato inferiormente al piano di giacitura del profilato P.

I bracci di supporto 20, 21 sono montati sul gruppo di scorrimento 17, 18, 19 e sono mobili rispetto al gruppo di scorrimento stesso per avvicinare/allontanare i rulli spellicolatori 9, 10 rispetto alle superfici piane S del profilato P lungo una direzione sostanzialmente trasversale alle superfici piane stesse.

Il primo braccio di supporto 20, ad esempio, è associato alla piastra di supporto 18 in modo da scorrere verticalmente.

La piastra di supporto 1 8, infatti, è dotata di una guida verticale 22 lungo la quale è scorrevole una staffa di supporto 23 per effetto dell’azionamento di un primo attuatore 24.

Il primo braccio di supporto 20 è incernierato alla staffa di supporto 23 in un primo fulcro 25 che ne permette la rotazione attorno ad un asse di rotazione orizzontale.

Nella pratica, il primo braccio di supporto 20 viene mantenuto sollevato dal primo attuatore 24 a consentire il posizionamento del profilato P sul gruppo di posizionamento 3 (figura 3), dopo di ché viene abbassato per avvicinarlo al profilato P fino a collocare il primo rullo spellicolatore 9 sulla superficie piana S superiore del profilato stesso (figura 4).

Durante l’abbassamento del primo braccio di supporto 20, la corsa del primo attuatore 24 è maggiore rispetto a quella necessaria per appoggiare il primo rullo spellicolatore 9 sul profilato P; quando il primo rullo spellicolatore 9 entra in contatto col profilato P, quindi, la staffa di supporto 23 continua ad abbassarsi e il primo braccio di supporto 20 ruota attorno al primo fulcro 25.

In questo modo si assicura che il primo rullo spellicolatore 9 vada in appoggio sulla superficie piana S superiore qualunque sia l’altezza del profilato P.

Il mantenimento del primo rullo spellicolatore 9 sulla superficie piana S superiore è assicurato dal peso del primo braccio di supporto 20, che spinge verso il basso il primo rullo spellicolatore 9.

Il secondo braccio di supporto 21, invece, è incernierato direttamente alla piastra di supporto 18 in un secondo fulcro 26, che ne permette la rotazione attorno ad un asse di rotazione orizzontale per effetto dell’azionamento di un secondo attuatore 27.

Nella pratica, il secondo braccio di supporto 21 è inizialmente abbassato a consentire il posizionamento del profilato P sul gruppo di posizionamento 3 (figura 3), dopo di ché il secondo attuatore 27 lo fa ruotare attorno al secondo fulcro 26, sollevando il secondo rullo spellicolatore 10 fino a collocare quest’ultimo contro la superficie piana S inferiore del profilato P (figura 4).

Il mantenimento del secondo rullo spellicolatore 10 sulla superficie piana S inferiore è assicurato dalla forza esercitata dal secondo attuatore 27, che spinge verso l’alto il secondo braccio di supporto 21 e il secondo rullo spellicolatore 10.

Una volta collocati sulle superfici piane S, i rulli spellicolatori 9, 10 posti in rotazione dai mezzi di azionamento 11 vengono fatti avanzare lungo la direzione di avanzamento A grazie allo scorrimento della piastra di supporto 18 lungo la piastra di guida 17.

A tale proposito si sottolinea che i mezzi di azionamento 1 1 sono atti a far ruotare i rulli spellicolatori 9, 10 nel verso corrispondente al distacco di un bordo 34 da spellicolare delle pellicole E.

In altre parole, il bordo 34 che deve essere spellicolato coincide con il lato delle pellicole E tagliato a 45° e disposto in corrispondenza della zona da saldare Z, e per il distacco delle pellicole E dalle superficie piane P i rulli spellicolatori 9, 10 ruotano in un verso di rotazione prestabilito in base alla posizione dei bordi 34.

Nella fattispecie, con riferimento a quanto mostrato nelle figure da 6 a 8: - il primo rullo spellicolatore 9 si muove lungo la direzione di avanzamento A percorrendo il bordo 34 e mantenendo il proprio asse di rotazione R parallelo alla direzione longitudinale del profilato P;

il primo rullo spellicolatore 9 si può quindi suddividere in un lato destro, alla destra dell’asse di rotazione R, e in un lato sinistro, alla sinistra dell’asse di rotazione R;

il verso di rotazione del primo rullo spellicolatore 9 è tale da spostare il bordo 34 complessivamente verso sinistra e, a tale scopo, il lato destro del primo rullo spellicolatore 9 ruota verso il basso mentre il lato sinistro del primo rullo spellicolatore 9 ruota verso l’alto.

Tale accorgimento garantisce la presa di spellicolamento, ossia la forza agente sulle pellicole E che ne permette la separazione dal profilato P.

Vantaggiosamente, ogni rullo spellicolatore 9, 10 è abbinato ad almeno un utensile di taglio 28, 29 che permette di tagliare le pellicole E spellicolate. Gli utensili di taglio 28, 29, ad esempio, consistono in almeno una fresa rotante attorno ad un asse di rotazione coincidente con l’asse del rispettivo rullo spellicolatore 9, 10.

Ogni utensile di taglio 28, 29 è montato su un rispettivo braccio di supporto 20, 21; in particolare, gli utensili di taglio 28, 29 sono due, di cui un primo utensile di taglio 28, montato sul primo braccio di supporto 20 e sostanzialmente affacciato al primo rullo spellicolatore 9, ed un secondo utensile di taglio 29, montato sul secondo braccio di supporto 21 e sostanzialmente affacciato al primo rullo spellicolatore 9.

Per l’azionamento in rotazione delle frese 28, 29 sono previsti un primo motorino 30 e un secondo motorino 31 che sono montati anch’essi sui bracci di supporto 20, 21 e che, tramite un primo elemento flessibile 32 ed un secondo elemento flessibile 33, trascinano in rotazione gli utensili di taglio 28, 29.

La macchina 1 mostrata nelle figure da 1 a 8 permette di attuare il procedimento secondo l’invenzione che comprende i passi di:

fornire almeno uno dei profilati P in plastica che, come detto, è provvisto di almeno una zona da saldare Z ed una superficie piana S almeno in parte ricoperta con una pellicola E da spellicolare; fornire almeno uno dei rulli spellicolatori 9, 10 che, come detto, è provvisto di una superficie ad elevato coefficiente di attrito; mettere in rotazione il rullo spellicolatore 9, 10 attorno al proprio asse; e

mettere in reciproca movimentazione almeno uno tra il profilato P ed il rullo spellicolatore 9, 10 lungo la direzione di avanzamento A in cui la superficie ad elevato coefficiente di attrito è posta in contatto di strisciamento sulla superficie piana S ad asportare la pellicola E.

Mediante la macchina 1 mostrata nelle figure da 1 a 8 è possibile effettuare anche un passo aggiuntivo del procedimento che consiste nel tagliare la pellicola E spellicolata.

Con particolare riferimento alle figure da 6 a 8, infatti, si sottolinea che la macchina 1 è utilizzabile in modo da effettuare due passaggi sul profilato P. Al primo passaggio (dalla posizione mostrata in figura 6 a quella mostrata in figura 7) vengono accesi i dispositivi motorizzati 12, 13 e lasciati spenti i motorini 30, 31.

I rulli spellicolatori 9, 10, pertanto, vengono posti in rotazione mentre avanzano sulle superfici piane S, così da spellicolare il bordo 34 delle pellicole E in prossimità della zona da saldare Z.

D bordo 34 spellicolato si raccoglie a qualche millimetro di distanza dalla zona da saldare Z e viene asportato durante il secondo passaggio.

Al secondo passaggio (dalla posizione mostrata in figura 7 a quella mostrata in figura 8), infatti, vengono accesi i motorini 30, 31 e lasciati spenti i dispositivi motorizzati 12, 13.

Gli utensili di taglio 28, 29, pertanto, vengono posti in rotazione mentre avanzano sulle superfici piane S, così da tagliare il bordo 34 spellicolato e separarlo dal profilato P che, alla fine della lavorazione, si presenta con la zona da saldare Z spelliciata.

Sono possibili, tuttavia, alternative modalità di funzionamento.

Si noti, infatti, che la macchina 1 è in grado di funzionare in modo anche più performante attivando contemporaneamente i rulli spellicolatori 9, 10 e gli utensili di taglio 28, 29 a ciascun passaggio.

In questo modo i rulli spellicolatori 9, 10 staccano le pellicole E dalle superfici piane S e, contemporaneamente, gli utensili di taglio 28, 29 le tagliano.

Si noti, inoltre, che, attivando contemporaneamente i rulli spellicolatori 9, 10 e gli utensili di taglio 28, 29, la macchina 1 è in grado di funzionare correttamente anche effettuando un solo passaggio sul profilato P.

È possibile inoltre prevedere un’ulteriore variante della macchina 1 in cui l’asse di rotazione degli utensili di taglio 28, 29 è spostabile rispetto agli assi dei rulli spellicolatori 9, 10 in modo che, nel caso in cui la superficie ad elevato coefficiente di attrito si schiacci diversamente da quanto previsto, si possano allontanare gli utensili di taglio 28, 29 dal profilato P ed evitare un’eccessiva profondità di taglio.

I profilati P spellicolati mediante la macchina 1 sono pronti per essere saldati tra loro, ad esempio mediante una macchina del tipo mostrata nel documento brevettuale WO 2013/132406 Al.

Come detto, nella fórma di attuazione mostrata nelle figure da 1 a 8, il gruppo di posizionamento 3 ed il profilato P restano sostanzialmente fermi durante l’avanzamento dei rulli spellicolatori 9, 10; è facile comprendere, tuttavia, che sono possibili alternative soluzioni realizzative in cui siano il gruppo di posizionamento 3 ed il profilato P a muoversi rispetto ai rulli spellicolatori 9, 10.

Nella forma di attuazione delle figure da 9 a 14, ad esempio, i mezzi di reciproca movimentazione 16 comprendono almeno un’unità di scorrimento 35 del gruppo di posizionamento 3 lungo la direzione di avanzamento Al, A2, l’asse del rullo spellicolatore 9, 10 restando sostanzialmente fermo durante l’avanzamento del gruppo di posizionamento 3.

In questa forma di attuazione, la macchina 1 è del tipo di quella mostrata nel documento brevettuale WO 2013/132406 Al ed è destinata a saldare due profilati P in plastica con rispettive zone da saldare Z affacciate tra di loro.

A tale scopo la macchina 1 è in grado di:

spellicolare;

lavorare le zone da saldare Z per mezzo di un’operazione di asportazione (fresatura, fusione, unghiatura, etc.);

riscaldare le zone da saldare Z, fondendo almeno in parte la plastica che costituisce i profilati P;

accoppiare le zone da saldare Z premendo i profilati P l’uno contro l’altro per mantenere le zone da saldare Z in contatto reciproco.

La macchina 1 comprende un telaio di base 2 che porta un primo organo di trattenimento 36a ed un secondo organo di trattenimento 36b di rispettivi profilati P, atti ad impegnare i profilati stessi con corrispondenti zone da saldare Z affacciate tra di loro.

In particolare, ciascun organo di trattenimento 36a, 36b comprende una porzione di base 37 sulla quale viene posizionato il profilato P, ed una porzione mobile 38 disposta al di sopra della porzione di base 37. La porzione mobile 38 è opportunamente movimentata per spostarsi verso la porzione di base 37 e trattenere così il profilato P.

Ciascun profilato P è collocabile tra la porzione di base 37 e la porzione mobile 38, con la rispettiva estremità di testa sporgente.

Le estremità di testa dei profilati P costituiscono le zone da saldare Z che sono opportunamente tagliate a 45° per definire un accoppiamento tra i due profilati P ad angolo retto.

La macchina 1 comprende mezzi di scorrimento 39 degli organi di trattenimento 36a, 36b, per spostare i profilati P tra una prima posizione di allontanamento reciproco ed una seconda posizione di avvicinamento reciproco in cui le zone da saldare Z vengono accoppiate tra di loro.

In particolare, i mezzi di scorrimento 39 presentano per ciascun organo di trattenimento 36a, 36b una guida di scorrimento 40, estendentesi ortogonalmente allo sviluppo longitudinale del profilato P.

Sulla guida di scorrimento 40 è montato un carrello 41 che è solidale alla porzione di base 37 ed è accoppiato ad un sistema di movimentazione, non descritto nel dettaglio, atto a spostare entrambi i carrelli 41 degli organi di trattenimento 36a, 36b in avvicinamento/allontanamento reciproco.

Il dispositivo 1 comprende inoltre mezzi di riscaldamento 42 delle citate zone da saldare Z.

I mezzi di riscaldamento 42 sono preferibilmente mobili tra una condizione attiva in cui sono interposti tra i profilati P, ed una condizione di non uso in cui sono allontanati dai profilati P.

Si noti in particolare che quando i profilati P sono disposti dai mezzi di scorrimento 39 in allontanamento reciproco, definiscono una zona di passaggio dei mezzi di riscaldamento 42. In questo modo, una volta riscaldate le zone da saldare Z, i profilati P vengono avvicinati tra di loro e premuti con le rispettive teste di estremità l’una contro l’altra.

Vantaggiosamente, i mezzi di riscaldamento 42 consistono in un elemento di termosaldatura a piastra riscaldata, costituito ad esempio da una resistenza elettrica avente conformazione sostanzialmente piastriforine. L’elemento di termosaldatura a piastra riscaldata 42 è provvisto di due facce tra loro contrapposte su cui sono collocabili in contatto le zone da saldare Z.

La macchina 1 è inoltre dotata di mezzi di asportazione 43, 44 per lavorare le zone da saldare Z prima del loro riscaldamento.

I mezzi di asportazione 43, 44, ad esempio, sono costituiti da mezzi di asportazione per fresatura; non si escludono, tuttavia, alternative forme di attuazione in cui i mezzi di asportazione siano di tipo differente e prevedano, ad esempio, una o più punte calde, che rimuovono il materiale plastico per fusione, oppure una o più punte ad ultrasuoni.

I mezzi di asportazione per fresatura 43, 44 comprendono un telaio di sostegno 43 posto al di sopra degli organi di trattenimento 36a, 36b, ed almeno un utensile di lavorazione 44 (una fresa) collocabile in modo sostanzialmente affacciato ai profilati P per lavorarne le zone da saldare Z. L’utensile di lavorazione 44 è movimentabile tra una condizione di riposo, in cui non è interposto tra i profilati P, ed una condizione di lavorazione, in cui è interposto tra i profilati P.

In maggiore detaglio, i mezzi di asportazione per fresatura 43, 44 comprendono preferibilmente una coppia di utensili di lavorazione 44, ciascuno dei quali dotato di una testa ativa sul bordo periferico di una rispettiva zona da saldare Z.

Come illustrato in figura 9, gli utensili di lavorazione 44 sono contrapposti tra loro e montati da parti opposte del telaio di sostegno 43 per lavorare contemporaneamente su entrambi i profilati P.

Il telaio di sostegno 43 è mobile sia orizzontalmente che verticalmente tramite un sistema ad assi controllati che permete agli utensili di lavorazione 44 non solo di passare tra la condizione di riposo e la condizione di lavorazione ma anche di spostarsi lungo le zone da saldare Z ed eseguire la lavorazione desiderata.

La macchina 1 è inoltre dotata di almeno un pressore di contenimento 45, 46 mobile lungo una direzione trasversale sia alla direzione di movimentazione dei profilati P sia al piano di giacitura su cui giacciono i profilati stessi, per attestarsi sulle zone da saldare Z durante l’accoppiamento dei profilati P.

In particolare, nella condizione di saldatura delle zone da saldare Z, vale a dire quando vengono portate a contatto e premute l’una contro l’altra, il pressore di contenimento 45, 46 serve ad arginare il materiale fuso dei profilati P.

Preferibilmente, vengono predisposti due pressori di contenimento 45, 46, di cui un primo pressore di contenimento 45 ed un secondo pressore di contenimento 46 affacciati tra di loro ed entrambi mobili in avvicinamento reciproco per atestarsi su parti opposte delle zone da saldare Z.

In particolare, il primo pressore di contenimento 45 è disposto al di sopra dei profilati P, mentre il secondo pressore di contenimento 46 è disposto al di sotto dei profilati P.

Il primo pressore di contenimento 45 ed il secondo pressore di contenimento 46 sono mobili verticalmente grazie ad un primo dispositivo attuatore 47 ed un secondo dispositivo attuatore 48.

Per motivi di semplicità, in figura 9 è rappresentato soltanto il primo pressore di contenimento 45.

Anche in questo caso i profilati P sono provvisti di due superfici piane S contrapposte, di cui una rivolta verso Paltò e l’altra rivolta verso il basso, che sono alméno in parte ricoperte con una pellicola E che deve essere spellicolat almeno in prossimità delle zone da saldare Z.

Anche nella forma di attuazione mostrata nelle figure da 9 a 14, infatti, la macchina 1 comprende due gruppi di posizionamento 3 a, 3b per il posizionamento dei profilati P, di cui un primo grppo di posizionamento 3 a che coincide con il primo organo di trattenimento 36a ed un secondo gruppo di posizionamento 3b che coincide con il secondo organo di trattenimento 36b.

Anche le unità di scorrimento 35 dei gruppi di posizionamento 3a, 3b sono due e coincidono con i mezzi di scorrimento 39 per la movimentazione del primo gruppo di posizionamento 3 a lungo una prima direzione di avanzamento Al e la movimentazione del secondo gruppo di posizionamento 3b lungo una seconda direzione di avanzamento A 2.

La prima direzione di avanzamento Al e la seconda direzione di avanzamento A2, che sono definite dalle guide di scorrimento 40, sono sostanzialmente ortogonali tra loro.

Anche nella forma di attuazione delle figure da 9 a 14, la rimozione delle pellicole E avviene grazie a dei rulli spellicolatori 9, 10 dotati di superfici ad elevato coeficiente di attrito che, utilmente, sono montati sui pressori di contenimento 45, 46.

Su ciascun pressore di contenimento 45, 46, infatti, è presente almeno un rullo spellicolatore 9, 10 rivolto verso il primo gruppo di posizionamento 3 a ed un rullo spellicolatore 9, 10 rivolto verso il secondo gruppo di posizionamento 3b, i rulli spellicolatori 9, 10 essendo montati su facce opposte 49 del pressore di contenimento 45, 46.

In definitiva, la macchina 1 presenta quattro rulli spellicolatori 9, 10, di cui due primi rulli spellicolatori 9 montati sul primo pressore di contenimento 45 e due secondi rulli spellicolatori 10 montati sul secondo pressore di contenimento 46 per spellicolare due superfici piane S contrapposte dei profilati P.

Gli assi dei rulli spellicolatori 9, 10 sono orientati lungo una direzione sostanzialmente parallela alle zone da saldare Z dei profilati P caricati sui gruppi di posizionamento 3 a, 3b.

Le direzioni di avanzamento Al, A2, invece, sono inclinate di 45° gradi rispetto agli assi dei rulli spellicolatori 9, 10 e sono sostanzialmente ortogonali alle direzione longitudinali dei profilati P caricati sui gruppi di posizionamento 3a, 3b.

I rulli spellicolatori 9, 10 sono associati a mezzi di azionamento 11 in rotazione che mettono in rotazione i rulli stessi attorno al proprio asse.

Nella forma di attuazione mostrata nelle figure da 9 a 14, ad esempio, i mezzi di azionamento 11 consistono in un sistema di motorizzazione 50, 51, 52, 53, 54, 55, 56 montato su ciascun pressore di contenimento 45, 46. In figura 10 è mostrato in dettaglio il sistema di motorizzazione 50, 51, 52, 53, 54, 55, 56 presente sul primo pressore di contenimento 45, che comprende un motore elettrico 50 montato sul primo pressore di contenimento 45 e mobile con esso.

Il motore elettrico 50 ha un albero rotante di uscita 5 1 che è associato in rotazione ai primi rulli spellicolatori 9 per interposizione di un sistema di trasmissione 52, 53, 54, 55, 56 che permette di far ruotare entrambi i primi rulli spellicolatori 9.

Il sistema di trasmissione 52, 53, 54, 55, 56 consiste, ad esempio, in:

un gruppo di ruote dentate 52 collegato all’albero rotante di uscita 51 e terminante in una ruota dentata primaria 53 rotante attorno ad un asse di rotazione parallelo agli assi dei primi rulli spellicolatori 9;

una prima ruota dentata secondaria 54, che è associata coassiale ad uno dei primi rulli spellicolatori 9 ed ingrana direttamente con la ruota dentata primaria 53 ed;

una seconda ruota dentata secondaria 55, che è associata coassiale all’altro dei primi rulli spellicolatori 9 e che ingrana con una ruota dentata di rinvio 56 a sua volta ingranante con la ruota dentata primaria 53.

In pratica entrambe le mote dentate secondarie 54, 55 ricevono il moto dalla mota dentata primaria 53 ma, in virtù della mota dentata di rinvio 56, ruotano sempre in sensi contrari.

Il motore elettrico 50 è atto a far motare i primi rulli spellicolatori 9 nel verso corrispondente al distacco dei bordi 34 da spellicolare delle pellicole E, che coincide con il verso di controrotazione rispetto all’avanzamento relativo tra i primi rulli spellicolatori 9 e i profilati P lungo le due direzioni di avanzamento Al, A2.

In altre parole, se i primi rulli spellicolatori 9 non fossero motorizzati ma bensì folli, il loro contatto con le superfici piane S determinerebbe un parziale rotolamento dei primi rulli spellicolatori 9 in un verso di rotazione di rotolamento; grazie al motore elettrico 50, invece, i primi rulli spellicolatori 9 ruotano in senso contrario al suddetto verso di rotazione di rotolamento.

Tale accorgimento garantisce la presa di spellicolamento, ossia la forza agente sulle etichette E che ne permette la separazione dal profilato P.

Sul secondo pressore di contenimento 46 è presente un sistema di motorizzazione 50, 51, 52, 53, 54, 55, 56 del tutto analogo a quello illustrato in figura 10 e quindi non mostrato in dettaglio nelle altre figure. Anche nella forma di attuazione mostrata nelle figure da 9 a 14, la macchina 1 permette di attuare il procedimento secondo l’invenzione che comprende i passi di:

fornire almeno uno dei profilati P in plastica che, come detto, è provvisto di almeno una superficie piana S almeno in parte ricoperta con una pellicola E da spellicolare;

fornire almeno uno dei rulli spellicolatori 9, 10 che, come detto, è provvisto di una superficie ad elevato coefficiente di attrito;

- mettere in rotazione il rullo spellicolatore 9, 10 attorno al proprio asse;

e

mettere in reciproca movimentazione almeno uno tra il profilato P ed il rullo spellicolatore 9, 10 lungo la direzione di avanzamento Al, A2 in cui la superficie ad elevato coefficiente di attrito è posta in contatto di strisciamento sulla superficie piana S ad asportare la pellicola E.

Con particolare riferimento alle figure da 11 a 14, infatti, si sottolinea che la macchina 1 è utilizzabile in modo da:

collocare i pressori di contenimento 45, 46 in modo che i primi rulli spellicolatori 9 siano disposti sostanzialmente all’altezza delle superfici piane S superiori dei profilati P e che i secondi rulli spellicolatori 10 siano disposti sostanzialmente all’altezza delle superfici piane S inferiori dei profilati P (figure 11 e 12);

regolare la pressione di spinta dei rulli spellicolatori 45, 46; avvicinare i profilati P ai pressori di contenimento 45, 46 lungo le direzioni di avanzamento Al, A2 fino ad appoggiare le zone da saldare Z contro le facce opposte 49 (figure 13 e 14). Durante tale avvicinamento le superfici piane S dei profilati P entrano in contatto con le superfici ad elevato coefficiente di attrito dei rulli spellicolatori 9, 10 separando le pellicole E dalle superfici piane S almeno in prossimità delle zone da saldare Z.

Come detto, i rulli spellicolatori 9, 10 sono quattro e montati sui due pressori di contenimento 45, 46.

Sono possibili, tuttavia, alternative forme di attuazione della macchina 1 dotate di un diverso numero di rulli spellicolatori 9, 10.

I rulli spellicolatori 9, 10, ad esempio, possono essere presenti soltanto sul primo pressore di contenimento 45 ed essere destinati, in una prima fase, a spellicolare le pellicole E delle superfici piane S superiori e, in una seconda fase, a spellicolare le pellicole E delle superfici piane S inferiori.

In alternativa, può essere previsto un solo rullo spellicolatore 9, 10 montato sulla macchina 1 in modo differente da quanto mostrato nelle figure da 9 a 14 e destinato ad entrare in contatto con tutte le superfici piane S tramite una successione di fasi diverse.

Claims

RIVENDICAZIONI 1) Procedimento per spellicolare una pellicola da profilati in plastica, caratterizzato dal fatto che comprende i passi di: fornire almeno un profilato (P) in plastica provvisto di almeno una zona da saldare (Z) e di una superficie piana (S) almeno in parte ricoperta con una pellicola (E) da spellicolare; fornire almeno un rullo spellicolatore (9, 10) provvisto di una superficie ad elevato coefficiente di attrito; mettere in rotazione detto rullo spellicolatore (9, 10) attorno al proprio asse; e mettere in reciproca movimentazione almeno uno tra detto profilato (P) e detto rullo spellicolatore (9, 10) lungo una direzione di avanzamento (A; Al, A2) in cui detta superficie ad elevato coefficiente di attrito è posta in contatto di strisciamento su detta superficie piana (S) ad asportare detta pellicola (E).
2) Procedimento secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta direzione di avanzamento (A; Al, A2) è sostanzialmente inclinata rispetto all’asse di detto rullo spellicolatore (9, 10).
3) Procedimento secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che: l’asse di detto rullo spellicolatore (9, 10) è orientato lungo una direzione sostanzialmente parallela alla direzione longitudinale di detto profilato (P) caricato su detto gruppo di posizionamento (3), e detta direzione di avanzamento (A) è inclinata di 45° gradi rispetto all’asse di detto rullo spellicolatore (9, 10) e sostanzialmente parallela a detta zona da saldare (Z) del profilato (P) caricato su detto gruppo di posizionamento (3).
4) Procedimento secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che: - l’asse di detto rullo spellicolatore (9, 10) è orientato lungo una direzione sostanzialmente parallela a detta zona da saldare (Z) di detto profilato (P) caricato su detto gruppo di posizionamento (3), e - detta direzione di avanzamento (Al, A2) è inclinata di 45° gradi rispetto all’asse di detto rullo spellicolatore (9, 10).
5) Procedimento secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto mettere in rotazione è atto a far ruotare detto rullo spellicolatore (9, 10) nel verso corrispondente al distacco di un bordo (34) da spellicolare di detta pellicola (E).
6) Procedimento secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che comprende il tagliare detta pellicola (E) spellicolata.
7) Macchina (1) per spellicolare una pellicola da profilati in plastica, caratterizzata dal fatto che comprende: - almeno un telaio di base (2); almeno un gruppo di posizionamento (3; 3a, 3b) montato su detto telaio di base (2) ed atto al posizionamento di almeno un profilato (P) in plastica provvisto di almeno una zona da saldare (Z) e di una superficie piana (S) almeno in parte ricoperta con una pellicola (E) da spellicolare; almeno un rullo spellicolatore (9, 10) montato su detto telaio di base (2) e provvisto di una superficie ad elevato coefficiente di attrito; mezzi di azionamento (11) in rotazione di detto rullo spellicolatore (9, 10) attorno al proprio asse; e mezzi di reciproca movimentazione (16) di almeno uno tra detto gruppo di posizionamento (3; 3a, 3b) e detto rullo spellicolatore (9, 10) lungo una direzione di avanzamento (A; Al, A2) in cui detta superficie ad elevato coefficiente di attrito è posta in contatto di strisciamento su detta superficie piana (S) ad asportare detta pellicola (E).
8) Macchina (1) secondo la rivendicazione 7, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di azionamento (11) sono atti a far ruotare detto rullo spellicolatore (9, 10) nel verso corrispondente al distacco di un bordo (34) da spellicolare di detta pellicola (E).
9) Macchina (1) secondo la rivendicazione 7 o 8, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di reciproca movimentazione (16) comprendono un gruppo di scorrimento (17, 18, 19) di detto rullo spellicolatore (9, 10) lungo detta direzione di avanzamento (A), detto gruppo di posizionamento (3) e detto profilato (P) restando sostanzialmente fermi durante l’avanzamento di detto rullo spellicolatore (9, 10).
10) Macchina (1) secondo la rivendicazione 9, caratterizzata dal fatto che comprende almeno un braccio di supporto (20, 21) di detto rullo spellicolatore (9, 10) che è montato su detto gruppo di scorrimento (17, 18, 19) ed è mobile rispetto a detto gruppo di scorrimento (17, 18, 19) per avvicinare/allontanare detto rullo spellicolatore (9, 10) rispetto a detta superficie piana (S) del profilato (P) lungo una direzione sostanzialmente trasversale a detta superficie piana (S).
11) Macchina (1) secondo una o più delle rivendicazioni da 7 a 10, caratterizzata dal fatto che comprende almeno un utensile di taglio (28, 29) di deta pellicola (E) spellicolata.
12) Macchina (1) secondo la rivendicazione 11, caraterizzata dal fato che deto utensile di taglio (28, 29) comprende almeno una fresa rotante attorno ad un asse di rotazione coincidente con l’asse di deto rullo spellicolatore (9, 10).
13) Macchina (1) secondo la rivendicazione 11 o 12, caraterizzata dal fato che deto utensile di taglio (28, 29) è montato su detto braccio di supporto (20, 21).
14) Macchina (1) secondo una o più delle rivendicazioni da 7 a 13, caraterizzata dal fatto che comprende almeno due di deti rulli spellicolatori, di cui un primo rullo spellicolatore (9) ed un secondo rullo spellicolatore (10) per spellicolare due superfici piane (S) contrapposte di detto profilato (P).
15) Macchina (1) secondo la rivendicazione 14, caratterizzata dal fato che comprende almeno due di deti bracci di supporto (20, 21), di cui un primo braccio di supporto (20) supportante deto primo rullo spellicolatore (9) ed un secondo braccio di supporto (21) supportante detto secondo rullo spellicolatore (10).
16) Macchina (1) secondo la rivendicazione 15, caraterizzata dal fato che comprende almeno due di deti utensili di taglio (28, 29), di cui un primo utensile di taglio (28) montato su deto primo braccio di supporto (20) ed un secondo utensile di taglio (29) montato su deto secondo braccio di supporto (21).
17) Macchina (1) secondo la rivendicazione 7 o 8, caraterizzata dal fato che detti mezzi di reciproca movimentazione (16) comprendono almeno un’unità di scorrimento (35) di detto gruppo di posizionamento (3 a, 3b) lungo detta direzione di avanzamento (Al, A2), l’asse di detto rullo spellicolatore (9, 10) restando sostanzialmente fermo durante l’avanzamento di detto gruppo di posizionamento (3a, 3b).
18) Macchina (1) secondo la rivendicazione 17, caratterizzata dal fatto che comprende: almeno un primo organo di trattenimento (36a) ed un secondo organo di trattenimento (36b), atti a trattenere rispettivi profilati (P) provvisti di rispettive zone da saldare (Z); almeno un elemento di termosaldatura a piastra riscaldata (42), provvisto di due facce tra loro contrapposte su cui sono collocabili in contatto dette zone da saldare (Z); mezzi di scorrimento (39) di detti organi di trattenimento (36a, 36b), che sono interposti tra detto telaio di base (2) e detti organi di trattenimento (36a, 36b) e sono atti a spostare detti profilati (P) tra una posizione di allontanamento reciproco ed una posizione di avvicinamento reciproco in cui dette zone da saldare (Z) riscaldate sono unite tra di loro; due di detti gruppi di posizionamento (3a, 3b), di cui un primo gruppo di posizionamento (3a) che coincide con detto primo organo di trattenimento (36a) ed un secondo gruppo di posizionamento (3b) che coincide con detto secondo organo di trattenimento (36b); due di dette unità di scorrimento (35), che coincidono con detti mezzi di scorrimento (39) per la movimentazione di detto primo gruppo di posizionamento (3 a) lungo una prima direzione di avanzamento (Al) e la movimentazione di detto secondo gruppo di posizionamento (3b) lungo una seconda direzione di avanzamento (A2).
19) Macchina (1) secondo la rivendicazione 18, caratterizzata dal fatto che detta prima direzione di avanzamento (Al) e detta seconda direzione di avanzamento (A2) sono sostanzialmente ortogonali tra loro.
20) Macchina (1) secondo la rivendicazione 18 o 19, caratterizzata dal fatto che comprende almeno due di detti rulli spellicolatori (9, 10), di cui uno è rivolto verso detto primo gruppo di posizionamento (3a) ed uno è rivolto verso detto secondo gruppo di posizionamento (3b).
21) Macchina (1) secondo la rivendicazione 20, caratterizzata dal fatto che comprende almeno un pressore di contenimento (45, 46), mobile lungo una direzione trasversale al piano di giacitura di detti profilati (P), per attestarsi su dette zone da saldare (Z), detti rulli spellicolatori (9, 10) essendo montati su facce opposte (49) di detto pressore di contenimento (45, 46).
22) Macchina (1) secondo la rivendicazione 21, caratterizzata dal fatto che comprende: due di detti pressori di contenimento (45, 46), di cui un primo pressore di contenimento (45) ed un secondo pressore di contenimento (46) afacciati tra di loro ed entrambi mobili in avvicinamento reciproco per attestarsi su parti opposte di dette zone da saldare (Z); quattro di detti rulli spellicolatori (9, 10), di cui due primi rulli spellicolatori (9) montati su detto primo pressore di contenimento (45) e due secondi rulli spellicolatori (10) montati su detto secondo pressore di contenimento (46) per spellicolare due superimi piane (S) contrapposte di detti profilati (P).