ITMO20100083A1 - Dispositivo di regolazione di flusso - Google Patents

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ITMO20100083A1
ITMO20100083A1 IT000083A ITMO20100083A ITMO20100083A1 IT MO20100083 A1 ITMO20100083 A1 IT MO20100083A1 IT 000083 A IT000083 A IT 000083A IT MO20100083 A ITMO20100083 A IT MO20100083A IT MO20100083 A1 ITMO20100083 A1 IT MO20100083A1
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communication
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IT000083A
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Andrea Mamei
Enrico Mamei
Eronne Mamei
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Studio Tecnico 6 M Srl
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Description

"DISPOSITIVO DI REGOLAZIONE DI FLUSSO"
DESCRIZIONE
Il presente trovato ha per oggetto un dispositivo di regolazione di flusso.
Con particolare, ma non·esclusivo, riferimento al settore degli impianti di frenatura delle macchine operatrici à ̈ noto che generalmente esse sono dotate di freni cosiddetti negativi, in cui gli elementi di attrito vengono mantenuti in presa da molle e sono, invece, liberati dall'azione di cilindri idraulici. Tali macchine sono generalmente dotate di circuiti separati per il comando della frenatura di stazionamento e di servizio e devono, inoltre, essere previsti dispositivi per la frenatura di emergenza. In particolare, i circuiti per la frenatura di stazionamento sono essenzialmente di due tipi.
In un primo caso impiegano un rubinetto a tre vie e due posizioni (tipo on-off) , che in una prima configurazione operativa consente di mettere in comunicazione un accumulatore di alimentazione con il cilindro per ottenere lo sblocco del freno, mentre in una seconda configurazione operativa consente di connettere il cilindro stesso allo scarico in modo da ri-attivare il freno.
In macchine dotate di questa tipologia di circuito, la frenatura di emergenza può essere ottenuta inserendo un opportuno controllo della trasmissione idrostatica, se prevista, oppure, qualora possibile, installando un circuito supplementare dedicato.
E', dunque, evidente che equipaggiare tale tipologia di macchina con opportuni dispositivi atti a consentire la frenatura di emergenza comporta un notevole livello di complessità e/o può risultare del tutto anti-economico. In alternativa sono noti circuiti per la frenatura di stazionamento dotati di valvole proporzionali, in cui la capacità frenante varia in relazione alla posizione assunta dall'organo di comando della valvola stessa, che consentono di gestire anche la frenatura di emergenza.
Anche tale soluzione, tuttavia, risulta piuttosto costosa e, quindi, non applicabile su talune macchine per ragioni di carattere economico, nonché di utilizzo piuttosto difficoltoso in condizioni di emergenza, in quanto richiede una notevole sensibilità ed esperienza da parte dell'operatore, e non offre sufficienti garanzie di sicurezza.
Infatti, in fase di frenata repentina il corpo dell'operatore tende ad essere spinto in avanti per effetto dell'inerzia, con il rischio che l'organo di comando, generalmente una leva, della valvola proporzionale venga trascinato in una posizione a cui non corrisponde una capacità frenante ottimale per quella situazione.
Inoltre, dato il ritardo nella risposta del circuito, in condizioni di emergenza l'operatore potrebbe essere indotto ad azionare l'organo di comando della valvola proporzionale in modo tale da richiedere una capacità frenante superiore a quella effettivamente necessaria, causando il blocco della macchina, con conseguente rischio di ribaltamento o di caduta di carichi.
Compito precipuo del presente trovato à ̈ quello di eliminare gli inconvenienti sopra lamentati della tecnica nota escogitando un dispositivo di regolazione di flusso che consenta di ridurre i costi di installazione e che risulti di applicazione flessibile, sia in circuiti già esistenti, incrementandone la funzionalità, che su quelli di nuova realizzazione. In particolare, uno scopo del presente trovato à ̈ quello di poter essere applicato all'interno di circuiti di comando di freni negativi consentendo di gestire sia la frenatura di stazionamento, che la frenatura di emergenza, con costi contenuti ed un alto livello di sicurezza.
Nell'ambito di tale compito tecnico, altro scopo del presente trovato à ̈ quello di risultare di immediata fruibilità da parte degli operatori, senza richiedere formazione o particolare esperienza degli stessi.
Ancora, un altro scopo del presente trovato à ̈ quello di ottenere una risposta pre-determinata dell'utenza da esso regolata e, quindi, di garantire la sicurezza degli operatori addetti e degli ambienti di lavoro. Non ultimo scopo del presente trovato à ̈ quello di presentare una struttura semplice, di relativamente facile attuazione pratica, di sicuro impiego ed efficace funzionamento, nonché di costo relativamente contenuto .
Questo compito e questi scopi vengono tutti raggiunti dal presente dispositivo di regolazione di flusso comprendente una valvola distributrice che comprende un corpo valvola dotato di una sede in cui sono alloggiati mobili mezzi otturatori, di una luce di ingresso associabile a mezzi di alimentazione di un fluido di lavoro, di almeno una luce di uscita associabile a mezzi di scarico di detto fluido di lavoro e di una luce di servizio associabile ad una utenza a mezzo fluido, dette luci essendo in comunicazione con detta sede, e mezzi di comando per l'azionamento della movimentazione di detti mezzi otturatori entro detta sede, i mezzi otturatori essendo atti ad assumere alternativamente almeno una prima posizione operativa in cui consentono la comunicazione dì dette luci di ingresso e di servizio ed una seconda posizione operativa in cui consentono la comunicazione di detta luce di servizio e di detta almeno una luce di uscita ad ottenere il collegamento diretto con detti mezzi di scarico, caratterizzato dal fatto che detta valvola distributrice à ̈ del tipo a tre posizioni operative, essendo inoltre prevista una terza posizione operativa in cui detti mezzi otturatori consentono la comunicazione di detta luce di servizio con detta almeno una luce di uscita ad ottenere il collegamento a detti mezzi di scarico passando attraverso una valvola di regolazione della pressione associata a detta valvola distributrice a monte o a valle di detta almeno una luce di uscita.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del presente trovato risulteranno maggiormente evidenti dalla descrizione di dettaglio di alcune forme di esecuzione preferite, ma non esclusive, di un dispositivo di regolazione di flusso, illustrate a titolo indicativo, ma non limitativo, nelle unite tavole di disegni in cui :
la figura 1 Ã ̈ una schematica rappresentazione circuitale di una prima forma di attuazione del dispositivo secondo il trovato inserito in un circuito per la frenatura di stazionamento/emergenza di una macchina operatrice;
le figure da 2 a 4 sono schematiche rappresentazioni circuitali come figura 1 con differenti forme di realizzazione dei mezzi di comando del dispositivo secondo il trovato;
le figure 5, 6 e 7 sono schematiche rappresentazioni circuitali come figura 1 del dispositivo secondo il trovato associato ad un ulteriore forma di realizzazione dei relativi mezzi di comando, rispettivamente nella prima, nella terza e nella seconda posizione operativa;
le figure 8, 9 e 10 sono schematiche viste, parzialmente in sezione, di una possibile forma di realizzazione costruttiva del dispositivo secondo il trovato secondo gli schemi circuitali di cui alle figure 5, 6 e 7, rispettivamente nella prima, nella terza e nella seconda posizione operativa;
la figura 11 Ã ̈ una schematica rappresentazione circuitale di una seconda forma di attuazione del dispositivo secondo il trovato inserito in un circuito per la frenatura di stazionamento/emergenza di una macchina operatrice;
la figura 12 Ã ̈ una schematica vista in pianta di una possibile forma di realizzazione costruttiva del dispositivo secondo il trovato secondo lo schema circuitale di figura 11 nella prima posizione operativa;
la figura 13 Ã ̈ una schematica vista, parzialmente in sezione, del dispositivo di figura 12 nella prima posizione operativa;
le figure 14, 15 e 16 sono rispettive viste, parzialmente in sezione, come figura 12, ma con il dispositivo secondo il trovato in successive configurazioni corrispondenti alla terza posizione operativa;
la figura 17 Ã ̈ una schematica vista, parzialmente in sezione, come figura 12, ma con il dispositivo secondo il trovato nella seconda posizione operativa.
Con particolare riferimento a tali figure, si à ̈ indicato globalmente con 1 un dispositivo di regolazione di flusso.
Il dispositivo 1 comprende una valvola distributrice 2 comprendente un corpo valvola 3 dotato di una sede 4 in cui sono alloggiati mobili mezzi otturatori 5, di una luce di ingresso 6 associabile a mezzi di alimentazione A di un fluido di lavoro, preferibilmente liquido del tipo di olio idraulico, di almeno una luce di uscita 7 associabile a mezzi di scarico S del fluido di lavoro e di una luce di servizio 8 associabile ad una utenza U a mezzo fluido, le luci essendo affacciate lungo la sede 4 e in comunicazione con essa.
A titolo esemplificativo, ma non limitativo, nelle figure il dispositivo 1 Ã ̈ illustrato inserito all'interno di un circuito F di frenatura di una convenzionale macchina operatrice, con la luce di ingresso 6 associata ad una pompa di alimentazione A attraverso un primo condotto di lavoro Ci, l'almeno una luce di uscita 7 associata ad un serbatoio di scarico S attraverso un secondo condotto di lavoro C2e la luce di servizio 8 connessa alla camera in pressione di un cilindro U di bloccaggio di un freno negativo associato al suo stelo e non rappresentato, normalmente mantenuto bloccato dall'azione di una molla M. La luce di servizio 8 Ã ̈ collegata al cilindro U mediante un terzo condotto di lavoro C3.
Il dispositivo 1 comprende, inoltre, mezzi di comando 9 per la movimentazione dei mezzi otturatori 5 entro la sede 4; i mezzi otturatori 5, infatti, sono atti ad assumere alternativamente almeno una prima posizione operativa in cui consentono la comunicazione delle luci dì ingresso e di servizio, rispettivamente 6 e 8, ed una seconda posizione operativa in cui consentono la comunicazione delle luci di servizio e di uscita, rispettivamente 8 e 7, per il collegamento diretto ai mezzi di scarico S.
Nell'applicazione rappresentata la prima posizione operativa corrisponde alla condizione di freno rilasciato e, quindi, di marcia della macchina operatrice, mentre la seconda operazione operativa corrisponde alla condizione di frenatura di stazionamento o di parcheggio.
La valvola distributrice 2 Ã ̈ del tipo a tre posizioni operative, essendo prevista una terza posizione operativa in cui i mezzi otturatori 5 sono posizionati entro la sede 4 in modo da consentire la comunicazione tra la luce di servizio 8 e 1'almeno una luce di uscita 7 ad ottenere il collegamento con i mezzi di scarico S passando attraverso una valvola di regolazione 10 della pressione associata alla valvola distributrice 2 e posta a monte o a valle della luce di uscita stessa, rispetto alla direzione del flusso del fluido di lavoro.
La valvola di regolazione 10 Ã ̈ di tipo convenzionale e, preferibilmente, tarabile, in modo da regolare il valore di pressione residua all'utenza U per cui essa si chiude interrompendo la comunicazione tra la luce di servizio 8 e i mezzi di scarico S.
Altresì, la valvola di regolazione 10 à ̈ preferibilmente di tipo a pistone, onde consentire i vantaggi funzionali spiegati nel proseguo; non si escludono tuttavia differenti forme di realizzazione della valvola stessa.
Nel caso di applicazione del dispositivo 1 al circuito F, la terza posizione operativa della valvola distributrice 2 corrisponde alla condizione di frenatura di emergenza e la valvola di regolazione 10 consente di garantire una predeterminata capacità frenante in condizioni di emergenza, evitando che si generino situazioni di pericolo.
Secondo una prima forma di attuazione (figure 1-10) del dispositivo 1 la valvola di regolazione 10 à ̈ disposta a monte della luce di uscita 7 ed à ̈ interposta tra le luci di servizio e di uscita, rispettivamente, 8 e 7. La valvola di regolazione 10, infatti, à ̈ integrata nei mezzi otturatori 5 e la valvola distributrice 2 à ̈ del tipo a tre vie, essendo prevista un'unica luce di uscita 7.
In figura 1 i mezzi di comando 5 sono costituiti da una leva semplice, non si esclude, tuttavia, che possano essere invece costituiti da una leva a stantuffo, un pedale, un organo elettro-meccanico o altro.
Nelle figure da 2 a 4 sono schematizzate delle varianti del dispositivo 1 della figura precedente.
In particolare, il dispositivo 1 può prevedere convenzionali mezzi di conservazione della posizione 11 associati ai mezzi di comando 9 o ai mezzi otturatori 5 per il mantenimento di almeno una posizione operativa. Più nel dettaglio, il dispositivo 1 di figura 2 comprende mezzi di conservazione della posizione 11 agenti direttamente sui mezzi otturatori 5, mentre il dispositivo di figura 3 prevede mezzi di comando 9 del tipo di una leva a stantuffo cooperante con mezzi di conservazione della posizione 11.
In alternativa possono essere previsti mezzi di trattenimento temporaneo 12 della valvola distributrice 2 in corrispondenza della seconda posizione operativa e/o mezzi elastici di ritorno 13 della valvola stessa dalla terza alla prima posizione operativa.
In figura 4 Ã ̈ schematizzata una variante del dispositivo 1 delle figure precedenti dotato di mezzi di trattenimento temporaneo 12 cooperanti con mezzi di comando 9 costituito da una leva a stantuffo.
Ancora, le figure 5, 6 e 7 rappresentano un'ulteriore variante dotata di mezzi di trattenimento 12 cooperanti con mezzi di comando 9 costituiti da una leva a stantuffo e di mezzi elastici di ritorno 13 agenti sui mezzi otturatori 5, rispettivamente nella prima, nella terza e nella seconda condizione operativa.
Le figure da 8, 9 e 10 rappresentano una possibile forma di realizzazione costruttiva del dispositivo delle figure precedenti. In tali figure i mezzi otturatori 5 sono di tipo lineare e sono costituiti da un convenzionale cassetto. Non si esclude tuttavia, che la valvola distributrice 2 possa essere diversamente conformata prevedendo, ad esempio, mezzi otturatori di tipo rotativo.
Il corpo valvola 3 Ã ̈ dunque dotato di una sede 4 assiale lungo la quale si affacciano la luce di ingresso 6, la luce di uscita 7 e la luce di servizio 8 interposta tra le precedenti.
I mezzi otturatori 5 sono costituiti da uno stelo 27 inserito scorrevole in direzione assiale e a tenuta entro la sede 4, avente le porzioni estremali 27a e 27b di diametro sostanzialmente coincidente a quello della sede 4 e presentante una porzione mediana 27c avente diametro ridotto a consentire la comunicazione tra le predette luci a seconda del suo posizionamento assiale. All'estremità della porzione estremale 27a, sporgente dal corpo valvola 3, à ̈ collegata la leva di comando 9 e sono associati i mezzi elastici di ritorno 13, che comprendono una molla a compressione 14 elicoidale calzata sulla porzione estremale 27a in prossimità della leva di comando 9 ed interposta tra il corpo valvola 3 ed un elemento a bicchiere 15 fissato assialmente alla porzione estremale stessa.
In corrispondenza della porzione mediana 27c à ̈ ricavato sullo stelo 27 un primo foro 16 passante e sviluppantesi in direzione trasversale all'asse longitudinale della sede 4, che nella terza posizione operativa à ̈ posizionato in corrispondenza della luce di servizio 8. Nella porzione estremale 27b à ̈ ricavato un secondo foro 17 passante e direzionato come il precedente, che nella terza posizione operativa à ̈ posizionato in corrispondenza della luce di uscita 7. Tra il primo ed il secondo foro, rispettivamente, 16 e 17 à ̈ definito nello stelo 27 un condotto 18 assiale di raccordo, che in corrispondenza dell'estremità affacciata verso il secondo foro 17 à ̈ sagomato a definire la sede di tenuta 19 contro cui à ̈ mantenuto premuto un elemento otturatore 20 a sfera da una prima molla 21 a compressione alloggiata in una cavità 22 ricavata entro lo stelo 27 e assialmente allineata al condotto 16.
La valvola di regolazione 10 à ̈, dunque, integrata nello stelo 27, che ne definisce il corpo, ed à ̈ realizzata dall'elemento otturatore 20 e dalla prima molla 21.
Non si escludono, tuttavia, differenti forme di realizzazione della valvola di regolazione 10. che potrebbe essere, ad esempio, di tipo a pistone onde consentire i vantaggi funzionali spiegati nel proseguo. Nella porzione estremale 27b, inoltre, Ã ̈ definito un tratto sagomato a definire una superficie 23 per l'appoggio scorrevole di una sfera 24 alloggiata in un recesso 25 definito sul corpo valvola 3 ed affacciato lungo la sede 4, in modo che la sfera 24 sia parzialmente sporgente entro la sede stessa e mantenuta premuta contro la superficie 23 da una seconda molla 26 a compressione interposta tra il fondo del recesso 25 e la sfera 24.
La superficie 23 presenta un rialzo anulare 23a che deve essere sormontato dalla sfera 24 per consentire di posizionare lo stelo 27 nella seconda posizione operativa .
La superficie 23, la sfera 24 e la molla 26 realizzano i mezzi di trattenimento temporaneo 12 dello stelo 27 nella seconda posizione operativa.
In una seconda forma di attuazione (figure 11-17) la valvola distributrice 2 à ̈ del tipo a tre posizioni e quattro vie e sono previste due luci di uscita 7, di cui una prima luce di uscita 7a direttamente associabile ai mezzi di scarico S ed una seconda luce di uscita 7b associabile ai mezzi di scarico stessi attraverso un ramo ausiliario 28 lungo il quale à ̈ disposta la valvola di regolazione 10.
La valvola di regolazione 10 Ã ̈, dunque, disposta a valle della seconda luce di uscita 7b rispetto alla direzione del flusso del fluido di lavoro.
Nella seconda posizione operativa sono poste in comunicazione la luce di servizio 8 ed almeno la prima luce di uscita la, essendo possibile prevedere di mettere in comunicazione con la luce di servizio stessa anche la seconda luce di uscita 7b.
Nella terza posizione operativa, invece, la luce di servizio 8 Ã ̈ posta in comunicazione con la sola seconda luce di uscita 7b.
In figura 11 sono rappresentati mezzi di comando 9 del tipo di una leva semplice, che può essere sostituita, ad esempio, da una leva a stantuffo, un pedale, un dispositivo di comando elettro-meccanico o altro.
Ancora, anche in questo caso possono essere previsti mezzi di conservazione della posizione 11 e/o mezzi di trattenimento temporaneo 12 ed eventuali mezzi elastici di ritorno 13 del tipo sopra descritti.
Nelle figure da 12 a 17, Ã ̈ illustrata una possibile forma di realizzazione costruttiva di tale seconda forma di attuazione del trovato che presenta mezzi otturatori 5 di tipo rotativo, non si esclude tuttavia che possano essere presenti diversi mezzi otturatori 5, ad esempio, di tipo lineare.
In particolare i mezzi otturatori 5 del tipo rappresentato sono costituiti da un perno 29 che à ̈ dotato di una scanalatura 30 assiale, estendentesi per un tratto della sua lunghezza nella zona mediana del perno stesso, ed à ̈ inserito ruotabile attorno al proprio asse longitudinale entro la sede 4, avente forma cilindrica. In funzione del posizionamento angolare del perno 29, attraverso il recesso definito dalla scanalatura 30, sono messe in comunicazione alternativamente la luce di ingresso 6 e la luce di servizio 8 (figura 13, prima posizione operativa) , ovvero la luce di servizio 8 e la seconda luce di uscita 7b (figure 14-16, terza posizione operativa), ovvero la luce di servizio 8 ed almeno la prima luce di uscita 7a (figura 17, seconda posizione operativa). La seconda luce di uscita Ih à ̈ comunicante con il ramo ausiliario 28 lungo il quale à ̈ disposta la valvola di regolazione 10, preferibilmente, di tipo a pistone, non descritta nel dettaglio perché di tipo convenzionale. Non si escludono, tuttavia, differenti forme di realizzazione della valvola di regolazione 10.
Preferibilmente il ramo ausiliario 28 Ã ̈ direttamente ricavato nel corpo valvola 3 e la valvola di regolazione 10 Ã ̈ di tipo a cartuccia in modo da essere montata sul corpo valvola stesso.
Inoltre il ramo ausiliario 28 sfocia in corrispondenza della prima luce di uscita 7a in modo da avere un'unica connessione ai mezzi di scarico S.
Non si esclude tuttavia che il ramo ausiliario 28 e la relativa valvola di regolazione 10 possano essere previsti separati dal corpo valvola 3 ed eventualmente con una connessione separata ai mezzi di scarico S. Si fa notare che le figure 14, 15 e 16 illustrano rispettive configurazioni successive della valvola distributrice 2 in corrispondenza della terza operazione operativa.
Infatti, la figura 14 corrisponde ad un istante iniziale a seguito del raggiungimento della terza posizione operativa: la pressione del fluido di lavoro all'utenza U causa l'apertura della valvola di regolazione 10 consentendo il deflusso verso i mezzi di scarico S passando attraverso, nell'ordine, la luce di servizio 8, la seconda luce di uscita 7b, la valvola stessa (aperta) e il ramo ausiliario 28.
In tale condizione, la posizione assiale del pistone 33 della valvola di regolazione 10 consente la comunicazione della seconda luce di uscita 7b con i mezzi di scarico S attraverso il foro 34 ricavato sul pistone stesso e posizionato aperto lungo il ramo ausiliario 28.
La figura 15, invece, corrisponde ad un istante successivo, in cui la pressione all'utenza U à ̈ inferiore al valore di pressione di taratura della valvola di regolazione 10, che si à ̈ quindi richiusa. La valvola distributrice 2 isola, dunque, l'utenza U sia dai mezzi di scarico S che dai mezzi di alimentazione A consentendo di mantenere stabile, a meno di trafilamenti, la pressione all'utenza U per un certo tempo .
Infatti la posizione assiale del pistone 33 della valvola di regolazione 10 à ̈ tale da impedire il passaggio di fluido di lavoro attraverso il foro 34, ma il pistone 33, spinto dalla relativa molla 35, può ancora traslare di un 'extra-corsa definita, fino a portare la sporgenza anulare 36 del pistone stesso a battuta contro lo spallamento 37 {figura 16), ottenendo un effetto di pompaggio del fluido di lavoro, con conseguente compensazione di eventuali trafilamenti. In caso di applicazione del dispositivo 1 dotato di valvola di regolazione 10 a pistone ad un circuito F, questo comportamento consente di garantire il completamento della frenatura di emergenza nella terza posizione operativa.
In figura 12 sono visibili i mezzi di trattenimento temporaneo 12 dei mezzi di comando 9, costituiti da una convenzionale leva a stantuffo non descritta nel dettaglio, nella seconda posizione operativa.
Tali mezzi di trattenimento temporaneo 12 consistono in un profilo 31 sagomato in rilievo sulla parete esterna del corpo valvola 3 a cui à ̈ affacciata la leva a statuffo 9.
Tale profilo 31 presenta un primo tratto 31a ed un secondo tratto 31b adiacenti e sagomati a definire rispettivi archi di una circonferenza centrata in corrispondenza dell'asse di incernieramento della leva a stantuffo 9, coincidente con l'asse longitudinale del perno 29, tra loro separati da uno scalino 31c radialmente sporgente rispetto ai tratti stessi.
La leva a stantuffo 9 à ̈ dotata di un risalto 32 anulare che à ̈ in appoggio scorrevole sul profilo 31.
Nella prima posizione operativa la leva a stantuffo à ̈ posizionata come in figura 12, per passare nella terza posizione operativa l'operatore deve azionare in rotazione la leva stessa, in senso anti-orario rispetto alla figure 12, portandola a battuta contro lo scalino 31c, mentre per posizionarla nella seconda posizione operativa l'operatore deve azionare la leva a stantuffo 9 in modo da scavalcare lo scalino 31c e posizionarla in corrispondenza del secondo tratto 31b.
Lo scalino 31c evita che la leva a stantuffo 9 possa accidentalmente spostarsi dalla seconda posizione operativa .
Possono, inoltre, essere previsti mezzi elastici di ritorno 13, che in caso di rilascio della leva a stantuffo 9 nella terza posizione operativa provocano il ritorno automatico nella prima posizione operativa. Si à ̈ in pratica constatato come il trovato descritto raggiunga gli scopi proposti ed in particolare si sottolinea il fatto che il dispositivo secondo il trovato risulta semplice, economico e di applicazione flessibile. Inoltre, in caso di applicazione in circuiti di comando di freni negativi, il dispositivo secondo il trovato consente di gestire in condizioni di sicurezza sia la frenatura di stazionamento, che quella di emergenza in cui la capacità frenante del circuito viene mantenuta fissa in relazione alla taratura della valvola di regolazione della pressione prevista dal costruttore.
Il trovato così concepito à ̈ suscettibile di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nell'ambito del concetto inventivo.
Inoltre tutti i dettagli sono sostituibili da altri elementi tecnicamente equivalenti.
In pratica i materiali impiegati, nonché le forme e le dimensioni contingenti, potranno essere qualsiasi a seconda delle esigenze senza per questo uscire dall'ambito di protezione delle rivendicazioni .

Claims (1)

  1. RIVENDICAZIONI 1 )Dispositivo (1) di regolazione di flusso comprendente una valvola distributrice (2) che comprende un corpo valvola (3) dotato di una sede (4) in cui sono alloggiati mobili mezzi otturatori (5), di una luce di ingresso (6) associabile a mezzi di alimentazione (A) di un fluido di lavoro, di almeno una luce di uscita (7; la, 7b) associabile a mezzi di scarico (S) di detto fluido di lavoro e di una luce di servizio (8) associabile ad una utenza (U) a mezzo fluido, dette luci (7; 7a, 7b; 6; 8) essendo in comunicazione con detta sede (4), e mezzi di comando (9) per l'azionamento della movimentazione di detti mezzi otturatori (5) entro detta sede(4), i mezzi otturatori (5) essendo atti ad assumere alternativamente almeno una prima posizione operativa in cui consentono la comunicazione di dette luci di ingresso (6) e di servizio (8) ed una seconda posizione operativa in cui consentono la comunicazione di detta luce di servizio (8) e di detta almeno una luce di uscita (7; 7a) ad ottenere il collegamento diretto con detti mezzi di scarico (S), caratterizzato dal fatto che detta valvola distributrice (2) à ̈ del tipo a tre posizioni operative, essendo inoltre prevista una terza posizione operativa in cui detti mezzi otturatori (5) consentono la comunicazione di detta luce di servizio (8) con detta almeno una luce di uscita {7; 7b) ad ottenere il collegamento a detti mezzi di scarico (S) passando attraverso una valvola di regolazione (10) della pressione associata a detta valvola distributrice (2) a monte o a valle di detta almeno una luce di uscita (7; 7b). 2)Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta valvola di regolazione (10) à ̈ integrata in detti mezzi otturatori (5) e detta valvola distributrice (2) à ̈ del tipo a tre vie, essendo dotata di un'unica luce di uscita (7). 3)Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta valvola distributrice (2) à ̈ del tipo a quattro vie, essendo previste due di dette luci di uscita (7a, 7b), di cui una prima luce di uscita (7a) direttamente associabile a detti mezzi di scarico (S) ed una seconda luce di uscita (7b) associabile a detti mezzi di scarico (S) attraverso un ramo ausiliario (28) lungo il quale à ̈ disposta detta valvola di regolazione (10), la luce di servizio (8) essendo posta in comunicazione nella seconda e nella terza posizione operativa rispettivamente con almeno la prima luce di uscita (7a) e con la sola seconda luce di uscita (7b). 4)Dispositivo (1) secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che detta valvola di regolazione (10) à ̈ di tipo tarabile. 5}Dispositivo (1) secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che detta valvola di regolazione (10) à ̈ di tipo a pistone (33). 6)Dispositivo (1) secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che detti mezzi otturatori (5) sono di tipo lineare (27). 7)Dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni da 1 a 5, caratterizzato dal fatto che detti mezzi otturatori (5) sono di tipo rotativo (29) . 8)Dispositivo (1) secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che comprende mezzi di conservazione della posizione (11) associati a detti mezzi di comando (9) e/o a detti mezzi otturatori (5) per il mantenimento di almeno una di dette posizioni operative. 9)Dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni da 1 a 7, caratterizzato dal fatto che comprende mezzi di trattenimento temporaneo (12) di detta valvola distributrice (2) in corrispondenza della seconda posizione operativa e mezzi elastici di ritorno (13) di della valvola stessa dalla terza alla prima posizione operativa. 10) Dispositivo (1) secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di comando (9) comprendono una leva a stantuffo. 11)Circuito (F) per la frenatura di una macchina operatrice caratterizzato dal fatto di comprendere un dispositivo (1) di regolazione di flusso secondo una o più delle precedenti rivendicazioni disposto con detta luce di servizio (8) associata al cilindro (U) di azionamento dello sbloccaggio di un freno negativo ed azionabile nella prima posizione operativa per rilasciare detto freno, nella seconda posizione operativa per la frenatura di stazionamento e nella terza posizione operativa per la frenatura di emergenza.
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