ITTO20110799A1 - Dispositivo di raccordo per il collegamento ad un impianto di condizionamento dell'aria e giunto provvisto di un tale dispositivo di raccordo - Google Patents

Dispositivo di raccordo per il collegamento ad un impianto di condizionamento dell'aria e giunto provvisto di un tale dispositivo di raccordo Download PDF

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ITTO20110799A1
ITTO20110799A1 IT000799A ITTO20110799A ITTO20110799A1 IT TO20110799 A1 ITTO20110799 A1 IT TO20110799A1 IT 000799 A IT000799 A IT 000799A IT TO20110799 A ITTO20110799 A IT TO20110799A IT TO20110799 A1 ITTO20110799 A1 IT TO20110799A1
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valve
cavity
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casing
operative
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IT000799A
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Description

DESCRIZIONE
del brevetto per invenzione industriale dal titolo:
"DISPOSITIVO DI RACCORDO PER IL COLLEGAMENTO AD UN IMPIANTO DI CONDIZIONAMENTO DELL'ARIA E GIUNTO PROVVISTO DI UN TALE DISPOSITIVO DI RACCORDO"
La presente invenzione è relativa ad un dispositivo di raccordo per il collegamento di una valvola di ingresso/uscita, normalmente chiusa, di un impianto di condizionamento dell'aria, ad esempio un impianto di condizionamento per autoveicoli, ad un macchinario di manutenzione in grado di effettuare la ricarica o lo scarico del suddetto impianto, nonché il riciclo del fluido refrigerante, tipicamente freon, impiegato nell'impianto stesso.
La presente invenzione è altresì relativa ad un giunto formato da un dispositivo di raccordo, collegabile al citato macchinario di manutenzione, e da una valvola per il controllo del flusso di fluido refrigerante in ingresso/uscita nel/dall'impianto di condizionamento dell'aria da sottoporre a manutenzione.
Come è noto, esistono attualmente normative estremamente severe che regolano le emissioni di sostanze inquinanti nell'ambiente; in particolare, la normativa vigente vieta la dispersione nell'atmosfera di fluidi refrigeranti, come ad esempio il freon, i quali sono in generale estremamente inquinanti ed in taluni casi anche infiammabili, ponendo di conseguenza problemi di sicurezza.
Nel corso degli anni sono stati sviluppati dei dispositivi di raccordo montabili sulle linee di alimentazione o prelievo del fluido refrigerante dei macchinari di manutenzione di tipo noto, accoppiabili meccanicamente con l'involucro esterno della valvola di ingresso/uscita dell'impianto di condizionamento da caricare o scaricare, e provvisti di mezzi attuatori azionabili manualmente per aprire la valvola di ingresso/uscita stessa una volta completato il suddetto accoppiamento, in modo tale da consentire il flusso di fluido refrigerante da e verso l'impianto di condizionamento senza alcuna possibilità di dispersione nell'atmosfera .
Un esempio di tali dispositivi di raccordo è illustrato nel brevetto US 5,139,049 e comprende un corpo tubolare, il quale è aperto ad un'estremità per ricevere e vincolare in posizione prefissata l'involucro della valvola di ingresso/uscita dell'impianto di condizionamento da caricare o scaricare, è collegato, attraverso un'apertura radiale, alla linea di alimentazione o prelievo del fluido refrigerante di un relativo macchinario di manutenzione, ed alloggia internamente un assieme valvolare di controllo del flusso di fluido refrigerante tra la suddetta linea e l'impianto di condizionamento stesso.
In particolare, l'assieme valvolare è formato da un elemento attuatore ad azionamento manuale avente uno stelo spostabile assialmente all'interno della cavità del corpo tubolare per interagire e spostare un otturatore interno della valvola di ingresso/uscita dell'impianto di condizionamento da una posizione di chiusura ad una posizione di apertura, ed un elemento a manicotto estendentesi intorno allo stelo dell'elemento attuatore, scorrevole a tenuta all'interno della suddetta cavità ed avente un risalto anulare interno normalmente mantenuto in una condizione di accoppiamento a tenuta su un ringrosso intermedio dello stelo per effetto della spinta esercitata sull'elemento a manicotto stesso da una molla ad elica cilindrica.
Una volta effettuato l'accoppiamento meccanico tra il corpo tubolare del dispositivo di raccordo e l'involucro della valvola dell'impianto di condizionamento da caricare o scaricare, il flusso di fluido refrigerante da o verso l'impianto di condizionamento stesso viene attivato spostando assialmente l'elemento attuatore nella direzione di spinta della molla agente sull'elemento a manicotto. In questo modo, lo stelo dell'elemento attuatore penetra all'interno dell'involucro della valvola di ingresso/uscita spostando l'otturatore dalla posizione di chiusura alla posizione di apertura, mentre l'involucro della valvola stessa definisce una battuta di arresto per l'elemento a manicotto che non può quindi seguire lo spostamento assiale dello stelo. Si ottiene, pertanto, contemporaneamente all'apertura della valvola di ingresso/uscita dell'impianto di condizionamento, il distacco del risalto dell'elemento a manicotto dal ringrosso dello stelo dell'elemento attuatore, in modo tale che sia consentito il flusso di fluido refrigerante tra tali elementi.
Quando l'operazione di ricarica o scarico dell'impianto di condizionamento è stata completata, l'elemento attuatore viene riportato nella posizione iniziale, determinando sia il ritorno dell'otturatore nella posizione di chiusura, sia il contatto a tenuta del ringrosso dello stelo con il risalto anulare dell'elemento a manicotto; in questo modo, l'assieme valvolare suddivide a tenuta la cavità interna del corpo tubolare in due distinte regioni, una prima delle quali comunicante con l'apertura radiale di collegamento alla linea di alimentazione o prelievo del fluido refrigerante, ed una seconda regione comunicante con l'interno dell'involucro della valvola.
La soluzione di dispositivo di raccordo sopra descritta presenta alcuni inconvenienti.
Innanzitutto, all'atto della disconnessione meccanica della valvola di ingresso/uscita dell'impianto di condizionamento dal dispositivo di raccordo, l'eventuale fluido refrigerante ancora presente nella seconda regione della cavità del corpo tubolare e all'interno dell'involucro della valvola stessa può disperdersi nell'ambiente circostante.
Inoltre, in caso di chiusura difettosa dell'otturatore della valvola dell'impianto di condizionamento, ad esempio per malfunzionamenti o ostruzioni di tipo meccanico (granelli di polvere e simili), il fluido refrigerante potrebbe continuare a diffondersi nell'ambiente circostante a ricarica già effettuata.
Infine, anche all'atto dell'attivazione del flusso di fluido refrigerante da o verso l'impianto di condizionamento, l'aria presente nella seconda regione della cavità del dispositivo di raccordo e all'interno dell'involucro della valvola di ingresso/uscita dell'impianto stesso potrebbe inquinare il fluido refrigerante.
Scopo della presente invenzione è la realizzazione di un dispositivo di raccordo per il collegamento ad un impianto di condizionamento dell'aria, il quale consenta di ovviare, in modo semplice ed economico, agli inconvenienti connessi con i dispositivi di raccordo noti e sopra specificati .
Il suddetto scopo è raggiunto dalla presente invenzione, in quanto essa è relativa ad un dispositivo di raccordo come definito nella rivendicazione 1.
La presente invenzione è altresì relativa ad un giunto come definito nella rivendicazione 10, formato da un dispositivo di raccordo, collegabile ad un macchinario di manutenzione di impianti di condizionamento dell'aria, e da una valvola normalmente chiusa per il controllo del flusso di fluido refrigerante in ingresso/uscita in/da un impianto di condizionamento dell'aria.
Per una migliore comprensione della presente invenzione viene descritta nel seguito una preferita forma di realizzazione, a puro titolo di esempio non limitativo e con riferimento ai disegni allegati, nei quali:
la figura 1 illustra, in sezione assiale esplosa, un giunto secondo la presente invenzione formato da un dispositivo di raccordo, collegabile ad un macchinario di manutenzione di impianti di condizionamento dell'aria, e da una valvola per il controllo del flusso di fluido refrigerante in ingresso/uscita in/da un impianto di condizionamento dell'aria;
la figura 2 illustra in sezione assiale il giunto di figura 1 in una condizione operativa, in cui il dispositivo di raccordo e la valvola sono accoppiati meccanicamente tra loro ma non consentono la connessione fluidica tra l'impianto di condizionamento ed il macchinario di manutenzione; e
la figura 3 illustra in sezione assiale il giunto di figura 1 in una diversa condizione operativa, in cui il dispositivo di raccordo e la valvola sono accoppiati meccanicamente tra loro e consentono la connessione fluidica tra l'impianto di condizionamento ed il macchinario di manutenzione.
Con riferimento alle figure allegate, è indicato nel suo complesso con 1 un dispositivo di raccordo accoppiabile lungo un proprio asse A ad una valvola 2 di ingresso/uscita, normalmente chiusa, di un impianto di condizionamento dell'aria (non illustrato), ad esempio un impianto di condizionamento dell'aria di un autoveicolo, per consentire il flusso di fluido refrigerante, ad esempio freon, da e verso l'impianto di condizionamento stesso.
In particolare, l'accoppiamento tra il dispositivo di raccordo 1 e la valvola 2 può essere utilizzato sia per effettuare la ricarica dell'impianto di condizionamento sia per scaricare il fluido refrigerante dall'impianto di condizionamento stesso.
Nella loro condizione di accoppiamento, il dispositivo di raccordo 1 e la valvola 2 definiscono nel loro complesso un giunto G.
La valvola 2 comprende un involucro 3 sostanzialmente tubolare cilindrico di asse A definente un passaggio 4 assiale per il fluido refrigerante, collegato da una parte con un componente circuitale (noto e non illustrato) dell'impianto di condizionamento, e presentante, dalla parte opposta, una porzione di estremità 5 avente diametro esterno ridotto rispetto alla restante parte dell'involucro 3 stesso ed atta ad accoppiarsi a tenuta con il dispositivo di raccordo 1.
La valvola 2 comprende, inoltre, un otturatore 6 interno, montato in modo assialmente scorrevole entro il passaggio 4 dell'involucro 3 e mantenuto da una molla 7 ad elica cilindrica in una posizione di chiusura (Figure 1 e 2) a tenuta di un tratto 8 del passaggio 4 stesso. L'otturatore 6 può essere spostato contro l'azione della molla 7 in una posizione di apertura (Figura 3), in cui impegna con gioco radiale un tratto 9 del passaggio 4 dell'involucro 3 adiacente al tratto 8 ed avente diametro maggiore dello stesso, in modo da consentire il flusso di fluido refrigerante da e verso l'impianto di condizionamento .
Il dispositivo di raccordo 1 comprende un corpo 10 esterno sostanzialmente tubolare cilindrico di asse A, definente una cavità il interna di passaggio del fluido refrigerante e collegabile, attraverso un'apertura 12 assiale di estremità, alla valvola 2 e, attraverso un'apertura 13 radiale intermedia, ad un condotto (noto e non illustrato) facente parte di un macchinario (anch'esso noto e non illustrato) di manutenzione di impianti di condizionamento .
Il dispositivo di raccordo 1 comprende, inoltre, un elemento attuatore 14 ad azionamento manuale, montato sul corpo 10 da parte opposta dell'apertura 12 ed avente una porzione operativa 16 spostabile assialmente all'interno della cavità il per interagire a spinta con l'otturatore 6 della valvola 2, accoppiata al dispositivo di raccordo 1, e portare l'otturatore 6 stesso nella posizione di apertura contro l'azione della molla 7.
Il dispositivo di raccordo 1 è provvisto, inoltre, di un elemento valvolare 20 conformato preferibilmente a manicotto di asse A, alloggiato all'interno della cavità il intorno alla porzione operativa 16 dell'elemento attuatore 14 e mobile assialmente per impedire/consentire il collegamento fluidico tra le aperture 12 e 13 del corpo 10.
In particolare, il corpo 10, è essenzialmente formato da tre porzioni tubolari 21, 22, 23 sostanzialmente cilindriche di differente diametro esterno. La porzione tubolare 21 è disposta dalla parte opposta dell'apertura 12 in modo da poter ricevere l'elemento attuatore 14 e presenta un tratto di testa 24 filettato internamente e provvisto esternamente di un risalto 26 anulare di estremità; la porzione tubolare 22 si estende da un tratto della porzione tubolare 21 opposto al tratto di testa 24, presenta un diametro esterno maggiore del diametro esterno della porzione tubolare 21 e definisce con quest'ultima uno spallamento 25 anulare esterno rivolto verso il risalto 26; la porzione tubolare 23 si estende dalla parte opposta della porzione tubolare 22 rispetto alla porzione tubolare 21, presenta un diametro esterno minore del diametro esterno della porzione tubolare 22 ma maggiore di quello della porzione tubolare 21 e definisce, con la porzione tubolare 22 stessa, uno spallamento 28 anulare esterno rivolto dalla parte opposta dello spallamento 25.
La porzione tubolare 22 definisce l'apertura 13 radiale, mentre la porzione tubolare 23 definisce l'apertura 12 assiale.
La cavità 11 è formata da quattro zone 30, 31, 32, 33 cilindriche di differente diametro.
In particolare, la zona 30 della cavità 11 è ricavata in corrispondenza del tratto di testa 24 della porzione tubolare 21 e presenta diametro minore rispetto ai diametri delle altre zone 31, 32, 33. La zona 31 è ricavata in posizione contigua alla zona 30 ed è per la maggior parte definita dalla porzione tubolare 21 e per un breve tratto dalla porzione tubolare 22. La zona 32 si estende in posizione contigua alla zona 31, dalla parte opposta di quest'ultima rispetto alla zona 30, e presenta un diametro maggiore rispetto al diametro della zona 31 stessa; la zona 32 è ricavata in parte lungo la porzione tubolare 22 ed in parte lungo la porzione tubolare 23. Infine, la zona 33 è ricavata interamente lungo la porzione tubolare 23, presenta un diametro maggiore rispetto al diametro della zona 32 ad essa contigua ed è raccordata alla zona 32 stessa tramite un tratto tronco-conico 34.
Le zone 30 e 31 e le zone 31 e 32 definiscono rispettivi spallamenti 35, 36 anulari, entrambi affacciati all'apertura 12.
L'apertura 12 risulta pertanto definita dalla zona 33 della cavità 11, mentre l'apertura 13 è costituita da un foro radiale passante filettato, il quale è ricavato nella porzione tubolare 22 del corpo 10 e nel quale è impegnata un'estremità filettata di un raccordo 37 per il collegamento del dispositivo di raccordo 1 al condotto del relativo macchinario di manutenzione.
Il corpo 10 porta esternamente un meccanismo di vincolo 40 rilasciabile, in sé noto, selettivamente attivabile per determinare l'accoppiamento meccanico tra il dispositivo di raccordo 1 e la valvola 2.
Il meccanismo di vincolo 40 comprende essenzialmente una pluralità di sfere 41 alloggiate in modo scorrevole in rispettive sedi radiali passanti della porzione tubolare 23 del corpo 10 ed atte a sporgere radialmente dalla porzione 23 stessa verso l'interno della zona 33 della cavità 11 per disporsi in impegno in una scanalatura 42 anulare esterna dell'involucro 3 della valvola 2, ed una ghiera 43 di comando ad azionamento manuale di asse A, montata in modo assialmente scorrevole sulle porzioni tubolari 22 e 23 del corpo 10 per comandare lo spostamento radiale delle sfere 41 lungo le rispettive sedi.
In particolare, le sfere 41 sono uniformemente distribuite intorno all'asse A e sono mobili tra una posizione sporgente (figure allegate), in cui sporgono radialmente all'interno della tubolare 23 del corpo 10 e possono pertanto impegnare la scanalatura 42 della valvola 2 (figure 2 e 3) bloccandola in accoppiamento con il dispositivo di raccordo 1, ed una posizione retratta (non illustrata), in cui sono contenute entro il profilo interno della porzione tubolare 23 in modo da permettere il rilascio o l'inserimento della valvola 2.
La ghiera 43 è costituita da un corpo sostanzialmente cilindrico accoppiato in modo assialmente scorrevole sull'intera porzione tubolare 22 del corpo 10, sporgente assialmente oltre la porzione tubolare 22 stessa al di sopra della porzione tubolare 23 e presentante, in prossimità di una propria estremità assiale ed in posizione affacciata allo spallamento 28, un risalto 44 anulare interno scorrevole lungo la porzione tubolare 23. Il risalto 44 delimita, inoltre, lungo una propria porzione assiale opposta a quella affacciata allo spallamento 28, una scanalatura 45 anulare di estremità atta ad essere impegnata dalle sfere 41 nella loro posizione retratta.
La ghiera 43 è caricata da una molla 46 ad elica cilindrica avvolta intorno ad una parte della porzione tubolare 23 del corpo 10 ed interposta tra lo spallamento 28 ed il risalto 44. Per effetto dell'azione della molla 46, la ghiera 43 è normalmente mantenuta in una prima posizione operativa (figure allegate), in cui ricopre completamente le porzioni tubolari 22 e 23 del corpo 10 e, tramite il risalto 44, spinge le sfere 41 nella posizione sporgente. La ghiera 43 è spostabile manualmente contro l'azione della molla 46 in una seconda posizione operativa (non illustrata), in cui si estende in parte al di sopra della porzione tubolare 21 del corpo 10 ed è disposta con la propria scanalatura 45 in corrispondenza delle sedi di alloggiamento delle sfere 41 per consentire lo spostamento delle sfere 41 stesse nella posizione retratta a seguito dell'impegno della valvola 2 entro l'apertura 12. La prima posizione operativa della ghiera 43 è definita dalla battuta del risalto 44 contro un anello di arresto portato esternamente dalla porzione tubolare 23 del corpo 10 e disposto da parte opposta delle sfere 41 rispetto allo spallamento 28.
Al fine di poter essere movimentata tra le proprie prima e seconda posizione operativa senza interferire con il raccordo 37, la ghiera 43 è provvista, inoltre, di un'asola 48 attraversata con gioco dal raccordo 36.
L'elemento attuatore 14 comprende una ghiera 50 di comando cilindrica, la quale è montata sulla porzione tubolare 21 del corpo 10 in modo da poter ruotare e traslare rispetto all'asse A, è trattenuta sulla porzione tubolare 21 stessa da un anello elastico 49 atto a cooperare in battuta con il risalto 26, e porta internamente uno stelo 51 definente, ad un'estremità, la porzione 16 di interazione con la valvola 2.
In particolare, la ghiera 50 ha un'estremità assiale 52 rivolta verso lo spallamento 25 e presenta, dalla parte opposta, una flangia 53 anulare estendentesi radialmente verso l'interno della ghiera 50 stessa ed accoppiata rigidamente con una porzione di estremità 55 dello stelo 51 opposta alla porzione 16 di interazione con la valvola 2.
Più precisamente, la porzione di estremità 55 dello stelo 51 è esternamente filettata ed è avvitata entro un foro centrale cieco della flangia 53.
La porzione di estremità 55 dello stelo 51 è inoltre avvitata entro il tratto di testa 24 della porzione tubolare 21 in modo tale che ad una rotazione della ghiera 50 intorno all'asse A rispetto al corpo 10 corrisponda una rototraslazione assiale dello stelo 51 all'interno della cavità 11.
Procedendo dalla porzione di estremità 55 alla porzione operativa 16, lo stelo 51 presenta un primo tratto 56 in rilievo avente diametro esterno maggiore rispetto al diametro esterno della porzione di estremità 55, un secondo tratto 57, avente diametro esterno sostanzialmente simile a quello della porzione di estremità 55, ed un ringrosso periferico 58 collegante il tratto 57 alla porzione operativa 16, la quale presenta il diametro esterno minore dell'intero stelo 51.
In maggiore dettaglio, il tratto 56 impegna scorrevolmente a tenuta la zona 31 della cavità 11 e definisce con la porzione di estremità 55 uno spallamento 59 atto a cooperare in battuta con lo spallamento 35 della cavità 11 in modo da impedire lo sfilamento assiale dello stelo 51 dal corpo 10; più precisamente, la tenuta tra il tratto 56 dello stelo 51 e la parete di delimitazione della zona 31 è realizzata tramite un anello 60 di tipo O-Ring impegnante una scanalatura anulare esterna del tratto 56 stesso.
Il ringrosso periferico 58 è alloggiato con gioco radiale all'interno della zona 32 della cavità 11 ed è collegato al tratto 57 e alla porzione operativa 16 da rispettive superfici trancoconiche aventi conicità opposte e di entità diverse.
Come visibile nelle figure allegate, il ringrosso periferico 58 è provvisto di una scanalatura anulare alloggiante un anello 63 di tenuta di tipo O-Ring.
Per effetto della rotazione della ghiera 50 nei due versi intorno all'asse A si produce, tramite l'accoppiamento filettato tra il tratto di testa 24 del corpo 10 e la porzione di estremità 55 dello stelo 51, una corrispondente rototraslazione assiale dello stelo 51 stesso con conseguente movimentazione dell'elemento attuatore 14 tra una posizione arretrata (figura 2), in cui la propria porzione operativa 16 non può interagire con l'otturatore 6 della valvola 2 accoppiata meccanicamente con il dispositivo di raccordo 1, ed una posizione avanzata (figura 3), in cui, tramite la propria porzione operativa 16, mantiene l'otturatore 6 della valvola 2 nella posizione di apertura.
In particolare, nella posizione arretrata (figure 1 e 2), la ghiera 50 è disposta con la flangia 53 e l'estremità 52 assialmente spaziate rispettivamente dalla porzione di testa 24 e dallo spallamento 25 del corpo 10, mentre, nella posizione avanzata (figura 3), la ghiera 50 è disposta con l'estremità 52 in battuta contro lo spallamento 25 e definisce un arresto contro lo spostamento della ghiera 43 del meccanismo di vincolo 40 nella seconda posizione operativa. Risulta pertanto necessario, in fase di accoppiamento o disaccoppiamento tra il dispositivo di raccordo 1 e la valvola 2, che l'attuatore 14 sia disposto nella posizione arretrata.
Come illustrato nelle figure allegate, l'elemento valvolare 20 è montato con gioco radiale intorno allo stelo 51 dell'elemento attuatore 14 ed è essenzialmente costituito da un corpo cilindrico scorrevole a tenuta lungo la parete di delimitazione della zona 32 della cavità 11. L'elemento valvolare 20 è dotato, ad una propria estremità assiale rivolta verso lo spallamento 36 della cavità 11, di un rilievo 65 estendentesi radialmente verso l'interno e delimitato, dal lato opposto a quello rivolto verso lo spallamento 36 stesso, da una superficie troncoconica atta a cooperare a tenuta con l'anello 63 del ringrosso periferico 58 dello stelo 51.
L'elemento valvolare 20 è caricato da una molla 67 ad elica cilindrica, interposta tra lo spallamento 36 della cavità 11 ed il rilievo 65, verso una prima posizione operativa (figura 1), in cui coopera a tenuta, tramite il rilievo 65 stesso, con il ringrosso periferico 58 dello stelo 51 per chiudere il collegamento fluidico tra le aperture 12 e 13 e suddividere a tenuta la cavità 11 in una prima regione 68 comunicante con l'apertura 13 ed in una seconda regione 69 comunicante con l'apertura 12.
Lo scorrimento a tenuta dell'elemento valvolare 20 lungo la parete di delimitazione della zona 32 della cavità 11 è realizzato tramite una coppia di anelli 70 di tipo 0-Ring impegnanti rispettive scanalature anulari interne del corpo 10.
Per effetto del fissaggio meccanico dell'involucro 3 della valvola 2 al corpo 10, l'elemento valvolare 20 è spostato dall'involucro 3 stesso in una seconda posizione operativa, in cui consente la comunicazione fluidica tra le regioni 68 e 69 della cavità 11 e quindi tra le aperture 12 e 13. In altre parole, l'elemento valvolare 20 è configurato in modo tale che, nella condizione di fissaggio meccanico della valvola 2 al corpo 10, cooperi con l'involucro 3 della valvola 2 e sia mantenuto dall'involucro 3 stesso nella seconda posizione operativa. Più precisamente, la lunghezza assiale dell'elemento valvolare 20 è scelta di entità tale da permettere l'interazione con l'involucro 3 della valvola 2 all'atto dell'accoppiamento meccanico di quest'ultima con il corpo 10 così da determinare lo spostamento dell'elemento valvolare 20 stesso nella seconda posizione operativa.
Come visibile in figura 2, nella seconda posizione operativa, l'elemento valvolare 20 è distaccato dal ringrosso periferico 58 dello stelo 51 dell'elemento attuatore 14 e risulta quindi interposto tra il ringrosso 58 stesso e lo spallamento 36 della cavità 11.
Va inoltre rilevato come la seconda posizione operativa dell'elemento valvolare 20 sia raggiunta con l'otturatore 6 della valvola 2 disposto nella posizione di chiusura.
In uso, per poter effettuare l'accoppiamento del dispositivo di raccordo 1 con la valvola 2, l'elemento attuatore 14 deve essere disposto nella propria posizione arretrata (figura 1) in modo da consentire la traslazione assiale della ghiera 43 del meccanismo di vincolo 40 dalla prima alla seconda posizione operativa.
L'accoppiamento meccanico tra la valvola 2 ed il dispositivo di raccordo 1 è ottenuto agendo manualmente sulla ghiera 43 per trattenerla nella seconda posizione operativa contro l'azione della molla 46, ed inserendo contemporaneamente la valvola 2 all'interno della cavità 11 attraverso l'apertura 12.
In tale fase, la porzione di estremità 5 dell'involucro 3 della valvola 2 scorre a tenuta entro la zona 32 della cavità 11, mentre la restante parte dell'involucro 2 stesso impegna la zona 33 della cavità 11 e, per effetto del proprio movimento, sposta le sfere 41 dalla posizione sporgente alla posizione retratta di impegno nella scanalatura 45 del risalto 44 della ghiera 43.
Durante il proprio spostamento assiale all'interno della cavità 11, la porzione di estremità 5 della valvola 2 esercita un'azione di spinta sull'elemento valvolare 20 contro l'azione della molla 67, spostando l'elemento valvolare 20 stesso dalla prima posizione operativa di separazione a tenuta delle regioni 68 e 69 della cavità 11 alla seconda posizione operativa di collegamento tra le regioni 68 e 69 stesse.
Al termine della corsa di inserimento della valvola 2 all'interno della cavità 11 del dispositivo di raccordo 1, la ghiera 43 viene rilasciata in modo tale che, per effetto dell'azione esercitata dalla molla 46, possa ritornare nella prima posizione operativa spingendo le sfere 41 nella posizione sporgente, in cui vanno ad impegnare la scanalatura 42 della valvola 2 stessa. In questa condizione operativa, il dispositivo di raccordo 1 è accoppiato meccanicamente con la valvola 2 non per via fluidica, in quanto il flusso del fluido refrigerante attraverso la valvola 2 stessa è impedito dall'otturatore 6 disposto nella posizione di chiusura del passaggio 4; in ogni caso, grazie al mantenimento dell'elemento valvolare 20 nella seconda posizione operativa da parte dell'involucro 3 della valvola 2, la parte del passaggio 4 all'interno all'involucro 3 stesso, ad esclusione di quella chiusa a tenuta dall'otturatore 6, risulta collegata con entrambe le regioni 68, 69 della cavità 11. Risulta pertanto possibile in tale fase, attraverso un'opportuna funzione del macchinario di manutenzione collegato all'apertura 13, aspirare tutta l'aria presente nelle regioni 68, 69 e all'interno dell'involucro 3 della valvola 2, evitando così il successivo inquinamento del fluido refrigerante circolante in tali ambienti.
A questo punto, ruotando la ghiera 50 in modo da avvitare la porzione di estremità 55 dello stelo 51 dell'elemento attuatore 14 nel tratto di testa 24 della porzione tubolare 21 del corpo 10 si ottiene lo spostamento assiale dell'elemento attuatore 14 stesso dalla posizione arretrata alla posizione avanzata, in cui, tramite la propria porzione operativa 16, agisce sull'otturatore 6 della valvola 2 spostandolo nella posizione di apertura (figura 3) contro l'azione della molla 7. In questa condizione, il fluido refrigerante può essere fatto fluire tra il macchinario di manutenzione e l'impianto di condizionamento da caricare o scaricare.
Una volta terminate le operazioni di ricarica o scarico dell'impianto di condizionamento, agendo nuovamente sulla ghiera 50 in modo da ruotarla in senso inverso rispetto alla rotazione precedente, si produce lo spostamento dell'elemento attuatore nella posizione arretrata con conseguente ritorno dell'otturatore 6 della valvola 2 nella posizione di chiusura sotto la spinta della moila 7.
In questa condizione, l'elemento valvolare 20 continua ad essere mantenuto dall'involucro 3 della valvola 2 nella seconda posizione operativa di collegamento fluidico tra le regioni 68 e 69 della cavità 11; anche in questo caso, attraverso un'opportuna funzione del macchinario di manutenzione collegato all'apertura 13, è possibile aspirare gli eventuali residui di fluido refrigerante presenti nelle regioni 68, 69 e all'interno dell'involucro 3 della valvola 2, evitando così la loro successiva dispersione nell'ambiente all'atto del disaccoppiamento meccanico della valvola 2 dal dispositivo di raccordo 1.
Al termine di tale operazione, si può sfruttare la permanenza dell'elemento valvolare 20 nella seconda posizione operativa per verificare l'assenza di perdite di fluido refrigerante dalla valvola 2. Per far questo, è sufficiente disporre di un sensore di rilevamento della presenza di fluido refrigerante all'interno della cavità 11; se anche al termine della fase di aspirazione dei residui di fluido refrigerante, il sensore dovesse continuare a rilevare la presenza di tale fluido, potrebbe essere generato un allarme per segnalare l'anomalia.
Al fine di effettuare il disaccoppiamento della valvola 2 dal dispositivo di raccordo 1, è sufficiente agire sulla ghiera 43 del meccanismo di vincolo 40 nello stesso modo descritto in precedenza per ottenere l'accoppiamento tra i suddetti componenti. In particolare, mantenendo la ghiera 43 nella seconda posizione operativa, le sfere 41 sono libere di scorrere nelle rispettive sedi verso la posizione retratta, in cui impegnano la scanalatura 45 della ghiera 43 stessa, e la valvola 2 può quindi essere estratta dal corpo 10. L'elemento valvolare 20, sotto la spinta della molla 67, ritorna quindi immediatamente nella propria prima posizione operativa in cui coopera a tenuta con il ringrosso periferico 58 dello stelo 51 dell'elemento attuatore 14 chiudendo a tenuta il collegamento fluidico tra le aperture 12 e 13.
Da un esame delle caratteristiche del dispositivo di raccordo 1 e del giunto G realizzati secondo la presente invenzione sono evidenti i vantaggi che essa consente di ottenere.
In particolare, grazie al fatto che, nella condizione di accoppiamento meccanico ma non fluidico tra il dispositivo di raccordo 1 e la valvola 2, l'elemento valvolare 20 è mantenuto dall'involucro 3 della valvola 2 stessa nella seconda posizione operativa, è possibile sia evacuare l'eventuale aria presente all'interno del corpo 10 e dell'involucro 3 prima di iniziare le operazioni di ricarica o scarico dell'impianto di condizionamento, sia evacuare gli eventuali residui di fluido refrigerante dai suddetti ambienti al termine di tali operazioni e prima di effettuare il distacco della valvola 2 dal dispositivo di raccordo 1.
In questo modo, è possibile evitare dispersioni, anche minime, di fluido refrigerante nell'ambiente ed assicurare che non si verifichi alcun inquinamento di tale fluido refrigerante con aria.
Inoltre, come indicato in precedenza, il mantenimento dell'elemento valvolare 20 nella seconda posizione operativa anche nella condizione di chiusura della valvola 2 permette di verificare la tenuta dell'otturatore 6 della valvola 2 stessa.
Risulta infine chiaro che al dispositivo di raccordo 1 e al giunto G realizzati secondo la presente invenzione possono essere apportate modifiche e varianti che non escono dall'ambito di protezione definito dalle rivendicazioni .

Claims (19)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Dispositivo di raccordo (1) per il collegamento di un impianto di condizionamento dell'aria ad un macchinario di manutenzione dell'impianto stesso, il detto dispositivo di raccordo (1) comprendendo: - un corpo (10) definente internamente una cavità (11) di passaggio di fluido refrigerante ed avente una prima ed una seconda sezione di apertura (13, 12) collegabili rispettivamente al detto macchinario e ad una valvola (2) di ingresso/uscita, normalmente chiusa, del detto impianto; - mezzi di vincolo (40) rilasciabili portati dal detto corpo (10) e selettivamente attivabili per fissare meccanicamente un involucro (3) della detta valvola (2) al detto corpo (10); un elemento attuatore (14) avente almeno una porzione operativa (16) selettivamente spostabile all'interno della detta cavità (11) del detto corpo (10) per cooperare, nella condizione di fissaggio meccanico della detta valvola (2) al detto corpo (10), con un otturatore (6) interno della valvola (2) stessa e spostare il detto otturatore (6) da una posizione di chiusura ad una posizione di apertura; ed - un elemento valvolare (20) alloggiato nella detta cavità (11) e normalmente disposto in una prima posizione operativa, in cui suddivide a tenuta la detta cavità (11) in una prima regione (68) comunicante con la detta prima sezione di apertura (13) ed in una seconda regione (69) comunicante con la detta seconda sezione di apertura (12); caratterizzato dal fatto che il detto elemento valvolare (20) è configurato in modo tale che, nella condizione di fissaggio meccanico della detta valvola (2) al detto corpo (10), cooperi con il detto involucro (3) della detta valvola (2) e sia mantenuto dall'involucro (3) stesso in una seconda posizione operativa, in cui consente la comunicazione fluidica tra le dette prima e seconda regione (68, 69) della detta cavità (11).
  2. 2) Dispositivo di raccordo secondo la rivendicazione 1, in cui la detta seconda posizione operativa del detto elemento valvolare (20) è raggiunta con il detto otturatore (6) della detta valvola (2) disposto nella detta posizione di chiusura.
  3. 3) Dispositivo di raccordo secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui il detto elemento valvolare (20) ha una configurazione a manicotto, è disposto intorno alla detta porzione operativa (16) del detto elemento attuatore (14) e coopera a tenuta con una zona di riscontro (58) della detta porzione operativa (16) per definire la detta prima posizione operativa.
  4. 4) Dispositivo di raccordo secondo la rivendicazione 3, in cui, nella detta seconda posizione operativa, il detto elemento valvolare (20) è distaccato dalla detta zona di riscontro (58) del detto elemento attuatore (14).
  5. 5) Dispositivo di raccordo secondo la rivendicazione 3 o 4, comprendente, inoltre, mezzi elastici (67) interposti tra il detto corpo (10) ed il detto elemento valvolare (20) ed agenti sull'elemento valvolare (20) stesso per disporlo nella detta prima posizione operativa.
  6. 6) Dispositivo di raccordo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il detto corpo (10) e la detta cavità (il) presentano un asse (A) longitudinale, ed in cui la detta prima sezione di apertura (13) è orientata radialmente rispetto al detto asse (A) e la detta seconda sezione di apertura (12) definisce una zona di estremità (33) assiale della detta cavità (il).
  7. 7) Dispositivo di raccordo secondo la rivendicazione 6, in cui il detto elemento attuatore (14) è accoppiato con il detto corpo (10) in chiusura della detta cavità (il) da parte opposta della detta seconda sezione di apertura (12) e presenta la propria porzione operativa (16) mobile lungo il detto asse (A) da e verso la seconda sezione di apertura (12) stessa per interagire con il detto otturatore (6) della detta valvola (2).
  8. 8) Dispositivo di raccordo secondo la rivendicazione 7, in cui il detto elemento attuatore (14) è mobile lungo il detto asse (A) rispetto al detto corpo (10) tra una prima posizione operativa, in cui la detta porzione operativa (16) è atta a cooperare con il detto otturatore (6) della detta valvola (2) per mantenerlo nella detta posizione di apertura, ed una seconda posizione operativa assialmente spaziata dalla prima posizione operativa di una quantità tale da non consentire l'interazione tra la detta porzione operativa (16) ed il detto otturatore (6).
  9. 9) Dispositivo di raccordo secondo la rivendicazione 8, in cui il detto elemento attuatore (14) comprende mezzi di inibizione (52) dell'azionamento dei detti mezzi di vincolo (40) attivi nella detta prima posizione operativa dell'elemento attuatore (14) stesso.
  10. 10) Giunto (G) comprendente una valvola (2) normalmente chiusa per il controllo del flusso di fluido refrigerante in ingresso/uscita in/da un impianto di condizionamento dell'aria, ed un dispositivo di raccordo (1) collegabile ad un macchinario di manutenzione del detto impianto di condizionamento; la detta valvola (2) comprendendo un involucro (3) ed un otturatore (6) alloggiato all'interno del detto involucro (3) e mobile tra una posizione di chiusura ed una posizione di apertura; il detto dispositivo di raccordo (1) comprendendo: - un corpo (10) definente internamente una cavità (11) di passaggio di fluido refrigerante ed avente una prima sezione di apertura (13) collegabile al detto macchinario ed una seconda sezione di apertura (13) accoppiata alla detta valvola (2); - mezzi di vincolo (40) rilasciabili portati dal detto corpo (10) e selettivamente attivabili per fissare meccanicamente l'involucro (3) della detta valvola (2) al detto corpo (10); un elemento attuatore (14) avente almeno una porzione operativa (16) selettivamente spostabile all'interno della detta cavità (11) del detto corpo (10) per cooperare, nella condizione di fissaggio meccanico della detta valvola (2) al detto corpo (10), con il detto otturatore (6) e spostarlo dalla detta posizione di chiusura alla detta posizione di apertura; ed - un elemento valvolare (20) alloggiato nella detta cavità (11) e normalmente disposto in una prima posizione operativa, in cui suddivide a tenuta la detta cavità (11) in una prima regione (68) comunicante con la detta prima sezione di apertura (13) ed in una seconda regione (69) comunicante con la detta seconda sezione di apertura (12) e con l'interno del detto involucro (3) della detta valvola (2); caratterizzato dal fatto che, per effetto del fissaggio meccanico del detto involucro (3) della detta valvola (2) al detto corpo (10), il detto elemento valvolare (20) è spostato dal detto involucro (3) in una seconda posizione operativa, in cui consente la comunicazione fluidica tra le dette prima e seconda regione (68, 69) della detta cavità (il).
  11. 11) Giunto secondo la rivendicazione 10, in cui la detta seconda posizione operativa del detto elemento valvolare (20) è raggiunta con il detto otturatore (6) della detta valvola (2) disposto nella detta posizione di chiusura.
  12. 12) Giunto secondo la rivendicazione 10 o il, in cui il detto elemento valvolare (20) ha una configurazione a manicotto, è disposto intorno alla detta porzione operativa (16) del detto elemento attuatore (14) e coopera a tenuta con una zona di riscontro (58) della detta porzione operativa (16) per definire la detta prima posizione operativa.
  13. 13) Giunto secondo la rivendicazione 12, in cui, nella detta seconda posizione operativa, il detto elemento valvolare (20) è distaccato dalla detta zona di riscontro (58) del detto elemento attuatore (14).
  14. 14) Giunto secondo la rivendicazione 12 o 13, comprendente, inoltre, mezzi elastici (67) interposti tra il detto corpo (10) ed il detto elemento valvolare (20) ed agenti sull'elemento valvolare (20) stesso per disporlo nella detta prima posizione operativa.
  15. 15) Giunto secondo la rivendicazione 14, in cui la spinta esercitata sul detto elemento valvolare (20) dal detto involucro (3) della detta valvola (2) è opposta all'azione esercitata dai detti mezzi elastici (67) sull'elemento valvolare (20) stesso.
  16. 16) Giunto secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 10 a 15, in cui il detto corpo (10) e la detta cavità (11) presentano un asse (A) longitudinale, ed in cui la detta prima sezione di apertura (13) è orientata radialmente rispetto al detto asse (A) e la detta seconda sezione di apertura (12) definisce una zona di estremità (33) della detta cavità (11).
  17. 17) Giunto secondo la rivendicazione 16, in cui il detto elemento attuatore (14) è accoppiato con il detto corpo (10) in chiusura della detta cavità (11) da parte opposta della detta seconda sezione di apertura (12) e presenta la propria porzione operativa (16) mobile lungo il detto asse (A) da e verso la seconda sezione di apertura (12) stessa per interagire con il detto otturatore (6) della detta valvola (2).
  18. 18) Giunto secondo la rivendicazione 17, in cui il detto elemento attuatore (14) è mobile lungo il detto asse (A) rispetto al detto corpo (10) tra una prima posizione operativa, in cui la detta porzione operativa (16) coopera con il detto otturatore (6) della detta valvola (2) per mantenerlo nella detta posizione di apertura, ed una seconda posizione operativa, in cui la detta porzione operativa (16) è assialmente spaziata dal detto otturatore (6).
  19. 19) Giunto secondo la rivendicazione 18, in cui il detto elemento attuatore (14) comprende mezzi di inibizione (52) dell'azionamento dei detti mezzi di vincolo (40) attivi nella detta prima posizione operativa dell'elemento attuatore (14) stesso.
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