ITMO20100056A1 - Macchina per la rettifica di elementi lastriformi, particolarmente piastrelle e lastre in materiale ceramico, pietre naturali, vetro o simili - Google Patents

Description

“MACCHINA PER LA RETTIFICA DI ELEMENTI LASTRIFORMI, PARTICOLARMENTE PIASTRELLE E LASTRE IN MATERIALE CERAMICO, PIETRE NATURALI, VETRO O SIMILI†.

DESCRIZIONE

La presente invenzione si riferisce ad una macchina per la rettifica di elementi lastriformi, particolarmente piastrelle e lastre in materiale ceramico, pietre naturali, vetro o simili.

E noto che gli elementi lastriformi come le piastrelle e le matonelle ceramiche, sia da pavimento che da rivestimento, o come le lastre di marmo e/o di vetro, necessitano di un’operazione di rettifica che serve per portare i lati dei manufati allo stato di forma o superficie otimale di progeto.

Nell’ambito dell’ industria ceramica, ad esempio, tale operazione à ̈ effettuata tramite macchine retificatrici in grado di lavorare rapidamente grandi quantità di manufatti ceramici che avanzano in successione su un piano di movimentazione orizzontale.

Le macchine retificatrici tradizionali, infatti, comprendono di solito un sistema di movimentazione degli elementi lastriformi che consiste in quattro nastri trasportatori a due a due sovrapposti ed affiancati, in cui i manufatti lastriformi si incuneano tra i nastri trasportatori inferiori ed i nastri trasportatori superiori e vengono da essi trascinati.

I lati da lavorare dei manufatti sporgono lateralmente dai nastri trasportatori e, durante l’avanzamento, incontrano una successione di mole di rettifica, che asportano il materiale in eccesso e ne portano a filo il profilo, ed eventualmente una o più mole inclinate, per l’esecuzione dell’operazione di Insellatura.

La distanza tra le mole ed i nastri trasportatori à ̈ regolabile per impostare la quantità di materiale da asportare dai manufatti; a tale scopo à ̈ previsto un dispositivo di registrazione manuale, del tipo a vite o simili, azionabile da un operatore.

All’ingresso della macchina, inoltre, à ̈ previsto un dispositivo di centraggio che permette di centrare gli elementi lastriformi rispetto al piano di movimentazione.

II dispositivo di centraggio consiste in due sponde contrapposte mobili tramite una coppia di cilindri pneumatici.

Una volta centrati, gli elementi lastriformi incontrano un sistema di posizionamento in squadro che permette di collocarli ortogonali rispetto alla direzione di avanzamento sul piano di movimentazione.

Il sistema di posizionamento in squadro previsto nelle macchine tradizionali consiste in un carro che, tramite un sistema elettromeccanico, à ̈ mobile alternativamente lungo la direzione di avanzamento e che à ̈ atto a contattare il lato posteriore degli elementi lastriformi.

A tale scopo il carro supporta due spintori montati su appositi sistemi di registrazione fine, del tipo di viti o simili, che permettono di regolare la loro profondità lungo la direzione di avanzamento.

In questo modo, all’ ingresso dei manufatti sulla macchina, il carro viene azionato in modo automatizzato verso gli elementi lastriformi, portando gli spintori a contatto con il lato posteriore dei manufatti per spingerli quel tanto che basta per regolarne la posizione in squadro.

Queste macchine di tipo noto presentano alcuni inconvenienti.

Le macchine note sono infatti caratterizzate da una scarsa flessibilità di utilizzo e sono notevolmente complesse sotto il profilo della manutenzione e del settaggio.

Più precisamente, il sistema di posizionamento in squadro adottato nelle macchine tradizionali necessita sconvenientemente di regolazioni periodiche mirate a correggere la posizione reciproca degli spintori.

In tali circostanze si rende necessario arrestare la macchina per consentire ad un operatore di posizionare correttamente gli spintori in modo poco pratico.

A ciò si aggiunge che gli spintori sono predisposti per essere montati in punti sostanzialmente fissi del carro di supporto e, in funzione del formato degli elementi lastriformi da lavorare, la loro posizione può risultare non ottimale per spingere i manufatti.

Non bisogna dimenticare, inoltre, che ogni qual volta occorre cambiare il formato dell’elemento lastriforme da rettificare occorre intervenire sul sistema di trasmissione motorizzato dei nastri trasportatori, modificare la posizione reciproca delle mole di lavoro e procedere con un nuovo allestimento che può comportare l’impiego di diverse ore di lavoro.

Ne conseguono quindi lunghi fermi macchina e bassi rendimenti.

Inoltre, il corretto posizionamento degli spintori, delle mole di lavoro e dei nastri trasportatori sulla macchina risulta sensibilmente influenzato dalle capacità dell’operatore che esegue tali regolazioni, da cui ne consegue una scarsa riproducibilità nel tempo.

Gli operatori che eseguono tali regolazioni, infatti, non hanno alcuno strumento per verificare la corretta posizione degli spintori, delle mole di lavoro e dei nastri trasportatori ma basano ogni intervento sulla propria esperienza e/o sulla rumorosità della macchina e/o sull’ assorbimento energetico delle mole di lavoro.

Un altro inconveniente delle macchine tradizionali consiste nel fatto che per trasmettere il moto ai nastri trasportatori si impiega di solito un motore elettrico che à ̈ montato su un fianco della macchina e che à ̈ collegato ad un albero di trasmissione che trasferisce il moto a tutti e quattro i nastri trasportatori.

Tale tipologia di trasmissione del moto comporta sconvenientemente l’impiego di numerose parti meccaniche in movimento, che sono soggette ad usura e che, soprattutto, ingombrano la porzione centrale della macchina, quella di passaggio degli elementi lastriformi, ostacolando ancora di più gli interventi di manutenzione e di settaggio dell’operatore. Nel caso in cui, ad esempio, si desideri sostituire uno dei nastri trasportatori, l’operatore à ̈ costretto a smontare diverse parti della macchina impiegando molto tempo.

Nel caso in cui, inoltre, si debbano rettificare elementi lastriformi di grande formato, la macchina deve essere allestita sconvenientemente con un albero di trasmissione molto lungo ed ingombrante.

Un altro inconveniente delle macchine tradizionali consiste nel fatto che la regolazione manuale della posizione delle mole di bisellatura à ̈ particolarmente scomoda e poco pratica.

Le mole di bisellatura, infatti, sono solitamente montate su un carro scorrevole prismaticamente verso i nastri trasportatori, oppure su una giostra incernierata attorno ad un asse orizzontale, la cui rotazione permette di avvicinare/allontanare la mola e al tempo stesso di modificarne l’inclinazione della mola; in entrambi i casi, tuttavia, il corretto posizionamento delle mole risulta particolarmente difficile e dipende molto dalla sensibilità dell’operatore.

Occorre sottolineare, inoltre, che talvolta, a causa delle difficoltà nel setate la macchina, sugli elementi lastriformi in lavorazione si scaricano forze di reazione non omogenee e distribuite in modo dissimile sui due lati da retificare.

Per mantenere correttamente la posizione di squadro degli elementi lastriformi durante il loro avanzamento, quindi, sono previsti appositi mezzi pressori che premono i nastri trasportatori superiori contro i nastri trasportatori inferiori per garantire il tratenimento necessario.

I mezzi pressori montati nelle macchine tradizionali consistono, ad esempio, in una barra longitudinale sotto la quale à ̈ fatto strisciare il nastro trasportatore superiore.

Per garantire la necessaria forza di trazione sugli elementi lastriformi, la barra viene premuta spesso con forza sul nastro trasportatore superiore, determinandone una rapida usura, e comunque senza riuscire a garantire una distribuzione omogenea del carico su tutta la lunghezza dei nastri trasportatori.

In alternativa, sono noti mezzi pressori costituiti da una successione di rotelle che premono sul nastro trasportatore superiore; tale soluzione, se da un lato permette di usurare meno il nastro trasportatore, dall’altro lato comporta il fatto che le rotelle, parzialmente distanziate tra loro, permettono di applicare ima pressione discontinua che, talvolta, determina l' indesiderato spostamento degli elementi lastriformi rispetto alla loro posizione di squadro.

Un ulteriore inconveniente delle macchine tradizionali consiste nel fatto che il dispositivo di centraggio degli elementi lastriformi sul piano di movimentazione, che à ̈ demandato all’azionamento di uno/due cilindri pneumatici, non sempre risulta preciso, col rischio di non collocare correttamente gli elementi lastriformi rispetto al piano di movimentazione. Il compito principale della presente invenzione à ̈ quello di escogitare una macchina per la rettifica di elementi lastriformi, particolarmente piastrelle e lastre in materiale ceramico, pietre naturali, vetro o simili, che presenti una flessibilità di impiego sensibilmente maggiore rispetto alle macchine note sopra descritte.

In particolare, presente trovato si propone di collocare in squadro gli elementi lastriformi in modo molto più pratico, agevole e funzionale, migliorando soprattutto gli aspetti legati alla regolazione della posizione reciproca degli spintori senza fermare la produzione.

Un ulteriore scopo della presente invenzione à ̈ quello di escogitare una macchina che possa adattarsi agevolmente alla lavorazione degli elementi lastriformi di differenti dimensioni e possa essere regolata con praticità e semplicità, senza che siano necessari lunghi tempi di fermo macchina né particolari abilità da parte degli operatori.

Un altro scopo del presente trovato à ̈ quello di escogitare una macchina che abbia un rendimento maggiore rispetto alle macchine di tipo noto.

Non ultimo scopo della presente invenzione à ̈ quello di escogitare una macchina con ridotta usura e limitati ingombri/impedimenti, così da risultare più facilmente accessibile da parte dell’operatore per l’esecuzione degli interventi di manutenzione, facilitandone il compito e riducendone i tempi.

Un altro scopo ancora del presente trovato à ̈ quello di consentire l’utilizzo di mole con diversa usura senza che questo influisca negativamente sulla qualità della lavorazione eseguita.

La possibilità di utilizzare mole caratterizzate da un diverso grado di usura consente al contempo una più facile gestione delle scorte a magazzino e quindi anche una maggiore economicità di lavorazione.

Ancora uno scopo del presente trovato à ̈ quello di consentire l’esecuzione di lavorazioni più precise, in particolare per i grandi formati, rispetto alle macchine di tipo noto.

In particolare, la macchina secondo il trovato si propone di consentire il controllo e la regolazione della posizione delle mole rispetto al piano di movimentazione e quindi rispetto agli elementi lastriformi in lavorazione. Un altro scopo ancora della presente invenzione à ̈ quello di escogitare una macchina in grado di assicurare il corretto avanzamento degli elementi lastriformi lungo il piano di movimentazione, senza il rischio di provocare un rapido deterioramento dei nastri trasportatori o di perdere la presa degli elementi lastri formi.

La macchina secondo invenzione si propone, inoltre, di centrare gli elementi lastriformi sul piano di movimentazione in modo pratico, agevole, funzionale e, soprattutto, con molta più precisione rispetto alle macchine tradizionali.

Altro scopo del presente trovato à ̈ quello di escogitare una macchina per la rettifica di elementi lastriformi, particolarmente piastrelle e lastre in materiale ceramico, pietre naturali, vetro o simili, che consenta di superare i menzionati inconvenienti della tecnica nota nell’ambito di una soluzione semplice, razionale, di facile ed efficace impiego e dal costo contenuto. Gli scopi sopra esposti sono raggiunti dalla presente macchina per la rettifica di elementi lastriformi, particolarmente piastrelle e lastre in materiale ceramico, pietre naturali, vetro o simili, comprendente:

almeno un telaio di base;

mezzi di avanzamento di almeno un elemento lastriforme provvisto di almeno un primo lato da rettificare e di almeno un secondo lato trasversale a detto primo lato, detti mezzi di avanzamento essendo montati su detto telaio di base ed essendo atti alla movimentazione di detto elemento lastriforme su almeno un piano di movimentazione lungo almeno una direzione di avanzamento; e

mezzi di lavorazione di detto primo lato, che sono disposti in prossimità di detto piano di movimentazione e sono atti ad intercettare detto elemento lastriforme nel suo moto lungo detta direzione di avanzamento, detti mezzi di lavorazione comprendendo almeno una tra una mola di rettìfica laterale ed una mola di bisellatura, che sono mobili in avvicinamento ed allontanamento rispetto a detto piano di movimentazione;

caratterizzata dal fatto che comprende mezzi di regolazione automatizzati atti a regolare la posizione di dette mole rispetto a detto piano di movimentazione e collegati elettronicamente ad un’unità di elaborazione atta a gestirne il funzionamento.

Altre caratteristiche e vantaggi della presente invenzione risulteranno maggiormente evidenti dalla descrizione di una forma di esecuzione preferita, ma non esclusiva, di una macchina per la rettifica di elementi lastriformi, particolarmente piastrelle e lastre in materiale ceramico, pietre naturali, vetro o simili, illustrata a titolo indicativo, ma non limitativo, nelle unite tavole di disegni in cui:

la figura 1 Ã ̈ una vista in assonometria della macchina secondo il trovato; la figura 2 Ã ̈ una vista posteriore della macchina secondo il trovato;

la figura 3 Ã ̈ una vista in assonometria che illustra in dettaglio una porzione dei mezzi di avanzamento previsti sula macchina secondo il trovato;

la figura 4 Ã ̈ una vista in assonometria che illustra in dettaglio il dispositivo pressore della macchina secondo il trovato;

la figura 5 Ã ̈ una vista in assonometria di un particolare della macchina secondo il trovato;

la figura 6 Ã ̈ una vista in pianta, schematica e parziale, del particolare della macchina di figura 5;

la figura 7 Ã ̈ una vista in assonometria di un altro particolare della macchina secondo il trovato;

la figura 8 Ã ̈ una vista laterale, schematica e parziale, del particolare della macchina di figura 7;

la figura 9 Ã ̈ una vista in assonometria di un ulteriore particolare della macchina secondo il trovato;

la figura 10 Ã ̈ una vista in assonometria di un altro particolare ancora della macchina secondo il trovato;

le figure 11 e 12 rappresentano, in una successione di viste in pianta, schematiche e parziali, il funzionamento dei mezzi di posizionamento in squadro della macchina secondo il trovato.

Con particolare riferimento a tali figure, si à ̈ indicato globalmente con 1 una macchina per la rettifica di elementi lastriformi, particolarmente piastrelle e lastre in materiale ceramico, pietre naturali, vetro o simili.

La macchina 1 comprende un telaio di base 2 per l’appoggio al suolo che supporta mezzi di avanzamento 3 per la movimentazione di almeno un elemento lastriforme 4, del tipo di una mattonella ceramica e/o una lastra di marmo o altra pietra naturale e/o una piastra di vetro.

L’elemento lastriforme 4 à ̈ sostanzialmente rettangolare o quadrato ed à ̈ provvisto di due primi lati 5 contrapposti e paralleli da rettificare, di un secondo lato 6 e di un terzo lato 7 trasversali ai primi lati 5.

I mezzi di avanzamento 3 sono atti alla movimentazione dell’elemento lastriforme 4 in modo che esso giaccia su un piano di movimentazione 8 ed avanzi lungo una direzione di avanzamento A, con il secondo lato 6 disposto a monte ed il terzo lato 7 a valle rispetto alla direzione di avanzamento A.

In particolare, i mezzi di avanzamento 3 comprendono almeno una coppia di elementi flessibili 9a, 9b, 10a, 10b, del tipo di cinghie, nastri o simili, chiusi su se stessi ad anello, ciascuno dei quali à ̈ avvolto almeno in parte attorno a due ruote 11 di azionamento ed à ̈ collocabile a contatto su facce opposte dell’elemento lastriforme 4 per trascinarlo lungo la direzione di avanzamento A.

Più in dettaglio, i mezzi di avanzamento 3 comprendono due delle suddette coppie di elementi flessibili 9a, 9b, 10a, 10b, di cui una prima coppia 9a, 9b à ̈ montata su una prima struttura di supporto 12 ed una seconda coppia IOa, 10b à ̈ montata su una seconda struttura di supporto 13 ed à ̈ disposta sostanzialmente affiancata e parallela alla prima coppia 9a, 9b.

Gli elementi flessibili 9a, 9b della prima coppia sono disposti uno sopra all’altro e si estendono parallelamente alla direzione di avanzamento A; analogamente, gli elementi flessibili 10a, 10b della seconda coppia sono disposti uno sopra all’altro e sono affacciati alla prima coppia 9a, 9b in modo sostanzialmente simmetrico rispetto ad un piano verticale parallelo alla direzione di avanzamento A.

Nell’uso, l’elemento lastriforme 4 à ̈ destinato ad appoggiare sugli elementi flessibili inferiori , 10a incuneandosi sotto gli elementi flessibili superiori 9b, 10b.

A tale scopo gli elementi flessibili inferiori 9a, IOa sono più lunghi e presentano un tratto di ingresso libero su cui può appoggiare l’elemento lastriforme 4 prima di incunearsi sotto agli elementi flessibili superiori 9b, 10b.

Il piano di movimentazione 8 consiste nel piano definito tra gli elementi flessibili inferiori 9a, IOa e gli elementi flessibili superiori 9b, 10b (figura 2).

Nella particolare forma di attuazione illustrata nelle figure, il piano di movimentazione 8 à ̈ sostanzialmente orizzontale, così come la direzione di avanzamento A, ma non si escludono alternative forme di attuazione in cui il piano di movimentazione 8 possa essere inclinato.

A tale proposito occorre specificare che nella presente trattazione alcuni elementi della macchina 1 vengono definiti “orizzontali†o “verticali†in quanto nella forma di attuazione illustrata nelle figure il piano di movimentazione 8 à ̈ orizzontale; come facilmente comprensibile, tuttavia, nel caso di piano di movimentazione 8 inclinato la persona esperta del settore potrà trarre analoghe considerazioni sugli elementi della macchina 1 in funzione della posizione del piano di movimentazione 8.

Utilmente, gli elementi flessibili 9a, 9b della prima coppia sono associati ad almeno un primo motore di azionamento 14 mentre gli elementi flessibili 10a, 10b della seconda coppia sono associati ad almeno un secondo motore di azionamento 15.

Più in dettaglio, i primi motori di azionamento 14 sono due, uno per ciascuno elemento flessibile 9a, 9b della prima coppia, mentre i secondi motori di azionamento 15 sono due, uno per ciascun elemento flessibile 10a, 10b della seconda coppia.

I primi motori di azionamento 14 ed i secondi motori di azionamento 15 sono di tipo elettrico e sono collegati elettronicamente ad un’unità di elaborazione e controllo 16 atta a gestirne il moto relativo e, in particolare, la sincronicità per consentire l’avanzamento costante e regolare.

Le strutture di supporto 12, 13 si estendono longitudinalmente e parallelamente alla direzione di avanzamento A e sono associate al telaio di base 2 in modo reciprocamente mobile in avvicinamento ed allontanamento lungo una direzione trasversale B che à ̈ orizzontale e sostanzialmente ortogonale alla direzione di avanzamento A.

Ciò, in pratica, permette di avvicinare gli elementi flessibili 9a, 9b, IOa, 10b tra di loro e, quindi, di restringere o allargare il piano di movimentazione 8 in funzione del formato dell’elemento lastriforme 4. I mezzi di avanzamento 3, inoltre, comprendono un dispositivo pressore 17, 18, 19 atto a spingere gli elementi flessibili 9a, 9b, 10a, 10b di ciascuna coppia l’uno contro l’altro.

II dispositivo pressore 17, 18, 19 previsto sulla macchina 1, in particolare, comprende una coppia di barre di sostegno 17 che sono disposte all’ interno degli elementi flessibili superiori 9b, 10b e supportano una pluralità di pattini di guida 18 disposti in successione e sostanzialmente adiacenti tra loro lungo la direzione di avanzamento A.

I pattini di guida 18 sono destinati ad essere premuti contro gli elementi flessibili superiori 9b, 1 Ob per spingerli contro i rispettivi elementi flessibili inferiori 9a, IOa.

Tra le barre di sostegno 17 ed i pattini di guida 18 sono interposti mezzi elastici, del tipo di una serie di molle 19 atte ad ammortizzare la pressione dei pattini di guida 18 sugli elementi flessibili superiori 9b, 10b.

In prossimità del piano di movimentazione 8 sono disposti mezzi di lavorazione 20, 21 dei primi lati 5 dell’elemento lastriforme 4, che sono atti ad intercettare l’elemento lastriforme 4 nel suo moto lungo la direzione di avanzamento A.

I mezzi di lavorazione 20, 21 ad esempio, comprendono una pluralità di mole di rettifica laterale 20 disposte su entrambi i fianchi del piano di movimentazione 8.

Le mole di rettifica laterale 20 sono suddivise in una prima serie montata sulla prima struttura di supporto 12 ed in una seconda serie montata sulla seconda struttura di supporto 13.

Le mole di rettifica laterale 20 sono azionate in rotazione attorno ad un asse sostanzialmente orizzontale ed ortogonale alla direzione di avanzamento A tramite un corrispondente motore di comando 22.

I motori di comando 22 e le mole di rettifica laterale 20 sono inoltre mobili in avvicinamento ed allontanamento rispetto al piano di movimentazione 8 e sono previsti mezzi di regolazione automatizzati 23 atti a regolare la posizione delle mole di rettifica laterale 20 rispetto al piano stesso.

I mezzi di regolazione automatizzati 23 sono di tipo ottico/visivo e comprendono mezzi di emissione/ricezione 24, 25 di un raggio luminoso rettilineo 26, disposto ad una distanza predefinita dal piano di movimentazione 8 ed atto ad essere interrotto dalle mole di rettifica laterale 20 per effetto dell'avvicinameo/allontanamento delle mole di rettifica laterale 20 rispetto al piano di movimentazione 8.

I mezzi di emissione/ricezione 24, 25, ad esempio, consistono in una coppia di emettitori laser 24 montati ad un’estremità longitudinale delle strutture di supporto 12, 13 e in una corrispondente coppia di ricevitori laser 25 montati all’estremità longitudinale opposta delle strutture di supporto 12, 13.

II raggio laser 26 emesso dagli emettitori laser 24 Ã ̈ indirizzato sostanzialmente parallelo alla direzione di avanzamento A.

Non si escludono, tuttavia, alternative forme di attuazione in cui i mezzi di regolazione automatizzati 23 comprendano altre tipologie di dispositivi ottici come telecamere o simili per il rilevamento della posizione delle mole di rettifica laterale 20.

Per la registrazione della posizione delle mole di rettifica laterale 20 sono anche previsti mezzi di rilevazione della posizione delle mole di rettifica laterale 20 in corrispondenza della quale le mole di rettifica laterale 20 interrompono il raggio laser 26.

A tale scopo si sottolinea che i motori di comando 22 e le mole di rettifica laterale 20 sono associati ad altrettanti dispositivi di azionamento 27 per muovere le mole di rettifica laterale 20 in avvicinamento ed allontanamento rispetto al piano di movimentazione 8, i dispositivi di azionamento 27 essendo elettronicamente collegati all’unità di elaborazione e controllo 16 per la gestione della posizione delle mole di rettifica laterale 20 in funzione della misura rilevata dai mezzi di rilevazione.

In particolare, i dispositivi di azionamento 27 consistono in altrettanti motori elettrici in grado di rilevare automaticamente la propria posizione per informare concordemente l’unità di elaborazione e controllo 16.

I mezzi di lavorazione 20, 21, inoltre, comprendono due mole di bisellatura 21 disposte da parti opposte del piano di movimentazione 8, di cui una montata sulla prima struttura di supporto 12 e l’altra montata sulla seconda struttura di supporto 13.

Le mole di bisellatura 21 sono azionate in rotazione attorno ad un asse sostanzialmente obliquo rispetto al piano di movimentazione 8 ed ortogonale alla direzione di avanzamento A tramite un corrispondente motore di comando 22.

Più in dettaglio, i motori di comando 22 e le mole di bisellatura 21 sono supportate da un meccanismo a parallelogrammo articolato 28 atto a guidare ogni mola di bisellatura 21 in un moto di avvicinamento ed allontanamento rispetto al piano di movimentazione 8.

In particolare, il meccanismo a parallelogrammo articolato 28 comprende una coppia di bielle interposte tra il motore di comando 22 delle mole di bisellatura 21 e la corrispondente struttura di supporto 12, 13, il motore di comando 22 essendo collegato ad un motore elettrico 29 analogo ai dispositivi di azionamento 27.

Utilmente, per il corretto posizionamento dell’elemento lastriforme 4 sul piano di movimentazione 8, la macchina 1 à ̈ dotata di mezzi di centraggio 30, 31 dell’elemento lastriforme 4 che comprendono due sponde 30 disposte su fianchi opposti del piano di movimentazione 8 ed azionabili in avvicinamento ed allontanamento rispetto al piano di movimentazione 8 tramite due rispettivi motori elettrici 31.

In particolare, una sponda 30 à ̈ montata sulla prima struttura di supporto 12 mentre l’altra sponda 30 à ̈ montata sulla seconda struttura di supporto 13. Sulle sponde 30 sono montati dei dischi paraurti 30a atti a contattare i primi lati 5 dell’elemento lastriforme 4.

I motori elettrici 31 associati alle sponde 30 sono elettronicamente collegati all’unità di elaborazione e controllo 16 per gestirne l’azionamento relativo e sincrono, così da garantire una precisione di centraggio sensibilmente maggiore rispetto alle macchine tradizionali.

Vantaggiosamente, la macchina 1 comprende anche mezzi di posizionamento in squadro 32, 33, 34, 35, atti a collocare l’elemento lastriforme 4 sul piano di movimentazione 8 in una posizione di squadro in cui il secondo lato 6 dell’elemento lastriforme 4 à ̈ collocato sostanzialmente ortogonale alla direzione di avanzamento A.

I mezzi di posizionamento in squadro 32, 33, 34, 35 comprendono un primo spintore 32 ed un secondo spintore 33 che sono mobili alternativamente lungo la direzione di avanzamento A e sono atti a spingere il secondo lato 6 dell’elemento lastriforme 4 e a collocarlo nella suddetta posizione di squadro.

I mezzi di posizionamento in squadro 32, 33, 34, 35 comprendono, inoltre, un primo attuatore lineare 34 atto all’azionamento del primo spintore 32 lungo la direzione di avanzamento A ed un secondo attuatore lineare 35 atto all’ azionamento del secondo spintore 33 lungo la direzione di avanzamento A.

Gli attuatoli lineari 34, 35 sono separati ed indipendenti tra loro e collegati elettronicamente all’unità di elaborazione e controllo 16, che à ̈ atta a gestirne il moto relativo.

L’unità di elaborazione e controllo 16, in pratica, à ̈ in grado di comandare l’avanzamento degli spintori 32, 33 in modo automatizzato e, soprattutto, di gestirne la sincronia di movimento, da cui dipende la posizione del secondo lato 6 dell’elemento lastriforme 4.

Gli attuatoli lineari 34, 35, in particolare, consistono in un motore elettrico 37 (figura 10), ad esempio di tipo brushless, che aziona in rotazione un albero motorizzato 38.

L’albero motorizzato 38 à ̈ destinato ad azionare un corpo flessibile 39, del tipo di una cinghia o simili, chiuso su se stesso ad anello attorno a due ruote 40 di cui una montata sull’albero motorizzato 38, e non visibile nelle figure, e l’altra folle.

Al corpo flessibile 39 Ã ̈ associato rigidamente un elemento di attacco 41 che supporta una staffa 42 che, a sua volta, sostiene uno degli spintoli 32, 33.

I corpi flessibili 39 impiegati in ogni attuatore lineare 34, 35 sono disposti lungo la direzione di avanzamento A così che gli spintori 32, 33 possono scorrere parallelamente ad essa.

L’unità di elaborazione e controllo 16, in pratica, funge da albero di trasmissione “elettrico†che permette di mantenere in sincronia l’azionamento dei motori elettrici 37 ed il conseguente avanzamento degli spintori 32, 33.

Più in dettaglio, il primo attuatore lineare 34 à ̈ montato sulla prima struttura di supporto 12 mentre il secondo attuatore lineare 35 à ̈ montato sulla seconda struttura di supporto 13 e sono mobili con esse lungo la direzione trasversale B.

Ciò, in pratica, consente di modificare in modo agevole e funzionale la reciproca distanza degli attuatoli lineari 34, 35 e degli spintori 32, 33 in funzione del formato dell’elemento lastriforme 4 in lavorazione.

Utilmente, il primo spintore 32 à ̈ disposto in corrispondenza della prima coppia di elementi flessibili 9a, 9b ed il secondo spintore 33 à ̈ disposto in corrispondenza della seconda coppia di elementi flessibili 10a, 10b; più in dettaglio, ogni spintore 32, 33 giace sul piano di giacitura verticale della rispettiva coppia di elementi flessibili 9a, 9b, 10a, 10b e si muove alternativamente avanti e indietro lungo il tratto dì ingresso libero degli elementi flessibili inferiori 9a, IOa.

Indipendentemente dal formato dei prodotti in lavorazione, pertanto, ogni spintore 32, 33 à ̈ in grado di spingere l’elemento lastriforme 4 proprio in corrispondenza degli elementi flessibili inferiori 9a, 10a, per farlo strisciare sul piano di movimentazione 8 e correggere la posizione del secondo lato 6 nel modo più controllato e preciso possibile.

Il primo spintore 32 ed il secondo spintore 33 consistono, ad esempio, in una leva che à ̈ montata all’estremità mobile degli attuatoli lineari 34, 35, supporta una rotella 36 ed à ̈ atta ad entrare in contatto con il secondo lato 6 una volta che l’elemento lastriforme 4 à ̈ passato completamente sotto agli spintori 32, 33.

Il funzionamento della presente invenzione à ̈ il seguente.

Inizialmente la macchina 1 viene settata da un operatore in funzione del formato dell’elemento lastriforme 4 da lavorare.

A tale scopo à ̈ sufficiente regolare la distanza delle strutture di supporto 12, 13 lungo la direzione di avanzamento A, trascinando con esse i mezzi di lavorazione 20, 21, i mezzi di regolazione automatizzati 23, i mezzi di centraggio 30, 31 e i mezzi di posizionamento in squadro 32, 33, 34, 35. Tramite i mezzi di regolazione automatizzati 23 viene eseguito un campionamento dei mezzi di lavorazione 20, 21 per rilevarne lo stato di usura e la relativa distanza dal piano di movimentazione 8.

Per operare in tal senso, i mezzi di lavorazione 20 e 21 vengono prima collocati alla massima distanza dal piano di movimentazione 8 e quindi fatti avanzare uno ad uno verso il corrispondente raggio laser 26.

Quando ogni mezzo di lavorazione 20, 21 interrompe il raggio laser 26, l’unità di elaborazione e controllo 16 ne campiona la posizione rispetto al corrispondente dispositivo di azionamento 27.

Tenuto conto del fatto che la parte delle mole di rettifica laterale 20 o delle mole di bisellatura 21 che interrompe il raggio laser 26 consiste nella loro superficie attiva, ossia la superficie abrasiva, ne consegue che il suddetto campionamento permette di eseguire un posizionamento preciso delle mole e di correggere in modo pratico ed automatizzato gli eventuali errori dovuti all’usura.

Una volta collocate le mole di rettifica laterale 20 e, analogamente, le mole di bisellatura 21, l’elemento lastriforme 4 da lavorare viene caricato sul tratto di ingresso libero degli elementi flessibili inferiori 9a, IOa dove, tramite i mezzi di centraggio 30, 31, esso viene centrato rispetto al piano di movimentazione 8.

A questo punto l’elemento lastriforme 4 viene trasportato lungo la direzione di avanzamento A e fatto passare sotto agli spintori 32, 33, superati i quali esso à ̈ pronto per essere posizionato in squadro.

A tale scopo l’unità di elaborazione e controllo 16 comanda l’azionamento degli attuatori lineari 34, 35 e gestisce l’avanzamento degli spintori 32, 33, che entrano in contatto con il secondo lato 6 e spingono l’elemento lastriforme 4 a strisciare sugli elementi flessibili inferiori 9a, IOa fino a raggiungere la posizione di squadro in cui il secondo lato 6 à ̈ perfettamente ortogonale alla direzione di avanzamento A.

Una volta che l’elemento lastriforme 4 si à ̈ incuneato tra gli elementi flessibili inferiori 9a, 10a e gli elementi flessibili superiori 9b, 10b, esso rimane trattenuto nella posizione di squadro per effetto della spinta esercitata dai pattini di guida 18 e viene fatto avanzare lungo la direzione di avanzamento A incontrando lungo il proprio tragitto i mezzi di lavorazione 20, 21 che effettuano le necessarie operazioni di rettifica e bisellatura.

Si à ̈ in pratica constatato come l’invenzione descritta raggiunga gli scopi proposti.

A tale proposito si sottolinea che il particolare accorgimento di prevedere un raggio laser per il rilevamento della posizione delle mole consente di impostare la loro posizione in modo pratico, funzionale, e soprattutto affidabile, con la certezza di ottenere la precisione necessaria per l’operazione e senza il bisogno di ricorrere alla discrezionalità e alla sensibilità di manodopera specializzata.

Inoltre si sottolinea che il particolare accorgimento di prevedere due attuatoli lineari per la movimentazione indipendente degli spintori, il cui azionamento e controllo à ̈ demandato ad un’unità di elaborazione e controllo consente di gestire in modo pratico e agevole il settaggio della macchina relativo al posizionamento in squadro degli elementi lastriformi, e permette di effettuare eventuali correzioni senza necessitare dell’arresto della macchina.

Allo stesso modo si evidenzia che il particolare accorgimento di prevedere due elementi di centraggio indipendenti, il cui azionamento e controllo à ̈ demandato ad un’unità di elaborazione che consente il movimento relativo e sincrono, consente di ottenere un’elevata precisione di posizionamento dell’elemento lastriforme.

Si evidenzia anche che il particolare accorgimento di prevedere quattro elementi flessibili azionati da un rispettivo motore di azionamento consente di suddividere la macchina in due strutture di supporto completamente indipendenti e di ridurre il numero di parti meccaniche in movimento, permettendo di lasciare sostanzialmente sgombra la parte centrale della macchina così da semplificare gli interventi di manutenzione da parte dell’operatore.

Si evidenzia, inoltre, che il particolare accorgimento di prevedere una successione di pattini di guida prementi sugli elementi flessibili consente di distribuire uniformemente il carico applicato su tutta la lunghezza della macchina, senza usurare eccessivamente gli elementi flessibili e garantendo al contempo la necessaria pressione su di essi.

Non si può trascurare il fatto, altresì, che l’impiego di un meccanismo a parallelogrammo articolato per la movimentazione delle mole di bisellatura permette di effetuare tale operazione con grande precisione e accuratezza, senza le difficoltà presenti nelle macchine tradizionali.

Si mette in risalto, infine, che l’adozione di un’unità di elaborazione e controllo per la gestione di tute le funzioni della macchina permete di garantire grande precisione di funzionamento sia durante il settaggio della macchina sia durante la lavorazione degli elementi lastriformi.

Claims (22)

1. RIVENDICAZIONI 1) Macchina (1) per la rettìfica di elementi lastriformi, particolarmente piastrelle e lastre in materiale ceramico, pietre naturali, vetro o simili, comprendente: almeno un telaio di base (2); - mezzi di avanzamento (3) di almeno un elemento lastriforme (4) provvisto di almeno un primo lato (5) da rettificare e di almeno un secondo lato (6) trasversale a detto primo lato (5), detti mezzi di avanzamento (3) essendo montati su detto telaio di base (2) ed essendo atti alla movimentazione di detto elemento lastriforme (4) su almeno un piano di movimentazione (8) lungo almeno una direzione di avanzamento (A); e - mezzi di lavorazione (20, 21) di detto primo lato (5), che sono disposti in prossimità di detto piano di movimentazione (8) e sono atti ad intercettare detto elemento lastriforme (4) nel suo moto lungo detta direzione di avanzamento (A), detti mezzi di lavorazione (20, 21) comprendendo almeno una tra una mola di rettifica laterale (20) ed una mola di bisellatura (21), che sono mobili in avvicinamento ed allontanamento rispetto a detto piano di movimentazione (8); caratterizzata dal fatto che comprende mezzi di regolazione automatizzati (23) atti a regolare la posizione di dette mole (20, 21) rispetto a detto piano di movimentazione (8) e collegati elettronicamente ad un’unità di elaborazione (16) atta a gestirne il funzionamento.
2. 2) Macchina (1) secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di regolazione automatizzati (23) comprendono mezzi di emissione/ricezione (24, 25) di un raggio luminoso rettilineo (26), collocabile ad una distanza predefinita da detto piano di movimentazione (8) ed atto ad essere interrotto da dette mole (20, 21) per effetto dell’ avvicinamento/ allontanamento delle mole (20, 21) rispetto a detto piano di movimentazione (8), e mezzi di rilevazione della posizione di dette mole (20, 21) in corrispondenza della quale dette mole (20) interrompono detto raggio luminoso rettilineo (26).
3. 3) Macchina (1) secondo la rivendicazione 2, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di regolazione automatizzati (23) comprendono almeno un dispositivo di azionamento (27, 29) di dette mole (20, 21) in avvicinamento ed allontanamento rispetto a detto piano di movimentazione (8), detto dispositivo di azionamento (27, 29) essendo elettronicamente collegato a detta unità di elaborazione e controllo (16) per la gestione della posizione di dette mole (20, 21) in funzione della misura rilevata da detti mezzi di rilevazione.
4. 4) Macchina (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto detti mezzi di lavorazione (20, 21) comprendono una pluralità di dette mole di rettifica laterale (20) disposte su entrambi i fianchi di detto piano di movimentazione (8).
5. 5) Macchina (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detta mola di bisellatura (21) à ̈ supportata da almeno un meccanismo a parallelogrammo articolato (28) atto a guidare detta mola di bisellatura (21) in un moto di avvicinamento ed allontanamento rispetto a detto piano di movimentazione (8).
6. 6) Macchina (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di avanzamento (3) comprendono almeno una coppia di elementi flessibili (9a, 9b; 10a, 10b) chiusi su se stessi ad anello, ciascuno dei quali à ̈ avvolto almeno in parte attorno a due ruote (11) di azionamento ed à ̈ collocabile a contatto su facce opposte di detto elemento lastriforme (4) per trascinarlo lungo detta direzione di avanzamento (A).
7. 7) Macchina (1) secondo la rivendicazione 6, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di avanzamento (3) comprendono almeno un dispositivo pressore (17, 18, 19) atto a spingere almeno uno di detti elementi flessibili (9a, 9b; 10a, 10b) contro l’altro.
8. 8) Macchina (1) secondo la rivendicazione 7, caratterizzata dal fatto che detto dispositivo pressore (17, 18, 19) comprende una pluralità di pattini di guida (18) disposti in successione e sostanzialmente adiacenti tra loro lungo detta direzione di avanzamento (A).
9. 9) Macchina (1) secondo la rivendicazione 8, caratterizzata dal fatto che detto dispositivo pressore (17, 18, 19) comprende mezzi elastici (19) di ammortizzamento della pressione di detti pattini di guida (18).
10. 10) Macchina (1) secondo una o più delle rivendicazioni da 6 a 9, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di avanzamento (3) comprendono almeno due di dette coppie di elementi flessibili (9a, 9b; 10a, 10b), di cui una prima coppia (9a, 9b) à ̈ montata su una prima struttura di supporto (12) ed ima seconda coppia (10a, 10b) à ̈ montata su una seconda struttura di supporto (13) ed à ̈ disposta sostanzialmente affiancata e parallela a detta prima coppia (9a, 9b).
11. 11) Macchina (1) secondo la rivendicazione 10, caratterizzata dal fatto che gli elementi flessibili di detta prima coppia (9a, 9b) sono associati ad almeno un primo motore di azionamento (14) e gli elementi flessibili di detta seconda coppia (10a, 10b) sono associati ad almeno un secondo motore di azionamento (15), detto primo motore di azionamento (14) e detto secondo motore di azionamento (15) essendo collegati a detta unità di elaborazione e controllo (16) atta a gestirne il moto relativo.
12. 12) Macchina (1) secondo la rivendicazione 11, caratterizzata dal fatto che detti primi motori di azionamento (14) sono due, uno per ciascun elemento flessibile di detta prima coppia (9a, 9b), e detti secondi motori di azionamento (15) sono due, uno per ciascun elemento flessibile di detta seconda coppia (10a, 10b).
13. 13) Macchina (1) secondo una o più delle rivendicazioni da 10 a 12, caratterizzata dal fatto che dette strutture di supporto (12, 13) sono associate a detto telaio di base (2) in modo reciprocamente mobile in avvicinamento ed allontanamento lungo una direzione trasversale (B) sostanzialmente ortogonale a detta direzione di avanzamento (A).
14. 14) Macchina (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che almeno una di dette mole di rettifica laterale (20) à ̈ montata su detta prima struttura di supporto (12) ed almeno un’altra di dette mole di rettifica laterale (20) à ̈ montata su detta seconda struttura di supporto (13).
15. 15) Macchina (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che comprende mezzi di centraggio (30, 31) di detto elemento lastriforme (4) rispetto a detto piano di movimentazione (8).
16. 16) Macchina (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di centraggio (30, 31) comprendono due sponde (30) disposte su fianchi opposti di detto piano di movimentazione (8) azionabili in avvicinamento ed allontanamento rispetto a detto piano di movimentazione (8) tramite due rispettivi motori elettrici (31).
17. 17) Macchina (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che comprende mezzi di posizionamento in squadro (32, 33, 34, 35) di detto elemento lastriforme (4) su detto piano di movimentazione (8), che comprendono: almeno un primo spintore (32) ed almeno un secondo spintore (33) che sdno mobili alternativamente lungo detta direzione di avanzamento (A) e sono atti a spingere detto secondo lato (6) per collocarlo in una posizione di squadro sostanzialmente ortogonale a detta direzione di avanzamento (A), e un primo attuatore lineare (34) atto all’ azionamento di detto primo spintore (32) ed un secondo attuatore lineare (35) atto all’ azionamento di detto secondo spintore (33), detti attuatoli lineari (34, 35) essendo separati ed indipendenti tra loro e collegati elettronicamente a detta unità di elaborazione e controllo (16) atta a gestirne il moto relativo.
18. 18) Macchina (1) secondo la rivendicazione 17, caratterizzata dal fatto che almeno uno tra detto primo attuatore lineare (34) e detto secondo attuatore lineare (35) comprende un motore elettrico (37) di azionamento in rotazione di un albero motorizzato (38) che à ̈ destinato ad azionare in scorrimento almeno una staffa (42) di sostegno di almeno uno di detti spintori (32, 33).
19. 19) Macchina (1) secondo la rivendicazione 18, caratterizzata dal fatto che detto motore elettrico (37) Ã ̈ di tipo brushless.
20. 20) Macchina (1) secondo una o più delle rivendicazioni da 17 a 19, caratterizzata dal fatto che almeno uno tra detto primo spintore (32) e detto secondo spintore (33) comprende una leva che à ̈ montata all’ estremità mobile di detti attuatoli lineari (34, 35).
21. 21) Macchina (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto primo attuatore lineare (34) à ̈ montato su detta prima struttura di supporto (12) e detto secondo attuatore lineare (35) à ̈ montato su detta seconda struttura di supporto (13).
22. 22) Macchina (1) secondo la rivendicazione precedente, caratterizzata dal fatto che detto primo spintore (32) Ã ̈ disposto in corrispondenza di detta prima coppia di elementi flessibili (9a, 9b) e detto secondo spintore (33) Ã ̈ disposto in corrispondenza di detta seconda coppia di elementi flessibili (10a, 10b).