ITMO20090029A1 - Cannula per l'erogazione di prodotti fluidi, particolarmente per applicazioni vaginali e rettali - Google Patents
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Description
“CANNULA PER L’EROGAZIONE DI PRODOTTI FLUIDI, PARTICOLARMENTE PER APPLICAZIONI VAGINALI E RETTALI†.
DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce ad una cannula per l’erogazione di prodotti fluidi, particolarmente per applicazioni vaginali e rettali.
Sono note cannule per l’erogazione di prodotti fluidi medicali che sono utilizzate, in particolare, per applicazioni vaginali e rettali e che sono generalmente vendute in confezioni assieme a tubetti o a flaconi contenenti i prodotti fluidi.
Le cannule note sono costituite da un cilindro atto a contenere il prodotto ed al cui interno à ̈ scorrevole uno stantuffo solidale all’estremità di un’asta di spinta.
Il cilindro ha un’estremità aperta che à ̈ accoppiabile con la bocca di erogazione del tubetto, per introdurre nel cilindro stesso la quantità di prodotto da applicare, ed attraverso la quale viene erogato il prodotto introdotto.
L’estremità opposta del cilindro à ̈ chiusa da un fondo che à ̈ provvisto di un foro, in cui à ̈ inserita scorrevole l’asta di spinta, e che funge da elemento di arresto dello stantuffo per evitarne lo sfilamento.
L’erogazione del prodotto introdotto nella cannula avviene agendo sull’asta di spinta nel verso di scorrimento dello stantuffo verso Γ estremità aperta del cilindro.
Queste cannule note hanno alcuni inconvenienti fra i quali vanno ricordati il fatto che sono strutturalmente e costruttivamente alquanto complesse ed il fatto che, essendo, per motivi igienici, di tipo monouso e richiedendo un’asta di spinta per ciascun cilindro, comportano un notevole spreco di materiali.
Per ovviare a tali inconvenienti sono note cannule costituite da un cilindro, che ha le estremità opposte aperte e al cui interno à ̈ inserito scorrevole uno stantuffo, e da un’asta di spinta separata dallo stantuffo e ad esso amovibilmente accoppiabile.
Alle estremità opposte del cilindro sono ricavati sottosquadri o spallamenti di battuta atti ad arrestare lo scorrimento dello stantuffo evitando che esso si sfili sotto l’azione dell’asta di spinta.
Queste ultime cannule possono essere vendute in confezioni contenenti un’unica asta di spinta, una pluralità di cilindri monouso vuoti da utilizzare per le diverse applicazioni e uno o più tubetti di prodotto.
In tal caso una delle due estremità dei cilindri à ̈ accoppiabile con la bocca di erogazione del tubetto per l’introduzione del prodotto all’interno dei cilindri stessi, mentre l’estremità opposta funge da passaggio per l’asta di spinta.
Queste ultime cannule note hanno consentito di contenere il consumo di materiali; la stessa asta di spinta, infatti, à ̈ utilizzabile con una pluralità di cilindri.
Tuttavia, anche queste cannule risultano non prive di inconvenienti legati soprattutto alla necessità di adoperare uno o più tubetti di prodotto per caricare i cilindri prima dell’uso.
Per ovviare a tale inconveniente à ̈ nota un’alternativa tipologia di cannule cosiddette “pre-riempite†, ossia che si acquistano con il cilindro già riempito con il prodotto da applicare e che sono provviste alle due estremità opposte di tappi di chiusura che vengono rimossi al momento dell’utilizzo.
Anche le cannule pre-riempite non sono scevre di inconvenienti tra cui vanno annoverati il fatto che sono costruttivamente alquanto complesse e il fatto che hanno costi e tempi di produzione piuttosto elevati.
I cilindri, gli stantuffi, le aste di spinta e i tappi di chiusura, infatti, sono realizzati normalmente per stampaggio di materiali polimerici, in più pezzi (almeno cinque) tra loro separati e successivamente assemblati; ciò comporta la progettazione e la costruzione di diversi stampi e laboriose operazioni di assemblaggio che incidono negativamente sui tempi e sui costi di produzione delle cannule, oltre ad un notevole e costoso spreco di materiali.
Dal brevetto WO 2004/014476 à ̈ noto, invece, una particolare tipologia di cannula pre-riempita in cui il cilindro e lo stantuffo sono realizzati in corpo unico e, in corrispondenza di un’estremità del cilindro, sono uniti tra loro lungo una linea di connessione a sezione indebolita lacerabile.
L’estremità opposta del cilindro viene chiusa tramite una pellicola asportabile a strappo.
Anche questa particolare tipologia di cannula pre-riempita, comunque, presenta alcuni inconvenienti come ad esempio il fatto che la fabbricazione dello stantuffo in corpo unico con il cilindro risulta notevolmente complicata e di difficile realizzazione pratica.
Occorre considerare, inoltre, che rilevanti difficoltà di tipo praticorealizzati vo sono da imputarsi anche all’ impiego della pellicola asportabile a strappo.
Un’altra tipologia di cannula pre-riempita à ̈ invece nota da EP 1 518 574 e comprende un’asta di spinta che à ̈ estendibile tramite un sistema di aste telescopiche tra una configurazione retratta ed una configurazione allungata.
L’asta di spinta viene confezionata in configurazione retratta assieme al cilindro in corrispondenza di un’estremità dello stesso.
L’estremità opposta del cilindro viene invece chiusa tramite un cappuccio di copertura che viene fatto calzare sul cilindro stanzialmente per tutta la sua lunghezza fino ad unirsi alla base dell’ asta di spinta.
Anche la cannula descritta in EP 1 518 574 à ̈ afflitta da diversi inconvenienti, tra cui il fatto che l’asta di spinta comporta la fabbricazione e l’assemblaggio di uria pluralità di elementi telescopici, con conseguente aumento dei tempi e dei costi di progettazione, produzione e montaggio, nonché dello spreco di un’ingente quantità di materiali.
Il compito principale del presente trovato à ̈ quello di escogitare una cannula per l’erogazione di prodotti fluidi, particolarmente per applicazioni vaginali e rettali, che sia strutturalmente e costruttivamente molto semplice, che consenta di contenere sensibilmente i tempi e i costi di produzione e di limitare lo spreco di materiali.
Ulteriore scopo della presente invenzione à ̈ quello di escogitare una cannula per l’erogazione di prodotti fluidi, particolarmente per applicazioni vaginali e rettali, che presenti ingombri complessivi particolarmente limitati, sia di elevata maneggevolezza e di immediato impiego da parte degli utilizzatori.
Altro scopo del presente invenzione à ̈ quello di escogitare una cannula per l’erogazione di prodotti fluidi, particolarmente per applicazioni vaginali e rettali, che consenta di superare i menzionati inconvenienti della tecnica nota nell’ambito di una soluzione semplice, razionale, di facile ed efficace impiego e dal costo contenuto.
Gli scopi sopra esposti sono raggiunti dalla presente cannula per l’erogazione di prodotti fluidi, particolarmente per applicazioni vaginali e rettali, caratterizzata dal fatto che comprende almeno un corpo tubolare di contenimento di almeno un prodotto fluido, provvisto di almeno una prima estremità in corrispondenza della quale à ̈ ricavata almeno un’apertura di erogazione e di una seconda estremità aperta, almeno un cappuccio di copertura che à ̈ calzabile su detto corpo tubolare a chiusura di detta apertura di erogazione, ed almeno un corpo di chiusura che à ̈ associabile a detto corpo tubolare per la chiusura di detta seconda estremità e che comprende almeno un primo elemento ed almeno un secondo elemento realizzati in corpo unico ed uniti lungo mezzi di connessione lacerabili, detto secondo elemento essendo rimovibile a strappo da detto primo elemento per fungere da mezzo antimanomissione di sigillo e detto primo elemento essendo almeno parzialmente inseribile attraverso detta seconda estremità ed atto a fungere da stantuffo scorrevole alPintemo di detto corpo tubolare una volta che detto secondo elemento à ̈ stato rimosso a strappo. Altre caratteristiche e vantaggi della presente invenzione risulteranno maggiormente evidenti dalla descrizione di alcune forme di esecuzione preferite, ma non esclusive, di una cannula per P erogazione di prodotti fluidi, particolarmente per applicazioni vaginali e rettali, illustrate a titolo indicativo, ma non limitativo, nelle unite tavole di disegni in cui:
la figura 1 Ã ̈ una vista in esploso e in sezione di una prima forma di attuazione della cannula secondo il trovato;
la figura 2 Ã ̈ una vista in assonometria del corpo di chiusura della cannula di figura 1 ;
la figura 3 à ̈ una vista in sezione lungo il piano ΙΠ- III di figura 1 ;
la figura 4 Ã ̈ una vista in assonometria del corpo tubolare della cannula di figura 1;
la figura 5 Ã ̈ una vista in assonometria del cappuccio di copertura della cannula di figura 1 ;
la figura 6 Ã ̈ una vista in sezione della cannula di figura 1 in configurazione di confezionamento;
le figure da 7 a 9 rappresentano, in una sequenza di viste in assonometria, la modalità di impiego della cannula di figura 1 ;
la figura 10 Ã ̈ una vista in sezione di una seconda forma di attuazione della cannula secondo il trovato in configurazione di confezionamento.
Con particolare riferimento alla forma di attuazione delle figure da 1 a 9, si à ̈ indicato globalmente con 1 una cannula per l’erogazione di prodotti fluidi, particolarmente per applicazioni vaginali e rettali.
A questo proposito si specifica che nella presente trattazione con il termine prodotti fluidi non si intendono solamente prodotti liquidi ma anche prodotti viscosi, ad esempio allo stato di pasta e di gel, e prodotti in polvere, in particolare polveri molto fini dotate di grande scorrevolezza. La cannula 1 comprende un corpo tubolare 2 che à ̈ destinato a contenere il prodotto fluido P.
Il corpo tubolare 2 ha conformazione di cilindro retto ed à ̈ provvisto di una prima estremità 2a in corrispondenza della quale à ̈ ricavata almeno un’apertura di erogazione 3.
Nella forma di attuazione delle figure da 1 a 9 à ̈ presente una sola apertura di erogazione 3 che à ̈ ricavata assialmente, ossia che si estende trasversalmente alla direzione longitudinale del corpo tubolare 2.
Sono possibili, tuttavia, alternative forme di attuazione dell’invenzione in cui siano previste più aperture di erogazione 3 e/o in cui esse siano ricavate sulla superficie laterale della prima estremità 2a.
Dalla parte opposta rispetto alla prima estremità 2a, il corpo tubolare 2 à ̈ provvisto di una seconda estremità 2b aperta.
La cannula 1 comprende inoltre un cappuccio di copertura 4 che à ̈ realizzato separato dal corpo tubolare 2 e che à ̈ calzabile su di esso a chiusura dell’apertura di erogazione 3.
Per la chiusura della seconda estremità 2b, invece, la cannula 1 comprende un corpo di chiusura 5, anch’esso realizzato separato dal corpo tubolare 2. Il corpo di chiusura 5 comprende un primo elemento 6 ed un secondo elemento 7 realizzati in corpo unico ed uniti lungo mezzi di connessione lacerabili 8, 9, 10.
In dettaglio, il secondo elemento 7 à ̈ sagomato sostanzialmente circolare ed à ̈ rimovibile a strappo dal primo elemento 6 per fungere da mezzo antimanomissione di sigillo, ossia per testimoniare incontestabilmente Pawenuta apertura della cannula 1 da parte di un utilizzatore.
Il primo elemento 6, invece, à ̈ sagomato sostanzialmente cilindrico ed à ̈ inseribile a misura attraverso la seconda estremità 2b per fungere da stantuffo scorrevole all’ interno del corpo tubolare 2 una volta che il secondo elemento 7 à ̈ stato rimosso a strappo.
A tale scopo la cannula 1 à ̈ provvista di mezzi di trattenimento temporaneo 11, 12, 13, 14 atti a trattenere il corpo di chiusura 5 in una configurazione di confezionamento in cui il primo elemento 6 à ̈ inserito nel corpo tubolare 2 in prossimità della seconda estremità 2b.
I mezzi di trattenimento temporaneo 11, 12, 13, 14, in particolare, comprendono un bordo di spallamento 11, che à ̈ ricavato sul secondo elemento 7, ed un corrispondente bordo di riscontro 12, che à ̈ ricavato attorno alla seconda estremità 2b del corpo tubolare 2 e che à ̈ impegnabile contro il bordo di spallamento 11 per fungere da battuta ed impedire Γ ulteriore inserimento del corpo di chiusura 5 nel corpo tubolare 2.
I mezzi di trattenimento temporaneo 11, 12, 13, 14 comprendono, inoltre, un dente di arresto 13, che à ̈ ricavato in aggetto centripeto sulla superficie interna del corpo tubolare 2, ed una corrispondente superficie di riscontro 14, che à ̈ ricavata sul primo elemento 6 e che à ̈ impegnabile contro il dente di arresto 13 per impedire lo sfilamento del primo elemento 6 dal corpo tubolare 2.
I mezzi di connessione lacerabili 8, 9, 10 comprendono un braccetto di rimozione 8, 9 unito stabilmente al secondo elemento 7 e collegato al primo elemento 6 per interposizione di una pluralità di punti di collegamento 10 a sezione indebolita.
Il braccetto di rimozione 8, 9, ad esempio, Ã ̈ costituito da una prima porzione 8, che si estende sostanzialmente obliqua dal secondo elemento 7, e da una seconda porzione 9, che ha conformazione sostanzialmente anulare, si sviluppa lungo un piano di giacitura sostanzialmente ortogonale alla direzione longitudinale del corpo tubolare 2, e lungo la quale sono distribuiti i punti di collegamento 10.
Tra la seconda porzione 9 e il secondo elemento 7 sono previsti, inoltre, ponticelli di irrigidimento 15, che permettono di trasmettere forze di spinta dirette dal secondo elemento 7 verso il primo elemento 6.
Utilmente, il cappuccio di copertura 4 à ̈ realizzato in corpo unico con un’asta di spinta 25 inseribile nel corpo tubolare 2 per premere il primo elemento 6 in scorrimento lungo il corpo tubolare 2 e consentire Terogazione del prodotto fluido P attraverso l’apertura di erogazione 3. A tale scopo il cappuccio di copertura 4 à ̈ suddiviso in una pluralità di primi tratti longitudinali 16 e in almeno un secondo tratto longitudinale 17 che à ̈ rimovibile a strappo dai primi tratti longitudinali 16.
Il secondo tratto longitudinale 17, in particolare, Ã ̈ unito ai primi tratti longitudinali 16 lungo linee di collegamento longitudinali 18 a sezione indebolita che si estendono sostanzialmente per tutta la lunghezza della cannula 1.
I primi tratti longitudinali 16, invece, sono ripiegabili su se stessi lungo linee di piegatura longitudinali 19 che si estendono sostanzialmente per tutta la lunghezza della cannula 1.
Una volta che il secondo tratto longitudinale 17 à ̈ stato rimosso a strappo, in pratica, i primi tratti longitudinali 16 ripiegati su se stessi definiscono l’asta di spinta 25.
L’ingombro trasversale dei primi tratti longitudinali 16 ripiegati su se stessi à ̈ infatti sensibilmente inferiore al diametro del cappuccio di copertura 4 ed à ̈ tale da consentirne l’inserimento all’ interno del corpo tubolare 2 per spingere il primo elemento 6.
Nella forma di attuazione illustrata nelle figure da 1 a 9, dunque, l’asta di spinta 25 coincide con almeno una parte del cappuccio di copertura 4.
Per agevolare la presa da parte dell’ utilizzatore, i primi tratti longitudinali 16 e il secondo tratto longitudinale 17 sono provvisti di un’aletta di presa 20 ricavata all’estremità del cappuccio di copertura 4 corrispondente alla seconda estremità 2b del corpo tubolare 2.
In particolare, le alette di presa 20 dei primi tratti longitudinali 16 sono distribuiti in maniera asimmetrica, come chiaramente visibile in figura 5. In corrispondenza dell’estremità opposta, il cappuccio di copertura 4 presenta una parete di fondo 21 che à ̈ sostanzialmente trasversale alla direzione longitudinale del corpo tubolare 2 e che à ̈ calzabile di fronte alla prima estremità 2a.
In corrispondenza della parete di fondo 21, il cappuccio di copertura 4 comprende un corpo otturatore 22 interno che à ̈ inseribile a misura nell’apertura di erogazione 3.
Sia la parete di fondo 21 che il corpo otturatore 22 fanno parte del secondo tratto longitudinale 17 e con esso sono rimovibili a strappo dai primi tratti longitudinali 16.
Il funzionamento della cannula 1 illustrata nelle figure da 1 a 9 Ã ̈ il seguente.
La cannula 1 Ã ̈ realizzata in solo tre pezzi separati (corpo tubolare 2, cappuccio di copertura 4 e corpo di chiusura 5) assemblagli tra loro.
Per il confezionamento della cannula 1 si provvede innanzitutto a calzare il cappuccio di copertura 4 sul corpo tubolare 2, a pre-riempire il corpo tubolare 2 con il prodotto fluido P, e quindi a chiudere la seconda estremità 2b con il corpo di chiusura 5.
L’inserimento del corpo di chiusura 5 nel corpo tubolare 2 à ̈ effettuato spingendo il secondo elemento 7 fino a collocare il bordo di spallamento 11 contro il bordo di riscontro 12 e ad incastrare il primo elemento 6 sul dente di arresto 13; in questa fase la forza di spinta à ̈ trasmessa dal secondo elemento 7 al primo elemento 6 attraverso i ponticelli di irrigidimento 15. La cannula 1 viene quindi distribuita sul mercato nella configurazione di confezionamento illustrata in figura 6, con il corpo tubolare 2 pre-riempito, ricoperto dal cappuccio di copertura 4 e sigillato dal corpo di chiusura 5. Al momento dell’uso, rutilizzatore provvede a rimuovere il secondo elemento 7 e il cappuccio di copertura 4 dal corpo tubolare 2 (figura 7). A tale scopo si sottolinea che la rimozione del secondo elemento 7 à ̈ effettuata semplicemente per allontanamento del secondo elemento 7 dalla seconda estremità 2b.
Tale movimento trascina verso l’esterno anche il braccetto di rimozione 8, 9 che, tramite la prima porzione 8, à ̈ unito saldamente al secondo elemento 7.
La particolare conformazione del braccetto di rimozione 8, 9, quindi, permette di lacerare i punti di collegamento 10 in modo sequenziale; in altre parole, la forma ad anello della seconda porzione 9 fa sì che i punti di collegamento 10 vengano messi in tensione e lacerati uno dopo Γ altro e non tutti contemporaneamente.
In questo modo la forza che viene trasmessa al primo elemento 6 Ã ̈ molto limitata e si scarica facilmente sul dente di arresto 13.
La rimozione del cappuccio di copertura 4, invece, avviene per lacerazione delle linee di collegamento longitudinali 18.
A tale scopo per l’utilizzatore à ̈ sufficiente strappare il secondo tratto longitudinale 17 facendo leva sulla corrispondente aletta di presa 20.
Il secondo tratto longitudinale 17, in pratica, funge anch’esso da mezzo antimanomissione di sigillo perché testimonia incontestabilmente l’apertura della cannula 1 e, una volta strappato, può essere scartato come rifiuto.
I primi tratti longitudinali 16, invece, vengono ripiegati su se stessi lungo le linee di piegatura longitudinali 19 (figura 8) e vengono utilizzati come asta di spinta 25 per spingere il primo elemento 6 in scorrimento lungo il corpo tubolare 2 (figura 9).
A tale scopo si sottolinea che in questa fase la particolare distribuzione asimmetrica delle alette di presa 20 permette di ripiegare agevolmente i primi tratti longitudinali 16 sovrapponendone almeno in parte i lembi lacerati, così da facilitare la formatura dell’asta di spinta 25 ed il suo inserimento nel corpo tubolare 2.
In un’alternativa forma di attuazione dell’invenzione illustrata in figura 10, la cannula 1 consiste in un corpo tubolare 2, in un corpo di chiusura 5 e in un cappuccio di copertura 4 sostanzialmente identici a quelli delle figure da I a 9, ad eccezione del fatto che in questa forma di realizzazione l’asta di spinta 25 non coincide con il cappuccio di copertura 4 ma à ̈ costituita da una stecca allungata 23 unita al cappuccio di copertura 4 per interposizione di una coppia di segmenti di connessione 24 lacerabili.
Anche nella forma di attuazione di figura 10, quindi, la cannula 1 à ̈ realizzata in solo tre pezzi separati in cui, però, a fungere da asta di spinta 25 non sono i primi tratti longitudinali 16 del cappuccio di copertura 4 ma à ̈ la stecca allungata 23.
II funzionamento di questa forma di attuazione à ̈ sostanzialmente analogo a quello precedentemente descritto e illustrato, con la differenza che prima dell’uso à ̈ necessario separare la stecca allungata 23 dal cappuccio di copertura 4, lacerando i segmenti di connessione 24, allo scopo di adoperarla come asta di spinta 25 per premere il primo elemento 6 lungo il corpo tubolare 2.
Si à ̈ in pratica constatato come l’invenzione descritta raggiunga gli scopi proposti.
A questo proposito si sottolinea che la presente cannula per l’erogazione di prodotti fluidi, particolarmente per applicazioni vaginali e rettali, può essere fabbricata per assemblaggio di tre soli componenti, permettendo un notevole contenimento dei tempi e dei costi di produzione, oltre che degli sprechi di materiali.
Si evidenzia, inoltre, che, grazie ad una struttura semplice e compatta, la cannula secondo la presente invenzione presenta ingombri contenuti ed à ̈ particolarmente semplice e maneggevole da utilizzare.
Claims (19)
- RIVENDICAZIONI 1) Cannula (1) per l’erogazione di prodotti fluidi, particolarmente per applicazioni vaginali e rettali, caratterizzata dal fatto che comprende almeno un corpo tubolare (2) di contenimento di almeno un prodotto fluido (P), provvisto di almeno una prima estremità (2a) in corrispondenza della quale à ̈ ricavata almeno un’apertura di erogazione (3) e di una seconda estremità (2b) aperta, almeno un cappuccio di copertura (4) che à ̈ calzabile su detto corpo tubolare (2) a chiusura di detta apertura di erogazione (3), ed almeno un corpo di chiusura (5) che à ̈ associabile a detto corpo tubolare (2) per la chiusura di detta seconda estremità (2b) e che comprende almeno un primo elemento (6) ed almeno un secondo elemento (7) realizzati in corpo unico ed uniti lungo mezzi di connessione lacerabili (8, 9, 10), detto secondo elemento (7) essendo rimovibile a strappo da detto primo elemento (6) per fungere da mezzo antimanomissione di sigillo e detto primo elemento (6) essendo almeno parzialmente inseribile attraverso detta seconda estremità (2b) ed atto a fungere da stantuffo scorrevole all’ interno di detto corpo tubolare (2) una volta che detto secondo elemento (7) à ̈ stato rimosso a strappo.
- 2) Cannula (1) secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che almeno uno tra detto cappuccio di copertura (4) e detto corpo di chiusura (5) Ã ̈ realizzato separato da detto corpo tubolare (2).
- 3) Cannula (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di connessione lacerabili (8, 9, 10) comprendono almeno ima pluralità di punti di collegamento (10) a sezione indebolita.
- 4) Cannula (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di connessione lacerabili (8, 9, 10) comprendono almeno un braccetto di rimozione (8, 9) unito stabilmente a detto secondo elemento (7) ed unito a detto primo elemento (6) per interposizione di detti punti di collegamento (10).
- 5) Cannula (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto braccetto di rimozione (8, 9) comprende almeno una prima porzione (8) unita stabilmente a detto secondo elemento (7) ed almeno una seconda porzione (9) che si sviluppa lungo un piano di giacitura sostanzialmente ortogonale alla direzione longitudinale di detto corpo tubolare (2) e lungo la quale sono distribuiti detti punti di collegamento (10).
- 6) Cannula (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detta seconda porzione (9) ha conformazione sostanzialmente anulare.
- 7) Cannula (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che comprende mezzi di trattenimento temporaneo (11, 12, 13, 14) di detto corpo di chiusura (5) in una configurazione di confezionamento in cui detto primo elemento (6) à ̈ inserito in detto corpo tubolare (2) in prossimità di detta seconda estremità (2b).
- 8) Cannula (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di trattenimento temporaneo (11, 12, 13, 14) comprendono almeno un dente di arresto (13) ricavato su almeno uno tra detto primo elemento (6) e detto corpo tubolare (2) ed almeno ima corrispondente superficie di riscontro (14) ricavata sull’altro tra detto primo elemento (6) e deto corpo tubolare (2) ed impegnabile contro deto dente di arresto (13).
- 9) Cannula (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caraterizzata dal fato che detti mezzi di tratenimento temporaneo (11, 12, 13, 14) comprendono almeno un bordo di spallamento (11) ricavato su almeno uno tra deto secondo elemento (7) e deto corpo tubolare (2) ed almeno un corrispondente bordo di riscontro (12) ricavato sull’altro tra deto secondo elemento (7) e deto corpo tubolare (2) ed impegnabile contro deto bordo di spallamento (11).
- 10) Cannula (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che deto cappuccio di copertura (4) à ̈ realizzato in corpo unico con almeno un’asta di spinta (25) inseribile in detto corpo tubolare (2) per premere detto primo elemento (6) in scorrimento lungo deto corpo tubolare (2).
- 11) Cannula (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caraterizzata dal fatto che deto cappuccio di copertura (4) à ̈ suddiviso in una pluralità di primi trati longitudinali (16) e in almeno un secondo trato longitudinale (17) rimovibile a strappo da detti primi tratti longitudinali (16).
- 12) Cannula (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caraterizzata dal fatto che deto secondo trato longitudinale (17) à ̈ unito a deti primi trati longitudinali (16) lungo linee di collegamento longitudinali (18) a sezione indebolita.
- 13) Cannula (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caraterizzata dal fatto che deti primi trati longitudinali (16) sono ripiegabili su se stessi lungo linee di piegatura longitudinali (19) a definire detta asta di spinta (25) una volta che detto secondo tratto longitudinale (17) à ̈ stato rimosso a strappo.
- 14) Cannula (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che almeno uno tra detti primi tratti longitudinali (16) e detto secondo tratto longitudinale (17) à ̈ provvisto di un’aletta di presa (20).
- 15) Cannula (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detta aletta di presa (20) à ̈ ricavata in corrispondenza di detta seconda estremità (2b) di detto corpo tubolare (2).
- 16) Cannula (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto cappuccio di copertura (4) comprende almeno una parete di fondo (21) sostanzialmente trasversale e calzabile di fronte a detta prima estremità (2a).
- 17) Cannula (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto cappuccio di copertura (4) comprende almeno un corpo otturatore (22) inseribile in detta apertura di erogazione (3).
- 18) Cannula (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che almeno uno tra detta parete di fondo (21) e detto corpo otturatore (22) fa parte di detto secondo tratto longitudinale (17).
- 19) Cannula (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detta asta di spinta (25) comprende almeno una stecca allungata (23) unita a detto cappuccio di copertura (4) per interposizione di almeno un segmento di connessione (24) lacerabile.
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