ITMO20070151A1 - Procedimento per la pallettizzazione di fardelli di contenitori avvolti da un involucro stabilizzante, e attrezzatura relativa - Google Patents

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Description

Descrizione di Brevetto per Invenzione Industriale avente per titolo:
“PROCEDIMENTO PER LA PALLETTIZZAZIONE DI FARDELLI DI CONTENITORI AWOLTI DA UN INVOLUCRO STABILIZZANTE, E ATTREZZATURA RELATIVA”.
DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce ad un procedimento per la pallettizzazione di fardelli di contenitori avvolti da un involucro stabilizzante, ad esempio le tradizionali bottiglie avvolte da un film plastico termoretraibile.
La presente invenzione si riferisce anche ad un’attrezzatura che permette di realizzare il procedimento secondo il trovato.
Per il trasporto di bottiglie d’acqua o di altri liquidi, è notorio raggruppare un certo numero di bottiglie, generalmente sei, ed avvolgerle con un film plastico in materiale termoretraibile.
Una volta riscaldato, il film plastico si ritrae e aderisce perfettamente alle bottiglie, costituendo un involucro stabilizzante che le tiene unite.
I fardelli così formati possono quindi essere inviati ad una stazione di pallettizzazione dove vengono collocati sopra ad un pallet, o bancale, a formare una serie di strati orizzontali sovrapposti.
Attorno al carico pallettizzato viene in seguito applicato un rivestimento di copertura esterno che è destinato a trattenere stabilmente i fardelli sul pallet durante le ulteriori operazioni di manipolazione e di trasporto, ed eventualmente li protegge dall’acqua e dalla polvere.
Per incrementare la stabilità del carico pallettizzato durante il trasporto, i fardelli degli strati superiori possono essere disposti in modo che essi appoggino su almeno due distinti fardelli ed evitare, in pratica, la formazione di singole pile di fardelli, facilmente ribaltabili.
La stabilità complessiva del carico pallettizzato resta comunque piuttosto limitata, in quanto la base dei fardelli, sostanzialmente piana, ha libertà di scivolare sopra ai fardelli dello strato sottostante.
Al fine di aumentare la robustezza e la stabilità del carico, quindi, tra uno strato di fardelli e quello immediatamente superiore si inserisce solitamente un foglio di cartone, convenzionalmente denominato "falda”. In pratica, durante le operazioni di pallettizzazione la falda viene disposta orizzontalmente sopra ad uno strato di fardelli, dopodiché sopra di essa viene collocato un ulteriore strato di fardelli e così via.
La presenza delle falde permette di trasmettere tra i fardelli di uno strato e quelli immediatamente superiori anche forze orizzontali e, quindi, distribuire più uniformemente le spinte e le sollecitazioni cui il carico viene sottoposto durante il trasporto.
Ciò nonostante, l’impiego delle falde comporta numerosi inconvenienti. Questi fogli di cartone, innanzitutto, hanno un costo non trascurabile, in quanto per operare con efficienza devono presentare determinate caratteristiche di resistenza e rigidità che possono garantire solo determinate tipologie di cartone.
La necessità di collocare una falda tra ciascuno strato di fardelli ed il successivo, inoltre, comporta l’impiego di macchinari aggiuntivi all’interno della stazione di pallettizzazione, la cui presenza complica non di poco l'impianto ed i cui interventi ad intermittenza rallentano considerevolmente i tempi complessivi del ciclo di pallettizzazione.
Sconvenientemente, tra l'altro, questi macchinari costituiscono anche un costo supplementare in termini di installazione, manutenzione e gestione complessiva dell’impianto.
Un ulteriore inconveniente particolarmente sentito in questo settore si manifesta nei casi in cui le bottiglie trasportate contengano liquidi aventi temperatura inferiore alla temperatura di rugiada dell’ambiente che li circonda, come ad esempio acqua di fonte appena imbottigliata.
In questi casi, infatti, l’umidità contenuta nell’aria resta intrappolata all’interno del rivestimento di copertura esterno e condensa sulla superficie dei contenitori freddi.
L’acqua così condensata, quindi, bagna le falde in cartone, rammollendole e deteriorandole, spesso in maniera definitiva; a causa di tale fenomeno le falde perdono le proprie caratteristiche stabilizzanti, col rischio di compromettere l’integrità dell’intero carico pallettizzato.
Il compito principale del presente trovato è quello di escogitare un procedimento per la pallettizzazione di fardelli di contenitori avvolti da un involucro stabilizzante, e attrezzatura relativa, che consentano di ottenere carichi pallettizzati particolarmente stabili e robusti senza ricorrere all’impiego di falde di cartone.
Ulteriore scopo del presente trovato è quello di ridurre sensibilmente i costi complessivi di pallettizzazione e di trasporto, sia in termini di minori consumi dei materiali d’imballo, sia in termini di minori spese di installazione, manutenzione e gestione dell’impianto.
Altro scopo del presente trovato è quello di escogitare un procedimento per la pallettizzazione di fardelli di contenitori avvolti da un involucro stabilizzante, e attrezzatura relativa, che consentano di superare i menzionati inconvenienti della tecnica nota nel'ambito di una soluzione semplice, razionale, di facile ed efficace impiego e dal costo contenuto. Gli scopi sopra esposti sono raggiunti dal presente procedimento per la pallettizzazione di fardelli di contenitori avvolti da un involucro stabilizzante, caratterizzato dal fatto di comprendere le fasi di:
fornire una pluralità di fardelli di contenitori avvolti da un involucro stabilizzante, ciascun contenitore comprendendo almeno una cavità ricavata sul fondo ed almeno una sporgenza ricavata sulla sommità, detta cavità e detta sporgenza essendo sostanzialmente complementari tra loro;
collocare detti fardelli superiormente ad un bancale in una configurazione ad incastro in cui detti fardelli sono distribuiti in una pluralità di strati orizzontali disposti uno sopra all’altro e le sporgenze dei contenitori di almeno uno dei fardelli sottostanti sono accoppiate all’interno delle cavità dei contenitori di almeno due distinti fardelli sovrastanti.
Altre caratteristiche e vantaggi del presente trovato risulteranno maggiormente evidenti dalla descrizione di una forma di esecuzione preferita, ma non esclusiva, di un procedimento per la pallettizzazione di fardelli di contenitori avvolti da un involucro stabilizzante, e della attrezzatura relativa, illustrati a titolo indicativo, ma non limitativo, nelle unite tavole di disegni in cui:
la figura 1 è una vista in assonometria di un carico pallettizzato ottenuto con il procedimento secondo il trovato;
la figura 2 è una vista laterale di un fardello di contenitori impiegato in una prima forma di attuazione del procedimento secondo il trovato;
la figura 3 è una vista laterale di un fardello di contenitori impiegato in una seconda forma di attuazione del procedimento secondo il trovato, la figura 4 è una vista laterale dei fardelli di figura 3 accatastati in accordo con procedimento secondo il trovato;
la figura 5 è una vista laterale, schematica e parziale, dell’attrezzatura secondo il trovato;
la figura 6 è una vista in pianta, schematica e parziale, dell’attrezzatura secondo il trovato;
la figura 7 è una vista frontale, schematica e parziale, dell'attrezzatura secondo il trovato;
la figura 8 è una vista in assonometria di un puntello di foratura montato sull’attrezzatura secondo il trovato;
la figura 9 è una vista in assonometria del secondo piattello montato suH’attrezzatura secondo il trovato.
Con particolare riferimento a tali figure, si è indicato globalmente con 1 un carico pallettizzato ottenuto con il procedimento secondo il trovato.
Il carico pallettizzato 1, in particolare, consiste in un bancale 2 sul quale poggia una pluralità di fardelli 3 di contenitori 4.
Ciascun fardello 3 consiste in una pluralità di contenitori 4 avvolti da un involucro stabilizzante 5.
Nella particolare forma di attuazione del presente trovato illustrata nelle figure, i fardelli 3 sono composti da sei contenitori 4, raccolti in due file parallele e affiancate di tre contenitori 4 ciascuna, e l’involucro stabilizzante 5 è un foglio di film plastico termoretraibile avvolto attorno ai contenitori 4.
Non si escludono, tuttavia, alternative forme di attuazione del presente trovato in cui, ad esempio, in ciascun fardello 3 sia raggruppata una differente quantità di contenitori 4, con una diversa disposizione e/o tramite un involucro stabilizzante 5 di diversa natura.
I contenitori 4 consistono, ad esempio, in bottiglie di plastica per il contenimento di acqua o di altre bevande.
Sul fondo dei contenitori 4, in particolare, è ricavata una cavità 6 sostanzialmente circolare.
Alla sommità, invece, i contenitori 4 si allungano in un collo 4a che termina in una sporgenza 7 definita dal tappo di chiusura della bottiglia.
Le cavità 6 e le sporgenze 7 sono sagomate sostanzialmente complementari tra loro, ossia sono dimensionate in modo da permette ['inserimento sostanzialmente a misura di una sporgenza 7 all’interno di una cavità 6.
II procedimento oggetto dell’invenzione comprende le fasi di:
fornire una pluralità dei suddetti fardelli 3;
collocare i fardelli 3 superiormente al bancale 2 in una configurazione ad incastro in cui i fardelli 3 sono distribuiti in una pluralità di strati orizzontali 8a, 8b, 8c disposti uno sopra all’altro e le sporgenze 7 dei contenitori 4 di almeno uno dei fardelli 3 sottostanti sono accoppiate all'interno delle cavità 6 dei contenitori 4 di almeno due distinti fardelli 3 sovrastanti.
Nella pratica, la disposizione dei fardelli 3 nella configurazione ad incastro è tale per cui nessuno dei fardelli 3 è accoppiato sopra, ovvero sotto, ad un solo fardello 3 ma al contrario poggia su, ovvero sostiene, almeno due distinti fardelli 3.
In una particolare forma di attuazione del procedimento secondo il trovato, l’involucro stabilizzante 5 è realizzato in un materiale sostanzialmente deformabile e tale da consentire la deformazione più o meno elastica della faccia inferiore dell'involucro stabilizzante 5 in corrispondenza delle cavità 6 dei contenitori 4.
In questo caso, la base dei fardelli 3 è definita dalla faccia inferiore dell’involucro stabilizzante 5, come illustrato in dettaglio in figura 2; durante la fase di collocamento dei fardelli 3 sul bancale 2, la faccia inferiore dell’involucro stabilizzante 5 si deforma ed è trascinata all’interno delle cavità 6 dei contenitori 4 per effetto dell’introduzione delle sporgenze 7 dei contenitori 4 sottostanti.
In un’alternativa forma di attuazione del trovato illustrata in dettaglio nelle figure 3 e 4, invece, il procedimento secondo l’invenzione prevede una fase aggiuntiva che consiste nel forare gli involucri stabilizzanti 5 dei fardelli 3 in corrispondenza delle cavità 6.
Tale fase aggiuntiva, in pratica, comprende l’inserire una pluralità di puntali di foratura 9 nelle cavità 6 dei contenitori 4 e, contemporaneamente, il riscaldare i puntali stessi.
Il contatto tra i puntali di foratura 9 riscaldati e l’involucro stabilizzante 5 permette di ricavare sulla faccia inferiore dell'involucro stabilizzante 5 una serie di patte 10 sostanzialmente combacianti al bordo delle cavità 6 (figura 3).
Una volta disposti nella configurazione ad incastro, le sporgenze dei contenitori 4 sottostanti si inseriscono nelle cavità 6 dei contenitori 4 sovrastanti senza la necessità di deformare l’involucro stabilizzante 5 (figura 4).
Una possibile attrezzatura 11 per forare gli involucri stabilizzanti 5 dei contenitori 4 raccolti nei fardelli 3 è illustrata in dettaglio nelle figure da 5 a 9.
Tale attrezzatura comprende un telaio di base 12 provvisto di un piano di appoggio 13 per uno o più fardelli 3.
Nella particolare forma di attuazione del trovato illustrata nelle figure da 5 a 9, l’attrezzatura 11 è in grado di effettuare la foratura contemporanea degli involucri stabilizzanti 5 di due fardelli 3 adiacenti.
Non si esclude, tuttavia, che essa possa essere adattata per la foratura di un solo fardello 3 alla volta, oppure di tre o più fardelli 3 contemporaneamente.
L’attrezzatura 11 è provvista di mezzi di avanzamento 14 dei fardelli 3 lungo una direzione di avanzamento A sostanzialmente parallela al piano di appoggio 13.
I mezzi di avanzamento 14, ad esempio, consistono in una coppia di trasportatori a nastro che sono disposti paralleli ed affiancati tra loro e la cui superficie superiore definisce il piano d’appoggio 13.
I trasportatori 14, in dettaglio, sono posti ad una reciproca distanza tale da consentire l’appoggio delle porzioni estremali dei fardelli 3 mentre la rimanente parte della faccia inferiore dei fardelli 3 rimane in aggetto sul suolo.
Superiormente al piano di appoggio 13 e lungo i trasportatori 14 sono disposte due sponde 15 per il contenimento laterale dei fardelli 3.
La reciproca distanza tra i trasportatori 14, così come la reciproca distanza tra le sponde 15, è regolabile a seconda del formato dei fardelli 3 in lavorazione.
I trasportatori 14 e le sponde 15, infatti, sono montati sul telaio di base 12 per interposizione, rispettivamente, di primi e di secondi mezzi di regolazione della distanza reciproca. I primi ed i secondi mezzi di regolazione non sono illustrati in dettaglio nelle figure.
Con riferimento al verso di avanzamento dei fardelli 3 lungo la direzione di avanzamento A, i trasportatori 14 presentano un'estremità di ingresso che è posta in prossimità di una linea di alimentazione 16, tramite la quale i fardelli 3 giungono all’attrezzatura 11, ed un'estremità di uscita posta in prossimità di una linea di allontanamento 17, tramite la quale i fardelli 3 forati sono inviati alle successive stazioni di pallettizzazione.
All’estremità di ingresso dei trasportatori 14 sono previsti primi mezzi di riscontro 18 della faccia anteriore dei fardelli 3.
Nella presente trattazione le facce anteriori e le facce posteriori dei fardelli 3 sono considerate con riferimento al verso di avanzamento dei fardelli stessi lungo la direzione di avanzamento A.
I primi mezzi di riscontro 18, in dettaglio, consistono in un primo piattello 19 verticale posizionabile trasversalmente alla direzione di avanzamento A ed associato ad un primo attuatore di sollevamento 20 montato sul telaio di base 12.
Con riferimento al verso di avanzamento dei fardelli 3 lungo la direzione di avanzamento A, a valle dei primi mezzi di riscontro 18 sono disposti mezzi punzonatori 21 associati al telaio di base 12 e atti alla foratura degli involucri stabilizzanti 5 in corrispondenza delle cavità 6 dei contenitori 4. Tali mezzi punzonatori comprendono una piastra di supporto 22 sostanzialmente orizzontale che sostiene i puntali di foratura 9 inseribili all’interno delle cavità 6.
La piastra di supporto 22 è disposta inferiormente al piano di appoggio 13 ed è associata a mezzi di movimentazione che ne permettono lo scorrimento longitudinale lungo la direzione di avanzamento A.
Tali mezzi di movimentazione comprendono una slitta 23 che è impegnata a scorrimento lungo una coppia di guide longitudinali 24 associate solidali al telaio di base 12 e su cui è montata la piastra di supporto 22.
Lo scorrimento della slitta 23 lungo le guide longitudinali 24 è ottenuto tramite una catenaria di azionamento 25.
Tra la slitta 23 e la piastra di supporto 22 sono interposti mezzi di avvicinamento ed allontanamento della piastra di supporto 22 rispetto al piano di appoggio 13 e ai fardelli 3 in movimento sopra di esso.
Tali mezzi di avvicinamento ed allontanamento sono costituiti da un secondo attuatore di sollevamento 26 montato sostanzialmente verticale sulla slitta 23 e supportante la piastra di supporto 22.
I puntali di foratura 9 montati sulla piastra di supporto 22 consistono in una serie di perni sostanzialmente verticali alla cui sommità è ricavato un bordo perimetrale tagliente 27 atto ad entrare in contatto con l’involucro stabilizzante 5.
I bordi taglienti 27 dei perni 9 sono sagomati sostanzialmente combacianti ai bordi delle cavità 6 dei contenitori 4 e atti a ricavare sull'involucro stabilizzante 5 le patte 10 illustrate nelle figure 3 e 4.
I bordi taglienti 27 sono sostanzialmente aperti, ossia presentano almeno un tratto di interruzione 28 che permette di lasciare la corrispondente patta 10 attaccata al resto dell'involucro stabilizzate 5.
I puntali di foratura 9, inoltre, sono associati a mezzi di riscaldamento, del tipo di una resistenza elettrica interna o simili, non illustrata nelle figure. I mezzi di riscaldamento permettono di scaldare i bordi taglienti 27 così che i puntali di foratura 9 possano penetrare agevolmente attraverso l'involucro stabilizzante 5 senza portare alla formazione di intagli che potrebbero sconvenientemente indebolire l’involucro stesso.
Vantaggiosamente, i mezzi punzonatori 21 comprendono secondi mezzi di riscontro della faccia anteriore dei fardelli 3.
Tali secondi mezzi di riscontro consistono in un secondo piattello 29 sostanzialmente verticale posizionabile trasversalmente alla direzione di avanzamento A ed associato ad un terzo attuatore di sollevamento 30 montato sulla slitta 23.
Sul secondo piattello 29 sono montati mezzi di rilevamento 31 del contatto con la faccia anteriore dei fardelli 3.
I mezzi di rilevamento 31, ad esempio, sono costituiti da due tasti 32 sporgenti dalla faccia del secondo piattello 29 rivolta verso l’estremità d’ingresso dei trasportatori 14.
Vantaggiosamente, i due tasti 32 sono disposti da parti lateralmente opposte del secondo piattello 29 così da garantire la presa di contatto con entrambe le porzioni laterali della faccia anteriore dei fardelli 3.
Ciascun tasto 32 è collegato ad un sensore di posizione 33 che permette di inviare un segnale elettronico ad una centralina di elaborazione e controllo, non illustrata nelle figure, che gestisce il funzionamento dell’attrezzatura 11.
Lungo la linea di allontanamento 17, in prossimità dell’estremità di uscita dei trasportatori 14, è infine disposto un dispositivo espulsore 34, destinato ad eliminare dalla linea di allontanamento 17 i fardelli 3 che non siano stati sottoposti ad una corretta operazione di foratura.
Il funzionamento dell’attrezzatura 11 è il seguente.
I fardelli 3 giungono all’attrezzatura 11 tramite la linea di alimentazione 16. II primo piattello 19 è inizialmente sollevato e permette di arrestare l’avanzamento di due fardelli 3 al fine compattarli e disporli uno adiacente all'altro, con le facce anteriori e posteriori ortogonali alla direzione di avanzamento A.
Una volta compattati i fardelli 3, il primo piattello 19 si abbassa ed i due fardelli 3 avanzano sui trasportatori 14.
In concomitanza con l'avanzamento dei fardelli 3, si mette in moto anche la slitta 23.
La velocità di avanzamento dei trasportatori 14 e della slitta 23 è comandata in modo che il contatto tra la faccia anteriore del fardello 3 anteriore e la superficie del secondo piattello 29 sia molto graduale.
A puro titolo esemplificativo, la velocità della slitta 23 può essere inizialmente impostata ad un valore pari a 80% della velocità di avanzamento dei fardelli 3 fintanto che questi non raggiungono il secondo piattello 29. Una volta che è avvenuto il contatto tra i fardelli 3 ed il secondo piattello 29, la velocità della slitta 23 è portata ad un valore pari a quella di avanzamento dei fardelli 3.
Si fa notare come l’impiego della slitta 23 mobile permette all’attrezzatura 11 di forare i fardelli 3 senza soluzione di continuità e senza necessariamente arrestare il loro avanzamento; nella pratica, infatti, non sono i fardelli 3 a rallentare la propria corsa per posizionarsi sulla piastra di supporto 22, ma è la piastra di supporto 22 che raggiunge la velocità di traslazione dei fardelli 3.
Quando i fardelli 3 e la slitta 23 avanzano a pari velocità, si procede innanzitutto a verificare il corretto posizionamento dei fardelli 3 rispetto al secondo piattello 29 tramite i segnali rilevati dai tasti 32.
Qualora, ad esempio, sia rilevato un posizionamento corretto, si comanda il sollevamento della piastra di supporto 22 e la conseguente foratura degli involucri stabilizzanti 5.
A questo punto la piastra di supporto 22 si abbassa assieme al secondo piattello 29, la slitta 23 è fatta tornare nella posizione iniziale, in prossimità dell'estremità d’ingresso dei trasportatori 14 al fine di operare la foratura dei successivi due fardelli 3, mentre i fardelli 3 appena forati sono lasciati liberi di proseguire il proprio avanzamento fino alla linea di allontanamento 17 da cui giungeranno alle successive stazioni di pallettizzazione.
Qualora, invece, i tasti 32 rilevino un posizionamento scorretto dei fardelli 3, allora la foratura degli involucri stabilizzanti 5 non viene effettuata, la slitta 23 è fatta tornare nella posizione iniziale ed i fardelli 3 che si trovano sui trasportatori 14 vengono fatti avanzare fino al dispositivo espulsore 34, che li rimuove dalla linea di allontanamento 17 per consentirne un ulteriore passaggio sull’attrezzatura 11.
Si è in pratica constatato come il trovato descritto raggiunga gli scopi proposti.
Il trovato così concepito è suscettibile di numerose modifiche e varianti tutte rientranti neH’ambito del concetto inventivo.
Inoltre tutti i dettagli sono sostituibili da altri elementi tecnicamente equivalenti.
In pratica i materiali impiegati, nonché le forme e le dimensioni contingenti, potranno essere qualsiasi a seconda delle esigenze senza per questo uscire daH’ambito di protezione delle seguenti rivendicazioni.

Claims (36)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Procedimento per la pallettizzazione di fardelli di contenitori avvolti da un involucro stabilizzante, caratterizzato dal fatto di comprendere le fasi di: fornire una pluralità di fardelli di contenitori avvolti da un involucro stabilizzante, ciascun contenitore comprendendo almeno una cavità ricavata sul fondo ed almeno una sporgenza ricavata sulla sommità, detta cavità e detta sporgenza essendo sostanzialmente complementari tra loro; collocare detti fardelli superiormente ad un bancale in una configurazione ad incastro in cui detti fardelli sono distribuiti in una pluralità di strati orizzontali disposti uno sopra all’altro e le sporgenze dei contenitori di almeno uno dei fardelli sottostanti sono accoppiate all’interno delle cavità dei contenitori di almeno due distinti fardelli sovrastanti.
  2. 2) Procedimento secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che in detta configurazione ad incastro le sporgenze dei contenitori di ciascuno dei fardelli sottostanti sono accoppiate all'interno delle cavità dei contenitori di almeno due distinti fardelli sovrastanti.
  3. 3) Procedimento secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto involucro stabilizzante è sostanzialmente deformabile in corrispondenza di dette cavità.
  4. 4) Procedimento secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che comprende una fase aggiuntiva di foratura di detto involucro stabilizzante in corrispondenza di dette cavità.
  5. 5) Procedimento secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che detta fase aggiuntiva di foratura comprende l’inserire almeno un puntale di foratura in dette cavità.
  6. 6) Procedimento secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che detta fase aggiuntiva di foratura comprende il riscaldare detto puntale di foratura.
  7. 7) Procedimento secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che almeno uno di detti fardelli comprende sei di detti contenitori, raccolti in due file parallele e affiancate di tre contenitori ciascuna.
  8. 8) Attrezzatura per forare involucri stabilizzanti di contenitori raccolti in fardelli, caratterizzata dal fatto che comprende un telaio di base provvisto di almeno un piano di appoggio di almeno un fardello di contenitori avvolti da un involucro stabilizzante, ciascun contenitore comprendendo almeno una cavità ricavata sul fondo, e mezzi punzonatori associati a detto telaio di base e atti alla foratura di detto involucro stabilizzante in corrispondenza di dette cavità.
  9. 9) Attrezzatura secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che comprende mezzi di avanzamento di detto fardello lungo una direzione di avanzamento sostanzialmente parallela a detto piano di appoggio.
  10. 10) Attrezzatura secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di avanzamento comprendono almeno una coppia di trasportatori paralleli, affiancati e posti ad una reciproca distanza tale da consentire l’appoggio delle porzioni estremali di detto fardello.
  11. 11 ) Attrezzatura secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che la superficie superiore di detti trasportatori definisce detto piano d’appoggio.
  12. 12) Attrezzatura secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di avanzamento comprendono almeno due sponde di contenimento laterale di detto fardello disposte lungo detto piano di appoggio.
  13. 13) Attrezzatura secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto detti mezzi di avanzamento comprendono primi mezzi di regolazione della distanza tra detti trasportatori.
  14. 14) Attrezzatura secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto detti mezzi di avanzamento comprendono secondi mezzi di regolazione della distanza tra dette sponde di contenimento.
  15. 15) Attrezzatura secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto detti mezzi di avanzamento comprendono primi mezzi di riscontro della faccia anteriore di detto fardello.
  16. 16) Attrezzatura secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto detti primi mezzi di riscontro comprendono almeno un primo piattello sostanzialmente verticale posizionabile sostanzialmente trasversale a detta direzione di avanzamento.
  17. 17) Attrezzatura secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto detti primi mezzi di riscontro comprendono almeno un primo attuatore di sollevamento interposto tra detto primo piattello e detto telaio di base.
  18. 18) Attrezzatura secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti mezzi punzonatori comprendono almeno una piastra di supporto per una pluralità di puntali di foratura inseribili aH’intemo di dette cavità.
  19. 19) Attrezzatura secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detta piastra di supporto è disposta inferiormente a detto piano di appoggio.
  20. 20) Attrezzatura secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti mezzi punzonatori comprendono mezzi di movimentazione di detta piastra di supporto lungo detta direzione di avanzamento.
  21. 21) Attrezzatura secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di movimentazione comprendono almeno una slitta che è impegnata scorrevole a detto telaio di base e su cui è montata detta piastra di supporto.
  22. 22) Attrezzatura secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di movimentazione comprendono almeno una catenaria di azionamento dello scorrimento di detta slitta lungo detta direzione di azionamento.
  23. 23) Attrezzatura secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti mezzi punzonatori comprendono mezzi di avvicinamento ed allontanamento di detta piastra di supporto rispetto a detto fardello.
  24. 24) Attrezzatura secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di avvicinamento ed allontanamento comprendono almeno un secondo attuatore di sollevamento interposto tra detta piastra di supporto e detta slitta.
  25. 25) Attrezzatura secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che almeno uno di detti puntali di foratura comprende un perno sostanzialmente verticale provvisto di un bordo tagliente atto ad entrare in contatto contro detto involucro stabilizzante.
  26. 26) Attrezzatura secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto bordo tagliente è sagomato sostanzialmente combaciante al bordo di dette cavità e atto a ricavare su detto involucro stabilizzante una patta sostanzialmente combaciante al bordo di dette cavità.
  27. 27) Attrezzatura secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto bordo tagliente è sostanzialmente aperto e atto a lasciare detta patta attaccata al resto di detto involucro stabilizzate.
  28. 28) Attrezzatura secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che almeno uno di detti puntali di foratura è associato a mezzi di riscaldamento.
  29. 29) Attrezzatura secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti mezzi punzonatori comprendono secondi mezzi di riscontro della faccia anteriore di detto fardello.
  30. 30) Attrezzatura secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto detti secondi mezzi di riscontro comprendono almeno un secondo piattello sostanzialmente verticale montato su almeno una tra detta piastra di supporto e detta slitta e posizionabile sostanzialmente trasversale a detta direzione di avanzamento.
  31. 31) Attrezzatura secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto detti secondi mezzi di riscontro comprendono mezzi di rilevamento del contatto con la faccia anteriore di detto fardello.
  32. 32) Attrezzatura secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di rilevamento comprendono almeno un tasto sostanzialmente sporgente da detto secondo piattello e collegato ad un sensore di posizione.
  33. 33) Attrezzatura secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di rilevamento comprendono almeno due di detti tasti.
  34. 34) Attrezzatura secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti secondi mezzi di riscontro comprendono almeno un terzo attuatore di sollevamento interposto tra detto secondo piattello e detta slitta.
  35. 35) Attrezzatura secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che comprende almeno una linea di allontanamento di detti fardelli forati posta a valle di detti mezzi di avanzamento.
  36. 36) Attrezzatura secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che comprende almeno un dispositivo espulsore atto a rimuovere da detta linea di allontanamento i fardelli non correttamente forati.
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