ITMO20060051A1 - Dispositivo per produrre oggetti - Google Patents

Description

Dispositivo per produrre oggetti

L'invenzione concerne un dispositivo per produrre oggetti, in particolare un'unità di stampaggio utilizzabile in un apparato per produrre oggetti in plastica, quali tappi per bottiglie o contenitori, mediante stampaggio per compressione.

Sono noti apparati per produrre tappi in plastica per bottiglie o contenitori, comprendenti una giostra provvista perifericamente di una pluralità di unità di stampaggio, ciascuna delle quali comprende un punzone ed una matrice. In ciascuna unità di stampaggio, lo stampo ed il punzone sono reciprocamente allineati e mobili tra una posizione aperta ed una posizione chiusa. Nella posizione aperta, la cavità della stampo ed il punzone sono distanziati in modo tale da ricevere fra loro una dose di plastica semifluida, mentre, nella posizione chiusa, il punzone e la cavità della matrice interagiscono reciprocamente per formare un tappo dalla dose di plastica. Le dosi sono ottenute grazie ad elementi di prelievo, montati perifericamente su un piatto rotante azionato in prossimità dell'uscita di un estrusore. Ciascun elemento di prelievo rimuove una porzione di plastica estrusa, che costituisce la dose destinata ad essere formata nell'unità di stampaggio. Le unità di stampaggio sono inoltre provviste di mezzi di supporto per le dosi, posizionati in prossimità di una zona di apertura della cavità di ciascuna matrice e comprendenti coppie di rebbi reciprocamente paralleli. Questi ultimi sono reciprocamente avvicinabili ed allontanabili grazie a leve imperniate su parti di stampo e azionate da mezzi a camma. I rebbi sono provvisti di piastre di supporto a forma di quadrilatero, disposte parallelamente al fondo della cavità della matrice, e le piastre adiacenti definiscono una superficie di appoggio in grado di ricevere la dose e mantenere quest'ultima a distanza dalle pareti definenti la cavità della matrice immediatamente prima che il punzone interagisca con la matrice. In questo modo, si evita che una porzione di una dose rilasciata in una cavità entri in contatto con le pareti e si raffreddi in modo più rapido rispetto alla rimanente porzione. In un tappo formato, infatti, la zona derivante dalla porzione di dose raffreddata precocemente ha una struttura ed un aspetto significativamente differenti rispetto alle zone del tappo derivanti dalla porzione di dose raffreddata tardivamente, il che, in uso, rende il tappo esteticamente poco gradevole.

Uno scopo dell'invenzione è migliorare le unità di stampaggio per compressione utilizzabili per produrre oggetti in plastica, in particolare tappi per bottiglie o contenitori.

Un altro scopo è migliorare i mezzi di supporto a rebbi compresi nelle unità di stampaggio per compressione .

Un ulteriore scopo è fornire mezzi di supporto a rebbi tali, in uso, da rilasciare in modo efficiente una dose di plastica in una posizione centrale rispetto ad una cavità di una matrice.

Secondo l'invenzione, è prevista una unità di stampaggio comprendente mezzi di supporto provvisti di rebbi, atti a supportare una dose di materiale formabile per compressione e a mantenere detta dose in prossimità di una zona di stampaggio in detta unità di stampaggio, caratterizzati in ciò, che detti rebbi sono provvisti di elementi a rilievo, ad esempio pioli, disposti per entrare in contatto, in uso, con detta dose.

Grazie all'invenzione, viene resa disponibile un'unità di stampaggio per compressione i cui mezzi di supporto a rebbi sono in grado di mantenere una dose di plastica e successivamente rilasciarla in una posizione voluta, ad esempio centrale, rispetto ad una cavità di una matrice e/o ad un punzone. Ciò in quanto la dose, anziché semplicemente poggiare su una superficie unica e relativamente ampia dei rebbi, è bloccata da una pluralità di ridotte superfici, corrispondenti alle estremità terminali dei pioli, disposte perifericamente rispetto alla dose.

L'invenzione potrà essere meglio compresa ed attuata con riferimento agli allegati disegni, che ne illustrano una forma esemplificativa ma non limitativa di attuazione, in cui:

Figura 1 è una vista prospettica, interrotta ed incompleta, mostrante un'unità di stampaggio per compressione comprendente mezzi di supporto a rebbi provvisti di pioli;

Figura 2 è una sezione trasversale ingrandita, interrotta e incompleta, presa lungo il piano II-II di Figura 1;

Figura 3 è una vista prospettica ingrandita di un rebbio provvisto di pioli;

Figura 4 è un'ulteriore vista prospettica ingrandita del rebbio di Figura 3;

Figura 5 è una vista frontale, interrotta ed incompleta, mostrante l'unità di stampaggio per compressione di Figura 1 in una fase di funzionamento;

Figura 6 è una vista come quella di Figura 5, mostrante l'unità di stampaggio per compressione in una ulteriore fase di funzionamento;

Figura 7 è una vista come quella di Figura 5, mostrante l'unità di stampaggio per compressione in una fase di funzionamento ancora ulteriore.

Le Figure da 1 a 3 mostrano un'unità di stampaggio 1 facente parte di un apparato 2, di tipo noto, per produrre oggetti in plastica, in particolare tappi per bottiglie o contenitori, mediante stampaggio per compressione. L'apparato 2 comprende una pluralità di unità di stampaggio 1, montate perifericamente su una giostra 3 rotante e comprendenti ciascuna una matrice 4 ed un punzone 5, ambedue di tipo noto. Nella matrice 4, posizionata inferiormente al punzone 5, è ricavata una cavità 6 (Figura 2), disposta per ricevere una dose D di plastica semifluida ed interagire su quest'ultima con il punzone 5. La matrice 4 è inoltre provvista di mezzi attuatori di tipo noto, comprendenti uno stelo 7 scorrevole in una rispettiva boccola 30, grazie ai quali la matrice 4 è mobile lungo un asse longitudinale X dell'unità di stampaggio 1 secondo due opposte direzioni indicate dalle frecce FI e F2, e può quindi essere alternativamente avvicinata al, oppure allontanata dal, punzone 5. La matrice 4 è fissata allo stelo 7 in prossimità di una porzione di fondo 8 della cavità 6.

L'unità di stampaggio 1 è provvista di mezzi di supporto 10 disposti per supportare la dose D in prossimità di una zona di apertura 12 della cavità 6 della matrice 4. I mezzi di supporto 10 comprendono una coppia di rebbi 11, associata alla matrice 4 tramite una coppia di leve 13. Ciascun rebbio 11 (Figure 3 e 4) è sagomato approssimativamente a forma di "L", e comprende un braccio di ancoraggio Ila ed un braccio operativo llb reciprocamente connessi tramite una porzione a gomito Ile. Il braccio operativo llb è sostanzialmente incurvato ad "S" in prossimità della porzione a gomito Ile, terminando poi con un'estremità libera lld rettilinea. Da una porzione di bordo 19 compresa in quest'ultima sporge una coppia di pioli 14, ciascuno dei quali comprende un corpo 15 cilindrico terminante con un'estremità di supporto 16.

Ciascun piolo 14 è amovibilmente inserito in una sede (non raffigurata) ricavata nell'estremità libera lld ed è disposto in modo sostanzialmente ortogonale rispetto all'estremità libera lld. Ciascun rebbio 11 di una coppia è realizzato in modo tale da poter rivolgere obliquamente verso il punzone 5 e verso l'asse longitudinale X dell'unità di stampaggio 1 la rispettiva porzione di bordo 19, e quindi i rispettivi pioli 14 sporgenti da quest'ultima, una volta associato alla matrice 4.

Ciascuna leva 13 è sagomata approssimativamente a forma di "V" e comprende una porzione intermedia imperniata su una corrispondente estremità di un perno 17, ricevuto in un foro passante 18 ricavato nella matrice 4 in prossimità della porzione di fondo 8. Ciascuna leva 13 comprende inoltre due opposte porzioni di estremità, delle quali una è fissata al braccio di ancoraggio Ila del corrispondente rebbio 11, tramite una spina 22 ed un bullone 23 ricevuti in una coppia di fori passanti 20, 21 ricavati nel braccio di ancoraggio Ila. Sull'opposta estremità di ciascuna leva 13 è imperniato un rullo 24, ricevuto, in uso, in una rispettiva scanalatura 9a, 9b di un elemento a camma 9. Quest'ultimo è sagomato a forma di piastra rettangolare e fissato alla giostra 2 rotante in prossimità dell'unità di stampaggio 1, in modo tale da essere parallelo all'asse longitudinale X di quest'ultima . Ciascuna scanalatura 9a, 9b comprende due porzioni di estremità rettilinee ed un'interposta porzione di collegamento. Mentre le corrispondenti porzioni di estremità delle scanalature 9a e 9b sono reciprocamente parallele, le due porzioni di collegamento convergono reciprocamente in direzione del punzone 5. Conseguentemente, fra le porzioni di estremità prossime al punzone 5 è compresa una distanza minore rispetto alla distanza compresa fra le porzioni di estremità opposte al punzone 5.

In un'altra versione non raffigurata, ciascun rebbio 11 comprende più di due pioli 14, ad esempio realizzati in numero di quattro. In questo modo, i rebbi 11 possono ricevere e bloccare contemporaneamente due dosi D di materia plastica.

Le Figure da 5 a 7 mostrano l'unità di stampaggio 1 in funzione. Quando quest'ultima è in una posizione aperta (Figura 5), ossia quando il punzone 5 e la matrice 4 sono reciprocamente distanziati, mezzi di prelievo di tipo noto (non raffigurati) rimuovono la dose D da mezzi estrusori di tipo noto (non raffigurati) e trasferiscono la dose D sui mezzi di supporto 10. I rulli 24 delle leve 13 si trovano nelle porzioni di estremità delle scanalature 9a, 9b opposte al punzone 5 e, conseguentemente, le leve 13 ruotano rispetto ai perni 17 in modo tale da avvicinare reciprocamente i rispettivi rebbi 11. I bracci operativi llb dei rebbi 11 sono dunque reciprocamente affiancati, e sono in grado di supportare la dose D in prossimità della zona di apertura 12 della cavità 6 della matrice 4. I pioli 14 dei rebbi 11 sono rivolti obliquamente gli uni verso gli altri e verso il punzone 5. In questo modo, le estremità di supporto 16 dei pioli 14 sono applicate sulla superficie della dose D e bloccano quest'ultima in prossimità della cavità 6, in una posizione sostanzialmente centrale rispetto a quest'ultima .

Quando la matrice 4 viene spinta rapidamente dallo stelo 7 verso il punzone 5 secondo la direzione FI, spostandosi così rispetto all'elemento a camma 9 (Figura 6), i rulli 24 scorrono nelle scanalature 9a, 9b e raggiungono le porzioni di collegamento di queste ultime. Essendo queste ultime reciprocamente convergenti, le leve 13 ruotano in modo tale da allontanare reciprocamente i rebbi 11 e quindi i pioli 14. Di conseguenza, la dose D è rilasciata dai mezzi di supporto 10 e spinta verso il punzone 5.

Quando la matrice 4 giunge in prossimità del punzone 5 (Figura 7), i rulli 24 raggiungono le porzioni di estremità delle scanalature 9a, 9b prossime al punzone 5. Poiché fra queste ultime è compresa una distanza minore rispetto alla distanza compresa fra le porzioni di estremità opposte al punzone 5, le leve 13 ruotano ulteriormente e distanziano ulteriormente i rebbi 11. Conseguentemente, fra questi ultimi rimane compresa una distanza tale per cui, quando il punzone 5 è ricevuto completamente nella cavità 6, ossia quando l'unità di stampaggio 1 è in una posizione chiusa (non raffigurata), i rebbi 11 non possono in alcun modo intralciare il punzone 5 e la matrice 4 che interagiscono sulla dose D formando un oggetto(non raffigurato), ad esempio un tappo.

Una volta formato l'oggetto, l'unità di stampaggio 1 torna alla configurazione aperta mostrata nella Figura 5, e le leve 13 ruotano in modo tale da avvicinare reciprocamente i rebbi 11 e consentire ai pioli 14 di ricevere e bloccare una ulteriore dose D di plastica.

In una versione non raffigurata, nell'unità di stampaggio 1 il punzone 5 è mobile e la matrice 4, posta inferiormente al punzone 5, è fissa. I mezzi di supporto 10 sono associati alla matrice 4.

In un'altra versione non raffigurata, nell'unità di stampaggio 1 il punzone 5 è fisso e posizionato inferiormente, mentre la matrice 4 è posizionata superiormente ed è mobile. I mezzi di supporto 10 sono associati al punzone 5.

In un'ulteriore versione non raffigurata, nell'unità di stampaggio 1 il punzone 5 è mobile e posizionato superiormente rispetto alla matrice 4, che è fissa. I mezzi di supporto 10 sono associati alla matrice 4. In una modalità operativa, i pioli 14 possono essere così sottili da fungere da spilli ed infilzare la dose D. In questo caso, può essere sufficiente prevedere anche un solo piolo 14 per ciascun rebbio 11, ovvero un solo rebbio 11 per l'unità di stampaggio 1. Quando sono previsti pioli 14 a forma di spillo, si verifica una certa lacerazione della dose D nella zona di interfaccia con le estremità libere dei pioli 14.

La forma dei pioli 14 e/o la posizione angolare di questi ultimi rispetto ai rispettivi rebbi 11 possono essere progettate in modo che, quando i rebbi 11 vengono allontanati dalla zona di stampaggio, viene conferita una opportuna spinta alla dose D per disimpegnare quest'ultima dai pioli 14.

In particolare, i pioli 14 possono essere arcuati. Una traiettoria per allontanare i rebbi 11 dalla zona di stampaggio e/o una forma particolare dei pioli 14 possono essere scelte in modo tale da minimizzare la lacerazione della dose D.

Si osserva che ciascun braccio operativo llb presenta una forma ad ansa, rivolta in allentamento dall'asse longitudinale X, in modo da consentire che il braccio operativo llb possa uscire dall'ingombro di parti mobili dell'unità di stampaggio 1, cioè rispettivamente il punzone 5, o la matrice 4, ruotando di un angolo relativamente piccolo.

Claims (12)

1. RIVENDICAZIONI 1. Unità di stampaggio (1) comprendente mezzi di supporto (10) provvisti di rebbi (11), atti a supportare una dose (D) di materiale formabile per compressione e a mantenere detta dose (D) in prossimità di una zona di stampaggio in detta unità di stampaggio (1), caratterizzati in ciò, che detti rebbi (11) sono provvisti di elementi a rilievo (14) disposti per entrare in contatto, in uso, con detta dose (D).
2. 2. Unità di stampaggio secondo la rivendicazione 1, in cui detti elementi a rilievo (14) comprendono pioli (14).
3. 3. Unità di stampaggio secondo la rivendicazione 2, in cui detti pioli (14) sono disposti trasversalmente rispetto a detti rebbi (11).
4. 4.Unità di stampaggio secondo la rivendicazione 2, oppure 3, in cui detti pioli (14) sono associati ad una porzione di estremità (lld) di detti rebbi (11).
5. 5.Unità di stampaggio secondo una delle rivendicazioni da 2 a 4, in cui detti pioli (14) sono inseriti in mezzi a sede ricavati in detta porzione di estremità (lld).
6. 6. Unità di stampaggio secondo una delle rivendicazioni da 2 a 5, in cui detti pioli (14) sono disposti in modo sostanzialmente ortogonale rispetto a detta porzione di estremità (lld).
7. 7. Unità di stampaggio secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui detti rebbi (11) comprendono ciascuno un braccio operativo (llb) provvisto di detti pioli (14) e avente una forma ad ansa, rivolta in allontanamento da un asse longitudinale (X) di detta unità di stampaggio (1), in modo da consentire che detto braccio operativo (llb) possa uscire dall'ingombro di parti mobili (4, 5; 5, 4) di detta unità di stampaggio (1) ruotando di un angolo relativamente piccolo.
8. 8.Unità di stampaggio secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui detti rebbi (11) comprendono ciascuno un braccio di ancoraggio (Ila) montabile su una leva (13) incernierata su mezzi a perno (17).
9. 9.Unità di stampaggio secondo la rivendicazione 8, in cui detti mezzi a perno (17) sono associati alla parte più bassa tra matrice (4) e punzone (5) di detta unità di stampaggio (1).
10. 10. Unità di stampaggio secondo una delle rivendicazioni da 2 a 9, in cui detti pioli (14) sono arcuati.
11. 11. Unità di stampaggio secondo una delle rivendicazioni da 2 a 10, in cui detti pioli (14) sono inclinati rispetto a detti rebbi (11) in modo tale da minimizzare, in uso, una lacerazione prodotta in detta dose (D) quando detta dose (D) viene disimpegnata da detti pioli (14).
12. 12. Apparato comprendente una pluralità di unità di stampaggio (1) secondo una delle rivendicazioni precedenti.