ITMI980228A1 - Procedimento per applicare colorante indigo - Google Patents

Procedimento per applicare colorante indigo

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ITMI980228A1
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wet
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Ralf Fuchs
Gerhard Voswinckel
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Sucker Muller Hacoba Gmbh & Co
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Description

del secondo tratto di permanenza ad umido al colorante viene lasciato tempo per l'ulteriore diffusione nelle fibre del substrato ancora umido.
(Unica figura)
Descrizione del trovato
L'invenzione riguarda un procedimento ed un dispositivo per applicare colorante indigo su un substrato tessile, eseguito come fascio di fili di ordito, materiali in tratti oppure in pezza, in cui il substrato viene condotto attraverso un bagno di immersione contenente un bagno di tintura, nonché viene strizzato di volta in volta prima e dopo il bagno di immersione e laddove il substrato impregnato con il bagno di tintura, sostanzialmente umido e sgocciolante come esso proviene dal bagno di immersione, viene condotto attraverso un primo tratto di permanenza ad umido dinamico, mantenuto sostanzialmente povero di ossigeno, e solo successivamente viene strizzato. Un substrato a forma di fili o di pezza può essere quindi trascinato, rispettivamente guidato, in direzione longitudinale della pezza attraverso il rispettivo dispositivo. La pezza può essere trasportata su un supporto attraverso il dispositivo.
Il colorante indigo appartiene al gruppo dei coloranti al tino: esso è insolubile in acqua e, allo scopo della tintura, con l'ausilio di alcali e riducenti deve essere portato in una forma idrosolubile affine alle fibre, che all'ossidazione, per effetto dell'ossigeno dell'aria, fornisce il colore blu indigo. Con la definizione di "coloranti indigo" nell'ambito dell'invenzione si intendono anche altri coloranti in tino, ad esempio coloranti all' indantrene e allo zolfo.
Un procedimento del genere menzionato all'inizio viene descritto per l'applicazione per fasci di fili di ordino nella domanda di brevetto tedesco DE 43 42 313 Al. Per applicare il colorante nel caso noto si prevede un trogolo o vasca relativamente piccolo/a, e pertanto il primo tratto di permanenza ad umido con atmosfera povera di ossigeno, inserito a valle del trogolo prima della strizzatura — ossia una eliminazione meccanica dell'acqua — serve relativamente alla diffusione del colorante nell'interno delle singole fibre, in un certo qual modo come un prolungamento del trogolo. Nel tratto di permanenza ad umido il substrato viene mosso con la piena velocità di trasporto; si parla pertanto di un tratto di permanenza dinamico.
Nelle tintorie indigo, specialmente per la tintura di fasci di fili di ordito, è possibile utilizzare impianti che nella loro struttura di principio sono simili a quelli delle imbozzimatrici. Una imbozzimatrice con tratto di immersione estremamente corto viene descritta nella domanda di brevetto tedesco DE 44 37 704 Al. Nel caso noto un cilindro di una strizzatrice viene eseguito come tratto di contatto di imbozzimatura. Quest'ultimo viene formato dal mezzo contorno inferiore di un cilindro strizzatore. Nel caso noto è superfluo un trogolo di immersione.
Un problema per la tintura con indigo consiste nel fatto che le tinture ottenute, a causa dell'esaurimento del bagno rispettivamente del bagno di tintura, in via di principio basso, spesso presentano un'insufficiente resistenza allo sfregamento, rispettivamente richiedono costosi tratti di lavaggio. Il residuo di colorante (ridotto) di volta in volta rimasto nel bagno di tintura può infatti già lì cominciare ad ossidarsi. Nel corso del funzionamento anche questo colorante ossidato si deposita sul substrato tessile. Il colorante preventivamente ossidato tuttavia non può più contribuire alla vera tintura, in quanto non più fissabile sulla fibra.
Per rimediare a questo problema nella domanda di brevetto tedesco DE 19628 806 Al, non prepubblicato, viene proposto di effettuare la tintura, rispettivamente l'applicazione del colorante indigo ridotto sulla fibra in presenza di alte concentrazioni elettrolitiche e di mantenere costante l'alta concentrazione elettrolitica fino alla riossidazione del colorante ridotto (per formare il pigmento cromatico). Si può ottenere ciò in quanto il substrato impregnato con bagno di tintura, senza preventivo lavaggio viene addotto all'ossidazione, poiché il substrato ottenuto dopo lo strizzamento del bagno contiene ancora quantità sufficienti di elettrolita. Il noto procedimento consente una tintura continua di tessuto contenente cellulosa, con indigo, in un'unica passata, in quanto si fa assorbire sul tessuto l'indigo ridotto, in presenza di un bagno di tintura acquoso, che contiene riducenti, alcali ed aggiuntivamente un ulteriore sale metallico alcalino sciolto in una concentrazione di 200 fino a 350 g/1 come elettrolita ed il cui valore pH è impostato su 10,2 fino a 11,3, si ossida di nuovo a formare il pigmento 1'indigo ridotto, assorbito sulle fibre, mantenendo costante l'altra concentrazione elettrolitica e si conclude la tintura in maniera usuale. Se si combinasse il procedimento conforme alla domanda di brevetto tedesco DE 196 28 806 Al con il procedimento conforme alla domanda di brevetto tedesco DE 4342 313 Al — eventualmente utilizzando la domanda di brevetto tedesco DE 4437 704 Al — si otterrebbero in verità buone rese del colorante, ma una parte considerevole del colorante impiegato si porterebbe come in precedenza nel bagno di lavaggio seguente l'ossidazione.
L'invenzione si pone il compito di perfezionare ulteriormente la resa del colorante, elevata a causa dell'ossidazione ritardata dall'aggiunta di elettrolita, allo scopo di far penetrare nelle singole fibre possibilmente tutta la quantità di colorante, trasportata dal substrato, prima dell'ossidazione.
Per risolvere questo problema si potrebbe tentare di prolungare il tratto di permanenza ad umido descritto nella domanda di brevetto tedesco DE 4343 313 Al. Tuttavia prove corrispondenti per quanto riguarda il dispendio hanno fornito risultati solo relativamente poco convincenti. Si potrebbe anche tentare di riscaldare l'interno della camera contenente il noto tratto di permanenza ad umido al di sopra del trogolo, per aumentare la velocità di diffusione del colorante. Tuttavia in tal caso il bagno di tintura che si trova nel trogolo verrebbe riscaldato inammissibilmente. Per questi problemi l'invenzione offre una soluzione nel senso del compito precedentemente menzionato.
Per il procedimento menzionato all'inizio la soluzione, secondo l'invenzione, consiste nel fatto che il substrato viene in un primo momento riscaldato con l'umidità di entrata, definita dallo strizzamento, nella zona di entrata, ossia in una prima zona di un secondo tratto di permanenza ad umido mantenuto povero di ossigeno, ad esempio mediante soffiatura con gas riscaldato, e che al colorante successivamente nel corso di una successiva zona del secondo tratto di permanenza ad umido — fino alla relativa paratoia di scarico — viene lasciato tempo per l'ulteriore diffusione, precedente l'ossidazione, nelle fibre del substrato ancora umido.
Una sostanziale caratteristica dell'invenzione è che si riscalda in un primo momento il substrato già impregnato (senza ossidazione) nel tratto di permanenza ad umido conformemente al DE 43 42 313 Al, in un seguente secondo tratto di permanenza ad umido, pure povero di ossigeno, e si lascia quindi al colorante, a temperatura elevata, tempo per l'ulteriore diffusione nell'interno delle fibre del substrato ancora umido (ma riscaldato). Al riguardo si preferisce effettuare il riscaldamento soltanto nella zona di entrata, rispettivamente in una prima zona, ad esempio nel primo terzo, del secondo tratto di permanenza ad umido, poiché altrimenti la conseguenza potrebbe essere una prematura essiccazione escludente un'ulteriore diffusione del colorante. Con l'invenzione pertanto si realizza un procedimento di tintura a due stadi, nel cui primo stadio il bagno di tintura liquido in un modo qualsiasi, ad esempio nel trogolo, viene applicato sul substrato e al substrato quindi nell'atmosfera povera di ossigeno (rispettivamente sostanzialmente povera di ossigeno) viene fornita l'occasione di assorbimento nella fibra nonché nel suo secondo stadio vengono dapprima riscaldati colorante e substrato — in atmosfera pure povera di ossigeno — ed al colorante quindi — nell'atmosfera povera di ossigeno — viene fornito di nuovo tempo per entrare per diffusione nelle fibre del substrato ancora umido.
Un dispositivo per attuare il procedimento rivendicato conformemente all'ulteriore invenzione consiste nel fatto che a valle di una prima camera di permanenza, contenente il primo tratto di permanenza ad umido, è inserita una seconda camera di permanenza, pure mantenuta povera di ossigeno, e che la seconda camera di permanenza nella sua zona di entrata (prima zona), dell'ordine di grandezza di un terzo della lunghezza di trasporto del substrato, possiede mezzi per soffiare sul substrato con gas riscaldato, povero di ossigeno, rispettivamente privo di ossigeno, specialmente gas inerte oppure vapore acqueo. Nelle sottorivendicazioni vengono descritti alcuni perfezionamenti ed alcune ulteriori esecuzioni dell'invenzione.
Poiché, secondo l'invenzione, a valle della prima camera di permanenza (dinamica) conformemente al DE 43 43 313 Al viene inserito un secondo tratto di permanenza ad umido (dinamico) povero di ossigeno, rispettivamente privo di ossigeno, in cui pertanto non può parimenti ancora iniziare una sconveniente ossidazione del colorante, ma in seguito ad iniziale riscaldamento senza essicazione viene accelerata la diffusione del colorante, in pratica è possibile ottenere una selezione di colore quasi del 100%, quando al bagno di tintura si aggiunge elettrolita, rispettivamente sale, conformemente al DE 196 28 806 Al, rispettivamente a monte del bagno di colorante si inserisce un bagno elettrolitico. Eventualmente preferibilmente nel bagno preliminare, rispettivamente nel bagno di tintura, si prevede una concentrazione salina superiore a 150 g/1.
Il secondo tratto di permanenza ad umido inventivamente essenziale nella propria zona di entrata, ossia circa nel primo terzo dell'impianto trasportatore del substrato del secondo tratto di permanenza ad umido, dovrà essere alimentato con gas riscaldato povero di ossigeno, rispettivamente privo di ossigeno. A tale scopo con adattamento al processo è possibile utilizzare gas condizionato termicamente, come gas inerte oppure vapore acqueo. Lungo il resto della lunghezza di trasporto del secondo tratto di permanenza ad umido la temperatura del substrato può scendere gradualmente.
In un esempio di realizzazione, per un'estrazione di colorante di almeno l'80% (del colorante impiegato) è risultato sufficiente un tratto di permanenza dinamico, facente seguito al secondo tratto di permanenza ad umido alla sua zona di riscaldamento, con lunghezza sufficiente (in direzione di trasporto) per un tempo di diffusione dell'ordine di grandezza di un mezzo minuto fino ad un minuto — a seconda dell'abbinamento dei materiali (substrato/tipo di colore) — ; ad una velocità di trasporto di 100 m/min ciò che corrisponde ad una lunghezza di trasporto di circa 50 fino a 100 m all'interno della camera del secondo tratto di permanenza ad umido. La lunghezza della zona di diffusione (seconda zona) seguente la zona di riscaldamento (prima zona) all'interno del secondo tratto di permanenza ad umido può essere utilizzata anche per il controllo della tonalità cromatica da ottenere.
Il substrato dovrà abbandonare il secondo tratto di permanenza ad umido attraverso una fessura, tenuta il più possibile ermetica nei confronti dell'entrata dell'aria ambiente e percorrere uno stadio di ossidazione di tipo usuale — eventualmente con interposizione di un essiccatoio, ad esempio essiccatoio ad infrarosso — . Successivamente al tratto di ossidazione il substrato dovrà essere condotto attraverso un impianto di lavaggio, in cui va lavato vie soprattutto l'elettrolita applicato all'inizio del processo di tintura descritto, specialmente all'entrata del primo stadio di permanenza, ma anche colorante rimasto non fissato sul substrato.
In base alla rappresentazione schematica di un esempio di realizzazione vengono illustrati alcuni dettagli dell'invenzione..
Conformemente al disegno allegato un substrato 1, specialmente un fascio di fili di ordito oppure pezza tessile, attraversa l'intercapedine di strizzatura 3 di uno strizzatoio di entrata 4 all'interno di una cassa incapsulata 6. La cassa 6 viene chiusa a tenuta in corrispondenza del lato di entrata del substrato mediante lo strizzatoio di entrata 4, al quale in modalità tecnicamente usuale è possibile associare bilateralmente guarnizioni 7 a racla. La cassa 6 in corrispondenza del lato in cui il substrato 1 fuoriesce nuovamente, viene chiusa a tenuta con uno strizzatoio di uscita 8. Il substrato 1 in tal caso perviene attraverso l'intercapedine 9 di due cilindri 10 e 11 pressati l'uno contro l'altro, ai quali vengono di nuovo associate guarnizioni 12 a racla (di fronte all'intercapedine 9). Entrambi gli strizzatoi 4 e 8 formano le entrate ed uscite, ermetiche a guisa di paratoia, di un primo tratto di permanenza ad umido 13. Nella cassa 6 del primo tratto di permanenza ad umido 13 il substrato 1 nell'esempio di realizzazione in due trogoli 14 e 15 con rispettivamente un cilindro di immersione 16 e 17 viene sollecitato in primo luogo con elettrolita, specialmente soluzione di cloruro di sodio, e in secondo luogo con bagno di tintura. Alternativamente si può prevedere anche un trogolo contenente l'elettrolita ed il colorante. In una ulteriore alternativa l'elettrolita può essere applicato sul substrato 1 anche già prima della paratoia di entrata 4.
Nell'esempio di realizzazione rappresentato nel disegno, sia all'immersione nell'elettrolita (trogolo 14) sia anche all'immersione nel bagno di tintura (trogolo 15) si sussegue un tratto di permanenza. Questo primo tratto di permanenza ad umido, in un certo qual modo suddiviso, può essere vantaggioso in quanto il substrato 1 già con elettrolita penetrato per diffusione perviene nel trogolo 15 del colorante. È importante che nello spazio sovrastante il trogolo 14, rispettivamente 15, ossia all'interno 5 della cassa 6, rimanga impostata un'atmosfera mantenuta da povera di ossigeno fino a priva di ossigeno. Entrambi gli strizzatoi 4 e 8 soprattutto — come illustrato ulteriormente — lo strizzatoio 4 dovranno essere pertanto ampiamente a tenuta d'aria. La lunghezza del tratto di permanenza ad umido (ossa la lunghezza di trasporto in direzione di trasporto) dovrà essere tale che sotto le circostanze indicate nel primo tratto di permanenza 13 ad umido si ottiene un'ottimale diffusione di colorante nelle singole fibre. Al posto delle anse 18 e 19, intese simbolicamente, si possono prevedere pertanto sostanzialmente più anse di permanenza.
La diffusione di colorante che nel primo tratto di permanenza ad umido è avvenuta in sostanza senza ossidazione, secondo l'invenzione viene in un certo qual modo completata in un secondo tratto di permanenza 20 ad umido povero di ossigeno, rispettivamente privo di ossigeno. Il secondo tratto di permanenza 20 ad umido si trova in una cassa 21, la cui fessura di ammissione costituisce contemporaneamente la fessura di scarico, e precisamente lo strizzatoio di uscita 8 del primo tratto di permanenza 13 ad umido. In condizioni di pressione approssimativamente uguali nei tratti di permanenza 13 e 20 ad umido può non occorrere una distinta chiusura a tenuta, rispettivamente paratoia d'aria, fra i tratti 13, 20, cosicché lo strizzatoio di uscita 8 sostanzialmente ha soltanto il compito di eliminare meccanicamente l'acqua. La cassa 21 del secondo tratto di permanenza ad umido tuttavia possiede una paratoia di scarico 22; questa viene eseguita preferibilmente come intercapedine, ad esempio fra due rulli 23, pressati l'uno contro l'altro, con guarnizioni 24 a racla, che hanno lo scopo di chiudere a tenuta nei confronti dell'aria ambiente entrante.
Nella cassa 21 del secondo tratto 20 di permanenza ad umido si prevedono essenzialmente due zone di trattamento. Nella prima zona 25, che può essere dell'ordine di grandezza di un terzo della lunghezza di trasporto del substrato (nella cassa 21), viene insufflato gas riscaldato povero di ossigeno fino a privo di ossigeno, ad esempio in corrispondenza del fondo della cassa tramite una scatola ugellare 26. Il gas viene prelevato superiormente (dalla copertura) con un collettore 27 e trasportato nel circuito tramite una conduttura 28, un separatore 29 dell'acqua, uno scambiatore di calore 30 ed una soffiante 31. Quando il substrato 1 nel secondo tratto di permanenza 20 ad umido viene guidato a saliscendi secondo anse, su rulli inferiori 32 e rulli superiori 33, nonostante la parete mancante all'interno della cassa 21 nella prima zona 25 si può ottenere un trattamento decisamente diverso che nella seconda zona 34 che si sussegue all'estremità del secondo tratto di permanenza 20 ad umido. La corrente gassosa 35 proveniente dalla scatola ugellare 26 infatti per effetto delle anse 36 viene notevolmente ostacolata dal fluire dalla prima zona 25 in direzione della seconda zona 34.
Al secondo tratto di permanenza 20 ad umido nell'esempio di realizzazione si sussegue un tratto di essicazione 37, ad esempio un essiccatoio ad infrarosso oppure un essiccatoio cilindrico. Dopo l'essiccazione il substrato 1 si porta attraverso un tratto di ossidazione 38. Nell'essiccatoio il substrato 1, quando si tratta ad esempio di un fascio di fili di ordito, può essere riscaldato a circa 120°C. Le temperature nel tratto di ossidazione 38 sono di circa 50°C. Al tratto di ossidazione 38 si raccorda preferibilmente un tratto di lavaggio 39, in cui vengono dilavati l'elettrolita ed eventuali residui di colorante non fissato.
Con il procedimento, rispettivamente il dispositivo, descritto per attuare il procedimento si riesce a far assorbire sulle fibre e a fissare nelle fibre il colorante quasi completamente, spesso ben oltre il 90% — specialmente fino al 95% — del colorante impiegato. A tale scopo secondo l'invenzione si realizza una durata di permanenza sufficiente non soltanto nel primo tratto di permanenza 13 ad umido, ma dopo riscaldamento anche nel secondo tratto di permanenza 20 ad umido, cosicché in entrambi i tratti si ottiene un intenso scambio di sostanze. Al riguardo per il risultato è particolarmente vantaggiosa la soffiatura mirata sul substrato nella zona di entrata 25 del secondo tratto di permanenza 20 ad umido. Viene descritto un procedimento per applicare colorante indigo su un substrato tessile, in cui il substrato viene sollecitato con bagno di tintura liquido e il substrato impregnato con bagno di tintura viene condotto direttamente attraverso un primo tratto di permanenza ad umido, tenuto essenzialmente povero di ossigeno, e solo successivamente viene meccanicamente privato dell'acqua. Per rendere massima la resa, rispettivamente la diffusione, di colorante nelle singole fibre del substrato, al primo tratto di permanenza ad umido viene fatto seguire un secondo tratto di permanenza ad umido, incapsulato, pure mantenuto povero di ossigeno, con una cassa chiusa a tenuta ad eccezione di una paratoia di scarico. In una zona di entrata del secondo tratto di permanenza ad umido il substrato viene riscaldato; nel rimanente corso del secondo tratto di permanenza ad umido al colorante viene lasciato tempo per l'ulteriore diffusione nelle fibre del substrato ancora umido.
Legenda
1 = Substrato
2 = Dispositivo trasportatore
3 = Intercapedine di strizzatura
4 = Strizzatoio di entrata
5 = Interno (6)
6 = Cassa
7 = Guarnizione a racla
8 = Strizzatoio di uscita
= Intercapedine fra i cilindri
10, 11 = Cilindri
2 = Guarnizione a racla
3 = Primo tratto di permanenza ad umido
4 = Primo trogolo
5 = Secondo trogolo
6 = Primo cilindro di immersione
7 = Secondo cilindro di immersine
8 = Prima ansa
9 Seconda ansa
20 = Secondo tratto di permanenza ad umido 21 = Cassa (20)
22 = Paratoia di scarico (21)
23 = Rulli (22)
24 = Guarnizione a racla (23)
25 = Prima zona (20)
26 = Scatola ugellare
27 = Collettore del gas
28 = Conduttura del gas
29 = Separatore dell'acqua
30 = Scambiatore di calore
31 = Soffiante
32 = Rulli inferiori
33 = Rulli superiori
34 = Seconda zona (20)
35 = Corrente gassosa
36 = Anse
37 = Tratto a secco
38 = Tratto di ossidazione
39 = Tratto di lavaggio

Claims (5)

  1. Rivendicazioni 1. Procedimento per applicare colorante indigo su un substrato tessile (1), eseguito come fascio di fili di ordito, materiale in pezzi oppure in pezza, in cui il substrato viene guidato attraverso un bagno di immersione contenente un bagno di tintura, nonché di volta in volta prima e dopo il bagno di immersione viene strizzato, laddove inoltre il substrato impregnato con bagno di tintura, sostanzialmente sgocciolante ed umido come proviene dal bagno di immersione (14, 15), viene condotto attraverso un primo tratto di permanenza (13) ad umido dinamico, mantenuto essenzialmente povero di ossigeno, e solo successivamente viene strizzato, caratterizzato dal fatto che il substrato (1) con l'umidità di entrata definita dalla strizzatura viene riscaldato nella zona di entrata, ossia in una prima zona (25) di un secondo tratto di permanenza (20) ad umido, mantenuto a povero di ossigeno, e dal fatto che quindi al colorante nel corso di una seconda zona (34) del secondo tratto di permanenza (20) ad umido — fino alla relativa paratoia di scarico (22) — viene lasciato tempo per l'ulteriore diffusione, precedente l'ossidazione, nelle fibre del substrato ancora umido.
  2. 2. Dispositivo per il funzionamento del procedimento secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che a valle di una prima camera di permanenza (6), contenete il primo tratto di permanenza (13) ad umido, è inserita una seconda camera di permanenza (21) pure mantenuta povera di ossigeno, e che la seconda camera di permanenza (21) nella sua prima zona (25) (zona di entrata) dell'ordine di grandezza pari ad un terzo della lunghezza di trasporto del substrato, possiede mezzi (26) per soffiare sul substrato (1) con gas riscaldato da povero di ossigeno fino a privo di ossigeno.
  3. 3. Dispositivo secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che la seconda camera di permanenza (21) nella sua prima zona (25) possiede mezzi (26, 29, 30, 31) per insufflare un gas condizionato termicamente, adattato al processo, come gas inerte oppure vapore acqueo.
  4. 4. Dispositivo secondo la rivendicazione 2 oppure 3, caratterizzato dal fatto che la seconda camera di permanenza (21) in una seconda zona (34), situata in direzione di trasporto (2) in corrispondenza della sua estremità, possiede un tratto di permanenza dinamico per un tempo di diffusione dell'ordine di grandezza pari a mezzo minuto fino ad un minuto.
  5. 5. Dispositivo secondo almeno una delle rivendicazioni da 2 fino a 4, caratterizzato dal fatto che alla paratoia di scarico (22) della seconda camera di trattamento (21) si raccorda un tratto di essiccazione (37) e solo successivamente un tratto di ossidazione (38), preferibilmente con tratto di lavaggio (39) inserito a valle.
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