ITMI960916A1 - Procedimento e dispositivo per l'iniezione di campioni liquidi in un gascromatografo. - Google Patents

Procedimento e dispositivo per l'iniezione di campioni liquidi in un gascromatografo. Download PDF

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ITMI960916A1
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solvent
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Fausto Munari
Pier Albino Colombo
Konrad Grob
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Description

Descrizione dell'invenzione che ha per titolo: "PROCEDIMENTO E DISPOSITIVO PER L'INIEZIONE DI CAMPIONI LIQUIDI IN UN GASCROMATOGRAFO"
La presente invenzione concerne un procedimento ed un dispositivo per l'iniezione di campioni liquidi, in particolare di volumi elevati di campioni, in colonne gascromatografiche, specialmente in colonne capillari. L'introduzione di campioni in una colonna capillare GC comporta sostanzialmente due fasi: l'evaporazione del solvente e la sua separazione dai composti di interesse, che devono essere successivamente evaporati ed inviati alla colonna GC, mentre i vapori di solvente vengono scaricati, spesso prima di passare per la colonna GC, evitando peraltro di perdere insieme ad essi i composti volatili di interesse presenti nel campione.
E' nota la tecnica cosiddetta "on-column", in una versione della quale il campione viene iniettato direttamente in una precolonna non rivestita con fase stazionaria ("retention gap") posta a monte della colonna GC, dove il campione viene evaporato simultaneamente o successivamente al suo arrivo. La maggior parte del solvente evaporato viene scaricato prima di entrare nella colonna GC.
E' anche noto l'utilizzo iniettori a vaporizzazione, dotati di camere di vaporizzazione, che possono essere anche del tipo cosiddetto PTV. In questi iniettori la temperatura iniziale viene fissata e mantenuta ad un valore regolato per l'evaporazione del solvente. Il solvente evaporato viene eliminato attraverso un'uscita di splittaggio e quindi la camera viene riscaldata ad una temperatura più alta per vaporizzare i composti presenti in essa.
Un problema di queste tecniche è quello di evitare di perdere i composti volatili insieme ai vapori di solvente. A tale fine sono state ideate varie modalità di iniezione, tutte tese a controllare in qualche modo lo stato fisico del solvente, vale a dire il grado di evaporazione dello stesso.
E' nota una tecnica che prevede di iniettare il campione in una precolonna (retention gap) mantenuta ad una temperatura tale da consentire un'evaporazione parziale del solvente durante l'iniezione e da realizzare il cosiddetto "effetto solvente". Questa soluzione non è tuttavia attuabile quando il solvente è del tipo cosiddetto non bagnante, vale a dire che non forma uno strato sulle pareti della precolonna.
Altri problemi incontrati con queste tecniche sono quelli dovuti alla presenza nel campione di composti non vaporizzabili , che si degradano ed inquinano la precolonna .
In alternativa, è stato proposto di iniettare il campione in una camera di vaporizzazione provvista di impaccamento, con temperatura superiore al punto di ebollizione del solvente e con una velocità tale da assicurare la vaporizzazione di tale solvente. Anche questa soluzione non si è dimostrata pienamente soddisfacente in quanto si verificano perdite di volatili e difficoltà di vaporizzazione dei composti alto-bollenti.
Scopo della presente invenzione è di risolvere i sopra menzionati problemi tramite un procedimento di introduzione di campioni liquidi in una colonna GC capillare che permetta di eliminare i vapori di solvente con perdite ridotte dei composti di interesse presenti, che eviti l'inquinamento della colonna GC e che renda possibile l'analisi di campioni con solventi non "bagnanti" .
Un altro scopo dell'invenzione è quello di controllare le condizioni del solvente nella precolonna per ottenere un voluto grado di ricondensazione dei vapori nella stessa, in caso di iniezione a vaporizzazione, oppure desiderate modalità di vaporizzazione nella stessa precolonna nel caso di iniezione on-column.
Un altro scopo ancora dell'invenzione è di fornire un dispositivo per attuare il procedimento di cui sopra.
Tali scopi vengono raggiunti per mezzo della presente invenzione, che concerne un procedimento per l'iniezione a vaporizzazione di campioni liquidi in un gascromatografo, caratterizzato secondo la rivendicazione 1.
L'invenzione concerne inoltre un dispositivo per introdurre campioni liquidi in un gascromatografo, caratterizzato secondo la rivendicazione 13.
Rispetto a quanto finora realizzato o suggerito dalla tecnica nota, la presente invenzione prevede di calcolare la temperatura di rugiada dei vapori di solvente nella precolonna e di regolare la temperatura della precolonna in relazione alla temperatura di rugiada, o, viceversa, di regolare i fattori che influenzano la temperatura di rugiada in relazione alla temperatura della precolonna, per controllare le condizioni di alimentazione dei vapori di solvente.
Con "temperatura di rugiada" si intende qui la temperatura del passaggio di stato dei vapori di solvente alle condizioni presenti nella precolonna, ivi compreso il rapporto di miscelazione con il gas di trasporto, temperatura che dipende da diversi parametri, come sarà indicato più oltre. Da rilevare anche che con il termine "precolonna" si intende indicare una effettiva precolonna, distinta dalla colonna gascromatografica, oppure un tratto iniziale della stessa colonna gascromatografica.
In altre parole, secondo l'invenzione si controlla lo stato fisico del solvente nella precolonna agendo sulla temperatura della precolonna per quanto consentito dai criteri cromatografici e/o sui fattori che influenzano la temperatura di rugiada, variando l'una e/o gli altri in funzione del richiesto stato fisico del solvente.
E1 così possibile ottenere o meno la ricondensazione parziale dei vapori di solvente nella precolonna a valle della camera di vaporizzazione (per iniettori a vaporizzazione) , od ottenere una evaporazione parziale (partially concurrent solvent evaporation) o totale (fully concurrent solvent evaporation) del solvente nella precolonna in cui il campione viene iniettato (per iniettori tipo on-column).
Per la regolazione al valore desiderato della temperatura di rugiada del solvente, va tenuto conto che essa dipende, più in generale, dai fattori seguenti: natura del solvente, natura del gas di trasporto, caratteristiche geometriche della precolonna, natura e caratteristiche del 1 'impaccament o all'interno della camera di vaporizzazione, caratteristiche geometriche della camera di vaporizzazione, temperatura della camera di vaporizzazione, pressione nella camera di vaporizzazione a valle dell’impaccamento, velocità di iniezione, flusso di massa del gas di trasporto. I primi sei fattori sono in generale predeterminati dalla geometria del sistema e dai materiali che si intendono utilizzare, mentre gli altri tre fattori, tenendo conto del fatto che la pressione ed il flusso di gas di trasporto sono fra loro correlati, possono essere variati in modo controllato per ottenere una desiderata temperatura di rugiada del solvente nella precolonna .
In particolare, risulta vantaggioso controllare la portata massica del gas di trasporto, che influisce direttamente sulla temperatura di rugiada modificando, al suo variare, la pressione parziale dei vapori di solvente nella precolonna. Infatti il gas di trasporto è sempre presente, in quanto, sia nelle iniezioni con vaporizzatore che in quelle on-column, si alimenta un flusso dello stesso durante tutte le fasi dell'iniezione del campione. Un flusso minore di gas di trasporto corrisponde ad una minore diluizione dei vapori di solvente e porterà ad una ricondensazione degli stessi (iniettore a vaporizzazione) o ad un'evaporazione del solvente in modalità "partially concurrent" (iniettore on-column). Viceversa, aumentando il flusso di gas di trasporto si può evitare la ricondensazione (iniettore a vaporizzazione) o rispettivamente operare in modalità "fully concurrent solvent evaporation" (iniettore on-column).
In pratica, secondo questo aspetto dell'invenzione, si imposta la temperatura della precolonna in base alle esigenze cromatografiche e si varia il flusso del gas di trasporto (diluendo in misura maggiore o minore i vapori di solvente) fino a porre in una predeterminata correlazione la temperatura di rugiada con quella impostata per la precolonna.
In alternativa o congiuntamente alle variazioni della portata massica del carrier, che implica come visto variazioni della pressione a monte della precolonna, è possibile agire sulla temperatura di rugiada modificando la velocità di iniezione del campione.
Oltre a variare la temperatura di rugiada, od in alternativa a ciò, l'invenzione prevede la possibilità di variare la temperatura della precolonna in funzione della temperatura di rugiada, sempre per controllare lo stato fisico del solvente nella precolonna.
Pertanto, un'altra versione del procedimento dell'invenzione prevede che il flusso del gas di trasporto sia fissato dall'operatore e che, dopo aver calcolato la temperatura di rugiada del solvente, si regoli di conseguenza la temperatura della precolonna a valle della camera di vaporizzazione, o quella della precolonna che funge da camera di vaporizzazione nel caso di iniezione on-column.
Il controllo permette, in base alla differenza fra la temperatura della precolonna e quella di rugiada, di ottenere un desiderato grado di ricondensazione o di vaporizzazione nella precolonna e di determinare la lunghezza del tratto bagnato di questa.
In una realizzazione preferenziale (per iniezioni tipo a vaporizzazione) , il campione viene evaporato in modo non selettivo, vale a dire che non si fa alcuno sforzo per evaporare inizialmente il solo solvente e trattenere i composti di interesse nella camera di vaporizzazione. Al contrario, i vapori di solvente e dei composti di interesse vengono separati tramite i mezzi di ritenzione posti a valle della camera di vaporizzazione, trattenendo i composti da analizzare e scaricando i vapori di solvente. La ritenzione dei composti di interesse si ottiene ricondensando in tutto od in parte il campione (a seconda del volume iniettato) in una precolonna priva di fase stazionaria (retention gap) così da avere anche una ritenzione per effetto solvente.
In alternativa od in aggiunta, si opera la ritenzione dei composti di interesse in una precolonna provvista di fase stazionaria. La precolonna rivestita'viene mantenuta alla minima temperatura necessaria per evitare che i vapori di solvente si condensino: in tal modo si ottiene un "rigonfiamento" della fase stazionaria (phase soaking) che permette di trattenere i composti volatili anche in assenza di un effetto solvente, vale a dire in assenza di solvente liquido.
Le due tecniche possono coesistere, vale a dire che si può effettuare una iniziale ricondensazione dei vapori del campione in una precolonna non rivestita, facendo fluire i vapori in uscita da questa attraverso una precolonna rivestita da una fase stazionaria.
L'invenzione presenta numerosi vantaggi rispetto allo stato della tecnica.
Un primo vantaggio è dato dal fatto che è possibile calcolare la temperatura di rugiada del solvente e variarne i fattori che la influenzano, controllando quindi la stessa e la temperatura della precolonna per realizzare le desiderate condizioni di ricondensazione o di vaporizzazione del solvente nella precolonna stessa. Se ad esempio risultasse necessario operare ad una temperatura della precolonna fissata in funzione dei requisiti dell'analisi da effettuare, si potrà variare la temperatura di rugiada nel modo sopra indicato, e cioè aumentando o diminuendo il flusso del gas di trasporto o modificando uno o più degli altri fattori, in particolare la velocità di iniezione, per ottenere o meno la ricondensazione parziale o rispettivamente un controllo delle condizioni di vaporizzazione del campione.
Un altro vantaggio è dato, nella versione con vaporizzatore, dal fatto di poter riscaldare in modo indipendente e senza vincoli la camera di vaporizzazione ed il forno del gascromatografo. Questo permette di avere temperature della precolonna più basse di quelle possibili secondo le tecniche note, pur introducendo velocemente rilevanti quantità di campione liquido nella camera di vaporizzazione .
Un altro vantaggio è dato dall'elevata percentuale di composti volatili trattenuti ed inviati all'analisi.
Un ulteriore vantaggio, per la versione con vaporizzatore, consiste nel fatto che i composti non evaporabili eventualmente presenti nel campione restano intrappolati nella camera di vaporizzazione, senza inquinare colonna o precolonna .
Un altro vantaggio è dato (sempre nella versione a vaporizzazione) dalla possibilità di iniettare liquidi che non bagnano, quali ad esempio solventi acquosi e frazioni provenienti da un'analisi LC "reversed-phase".
L'invenzione verrà ora illustrata più in dettaglio con riferimento ai disegni acclusi a titolo illustrativo e non limitativo, nei quali :
- la fig. 1 è uno schema di una realizzazione del dispositivo secondo l'invenzione;
- la fig. 2 è una vista schematica di una realizzazione analoga a quella di cui alla fig. 1;
la fig. 3 è uno schema di un'ulteriore realizzazione dell ' invenzione.
Il dispositivo mostrato in fig. 1 prevede un iniettore 6 comprendente una camera di vaporizzazione del solvente 5 e provvista di un'impaccamento 5' di materiale inerte, per la stabilizzazione dell'evaporazione del campione liquido in arrivo nella camera di vaporizzazione. La temperatura della camera 5 è infatti tale da impedire che il campione liquido si accumuli al suo interno fino a fuoriuscire da essa ed inondare la precolonna 7. In altre parole, 1'impaccamento 5' serve come mezzo di stabilizzazione per evitare una evaporazione violenta ed incontrollata del solvente ed il cosiddetto "shooting" dello stesso, cioè un movimento avanti ed indietro di un tappo di liquido nella camera 5, sotto l'effetto della pressione dei vapori di solvente che si formano.
La camera 5 è collegata con un campionatore automatico 3, od analogo mezzo di controllo dell'iniezione del campione, e con una fonte di gas di trasporto 1, per mezzo di una linea la. Sulla linea la è montato un regolatore di flusso 2 che provvede a rilevare i valori del flusso massico del gas di trasporto ed a controllare lo stesso flusso e la presione del gas. Alla linea la è inoltre collegato tramite la linea 4a, un sensore 4 che provvede a rilevare la differenza di pressione tra la linea la e l'ingresso della precolonna 7, a valle dell'iniettore 6, alla quale è collegato per mezzo della linea 4b.
Il sensore 4, il regolatore di flusso 2 ed i mezzi di alimentazione del campione 3 sono collegati con mezzi di memorizzazione ed elaborazione 13, dai quali sono controllabili. Nella realizzazione di fig. 1 il segnale del flusso di massa Fm del gas di trasporto viene sia inviato ai che ricevuto dai mezzi 13 (IN/OUT), il segnale DP del sensore 4 viene inviato (INPUT) ai mezzi 13 ed i segnali V, u relativi al volume di campione iniettato ed alla sua velocità di iniezione, vengono inviati dai mezzi 13 (OUTPUT) ai mezzi 3 di controllo dell'iniezione.
La camera di vaporizzazione 5 è provvista di mezzi di riscaldamento separati e distinti dai mezzi di riscaldamento della precolonna 7, i quali sono in genere costituiti dal forno del gascrornatografo. Questa configurazione rispecchia il fatto che la camera 5 viene generalmente mantenuta ad una temperatura più alta di quella del punto di ebollizione del solvente, ad esempio ad almeno 200°C.
La precolonna 7 è provvista o meno di fase stazionaria a seconda delle modalità di ritenzione del solvente che verranno applicate. Se si opera una ricondensazione parziale del solvente, la precolonna 7 è almeno in parte priva di fase stazionaria, ma una porzione provvista di fase stazionaria è in genere prevista per trattenere i composti al termine dell'eliminazione del solvente. In alternativa, è prevedibile la presenza di un tratto di precolonna privo di fase stazionaria e di un secondo tratto provvisto di fase stazionaria.
Se non si opera una ricondensazione, tutta la precolonna 7 è provvista di fase stazionaria.
La precolonna 7 è collegata da un giunto a T 8 alla colonna di separazione 9 e ad una linea 10 di scarico dei vapori di solvente. La linea 10 è provvista di una elettrovalvola 11, la quale controlla lo scarico dei vapori. A sua volta, l'elettrovalvola 11 è collegata con i mezzi di elaborazione 13, dai quali riceve (OUTPUT) i comandi relativi alla sua apertura o chiusura. Un rivelatore 12 è posizionato al termine della colonna di separazione 9.
La fig. 2 mostra una realizzazione analoga a quella di fig. 1, nella quale è però assente la linea 10 di scarico dei vapori del solvente e la relativa elettrovalvola 11. In questa realizzazione la precolonna 7 è unita alla colonna di separazione 9 con un giunto 81, ma può anche essere costituita da un tratto iniziale della colonna di separazione. Componenti identici nelle due figure sono indicati dagli stessi riferimenti. Questa realizzazione viene utilizzata per l'iniezione di campioni con volumi non troppo elevati ed in presenza di volatili di interesse con punto di ebollizione molto vicino a quello del solvente, in modalità "splitless ", vale a dire che i vapori di solvente non sono scaricati ma vengono inviati alla colonna 9.
Le realizzazioni di fig. 1 e fig. 2 si riferiscono ad un dispositivo con iniettore a vaporizzazione, dove il solvente ed eventualmente anche i composti di interesse vengono vaporizzati nella camera 5, per essere successivamente fatti passare nella precolonna 7.
La realizzazione di fig. 3 si riferisce ad un dispositivo analogo a quelli con iniettore on-column. In questa realizzazione il campione viene iniettato direttamente nella precolonna 7, le cui condizioni sono controllate per avere una evaporazione parziale del solvente (partially concurrent solvent evaporation) od una sua evaporazione simultanea all'introduzione (fully concurrent solvent evaporation) . I componenti identici a quelli presenti nelle figure 1 e 2 sono stati indicati con gli stessi riferimenti; a differenza delle realizzazioni precedenti, in questo caso è assente il sensore di pressione differenziale 4 ed è presente un iniettore on-column 14. Inoltre, sulla linea la sono disposti mezzi 15 per rilevare e controllare il flusso e la pressione del gas di trasporto; tali mezzi sono collegati con l'elaboratore 13 in modalità IN/OUT per inviare ai mezzi 13 i segnali generati relativamente a flusso di massa e pressione del gas di trasporto e per ricevere segnali di controllo dai mezzi di elaborazione 13. I mezzi 3 di alimentazione del campione e l'elettrovalvola 11 sono collegati con i mezzi 13 in modo analogo a quanto indicato per le figure l e 2. Il funzionamento dei dispositivi sopra illustrati avviene nel modo seguente.
Innanzitutto si decide in quale modalità operare, verificando se il campione è sporco o contiene acqua. Se la risposta è affermativa si opterà per un'iniezione a vaporizzazione, vale a dire utilizzando i dispositivi di fig. 1 o 2. Se invece il campione non è sporco e non contiene acqua è preferibile la modalità on-column.
Punto comune alle due tecniche è quello di calcolare una temperatura di rugiada (cosiddetto dew point) del solvente nella precolonna 7 e di modificare i fattori che influenzano tale temperatura di rugiada e/o modificare la temperatura della precolonna in funzione dello stato fisico richiesto per il solvente all'interno della precolonna .
Come detto, è vantaggioso controllare la temperatura di rugiada del solvente nella precolonna agendo sul flusso massico del gas di trasporto o eventualmente sulla velocità di iniezione del campione. A tale fine si opera come segue. Inizialmente si definisce la natura del solvente, del gas di trasporto e la geometria della precolonna 7. Se in modalità con vaporizzazione, si determinano e memorizzano anche le caratteristiche geometriche della camera di vaporizzazione 5 e dell 'impaccamento 5'.
I dati vengono memorizzati nei mezzi di elaborazione 13. Quindi si calcola la temperatura di rugiada dei vapori di solvente nella precolonna, che è funzione delle variabili velocità di iniezione, pressione a monte della precolonna e flusso del gas di trasporto, queste ultime due essendo correlate fra loro. Come sopra menzionato, l'invenzione prevede di variare la temperatura della precolonna, una volta calcolata la temperatura di rugiada, e/o, viceversa, di ottenere una desiderata temperatura di rugiada una volta impostata la temperatura della precolonna, per controllare le modalità di ri condens azi one o di vaporizzazione nella precolonna 7 che, come visto, agisce da camera di eventuale ricondensazione nella modalità a vaporizzazione e da camera di vaporizzazione nella modalità on-column .
Nel primo caso (vaporizzazione) il solvente viene vaporizzato nella camera 5 ed i vapori vengono alimentati alla precolonna 7. La temperatura dell'iniettore 6 e della camera 5 può essere costante ed è scelta per garantire la totale evaporazione del solvente. E' possibile inoltre impostare una programmata di temperatura della camera di vaporizzazione, vale a dire che si avrà inizialmente una prima temperatura della camera 5 tale da vaporizzare il solvente per poi innalzare tale temperatura per avere la vaporizzazione di tutti i composti vaporizzabili presenti nel campione.
Se il campione da analizzare è acquoso o non acquoso ma con assenza di composti volatili di interesse, i vapori generati nella camera 5 vengono fatti passare in una precolonna 7 provvista di fase stazionaria dove non si opera ricondensazione Se invece sono presenti composti volatili di interesse, i vapori sono alimentati ad una precolonna almeno in parte priva di fase stazionaria, dove si ricondensa il solvente secondo modalità da calcolare o preimpostate dall'operatore.
Più in particolare, nel caso di iniezione a vaporizzazione sono possibili due vie operative.
Secondo una prima soluzione si imposta un flusso per il gas di trasporto e si controlla tale flusso per mezzo del regolatore di flusso 2, inviando e ricevendo un segnale corrispondente a tale flusso ai e dai mezzi di elaborazione 13. Quindi si imposta una velocità di iniezione ed una temperatura della camera di vaporizzazione 5 tale da portare alla completa vaporizzazione di tutti i solventi utilizzabili; questi dati sono inviati dall'elaboratore 13 al campionatore 3 ed all 'iniettore 6. A questo punto si rilevano i dati della pressione di iniezione, si calcola la pressione parziale dei vapori di solvente e da questa, ad esempio attraverso il diagramma di stato, la temperatura di rugiada degli stessi nella precolonna.
Si regolerà quindi la temperatura del forno GC, ovvero della precolonna, ad un valore desiderato, superiore od inferiore alla temperatura di rugiada. Se la temperatura della precolonna è maggiore della temperatura di rugiada, allora non si ha ricondensazione ma, al più, un'interazione della fase stazionaria con i vapori di solvente in modo da ottenere un rigonfiamento della fase stazionaria (phase soaking) tale da aumentarne il potere di ritenzione per intrappolare i composti di interesse. Se la temperatura della precolonna è inferiore al punto di rugiada, si avrà una ricondensazione parziale del solvente nella precolonna priva di fase stazionaria, con possibilità di regolare il grado di tale ricondensazione e la lunghezza del tratto bagnato della precolonna.
La seconda soluzione prevede di fissare innanzitutto la temperatura della precolonna, di impostare il tipo di solvente e la geometria della precolonna utilizzata, scegliendo tra vaporizzazione con ricondensazione e vaporizzazione senza ricondensazione. Quindi, i mezzi 13 impostano una temperatura della camera di vaporizzazione tale da portare alla vaporizzazione completa del solvente nella camera di vaporizzazione 5, calcolano la temperatura di rugiada dei vapori di solvente nella precolonna, e regolano il flusso del gas di trasporto e/o la velocità di iniezione per ottenere un valore della temperatura di rugiada tale da realizzare una ricondensazione parziale od un'assenza di ricondensazione dei detti vapori di solvente .
I mezzi 13 calcolano la percentuale di ricondensazione desiderata e la lunghezza del tratto bagnato di precolonna ed impostano il flusso corrispondente a quello necessario per avere la voluta correlazione tra temperatura di rugiada e temperatura impostata per la precolonna.
Queste modalità valgono sostanzialmente anche per l'iniezione on-column, con la differenza che in questo caso la temperatura di rugiada dipende solo dai fattori: natura del solvente, natura del gas di trasporto, velocità di iniezione, pressione e flusso massico del gas di trasporto, gli ultimi fattori (flusso massico e velocità di iniezione) essendo quelli che vengono vantaggiosamente controllati per ottenere un desiderato punto di rugiada del solvente nella precolonna 7, che funge da camera di vaporizzazione, o per calcolare l'effettivo punto di rugiada nel caso si regoli la temperatura della precolonna. Anche qui, infatti, lo stato fisico del solvente nella precolonna è controllato agendo sul punto di rugiada e/o sulla temperatura della precolonna.

Claims (6)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Procedimento per l'iniezione di un campione liquido comprendente un solvente e composti da analizzare, in un gascromatografo provvisto di almeno una precolonna, separata dalla colonna gascromatografica o costituita da un tratto iniziale della stessa colonna gascromatografica, caratterizzato dal fatto di comprendere le seguenti fasi: - alimentare un flusso controllato di gas di trasporto durante tutte le fasi dell'iniezione; - stabilire la natura del solvente, del gas di trasporto, e la geometria della precolonna, e memorizzare i dati corrispondenti in mezzi di elaborazione,· - calcolare la temperatura di rugiada dei vapori di solvente in detta precolonna in funzione dei dati memorizzati e dei valori di velocità di iniezione, di pressione a monte della precolonna e di portata massica del gas di trasporto,- e - regolare la temperatura della detta precolonna e/o modificare uno o più dei detti valori che influenzano la temperatura di rugiada, per controllare lo stato fisico del solvente in detta precolonna.
  2. 2. Procedimento secondo la rivendicazione 1, in un gascromatografo provvisto inoltre di una camera di vaporizzazione, caratterizzato dal fatto che la fase di memorizzazione comporta inoltre la memorizzazione di dati relativi alla geometria della camera di vaporizzazione, alla natura dell'impaccamento presente in tale camera ed eventualmente alla temperatura nella camera di vaporizzazione .
  3. 3. Procedimento secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto di impostare il flusso massico del gas di trasporto per ottenere una desiderata temperatura di rugiada del solvente nella precolonna, correlata alla temperatura della precolonna onde realizzare desiderate modalità di vaporizzazione o di ricondensazione del solvente nella detta precolonna.
  4. 4. Procedimento secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto di impostare la velocità di iniezione del campione per ottenere una desiderata temperatura di rugiada del solvente nella precolonna, correlata alla temperatura della precolonna onde realizzare desiderate modalità di vaporizzazione o di ricondensazione del solvente nella detta precolonna.
  5. 5. Procedimento secondo la rivendicazione 2, 3 o 4, caratterizzato dal fatto di comprendere le seguenti fasi: alimentare il detto gas di trasporto con un flusso controllato, inviando segnali corrispondenti a tale flusso da mezzi di controllo del flusso a mezzi di elaborazione e viceversa; impostare una temperatura della camera di vaporizzazione tale da portare alla vaporizzazione completa del solvente nella stessa,· impostare una temperatura di detta precolonna; ipotizzare una desiderata temperatura di rugiada dei vapori di solvente in detta precolonna, in relazione alla temperatura impostata per la stessa precolonna; calcolare e regolare il flusso massico del gas di trasporto e/o la velocità di iniezione del campione in modo che la temperatura di rugiada effettiva corrisponda a quella ipotizzata, onde ottenere una ricondensazione parziale od un'assenza di ricondensazione dei detti vapori di solvente, in relazione alla temperatura della precolonna.
  6. 6. Procedimento secondo la rivendicazione 2, 3 o 4, caratterizzato dal fatto di comprendere le seguenti fasi: alimentare il detto gas di trasporto con un flusso controllato, inviando segnali corrispondenti a tale flusso da mezzi di controllo del flusso a mezzi di elaborazione e viceversa; impostare una temperatura della camera di vaporizzazione tale da portare alla vaporizzazione completa del solvente nella stessa,· calcolare la temperatura di rugiada dei vapori di solvente in detta precolonna in base al flusso di gas di trasporto e/o alla velocità di iniezione del campione; e regolare la temperatura di detta precolonna in relazione alla temperatura di rugiada calcolata, onde ottenere una ricondensazione parziale od un'assenza di ricondensazione dei detti vapori di solvente, in relazione alla temperatura della precolonna. 8. Procedimento secondo la rivendicazione 1, in un gascromatografo dotato di iniettore on-column, caratterizzato dal fatto di comprendere le seguenti fasi: alimentare il detto gas di trasporto con un flusso controllato, inviando segnali corrispondenti a tale flusso da mezzi di controllo del flusso a mezzi di elaborazione e viceversa,· impostare una temperatura di detta precolonna; ipotizzare una desiderata temperatura di rugiada dei vapori di solvente in detta precolonna, in relazione alla temperatura impostata per la stessa precolonna; calcolare e regolare il flusso di gas di trasporto e/o la velocità di iniezione del campione in modo che la temperatura di rugiada effettiva corrisponda a quella ipotizzata, onde ottenere una vaporizzazione controllata dei detti vapori di solvente, in relazione alla temperatura della precolonna. 9. Procedimento secondo la rivendicazione 1, in un gascromatografo dotato di iniettore on-column, caratterizzato dal fatto di comprendere le seguenti fasi: alimentare il detto gas di trasporto con un flusso controllato, inviando segnali corrispondenti a tale flusso da mezzi di controllo del flusso a mezzi di elaborazione e viceversa; calcolare la temperatura di rugiada dei vapori di solvente in detta precolonna in base al flusso di gas di trasporto e/o alla velocità di iniezione del campione,· e regolare la temperatura di detta precolonna in relazione alla temperatura di rugiada calcolata, onde ottenere una vaporizzazione controllata dei detti vapori di solvente, in relazione alla temperatura della precolonna. 10. Procedimento secondo una della rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto campione liquido viene alimentato ad una precolonna priva di fase stazionaria o ad un tratto iniziale di colonna privo di fase stazionaria. 11. Procedimento secondo la rivendicazione 10, caratterizzato dal fatto di separare i detti composti da analizzare dai vapori di solvente operando una ricondensazione di parte dei vapori di solvente od una vaporizzazione controllata in un primo tratto di precolonna privo di fase stazionaria e/o alimentando il fluido, in ingresso alla precolonna od in uscita da detto primo tratto di precolonna, ad un tratto di precolonna provvisto di fase stazionaria. 12. Procedimento secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato da un controllo della correlazione fra temperatura della precolonna e temperatura di rugiada nella stessa, onde ottenere predeterminate condizioni di ricondensazione o di vaporizzazione, ed una predeterminata lunghezza del tratto bagnato di tale precolonna. 13. Dispositivo per l'iniezione in un gascromatografo di campioni liquidi comprendenti un solvente e composti da analizzare, detto dispositivo comprendendo almeno una precolonna, separata dalla colonna gascromatografica o costituita da un tratto iniziale della stessa colonna gascromatografica, caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi per memorizzare la natura del solvente usato, la natura del gas di trasporto e la geometria della precolonna,· mezzi per rilevare e controllare la velocità di iniezione del detto campione liquido e la pressione a monte della precolonna; mezzi per rilevare e controllare il flusso massico del gas di trasporto; mezzi per rilevare e controllare la temperatura di detta precolonna; e mezzi di memorizzazione ed elaborazione per calcolare una temperatura di rugiada del detto solvente in detta precolonna e per regolare detta temperatura di rugiada e/o detta temperatura della precolonna in funzione del richiesto stato fisico del solvente nella precolonna. 14. Dispositivo secondo la rivendicazione 13, caratterizzato dal fatto di comprendere inoltre una camera di vaporizzazione del solvente, mezzi per memorizzare dati relativi alla geometria della camera di vaporizzazione e alla natura dell'impaccamento presente in detta camera di vaporizzazione, mezzi per rilevare la temperatura della camera di vaporizzazione e mezzi per rilevare la differenza di pressione del gas di trasporto a monte ed a valle della detta camera di vaporizzazione. 15. Dispositivo secondo la rivendicazione 13 o 14, caratterizzato dal fatto di comprendere una precolonna priva di fase stazionaria od una precolonna provvista almeno in parte di fase stazionaria. 16. Dispositivo secondo una delle rivendicazioni da 9 a 11, caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi per riscaldare separatamente detta camera di vaporizzazione e detta precolonna. 17. Dispositivo secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere un iniettore del tipo a vaporizzazione. 18. Dispositivo secondo la rivendicazione 13, caratterizzato dal fatto di comprendere in iniettore del tipo on-column.
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