ITMI941889A1 - Metodo e dispositivo per il controllo della portata di gas vettore in apparecchi gascromatografici - Google Patents

Metodo e dispositivo per il controllo della portata di gas vettore in apparecchi gascromatografici Download PDF

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ITMI941889A1
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gas
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Pieralbino Colombo
Paolo Magni
Fausto Munari
Trestianu Sorin
Giacinto Zilioli
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Description

Descrizione dell'invenzione avente per titolo
"METODO E DISPOSITIVO PER IL CONTROLLO DELLA PORTATA DI GAS VETTORE IN APPARECCHI GASCROMATOGRAFI CI "
La presente invenzione concerne un metodo ed un dispositivo per il controllo della pressione e portata del gas vettore (carrier) in apparecchi di analisi gascromatografica a colonna capillare.
Come è noto, il tempo di analisi e l'efficienza della separazione e la risposta del sistema di rilevazione in un apparecchio di analisi gascromatografica sono influenzati non solo dalle variazioni di temperatura della colonna, ma anche da quelle di portata del gas vettore che attraversa la colonna stessa, le quali variazioni sono a loro volta dipendenti dalla temperatura. Per questa ragione si è cercato, sia in tempi lontani che più recentemente , di controllare e programmare anche la portata del carrier, oltre alla temperatura della colonna.
In effetti, uno dei problemi più comuni presentati dalla gascromatograf ia capillare è dato dalla variazione di portata del gas vettore durante la programmazione di temperatura della colonna, programmazione che è richiesta per la separazione di campioni contenenti componenti con un'ampia gamma di volatilità ed è ampiamente utilizzata in pratica. Durante la programmazione di temperatura, la viscosità del gas vettore aumenta e, se tale gas è alimentato a pressione costante, la sua portata attraverso la colonna diminuisce. Ciò influenza la risposta dei rilevatori gascromatografici sensibili alla portata, nel senso che tale risposta risulta variabile in funzione del programma di temperatura scelto. Inoltre, una riduzione della portata del gas vettore aumenta la durata dell'analisi e riduce la rilevabilità dei composti eluiti nell'ultimo periodo dell'analisi stessa. Il mantenimento di una portata costante di gas vettore all'uscita della colonna, elimina questi inconvenienti.
Un'alimentazione a portata costante del gas vettore, in luogo di quella a pressione costante, non rappresenta una soluzione del problema quando la colonna opera in associazione con iniettori del tipo split/splitless, per altro ben noti, i quali presentano diverse linee di uscita aperte verso l'atmosfera. Il mantenimento di una portata costante di gas vettore all'ingresso dell'iniettore non garantisce una portata costante attraverso la colonna a causa del fatto che la resistenza fluidica della colonna aumenta' con la temperatura del forno, mentre le altre uscite presentano resistenza fluidica invariata.
Per queste ed altre ragioni si tende sempre più a controllare la portata del gas vettore attraverso la colonna, non solo e non sempre per mantenerla volumetricamente costante, ma anche addirittura per realizzare un prefissato programma di variazione della portata volumetrica.
Harris & Habgood (Programmed Temperature Gas Chromatography , Wiley, New-York (1966) 23-31) hanno ricordato, fra l'altro, che la portata di un gas in una colonna capillare è governata dall'equazione di
nella quale la portata volumetrica in uscita è correlata alle pressioni di entrata e di uscita pQ, al diametro interno d e alla lunghezza L della colonna, nonché alla viscosità del fluido, ovvero del carrier. Poiché la viscosità dipende dalla temperatura, anche la portata varia al variare della temperatura e l'opera citata presenta le correlazioni matematiche semiempiriche da applicarsi per tener conto delle variazioni di viscosità con la temperatura, onde realizzare il desiderato controllo della portata, tenendo conto delle variazioni di temperatura cui è sottoposta la colonna. In questo modo si è ottenuta l'equazione che regola le variazioni della pressione di entrata in funzione della temperatura da applicare per realizzare determinati valori di portata all'uscita della colonna equazione che verrà chiama in seguito, nelle sue varie formulazioni, '"equazione di variazione della portata del gas vettore in funzione della pressione di ingresso, della temperatura della colonna e di parametri strutturali del sistema". La portata volumetrica all'uscita può essere espressa in funzione dei valori effettivi di temperatura della colonna e di pressione di uscita. Tuttavia, è più conveniente esprimerla in condizioni standard di pressione e di temperatura (equazioni 2.07 e 2.08 del documento citato) come richiesto per l'utilizzazione dei dispositivi di controllo della portata massica presenti sul mercato.
La domanda di brevetto europeo n. 396884 Hewlett Packard Company (corrispondente al brevetto USA n. 4994096) riguarda un metodo ed un'apparecchiatura per il controllo della portata di carrier mediante controllo della pressione di ingresso, tenendo conto della temperatura. Il controllo viene effettuato applicando l'equazione sopra menzionata, derivata dall'equazione di Poiseuille, ed elaborando tramite computer il valore della pressione di ingresso ogni volta richiesto per avere la portata desiderata. Naturalmente, per applicare tale equazione è necessario introdurre dati cosiddetti di sistema (diametro interno e lunghezza della colonna) e del gas (viscosità alla temperatura della colonna e densità in condizioni standard) .
Secondo la domanda di brevetto sopra indicata, almeno in parte questi dati vengono introdotti precedentemente alle analisi, attraverso la tastiera del computer.
Tale introduzione attraverso tastiera, specialmente per ciò che concerne i dati di sistema, presuppone tuttavia che la colonna abbia esattamente la lunghezza indicata e che abbia un diametro interno esattamente identico a quello indicato e costante per tutta la lunghezza, con superficie interna regolare.
In pratica però ciò non avviene, poiché la colonna può essere accorciata in sede di applicazione e sopratutto essa può avere una lunghezza e/o un diametro diversi da quelli dichiarati e presentare delle irregolarità interne. Queste variazioni influenzano il flusso del carrier ed introducono differenze anche considerevoli rispetto al risultato del calcolo condotto ipotizzando condizioni ideali di flusso.
Scopo della presente invenzione è ora quello di proporre un metodo ed un dispositivo per il controllo del flusso di gas vettore (carrier), tramite il controllo della pressione di alimentazione, in apparecchi di analisi gascromatografica con colonna capillare, i quali consentano di eliminare od almeno ridurre in modo sostanziale gli errori introdotti a causa delle differenze fra condizioni reali e condizioni ideali nella colonna gascromatografica, nonché quelli che possono essere introdotti dall'operatore.
Per realizzare quanto sopra, il metodo e l'apparecchiatura secondo la presente invenzione non prevedono più l'introduzione dei dati di sistema attraverso la tastiera del computer, ma bensì il calcolo preventivo della costante che li rappresenta nell'equazione sopra definita, effettuato rilevando i valori delle variabili che entrano in tale equazione (portata, pressione e temperatura) in una condizione stabilizzata di flusso attraverso la colonna .
Più precisamente, l'invenzione riguarda un metodo per il controllo della portata di gas vettore (carrier) attraverso un apparecchio gascromatografico con colonna capillare soggetta a variazioni di temperatura, tramite il controllo della pressione di alimentazione condotto a seguito dell'elaborazione computerizzata dell'equazione di variazione della portata del gas vettore in funzione della pressione di ingresso, della temperatura della colonna e di parametri strutturali del sistema, comprendente: la determinazione preliminare almeno dei parametri strutturali del sistema mediante rilevazione dei valori di pressione, temperatura e portata in condizioni stabilizzate di passaggio del carrier attraverso l'apparecchiatura e calcolo di una costante rappresentante i detti parametri sulla base dei valori rilevati ed in applicazione dell'equazione citata; l'immagazzinamento della citata costante; e l'utilizzazione della costante nell'equazione menzionata per il controllo della portata del carrier attraverso il calcolo ed il controllo della sua pressione di alimentazione nel corso dell'utilizzazione dell'apparecchio gascromatografico.
Dall'equazione di Poiseuille (I) prima riportata si rileva che esiste un termine cosiddetto di sistema, che dipende dalle caratteristiche fisiche della colonna:
L, nonché un termine cosiddetto del gas che
è costituito dalla viscosità e che può anche essere espresso in funzione della viscosità standard e della temperatura standard: (Harris & Habgood op. cit. eq. 2.05)
sono rispettivamente la
viscosità e la temperatura del gas in condizioni standard (25°C = 298'K, latm).
Secondo l'invenzione, è possibile determinare mediante calcolo il solo valore oppure il prodotto
rilevando la portata volumetrica all'uscita della colonna. Poiché tuttavia è opportuno che il rilevatore di portata (così come il rilevatore della pressione di ingresso) sia disposto a monte della colonna e quindi dell'iniettore, e poiché gli attuali rilevatori di portata rilevano in realtà una portata massica (espressa in termini di portata volumetrica in condizioni prefissate (standard) di pressione e temperatura), il calcolo della costante, che nel caso più generale comprende sia i dati di sistema sia i dati del gas, può essere effettuato sulla base delle notazioni matematiche seguenti.
La costante che rappresenta i dati di sistema e i dati del gas nell'equazione di Poiseuille (I) è ricavabile come segue. Dalla legge dei gas perfetti si ha che:
dove Fs^. è la portata in condizioni standard
. Applicando questa relazione alla (I) si ottiene:
La variazione della viscosità del gas con la temperatura può essere calcolata secondo la seguente relazione (cfr Harris & Habgood, opera citata):
Quindi, il valore di K può essere calcolato misurando la portata massica in ingresso, espress.a come portata volumetrica in condizioni standard, la temperatura della colonna, la pressione di ingresso e la pressione di uscita ed applicando l'equazione precedente
Tale valore è poi utilizzato nel calcolo della pressione di entrata per l'ottenimento della portata desiderata, inserendolo nell'equazione di Poiseuille, come verrà meglio illustrato in seguito con riferimento alle figure allegate, nelle quali:
- la figura 1 mostra schematicamente un esempio di apparecchiatura di analisi gascromatografica per l'attuazione della presente invenzione;
- la figura 2 mostra un diagramma di flusso utilizzato per il calcolo della costante K.
- le figure 3, 4 e 5 sono tre grafici, rappresentanti rispettivamente le variazioni nel tempo della temperatura del forno, della pressione di alimentazione del carrier e del flusso del carrier in colonna, nel corso di un'analisi simulata, attuata controllando la pressione del carrier secondo l'invenzione per mantenerne costante la portata al variare della temperatura del forno.
Con riferimento alla figura 1, lo strumento schematizzato comprende, sulla linea 10 di alimentazione del gas di trasporto (carrier), una valvola . 11 comandata elettronicamente per controllare la pressione di alimentazione, un rilevatore di pressione 12 ed un rilevatore di portata massica 13, tutti operanti sotto il controllo di un circuito elettronico locale 14, in particolare di tipo analogico, che provvede a leggere i segnali di pressione e di portata dai rilevatori 12 e 13 ed a generare un segnale di comando per la valvola, sulla base dei valori di pressione effettivi ed impostati.
Il circuito 14 è a sua volta collegato al circuito centrale di comando 15 che effettua la conversione analogico/digitale dei segnali di pressione e di portata, la conversione digitale/analogico della pressione impostata e tutti gli altri calcoli richiesti. I dati di pressione e portata, sia effettivi che impostati, sono mostrati nel pannello 16, che porta un indicatore 17 per visualizzare i valori di pressione e di portata, nonché una tastiera 18 per l’impostazione da parte dell'operatore dei dati desiderati. Il circuito 15 è collegato alla CPU 19 per rilevare, dal forno 20, il segnale di temperatura necessario per i calcoli, nonché per consentire eventualmente un comando da lontano, tramite un personal computer 21.
Il calcolo della costante K, dall'equazione (V) sopra riportata:
si effettua rilevando in 12 e 13 i valori di pressione e di portata in una condizione stabilizzata di alimentazione del carrier e di regolazione termica del forno 20. Più precisamente, con riferimento all’equazione (VI), si ha:
portata misurata dal rilevatore 13 e riportata a
condizioni standard di temperatura e pressione (25°C, latm) , tenuto conto della natura del carrier (idrogeno, azoto, elio, eco), informazione che è comunicata al sistema attraverso un microinterruttore e serve per calibrare il rilevatore 13;
= pressione assoluta di entrata, misurata dal
rilevatore 12;
= pressione assoluta di uscita, pari a latm nel caso di
rilevatori gascromatografici (detectors) atmosferici e pari a zero per detectors sotto vuoto (spettrometri di massa);
T = temperatura assoluta del forno 20, come inviata alla CPU.
In pratica, il circuito di comando 15 impone un valore di pressione, riceve segnali di pressione e di portata dal circuito 14, segnali di temperatura dalla CPU 19 ed effettua il calcolo della costante K, la quale viene poi immagazzinata ed utilizzata per il calcolo ed il controllo della portata attraverso la pressione, in.tutte le analisi successive con la stessa colonna e lo stesso carrier. Per ogni analisi viene fissata una portata (o una variazione di portata nel tempo) tramite il pannello di comando 16 (o attraverso il computer 21) ed il circuito 15 calcola di volta in volta, utilizzando l'effettivo valore della temperatura e la portata prescelta, la pressione richiesta per ottenere tale portata, attraverso la stessa equazione (V), trascritta nel modo seguente:
dove è la portata impostata, espressa in condizioni standard.
Da rilevare che la determinazione dei parametri per il calcolo della costante K deve essere effettuata con il sistema completamente chiuso verso l'esterno, nel senso che la portata di gas vettore alimentata nelle condizioni di equilibrio per la determinazione dei parametri citati deve essere esattamente quella che attraversa la colonna gascromatografica. Quando poi, una volta effettuato il calcolo della costante K, quest'ultima viene utilizzata per determinare la pressione di alimentazione del carrier necessaria per avere un desiderato valore di portata nel corso dell'analisi, allora, qualunque sia il tipo di iniettore utilizzato, la sopra citata condizione di chiusura pneumatica del sistema verso l'esterno non deve più essere verificata.
Così, nel caso in cui il gascromatograf o utilizzi un iniettore del tipo split-splitless , il calcolo della costante K viene effettuato chiudendo la linea di splittaggio e la linea di spurgo del setto, in modo che tutto il carrier immesso passi attraverso la colonna. Quando poi si utilizza il gascromatografo, dato che la portata viene controllata in funzione della pressione, l'apertura della linea di splittaggio e della linea di spurgo determina un aumento della portata di carrier alimentato, a parità di pressione, ma rimane invece invariata (a parità di altre condizioni) la portata alimentata alla colonna a valle della linea di splittaggio. Se l'iniettore utilizzato è del tipo "on column", allora sarà necessario che tutta la portata di carrier alimentata per il calcolo della costante passi attraverso l'iniettore e la colonna, mentre un'eventuale fuoriuscita di carrier dall'apertura di introduzione dell'iniettore, durante l'iniezione, non influenza la corretta determinazione della portata alimentata in colonna in base al controllo della pressione.
Da rilevare che è possibile anche impostare sul pannello di comando 16 un desiderato valore di pressione invece di un desiderato valore di portata. In tal caso, la formula (V) ritrascritta nel modo seguente:
fornisce la portata calcolata, tradotta in condizioni standard.
Nella figura 2 è illustrato un diagramma di flusso (flowchart) utilizzabile per il calcolo della costante K mediante impostazione automatica della pressione.
Il sistema, inizia impostando una pressione di 10kPa ed incrementandola quindi per passi di lOkPa finché il rilevatore di portata 13 non rileva una portata sufficientemente elevata da essere misurata con accuratezza. In particolare, impostando n = 1 al passo 1, si imposta al passo 2 il primo valore di pressione desiderato (lOkPa) e al passo 3 vengono rilevati i valori effettivi di pressione, temperatura e portata.
La pressione effettiva viene controllata al passo 4 per verificare: che sia inferiore ad un limite prefissato (ad esempio 20 RPa) e, se ciò si verifica, al passo 5 la portata viene controllata per verificare che rientri nel limite superiore della gamma operativa del rilevatore 13 (per esempio che sia minore di 9 sccm), mentre al passo 6 si verifica che la portata sia superiore al limite di buona leggibilità del rilevatore (per esempio che sia maggiore di 3 sccm).
Se quest’ultima condizione non è verificata, il loop si ripete incrementando di 1 il valore n (passo 7) e quindi di 10 RPa il valore della pressione impostata.
Quando tutte le condizioni ai passi 4, 5 e 6 sono verificate, si ha il consenso al calcolo della costante K (passo 8) e alla fine della procedura (passo 9).
Se la condizione al passo 5 non è verificata (portata eccessiva) , l'apparecchio emette un segnale di errore (passo 12) indicante che la resistenza fluidica del circuito è troppo bassa.
Se la condizione al passo 4 non è verificata (pressione eccessiva) , il sistema controlla il valore della portata per verificare se rientra comunque nella gamma operativa del rilevatore 13 (per esempio portata maggiore di 1 sccm) .
In questo caso, la costante K viene calcolata (passo 8) e la procedura viene terminata (passo 9). In caso contrario, viene inviato un messaggio di errore (passo 11) indicante che la resistenza fluidica del circuito è troppo alta.
Il sopra descritto metodo di controllo della portata di gas vettore può essere anche utilizzato, come alternativa o come complemento alla funzione indicata, per effettuare un controllo pneumatico del sistema, verificando che non esistano perdite, quali possono verificarsi in particolare nelle zone di connessione della colonna all'iniettore.
Per effettuare questa verifica è sufficiente, in applicazione di un primo modo di operare, effettuare la determinazione dei parametri ed il calcolo della costante K in due diverse condizioni di temperatura del forno. Se si ottengono valori diversi della costante K, ciò significa che vi sono delle perdite nel sistema. In un secondo modo di operare, una volta effettuata la determinazione dei parametri ed il calcolo della costante K, qualora si verifichino degli scostamenti fra la portata del carrier calcolata e quella rilevate - ovviamente in condizioni di equilibrio del sistema - ciò indicherebbe l'esistenza di perdite nel sistema, che si sono verificate dopo il calcolo della costante K.
ESEMPIO
Si è provveduto inizialmente a calcolare la costante K utilizzando un gascromatografo FISONS GC 8000 con iniettore split-splitless e detector FID, nel quale opera una colonna gascromatografica capillare J&w in silice fusa, avente diametro interno di 0.32 mm, lunghezza di 18 m, fase stazionaria SEb2 dello spessore di 0.4 μιη.
Il gas di trasporto (carrier) utilizzato è stato elio (He).
Per il calcolo di K si è impostato l’iniettore in modo che il flusso di splittaggio ed il flusso di lavaggio del setto fossero nulli, mentre la camera è stata posta alla temperatura di 50 °C (323 °K). Impostando diversi valori della pressione di alimentazione del carrier si sono ottenuti i seguenti risultati corrispondenti:
Poiché la condizione per avere la migliore gamma di misura era Fm > 3 ml/min, si è assunta l'ultima condizione per il calcolo della costante K:
sostituendo i valori numerici:
Questo valore venne memorizzato e quindi si procedette ad effettuare un'analisi simulata mantenendo costante il flusso massico mediante controllo della pressione di alimentazione del carrier.
La temperatura del forno venne impostata in modo da variare da 50°C a 200 °C con velocità di 20 °C/min e la portata massica in colonna venne impostata al valore costante di 2.5 ml/min standard, con un flusso di splittaggio pari a 50 ml/min ed un flusso di lavaggio del setto pari a 2.5 ml/min (flusso totale: 55 ml/min).
La pressione di alimentazione venne impostata in base al valore di volta in volta calcolato:
in cui T varia da 50 a 200 °C (da 323 a 473 °K).
Il flusso nella colonna venne controllato per mezzo di un misuratore di lusso applicato a valle della colonna, al posto del rivelatore.
Si sono ottenuti, in funzione del tempo, i tre grafici riportati nelle figure 3, 4 e 5 che mostrano rispettivamente le variazioni di temperatura programmate, le variazioni calcolate della pressione di alimentazione del carrier e le conseguenti variazioni di flusso, come rilevato a valle della colonna.

Claims (20)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Metodo per il controllo della portata di gas vettore (carrier) attraverso un apparecchio gascromatografico con colonna capillare soggetta a variazioni di temperatura, tramite il controllo della pressione di alimentazione condotto a seguito dell'elaborazione computerizzata dell'equazione di variazione della portata del gas vettore in funzione della pressione di ingresso, della temperatura della colonna e di parametri strutturali del sistema, caratterizzato dal fatto di comprendere: la determinazione preliminare almeno dei parametri strutturali del sistema mediante rilevazione dei valori di pressione, temperatura e portata in condizioni stabilizzate di passaggio del carrier attraverso l'apparecchiatura e calcolo di una costante rappresentante i detti parametri sulla base dei valori rilevati ed in applicazione dell'equazione citata; l'immagazzinamento della citata . costante; e l'utilizzazione della costante nell'equazione menzionata per il controllo della portata del carrier attraverso il calcolo ed il controllo della sua pressione di alimentazione nel corso dell'utilizzazione dell'apparecchio gascromatografico.
  2. 2. Metodo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che la portata del carrier è una portata massica.
  3. 3. Metodo secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che la portata massica è espressa come portata volumetrica in condizioni standard di pressione e temperatura.
  4. 4. Metodo secondo la rivendicazione 1, 2 o 3, caratterizzato dalla determinazione preliminare di almeno parte dei dati relativi al gas vettore e della utilizzazione anche di questi dati per i calcolo della citata costante.
  5. 5. Metodo secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal ricalcolo della costante rappresentante i dati strutturali del sistema ogni volta che almeno uno degli stessi è variato od è suscettibile di essere stato variato.
  6. 6. Metodo secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal ricalcolo della costante citata dopo ogni sostituzione della colonn gascromatografica o modifica della stessa.
  7. 7. Metodo secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dalla rilevazione dei valori di portata in corrispondenza della sezione di uscita della colonna gascromatografica .
  8. 8. Metodo secondo una delle rivendicazioni da 1 a 7, caratterizzato dalla rilevazione dei valori di portata in una zona lungo il percorso del gas vettore a monte dell'iniettore gascromatografico.
  9. 9. Metodo secondo la rivendicazione 8, caratterizzato dalla rilevazione dei parametri per il calcolo della costante citata in una condizione di chiusura verso l'esterno del sistema a monte della colonna gascromatografica e passaggio della totalità del gas di trasporto attraverso la colonna, mentre il controllo della portata di gas vettore è effettuato in una qualunque condizione prescelta per l'iniezione del campione.
  10. 10. Metodo secondo la rivendicazione 9, per il controllo della portata di gas vettore attraverso una colonna gascromatografica capillare collegata a monte con un iniettore del tipo "on column", caratterizzato dal fatto che la determinazione dei parametri per il calcolo della citata costante è effettuata in condizioni di immissione dell'intera portata di gas vettore attraverso l'iniettore nella colonna gascromatografica, e dal fatto che durante l'iniezione del campione per l'analisi non vi è controllo sulla dispersione di parte del gas vettore nell'ambiente.
  11. 11. Metodo secondo la rivendicazione 9, per il controllo della portata di gas vettore attraverso una colonna gascromatografica capillare collegata a monte con un iniettore del tipo split/splitless, caratterizzato dal fatto che la determinazione dei parametri per il calcolo della citata costante è effettuata con l'iniettore in condizioni splitless e con la valvola di spurgo chiusa, e dal fatto che durante l'iniezione del campione per l'analisi l'iniettore si trova in una qualunque condizione di splittaggio e la valvola di spurgo è aperta a piacere.
  12. 12. Metodo secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che le condizioni stabilizzate di passaggio del gas di trasporto per la determinazione dei parametri di calcolo della costante citata sono stabilite impostando un valore di pressione e verificando che il corrispondente valore di portata all'equilibrio rientri in una prefissata gamma operativa, in cui si ha una maggiore accuratezza di determinazione, da parte del relativo sensore di portata.
  13. 13. Metodo secondo la rivendicazione 12, caratterizzato dall'incremento per passi successivi prefissati della pressione impostata fino al raggiungimento di un valore di portata rientrante nella gamma citata.
  14. 14. Metodo secondo una delle rivendicazioni da 1 a 11, caratterizzato dal fatto che le condizioni stabilizzate di passaggio del gas di trasporto, predisposte per la determinazione dei parametri di calcolo della citata costante, sono stabilite impostando un valore di portata e verificando che il corrispondente valore di pressione, al raggiungimento dell'equilibrio, rientri in una prefissata gamma operativa, in cui si ha una maggiore accuratezza di determinazione, da parte del relativo sensore di pressione.
  15. 15. Metodo secondo la rivendicazione 14, caratterizzato dall'incremento per passi successivi prefissati della portata impostata fino al raggiungimento di un valore di pressione rientrante nella gamma citata.
  16. 16. Dispositivo per il controllo della portata di gas di trasporto in un apparecchio di analisi gascromatografica, comprendente un forno alloggiente una colonna gascromatografica capillare, un iniettore del campione a monte della colonna ed un rilevatore a valle della colonna, nonché una linea di alimentazione di gas di trasporto all'iniettore, il detto dispositivo comprendendo mezzi di rilevazione della pressione di alimentazione del gas di trasporto, mezzi di rilevazione della temperatura della colonna capillare nel forno, mezzi per l'introduzione di dati relativi al gas di trasporto e alla portata desiderata, almeno una valvola di controllo della pressione del gas di trasporto e mezzi di immagazzinamento ed elaborazione di dati per comandare la valvola citata sulla base dei dati immagazzinati e rilevati, onde realizzare pressioni di alimentazione del gas di trasporto che diano luogo - istante per istante e sulla base dell'equazione di variazione della portata del gas vettore in funzione della pressione di ingresso, della temperatura della colonna e di parametri strutturali del sistema - ai desiderati valori di portata dello stesso gas di trasporto attraverso la colonna capillare gascromatografica, caratterizzato dal fatto che sono previsti mezzi per rilevare la portata del gas di trasporto in una condizione stabilizzata di passaggio di questo attraverso l'apparecchio gascromatografico e mezzi per inviare i dati rilevati di portata e pressione del gas di trasporto e di temperatura della colonna ai mezzi di elaborazione, onde calcolare ed immagazzinare un fattore costante rappresentante, nell'equazione citata, almeno i dati strutturali del sistema attraverso cui passa il gas di trasporto.
  17. 17. Dispositivo secondo la rivendicazione 16, caratterizzato dal fatto che i mezzi di rilevazione della portata sono disposti a monte dell'iniettore.
  18. 18. Dispositivo secondo la rivendicazione 16, caratterizzato dal fatto che i mezzi di rilevazione della portata sono disposti in modo rimovibile a valle della colonna capillare gascromatografica.
  19. 19. Metodo per il controllo della portata di gas vettore (carrier) attraverso un apparecchio gascromatografico con colonna capillare soggetta a variazioni di temperatura, al fine di verificare l'esistenza di perdite pneumatiche nel sistema, caratterizzato dall'elaborazione computerizzata dell'equazione di variazione della portata del gas vettore in funzione della pressione di ingresso, della temperatura della colonna e di parametri strutturali del sistema, mediante: la determinazione preliminare almeno dei parametri strutturali del sistema tramite rilevazione dei valori di pressione, temperatura e portata in condizioni stabilizzate di passaggio del carrier attraverso l'apparecchiatura e calcolo di una costante rappresentante i detti parametri sulla base dei valori rilevati ed in applicazione dell'equazione citata; l'immagazzinamento della citata costante; la ripetizione della determinazione preliminare dei parametri del sistema in una condizione stabilizzata diversa dalla precedente almeno per la temperatura della colonna; il ricalcolo della costante citata ed il confronto fra i risultati dei due calcoli.
  20. 20. Metodo per il controllo della portata di gas vettore (carrier) attraverso un apparecchio gascromatografico con colonna capillare soggetta a variazioni di temperatura, al fine di verificare l'esistenza di perdite pneumatiche nel sistema, caratterizzato dal fatto di comprendere il calcolo della pressione del gas vettore per l'ottenimento di un prefissato valore di portata, ed il confronto fra tale prefissato valore di portata ed il valore letto da un flussometro operante nel sistema.
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