ITMI20131901A1 - Distributore automatico di banconote con verifica zona di prelievo banconote - Google Patents

Distributore automatico di banconote con verifica zona di prelievo banconote

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ITMI20131901A1
ITMI20131901A1 IT001901A ITMI20131901A ITMI20131901A1 IT MI20131901 A1 ITMI20131901 A1 IT MI20131901A1 IT 001901 A IT001901 A IT 001901A IT MI20131901 A ITMI20131901 A IT MI20131901A IT MI20131901 A1 ITMI20131901 A1 IT MI20131901A1
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IT
Italy
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shuttle
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safe
digital image
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IT001901A
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English (en)
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Giuseppe Ezio Fumanelli
Original Assignee
M I B S R L
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Description

DESCRIZIONE
La presente divulgazione riguarda il settore dei distributori automatici; più specificamente, la presente divulgazione riguarda i distributori automatici di banconote.
I distributori automatici di banconote, noti anche come sistemi automatici di prelievo banconote, sono sportelli automatici, in inglese Automatic Teller Machine (ATM), i quali sono usati per prelevare denaro contante sotto forma di banconote senza l’ausilio di personale umano; un tipico esempio in Italia sono i distributori automatici aderenti al circuito Bancomat (marchio), detti comunemente bancomat, i quali consentono ad un utente di prelevare denaro da un proprio conto corrente bancario. I distributori automatici sono estremamente comodi (ad esempio, fuori dagli orari di apertura di banche o lontano da esse) e veloci (in quanto evitano code a sportelli fisici).
In generale, un’operazione di prelievo (di denaro) prevede una fase iniziale di autenticazione dell’utente, ad esempio, tramite una sua carta bancaria (riconosciuta in base ad un codice di sicurezza memorizzato sulla stessa) ed un corrispondente codice di identificazione personale, o Personal Identification Number (PIN). Una volta che l’utente (autenticato) ha selezionato la quantità di denaro desiderata, corrispondenti banconote sono estratte da una cassaforte e trasportate ad una bocca di erogazione su un lato utente (normalmente chiusa); la bocca di erogazione è aperta e le banconote sono presentate all’utente per il loro prelievo (con la bocca di erogazione che viene chiusa una volta che le banconote sono state prelevate). Tuttavia, se le banconote non sono prelevate entro un periodo di tempo prestabilito (ad esempio, perché dimenticate dall’utente), esse vengono riportate nel distributore automatico, ed in particolare nella sua cassaforte (al fine di evitare che possano essere prese da altre persone).
I distributori automatici possono essere soggetti a vari tipi di attacchi da parte della criminalità.
In particolare, i distributori automatici possono essere soggetti ad attacchi di tipo fraudolento. Ad esempio, dispositivi di lettura (skimmer) possono essere applicati abusivamente all’esterno dei distributori automatici per rilevare il codice di sicurezza ed il corrispondente PIN di ogni carta bancaria usata dal suo utente per prelevare denaro; tali informazioni consentono di clonare la carta bancaria (creandone una copia con lo stesso codice di sicurezza) e di utilizzarla (con lo stesso PIN) per prelevare denaro all’insaputa dell’utente.
I distributori automatici possono anche essere soggetti ad attacchi di tipo fisico. Ad esempio, materiale esplosivo può essere utilizzato per aprire la cassaforte in modo da impadronirsi del denaro in essa contenuto. In particolare, è possibile utilizzare una carta bancaria clonata per inserire il materiale esplosivo nella cassaforte. A tale scopo, un ladro può richiedere un prelievo di denaro tramite la carta bancaria clonata; una volta che la bocca di erogazione è stata aperta per presentare le banconote da prelevare, il ladro può inserire il materiale esplosivo nella cassaforte attraverso la bocca di erogazione (ad esempio, utilizzando un tubo per inserire materiale esplosivo in forma gassosa).
Al fine di evitare tale rischio, alcuni sportelli automatici sono dotati di un sistema di sbarramento (ad esempio, a ghigliottina). In particolare, una ghigliottina è disposta tra la cassaforte e la bocca di erogazione. Durante l’operazione di prelievo, la ghigliottina è aperta per consentire il passaggio delle banconote dalla cassaforte alla bocca di erogazione (chiusa); la ghigliottina viene quindi chiusa prima di aprire la bocca di erogazione. In questo modo, si evita la creazione di un collegamento diretto tra la bocca di erogazione e la cassaforte, con ciò impedendo l’inserimento del materiale esplosivo attraverso di esso.
Tuttavia, il ladro potrebbe ancora sfruttare la funzionalità sopra menzionata di ritiro delle banconote non prelevate per inserire il materiale esplosivo nella cassaforte. A tale scopo, una volta che la bocca di erogazione è stata aperta per presentare le banconote da prelevare, il ladro può inserire un corpo estraneo contenente il materiale esplosivo (ad esempio, una busta esplosiva) nella bocca di erogazione, senza prelevare le banconote (o sostituendolo ad esse). Il distributore automatico rileva quindi le banconote (o il corpo estraneo) come non prelevate; di conseguenza, le banconote con il corpo estraneo (o il corpo estraneo in sostituzione di esse) vengono riportate nella cassaforte del distributore automatico. Il materiale esplosivo così inserito nella cassaforte è quindi innescato (ad esempio, tramite un telecomando).
Un sommario semplificato della presente divulgazione è qui presentato al fine di fornire una comprensione di base della stessa; tuttavia, il solo scopo di questo sommario è di introdurre alcuni concetti della divulgazione in forma semplificata come preludio alla sua seguente descrizione più dettagliata, e non è da interpretare come un’identificazione dei suoi elementi chiave né come una delimitazione del suo ambito.
In termini generali, la presente divulgazione è basata sull’idea di disabilitare selettivamente il ritiro delle banconote non prelevate.
In particolare, un aspetto fornisce un metodo per controllare un distributore automatico di banconote, in cui il riportare una o più banconote nella cassaforte (in risposta ad un loro mancato prelievo) è disabilitato in accordo con una variazione di una zona di analisi corrispondente alle banconote in una posizione di prelievo (in corrispondenza di una bocca di erogazione).
Un ulteriore aspetto fornisce un corrispondente programma per elaboratore (ed un corrispondente prodotto programma).
Un ulteriore aspetto fornisce un corrispondente distributore automatico di banconote.
Più specificamente, uno o più aspetti della presente divulgazione sono indicati nelle rivendicazioni indipendenti, mentre caratteristiche vantaggiose della stessa sono indicate nelle rivendicazioni dipendenti; il testo di tutte le rivendicazioni è incorporato nella presente alla lettera per riferimento (con qualsiasi caratteristica vantaggiosa fornita con riferimento ad ogni specifico aspetto che si applica mutatis mutandis ad ogni altro aspetto).
La soluzione della presente divulgazione, come pure ulteriori caratteristiche ed i relativi vantaggi, sarà meglio compresa con riferimento alla seguente descrizione dettagliata, data puramente a titolo indicativo e non limitativo, da leggersi congiuntamente alle figure allegate (in cui, per semplicità, elementi corrispondenti sono indicati con riferimenti uguali o simili e la loro spiegazione non è ripetuta, ed il nome di ogni entità è in generale usato per indicare sia il suo tipo sia suoi attributi – come valore, contenuto e rappresentazione). A tale riguardo, è espressamente inteso che le figure non sono necessariamente in scala (con alcuni particolari che possono essere esagerati e/o semplificati) e che, a meno di indicazione contraria, esse sono semplicemente utilizzate per illustrare concettualmente le strutture e le procedure descritte. In particolare:
FIG.1 mostra uno schema a blocchi di principio di un distributore automatico di banconote in cui una forma di realizzazione della presente divulgazione può essere applicata;
FIG.2A-FIG.2C mostrano le fasi principali di un esempio di applicazione di una forma di realizzazione della presente divulgazione,
FIG.3 mostra un particolare del distributore automatico in accordo con una forma di realizzazione della presente divulgazione,
FIG.4A-FIG.4C mostrano diversi esempi di applicazione di una forma di realizzazione della presente divulgazione,
FIG.5A-FIG.5B mostrano le fasi principali di un esempio di applicazione di una forma di realizzazione della presente divulgazione,
FIG.6 mostra un particolare del distributore automatico in accordo con una forma di realizzazione della presente divulgazione, e
FIG.7A-FIG.7B mostra un diagramma di attività che descrive il flusso di attività relativo ad una forma di realizzazione della presente divulgazione.
Con riferimento in particolare alla FIG.1, è mostrato uno schema a blocchi di principio di un distributore automatico di banconote 100 in cui una forma di realizzazione della presente divulgazione può essere applicata. Ad esempio, il distributore automatico 100 è un bancomat, il quale può essere utilizzato (da utenti titolari di conti correnti bancari) per prelevare denaro contante in forma di banconote e per eseguire svariate altre operazioni (come ricaricare SIM, pagare bollette, visualizzare saldo e movimenti bancari). Lo sportello automatico 100 può essere installato in un luogo pubblico, ad esempio, all’esterno di una banca, in un centro commerciale, in una stazione ferroviaria, in un aeroporto.
Il distributore automatico 100 comprende una pannello esterno 105 accessibile agli utenti per eseguire le operazioni richieste, ed in particolare operazioni di prelievo (di denaro). A tale scopo, il pannello esterno 105 comprende una bocca di lettura 110 per inserire carte bancarie degli utenti, non mostrate nella figura (per la loro autenticazione), un visualizzatore 115 per fornire informazioni agli utenti (in particolare, indicazioni per eseguire le operazioni di prelievo), ed un tastierino 120 per inserire informazioni da parte degli utenti (in particolare, PIN ed importi da prelevare); il pannello esterno 105 comprende inoltre una bocca di erogazione 125 (per erogare le banconote da prelevare, non mostrate nella figura), la quale è dotata di una o più paratie mobili 130 (per la sua chiusura/apertura). Il resto del distributore automatico 100 è invece protetto contro accessi non autorizzati, ad esempio, all’interno di una struttura metallica chiusa. In particolare, un lettore di carte 135 è utilizzato per leggere le carte bancarie inserite attraverso la bocca di lettura 110. Il distributore automatico 100 comprende una cassaforte corazzata 140 che è dotata di vari cassetti 145 per le banconote (non mostrate nella figura); in particolare, un cassetto 145 (indicato come cassetto di recupero) è utilizzato per recuperare le banconote non prelevate, mentre gli altri cassetti (indicati come cassetti di erogazione) sono utilizzati ciascuno per contenere le banconote da erogare di un corrispondente valore facciale. Un meccanismo ad accumulo 150 (ad esempio, a pinze) è utilizzato per contenere un insieme di una o più banconote, corrispondenti all’importo di ogni richiesta di prelievo, estratte dai loro cassetti 145 per essere caricate in una navetta 155. Un meccanismo di trasporto 160 trasporta la navetta 155 tra la cassaforte 140 e la bocca di erogazione 125. Una struttura di sbarramento 165 (ad esempio, basata su una o più ghigliottine corazzate) è disposta lungo il meccanismo di trasporto 160, all’interno della cassaforte 140; la struttura di sbarramento 165 può essere aperta (ad esempio, abbassando la ghigliottina) per consentire il passaggio della navetta 155, e può essere chiusa (ad esempio, alzando la ghigliottina) per isolare la cassaforte 140 dalla bocca di erogazione 125, almeno parzialmente.
Un dispositivo di controllo 170, ad esempio, un Personal Computer (PC) industriale, controlla il funzionamento del distributore automatico 100, tramite corrispondenti accoppiamenti ai suoi componenti rilevanti (non mostranti nella figura per semplicità di rappresentazione). Ad esempio, il dispositivo di controllo 170 comprende varie unità (non mostrate nella figura) che sono collegate in parallelo ad una struttura a bus. In dettaglio, un processore (o più) controlla il funzionamento del dispositivo di controllo 170, una RAM è utilizzata come memoria di lavoro dal processore, una ROM contiene codice di base per l’avvio del dispositivo di controllo; il dispositivo di controllo 170 comprende inoltre una memoria di massa con un disco rigido (o più) e dispositivi di pilotaggio per leggere/scrivere unità di memoria rimovibili (ad esempio, dischi ottici), ed unità di ingresso/uscita (ad esempio, una tastiera ed un monitor) per gestire il dispositivo di controllo 170 da parte di personale addetto.
Durante ogni operazione di prelievo (in risposta ad una corrispondente richiesta di prelievo di un utente) le banconote da erogare sono presentate all’utente; in particolare, le banconote sono trasportate dalla cassaforte 140 verso la bocca di erogazione 125 attraverso la struttura di sbarramento 165 temporaneamente aperta per consentire un transito delle banconote, la struttura di sbarramento 165 è chiusa e la bocca di erogazione 125 è aperta portando le banconote in una posizione di prelievo (ad esempio, leggermente sporgenti dalla stessa). Se le banconote non sono prelevate entro un periodo di tempo predefinito dalla loro presentazione all’utente, indicato nel seguito come periodo di prelievo (ad esempio, 20-30s), le banconote vengono riportate nel distributore automatico 100; in particolare, la bocca di erogazione 125 è chiusa, la struttura di sbarramento 165 è aperta e le banconote sono riportate nella cassaforte 140 attraverso la struttura di sbarramento 165 aperta.
Nella soluzione in accordo con una forma di realizzazione della presente divulgazione (come descritto in dettaglio nel seguito), una zona di analisi (corrispondente alle banconote nella posizione di prelievo) viene verificata in corrispondenza del periodo di prelievo. Ad esempio, è possibile verificare se le banconote sono rientrate almeno parzialmente in direzione del distributore automatico, se corrispondenti immagini digitali sono variate, se la navetta 155 è rientrata almeno parzialmente in direzione del distributore automatico 100 e/o se un oggetto è comparso in corrispondenza della bocca di erogazione 125. Il ritiro delle banconote non prelevate (e più specificamente, almeno le operazioni di aprire la struttura di sbarramento 165 e riportare le banconote nella cassaforte) è disabilitato in accordo con una variazione della zona di analisi (ad esempio, quando è rilevata una sua variazione sostanziale).
La soluzione sopra menzionata consente di ridurre sensibilmente il rischio di attacchi fisici basati su materiale esplosivo contro il distributore automatico 100. Infatti, un possibile tentativo da parte di un ladro di inserire un corpo estraneo (come una busta esplosiva) nella bocca di erogazione 125 (in aggiunta o in sostituzione delle banconote da prelevare) in genere provoca una variazione della zona di analisi (ad esempio, perché le banconote sono spostate o sostituite, il trasportatore è spostato e/o le mani del ladro compaiono all’esterno o all’interno della bocca di prelievo). In tale condizione, la disabilitazione del ritiro delle banconote non prelevate previene la possibilità che il corpo estraneo venga inserito nella cassaforte 140.
Con riferimento ora alle FIG.2A-FIG.2C, esse mostrano le fasi principali di un esempio di applicazione di una forma di realizzazione della presente divulgazione.
Partendo dalla FIG.2A, la navetta 155 ha una struttura a tasca con due ali di cui una superiore 205u ed una inferiore 205d che sono incernierate in corrispondenza di un loro spigolo esterno (rivolto verso la bocca di erogazione 125). Le ali 205u,205d possono ruotare attorno a tale spigolo in allontanamento o in avvicinamento tra loro. Nel primo caso, ciò consente alla navetta 155 di aprirsi all’interno della cassaforte (non mostrata nella figura) per caricare le banconote, indicate con il riferimento 210, provenienti dai cassetti di erogazione, per portarle verso la bocca di erogazione 125. Nel secondo caso, ciò consente alla navetta 155 di alloggiare le banconote 210 al suo interno in una posizione di trasporto durante il movimento della navetta 155 dalla cassaforte alla bocca di erogazione 125 (e quindi di fornire le banconote all’esterno di essa in modo parziale per poter essere prelevate da parte dell’utente). La navetta 155 comprende un sensore (o più) in una posizione interna (ad esempio, formato da una coppia di foto-cellule 215u e 215d affacciate tra loro sull’ala superiore 205u e sull’ala inferiore 205d, rispettivamente) ed un sensore (o più) in una posizione esterna (ad esempio, formato da una coppia di foto-cellule 220u e 220d affacciate tra loro sull’ala superiore 205u e sull’ala inferiore 205d, rispettivamente); il sensore (interno) 215u,215d è disposto ad una certa distanza da un’estremità interna della navetta 155 (rivolta verso la cassaforte), mentre il sensore (esterno) 220u,220d è disposto in direzione della bocca di erogazione 125. Le banconote 210 nella posizione di trasporto intercettano sia il sensore interno 215u,215d sia il sensore esterno 220u,220d, per cui entrambi rilevano la loro presenza. La navetta 155 comprende inoltre un meccanismo di presentazione; ad esempio, il meccanismo di presentazione è formato da una o più cinghie di presentazione motorizzate 225u disposte all’interno dell’ala superiore 205u (trasversalmente alla bocca di erogazione 125) ed da una o più cinghie di presentazione motorizzate 225d disposte all’interno dell’ala inferiore 205d (affacciate alle cinghie 225u); un motore elettrico 230 può far ruotare le cinghie 225d e 225u in entrambi i sensi, per muovere le banconote 210 sia verso la bocca di erogazione 125 sia in rientro all’interno della navetta 155.
Movendosi alla FIG.2B, appena la navetta 155 (chiusa con le banconote 210 nella posizione di trasporto) ha raggiunto la bocca di erogazione 125, il meccanismo di presentazione 225u,225d,230 è attivato. In particolare, il motore 230 fa ruotare le cinghie 225d e 225u in modo da muovere le banconote 210 verso la bocca di erogazione 125. Di conseguenza, le banconote 210 sono fatte sporgere dall’estremità esterna della navetta 155 e quindi attraverso la bocca di erogazione 125 (aperta con le paratie 130 allontanate tra loro). Appena le banconote 210 raggiungono una posizione di presentazione in cui liberano il sensore interno 215u,215d, esso non rileva più la loro presenza; in risposta a ciò, il meccanismo di presentazione 225u,225d,230 è disattivato (per consentire all’utente di prelevare le banconote 210).
Movendosi alla FIG.2C, quando l’utente preleva le banconote anche il sensore esterno 220u,220d non rileva più la loro presenza; in risposta a ciò, la bocca di erogazione 125 è chiusa (avvicinando le paratie 130) e la navetta 155 ritorna verso la cassaforte (in una posizione di stazionamento pronta per una successiva operazione di prelievo). Al contrario, se l’utente non preleva le banconote entro il periodo di prelievo, al termine dello stesso le banconote 210 intercettano ancora il sensore esterno 220u,220d (come mostrato nella FIG.2B) per cui esso continua a rilevare la loro presenza; in tale caso, il meccanismo di presentazione 225u,225d,230 è attivato in senso opposto per riportare le banconote 210 nella posizione di trasporto all’interno della navetta 155. In particolare, il motore 230 fa ruotare le cinghie 225d e 225u in modo da muovere le banconote 210 in allontanamento dalla bocca di erogazione 125. Di conseguenza, le banconote 210 sono fatte rientrare nella bocca di erogazione 125 (la quale è quindi chiusa) e poi nella navetta 155. Appena le banconote 210 raggiungono il sensore interno 215u,215d (intercettandolo), esso rileva la loro presenza; in risposta a ciò, il meccanismo di presentazione 225u,225d,230 è disattivato. La navetta 155 ritorna verso la cassaforte, per scaricare le banconote 210 non ritirate dal cliente nel cassetto di recupero. In seguito, la navetta 155 ritorna nella posizione di stazionamento, pronta per una successiva operazione di prelievo.
Nella soluzione in accordo con una forma di realizzazione della presente divulgazione, viene rilevato un qualsiasi oggetto (come mostrato nella FIG.2A) che intercetta il sensore interno 215u,215d durante il periodo di prelievo (ossia, prima che il meccanismo di presentazione 225u,225d,230 sia riattivato per riportare le banconote 210 nella posizione di trasporto). Ad esempio, ciò può avvenire per l’inserimento di un corpo estraneo (come una busta esplosiva) attraverso la bocca di erogazione 125 in aggiunta alle banconote 210; infatti, si presume che durante tale operazione con molta probabilità le banconote 210 siano spinte verso l’interno della navetta 155 dal corpo estraneo. In tale condizione, il ritiro delle banconote non prelevate viene disabilitato.
La forma di realizzazione sopra descritta è molto economica e di facile implementazione, in quanto sfrutta componenti (ossia, il sensore interno 215u,215d) che sono già disponibili nella navetta 155 (od in corrispondenza della bocca di erogazione 125) per controllare la presentazione delle banconote 210.
Con riferimento ora alla FIG.3, è mostrato un particolare del distributore automatico in accordo con una forma di realizzazione della presente divulgazione.
In tale caso, il distributore automatico comprende una foto-camera 305 (ad esempio, basata su sensori CCD); la foto-camera 305 è disposta in prossimità della bocca di erogazione 125, ad esempio, appena sopra la navetta 155 quando essa ha raggiunto la bocca di erogazione 125. Preferibilmente, al fine di migliorare l’efficienza della foto-camera 305, è previsto l’utilizzo di corpi illuminanti, lampeggianti, riflettenti o a fondo campo (non mostrati nella figura). L’ala superiore 205u, l’ala inferiore 205d od entrambe (almeno in parte) sono realizzate in materiale trasparente (ad esempio, plexiglass), ossia, in grado di consentire alla luce di attraversarlo in modo sostanziale senza essere eccessivamente diffusa (ad esempio, con un rapporto, tra la potenza radiante di un raggio di luce uscente da tale componente in una direzione definita dall’angolo di rifrazione del suo materiale e la potenza radiante di un raggio di luce entrante nello stesso componente inclinato rispetto alla sua superficie, maggiore di 80%, preferibilmente maggiore di 85% ed ancora più preferibilmente maggiore di 90%, come compreso tra 95% e 100%); in aggiunta o in alternativa, una finestra 310 (o più) è aperta nell’ala superiore 205u. In entrambi in casi, la struttura trasparente o aperta dell’ala superiore 205u consente di accedere visivamente ad una porzione sostanziale dell’interno della navetta 155 (ad esempio, maggiore del 30%, preferibilmente del 50%, ed ancora più preferibilmente del 70%, come compresa tra 80% e 100% di un’area della superficie interna dell’ala inferiore 205d).
La foto-camera 305 è usata per acquisire immagini digitali (ciascuna formata da una matrice di valori di pixel in formato RGB, ad esempio, con 240 righe e 640 colonne) della porzione dell’interno della navetta 155 visibile ad essa. In particolare, un’immagine digitale iniziale è acquisita appena le banconote 210 hanno raggiunto la posizione di prelievo (ossia, esse sono fatte sporgere dalla navetta 155); pertanto, l’immagine digitale iniziale comprende una porzione interna di una prima delle banconote 210 in cima alle stesse. Una o più altre immagini digitali successive sono acquisite dalla stessa porzione dell’interno della navetta 155 durante il periodo di prelievo. Ogni immagine digitale successiva è confrontata con l’immagine digitale iniziale per rilevare possibili differenze tra le stesse. Ad esempio, ogni immagine digitale è suddivisa in celle (come di 5x5 pixel), e per ogni cella è calcolato il valore medio dei corrispondenti valori di pixel; il valore medio di ogni cella dell’immagine digitale successiva è confrontato con quello della corrispondente cella dell’immagine digitale iniziale (ad esempio, considerando le due celle diverse quando la differenza dei loro valori medi supera un valore di soglia, come 10%, preferibilmente 7%, ed ancora più preferibilmente 5% del loro valore medio). L’immagine digitale successiva è quindi considerata diversa dall’immagine digitale originale quando il numero dello loro celle diverse raggiunge un valore di soglia (ad esempio, uguale a 5%, preferibilmente uguale a 3%, ed ancora più preferibilmente uguale a 1% del loro numero totale di celle). In tale condizione, il ritiro delle banconote non prelevate è disabilitato.
Con riferimento ora alle FIG.4A-FIG.4C, sono mostrati diversi esempi di applicazione di una forma di realizzazione della presente divulgazione (basata sulla struttura sopra menzionata).
Partendo dalla FIG.4A, un esempio di immagine digitale iniziale (acquisita appena le banconote 210 hanno raggiunto la loro posizione di prelievo) è indicata con il riferimento 405a.
Passando alla FIG.4B, un esempio di immagine digitale successiva (acquisita durante il periodo di prelievo) è indicata con il riferimento 405b. In tale caso, l’immagine digitale successiva 450b differisce dall’immagine digitale iniziale 405a in quanto le banconote 210 sono state spostate (per cui è possibile che un corpo estraneo sia stato inserito attraverso la bocca di erogazione in aggiunta alle stesse).
Passando alla FIG.4C, un altro esempio di immagine digitale successiva è indicata con il riferimento 405c. In tale caso, l’immagine digitale successiva 450c differisce dall’immagine digitale iniziale 405a in quanto le banconote non sono più presenti in essa (ad esempio, perché sono state sostituite da una busta esplosiva 410).
La forma di realizzazione sopra descritta è molto efficace, in quanto consente di rilevare anche spostamenti ridotti delle banconote che possono essere causati dall’inserimento di un corpo estraneo (anche quando ciò è stato eseguito in modo molto attento).
Con riferimento ora alle FIG.5A-FIG.5B, sono mostrate le fasi principali di un esempio di applicazione di una forma di realizzazione della presente divulgazione.
Partendo dalla FIG.5A, il meccanismo di trasporto 160 della navetta 155 comprende un trasportatore 505 (ad esempio, una o più cinghie di trasporto solidali con la navetta 155); un motore elettrico 510 può azionare il trasportatore 505 in entrambi i sensi, per trasportare la navetta 155 sia dalla cassaforte (non mostrata nella figura) alla bocca di erogazione 125 sia vice-versa. Un sensore di traguardo 515 per la navetta 155 (ad esempio, ottico, a raggi infrarossi o magnetico) è disposto in prossimità della bocca di erogazione 125.
Durante l’operazione di prelievo, il meccanismo di trasporto 160 è attivato per trasportare la navetta 155 dalla cassaforte alla bocca di erogazione 125. In particolare, il motore 510 aziona le cinghie di trasporto 505 per muovere la navetta 155 verso la bocca di erogazione 125, sino a quando il sensore 515 rileva che la corrispondente posizione è stata raggiunta; normalmente, in tale condizione il motore 510 rimane alimentato a potenza ridotta o pulsante in modo da polarizzare (ossia, spingere) la navetta 155 contro la bocca di erogazione 125 (fino a quando essa rimane aperta).
Nella soluzione in accordo con una forma di realizzazione della presente divulgazione, invece, una volta che la navetta 155 ha raggiunto la bocca di erogazione 125, il motore 510 viene controllato in corrente, messo in folle o nonalimentato, in modo che il trasportatore 505 (e quindi anche la navetta 155 ad esso solidale) sia libera di muoversi; è quindi rilevando se il motore 510 incrementa il suo consumo (quando controllato in corrente) o se il sensore di traguardo 515 non rileva più la presenza della navetta 155 durante il periodo di prelievo (ossia, prima che il meccanismo di trasporto 160 sia riattivato per riportare la navetta 155 alla cassaforte 140).
Quando ciò si verifica, come mostrato nella FIG.5B, significa che la navetta 155 è stata mossa (rientrando all’interno del distributore automatico in allontanamento dalla bocca di erogazione 125). Ad esempio, ciò può avvenire quando un corpo estraneo è stato inserito attraverso la bocca di erogazione 125 in aggiunta o in sostituzione delle banconote 210 (in quanto durante tale operazione è facile che le banconote 210, e quindi anche la navetta 155, siano spinte verso l’interno del distributore automatico). In tale condizione, il ritiro delle banconote non prelevate viene disabilitato.
La forma di realizzazione sopra descritta è molto economica e di facile implementazione, in quanto sfrutta componenti (ossia, il sensore di traguardo 515) che sono già disponibili nel distributore automatico (per controllare il trasporto della navetta 155).
Con riferimento ora alla FIG.6, è mostrato un particolare del distributore automatico in accordo con una forma di realizzazione della presente divulgazione.
Il distributore automatico è dotato di un dispositivo anti-manomissione 605 (ad esempio, basato su uno o più sensori ottici) che è comunemente utilizzato per rilevare l’applicazione abusiva di dispositivi estranei all’esterno del distributore automatico; in particolare, il dispositivo anti-manomissione 605 viene utilizzato per rilevare l’applicazione di una trappola per il denaro (cash-trapping), la quale è realizzata tramite una falsa bocca di erogazione che intercetta le banconote da prelevare (in modo che esse non siano fornite all’utente ma siano immagazzinate per un loro successivo ritiro da parte dei ladri).
Nella soluzione in accordo con una forma di realizzazione della presente divulgazione, il dispositivo anti-manomissione 605 è anche utilizzato per rilevare la comparsa di qualsiasi oggetto all’esterno della bocca di erogazione 125 durante il periodo di prelievo. Quando tale oggetto, come una mano 610, è rilevato senza che le banconote 210 siano state ritirate, ciò può significare che un ladro ha armeggiato davanti alla bocca di erogazione 125 per inserire un corpo estraneo nella stessa. In tale condizione, il ritiro delle banconote non prelevate è disabilitato.
La forma di realizzazione sopra descritta è molto economica e di facile implementazione, in quanto sfrutta componenti (ossia, il dispositivo antimanomissione 605) che sono già disponibili nel distributore automatico (per rilevare l’applicazione di una trappola per il contante).
Con riferimento ora alle FIG.7A-FIG.7B, è mostrato un diagramma di attività che descrive il flusso di attività relativo ad una forma di realizzazione della presente divulgazione. In particolare, il diagramma rappresenta un processo esemplificativo che può essere utilizzato per gestire un’operazione di prelievo con un metodo 700. Tale processo è controllato da uno o più componenti programma (software) che sono eseguiti dal dispositivo di controllo del distributore automatico; ogni componente software può rappresentare un modulo, segmento o porzione di codice, il quale comprende una o più istruzioni eseguibili per implementare la funzione logica specificata. I componenti software (programmi e dati) sono tipicamente memorizzati sulla memoria di massa e caricati (almeno in parte) nella memoria di lavoro del dispositivo di controllo quando i programmi sono in esecuzione, in aggiunta ad un sistema operativo e ad altri programmi applicativi. I programmi sono inizialmente installati sulla memoria di massa, ad esempio, da unità di memorizzazione rimovibili. A tale riguardo, ogni blocco del diagramma di attività può rappresentare una o più istruzioni eseguibili per implementare la funzione logica specificata sul dispositivo di controllo.
In particolare, il processo si trova in una condizione di attesa al blocco 703 per una richiesta di prelievo. Appena un utente inserisce una propria carta bancaria (ad esempio, una carta bancomat) nella bocca di lettura, una corrispondente operazione di prelievo è processata al blocco 706. Più specificamente, il codice di sicurezza memorizzato sulla carta bancaria è letto e verificato; un messaggio è quindi mostrato all’utente per chiedere di inserire il PIN della carta bancaria, il quale è anch’esso verificato. Assumendo che l’utente sia stato correttamente autenticato, un altro messaggio è quindi mostrato per chiedere all’utente di inserire l’importo da prelevare. A questo punto, il processo continua al blocco 709, in cui le banconote corrispondenti all’importo da prelevare sono caricate dai corrispondenti cassetti della cassaforte nella navetta (aperta di fronte ad essa). La navetta è quindi chiusa e trasportata alla bocca di erogazione al blocco 712. In particolare, la struttura di sbarramento si apre in sincronia con il movimento della navetta per consentire il suo passaggio, all’esterno della cassaforte, dopodiché la struttura di sbarramento si chiude; quando il sensore di traguardo rileva che la navetta ha raggiunto la bocca di erogazione, la navetta si ferma (rimanendo spinta contro la bocca di erogazione in modo da rimanere in posizione). A questo punto, le banconote sono presentate all’utente al blocco 715. A tale scopo, la bocca di erogazione è aperta ed il meccanismo di presentazione della navetta è azionato per muovere le banconote verso la bocca di erogazione; appena il sensore interno della navetta non rileva più la presenza delle banconote (in quanto sporgenti dalla navetta attraverso la bocca di erogazione nella posizione di prelievo), il meccanismo di presentazione è disattivato.
Un temporizzatore per misurare il periodo di prelievo è inizializzato al blocco 718 (ad esempio, impostandolo uguale alla durata del periodo di prelievo per un temporizzatore con conteggio del tempo all’indietro). Un test è quindi eseguito al blocco 721 per verificare se il sensore esterno della navetta rileva ancora la presenza delle banconote nella stessa. In caso negativo le banconote sono state prelevate dall’utente, per cui la bocca di erogazione è chiusa e la navetta ritorna verso la cassaforte; dopo eventuali azioni accessorie di completamento dell’operazione di prelievo (come la stampa di una ricevuta) il processo ritorna al blocco 703 in attesa di una successiva richiesta di prelievo.
Al contrario (se le banconote non sono ancora state prelevate dall’utente), il flusso di attività si divide al blocco 724 in accordo con la configurazione del distributore automatico (per verificare la zona di analisi durante il periodo di prelievo); in particolare, se l’operazione è basata sulla verifica del rientro delle banconote sono eseguiti i blocchi 727-733, se l’operazione è basata sulla verifica delle immagini digitali dell’interno della navetta sono eseguiti i blocchi 736-748, se l’operazione è basata sulla verifica del rientro della navetta sono eseguiti i blocchi 751-760, e se l’operazione è basata sulla verifica della comparsa di oggetti all’esterno della bocca di erogazione sono eseguiti i blocchi 763-769. In ogni caso, il flusso di attività si ricongiunge ad uno dei blocchi 721, 772 o 781 secondo il risultato di tale verifica.
Considerando in particolare il blocco 727 (verifica del rientro delle banconote), è verificato se il sensore interno della navetta rileva la presenza delle banconote nella stessa. Il flusso di attività si divide al blocco 730 in accordo con il risultato di tale verifica. Se il sensore interno della navetta non rileva la presenza delle banconote nella stessa, un altro test è eseguito al blocco 733 per verificare se il periodo di prelievo è terminato (come indicato dal corrispondente temporizzatore). In caso negativo, il processo ritorna al blocco 721 per reiterare le stesse operazioni di cui sopra. Al contrario, appena il periodo di prelievo è terminato (senza che le banconote siano rientrate nella navetta) il flusso di attività continua al blocco 772. Facendo di nuovo riferimento al blocco 730, se il sensore interno della navetta rileva la presenza delle banconote nella stessa il processo continua invece al blocco 781.
Considerando ora il blocco 736 (verifica delle immagini digitali dell’interno della navetta), l’immagine digitale iniziale (della porzione dell’interno della navetta visibile) è acquisita. Un’immagine digitale successiva (della stessa porzione dell’interno della navetta visibile) è quindi acquisita al blocco 739. L’immagine digitale successiva è confrontata con l’immagine digitale iniziale al blocco 742. Il flusso di attività si divide al blocco 745 in accordo con il risultato di tale confronto. Se l’immagine digitale successiva corrisponde all’immagine digitale iniziale, un altro test è eseguito al blocco 748 per verificare se il periodo di prelievo è terminato. In caso negativo, il processo ritorna al blocco 721 per reiterare le stesse operazioni di cui sopra. Al contrario, appena il periodo di prelievo è terminato il flusso di attività continua al blocco 772. Facendo di nuovo riferimento al blocco 745, se l’immagine digitale successiva differisce dall’immagine digitale iniziale in modo significativo il processo continua invece al blocco 781; ad esempio, ciò si verifica quando l’immagine digitale successiva differisce dall’immagine digitale per un numero prefissato di iterazioni consecutive del ciclo sopra descritto o per un tempo prefissato (ad esempio, 2-10 iterazioni o 1-5 s), in modo da trascurare variazioni dell’immagine successiva nel corso del prelievo delle banconote da parte dell’utente.
Considerando poi il blocco 751 (verifica del rientro della navetta), il trasportatore della navetta è lasciato libero di muoversi. Il processo continua al blocco 754, in cui è verificato se il sensore di traguardo rileva la presenza della navetta in corrispondenza della bocca di erogazione (o se il motore del suo meccanismo di trasporto incrementa il consumo di corrente). Il flusso di attività si divide al blocco 757 in accordo con il risultato di tale verifica. Se il sensore di traguardo rileva ancora la presenza della navetta (o nessun incremento significativo di consumo di corrente è rilevato), un altro test è eseguito al blocco 760 per verificare se il periodo di prelievo è terminato. In caso negativo, il processo ritorna al blocco 721 per reiterare le stesse operazioni di cui sopra. Al contrario, appena il periodo di prelievo è terminato il flusso di attività continua al blocco 772. Facendo di nuovo riferimento al blocco 757, se il sensore di traguardo non rileva più la presenza della navetta in modo significativo (o un incremento significativo di consumo di corrente è rilevato) il processo continua invece al blocco 781; ad esempio, ciò si verifica quando la presenza della navetta non è rilevata (o un incremento di consumo di corrente superiore a 1-10% è rilevato) per un tempo prefissato (ad esempio, 1-5 s), in modo da trascurare eventuali azioni maldestre dell’utente nel corso del prelievo delle banconote.
Considerando infine il blocco 763 (verifica della comparsa di oggetti in corrispondenza della bocca di erogazione), è verificato se il dispositivo antimanomissione rileva la presenza di un oggetto all’esterno della bocca di erogazione. Il flusso di attività si divide al blocco 766 in accordo con il risultato di tale verifica. Se la presenza di nessun oggetto è rilevata all’esterno della bocca di erogazione, un altro test è eseguito al blocco 769 per verificare se il periodo di prelievo è terminato. In caso negativo, il processo ritorna al blocco 721 per reiterare le stesse operazioni di cui sopra. Al contrario, appena il periodo di prelievo è terminato il flusso di attività continua al blocco 772. Facendo di nuovo riferimento al blocco 766, se il dispositivo anti-manomissione rileva la presenza di un oggetto all’esterno della bocca di erogazione in modo significativo il processo continua invece al blocco 781; ad esempio, ciò si verifica quando la presenza dell’oggetto è rilevata per un tempo prefissato (ad esempio, 1-5 s), in modo da trascurare la presenza della mano dell’utente nel corso del prelievo delle banconote.
Con riferimento ora al blocco 772 (il quale è raggiunto dai blocchi 733, 748, 760 o 769 quando le banconote non sono prelevate durante il periodo di prelievo senza che sia rilevata alcuna variazione significativa della zona di analisi), le banconote sono riportate nel distributore automatico; in particolare, il meccanismo di presentazione della navetta è azionato per muovere le banconote in rientro dalla bocca di erogazione; appena il sensore interno della navetta rileva le banconote (in quanto riportate all’interno della navetta nella posizione di trasporto), il meccanismo di presentazione è disattivato e la bocca di erogazione è chiusa. La navetta è quindi riportata all’interno della cassaforte al blocco 775. In particolare, la struttura di sbarramento si apre in sincronia con il movimento della navetta per consentire il suo passaggio, dopodiché la struttura di sbarramento si chiude; appena un corrispondente sensore rileva che la navetta ha raggiunto la cassaforte, la navetta si ferma. A questo punto, il processo continua al blocco 778, in cui le banconote sono scaricate dalla navetta nel cassetto di recupero della cassaforte. Successivamente la navetta ritorna nella posizione di stazionamento, pronta per una successiva operazione di prelievo. Il flusso di attività ritorna al blocco 703 in attesa di una successiva richiesta di prelievo.
Con riferimento invece al blocco 781 (il quale è raggiunto dai blocchi 730, 745, 757 o 766 quando una variazione significativa della zona di analisi è rilevata in corrispondenza del periodo di prelievo), il distributore automatico si porta in una condizione di allarme; ad esempio, è possibile inviare una corrispondente segnalazione a personale addetto alla tele-sorveglianza ed alle forze dell’ordine e/o scattare fotografie, registrare un filmato della zona antistante il distributore automatico od attivare un sistema di marchiatura della banconote. In ogni caso, il distributore automatico è bloccato al blocco 784 senza aprire la struttura di sbarramento e senza far ritornare la navetta all’interno della cassaforte (ad esempio, semplicemente chiudendo la bocca di erogazione). Un test è eseguito al blocco 787 per verificare se il distributore automatico è stato ripristinato (ad esempio, tramite appositi comandi a distanza attivati dal personale addetto alla tele-sorveglianza e dopo che la situazione di pericolo è stata risolta, od interpretata come un falso allarme). In questo caso, il processo ritorna al blocco 784 in un ciclo di attesa. Appena il distributore automatico è stato ripristinato, il flusso di attività ritorna al blocco 703 in attesa di una successiva richiesta di prelievo.
Naturalmente, al fine di soddisfare esigenze contingenti e specifiche, un tecnico del ramo potrà apportare numerose modifiche e varianti logiche e/o fisiche alla presente divulgazione. Più specificamente, sebbene tale divulgazione sia stata descritta con un certo livello di dettaglio con riferimento ad una o più sue forme di realizzazione, è chiaro che varie omissioni, sostituzioni e cambiamenti nella forma e nei dettagli così come altre forme di realizzazione sono possibili. In particolare, diverse forme di realizzazione della presente divulgazione possono essere messe in pratica anche senza gli specifici dettagli (come i valori numerici) esposti nella precedente descrizione per fornire una loro più completa comprensione; al contrario, caratteristiche ben note possono essere state omesse o semplificate al fine di non oscurare la descrizione con particolari non necessari. Inoltre, è espressamente inteso che specifici elementi e/o passi di metodo descritti in relazione ad ogni forma di realizzazione della presente divulgazione possono essere incorporati in qualsiasi altra forma di realizzazione come una normale scelta di progetto. In ogni caso, qualificatori ordinali o altro sono usati meramente come etichette per distinguere elementi con lo stesso nome ma non connotano per sé stessi alcuna priorità, precedenza o ordine. Inoltre, i termini includere, comprendere, avere, contenere e comportare (e qualsiasi loro forma) dovrebbero essere intesi con un significato aperto e non esauriente (ossia, non limitato agli elementi recitati), i termini basato su, dipendente da, in accordo con, secondo, funzione di (e qualsiasi loro forma) dovrebbero essere intesi con un rapporto non esclusivo (ossia, con eventuali ulteriori variabili coinvolte) ed il termine uno/una dovrebbe essere inteso come uno o più elementi (a meno di espressa indicazione contraria).
Ad esempio, una forma di realizzazione fornisce un metodo per controllare un distributore automatico di banconote. Il metodo comprende le seguenti operazioni. Un insieme di una o più banconote da erogare è presentato ad un utente in risposta ad una richiesta di prelievo; detto presentare le banconote comprende trasportare le banconote da una cassaforte ad una bocca di erogazione attraverso una struttura di sbarramento aperta per consentire un transito delle banconote, chiudere la struttura di sbarramento per sbarrare almeno parzialmente un accesso alla cassaforte ed aprire la bocca di erogazione (portando le banconote in una posizione di prelievo). Le banconote sono riportate nel distributore automatico in risposta ad un mancato prelievo delle banconote entro un periodo di prelievo dalla loro presentazione all’utente; detto riportare le banconote nel distributore automatico comprende chiudere la bocca di erogazione, aprire la struttura di sbarramento e riportare le banconote nella cassaforte attraverso la struttura di sbarramento aperta. Una zona di analisi, corrispondente alle banconote nella posizione di prelievo, è verificata in corrispondenza del periodo di prelievo. Detto aprire la struttura di sbarramento e detto riportare le banconote nella cassaforte sono disabilitati in accordo con una variazione della zona di analisi.
Comunque, considerazioni analoghe si applicano se il metodo è applicato ad un qualsiasi distributore automatico di banconote (vedi sotto). Le banconote possono essere presentate alla bocca di erogazione in qualsiasi modo, e possono essere riportate nel distributore automatico in qualsiasi modo (vedi sotto); in particolare, la struttura di sbarramento può essere controllata in altro modo (ad esempio, chiudendola solo quando è aperta la bocca di erogazione). La zona di analisi può essere verificata in qualsiasi modo in corrispondenza del periodo di prelievo; ad esempio, è possibile monitorare continuamente la zona di analisi (come ogni 1-2 s), oppure verificarla solamente al termine del periodo di prelievo.
Le modalità di verifica della zona di analisi sopra menzionate possono essere utilizzate in alternativa (sia statica con solo una di essa disponibile, sia dinamica con la possibilità di abilitarle selettivamente), contemporaneamente (con la variazione della zona di analisi che è rilevata appena ciò avviene in una delle modalità utilizzate) o in combinazione (con la variazione della zona di analisi che è rilevata con una o più modalità principali, come quella basata sul rientro delle banconote e/o quella basata sulle immagini digitali, mentre le altre modalità sono utilizzate solamente per una sua conferma); inoltre, tali modalità possono essere abilitate sia manualmente sia automaticamente (ad esempio, incrementandole in periodi più rischiosi come di notte). Qualsiasi altra azione può essere eseguita in risposta alla variazione della zona di analisi (ad esempio, dalla semplice disabilitazione del ritiro delle banconote, con o senza la chiusura della bocca di erogazione, ad altre azioni aggiuntive, come l’attivazione di un sistema di sicurezza).
In una forma di realizzazione, detto presentare un insieme di una o più banconote comprende le seguenti operazioni. Le banconote sono caricate dalla cassaforte in una navetta (in una posizione di trasporto all’interno della navetta). La navetta è trasportata dalla cassaforte alla bocca di erogazione. Le banconote sono mosse dalla posizione di trasporto alla posizione di prelievo, in cui sporgono dalla navetta attraverso la bocca di erogazione. Detto riportare le banconote nel distributore automatico comprende le seguenti operazioni. Le banconote sono riportate dalla posizione di prelievo alla posizione di trasporto. La navetta è riportata dalla bocca di erogazione alla cassaforte. Le banconote sono scaricate dalla navetta nella cassaforte.
Comunque, una qualsiasi struttura, forma o dimensione è possibile della navetta (ad esempio, a vassoio), del suo meccanismo di trasporto (ad esempio, a cremagliera o anche con un motore proprio della navetta che la muove lungo una guida fissa), di un meccanismo di carico/scarico delle banconote da/nei cassetti (ad esempio, a ventose), e del meccanismo di presentazione delle banconote (ad esempio, a pinze). In ogni caso, la stessa soluzione può anche essere implementata in un distributore automatico privo di navetta (ad esempio, con un nastro trasportatore delle banconote tra la cassaforte e la bocca di erogazione).
In una forma di realizzazione, detto verificare una zona di analisi comprende verificare un rientro almeno parziale delle banconote nel distributore in corrispondenza del periodo di prelievo.
Comunque, il rientro delle banconote può essere verificato in qualsiasi modo (ad esempio, quando un arretramento delle banconote dalla bocca di erogazione supera un valore di soglia, come 1-30 mm, e/o permane per un tempo prefissato, come 1-10 s).
In una forma di realizzazione, detto verificare un rientro almeno parziale delle banconote comprende verificare una presenza delle banconote nella posizione di trasporto in corrispondenza del periodo di prelievo.
Comunque, la presenza delle banconote nella posizione di trasporto può essere verificata con sensori di qualsiasi tipo ed in qualsiasi posizione e numero (ad esempio, una batteria di sensori ad infrarossi allineati trasversalmente alla bocca di erogazione); in ogni caso, nulla vieta di utilizzare sensori dedicati per verificare il rientro delle banconote (indipendentemente dai sensori interni ed esterni della navetta).
In una forma di realizzazione, detto verificare una zona di analisi comprende le seguenti operazioni. Un’immagine digitale iniziale è acquisita della zona di analisi in risposta alla presentazione delle banconote all’utente. Almeno un’immagine digitale successiva è acquisita della zona di analisi durante il periodo di prelievo. Detta almeno un’immagine digitale successiva è confrontata con l’immagine digitale iniziale.
Comunque, le immagini digitali possono essere acquisite con altri mezzi (ad esempio, una foto-camera a raggi infrarossi) disposti in qualsiasi posizione (vedi sotto); analogamente, le immagini digitali possono essere di qualsiasi tipo (ad esempio, a livelli di grigio) ed in qualsiasi numero. Le immagini digitali possono essere confrontate in qualsiasi modo (ad esempio, utilizzando algoritmi di riconoscimento immagini). In ogni caso, la differenza tra le immagini digitali successive e l’immagine digitale iniziale può essere verificata in qualsiasi modo (ad esempio, appena un’immagine digitale successiva differisce dall’immagine digitale iniziale, o quando una differenza cumulativa nel tempo raggiunge un valore di soglia).
In una forma di realizzazione, detto acquisire un’immagine digitale iniziale e detto acquisire almeno un’immagine digitale successiva comprendono, per ogni immagine digitale, acquisire l’immagine digitale attraverso almeno parte della navetta in materiale trasparente e/o attraverso almeno una finestra della navetta che espongono almeno una porzione interna della navetta corrispondente alle banconote nella posizione di prelievo.
Comunque, la navetta può essere realizzata in qualsiasi materiale trasparente (ad esempio, vetro comune, sacrificale, semplice o temperato, anche percorso da conduttori atti a svolgere la funzione di interruttore elettrico del motore della navetta) e/o con finestre di qualsiasi forma, dimensione ed in qualsiasi posizione e numero (sia isolatamente sia in combinazione tra loro); inoltre, la porzione visibile dell’interno della navetta può essere in qualsiasi posizione e con una qualsiasi estensione. In ogni caso, la possibilità di acquisire le immagini digitali in altro modo non è esclusa (ad esempio, dal basso o con foto-diodi disposti all’interno od all’esterno della navetta al fine di migliorare il controllo spaziale e dimensionale).
In una forma di realizzazione, detto verificare una zona di analisi comprende verificare un rientro almeno parziale della navetta nel distributore automatico in corrispondenza del periodo di prelievo.
Comunque, il rientro della navetta può essere verificato in qualsiasi modo (ad esempio, quando il suo allontanamento dalla bocca di erogazione supera un valore di soglia, come 1-30 mm, e/o permane per un tempo prefissato, come 1-10 s); inoltre, ciò può essere verificato con sensori di qualsiasi tipo ed in qualsiasi posizione e numero (ad esempio, una batteria di sensori ottici allineati trasversalmente alla bocca di erogazione), anche dedicati a tale scopo (indipendentemente dal sensore di traguardo), oppure senza utilizzare alcun sensore (quando è rilevato l’incremento di consumo di corrente del corrispondente motore).
In una forma di realizzazione, detto verificare una zona di analisi comprende verificare una comparsa di un oggetto in corrispondenza della bocca di erogazione in corrispondenza del periodo di prelievo.
Comunque, la comparsa di un oggetto (all’esterno e/o all’interno) della bocca di erogazione può essere verificato in qualsiasi modo (ad esempio, quando la sua presenza supera un tempo prefissato, come 1-10 s); inoltre, ciò può essere verificato con sensori di qualsiasi tipo ed in qualsiasi posizione e numero (ad esempio, una batteria di sensori ad infrarossi disposti sotto, sopra e/o a fianco della bocca di erogazione), anche dedicati a tale scopo (indipendentemente dal sistema antimanomissione).
In generale, considerazioni analoghe si applicano se la stessa soluzione è implementata con un metodo equivalente (usando passi simili con le stesse funzioni di più passi o loro porzioni, rimovendo alcuni passi non essenziali, o aggiungendo ulteriori passi opzionali); inoltre, i passi possono essere eseguiti in ordine diverso, in parallelo o sovrapposti (almeno in parte).
Una forma di realizzazione fornisce un programma per elaboratore adatto a realizzare i passi del metodo di cui sopra quando il programma per elaboratore è eseguito su un dispositivo di controllo di un distributore automatico di banconote.
Comunque, il dispositivo di controllo può avere un'altra struttura o comprendere elementi similari (come memorie cache che memorizzano temporaneamente i programmi o una loro parte); inoltre, è possibile sostituire il dispositivo di controllo con un qualsiasi sistema computazionale, sia fisico sia virtuale (ad esempio, un PLC), o con una combinazione di entità multiple (ad esempio, un PC separato che si interfaccia con un controllore del distributore automatico). In ogni caso, considerazioni simili si applicano se il programma è strutturato in modo diverso, o se sono previsti moduli o funzioni diversi, aggiuntivi o alternativi; analogamente, le strutture di memoria possono essere di altro tipo, o possono essere sostituite con entità equivalenti (non necessariamente consistenti in supporti fisici di memorizzazione). Il programma può assumere qualsiasi forma adatta ad essere usata da un sistema computazionale o in connessione con essa, con ciò configurando il sistema computazionale ad eseguire le operazioni desiderate; in particolare, il programma può essere in forma di software esterno o residente, firmware, o micro-codice (sia in codice oggetto sia in codice sorgente – ad esempio, da compilare o interpretare). Inoltre, è possibile fornire il programma su un qualsiasi supporto utilizzabile da elaboratore (ed in particolare come un articolo di manifattura su un supporto non-transitorio); il supporto può essere qualsiasi elemento adatto a contenere, memorizzare, comunicare, propagare, o trasferire il programma. Ad esempio, il supporto può essere di tipo elettronico, magnetico, ottico, elettromagnetico, a infrarossi, o a semiconduttore; esempi di tale supporto sono dischi fissi (dove il programma può essere pre-caricato), dischi rimovibili, nastri, schede, cavi, fibre, connessioni senza fili, reti, onde di diffusione, e simili. In ogni caso, la soluzione in accordo con una forma di realizzazione della presente divulgazione si presta ad essere implementata anche con una struttura hardware (ad esempio, integrata in una o più piastrine in materiale semiconduttore), o con una combinazione di software ed hardware opportunamente programmati o in altro modo configurati.
Una forma di realizzazione fornisce un distributore automatico di banconote comprendente mezzi configurati per eseguire i passi del metodo di cui sopra.
Comunque, il distributore automatico può essere di qualsiasi tipo (nel significato più ampio del termine); ad esempio, il distributore automatico può essere utilizzato con carte di credito, senza alcuna carta bancaria, con sistemi di sicurezza diversi, alternativi o aggiuntivi. Inoltre, la cassaforte può essere di qualsiasi tipo (ad esempio, senza cassetti), la bocca di erogazione può essere di qualsiasi tipo (ad esempio, a vassoio o cassetto). La struttura di sbarramento può essere disposta in qualsiasi posizione (ad esempio, tra la cassaforte e la bocca di erogazione) e può essere di qualsiasi tipo (con un numero qualsiasi di componenti mobili); in particolare, la struttura di sbarramento può sbarrare l’accesso alla cassaforte totalmente (ad esempio, con una o più saracinesche, ghigliottine, scudi, barriere o otturatori) oppure anche solo parzialmente (ad esempio, con uno o più pistoni).
In generale, considerazioni analoghe si applicano se il distributore automatico ha una diversa struttura o comprende componenti equivalenti (ad esempio, in diversi materiali), o ha altre caratteristiche di funzionamento. In ogni caso, qualsiasi suo componente può essere separato in più elementi, o due o più componenti possono essere combinati in un singolo elemento; inoltre, ogni componente può essere replicato per supportare l’esecuzione delle corrispondenti operazioni in parallelo. Inoltre, a meno di indicazione contraria, qualsiasi interazione tra diversi componenti generalmente non necessita di essere continua, e può essere sia diretta sia indiretta tramite uno o più intermediari.
Inoltre, la soluzione sopra descritta si presta ad essere realizzata e messa in commercio anche come kit di modifica per l’applicazione a distributori automatici pre-esistenti (ad esempio, come aggiornamento di un suo programma di controllo).

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Un metodo (700) per controllare un distributore automatico di banconote comprendente: presentare (703-715) un insieme di una o più banconote da erogare ad un utente in risposta ad una richiesta di prelievo, detto presentare le banconote comprendendo trasportare le banconote da una cassaforte ad una bocca di erogazione attraverso una struttura di sbarramento aperta per consentire un transito delle banconote, chiudere la struttura di sbarramento per sbarrare almeno parzialmente un accesso alla cassaforte ed aprire la bocca di erogazione portando le banconote in una posizione di prelievo, riportare (772-778) le banconote nel distributore automatico in risposta ad un mancato prelievo delle banconote entro un periodo di prelievo dalla loro presentazione all’utente, detto riportare le banconote nel distributore automatico comprendendo chiudere la bocca di erogazione, aprire la struttura di sbarramento e riportare le banconote nella cassaforte attraverso la struttura di sbarramento aperta, caratterizzato da verificare (718-769) una zona di analisi corrispondente alle banconote nella posizione di prelievo in corrispondenza del periodo di prelievo, e disabilitare (771-784) detto aprire la struttura di sbarramento e detto riportare le banconote nella cassaforte in accordo con una variazione della zona di analisi.
  2. 2. Il metodo (700) secondo la rivendicazione 1, in cui detto presentare (703-715) un insieme di una o più banconote comprende: caricare (709) le banconote dalla cassaforte in una navetta, le banconote essendo caricate in una posizione di trasporto all’interno della navetta, trasportare (712) la navetta dalla cassaforte alla bocca di erogazione, e muovere (715) le banconote dalla posizione di trasporto alla posizione di prelievo in cui sporgono dalla navetta attraverso la bocca di erogazione, ed in cui detto riportare (772-778) le banconote nel distributore automatico comprende: riportare (772) le banconote dalla posizione di prelievo alla posizione di trasporto, riportare (775) la navetta dalla bocca di erogazione alla cassaforte, e scaricare (778) le banconote dalla navetta nella cassaforte.
  3. 3. Il metodo (700) secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui detto verificare (718-769) una zona di analisi comprende: verificare (727-733) un rientro almeno parziale delle banconote nel distributore automatico in corrispondenza del periodo di prelievo.
  4. 4. Il metodo (700) secondo la rivendicazione 3 quando dipendente dalla rivendicazione 2, in cui detto verificare (727-733) un rientro almeno parziale delle banconote comprende: verificare (727-730) una presenza delle banconote nella posizione di trasporto in corrispondenza del periodo di prelievo.
  5. 5. Il metodo (700) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 4, in cui detto verificare (718-769) una zona di analisi comprende: acquisire (736) un’immagine digitale iniziale della zona di analisi in risposta alla presentazione delle banconote all’utente, acquisire (739) almeno un’immagine digitale successiva della zona di analisi durante il periodo di prelievo, e confrontare (742-748) detta almeno un’immagine digitale successiva con l’immagine digitale iniziale.
  6. 6. Il metodo secondo la rivendicazione 5 quando dipendente direttamente o indirettamente dalla rivendicazione 2, in cui detto acquisire (736) un’immagine digitale iniziale e detto acquisire (739) almeno un’immagine digitale successiva comprendono, per ogni immagine digitale: acquisire (736;739) l’immagine digitale attraverso almeno parte della navetta in materiale trasparente e/o attraverso almeno una finestra della navetta che espongono almeno una porzione interna della navetta corrispondente alle banconote nella posizione di prelievo.
  7. 7. Il metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 6 quando dipendente direttamente o indirettamente dalla rivendicazione 2, in cui detto verificare (718-769) una zona di analisi comprende: verificare (751-760) un rientro almeno parziale della navetta nel distributore automatico in corrispondenza del periodo di prelievo.
  8. 8. Il metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 7, in cui detto verificare (718-769) una zona di analisi comprende: verificare (763-769) una comparsa di un oggetto in corrispondenza della bocca di erogazione in corrispondenza del periodo di prelievo.
  9. 9. Un programma per elaboratore adatto a realizzare i passi del metodo (700) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 8 quando il programma per elaboratore è eseguito su un dispositivo di controllo (170) di un distributore automatico di banconote (100).
  10. 10. Un distributore automatico di banconote (100) comprendente mezzi (170) configurati per eseguire i passi del metodo (700) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 8.
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