ITMI20131074A1 - Cilindro di serratura a pistoncini, ad elevata sicurezza contro tentativi di effrazione. - Google Patents

Cilindro di serratura a pistoncini, ad elevata sicurezza contro tentativi di effrazione. Download PDF

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ITMI20131074A1 IT001074A ITMI20131074A ITMI20131074A1 IT MI20131074 A1 ITMI20131074 A1 IT MI20131074A1 IT 001074 A IT001074 A IT 001074A IT MI20131074 A ITMI20131074 A IT MI20131074A IT MI20131074 A1 ITMI20131074 A1 IT MI20131074A1
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Description

"CILINDRO DI SERRATURA A PISTONCINI, AD ELEVATA SICUREZZA CONTRO TENTATIVI DI EFFRAZIONE"
D E S C R I Z I O N E
Il presente trovato ha come oggetto un cilindro di serratura a pistoncini ad elevata sicurezza contro tentativi di effrazione.
I cilindri di serrature a pistoncini di tipo noto comprendono generalmente un corpo fisso o statore al cui interno è alloggiato, in modo girevole attorno al suo asse, un rotore o nucleo. Statore e rotore recano rispettivamente un certo numero di pistoncini o perni alloggiati in rispettivi canali di scorrimento cilindrici ricavati nello statore e nel rotore. I pistoncini, di diversa lunghezza, sono comandati da apposite molle alloggiate nello statore. Generalmente, ciascun canale di scorrimento alloggia una coppia di pistoncini: un primo pistoncino o pistoncino attivo che è atto ad entrare in contatto con la chiave e un secondo pistoncino o pistoncino passivo che è interposto tra il pistoncino attivo e la relativa molla. Nella configurazione di serratura chiusa, i canali di scorrimento di statore e rotore che ospitano le coppie di pistoncini sono allineati, ed i pistoncini di ogni coppia sono spinti dalle molle in modo che i pistoncini passivi funzionino da linguette non permettendo la rotazione del rotore relativamente allo statore.
L'apposita chiave, introdotta nel relativo recesso, denominato anche fessura o fresatura, definito nel rotore, grazie al suo profilo sagomato (cifratura) comanda la dislocazione dei pistoncini all'interno dei rispettivi canali di scorrimento, in modo che la superficie di contatto tra pistoncini attivi e passivi si trovi in corrispondenza della superficie cilindrica di accoppiamento tra rotore e statore. In questo modo i pistoncini attivi sono perfettamente contenuti nel rotore, ed i pistoncini passivi nello statore, consentendo la rotazione del rotore rispetto allo statore, a chiave inserita. Una dislocazione eccessiva (o insufficiente) di una coppia di pistoncini comporta che il pistoncino attivo (o passivo) si trovi a cavallo della superficie di accoppiamento tra rotore e statore, e quando ciò si verifica anche per una sola coppia di pistoncini, la rotazione è impedita e la serratura resta chiusa.
Tali cilindri di serratura a pistoncini di tipo noto denotano problemi ed inconvenienti, tra i quali va annoverato il fatto che possono essere facilmente azionati per ottenere l'apertura delle serrature con tecniche di effrazione abbastanza semplici e non distruttive.
Due tra le tecniche di effrazione dei cilindri di serrature a pistoncini maggiormente utilizzate sono costituite dalla tecnica cosiddetta "lock picking" e dalla tecnica cosiddetta "lock bumping" .
Nella tecnica "lock picking" lo scassinatore sfrutta i difetti ed i giochi meccanici dovuti alle tolleranze di costruzione e/o all'usura del cilindro di serratura. In particolare lo scassinatore applica un momento torcente al rotore, con un grimaldello tensore, avviandone la rotazione . Tale rotazione è subito interrotta dalla presenza dei pistoncini a cavallo della linea di separazione tra rotore e statore, ma frequentemente uno dei pistoncini interferisce prima degli altri determinando il blocco della rotazione. Lo scassinatore può riconoscerlo per tentativi usando un grimaldello palpatore, infatti premendo i pistoncini attivi può percepire quale oppone più resistenza allo spostamento. A questo punto posiziona tale pistoncino in posizione corretta e il rotore effettua una rotazione piccolissima, ma percettibile con un tatto allenato, finché un altro pistoncino di un'altra coppia di pistoncini interviene bloccando il rotore. Il pistoncino passivo correttamente posizionato si incastra nello statore e non trasmette più la spinta della molla al pistoncino attivo, che eventualmente può ricadere per gravità. Il procedimento viene ripetuto fino al corretto posizionamento di ciascuna coppia di pistoncini .
Uno scassinatore esperto riesce a superare anche l'ostacolo costituito da serrature a pistoncini più sofisticate di tipo noto, nelle quali si adottano particolari pistoncini di sicurezza, detti anche anti-manipolazione, i quali presentano una forma "a rocchetto", o "a fungo". Per via della loro forma, tali pistoncini consentono una rotazione precoce del rotore, prima del loro posizionamento corretto, in tal modo cercando di ingannare lo scassinatore o quantomeno rallentandone il lavoro.
Nella tecnica di effrazione detta "lock bumping", una chiave con intagli profondi viene introdotta, ma non completamente, nel rotore del cilindro. Mentre si imprime una forza di rotazione alla chiave, abbastanza leggera da non impedire un movimento quasi libero dei pistoncini, la si percuote sul fondo, completandone l'inserimento. Questa azione produce sui pistoncini attivi una spinta impulsiva che, se il colpo è sufficientemente secco, si trasmette in buona parte a quelli passivi causandone l'ingresso completo nello statore. Se per un istante tutti i pistoncini attivi sono ancora nel rotore e tutti i passivi nello statore, la forza di rotazione impressa alla chiave è sufficiente a dare inizio all'apertura della serratura. Questa tecnica di effrazione è utilizzabile con successo anche in cilindri di serrature in cui sono previsti i suddetti pistoncini di sicurezza antimanipolazione .
Compito precipuo del presente trovato è quello di risolvere i problemi sopra esposti, realizzando un cilindro di serratura a pistoncini che offra adeguate garanzie di sicurezza contro tentativi di effrazione .
Nell'ambito di questo compito, uno scopo del presente trovato è quello di realizzare un cilindro di serratura a pistoncini in grado di resistere a tentativi di effrazione con tecniche di scasso sia del tipo "lock picking" che del tipo "lock dumping" .
Un ulteriore scopo del trovato è quello di realizzare un cilindro di serratura a pistoncini che sia compatibile con qualsiasi tipo serratura a cilindro, a partire dalle serrature che prevedono chiavi comuni, chiavi speciali per il controllo della duplicazione, chiavi passepartout, e/o che possa essere integrato con ulteriori accorgimenti di sicurezza, di tipo noto.
Un altro scopo del trovato è quello di realizzare un cilindro di serratura a pistoncini che risulti relativamente semplice da realizzare ed economicamente competitivo.
Questo compito, nonché questi ed altri scopi che meglio appariranno in seguito, sono raggiunti da un cilindro di serratura a pistoncini, comprendente :
- uno statore con definita internamente una sede sostanzialmente cilindrica;
- un rotore con definito un recesso per una chiave ed alloggiato coassialmente e in modo girevole, attorno al suo asse, in detta sede;
- almeno un canale di scorrimento sviluppantesi sostanzialmente radialmente rispetto all'asse di detto rotore e composto da una prima parte, definita in detto rotore e comunicante con detto recesso, e da una seconda parte, definita in detto statore; detta prima parte del canale di scorrimento essendo allineabile con detta seconda parte del canale di scorrimento mediante la rotazione di detto rotore attorno al suo asse relativamente a detto statore;
- almeno due pistoncini alloggiati in detto canale di scorrimento e mobili lungo detto canale di scorrimento, per azione dell'inserimento di detta chiave in detto recesso, da una posizione di interferenza, nella quale uno di detti pistoncini è disposto contemporaneamente sia in detta prima parte del canale di scorrimento sia in detta seconda parte del canale di scorrimento impedendo la rotazione di detto rotore, ad una posizione di non interferenza, nella quale non impediscono la rotazione di detto rotore attorno al suo asse relativamente a detto statore;
caratterizzato dal fatto di comprendere primi mezzi di sicurezza attivabili per bloccare lo scorrimento di detti pistoncini lungo detto canale di scorrimento; detti primi mezzi di sicurezza essendo attivabili sostanzialmente indipendentemente dalla posizione di detti pistoncini lungo il relativo canale di scorrimento e la rotazione di detto rotore attorno al suo asse relativamente a detto statore essendo subordinata all'attivazione di detti primi mezzi di sicurezza.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del trovato risulteranno maggiormente dalla descrizione di alcune forme di esecuzione preferite, ma non esclusive, di un cilindro di serratura secondo il trovato, illustrate, a titolo indicativo e non limitativo, negli uniti disegni, in cui:
le figure da 1 a 12 illustrano una prima forma di esecuzione del cilindro di serratura secondo il trovato, più particolarmente:
la figura 1 illustra il cilindro di serratura in vista prospettica in esploso;
la figura 2 illustra il cilindro di serratura, in vista prospettica in esploso, sezionato assialmente;
la figura 3 illustra il cilindro di serratura secondo il trovato, sezionato assialmente in esploso ;
la figura 4 illustra il cilindro di serratura assemblato e sezionato assialmente, prima dell'inserimento della chiave nel recesso;
la figura 5 illustra il cilindro di serratura assemblato e sezionato assialmente, dopo l'inserimento della chiave nel recesso, con i primi mezzi di sicurezza non attivi;
la figura 6 illustra il cilindro di serratura assemblato e sezionato assialmente, dopo l'inserimento della chiave nel recesso, con i primi mezzi di sicurezza attivi;
la figura 7 è una sezione ingrandita della figura 5 eseguita secondo la linea VII-VII;
la figura 8 è una sezione ridotta della figura 5 eseguita lungo l'asse Vili-Vili;
la figura 9 è una sezione ridotta della figura 6 eseguita lungo l'asse IX-IX;
la figura 10 è una sezione ingrandita della figura 4 eseguita lungo l'asse X-X;
la figura 11 è una sezione ingrandita della figura 5 eseguita lungo l'asse XI-XI;
la figura 12 è una sezione ingrandita della figura 6 eseguita lungo l'asse XII-XII;
le figure da 13 a 16 illustrano una seconda forma di esecuzione del cilindro di serratura secondo il trovato, più particolarmente:
la figura 13 illustra il cilindro di serratura in vista prospettica in esploso con il corpo dello statore sezionato assialmente;
la figura 14 è una sezione del cilindro di serratura eseguita in un piano perpendicolare all'asse della parte dei canali di scorrimento definiti nello statore, e cioè una sezione eseguita similmente alla figura 7 della prima forma di esecuzione, con i primi mezzi di sicurezza non attivi;
la figura 15 è una sezione del cilindro di serratura eseguita come la figura 14, ma con i primi mezzi di sicurezza attivi;
la figura 16 è una sezione della figura 15 eseguita lungo l’asse XVI-XVI;
le figure da 17 a 19 illustrano una variante di esecuzione del cilindro di serratura secondo il trovato, più particolarmente:
la figura 17 illustra il cilindro di serratura in vista prospettica parzialmente in esploso e con il corpo dello statore sezionato assialmente;
la figura 18 illustra il cilindro di serratura in vista prospettica, con il corpo dello statore sezionato assialmente e con asportati alcuni elementi per maggiore chiarezza, con il rotore in una posizione rotazionale attorno al suo asse;
la figura 19 illustra il cilindro di serratura analogamente alla figura 18 con il rotore in un'altra posizione rotazionale attorno al suo asse;
le figure 20 e 21 illustrano, in vista prospettica, una variante di esecuzione dei pistoncini del cilindro di serratura secondo il trovato .
Con riferimento alle figure da 1 a 12, il cilindro di serratura secondo il trovato, nella prima forma di esecuzione, indicato globalmente con il numero di riferimento 1, comprende uno statore 2, nel quale è definita una sede 3 sostanzialmente cilindrica, ed un rotore 4, nel quale è definito un recesso 5, profilato, aperto in corrispondenza di una base del rotore 4 rivolta verso l'esterno dello statore 2 e destinato a ricevere la chiave 6 da utilizzare per aprire o chiudere la serratura. Il rotore 4 è alloggiato coassialmente e in modo girevole attorno al suo asse 7 nella sede 3.
All'interno dello statore 2 e del rotore 4 è definito almeno un canale di scorrimento 8 che si sviluppa sostanzialmente radialmente rispetto all'asse 7 del rotore 4 e che è composto da una prima parte 8a, la quale è definita nel rotore 4 e comunica con il recesso 5, e da una seconda parte 8b che è definita nello statore 2. La prima parte 8a del canale di scorrimento 8 è allineabìle con la seconda parte 8b del canale di scorrimento 8 mediante la rotazione del rotore 4 attorno al suo asse 7 relativamente allo statore 2. All'interno del canale di scorrimento 8 sono alloggiati almeno due pistoncini 9a, 9b che sono mobili lungo il canale di scorrimento 8, per azione dell'inserimento della chiave 6 nel recesso 5, per passare da una posizione di interferenza, nella quale uno dei pistoncini 9a, 9b è disposto contemporaneamente sia nella prima parte 8a del canale di scorrimento 8 sia nella seconda parte 8b del canale di scorrimento 8, e cioè sostanzialmente a cavallo delle superfici laterali del rotore 4 e della sede 3 in reciproco accoppiamento girevole, in modo tale da impedire la rotazione del rotore 4, ad una posizione di non interferenza, nella quale un pistoncino 9a è disposto nella prima parte 8a del canale di scorrimento 8, mentre l'altro pistoncino 9b è disposto nella seconda parte 8b del canale di scorrimento 8 in modo tale da non impedire la rotazione del rotore 4 attorno al suo asse 7 relativamente allo statore 2.
Opportunamente, come nei cilindri di serratura di tipo noto, è prevista una pluralità di canali di scorrimento 8 che sono disposti con i loro assi in un piano passante per l'asse 7 del rotore 4 e che sono affiancati tra loro lungo una direzione parallela all'asse 7 del rotore 4. Ciascuno dei canali di scorrimento 8 alloggia almeno due pistoncini 9a, 9b, rispettivamente: un primo pistoncino 9a 9a, o pistoncino attivo, che presenta una sua estremità disposta nel recesso 5 e destinata a contattare la chiave 6, ed un secondo pistoncino 9b, o pistoncino passivo, che è atto a contattare, con una sua estremità, l'estremità del primo pistoncino 9a opposta rispetto a quella disposta nel recesso 5. Sempre in modo analogo ai cilindri di serratura di tipo noto, sull'estremità del secondo pistoncino 9b, opposta rispetto al primo pistoncino 9a, agiscono primi mezzi elastici, costituiti da una molla elicoidale 11, interposta tra il fondo della seconda parte 8b del canale di scorrimento 8 e il secondo pistoncino 9b. La molla elicoidale 11 ha la funzione di spingere i pistoncini 9a, 9b in direzione del recesso 5 in modo tale da garantire il contatto dell'estremità dei primi pistoncini 9a, opposta rispetto ai secondi pistoncini 9b, contro il profilo sagomato, denominato cifratura, della chiave 6 quando questa viene inserita all'interno del recesso 5. Tale estremità dei primi pistoncini 9a è preferibilmente conformata a cono .
Secondo il trovato, il cilindro di serratura in oggetto comprende primi mezzi di sicurezza 13 che sono attivabili per bloccare lo scorrimento dei pistoncini 9a, 9b lungo il relativo canale di scorrimento 8. I primi mezzi di sicurezza 13 sono attivabili sostanzialmente indipendentemente dalla posizione dei pistoncini 9a, 9b lungo il relativo canale, di scorrimento 8 e la rotazione del rotore 4 attorno al suo asse 7 relativamente allo statore 2 è subordinata all'attivazione dei primi mezzi di sicurezza 13 .
Nella prima forma di esecuzione, come pure nella seconda forma di esecuzione che verrà descritta in seguito, la rotazione del rotore 4 attorno al suo asse 7 relativamente allo statore 2 non può iniziare se i primi mezzi di sicurezza 13 non sono attivati. In sostanza, tutta la rotazione del rotore 4 attorno al suo asse 7 relativamente allo statore 2 è subordinata all'attivazione dei primi mezzi di sicurezza 13.
Opportunamente, il cilindro di serratura secondo il trovato comprende anche secondi mezzi di sicurezza 12 che sono atti a bloccare la rotazione del rotore 4 attorno al suo asse 7 relativamente allo statore 2 e questi secondi mezzi di sicurezza 12 sono disattivabili solo dopo l'attivazione dei primi mezzi di sicurezza 13.
Nel cilindro di serratura secondo il trovato, nella prima forma di esecuzione che si sta descrivendo come pure nella seconda forma di esecuzione che verrà descritta in seguito, i primi mezzi di sicurezza 13 e i secondi mezzi di sicurezza 12 sono attivi sostanzialmente alternativamente tra loro e quindi i secondi mezzi di sicurezza 12, quando sono attivi, attuano il bloccaggio della rotazione del rotore 4 attorno al suo asse 7 relativamente allo statore 2, mentre i pistoncini 9a, 9b sono liberi di scorrere all'interno del relativo canale di scorrimento 8, e i primi mezzi di sicurezza 13, quando sono attivi, impediscono lo scorrimento dei pistoncini 9a, 9b all'interno del relativo canale di scorrimento 8, mentre il rotore 4 è libero di ruotare attorno al suo asse 7 relativamente allo statore 2, ovviamente in presenza della chiave 6 corretta. In una fase transitoria di funzionamento è comunque possibile che i primi mezzi di sicurezza 13 e i secondi mezzi di sicurezza 12 siano attivi contemporaneamente. In ogni caso, la disattivazione dei secondi mezzi di sicurezza 12 può avvenire soltanto dopo che i primi mezzi di sicurezza 13 sono attivati.
Lo statore 2 comprende un corpo 2a, nel quale è definita la sede 3 e, preferibilmente, l'attivazione, in alternativa tra loro, dei secondi mezzi di sicurezza 12 e dei primi mezzi di sicurezza 13 è ottenuta mediante lo spostamento assiale del rotore 4 relativamente al corpo 2a dello statore 2. Più particolarmente, il rotore 4 è mobile assialmente, all'interno della sede 3, relativamente al corpo 2a dello statore 2 da una prima posizione, nella quale sono attivi i secondi mezzi di sicurezza 12 e non sono attivi i primi mezzi di sicurezza 13, ad una seconda posizione, nella quale sono attivi i primi mezzi di sicurezza 13 e non sono attivi i secondi mezzi di sicurezza 12, e viceversa.
Opportunamente, i secondi mezzi di sicurezza 12 comprendono almeno una linguetta 14, 15 che sporge dalla superficie laterale del rotore 4 e che, quando il rotore 4 si trova nella prima posizione sopra citata, si impegna con una cava 16, 17 definita nella superficie laterale della sede 3 dello statore 2, mentre quando il rotore 4 si trova nella seconda posizione sopra citata, si impegna con una scanalatura circonf erenziale 18, 19 che è definita nella superficie laterale della sede 3. Tale scanalatura circonferenziale 18, 19 comunica con la cava 16, 17 e si sviluppa attorno all'asse 7 del rotore 4.
Preferibilmente, il rotore 4 presenta due linguette 14, 15 che sono distanziate tra loro parallelamente all'asse 7 del rotore 4 e per ciascuna di queste linguette 14, 15, sulla superficie laterale della sede 3, è prevista una relativa cava 16, 17 ed una relativa scanalatura circonf erenziale 18, 19.
Il rotore 4 è provvisto, in corrispondenza della sua estremità assiale opposta rispetto all'estremità di inserimento della chiave 6, di un albero 20 che attraversa un foro 21 definito centralmente sul fondo della sede 3 e che è destinato ad essere collegato, in modo di per sé noto, al meccanismo della serratura da azionare mediante la rotazione del rotore 4, in modo tale che il movimento di rotazione del rotore 4, attorno al suo asse 7 relativamente allo statore 2, provochi l'apertura o la chiusura della serratura .
Lo spostamento assiale del rotore 4 relativamente al corpo 2a dello statore 2 per passare dalla prima posizione alla seconda posizione è contrastato da secondi mezzi elastici che sono costituiti, nella forma di esecuzione illustrata che si sta descrivendo, da una molla elicoidale 22 che è disposta attorno all'albero 20 e che è interposta tra il fondo della sede 3 e l'estremità assiale del rotore 4 dalla quale si sviluppa l'albero 20.
Opportunamente, lo statore 2 comprende un pettine 27 che è alloggiato, in modo scorrevole lungo una direzione parallela all'asse 7 del rotore 4, in un vano 28 definito nel corpo 2a dello statore 2 e la seconda parte 8b di ciascun canale di scorrimento 8 è ricavata nel pettine 27. Più particolarmente, il pettine 27 è costituito da un elemento piastriforme nel quale sono definiti, a partire da un suo lato, fori 29 che realizzano la seconda parte 8b dei canali di scorrimento 8. Sul fondo di questi fori 29, in eventuali altri fori 30, trovano alloggiamento le molle 11 che contrastano lo scorrimento dei pistoncini 9a, 9b in allontanamento dal recesso 5.
Il pettine 27 è mobile, all'interno del vano 28, relativamente al corpo 2a dello statore 2, lungo una direzione parallela all'asse 7 del rotore 4 in modo solidale al rotore 4 almeno quando questo passa dalla prima posizione alla seconda posizione.
I fori 29 del pettine 27, che costituiscono la seconda parte 8b dei canali di scorrimento 8, sono aperti lateralmente sulle due facce opposte del pettine 27 il quale presenta uno spessore inferiore rispetto al diametro di questi fori 29 in modo tale che i pistoncini 9a, 9b, alloggiati in questi fori 29, sporgano con una porzione della loro superficie laterale sulle due facce opposte del pettine 27 affacciandosi alle due facce laterali opposte del vano 28.
I primi mezzi di sicurezza 13 comprendono almeno un dente 25, che sporge dalla superficie laterale del vano 28 e che è orientato parallelamente all'asse 7 del rotore 4, ed una corrispondente dentatura 26 che è definita sulla superficie laterale dei pistoncini 9a, 9b o viceversa .
Con questo termine "viceversa" si vuole indicare che 1<1>almeno un dente 25 potrà essere previsto sulla superficie laterale dei pistoncini 9a, 9b e che la corrispondente dentatura 26 potrà essere prevista sulla superficie laterale del vano 28. Inoltre, con il termine "dentatura" si intende una successione di denti in rilievo alternati ad avvallamenti e in ciascuno di questi avvallamenti si può inserire un dente corrispondente o meglio coniugato. Per orientamento della "dentatura" si intende l'orientamento dei suoi denti presi singolarmente. Nel caso in oggetto, l'orientamento del dente 25 e della dentatura 26 è parallelo all'asse 7 del rotore 4.
La zona aperta lateralmente dei fori 29 è affacciabile alla zona della superficie laterale del vano 28 che porta 1 'almeno un dente 25 mediante il passaggio del rotore 4 dalla prima posizione alla seconda posizione, che provoca lo spostamento del pettine 27 parallelamente all'asse 7 relativamente al corpo 2a dello statore 2, in modo tale da causare l'impegno dell' almeno un dente 25 con la corrispondente dentatura 26, attuando così il bloccaggio dei pistoncini 9a, 9b lungo il relativo canale di scorrimento 8.
Preferibilmente, in luogo di un solo dente 25, è previsa una pluralità di denti e cioè una dentatura, contrassegnata con lo stesso numero 25, sulla superficie laterale del vano 28 ed una pluralità di denti e cioè una dentatura 26 sulla superficie laterale dei pistoncini 9a, 9b.
Più particolarmente, le porzioni delle due facce opposte del vano 28 che sono affacciabili alle zone aperte lateralmente dei fori 29 presentano, per ciascun foro 29, una prima zona 23 liscia ed una seconda zona 24 provvista dell' almeno un dente o dentatura 25 sopra citati. La prima zona 23 e la seconda zona 24, per ciascun canale di scorrimento 8, sono affiancate tra loro lungo una direzione parallela all'asse 7 del rotore 4. In pratica, i pistoncini 9a, 9b, sporgendo dalle due facce laterali opposte del pettine 27, mediante lo scorrimento del pettine 27 lungo una direzione parallela all'asse 7 del rotore 4 relativamente al corpo 2a dello statore 2, possono essere posizionati alternativamente in corrispondenza della prima zona 23 che, essendo libera da denti o dentature 25 sporgenti, consente il libero scorrimento dei pistoncini 9a, 9b all'interno del relativo canale di scorrimento 8, oppure in corrispondenza della seconda zona 24 che, essendo provvista di denti o dentature 25 sporgenti impegnabili con corrispondenti dentature o denti 26 definiti sulla superficie laterale dei pistoncini 9a, 9b, impedisce lo scorrimento dei pistoncini 9a, 9b all'interno del relativo canale di scorrimento 8.
Il numero dei denti in ciascuna dentatura 25 o 26 potrà variare a seconda delle esigenze.
E' da notare che i pistoncini 9a, 9b potrebbero sporgere anche da un solo lato dei fori 29. In questo caso, corrispondentemente, i denti o dentature 25 sarebbero presenti su una sola delle due facce laterali opposte del vano 28.
Le dentature 25, 26 potrebbero essere sostituite da filettature. In tal caso, i filetti, come pure gli avvallamenti tra i filetti, non sarebbero perfettamente paralleli all'asse 7 del rotore 4, ma potrebbero comunque rientrare nelle tolleranze ed assolvere lo stesso compito dei denti o dentature 25 e delle dentature o denti 26 sopra citati semplificando la realizzazione pratica del cilindro secondo il trovato.
Il pettine 27 è disposto tra le due linguette 14, 15 in modo tale da essere trascinato dallo scorrimento assiale del rotore 4 nel suo passaggio dalla prima posizione alla seconda posizione e viceversa, affacciando alternativamente i pistoncini 9a, 9b alla zona 23 o alla zona 24, come sopra spiegato.
Opportunamente, tra il corpo 2a dello statore 2 e il pettine 27 sono interposti terzi mezzi elastici, costituiti da una molla 31 con rigidità elastica minore rispetto a quella della molla 22, che previene il ritorno accidentale del pettine 27 nella posizione corrispondente alla prima posizione del rotore 4 mentre questo sta ruotando con le sue linguette 14, 15 all'interno delle scanalature circonf erenziali 18, 19.
Preferibilmente, sono previsti mezzi di reciproco impegno amovibile dei pistoncini 9a, 9b che sono disposti nello stesso canale di scorrimento 8. Questi mezzi di reciproco impegno vengono disattivati dalla rotazione del rotore 4 attorno al suo asse 7 relativamente allo statore 2, ovviamente quando i pistoncini 9a, 9b si trovano nella posizione di non interferenza e cioè quando la rotazione del rotore 4 relativamente allo statore 2 è consentita.
Questi mezzi di reciproco impegno possono essere di tipo magnetico prevedendo che almeno uno dei due pistoncini 9a, 9b alloggiati nello stesso canale di scorrimento 8 sia magnetizzato e che l'altro sia suscettibile di attrazione magnetica in modo tale da mantenere i due pistoncini 9a, 9b costantemente in adesione uno all'altro quando il rotore 4 si trova nella posizione che consente l'inserimento o l'estrazione della chiave 6 nel recesso 5. L'attrazione magnetica esistente tra i due pistoncini 9a, 9b è tale da non impedire il distacco dei pistoncini 9a, 9b quando questi si trovano nella posizione di non interferenza e il rotore 4 viene ruotato attorno al suo asse 7 relativamente allo statore 2.
I mezzi di reciproco impegno possono essere di tipo meccanico, prevedendo un accoppiamento geometrico tra le due estremità reciprocamente affacciate dei due pistoncini 9a, 9b, come illustrato in particolare nelle figure 20 e 21. In tali figure, l'accoppiamento geometrico tra le due estremità reciprocamente affacciate dei due pistoncini 9a, 9b è costituito da un'aletta 32 che sporge da un'estremità assiale di un pistoncino 9a e che presenta un profilo sostanzialmente a T. Questa aletta 32 si accoppia in un incavo 33 sagomato corrispondentemente e definito nell'estremità assiale dell'altro pistoncino 9b. L'aletta 32 è orientata perpendicolarmente all'asse 7 del rotore 4 in modo tale che la rotazione del rotore 4 attorno al suo asse 7 relativamente allo statore 2, quando questa rotazione è possibile, provochi il disimpegno dell'aletta 32 dall'incavo 33 e quindi il disimpegno di un pistoncino 9a dall'altro pistoncino 9b oppure l'impegno dell'aletta 32 con l'incavo 33 quando il rotore 4, una volta completata la sua rotazione, ritorna nella posizione di partenza. Le collocazioni dell'aletta 32 sul pistoncino 9a e dell'incavo 33 nel pistoncino 9b possono essere scambiate. La presenza delle alette 32 comporta la previsione di canali circonf erenziali nel corpo 2a dello statore 2, visibili nelle figure 20 e 21, o di scassi nella chiave 6, a seconda che le alette 32 siano previste sui primi pistoncini 9a o sui secondi pistoncini 9b, per consentire la rotazione del rotore 4 attorno al suo asse 7 relativamente allo statore 2 nonostante la presenza delle alette 32.
In questa variante di esecuzione, poiché l'accoppiamento aletta 32-incavo 33 richiede un particolare orientamento rotazionale dei pistoncini 9a, l'estremità di tali pistoncini che si accoppia con il profilo della chiave 6 è sagomata a cuneo anziché a cono. Opportunamente lo spigolo di detto cuneo può essere realizzato con un'orientazione non parallela all'aletta 32, ovvero non perpendicolare all'asse 7 del rotore 4 al momento del disimpegno dei pistoncini 9a, 9b, e corrispondentemente è richiesta una chiave speciale il cui profilo è realizzato con intagli appropriatamente orientati .
Il funzionamento del cilindro di serratura secondo il trovato, nella prima forma di esecuzione illustrata nelle figure da 1 a 12, è il seguente .
In assenza della chiave 6, il rotore 4 è mantenuto nella prima posizione dall'azione della molla 22 e i pistoncini 9a, 9b sono spinti verso il fondo del recesso 5 dall'azione delle molle 11. In questa condizione, i secondi pistoncini 9b si trovano a cavallo della superficie laterale del rotore 4 che si accoppia con la superficie laterale della sede 3 definita nel corpo 2a dello statore 2 impedendo, in tal modo, la rotazione del rotore 4 attorno al suo asse 7 relativamente allo statore 2, come illustrato nelle figure 4 e 10.
.L'inserimento della chiave 6 all'interno del recesso 5, per effetto dell'impegno dei primi pistoncini 9a con il profilo sagomato o cifratura della chiave 6, provoca lo spostamento dei pistoncini 9a, 9b lungo il relativo canale di scorrimento 8 posizionando l'estremità dei primi pistoncini 9a che si appoggia contro i secondi pistoncini 9b in corrispondenza della superficie laterale del rotore 4 la quale è accoppiata in modo girevole con la superficie laterale della sede 3 definita nello statore 2 consentendo, in tal modo, la rotazione del rotore 4 attorno al suo asse 7 relativamente allo statore 2, come illustrato nelle figure 5, 7, 8 e 11.
È da notare che, nel cilindro secondo il trovato, finché il rotore 4 si trova nella prima posizione, la rotazione del rotore 4 attorno al suo asse 7 relativamente allo statore 2 è impedita, non soltanto dai pistoncini 9a, 9b in posizione di interferenza, ma anche dai secondi mezzi di sicurezza 12 e cioè dall'impegno delle linguette 14, 15 con le relative cave 16, 17. Per questo motivo risulta praticamente impossibile riuscire ad esaminare e a posizionare manualmente i pistoncini 9a, 9b mediante la tecnica "lock picking" . Inoltre risulta estremamente improbabile causarne il distacco, e prima che avvenga il ricongiungimento attivare i primi mezzi di sicurezza 13, mediante la tecnica "lock bumping" . Questa possibilità è definitivamente impedita se i pistoncini 9a, 9b disposti nello stesso canale di scorrimento 8 sono reciprocamente vincolati magneticamente o meccanicamente. È da notare che durante l'inserimento della chiave 6, mentre sono attivi i secondi mezzi di sicurezza 12 sono inattivi i primi mezzi di sicurezza 13 in quanto i pistoncini 9a, 9b si trovano in corrispondenza della prima zona 23 e quindi possono scorrere liberamente all'interno del relativo canale di scorrimento 8 .
Con i pistoncini 9a, 9b correttamente posizionati, per effetto dell'inserimento della chiave 6 corretta all<1>interno del recesso 5 come appena spiegato, esercitando una spinta assiale sul rotore 4, mediante la stessa chiave 6, si provoca il passaggio del rotore 4, e con esso del pettine 27, dalla prima posizione alla seconda posizione. Per effetto di questo passaggio, le linguette 14, 15 passano dalla relativa cava 16, 17 alla relativa scanalatura circonferenziale 18, 19 mentre i pistoncini 9a, 9b si impegnano, mediante i loro denti o dentature 26, con le dentature o denti 25 previsti nella seconda zona 24 delle facce laterali del vano 28, come illustrato nelle figure 6, 9 e 12. In questo modo, è possibile eseguire la rotazione del rotore 4 attorno al suo asse 7 relativamente allo statore 2 per attuare il movimento di apertura e/o di chiusura della serratura.
È da notare che qualora il passaggio del rotore 4 dalla prima posizione alla seconda posizione fosse effettuato in assenza della chiave 6 corretta, l'attivazione dei primi mezzi di sicurezza 13 avverrebbe ugualmente, bloccando i pistoncini 9a, 9b in una posizione di interferenza non ulteriormente modificabile finché il rotore 4 non viene riportato nella prima posizione.
Quando il rotore 4 ha eseguito una rotazione sostanzialmente di 360° attorno al suo asse 7 relativamente allo statore 2, le linguette 14, 15 tornano in corrispondenza delle cave 16, 17 e quindi il rotore 4 viene riportato dalla seconda posizione alla prima posizione dall'azione dei secondi mezzi elastici 22. In questo spostamento, il rotore 4 trascina anche il pettine 27 e quindi i pistoncini 9a, 9b vengono disimpegnati dalle dentature o denti 25 presenti nella seconda zona 24 delle facce laterali del vano 28. In questo modo, viene nuovamente bloccata la possibilità di rotazione del rotore 4 attorno suo asse 7 relativamente allo statore 2, mentre viene concesso ai pistoncini 9a, 9b di muoversi lungo i relativi canali di scorrimento 8. La chiave 6 può quindi essere estratta dal recesso 5.
Nelle figure da 13 a 16 è illustrata una seconda forma di esecuzione del cilindro di serratura secondo il trovato, indicato globalmente con il numero di riferimento 101. In tali figure, gli elementi che corrispondono agli elementi già descritti in riferimento alle figure da 1 a 12 sono stati contrassegnati con gli stessi numeri di riferimento maggiorati di 100.
Nella seconda forma di esecuzione, è previsto un organo intermedio 134 che è solidale al rotore 104 nella rotazione attorno al suo asse 107 relativamente allo statore 102. Tale organo intermedio 134 risulta invece solidale allo statore 102 per quanto concerne la traslazione del rotore 104 relativamente al corpo 102a dello statore 102 nel suo passaggio dalla prima posizione alla seconda posizione e viceversa.
In questa seconda forma di esecuzione, almeno una zona della prima parte 108a dei canali di scorrimento 108, il cui numero potrà variare a seconda delle esigenze, è aperta lateralmente e l'organo intermedio 134 è affacciabile, con una sua porzione, alla zona aperta lateralmente della prima parte 108a dei canali di scorrimento 108. In questa seconda forma di esecuzione, i primi mezzi di sicurezza 113 comprendono almeno un dente 125, che sporge da tale porzione dell'organo intermedio 134 e che è orientato parallelamente all'asse 107 del rotore 104, ed una corrispondente dentatura 126 che è definita sulla superficie laterale dei pistoncini 109a, 109b o viceversa.
Riguardo a questa espressione "o viceversa" si rimanda alla spiegazione fornita per la prima forma di esecuzione che vale corrispondentemente anche per la seconda forma di esecuzione.
La zona aperta lateralmente della prima parte 108a dei canali di scorrimento 108 è affacciabile a questa porzione dell'organo intermedio 134, che porta 1'almeno un dente 125, per effetto del passaggio del rotore 104 dalla prima posizione alla seconda posizione in modo tale da provocare l'impegno dell' almeno un dente 125 con la corrispondente dentatura 126 e quindi bloccare lo scorrimento dei pistoncini 109a, 109b lungo il relativo canale di scorrimento 108.
Più particolarmente, questa porzione dell'organo intermedio 134 presenta una prima zona 123 che è atta a consentire il libero scorrimento dei pistoncini 109a, 109b lungo il relativo canale di scorrimento 108 ed una seconda zona 124, che è affiancata alla prima zona 123 lungo una direzione parallela all'asse 107 del rotore 104 e che presenta l' almeno un dente 125 sporgente dalla sua superficie laterale. Questo dente 125 è orientato parallelamente all'asse 107 del rotore 104 ed è impegnabile con una corrispondente dentatura 126 definita sulla superficie laterale dei pistoncini 109a, 109b per attuare il loro bloccaggio lungo il canale di scorrimento 108. La prima zona 123 e la seconda zona 124 dell'organo intermedio 134 sono posizionabili alternativamente in corrispondenza della zona aperta lateralmente della prima parte 108a del canale di scorrimento 108 per effetto del passaggio del rotore 104 della prima posizione alla seconda posizione o viceversa.
In sostanza, in qnesta seconda forma di esecuzione, i primi mezzi di sicurezza 113, costituiti dai denti 125 e dalle dentature 126, anziché essere definiti nel corpo dello statore 102 ed interessare la seconda parte 108b dei canali di scorrimento 108, sono localizzati nel corpo del rotore 104 ed interessano la prima parte 108a dei canali di scorrimento 108.
Anche in questa seconda forma di esecuzione, in luogo di un solo dente 125, è previsa una pluralità di denti e cioè una dentatura, contrassegnata con lo stesso numero 125, sulla seconda zona 124 dell'organo intermedio 134 ed una pluralità di denti e cioè una dentatura 126 sulla superficie laterale dei pistoncini 109a, 109b.
L'organo intermedio 134 è preferibilmente costituito da un disco 135 che è alloggiato coassialmente sul fondo della sede 103 e che presenta una coppia di bracci 136a, 136b che si sviluppano da una faccia di questo disco 135 parallelamente all'asse 107 del rotore 104 e che sono inseriti in alloggiamenti 137a, 137b definiti nel rotore 104. Questi alloggiamenti 137a, 137b comunicano con la prima parte 108a dei canali di scorrimento 108 definita nel rotore 104. I due bracci 136a, 136b, con i loro lati reciprocamente affacciati, definiscono due porzioni che sono affacciabili a due zone, aperte e contrapposte diametralmente, della superficie laterale della prima parte 108a di ciascun canale di scorrimento 108. La prima zona 123 e la seconda zona 124 sono definite su ciascuna delle due porzioni reciprocamente affacciate dei bracci 136a, 136b e sono posizionabili selettivamente in corrispondenza delle due zone aperte lateralmente della prima parte 108a di ciascun canale di scorrimento 108 mediante il passaggio del rotore 104 dalla prima posizione alla seconda posizione sopra citate.
E' da notare che, anziché una coppia di bracci 136a, 136b, potrà essere previsto un solo braccio 136a o 136b ed un solo alloggiamento 137a o 137b.
In questa seconda forma di esecuzione, il movimento del rotore 104, nel passaggio dalla prima posizione alla seconda posizione, è contrastato ancora da secondi mezzi elastici che sono costituiti da molle 122 le quali sono però interposte tra il disco 135 e il rotore 104. L’albero 120, destinato ad essere collegato al meccanismo della serratura che viene azionato dalla rotazione del rotore 104, in questa forma di esecuzione, si sviluppa coassialmente dalla faccia del disco 135 opposta rispetto alla faccia rivolta verso il rotore 104 e fuoriesce, analogamente alla forma di esecuzione illustrata nelle figure da 1 a 12, attraverso un foro 121 definito centralmente nel fondo della sede 103.
È da notare che anche la forma di esecuzione illustrata nelle figure da 1 a 12 potrebbe essere completata, se opportuno, con l'aggiunta di un organo intermedio costituito essenzialmente dal solo disco 135, allo scopo collegare ad esso l'albero 120 come appena descritto a proposito della seconda forma di esecuzione. In questo modo si eviterebbe di trasmettere all'esterno dello statore 2 il movimento assiale del rotore 4 durante il passaggio dalla prima posizione alla seconda posizione.
Secondo una variante non illustrata della seconda forma di esecuzione, le molle 122 potrebbero essere collocate fra i bracci 136a, 136b e il fondo degli alloggiamenti 137a, 137b. Questa scelta permetterebbe anche di rinunciare al disco 135; in tal caso l'albero 120 si svilupperebbe direttamente dal rotore 104 come nella prima forma di esecuzione e i bracci 136a, 136b sarebbero mantenuti in appoggio sul fondo della sede 103 per azione delle molle 122.
Anche in questa seconda forma di esecuzione, lo statore 102 comprende un pettine 127 nel quale è definita la seconda parte 108b dei canali di scorrimento 108. Il pettine 127 è alloggiato in un vano 128 definito nel corpo 102a dello statore 102 e viene trascinato dal movimento assiale del rotore 104 relativamente al corpo 2a dello statore 102, analogamente a quanto già descritto nella prima forma di esecuzione, però sulle pareti laterali del vano 128 che si affacciano da parti opposte tra loro al pettine 127, sono assenti le dentature .
Il funzionamento del cilindro di serratura secondo il trovato nella seconda forma di esecuzione illustrata nelle figure da 13 a 16 è analogo a quello già descritto con riferimento alla prima forma di esecuzione delle figure da 1 a 12 con la differenza che, durante il passaggio del rotore 104 dalla prima posizione alla seconda posizione, i pistoncini 109a, 109b si impegnano con le loro dentature 126 con le dentature 125 che sono presenti nelle seconde zone 124 previste sui bracci 13 6a, 13 6b dell'organo intermedio 134 anziché sulle pareti laterali del vano 128 che alloggia il pettine 127.
E' da notare che questa seconda forma di esecuzione non è necessariamente alternativa alla prima forma di esecuzione, in quanto l'organo intermedio 134 con i relativi denti o dentature 125 può coesistere con denti o dentature 25 previsti sulle pareti laterali del vano 28 della prima forma di esecuzione.
Secondo un'altra variante realizzativa non illustrata, il cilindro di serratura secondo il trovato potrà essere realizzato senza la linguetta 14 e quindi senza la relativa cava 16 e la relativa scanalatura circonferenziale 18 affidando lo spostamento del pettine 27 unitamente al rotore 4, dalla prima alla seconda posizione, all'azione della sola molla 31. Il ritorno del pettine 27 nella posizione di partenza avviene, come già descritto in riferimento alla forma di esecuzione delle figure da 1 a 12, a seguito dell'impegno della linguetta 15 con il pettine 27 nel passaggio del rotore 4 dalla seconda posizione alla prima posizione .
Secondo una variante di esecuzione, illustrata nelle figure da 17 a 19 nelle quali il cilindro di serratura è stato indicato globalmente con il numero di riferimento 201 e gli elementi che corrispondono agli elementi illustrati nelle figure da 1 a 12 sono stati contrassegnati con gli stessi numeri di riferimento, il cilindro di serratura secondo il trovato potrà essere realizzato senza la molla 31 lasciando che sia la sola linguetta 214 a spingere il pettine 27 durante il passaggio del rotore 4 dalla prima posizione alla seconda posizione e a riportare il pettine 27 nella posizione nella quale è stato rilasciato qualora, durante la rotazione del rotore 4, fosse tornato nella posizione di partenza o in una posizione intermedia. Per ottenere questo, la linguetta 14 della prima forma di realizzazione è sostituita da una linguetta 214 conformata a cuneo e/o la zona del pettine 27 che si impegna con questa è conformata anch'essa a cuneo in modo tale che l'impegno della linguetta 214 con il pettine 27, avvenendo secondo un piano inclinato rispetto all'asse 7 del rotore 4, riporti il pettine 27 nella posizione nella quale era stato abbandonato dal rotore 4. Nelle figure 18 e 19, i pistoncini non sono stati rappresentati per maggior chiarezza.
Questa variante realizzativa consentirebbe anche di rinunciare alla linguetta 15 sostituendola con una molla che spinge costantemente il pettine 27 verso l'estremità del rotore 4 nella quale è inseribile la chiave 6.
Secondo un'altra variante realizzativa non illustrata, le linguette 14, 15, 114, 115 possono essere realizzate annegabili nel corpo del rotore 4, 104, ad esempio in contrasto ad una molla alloggiata nello stesso rotore 4, 104 e, nello statore 2, 102, in prossimità delle linguette 14, 15, 114, 115, possono essere previsti fori attraverso i quali, mediante un utensile, è possibile premere sulle linguette 14, 15, 114, 115, con la chiave 6, 106 inserita nel recesso 5, 105, per provocare il rientro delle linguette 14, 15, 114, 115 nel rotore 4, 104 ed estrarre completamente il rotore 4, 104 dalla sede 3, 103 dello statore 2, 102, ad esempio per sostituire uno o più pistoncini 9a, 9b, 109a, 109b.
Si è in pratica constatato come il cilindro di serratura secondo il trovato assolva pienamente il compito prefissato in quanto il bloccaggio dei pistoncini lungo i relativi canali di scorrimento in modo sostanzialmente indipendente dalla posizione degli stessi pistoncini lungo il relativo canale di scorrimento e il fatto di subordinare la rotazione del rotore a questo bloccaggio, offre adeguate garanzie contro la possibilità di successo di tentativi di effrazione con le tecniche attualmente utilizzate, in particolare con le tecniche denominate "lock picking" e "lock bumping".
Il cilindro di serratura, così concepito, è suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell'ambito del concetto inventivo; così, ad esempio, anziché realizzare il rotore mobile assialmente per passare dalla prima posizione alla seconda posizione mentre il corpo dello statore rimane fermo, si potrà prevedere che sia il corpo dello statore o una sua porzione ad essere mobile assialmente rispetto al rotore che, in tal caso, resterebbe fisso assialmente con la sola possibilità di ruotare attorno al suo asse. Lo spostamento del corpo dello statore o della sua porzione relativamente al rotore può essere ottenuto con una leva o pulsante accessibile dall'esterno della serratura.
Secondo un'altra variante del cilindro di serratura secondo il trovato, si potranno prevedere anche più di due pistoncini per canale di scorrimento in modo tale da avere la possibilità di azionare il cilindro e quindi la serratura con due o più chiavi diverse, come previsto per i cilindri di serrature con passepartout .
Secondo un'ulteriore variante del cilindro di serratura secondo il trovato, la chiave 6, 106 potrebbe avere accesso al recesso 5, 105 nel rotore 4, 104 da entrambe le estremità assiali di questo. Il collegamento ai meccanismi di apertura della serratura non avverrebbe per mezzo di un albero coassiale al rotore 4, 104, bensì tramite una linguetta sporgente dalla sua superficie laterale o altro organo collegato al rotore 4, 104. Il movimento assiale del rotore 4, 104 potrebbe avvenire in entrambe le direzioni, a seconda del lato in cui la chiave 6, 106 è inserita e quindi la pressione esercitata. Per attivare i primi mezzi di sicurezza 13, 113 in entrambi i casi, due seconde zone 24, 124 sarebbero predisposte affiancate, da parti opposte tra loro, alla prima zona 23, 123; i secondi mezzi elastici 22, 122 sarebbero predisposti su entrambe le estremità assiali del rotore 4, 104 per contrastarne lo spostamento dalla prima posizione alla seconda posizione in entrambe le direzioni.
Il cilindro di serratura secondo il trovato risulta compatibile con ulteriori accorgimenti di sicurezza già adottati in cilindri di serrature di tipo noto, come ad esempio il congegno denominato "side-bar" costituito da una lama o barra che è alloggiata in modo scorrevole nel rotore e che è impegnabile con scassi previsti sulla superficie laterale dei pistoncini. Gli scassi sono disposti sui pistoncini in modo tale da essere allineati parallelamente all'asse del rotore e affacciati alla lama o barra soltanto quando nel recesso viene inserita la chiave corretta; solo in questo caso la lama o barra è impegnabile con tali scassi. Se la lama o barra non è correttamente impegnata con gli scassi dei pistoncini, sporge dalla superficie laterale del rotore impegnandosi in un incavo definito nella superficie laterale della sede che alloggia il rotore e quindi impedendo la rotazione del rotore stesso. Viceversa, quando la lama o barra è impegnata correttamente con gli scassi dei pistoncini, la lama o barra è contenuta nel rotore e quindi gli consente di ruotare attorno al suo asse relativamente allo statore.
Qualora gli scassi non si sviluppino circonf erenzialmente sulla superficie laterale dei pistoncini l'impegno della "side-bar", appropriatamente conformata per adattarsi a tali scassi, richiede un particolare orientamento rotazionale di detti pistoncini. In tal caso, è opportuno che l'estremità di questi che si impegna con la chiave sia conformata non a cono, bensì a cuneo in modo tale che il loro impegno con il profilo della chiave orienti correttamente i pistoncini attorno al loro asse.
Lo spigolo di detto cuneo può essere realizzato con un'orientazione non perpendicolare all'asse 7, 107 del rotore 4, 104 al momento della sua rotazione rispetto allo statore 2, 102, e corrispondentemente è richiesta una chiave speciale il cui profilo è realizzato con intagli appropriatamente orientati.
Per ulteriore maggiore sicurezza si possono prevedere, lungo i pistoncini, anche scassi aggiuntivi o "falsi scassi" che non consentono un rientro completo della lama o barra nel rotore per rendere più difficili i tentativi di manomissione della serratura.
Altri possibili accorgimenti volti ad aumentare ulteriormente la sicurezza contro l'effrazione sono l'adozione di particolari profili per il recesso 5, 105 in modo da richiedere chiavi corrispondentemente sagomate e/o l'adozione di un cosiddetto "defender" a protezione del cilindro e/o l'inclusione di elementi di protezione contro tecniche di apertura distruttiva come ad esempio sferette anti-trapano.
Ulteriormente, il numero delle file di pistoncini e il numero di pistoncini per fila, nonché la disposizione delle file di pistoncini attorno all'asse del rotore potranno variare a seconda delle esigenze. In particolare, gli assi di ciascuna fila di canali di scorrimento e quindi dei pistoncini potranno essere disposti oltre che in piani passanti per l'asse del rotore anche in piani paralleli all'asse del rotore.
Anche il numero e la disposizione delle linguette sporgenti dalla superficie laterale del rotore potranno essere diversi da quelli preferiti che sono stati descritti ed illustrati.
Inoltre, il cilindro di serratura secondo il trovato può utilizzare pistoncini con conformazioni diverse rispetto a quelli illustrati, come ad esempio pistoncini "a rocchetto" o "a fungo" nonché pistoncini telescopici prevedendo che le zigrinature siano presenti sulla superficie laterale della parte più esterna dei pistoncini.
Il cilindro di serratura secondo il trovato, nelle forme di esecuzione in cui è stato presentato, prevede l'uso di chiavi comuni, economiche e facilmente duplicabili. L'adozione di alcuni degli accorgimenti di sicurezza citati comporta invece la predisposizione di chiavi speciali la cui duplicazione è meno accessibile rispetto a quelle comuni, conseguenza desiderabile qualora si intenda istituire un sistema di controllo delle duplicazioni.
Un ulteriore vantaggio del cilindro di serratura secondo il trovato è rappresentato dal fatto che, in caso di usura dei primi mezzi di sicurezza e/o dei secondi mezzi di sicurezza, può comunque funzionare come i cilindri di serratura di tipo tradizionale.
Un altro vantaggio del cilindro di serratura secondo il trovato è rappresentato dal fatto che consegue una maggiore sicurezza antief frazione rispetto alle serrature di tipo tradizionale conservando un'estrema semplicità di azionamento.
In pratica, i materiali impiegati, nonché le dimensioni, potranno essere qualsiasi, secondo le esigenze e lo stato della tecnica.

Claims (20)

1. Cilindro di serratura a pistoncini, comprendente : - uno statore (2, 102) con definita internamente una sede (3, 103) sostanzialmente cilindrica ; - un rotore (4, 104) con definito un recesso (5, 105) per una chiave (6, 106) ed alloggiato coassialmente e in modo girevole, attorno al suo asse (7, 107), in detta sede (3, 103); - almeno un canale di scorrimento (8, 108) sviluppantesi sostanzialmente radialmente rispetto all'asse (7, 107) di detto rotore (4, 104) e composto da una prima parte (8a, 108a) , definita in detto rotore (4, 104) e comunicante con detto recesso (5, 105), e da una seconda parte (8b, 108b) , definita in detto statore (2, 102); detta prima parte (8a, 108a) del canale di scorrimento (8, 108) essendo allineabile con detta seconda parte (8b, 108b) del canale di scorrimento (8, 108) mediante la rotazione di detto rotore (4, 104) attorno al suo asse (7, 107) relativamente a detto statore (2, 102); - almeno due pistoncini (9a, 109a, 9b, 109b) alloggiati in detto canale di scorrimento (8, 108) e mobili lungo detto canale di scorrimento (8, 108), per azione dell'inserimento di detta chiave (6, 106) in detto recesso (5, 105), da una posizione di interferenza, nella quale uno di detti pistoncini (9a, 109a, 9b, 109b) è disposto contemporaneamente sia in detta prima parte (8a, 108a) del canale di scorrimento (8, 108) sia in detta seconda parte (8b, 108b) del canale di scorrimento (8, 108) impedendo la rotazione di detto rotore (4, 104), ad una posizione di non interferenza, nella quale non impediscono la rotazione di detto rotore (4, 104) attorno al suo asse (7, 107) relativamente a detto statore (2, 102) ; caratterizzato dal fatto di comprendere primi mezzi di sicurezza (13, 113) attivabili per bloccare lo scorrimento di detti pistoncini (9a, 109a, 9b, 109b) lungo detto canale di scorrimento (8, 108); detti primi mezzi di sicurezza (12, 112) essendo attivabili sostanzialmente indipendentemente dalla posizione di detti pistoncini (9a, 109a, 9b, 109b) lungo il relativo canale di scorrimento (8, 108) e la rotazione di detto rotore {4, 104) attorno al suo asse (7, 107) relativamente a detto statore (2, 102) essendo subordinata all’attivazione di detti primi mezzi di sicurezza (12, 112).
2. Cilindro, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di comprendere secondi mezzi di sicurezza (12, 112) atti a bloccare la rotazione di detto rotore (4, 104) attorno al suo asse (7, 107) relativamente a detto statore (2, 102), detti secondi mezzi di sicurezza (12, 112) essendo disattivabili solo successivamente all'attivazione di detti primi mezzi di sicurezza (13, 113).
3. Cilindro, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto statore (2, 102) comprende un corpo (2a, 102a) nel quale è definita detta sede (3, 103), detto rotore (4, 104) essendo mobile assialmente relativamente a detto corpo (2a, 102a) dello statore (2, 102) da una prima posizione, nella quale non sono attivi detti primi mezzi di sicurezza (13, 113), ad una seconda posizione, nella quale sono attivi detti primi mezzi di sicurezza (13, 113), e viceversa.
4. Cilindro, secondo le rivendicazioni da 1 a 3, caratterizzato dal fatto che, con detto rotore (4, 104) in detta prima posizione, detti secondi mezzi di sicurezza (12, 112) sono attivi e, con detto rotore (4, 104) in detta seconda posizione, detti secondi mezzi di sicurezza (12, 112) non sono attivi .
5. Cilindro, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere un organo intermedio (134) solidale a detto rotore (104) nella rotazione attorno al suo asse (107) relativamente a detto statore (102); detto rotore (104) essendo mobile assialmente relativamente a detto organo intermedio (134) per passare da detta prima posizione a detta seconda posizione e viceversa.
6. Cilindro, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto statore comprende un pettine (27, 127) alloggiato scorrevolmente, lungo una direzione parallela all'asse (7, 107) di detto rotore (4, 104), in un vano (28, 128) definito in detto corpo (2a, 102a) dello statore (2, 102); detta seconda parte (8b, 108b) di detto canale di scorrimento (8, 108) essendo definita in detto pettine (27, 127); detto pettine (27, 127) essendo mobile relativamente a detto corpo (2a, 102a) dello statore (2, 102) lungo una direzione parallela all'asse (7, 107) di detto rotore (4, 104) solidalmente a detto rotore (4, 104) almeno nel suo passaggio da detta prima posizione a detta seconda posizione.
7. Cilindro, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti secondi mezzi di sicurezza (12, 112) comprendono almeno una linguetta (14, 114, 214, 15, 115) sporgente dalla superficie laterale di detto rotore (4, 104); detta linguetta (14, 114, 214, 15, 115), con detto rotore (4, 104) in detta prima posizione, impegnandosi con una cava (16, 116, 17, 117), definita in detto corpo (2a, 102a) dello statore (2, 102) e, con detto rotore (4, 104) in detta seconda posizione, impegnandosi con una scanalatura circonferenziale (18, 118, 19, 119) definita nelle pareti laterali di detta sede {3, 103); detta scanalatura circonferenziale (18, 118, 19, 119) comunicando con detta cava (16, 116, 17, 117) e sviluppandosi attorno all'asse (7, 107) di detto rotore (4, 104).
8. Cilindro, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta seconda parte (8b) del canale di scorrimento (8) è aperta lateralmente; detti primi mezzi di sicurezza (13) comprendendo almeno un dente (25) , sporgente dalla superficie laterale di detto vano (28) ed orientato parallelamente all'asse (7) di detto rotore (4), ed una corrispondente dentatura (26) definita sulla superficie laterale di detti pistoncini (9a, 9b) o viceversa; la zona aperta lateralmente di detta seconda parte (8b) del canale di scorrimento (8) essendo affacciabile alla zona di detto vano (28) portante detto almeno un dente o dentatura (25) mediante il passaggio di detto rotore (4) da detta prima posizione a detta seconda posizione per l'impegno di detto almeno un dente o dentatura (25) con detta dentatura o almeno un dente (26) attuante il bloccaggio di detti pistoncini (9a, 9b) lungo detto canale di scorrimento (8).
9. Cilindro, secondo la rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che la porzione della superficie laterale di detto vano (28) affacciabile alla zona aperta lateralmente di detta seconda parte (8b) del canale di scorrimento (8) comprende una prima zona (23) atta a consentire il libero scorrimento di detti pistoncini (9a, 9b) lungo detto canale di scorrimento (8) ed una seconda zona (24) affiancata a detta prima zona (23) lungo una direzione parallela all'asse (7) di detto rotore (4); detto almeno un dente o dentatura (25) sporgendo dalla superficie laterale di detta seconda zona (24) ed essendo impegnabile con detta dentatura o almeno un dente (26) per il bloccaggio di detti pistoncini (9a, 9b) lungo detto canale di scorrimento (8); almeno uno di detti pistoncini (9a, 9b) essendo mobile da detta prima zona (23) a detta seconda zona (24), solidalmente a detto pettine (27), all'atto del passaggio di detto rotore (4) da detta prima posizione a detta seconda posizione.
10. Cilindro, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che almeno una zona di detta prima parte (108a) del canale di scorrimento (108) è aperta lateralmente e dal fatto che detto organo intermedio (134) è affacciabile con una sua porzione alla zona aperta lateralmente di detta prima parte (108a) del canale di scorrimento (108); detti primi mezzi di sicurezza (113) comprendendo almeno un dente (125), sporgente da detta porzione dell'organo intermedio (134) ed orientato parallelamente all'asse (107) di detto rotore (104), ed una corrispondente dentatura (126) definita sulla superficie laterale di detti pistoncini (109a, 109b) o viceversa; la zona aperta lateralmente di detta prima parte (108a) dei canali di scorrimento (108) essendo affacciabile a detta porzione dell'organo intermedio (134) portante detto almeno un dente o dentatura (125) mediante il passaggio di detto rotore (104) da detta prima posizione a detta seconda posizione per l'impegno di detto almeno un dente o dentatura (125) con detta dentatura o almeno un dente (126) attuante il bloccaggio di detti pistoncini (109a, 109b) lungo detto canale di scorrimento (108).
11. Cilindro, secondo la rivendicazione 10, caratterizzato dal fatto che detta porzione dell'organo intermedio (134) affacciabile alla zona aperta lateralmente di detta prima parte (108a) del canale di scorrimento (108) presenta una prima zona (123) atta a consentire il libero scorrimento di detti pistoncini (109a, 109b) ed una seconda zona (124) , affiancata a detta prima zona (123) lungo una direzione parallela all'asse (107) di detto rotore (104); detto almeno un dente o dentatura (125) sporgendo dalla superficie laterale di detta seconda zona (124) ed essendo impegnabile con una corrispondente dentatura o almeno un dente (126) definita o definito sulla superficie laterale di detti pistoncini (109a, 109b) per il loro bloccaggio lungo detto canale di scorrimento (108); detta prima zona (123) o detta seconda zona (124) essendo affacciabili alternativamente alla zona aperta lateralmente di detta prima parte (108a) del canale di scorrimento (108) per effetto del passaggio di detto rotore (104) da detta prima posizione a detta seconda posizione o viceversa.
12. Cilindro, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta porzione dell'organo intermedio (134) comprende almeno un braccio (136a, 136b) , parallelo all'asse (107) di detto rotore (104) ed inserito in un alloggiamento (137a, 137b) definito in detto rotore (104) e comunicante con detta prima parte (108a) del canale di scorrimento (108); detto almeno un braccio (136a, 136b) definendo una porzione affacciabile ad una zona aperta lateralmente della superficie laterale di detta prima parte (108a) del canale di scorrimento (108); detta prima zona (123) e detta seconda zona (124) essendo definite su detta porzione dell' almeno un braccio (136a, 136b) dell'organo intermedio (134) ed essendo posizionabili selettivamente in corrispondenza di detta zona aperta lateralmente di detta prima parte (108a) del canale di scorrimento (108) per effetto del passaggio di detto rotore (104) da detta prima posizione a detta seconda posizione o viceversa.
13 . Cilindro, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi di reciproco impegno amovibile di detti almeno due pistoncini (9a, 109a, 9b, 109b) disposti nello stesso canale di scorrimento (8, 108); detti mezzi di reciproco impegno amovibile essendo disattivati dalla rotazione di detto rotore (4, 104) attorno al suo asse (7, 107) relativamente a detto statore (2, 102) con detti pistoncini (9a, 109a, 9b, 109b) in detta posizione di non interferenza.
14. Cilindro, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di reciproco impegno amovibile sono di tipo magnetico.
15. Cilindro, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di reciproco impegno amovibile sono costituiti da un accoppiamento geometrico (32, 33) delle due estremità reciprocamente affacciate di detti almeno due pistoncini (9a, 9b).
16. Cilindro, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere una pluralità di canali di scorrimento (8, 108) disposti con i loro assi in uno o più piani passanti per l'asse (7, 107) o paralleli all'asse (7, 107) di detto rotore (4, 104) ed affiancati tra loro lungo una direzione parallela all'asse (7, 107) di detto rotore (4, 104); ciascuno di detti canali di scorrimento (8, 108) alloggiando almeno due pistoncini (9a, 109a, 9b, 109b), rispettivamente un primo pistoncino (9a, 109a), presentante una sua estremità disposta in detto recesso (5, 105) e destinata a contattare la chiave (6, 106), ed almeno un secondo pistoncino (9b, 109b) atto a contattare l'estremità opposta di detto primo pistoncino (9a, 109a) .
17. Cilindro, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti pistoncini (9a, 109a, 9b, 109b) sono mobili lungo il relativo canale di scorrimento (8, 108) in allontanamento da detto recesso (5, 105) in contrasto all'azione di primi mezzi elastici (11, 111).
18. Cilindro, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto rotore (4, 104) è mobile da detta prima posizione a detta seconda posizione in contrasto all'azione di secondi mezzi elastici (22, 122).
19. Cilindro, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto pettine (27, 127) è impegnatale da detta almeno una linguetta (14, 114, 214, 15, 115) per la traslazione di detto pettine (27, 127) parallelamente all'asse (7, 107) di detto rotore (4, 104) solidalmente a detto rotore (4, 104) e relativamente a detto corpo (2a, 102a) dello statore (2, 102) nel passaggio di detto rotore (4, 104) da detta prima posizione a detta seconda posizione e/o da detta seconda posizione a detta prima posizione.
20. Cilindro, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta almeno una linguetta (14, 114, 214 15, 115) comprende due linguette (14, 114, 214, 15, 115) distanziate tra loro lungo una direzione parallela all'asse (7, 107) di detto rotore (4, 104), per ciascuna di dette linguette (14, 114, 214, 15, 115) essendo prevista una relativa cava (16, 116, 17, 117) ed una relativa scanalatura circonf erenziale (18, 118, 19, 119).
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