ITMI20121346A1 - Metodo di produzione di un contenitore destinato a contenere una sostanza da erogarsi tramite una pompa airless, e contenitore prodotto con tale metodo - Google Patents

Metodo di produzione di un contenitore destinato a contenere una sostanza da erogarsi tramite una pompa airless, e contenitore prodotto con tale metodo Download PDF

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Description

Il presente trovato si riferisce a un metodo di produzione di un contenitore destinato a contenere una sostanza da erogarsi tramite una pompa airless, e a un contenitore prodotto con tale metodo.
Sono noti vari metodi per la produzione di contenitori associabili a pompe airless, come ad esempio quelli descritti nella domanda di brevetto EP2366529 (A1), a nome della stessa richiedente.
I noti metodi prevedono di soffiare una preforma realizzata in materiale polimerico, riscaldata sino al punto di rammollimento, direttamente all’interno di un corpo cavo, in modo da fare assumere a detta preforma la conformazione dell’interno del corpo cavo. In sostanza tale preforma si trasforma in un sacchetto deformabile realizzato all’interno del corpo cavo.
Una pompa airless viene associata al sacchetto a tenuta, dopo che il sacchetto interno al corpo cavo à ̈ stato riempito di un fluido da dosare.
Durante l’erogazione che avviene attraverso la pompa, il sacchetto interno al contenitore si deforma man mano che il prodotto viene erogato; infatti la prerogativa delle pompe airless à ̈ quella di non permettere all’aria dell’ambiente circostante di entrare all’interno del sacchetto, sostituendo il prodotto erogato. Il sacchetto dunque, ad ogni erogazione, si contrae leggermente. In questo modo il prodotto non entra in contatto con aria prelevata dall’ambiente, rimanendone così isolato.
In altre parole l’erogazione del prodotto provoca uno schiacciamento del sacchetto, poiché la pompa airless impedisce all’aria esterna di entrare nel sacchetto stesso. Risulta così che il sacchetto interno al corpo cavo si schiaccia su se stesso, man mano che il prodotto viene erogato.
Gli attuali metodi di produzione offrono enormi vantaggi in termini di prestazioni e di effetto estetico in quanto il sacchetto viene formato direttamente nel corpo esterno dove sarà alloggiato.
Tuttavia tali metodi risultano piuttosto costosi e richiedono tempi e ottimizzazioni di processo che sono attuabili solo per linee di alta gamma, destinate a prodotti molto costosi.
Scopo del presente trovato à ̈, quello di realizzare un metodo di produzione di un contenitore destinato a contenere una sostanza da erogarsi tramite una pompa airless, che sia meno costoso e più facile da realizzare e ottimizzare rispetto ai metodi tradizionali.
Questi ed altri scopi vengono raggiunti realizzando un metodo secondo gli insegnamenti tecnici delle annesse rivendicazioni.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del trovato risulteranno evidenti dalla descrizione di una forma di realizzazione preferita ma non esclusiva del metodo, illustrata a titolo esemplificativo e quindi non limitativo nei disegni allegati, in cui:
le figure 1, 2 e 3 mostrano rispettivamente in vista laterale, in vista dal basso e in pianta, un sacchetto che risulta essere una parte del contenitore della presente invenzione;
le figure 3A e 3B sono sezioni semplificate prese rispettivamente lungo le linee 3A-3A e 3B-3B di figura 3;
la figura 4 Ã ̈ una vista semplificata, ingrandita e parzialmente sezionata, di una parte del collo del sacchetto di figura 1;
la figura 5 e la figura 6 sono rispettivamente una vista laterale e una vista dal basso del sacchetto di figura 1, schiacciato su se stesso a seguito dell’aspirazione dell’aria dal suo interno;
la figura 7 Ã ̈ una vista rimpicciolita della figura 1;
le figure 8, 9A e 9B mostrano in vista laterale semplificata, alcune fasi iniziali del metodo secondo la presente invenzione;
le figure 10, 11, 12 e 13 mostrano in sezione laterale, alcune fasi successive del metodo secondo la presente invenzione;
le figure 14 e 15 sono sezioni, prese rispettivamente lungo le linee 14-14 e 15-15 di figura 9A e 11;
le figure 16, 17 e 18 mostrano rispettivamente in vista laterale, in vista dal basso e in pianta, una seconda forma di realizzazione del sacchetto che risulta essere parte del contenitore della presente invenzione,
le figure 19, 20 e 21 mostrano rispettivamente in vista laterale, in vista dal basso e in pianta, una terza forma di realizzazione del sacchetto che risulta essere parte del contenitore della presente invenzione, e
le figure 22, 23 e 24 mostrano rispettivamente in vista laterale, in vista dal basso e in pianta, una quarta forma di realizzazione del sacchetto che risulta essere parte del contenitore della presente invenzione.
Con riferimento alle figure citate, viene mostrato un contenitore associabile a una pompa airless, indicato complessivamente con il numero di riferimento 1.
Il contenitore à ̈ destinato a contenere una sostanza da erogarsi tramite una pompa airless e comprende un corpo esterno 5 sostanzialmente rigido, all’interno del quale à ̈ previsto un sacchetto 9 realizzato in materiale termoplastico. Il sacchetto à ̈ dotato di un collo 2 dal quale, ad un’estremità superiore (in figura 1), sporge radialmente una flangia 3. Il suo collo à ̈ connesso, in corrispondenza di una sua estremità opposta alla flangia 3, ad una superficie laterale 7 del sacchetto stesso. La superficie laterale 7 à ̈ chiusa da un fondo 8.
Il sacchetto 9 mostrato in figura 1, à ̈ realizzato attraverso la tecnica dell’estrusione soffiaggio. Esso presenta in questo modo tutti gli attributi di forma e dimensione necessarie al funzionamento all’interno del flacone rigido.
Esso viene realizzato all’interno di uno stampo che presenta sostanzialmente la stessa forma e dimensioni della cavità del corpo esterno 5 in cui il sacchetto 9 à ̈ destinato ad essere inserito. C’à ̈ da dire che il corpo esterno 5 può essere realizzato tramite varie tecniche. Se esso viene realizzato in vetro, ad esempio per soffiaggio, la cavità interna non può avere dimensioni perfettamente identiche su tutti i prodotti realizzati. Quindi il sacchetto interno avrà una forma estremamente simile a quella della cavità interna, ma gioco forza, essa non sarà perfettamente identica. La forma esterna del sacchetto à ̈ quindi sostanzialmente la stessa della cavità interna del corpo esterno 5.
C’à ̈ da notare che il sacchetto 9, essendo realizzato principalmente per soffiaggio, risulta essere realizzato in un unico pezzo.
Come si può notare osservando la figura 4, nella zona esterna il collo 2 del sacchetto presenta delle scanalature 10 sia con configurazione circolare e sia con sviluppo assiale, verticale rispetto la bocca del flacone.
Tali scanalature sono utili per consentire il passaggio di aria tra il corpo esterno 5 e il sacchetto sia durante la fase di inserimento sacchetto sia durante il funzionamento del sistema airless.
Tali scanalature sono necessarie anche per consentire la realizzazione del contenitore nella fase di estrusione soffiaggio. Le scanalature infatti consentono la corretta conformazione del collo e lo vincolano allo stampo in modo che non venga strappato durante il soffiaggio.
Secondo la presente invenzione il sacchetto presenta almeno in corrispondenza di una superficie di raccordo fra detto collo e detta superficie laterale (ovvero sulla una spalla 12), zone a deformazione controllata 20, 21 atte a guidare la deformazione del sacchetto secondo direzioni preferenziali quando dall’interno di esso, mediante apparecchiature opportune, viene estratta l’aria per deformarlo.
Tale deformazione à ̈ necessaria per permettere l’inserimento del sacchetto all’interno del corpo esterno 5, attraverso la bocca di quest’ultimo.
Secondo la forma di realizzazione del sacchetto rappresentata in figura 1-4 (non deformato) e in figure 5-6 (deformato per essere inserito nel corpo 5 attraverso la sua bocca), le zone di deformazione controllata sono realizzate tramite differenti raggi di curvatura.
Prime zone a deformazione controllata 20 sono previste tra la spalla 12 e la superficie laterale 7 del sacchetto (si veda la sezione di figura 3A), mentre seconde zone a deformazione controllata 21 sono previste direttamente tra il collo 2 e la superficie laterale 7 del sacchetto (si veda la sezione di figura 3B). Le prime zone 20, in sostanza, presentano raggi di curvatura più secchi (raggi minori) che danno maggiore resistenza alla zona dove essi sono previsti. Le seconde zone 21 di curvatura prevedono raggi di curvatura più arrotondati e morbidi, conferendo quindi maggiore deformabilità alla zona interessata.
Come si può notare le prime zone a deformazione controllata sono intervallate con le seconde zone a deformazione controllata. In sostanza, nella forma di realizzazione descritta, sono previste quattro prime zone a deformazione controllata 20, e quattro seconde zone a deformazione controllata 21. Esse sono disposte intervallate a una distanza angolare di 45°.
Le zone a deformazione controllata guidano in sostanza la deformazione del sacchetto secondo direzioni preferenziali. Nella forma di realizzazione descritta tali direzioni preferenziali apparterranno a piani A, B che passano per l’asse del sacchetto e per le zone con raggio di curvatura maggiore. Il sacchetto si deformerà lungo due piani A, B sostanzialmente disposti a 90 gradi che si incrociano sull’asse del sacchetto e che lo contengono.
C’à ̈ da notare che il sacchetto di figura 1 prevede sul suo fondo 8, ulteriori zone a deformazione controllata atte a guidare la deformazione di quest’ultimo secondo ulteriori direzioni preferenziali.
Nella forma di realizzazione descritta tali ulteriori zone a deformazione controllata prevedono degli avvallamenti o rientranze nella superficie del sacchetto. Esse sono disposte sia sul fondo che su una superficie di raccordo tra il fondo e la superficie laterale 7 del sacchetto. In particolare sono previste prime ulteriori zone a deformazione controllata 32, costituite da un avvallamento che si sviluppa sul fondo, lungo un suo diametro.
Sono poi previste seconde ulteriori zone a deformazione controllata 31 in cui gli avvallamenti si sviluppano anch’essi in senso diametrale, ma interessano solamente una porzione di interfaccia tra il fondo 8 e la superficie laterale 7 del sacchetto.
Anche le ulteriori zone a deformazione controllata guidano la deformazione del sacchetto secondo direzioni preferenziali, che preferibilmente sono le stesse di quelle delle zone a deformazione controllata ricavate nella parte superiore del sacchetto. I piani di deformazione saranno quindi gli stessi, ovvero quelli indicati con A e B.
Le direzioni preferenziali apparterranno ai detti piani A e B, che passano per l’asse del sacchetto e per un punto angolarmente intermedio tra le ulteriori zone a deformazione controllata 31 e 32.
Come già detto quindi, nell’esempio di figura 1 e 6, le zone a deformazione controllata sono definite da variazioni del raggio di raccordo della parete di collegamento fra detto collo e detta superficie laterale, o fra detto fondo e detta superficie laterale, detti piani di deformazione preferenziale contenendo i punti con raggio di raccordo maggiore.
Nelle figure 16, 17 e 18 viene mostrata un’ulteriore forma di realizzazione dove i particolari raggi di raccordo utilizzati per la spalla del sacchetto, sono ripresi anche sul fondo, per creare le ulteriori zone a deformazione controllata.
Nelle figure 19, 20 e 21 sono mostrate delle zone a deformazione controllata 41 (sulla spalla 12) e delle ulteriori zone a deformazione controllata 41 (sul fondo) che invece di essere realizzate tramite avvallamenti (come sul fondo della prima forma di realizzazione) sono realizzate tramite rigonfiamenti. Esse non hanno caratteristiche e posizionamenti differenti dalle precedenti e funzionano concettualmente nello stesso modo, favorendo il crearsi di piani a deformazione controllata A, B.
Nelle figure 22-24 à ̈ presente un’ulteriore forma di realizzazione dove le prime zone di deformazione controllata sono definite da degli avvallamenti o rientranze del tutto simili a quelli già descritti nella prima forma di realizzazione e presenti sul fondo di essa.
In questo caso, data la presenza del collo, tali avvallamenti si svilupperanno di poco oltre la superficie di raccordo fra spalla 12 e la superficie laterale 7 del sacchetto, estendendosi assialmente proprio sulla superficie laterale. Il fondo di tale forma di realizzazione à ̈ del tutto identico a quello rappresentato in figura 2, e pertanto non verrà più descritto. I piani di deformazione preferenziale creati dalla presenza dagli avvallamenti qui rappresentati, sono anch’essi disposti come i precedenti. Essi sono rappresentati con A e B in figura.
C’à ̈ da notare che sono stati mostrati vari modi di creare delle zone a deformazione controllata, che possono ovviamente anche essere realizzate sfruttando un differente spessore del materiale.
Ovviamente sarà possibile realizzare sul fondo, sulla spalla o sulla superficie laterale, qualsivoglia combinazione di zone a deformazione programmata. Quindi ad esempio sarà possibile utilizzare per la spalla degli avvallamenti, e dei rigonfiamenti per il fondo, oppure qualsiasi altra combinazione di tali mezzi.
E’anche possibile realizzare delle zone a deformazione controllata angolate in maniera differente. Così ad esempio esse potranno essere realizzate in numero di tre, disposte a 120 gradi l’una dall’altra. Allora il sacchetto deformandosi non formerà più una croce, ma si disporrà lungo le bisettrici degli angoli di un triangolo equilatero, con tre piani di deformazione preferenziale sfalsati di 60° rispetto alla posizione delle zone a deformazione controllata.
E’ possibile comunque prevedere qualsiasi altra configurazione o disposizione delle zone a deformazione controllata. Quindi le zone a deformazione controllata o dette ulteriori zone a deformazione controllata possono essere definite da:
- avvallamenti radiali che si incassano nella superficie di raccordo fra detta superficie laterale e il collo, detti piani di deformazione preferenziale essendo esterni a detti avvallamenti, - protuberanze che sporgono dalla superficie di raccordo fra detta superficie laterale e il collo, detti piani di deformazione preferenziale essendo esterni a dette protuberanze;
- variazioni del raggio di raccordo della parete di collegamento fra detto collo e detta superficie laterale, o fra detto fondo e detta superficie laterale, detti piani di deformazione preferenziale contenendo i punti con raggio di raccordo maggiore,
o qualsiasi combinazione di esse.
L’invenzione à ̈ anche relativa a un metodo di produzione di un contenitore destinato a contenere una sostanza da erogarsi tramite una pompa airless, in cui si predispone un corpo esterno sostanzialmente rigido 5, avente un collo 6 delimitante un’apertura 60 di accesso alla cavità del corpo stesso, e un sacchetto realizzato secondo una qualsiasi delle forme di realizzazione descritte in precedenza.
Vantaggiosamente sul collo 6 del corpo esterno rigido 5 Ã ̈ avvitata una ghiera 61 assialmente forata contro la quale la flangia 3 del sacchetto 9 Ã ̈ destinata ad andare in battuta.
Tale ghiera e la sua funzione sono descritte nella domanda di brevetto IT-MI2009A000649 depositata a nome della stessa richiedente che si intende incorporata per riferimento nel presente testo.
In una fase rappresentata in figura 8 si accoppia a tenuta al sacchetto 9, tramite il suo collo (ed eventualmente la flangia), una sonda 70 atta a aspirare l’aria contenuta nel sacchetto, causando una depressione all’interno di quest’ultimo che così si contrarre. Esso assumerà la configurazione rappresentata in figura 5, e visibile nella sezione di figura 10.
Vantaggiosamente la sonda prevede uno stelo 71 che risulta inserito all’interno del sacchetto almeno durante le operazioni di estrazione dell’aria e/o di gonfiaggio, in modo che almeno quando il sacchetto à ̈ contratto, tale stelo lo mantenga allungato per facilitarne l’inserimento nel corpo esterno 5.
Prima di aspirare l’aria contenuta all’interno del sacchetto, esso viene inserito in una pinza esterna al contenitore dotata di becchi mobili che si sviluppano e possono muoversi proprio lungo detti piani principali. Essi deformano parzialmente il sacchetto per guidare il processo di contrazione durante l’aspirazione dell’aria per creare una depressione. I becchi della pinza possono essere fissi oppure mobili.
Successivamente il sacchetto viene estratto dalla pinza mantenendo la depressione e, sempre mantenendo la depressione, viene inserito il nel corpo esterno come si vede in figura 10.
Quando la flangia risulta in battuta su una parte di detto corpo 5, e precisamente sulla ghiera 61 se presente, si immette aria all’interno del sacchetto. Tale getto d’aria lo gonfia pressandolo contro le pareti interne del corpo 5. La pressione necessaria per rigonfiare il sacchetto può andare da 1 a 10 BAR.
Il sacchetto può essere rigonfiato utilizzando un flusso di aria calda per agevolare la conformazione del sacchetto all’interno del flacone rigido.
In conclusione l’aria presente fra il sacchetto contratto e il contenitore viene spinta fuori dall’espansione del sacchetto e passa attraverso le scanalature 10 già descritte, e presenti in tutte le forme di realizzazione.
Successivamente la sonda viene estratta e il contenitore à ̈ pronto per essere riempito e associato alla pompetta airless.
Un metodo alternativo per ottenere il ritorno in sagoma del sacchetto quello di aspirare l’aria fra le pareti che definiscono la cavità del corpo rigido (6) e il sacchetto collassato.
Una volta introdotto il sacchetto nel corpo rigido viene interrotta la depressione realizzata attraverso la sonda e, tramite opportuni mezzi appositamente congegnati ed ad esempio associabili a tenuta al collo del flacone, viene aspirata l’aria presente all’esterno del sacchetto e all’interno della cavità del corpo rigido, attraverso le cave presenti sia sul collo del sacchetto sia sulla ghiera (61).
Sono state descritte varie forme di realizzazione di un sacchetto secondo la presente invenzione e un metodo per realizzare un contenitore che presenta un corpo esterno in cui à ̈ inserito un sacchetto secondo la presente invenzione, ma altre potranno essere concepite sfruttando lo stesso concetto innovativo.
C’à ̈ da notare che utilizzando la tecnologia dell’estrusione soffiaggio il sacchetto à ̈ realizzabile con diverse famiglie di materiale, come ad esempio PP – PE – PA – SURLYN – ORGALLOY – EVOH-ALLUMINIO.
E’ inoltre possibile ottenere il sacchetto in materiale multistrato (multi-layer) ovvero un materiale costituito dall’accoppiamento in strati dei materiali sopra citati.
Questa soluzione di materiale consente di abbinare le proprietà meccaniche del primo materiale con le proprietà chimiche o di resistenza alla permeabilità del secondo materiale, come già utilizzato ad esempio nel campo della conservazione di salse (ad esempio maionese o salsa di pomodoro). C’à ̈ inoltre da notare che il sacchetto come descritto à ̈ realizzato per soffiaggio di una provetta realizzata in un materiale termoplastico, preferibilmente tra quelli elencati. Tuttavia à ̈ anche possibile realizzare il sacchettino dall’unione di due o più pezzi, come ad esempio il corpo e il collo.
Il corpo potrebbe ad esempio essere realizzato con tecnica tradizionale e il collo stampato ad iniezione per poi procedere all’assemblaggio tramite aggancio o saldatura.
Questa soluzione potrebbe permettere varianti ad oggi non evidenziate.

Claims (13)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Metodo di produzione di un contenitore destinato a contenere una sostanza da erogarsi tramite una pompa airless, comprendente le fasi di: a. predisporre un corpo esterno sostanzialmente rigido (5), avente un collo (6) delimitante un’apertura (60) di accesso a una cavità interna del corpo stesso, b. e un sacchetto (9) realizzato in materiale termoplastico avente sostanzialmente la forma della cavità interna del corpo rigido, dotato anch’esso di un collo dotato di una flangia (3) sporgente radialmente da una sua estremità, il collo, in corrispondenza di un’estremità opposta a quella ove à ̈ presente la flangia, essendo connesso ad una superficie laterale del sacchetto stesso, detta superficie laterale prevedendo un fondo di chiusura, e c. accoppiare a tenuta il sacchetto, tramite il suo collo, una sonda atta a aspirare l’aria contenuta all’interno del sacchetto, causando così una depressione all’interno del sacchetto che ne causa la contrazione, e d. mentre il sacchetto à ̈ contratto, inserire il sacchetto all’interno dell’apertura (60) del corpo (5) arrestandosi quando detta flangia va in battuta su una parte di detto corpo (5), e. immettere all’interno del sacchetto almeno un getto di aria che lo gonfia pressandolo contro le pareti interne del corpo (5) e riportandolo quindi alla sua forma originaria precedente alla contrazione e/o aspirare l’aria compresa tra il sacchetto e le pareti che definiscono una cavità interna del corpo rigido (5), il sacchetto presentando almeno in corrispondenza di una superficie di raccordo fra il suo collo e la sua superficie laterale, zone a deformazione controllata atte a guidare la deformazione del sacchetto secondo piani preferenziali quando viene aspirata l’aria.
  2. 2. Metodo secondo la rivendicazione precedente in cui prima di aspirare l’aria contenuta all’interno del sacchetto, esso viene inserito in una pinza esterna al contenitore dotata di becchi che si sviluppano lungo detti piani principali e deformano almeno parzialmente il sacchetto per guidare il processo di contrazione durante l’aspirazione dell’aria.
  3. 3. Metodo secondo la rivendicazione precedente in cui il sacchetto in configurazione contratta viene estratto dalla pinza mantenendo la depressione e, sempre mantenendo la depressione, viene inserito nel corpo esterno.
  4. 4. Metodo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti in cui detta sonda prevede uno stelo che à ̈ inserito all’interno del sacchetto almeno durante le operazioni di estrazione dell’aria e/o di gonfiaggio, in modo che almeno quando il sacchetto à ̈ contratto, tale stelo lo mantenga allungato guidandolo all’interno del corpo esterno.
  5. 5. Contenitore destinato a contenere una sostanza da erogarsi tramite una pompa airless, comprendente un corpo esterno all’interno del quale à ̈ previsto un sacchetto (9) realizzato in materiale termoplastico avente sostanzialmente la forma della cavità interna del corpo rigido, dotato anch’esso di un collo dotato di una flangia (3) sporgente radialmente da una sua estremità, il collo, in corrispondenza di un’estremità opposta a quella ove à ̈ presente la flangia, essendo connesso ad una superficie laterale del sacchetto stesso, detta superficie laterale prevedendo un fondo di chiusura, il sacchetto presentando almeno in corrispondenza di una superficie di raccordo fra il suo collo e la sua superficie laterale, zone a deformazione controllata atte a guidare la deformazione del sacchetto secondo direzioni preferenziali.
  6. 6. Sacchetto atto ad essere inserito all’interno di un corpo rigido per formare un contenitore destinato a contenere una sostanza da erogarsi tramite una pompa airless, il sacchetto (9) essendo realizzato in materiale termoplastico avente sostanzialmente la forma della cavità interna del corpo rigido, dotato anch’esso di un collo dotato di una flangia (3) sporgente radialmente da una sua estremità, il collo, in corrispondenza di un’estremità opposta a quella ove à ̈ presente la flangia, essendo connesso ad una superficie laterale del sacchetto stesso, detta superficie laterale prevedendo un fondo di chiusura, il sacchetto presentando almeno in corrispondenza di una superficie di raccordo fra il suo collo e la sua superficie laterale, zone a deformazione controllata atte a guidare la deformazione del sacchetto secondo direzioni preferenziali.
  7. 7. Metodo, contenitore o sacchetto secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui il fondo di chiusura del sacchetto presenta ulteriori zone a deformazione controllata atte a guidare la deformazione del sacchetto secondo ulteriori direzioni preferenziali.
  8. 8. Metodo, contenitore o sacchetto secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui dette ulteriori direzioni preferenziali sono complanari a dette direzioni preferenziali.
  9. 9. Metodo, contenitore o sacchetto secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui dette zone a deformazione controllata o dette ulteriori zone a deformazione controllata sono definite da variazioni del raggio di raccordo della parete di collegamento fra detto collo e detta superficie laterale, o fra detto fondo e detta superficie laterale, detti piani di deformazione preferenziale contenendo i punti con raggio di raccordo maggiore.
  10. 10. Metodo, contenitore o sacchetto secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui dette zone a deformazione controllata o dette ulteriori zone a deformazione controllata sono definite da variazioni dello spessore della parete del sacchetto.
  11. 11. Metodo, contenitore o sacchetto secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui dette zone a deformazione controllata o dette ulteriori zone a deformazione controllata sono definite da protuberanze che sporgono dalla superficie di raccordo fra detta superficie laterale e il collo, detti piani di deformazione preferenziale passando esternamente a dette protuberanze.
  12. 12. Metodo, contenitore o sacchetto secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui dette zone a deformazione controllata o dette ulteriori zone a deformazione controllata sono definite da avvallamenti radiali che si incassano nella superficie di raccordo fra detta superficie laterale e il collo, detti piani di deformazione preferenziale passando esternamente a detti avvallamenti.
  13. 13. Metodo, contenitore o sacchetto secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui il collo del sacchetto presenta scanalature esterne atte a consentire lo sfogo e/o estrazione dell’aria durante il soffiaggio e il funzionamento del sacchetto all’interno del corpo esterno quando à ̈ associato alla pompa airless, dette scanalature essendo realizzate tramite creste realizzate nello stampo di formatura per soffiaggio, dette creste mantenendo il sacchetto nella posizione desiderata durante la sua fase di formatura per soffiaggio.
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