ITMI20102186A1 - Veneziana da interni a lamelle fisse su montanti lamellari, in particolare per l'inclusione in una vetrocamera. - Google Patents

Veneziana da interni a lamelle fisse su montanti lamellari, in particolare per l'inclusione in una vetrocamera. Download PDF

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ITMI20102186A1
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IT
Italy
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IT002186A
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Giovanni Nicolosi
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Pellini Spa
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    • E06DOORS, WINDOWS, SHUTTERS, OR ROLLER BLINDS IN GENERAL; LADDERS
    • E06BFIXED OR MOVABLE CLOSURES FOR OPENINGS IN BUILDINGS, VEHICLES, FENCES OR LIKE ENCLOSURES IN GENERAL, e.g. DOORS, WINDOWS, BLINDS, GATES
    • E06B9/00Screening or protective devices for wall or similar openings, with or without operating or securing mechanisms; Closures of similar construction
    • E06B9/24Screens or other constructions affording protection against light, especially against sunshine; Similar screens for privacy or appearance; Slat blinds
    • E06B9/26Lamellar or like blinds, e.g. venetian blinds
    • E06B9/28Lamellar or like blinds, e.g. venetian blinds with horizontal lamellae, e.g. non-liftable
    • EFIXED CONSTRUCTIONS
    • E06DOORS, WINDOWS, SHUTTERS, OR ROLLER BLINDS IN GENERAL; LADDERS
    • E06BFIXED OR MOVABLE CLOSURES FOR OPENINGS IN BUILDINGS, VEHICLES, FENCES OR LIKE ENCLOSURES IN GENERAL, e.g. DOORS, WINDOWS, BLINDS, GATES
    • E06B7/00Special arrangements or measures in connection with doors or windows
    • E06B7/02Special arrangements or measures in connection with doors or windows for providing ventilation, e.g. through double windows; Arrangement of ventilation roses
    • E06B7/08Louvre doors, windows or grilles
    • E06B7/082Louvre doors, windows or grilles with rigid or slidable lamellae

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Description

D E S C R I Z I O N E
Descrizione dell’ INVENZIONE INDUSTRIALE dal titolo:
“Veneziana da interni a lamelle fisse su montanti lamellari, in particolare per l’inclusione in una vetrocameraâ€
Campo di applicazione dell'invenzione
La presente invenzione riguarda il settore degli schermi frangisole applicabili ai vani finestra o porta-finestra degli edifici, o ai lucernari dei tetti, e più precisamente ad una veneziana da interni a lamelle fisse su montanti lamellari, in particolare per l’inclusione in una vetrocamera.
Rassegna dell’arte nota
I più tradizionali schermi solari sono le cosiddette “persiane†o “imposte†, cioà ̈ un particolare tipo d'infisso frangisole che si applica all’esterno delle finestre o porte-finestre allo scopo di ridurre la penetrazione della luce solare, proteggere il vetro esterno dai fenomeni atmosferici e dai tentativi di effrazione, quando la finestra à ̈ chiusa, e consentire il passaggio dell'aria dentro e fuori l’edificio, quando la finestra à ̈ aperta. Le persiane sono formate da un telaio perimetrale nei cui fianchi opposti sono incastrate delle stecche dai bordi arrotondati, fatte generalmente di alluminio verniciato, tra loro equispaziate in modo da riempire lo spazio interno al telaio. Le stecche sono inclinate di modo che un osservatore esterno le veda inclinate verso il basso. I bordi delle stecche sono normalmente sovrapposti di quanto basta per permettere il passaggio dell'aria e di una frazione della luce solare. Nel seguito gli schermi frangisole da esterno non verranno più considerati perché a causa della robustezza delle stecche e del fissaggio rigido ai fianchi del telaio essi non interessano il particolare settore applicativo della presente invenzione, che à ̈ invece caratterizzato da frangisole del tipo a veneziana con lamelle fisse estremamente sottili e quindi assolutamente inidonee ad un uso negli spazi esterni.
Nelle veneziane da interni à ̈ possibile distinguere tra quelle poste davanti alla superficie del vetro della finestra o vetrocamera e quelle interne alla vetrocamera. Entrambe le collocazioni dello schermo interessano la presente invenzione, che ovviamente garantisce i maggiori vantaggi in termini di durata e di affidabilità dello schermo solare nella collocazione dello stesso in vetrocamera.
La figura 1 si prefigge di schematizzare la riflessione della radiazione solare su uno schermo, non importa se noto o inventivo, e la penetrazione di luce oltre lo schermo. A tale scopo la figura mostra in sezione trasversale una vetrocamera 1 i cui bordi sono trattenuti da uno stipite 2 fissato alle pareti murarie 3 che delimitano un vano finestra. All’interno della vetrocamera 1 à ̈ incluso uno schermo frangisole di lamelle 4 equispaziate e distribuite lungo tutta la dimensione della vetrocamera 1 visibile in figura. Le lamelle 4 sono leggermente incurvate ed inclinate come indicato in figura. La radiazione solare 5 incide sulle lamelle 4 secondo un angolo α rispetto alla normale 7 al piano tangente la lamella, e viene riflessa dello stesso angolo. Parte della radiazione solare incidente 5 viene diffusa dall’aria secondo angoli variabili, tale radiazione diffusa 8 attraversa lo schermo lamellare 4 e penetra nell’edificio. L’angolo α varia nel corso della giornata ma non così l’inclinazione delle lamelle, scegliendo tuttavia un angolo d’inclinazione opportuno ed un’opportuna spaziatura delle lamelle, lo schermo à ̈ in grado di riflettere gran parte della radiazione incidente.
La figura 2 mostra in esploso una vetrocamera prodotta dalla medesima Richiedente, contenente uno schermo frangisole descritto nel preambolo della rivendicazione 1. La vetrocamera à ̈ costituita da un telaio rettangolare fatto di canaline in alluminio estruso, collettivamente indicate con 10, reciprocamente fissate per mezzo di giunti angolari 10b. All’interno del telaio 10 à ̈ visibile uno schermo solare costituito da lamelle sovrapposte ed opportunamente inclinate, collettivamente indicate con 9, sorrette da due supporti distanziatori 11 e 12, costituiti da profilati in alluminio tranciati a pettine con denti inclinati verso l’alto di un angolo compreso tra 30° e 45°. I supporti dis tanziatori 11, 12 comprendono una barra verticale 13, 16 facente da spalla ad una struttura a pettine 14, 17 costituita da una successione di denti intervallati da fessure oblique entro le quali sono adagiate le lamelle 9 leggermente incurvate. Una striscia autoadesiva 15, 18 decorre lungo la barra 13, 16 per l’incollaggio della stessa al vetro 20 prospiciente l’esterno dell’edificio. Le estremità delle barre 13, 16 poggiano contro alette 10a delle canaline 10 in corrispondenza di rispettivi intagli inferiori 11a, 12a e superiori 11b, 12b. Sui bordi rettangolari da entrambi i lati del telaio 10, già con al proprio interno le lamelle 9 sorrette dai relativi supporti distanziatori 11, 12, vengono incollati i vetri, indicati con 20 e 21 in figura 3, a formare la vetrocamera. La figura 3 à ̈ una sezione trasversale lungo un piano passante per l’asse longitudinale del supporto distanziatore 12, ove si vede la vetrocamera completamente assemblata. La figura 4 mostra con maggior dettaglio l’estremità inferiore della vetrocamera di figura 3, ove si possono notare i denti obliqui 17 del pettine aventi spessore prevalente rispetto alla distanza tra gli stessi, così da consentire il bloccaggio elastico delle lamelle incurvate 9 contro le pareti delle rispettive fessure.
Evidenziazione del problema tecnico
La soluzione di figura 2 consente di immobilizzare lamelle di alluminio di soli 0,2 mm di spessore e fino a 1 metro di lunghezza; maggiori lunghezze richiederebbero ulteriori distanziatori a pettine in numero di uno ogni 0,5 metri aggiuntivi, per contrastare l’inevitabile flessione. I supporti distanziatori 11 e 12 sono ottimizzati per l’utilizzo in una vetrocamera, tuttavia gli stessi possono essere facilmente adattati alla realizzazione di schermi a lamelle sottili fisse da anteporre a vetrate fisse o mobili, siano esse di normali finestre o vetrocamere. I supporti a pettine 11, 12 nell’utilizzo dello schermo al di fuori di una vetrocamera saranno ancorati ad un telaio da applicare ad un infisso laterale. Nell’utilizzo entro la vetrocamera, le spalle 13, 16 dei supporti a pettine 11, 12 dovranno essere incollate al vetro nelle loro esatte posizioni prima dell’assemblaggio delle lamelle 4, e ciò comporta un onere aggiuntivo per la vetreria. Le spalle 13, 16 dovranno inoltre avere una certa larghezza per fornire una base d’appoggio sufficiente contro il vetro atta a consentire stabilità ed un buon incollaggio. In corrispondenza dei supporti a pettine si viene con ciò a determinare una discontinuità nella luce incidente sulle lamelle e quindi della luce penetrante all’interno dell’edificio; ciò comporta una maggior dissipazione termica entro la vetrocamera, che potrebbe alla lunga causare la formazioni di aloni sui vetri, e nel complesso un peggioramento estetico della luminosità percepita. Un ulteriore problema sorge quando una schermatura siffatta debba essere applicata a vetrate con sagome triangolari, perché il graduale restringimento della luce del vano impone l’utilizzo di lamelle sempre più corte che richiederanno supporti distanziatori aggiuntivi.
Sommario dell’invenzione
Scopo della presente invenzione à ̈ quello di superare le limitazioni e gli inconvenienti esposti sopra.
Per conseguire tale scopo la presente invenzione ha per oggetto uno schermo solare comprendente:
− una pluralità di lamelle riflettenti;
− almeno due supporti distanziatori non collassabili in grado di fornire una pluralità di sedi oblique per l’inserimento di rispettive lamelle riflettenti, che risultano in tal modo inclinate, dette sedi essendo in ciascun supporto distanziatore parallele l’una all’altra in direzione longitudinale, ad una distanza reciproca tale da occupare con lamelle riflettenti la luce del vano da schermare, in cui secondo l’invenzione:
− detti supporti distanziatori sono delle seconde lamelle fatte dello stesso materiale e con il medesimo spessore delle lamelle riflettenti;
− dette sedi sono delle asole ricavate nella parete delle seconde lamelle in direzione trasversale, ciascuna asola avendo una concavità attraversabile da una rispettiva lamella riflettente incurvata elasticamente entro quella sede così da esercitare una pressione contro il bordo della stessa che ne favorisce l’immobilizzazione, come descritto nella rivendicazione 1.
Ulteriori caratteristiche della presente invenzione, nelle sue diverse forme di realizzazione ritenute innovative, sono descritte nelle rivendicazioni dipendenti. Secondo un aspetto dell’invenzione dette lamelle riflettenti hanno la sezione trasversale incurvata per aumentare la rigidità flessionale.
L’invenzione, nella sua più ampia generalità, necessita di asole in cui ci sia almeno una sede in cui la distanza massima tra punti estremi sia inferiore alla larghezza a riposo della lamella riflettente. Perciò prima di inserire la lamella riflettente in quella sede occorre esercitare una compressione contro i due bordi longitudinali della lamella riflettente, onde incurvarla trasversalmente di quanto basta allo scopo. Lo schermo solare che ne risulta à ̈ il più semplice da realizzare, ma nello stesso tempo la stabilità della struttura à ̈ relegata al solo attrito esercitato dai bordi delle lamelle riflettenti contro il bordo delle loro sedi di compressione nelle asole. Tale realizzazione à ̈ idonea alla fabbricazione di schermi solari di piccole dimensioni ed all’uso esclusivo in una vetrocamera fissa.
In un secondo esempio di attuazione, un passo avanti à ̈ compiuto a spese di una piccola complicazione nelle lamelle riflettenti. In accordo a tale seconda realizzazione, ciascuna lamella riflettente ha delle tacche contrapposte lungo i bordi longitudinali, presenti in coppie distanziate come previsto per l’aggancio alle seconde lamelle, nelle tacche di ciascuna coppia essendo inserito il bordo di una rispettiva asola, impedendo con ciò la traslazione della lamella riflettente in direzione longitudinale. La seconda realizzazione à ̈ idonea alla fabbricazione di schermi solari di maggiori dimensioni rispetto alla precedente realizzazione. Un terzo esempio di attuazione caratterizzato da una maggiore complessità nella forma delle asole, consente di ottenere schermi solari strutturalmente stabili e nello stesso tempo semplice da assemblare.
In accordo al terzo esempio di attuazione, il bordo di ciascuna asola ha una sporgenza verso l’interno a guisa di dente posto tra l’inizio della detta concavità ed una restante parte dell’asola attraversabile dalla lamella riflettente senza essere deformata, il dente sovrapponendosi ad incastro al bordo della lamella riflettente forzata entro la detta concavità in corrispondenza di una coppia di dette tacche, impedendo il ritorno elastico della lamella riflettente entro la restante parte dell’asola.
La terza realizzazione à ̈ idonea alla fabbricazione di schermi solari di qualunque dimensione utilizzabili sia esternamente ad una finestra o vetrocamera fissa o mobile, sia internamente ad una vetrocamera fissa o mobile.
Il profilo dell’asola à ̈ configurato in modo da possedere una doppia funzionalità rispetto alle lamelle riflettenti, e cioà ̈ lo scorrimento e la ritenzione elastica, sembrerebbe quindi possedere una forma autonoma di originalità nel contesto applicativo.
Pertanto, altro oggetto d’invenzione à ̈ un elemento di supporto delle lamelle riflettenti di uno schermo frangisole, in cui secondo l’invenzione detto elemento di supporto:
− à ̈ a propria volta una seconda lamella fatta dello stesso materiale ed avente lo stesso spessore delle lamelle riflettenti;
− detta seconda lamella include una successione di asole parallele tra loro in direzione longitudinale, egualmente inclinate e spaziate per l’inserimento delle lamelle riflettenti;
− il bordo di ciascuna asola à ̈ variamente incurvato in modo da configurare una prima concavità contigua ad una prima estremità dell’asola e pure contigua ad una sporgenza a guisa di dente proiettato verso l’interno dell’asola, detta sporgenza essendo a propria volta contigua ad una seconda e più marcata concavità alla seconda estremità dell’asola, estesa oltre la prima concavità a formare con l’asola eccedente la prima concavità una sede per l’attraversamento di una lamella riflettente, la distanza tra le due zone di contiguità della prima concavità, unitamente alla profondità della stessa, essendo tali da poter trattenere detta lamella riflettente incurvata elasticamente e trattenuta dal dente in corrispondenza di una di due tacche contrapposte presenti sui lati longitudinali della detta lamella riflettente, come descritto in una relativa rivendicazione indipendente.
Secondo un aspetto dell’invenzione, le lamelle riflettenti sono di uguale lunghezza a formare schermi solari rettangolari, e le coppie di tacche insistono nelle medesime posizioni in tutte le lamelle riflettenti. Una tale realizzazione à ̈ vantaggiosa anche negli schermi solari variamente incurvati rispetto ad un asse ortogonale alle lamelle riflettenti.
Secondo un altro aspetto dell’invenzione:
− le lamelle riflettenti hanno lunghezza progressivamente decrescente a formare uno schermo triangolare;
− la distanza tra coppie adiacenti di tacche sulle lamelle riflettenti decresce progressivamente in direzione del vertice del triangolo, così da poter alloggiare nello schermo solare più seconde lamelle.
Alto oggetto d’invenzione à ̈ un metodo di fabbricazione dello schermo solare del primo esempio di attuazione, comprendente i passi di:
a) formatura di lamelle riflettenti da materiale metallico ridotto in lamina sottile avente caratteristiche idonee allo scopo;
b) fabbricazione di almeno due supporti distanziatori per l’ancoraggio delle lamelle riflettenti entro sedi opportunamente inclinate, poste ad una distanza reciproca tale da poter occupare con lamelle riflettenti la luce del vano da schermare;
c) applicazione delle lamelle riflettenti ai supporti distanziatori,
in cui secondo l’invenzione:
il passo b) eseguito per ciascun supporto distanziatore, include i passi di:
− formatura di una seconda lamella dalla stessa lamina sottile usata nella formatura delle lamelle riflettenti, o da una lamina dello stesso materiale e spessore;
− tranciatura di asole trasversali nel corpo della seconda lamella in corrispondenza di dette sedi, ciascuna asola avendo una concavità atta a trattenere una rispettiva lamella riflettente incurvata elasticamente; il passo c) eseguito per ciascuna lamella riflettente e per ciascuna seconda lamella include i passi di:
− graduale inserimento della lamella riflettente entro corrispondenti asole di tutte le seconde lamelle, la lamella riflettente incurvata elasticamente esercitando una pressione contro il bordo dell’asola che ne favorisce l’immobilizzazione entro detta concavità.
Il metodo valido per la realizzazione dello schermo solare del secondo esempio di attuazione include inoltre:
al passo a)
− la tranciatura di tacche contrapposte in entrambi i bordi longitudinali in corrispondenza delle posizioni previste per l’ancoraggio della lamella riflettente alle seconde lamelle;
al passo c)
− il posizionamento di ciascuna coppia di tacche in corrispondenza di una rispettiva asola.
Il metodo valido per la realizzazione dello schermo solare del terzo esempio di attuazione include i passi del metodo valido per la realizzazione dello schermo solare del secondo esempio di attuazione ed ulteriormente:
al passo b)
− nella tranciatura, il bordo di ciascuna asola avendo una sporgenza verso l’interno, a guisa di dente, confinante con una concavità contigua ad un vertice dell’asola atta a trattenere la lamella riflettente incurvata elasticamente, il dente essendo pure confinante con la restante parte dell’asola attraversabile dalla lamella riflettente senza essere deformata;
al passo c)
− spinta della lamella riflettente contro il vertice dell’asola fino ad incurvare elasticamente la lamella riflettente di quanto basta all’inserimento della stessa entro le dette concavità delle rispettive asole di tutte le seconde lamelle, e successivo rilascio della spinta per consentire l’aggancio ad incastro del dente contro il bordo della lamella riflettente in corrispondenza di tutte le coppie di tacche, simultaneamente.
Il metodo appena descritto consente la fabbricazione di uno schermo frangisole autoportante e strutturalmente stabile, il quale può essere applicato nelle utilizzazioni previste per il terzo esempio di attuazione.
Vantaggi dell’invenzione
La presente invenzione ha numerosi vantaggi e piuttosto consistenti che vengono qui di seguito elencati. Primi vantaggi sono riscontrabili in applicazioni sia esternamente ad un vetro prospiciente l’interno di un edificio, che internamente ad una vetrocamera; mentre secondi vantaggi sono principalmente riscontrabili in applicazioni interne ad una vetrocamera. Fanno parte dei primi vantaggi: − La semplicità di costruzione - poiché lo schermo frangisole à ̈ costituito da sole lamelle di due differenti misure, riflettenti e portanti, senza la necessità di alcun accessorio.
− Il basso costo di produzione - poiché à ̈ possibile produrre i componenti dello schermo solare utilizzando la sola macchina di formatura lamelle alimentata dai rotoli di alluminio delle due lamelle.
− Il massimo passaggio di luce diffusa - poiché l’ingombro di ciascun supporto distanziatore à ̈ uguale al solo spessore di una lamella.
− La flessibilità nella realizzazione di differenti sagome geometriche dello schermo - poiché senza variare il numero delle seconde lamelle usate come supporti distanziali à ̈ possibile ottenere sagome triangolari, e sagome molto irregolari ritagliando in loco differenti profili dell’insieme delle lamelle. − La possibilità di essere fornito in kit di elementi da assemblare - poiché à ̈ facilmente componibile mediante semplici manovre di inserimento delle lamelle riflettenti entro le asole di posizionamento e successivo aggancio alle lamelle di supporto.
− La facilità di applicazione - poiché essendo una struttura autoportante di sufficiente rigidità i cui elementi sono reciprocamente incastrati, può essere facilmente incassato nella cornice delle ante di una finestra o dell’anta a ribalta di un lucernario.
Fanno parte dei secondi vantaggi:
− L’inalterabilità delle proprietà riflettenti dello schermo nel tempo e l’assenza di manutenzione - sono vantaggi tipici degli schermi solari in vetrocamera. − Poiché lo schermo à ̈ leggero ed autoportante e privo di elementi di fissaggio entro la vetrocamera, ne discende che:
o lo schermo può essere immobilizzato entro la vetrocamera dagli elementi stessi del profilo della canalina in alluminio usata nella realizzazione del telaio della vetrocamera;
o lo schermo può essere assemblato e introdotto nella vetrocamera direttamente in vetreria.
Breve descrizione delle figure
Ulteriori scopi e vantaggi della presente invenzione risulteranno chiari dalla descrizione particolareggiata che segue di un esempio di realizzazione della stessa e dai disegni annessi dati a puro titolo esplicativo e non limitativo, in cui: − la figura 1 à ̈ una schematizzazione tendente a raffigurare l’interazione tra la radiazione solare ed uno schermo frangisole a lamelle fisse, indifferentemente di tipo noto o inventivo, posto entro una vetrocamera mostrata in sezione trasversale;
− la figura 2 à ̈ una vista prospettica esplosa di uno schermo solare del tipo a veneziana a lamelle fisse entro una vetrocamera, prodotto e commercializzato dalla stessa Richiedente;
− la figura 3 à ̈ una sezione trasversale della vetrocamera di figura 2 lungo l’asse longitudinale di un supporto distanziatore indicato con 12;
− la figura 4 à ̈ un ingrandimento di una parte di figura 3;
− la figura 5 à ̈ una vista prospettica esplosa di uno schermo solare secondo la presente invenzione;
− la figura 6 à ̈ una vista dal’alto di una lamella riflettente appartenente allo schermo solare di figura 5;
− la figura 7 à ̈ un particolare di figura 6;
− la figura 8 à ̈ una sezione trasversale della lamella riflettente di figura 6;
− la figura 9 à ̈ una vista in elevazione di un secondo tipo di lamella utilizzato come supporto distanziatore delle lamelle riflettenti nello schermo solare di figura 5;
− la figura 10 à ̈ una vista in sezione della lamella di figura 9;
− la figura 11 à ̈ una vista ingrandita del bordo di un’asola presente nella lamella di figura 9;
− la figura 11A mostra due possibili configurazioni di una lamella riflettente di figura 6 entro una propria sede presente nella lamella di figura 9;
− la figura 11B mostra un particolare di figura 11A;
− le figure da 12 a 20 sono viste prospettiche che illustrano la sequenza costruttiva dello schermo solare della presente invenzione;
− le figure da 21 a 23 sono viste prospettiche che illustrano la sequenza costruttiva di una vetrocamera con all’interno lo schermo solare di figura 20; − le figure da 24 a 26 sono viste prospettiche che illustrano la sequenza di applicazione dello schermo frangisole incorniciato di figura 21 davanti al vetro di una finestra o vetro camera o lucernaio, sul lato interno all’edificio; − le figure da 27 a 29 sono viste prospettiche che illustrano la sequenza di applicazione dello schermo frangisole nudo di figura 20 davanti al vetro di una finestra o vetro camera o lucernaio, sul lato interno all’edificio.
Descrizione dettagliata di alcune forme preferite di realizzazione dell’invenzione
Nella descrizione che segue, elementi uguali che compaiono in figure differenti potranno essere indicati con gli stessi simboli.
La figura 5 à ̈ una raffigurazione di uno schermo frangisole 24 del tipo a veneziana in cui i singoli componenti sono stati idealmente separati per mostrarli nella loro individualità. Facendo riferimento alla figura, si possono notare delle lamelle 25 parallele l’una all’altra, allineate in verticale e reciprocamente distanziate di una identica distanza prefissata tale da consentire l’occupazione dell’intero vano luce da schermare. Senza limitazione alcuna per l’invenzione, il lato dello schermo 24 che appare in figura à ̈ quello rivolto verso il sole, con le lamelle 25 disposte in orizzontale, inclinate verso l’esterno e verso il basso di un angolo α ottimale alla riflessione della luce solare durante l’esposizione diurna. Tale configurazione delle lamelle 25 à ̈ resa possibile da un secondo tipo di lamelle 26, 27, e 28 visibili sul lato destro di figura, che si comportano quindi da supporti distanziatori delle prime lamelle 25, riflettenti. Le seconde lamelle 26, 27, e 28 si ergono in verticale e ciascuna di esse include una successione di asole 29 che verranno attraversate dalle lamelle 25 nel montaggio dello schermo 24. Per ciascuna lamella del secondo tipo le asole 29, in numero uguale al numero di lamelle 25, sono sovrapposte l’una all’altra alla reciproca distanza prefissata, tutte inclinate di un angolo α rispetto ad una direzione ortogonale all’asse longitudinale della lamella. Le seconde lamelle 26, 27, e 28 possono essere prodotte in lotti che differiscono per il valore dell’angolo α, scelto in funzione dell’inclinazione della vetrata da schermare rispetto all’angolo di incidenza della radiazione solare in coincidenza della massima elevazione del sole sull’orizzonte durante l’anno. Le lamelle riflettenti 25 hanno ciascuna tre tacche su entrambi i lati longitudinali, per un totale di sei tacche disposte in tre coppie di tacche contrapposte 30, 31, e 32. In tutte le lamelle riflettenti 25 la coppia di tacche 31 à ̈ posta al centro della rispettiva lamella mentre le rimanenti coppie di tacche 30 e 32 hanno la stessa distanza dalla coppia centrale 31. Con una tale disposizione, le coppie di tacche di tutte le lamelle 25 sono allineate a formare tre file verticali 30, 31, e 32. Nell’assemblaggio dello schermo 24, le file verticali di coppie di tacche 30, 31, e 32 sono destinate a vincolare rispettive seconde lamelle, pure verticali, 26, 27, e 28 in corrispondenza del bordo delle asole 29 ricavate nel corpo delle stesse, come meglio si dirà tra breve. Il numero di seconde lamelle potrà variare da un minimo di due a tante quante necessarie per garantire una sufficiente rigidità dello schermo 24 all’aumentare sia del numero di lamelle riflettenti 25 sia della loro lunghezza. Qualunque sia il numero delle seconde lamelle, grazie al loro piccolo spessore, la qualità della luce percepita oltre lo schermo 24 non risulta degradata. Null’altro serve per l’assemblaggio dello schermo 24.
Per quanto concerne il procedimento di fabbricazione delle lamelle, occorre precisare che entrambe le tipologie di lamelle, riflettenti 25, e portanti 26, 27, 28, sono formate a partire da un unico nastro di una lega speciale di alluminio indurito, generalmente utilizzato per la produzione di lamelle per tende veneziane, con uno spessore di soli 0,2 mm, comprensivo di una stratificazione superficiale di tipo riflettente. Le tacche e le asole sono ottenute nello stesso passaggio in macchina di formatura e tranciatura, utilizzata per la produzione di lamelle per veneziane. Nella configurazione di figura 5 le lamelle riflettenti 25 sono larghe 16 mm, mentre le lamelle del secondo tipo sono larghe 25 mm. Durante la formatura le lamelle di entrambe le tipologie sono leggermente incurvate con appositi rulli formatori per aumentare la rigidità alla flessione. La curvatura produce un identico sollevamento dei bordi longitudinali della lamella rispetto al piano originario, sicché essa risulta di forma lievemente concava per tutta la sua lunghezza come fosse una canalina. La curvatura delle seconde lamelle 26, 27, 28 à ̈ la stessa delle lamelle 25. La lieve concavità delle lamelle riflettenti 25 à ̈ rivolta verso l’alto per assecondare la curvatura delle asole 29. Preferibilmente, la concavità di tutte le seconde lamelle à ̈ rivolta nella stessa direzione.
La figura 6 mostra una vista piana di una lamella riflettente 25 in cui si possono meglio apprezzare le coppie di tacche 30, 31, 32 reciprocamente distanziate sui lati più lunghi della stessa simmetricamente rispetto al centro, per una più equilibrata distribuzione del peso e delle azioni elastiche nell’interazione con le lamelle fungenti da supporto. Nell’ambito di ciascuna coppia, le tacche sono contrapposte in direzione trasversale. I quattro angoli della lamella 25 sono abbondantemente arrotondati. La figura 7 mostra il particolare della coppia centrale di tacche 31, ove si possono notare gli angoli interni arrotondati. La profondità delle tacche à ̈ di 0,5 mm mentre la larghezza à ̈ di 1 mm; questi valori consentono di poter accomodare il bordo della sede 29 presente nella lamella di supporto 27 entro le due tacche 31a e 31b presenti sui lati lunghi della lamella 25, tenendo conto della curvatura di entrambi i tipi di lamelle, della loro larghezza, e della larghezza della sede 29 nei punti di contatto con i bordi della lamella 25 entro le tacche 31. La figura 8 à ̈ una vista laterale della lamella 25 dalla parte del lato più corto, o in modo equivalente una sezione trasversale, che mette in risalto la curvatura della stessa. La freccia di flessione a ciascuna estremità à ̈ di 1 mm. La figura 9 à ̈ una vista piana di un corto tratto centrale della lamella fungente da supporto distanziatore centrale 27, che evidenzia tre asole 29 sovrapposte l’una all’altra. Come si può notare in figura, le asole sono inclinate di un angolo α di circa 15° corrispondente all’inclinazione, risp etto ad una linea trasversale O, di una linea P congiungente due punti D e H presi alle estremità opposte di una sede concava 33 destinata a trattenere stabilmente la lamella 25 entro l’asola 29. La distanza tra punti omologhi di asole adiacenti à ̈ di 12 mm. La figura 10 à ̈ una vista dall’alto della lamella 27 dalla parte del lato più corto, o in modo equivalente una sezione trasversale, che mette in risalto la curvatura della stessa. La freccia di flessione a ciascuna estremità à ̈ di 2 mm. La figura 11 mostra il bordo variamente incurvato di una generica asola inclinata 29. Come si può notare in figura, la linea obliqua P congiungente i punti D e H suddivide l’asola in due zone 33 e 34, di cui la prima à ̈ concava e la seconda leggermente convessa, il cui scopo à ̈ illustrato in figura 11A. Il bordo dell’asola 29 à ̈ contrassegnato dai seguenti punti elencati in senso antiorario: A, B, C, D, E, F, G, H, I, ognuno di essi à ̈ il punto centrale di un arco di cerchio che si raccorda all’arco precedente ed all’arco seguente. Partendo dal punto A, esso appartiene:
− ad un semicerchio A di raggio R = 1 mm e concavità verso l’interno dell’asola 29, che si raccorda,
− ad un arco di cerchio B di raggio R = 9,5 mm e concavità verso l’interno dell’asola 29, tanto corto da sembrare quasi rettilineo, che si raccorda, − ad un semicerchio C di raggio R = 0,35 mm e concavità verso l’esterno dell’asola 29, che si raccorda,
− ad un semicerchio D di raggio R = 0,35 mm e concavità verso l’interno dell’asola 29, che si raccorda,
− ad un corto arco di cerchio E di raggio R = 10 mm e concavità verso l’esterno dell’asola 29, tanto corto da sembrare quasi rettilineo, che si raccorda,
− ad un ampio arco di cerchio F di raggio R = 15 mm e concavità di circa 55° verso l’interno dell’asola 29, che si raccorda,
− ad un corto arco di cerchio G di raggio R = 10 mm e concavità verso l’esterno dell’asola 29, tanto corto da sembrare quasi rettilineo, che si raccorda,
− ad un semicerchio H di raggio R = 0,35 mm e concavità verso l’interno dell’asola 29 opposta alla concavità del semicerchio D unite dalla linea ideale P, che si raccorda,
− al più ampio arco di cerchio I di raggio R = 45 mm e concavità di circa 22° verso l’esterno dell’asola 29, che si raccorda al semicerchio A chiudendo il margine dell’asola 29.
Il profilo dell’asola 29 descritto sopra determina una distanza tra i punti D e H inferiore alla larghezza della lamella riflettente 25, ed una distanza tra i punti A e H superiore alla larghezza della lamella riflettente 25; il punto C che sta tra i punti A e D dista da H poco meno del punto D. Vengono pertanto a costituirsi nell’asola 29 alle due parti del punto C due zone funzionali contigue, di cui, una prima zona in cui la lamella riflettente 25 può scorrere liberamente ed una seconda zona in cui i bordi longitudinali della lamella sono invece compressi.
Più precisamente, nel bordo dell’asola 29 viene a determinarsi in corrispondenza del profilo semicircolare C una sporgenza verso l’interno dell’asola 29, a guisa di dente. Il dente C si raccorda, tramite il profilo semicircolare D ed il breve tratto E, ad una prima estremità della concavità 33 delimitata dall’arco di cerchio F. Tramite il corto tratto B, il dente C si raccorda ulteriormente alla concavità semicircolare A in corrispondenza di una prima estremità dell’asola 29. Tramite il breve raccordo G, l’altra estremità della concavità 33 à ̈ contigua ad una seconda estremità dell’asola 29 delimitata dal profilo semicircolare H, G. La concavità 33 à ̈ quindi delimitata alle due estremità dai profili semicircolari rispettivamente D e H, risultando contigua tramite il dente C alla concavità semicircolare A oltre di essa estesa fino alla seconda estremità H dell’asola 29 delimitata dal bordo B, A, I.
La seconda e più marcata concavità semicircolare A posta alla seconda estremità dell’asola 29 forma con l’asola 29 eccedente la prima concavità 33 una sede 34 per l’attraversamento della lamella riflettente 25 senza flettersi, come mostrato nell’asola superiore in figura 11A. La distanza tra le due zone D, H che delimitano la prima concavità 33 à ̈ inferiore alla larghezza della lamella riflettente 25, che à ̈ pertanto costretta a flettersi in direzione trasversale nel passaggio dalla sede 34 alla concavità 33, la cui profondità consente di accogliere la lamella riflettente 25 incurvata elasticamente. I bordi longitudinali della lamella riflettente 25 entro le tacche contrapposte 31a e 31b sono premuti contro i profili semicircolari rispettivamente D ed H che delimitano la concavità 33, come mostrato nell’asola inferiore di figura 11A. Il dente C sporge sopra il bordo longitudinale della lamella 25 entro la tacca 31a, contribuendo con ciò, insieme ai bordi laterali della stessa tacca a mantenere in sede la lamella 25, come appunto mostrato nell’ingrandimento di figura 11B.
L’assemblaggio dello schermo solare 24 viene qui di seguito illustrato con l’ausilio della sequenza di figure da 12 a 20. La figura 12 mostra una prima lamella riflettente 25 all’atto della sua inserzione nelle asole 29 delle seconde lamelle 26, 27, 28 ortogonali rispetto alle prime. Le coppie di tacche contrapposte 31 sono indicate con una linea tratteggio che le attraversa. Nella raffigurazione la lamella 25 ha già attraversato le asole 29 poste più in basso nelle seconde lamelle 26 e 27 e si appresta ad attraversare l’asola 29 posta più in basso nella seconda lamella 28. Nella fase di inserimento la lamella 25 può scorrere liberamente entro l’asola 29, poiché come mostrato in figura 13, essa si trova nella sede 34 che à ̈ più larga della lamella 25. La figura 14 mostra la lamella riflettente 25 all’atto dell’attraversamento dell’asola 29 posta più in basso nella seconda lamella ortogonale 28. Il dettaglio evidenzia che le tacche 32 non hanno ancora raggiunto la seconda lamella 28. Valgono le stesse considerazioni di figura 12. La figura 15 mostra la lamella riflettente 25 che ha completato l’attraversamento delle rispettive asole 29 nelle seconde lamelle ortogonali 26, 27, 28 ed à ̈ stata agganciata alle stesse in corrispondenza delle coppie di tacche 30, 31, 32 (come mostrato nel dettaglio ingrandito). La manovra di aggancio della lamella riflettente 25 à ̈ schematizzata nelle tre rappresentazioni delle figure 13, 16, e 17 per tutte le seconde lamelle 26, 27, e 28 simultaneamente. La figura 13 (già commentata) rappresenta la situazione di partenza in cui la lamella riflettente 25 ha completato l’inserimento e le tacche 30, 31, 32 sono allineate alle asole 29 delle seconde lamelle 26, 27, 28. La freccia in figura 16 mostra la direzione della forza esercitata dall’operatore sul bordo longitudinale della lamella 25 opposto a quello che impegna l’estremità più stretta H dell’asola 29. Sotto l’azione di una tale forza e considerato il piccolo spessore della lamella 25, i due bordi longitudinali si avvicinano tra loro e la lamella si flette trasversalmente a se stessa. La figura 17 mostra l’ulteriore manovra compiuta sulla lamella 25 flessa per agganciarla alla sede D alla base del dentino C. La direzione della freccia semicircolare indica la rotazione da imprimere alla lamella riflettente 25 incurvata elasticamente, al fine di portarla all’interno della concavità 33 di tutte le seconde lamelle 26, 27, 28 simultaneamente, per poi rilasciare la pressione contro il bordo longitudinale della stessa, consentendo il parziale recupero elastico della forma entro la concavità 33 delle seconde lamelle fino a quanto consentito dalla distanza tra i punti di ancoraggio D e H. Come detto in precedenza, la lamella riflettente 25 à ̈ incurvata elasticamente entro ciascuna concavità 33 e risulta saldamente agganciata alle seconde lamelle ortogonali 26, 27, 28 in conseguenza del fatto che: a) i sottili bordi longitudinali della lamella 25 penetrano quasi ad incastrarsi nelle sedi semicircolari di grande curvatura D e H (figura 17); b) il dentino C impedisce lo scostamento del bordo della lamella 25 dalla sede D (figura 11B), agendo da dente antiritorno della lamella 25 dalla configurazione incurvata alla configurazione distesa entro la sede 34; c) i fianchi delle tacche 30, 31, 32 costituiscono altrettanti incastri contro la parete delle asole 29 in corrispondenza delle sedi D e H impedendo loro di traslare longitudinalmente.
La figura 18 rappresenta l’inserimento di una seconda lamella riflettente 25b come illustrato in figura 12 per la prima lamella riflettente 25, valendo le stesse considerazioni. La figura 19 mostra l’avvenuto aggancio della seconda lamella 25b, mediante le stesse manovre illustrate nelle figure 16 e 17 per l’aggancio della prima lamella in figura 15. La figura 20 mostra lo schermo frangisole 24 completamente assemblato. Tale schermo à ̈ una struttura autoportante già pronta per l’utilizzo nel contesto applicativo prescelto, come quelli degli esempi che verranno illustrati nelle successive figure. Lo schermo 24 à ̈ leggero e quindi facile da trasportare anche già assemblato, ma nello stesso tempo robusto e sufficientemente rigido grazie alla rigidità strutturale delle due tipologie di lamelle, aumentata dalla curvatura, e dal numero considerevole di incastri corrispondenti ai punti di intersezione delle lamelle riflettenti con le lamelle di sostegno a loro ortogonali.
Le figure 21, 22, e 23 riassumono il metodo di fabbricazione di una vetrocamera 45 che include lo schermo 24 di figura 20. Nella figura 21 viene rappresentato un telaio 40 in forma esplosa nei singoli componenti disposti attorno allo schermo solare 24. I componenti del solo telaio sono simili alle canaline in alluminio opportunamente sagomate usualmente utilizzate dalla Richiedente nelle proprie vetrocamere e già illustrati in figura 2, fatto salvo per una minore larghezza della canalina dovuta al minor ingombro trasversale delle seconde lamelle 26, 27, 28 rispetto ai supporti distanziatori 13 e 16, ed alla presenza di alette laterali del tipo 10a. Le dimensioni dello schermo si adattano perfettamente all’ingombro interno del telaio, e viceversa. Il particolare profilo della canalina componente il telaio 40 à ̈ mostrato nell’ingrandimento, in cui si possono notare due alette longitudinali 40a e 40b tra loro parallele, che nell’insieme delle quattro canaline assemblate costituiscono una doppia cornice di immobilizzazione dello schermo solare 24 entro la vetrocamera 45. La figura 22 mostra lo schermo solare 24 posizionato nel telaio 40 come detto sopra a formare un più compatto tutt’uno 41 pronto per essere utilizzato, ad esempio nella realizzazione della vetrocamera 45, di cui sono visibili in esploso le due lastre di vetro da applicare lato fronte 42 e lato retro 43. La figura 23 mostra la vetrocamera 45 completamente assemblata, in cui le due lastre di vetro 42 e 43 sono state in collate sui rispettivi bordi perimetrali lato fronte e lato retro, ed il tutto à ̈ stato sigillato da un apposito materiale sigillante 44.
Le figure 24, 25, e 26 riassumono il metodo di assemblaggio di una finestra o lucernario che integra lo schermo frangisole incorniciato 41 di figura 22, pure visibile in figura 24. La figura 25 mostra una finestra, o lucernario, ad anta ribalta o ad un solo battente in alluminio, costituita da un telaio esterno 50 al quale à ̈ vincolata in modo ribaltabile un’anta comprendente una cornice attorno ad un doppio vetro 53 con ampio bordo 52 eccedente il vetro 53 dal lato prospiciente l’interno dell’edificio. L’ampio bordo rettangolare 52 costituisce una sede per l’incasso dello schermo frangisole incorniciato 41. Una maniglia 54 à ̈ applicata all’anta 51. La finestra schermata completa 55 à ̈ visibile in figura 26, ove si può apprezzare la soluzione compatta e robusta che essa rappresenta.
Le figure 27, 28, e 29 riassumono il metodo di assemblaggio di una finestra o lucernario che integra lo schermo frangisole non incorniciato 24 di figura 20. Il prodotto ottenuto à ̈ ovviamente più economico del prodotto di figura 26. La figura 27 mostra in esploso gli elementi utilizzati nell’assemblaggio, vale a dire la finestra di figura 25, lo schermo frangisole di figura 20, due stecche rettangolari di alluminio o plastica 56, 57 con una serie di piccoli fori lungo un lato per l’inserzione di altrettante viti 58. In figura 28 lo schermo 24 viene inserito nella sede rettangolare 52 dell’anta 51. In figura 29 à ̈ visibile il prodotto finito ottenuto applicando le due stecche contro i lati più corti della cornice dell’anta 51, fissandole mediante le viti 58.
Sulla base della descrizione fornita per un esempio di realizzazione preferito, à ̈ ovvio che alcuni cambiamenti possono essere introdotti dal tecnico del ramo senza con ciò uscire dall’ambito dell’invenzione come risulta dalle seguenti rivendicazioni.

Claims (12)

  1. R I V E N D I C A Z I O N I 1. Schermo solare comprendente: − una pluralità di lamelle riflettenti (25); − almeno due supporti distanziatori (26, 27, 28) non collassabili in grado di fornire una pluralità di sedi oblique (29) per l’inserimento di rispettive lamelle riflettenti (25), che risultano in tal modo inclinate, dette sedi (29) essendo in ciascun supporto distanziatore parallele l’una all’altra in direzione longitudinale, ad una distanza reciproca tale da occupare con lamelle riflettenti (25) la luce del vano da schermare, caratterizzato dal fatto che: − detti supporti distanziatori sono delle seconde lamelle (26, 27, 28) fatte dello stesso materiale e con il medesimo spessore delle lamelle riflettenti (25); − dette sedi sono delle asole (29) ricavate nella parete delle seconde lamelle in direzione trasversale, ciascuna asola (29) avendo una concavità (33) attraversabile da una rispettiva lamella riflettente (25) incurvata elasticamente entro quella sede così da esercitare una pressione contro il bordo della stessa che ne favorisce l’immobilizzazione.
  2. 2. Lo schermo solare della rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che dette seconde lamelle (26, 27, 28) hanno la sezione trasversale incurvata per aumentare la rigidità flessionale.
  3. 3. Lo schermo solare della rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che dette lamelle riflettenti (25) hanno la sezione trasversale incurvata per aumentare la rigidità flessionale.
  4. 4. Lo schermo solare della rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che ciascuna lamella riflettente (25) ha delle tacche (30, 31, 32) contrapposte lungo i bordi longitudinali, presenti in coppie distanziate come previsto per l’aggancio alle dette seconde lamelle (26, 27, 28), nelle tacche di ciascuna coppia essendo inserito il bordo di una rispettiva asola (29), impedendo con ciò la traslazione della lamella riflettente in direzione longitudinale.
  5. 5. Lo schermo solare della rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che il bordo di ciascuna asola (29) ha una sporgenza (C) verso l’interno a guisa di dente posto tra l’inizio della detta concavità (33) ed una restante parte dell’asola (34) attraversabile dalla lamella riflettente (25) senza essere deformata, il dente (C) sovrapponendosi ad incastro al bordo della lamella riflettente (25) forzata entro la detta concavità (33) in corrispondenza di una coppia di dette tacche (30, 31, 32), impedendo il ritorno elastico della lamella riflettente entro la restante parte (34) dell’asola (29).
  6. 6. Lo schermo solare della rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che dette lamelle riflettenti (25) sono di uguale lunghezza a formare schermi solari rettangolari (24) e dette coppie di tacche (30, 31, 32) insistono nelle medesime posizioni in tutte le lamelle riflettenti (25).
  7. 7. Lo schermo solare della rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che: − dette lamelle riflettenti (25) hanno lunghezza progressivamente decrescente a formare uno schermo triangolare (24); − la distanza tra coppie adiacenti di tacche sulle lamelle riflettenti (25) decresce progressivamente nella direzione del vertice del triangolo.
  8. 8. Elemento di supporto delle lamelle riflettenti (25) di uno schermo frangisole (24), caratterizzato dal fatto che: − à ̈ a propria volta una seconda lamella (26, 27, 28) fatta dello stesso materiale ed avente lo stesso spessore delle lamelle riflettenti (25); − detta seconda lamella include una successione di asole (29) parallele tra loro in direzione longitudinale, egualmente inclinate e spaziate per l’inserimento delle lamelle riflettenti (25).
  9. 9. L’elemento della rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che il bordo di ciascuna asola (29) à ̈ variamente incurvato così da configurare una prima concavità (33) contigua (G) ad una prima estremità (H) dell’asola (29) e pure contigua (D) ad una sporgenza (C) del bordo a guisa di dente proiettato verso l’interno dell’asola (29), detta sporgenza (C) essendo a propria volta contigua (B) ad una seconda e più marcata concavità (A) ad una seconda estremità dell’asola (29), estesa oltre la prima concavità (33) a formare con l’asola eccedente la prima concavità (33) una sede (34) per l’attraversamento della lamella riflettente (25) senza che essa subisca deformazione, la distanza tra la prima estremità (H) dell’asola (29) e la base del dente (C) unitamente alla profondità della prima concavità (33), consentendo di trattenere la lamella riflettente (25) incurvata elasticamente e trattenuta dal dente (C).
  10. 10. Metodo di fabbricazione di uno schermo solare, comprendente i passi di: a) formatura di lamelle riflettenti (25) da materiale metallico ridotto in lamina sottile avente caratteristiche idonee allo scopo; b) fabbricazione di almeno due supporti distanziatori (26, 27, 28) per l’ancoraggio delle lamelle riflettenti (25) entro sedi (29) opportunamente inclinate, poste ad una distanza reciproca tale da poter occupare con lamelle riflettenti la luce del vano da schermare; c) applicazione delle lamelle riflettenti (25) ai supporti distanziatori, caratterizzato dal fatto che: il passo b) eseguito per ciascun supporto distanziatore, include i passi di: − formatura di una seconda lamella (26, 27, 28) dalla stessa lamina sottile usata nella formatura delle lamelle riflettenti (25), o da una lamina dello stesso materiale e spessore; − tranciatura di asole trasversali (29) nel corpo della seconda lamella (26, 27, 28) in corrispondenza di dette sedi, ciascuna asola (29) avendo una concavità (33) atta a trattenere una rispettiva lamella riflettente (25) incurvata elasticamente; il passo c) eseguito per ciascuna lamella riflettente (25) e per ciascuna seconda lamella (26, 27, 28) include i passi di: − graduale inserimento della lamella riflettente (25) entro corrispondenti asole (29) di tutte le seconde lamelle (26, 27, 28), la lamella riflettente (25) incurvata elasticamente esercitando una pressione contro il bordo dell’asola (29) che ne favorisce l’immobilizzazione entro detta concavità (33).
  11. 11. Il metodo della rivendicazione 10, caratterizzato dal fatto che inoltre include: al passo b) − tranciatura di tacche contrapposte in entrambi i bordi longitudinali in corrispondenza delle posizioni previste per l’ancoraggio della lamella riflettente (25) alle seconde lamelle (26, 27, 28); al passo c) − il posizionamento di ciascuna coppia di tacche (30, 31, 32) in corrispondenza di una rispettiva asola (29).
  12. 12. Il metodo della rivendicazione 11, caratterizzato dal fatto che inoltre include: al passo b) − nella tranciatura, il bordo di ciascuna asola (29) avendo una sporgenza (C) verso l’interno, a guisa di dente, confinante con una concavità (33) contigua ad un vertice (H) dell’asola (29) atta a trattenere la lamella riflettente (25) incurvata elasticamente, il dente (C) essendo pure confinante con la restante parte (34) dell’asola (29) attraversabile dalla lamella riflettente (25) senza essere deformata; al passo c) − spinta della lamella riflettente (25) contro il vertice (H) dell’asola (29) fino ad incurvare elasticamente la lamella riflettente (25) di quanto basta all’inserimento della stessa entro le dette concavità (33) delle rispettive asole (29) di tutte le seconde lamelle (26, 27, 28), e successivo rilascio della spinta per consentire l’aggancio ad incastro del dente (C) contro il bordo della lamella riflettente (25) in corrispondenza di tutte le coppie di tacche (30, 31, 32), simultaneamente.
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