ITMI20090994A1 - Procedimento per colorare un prodotto tessile - Google Patents

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    • D06BTREATING TEXTILE MATERIALS USING LIQUIDS, GASES OR VAPOURS
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    • D06B11/0079Local modifications of the ability of the textile material to receive the treating materials, (e.g. its dyeability)

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Description

DESCRIZIONE
Campo dell'invenzione
[1] La presente invenzione riguarda un procedimento per colorare un prodotto tessile, quale per esempio un filo, una pezza di tessuto o di feltro, irradiandolo con raggi ultravioletti.
Stato della tecnica
[2] E<'>attualmente noto realizzare tessuti di alta gamma che presentano facce di colori, tonalità' o motivi diversi, per esempio una faccia a dritto di colore verde e l'altra a rovescio dì colore blu o azzurro; questi tessuti sono chiamati comunemente "double-face ".
[3] Un primo procedimento di tipo noto per realizzare questo tipo di tessuti, chiamato comunemente "procedimento tinto filo", e' quello di tessere fili di colori diversi, per esempio un filo verde e un filo blu, facendo in modo che il filo di un colore affiori solo su una faccia della pezza di tessuto, e il filo dell altro colore affiori solo sull'altra faccia della pezza.
Questo procedimento presenta diversi inconvenienti e limitazioni:
-i fili da tessere devono essere già' tinti con i colori finali, e per rendere economicamente conveniente la tintura dei fili da tessere sono necessari lotti di produzione relativamente grandi, indicativamente superiori ai 10-50 Kg di filo per ciascun colore;
-per soddisfare le esigenze di clienti diversi e' necessaria una notevole gamma di colori dei filati a magazzino, con un notevole immobilizzo di capitali ;
-non à ̈ possibile realizzare tessuti di peso inferiore a circa 32 g/m<2>.
[4] Un secondo procedimento di tipo noto per realizzare tessuti double-face é correntemente chiamato "procedimento accelerato/riservato" o "accelerato/ritardato" e prevede un pretrattamento dei filati grezzi con un bagno dì tintoria che aumenta (trattamento accelerato) o diminuisce (trattamento riservato) l'assorbimento del colore durante la tintura della pezza di tessuto. Pur presentando i vantaggi della tintura in pezza, anche questo secondo sistema comporta diversi inconvenienti e limitazioni.
[5] Il procedimento accelerato/rìservato si presta a tingere i colori chiari e medio chiari, mentre con i colori scuri la differenza tra il dritto e il rovescio della pezza quasi non e' percepibile a occhio nudo. Le scorte dei filati a magazzino raddoppiano, dovendo immagazzinare sia i filati pretrattati accelerati che quelli pretrattati riservati. Poiché' il colore dei filati pretrattati accelerati e di quelli riservati prima della tessitura e successiva tintura in pezza identico, si ha una elevatissima probabilità' di errore da parte degli operatori, in particolare tessitori e magazzinieri quando prelevano le bobine -dette anche coni- per caricarle sui telai. Di questo tipo di errori ci si accorge solo dopo che le pezze son state tessute e tinte, con conseguenti notevoli sprechi di materiale.
[6] Uno scopo della presente invenzione e' fornire un procedimento per la produzione di tessuti che presentino facce di colori o tonalità' diverse, che sia migliorativo con riferimento agli inconvenienti precedentemente esposti dei procedimenti noti.
Sommario dell'invenzione
[7] Tale scopo viene conseguito, secondo l'invenzione, con un procedimento per colorare un prodotto tessile, quale per esempio un filato da tessere, un tessuto o una pezza di feltro, comprendente le seguenti operazioni, non necessariamente nell<'>ordine:
-predisporre un prodotto tessile comprendente uno o piu' filati;
-irradiare il prodotto tessile con una lampada a raggi ultravioletti, in modo da variare la colorazione del prodotto tessile risultante dopo la tintura;
-tingere per immersione il prodotto tessile.
[8] Si à ̈ infatti scoperto che l’esposizione dì fibre tessili ai raggi ultravioletti prima o dopo la tintura influenza la colorazione finale delle fibre stesse: nel caso di fibre tessili proteiche -cioà ̈ di origine animale- diverse dalla seta, l'esposizione ai raggi ultravioletti prima della tintura per immersione aumenta la capacità di assorbimento dei coloranti per la tintura da parte delle fibre proteiche, in particolare la capacità di assorbimento dei cosiddetti coloranti reattivi, in se noti.
In generale esempi di coloranti per tingere fibre proteiche sono descritti per esempio nel testo "Nobilitazione dei tessili" autore Franco Corvani, ed. Centro Tessile Cotoniero e Abbigliamento.
[9] Pertanto un filato per esempio di lana -in particolare cashmere, vigogna, alpaca, angora, cammello, mohair, guanaco, lama, yak, castoro, lontra, visone, cincillà, zibellino- esposto a raggi ultravioletti prima di essere tinto avrà, dopo la tintura, una colorazione più piena e intensa, per esempio blu, mentre lo stesso filato non esposto agli UV avrebbe, dopo la tintura, e a parità di ogni altra condizione, una colorazione più pallida e meno intensa, per esempio azzurro.
[10] Preferibilmente la radiazione UV utilizzata nel suddetto procedimento ha una potenza compresa tra 60 e 120 W/cm<2>.
[il] Nel caso delle fibre cellulosiche invece, o di origine vegetale, l'esposizione ai raggi ultravioletti dopo la tintura per immersione sbiadisce i colori, in particolare i colori ottenuti con coloranti per tintura reattivi. Pertanto indicativamente, se un filato o tessuto di fibra tessile vegetale prima di una opportuna esposizione ai raggi ultravioletti à ̈ blu, dopo l'esposizione può diventare azzurro o di un blu più pallido. Esempi di coloranti per tingere fibre proteiche sono descritti nel testo "Nobilitazione dei tessili" autore Franco Corvani, ed. Centro Tessile Cotoniero e Abbigliamento.
[12] Un vantaggio del trattamento con UV Ã ̈ che consente di controllare e variare agevolmente ma con notevole precisione la differenza di colorazione ottenuta, per esempio anche inferiore a 3 dE pur tingendo il tessuto in pezza, dove i colori sono misurati con uno spettrofotometro secondo la scala Lab.
Per esempio, con il procedimento secondo l'invenzione una prima pezza di un tessuto di cashmere relativamente pesante tinto in pezza à ̈ risultato avere un colore viola più scuro, ovvero più intenso e forte, con valori
L* = 24,7;
a* = 14,4;
b* = -24,5.
Se non trattato con i raggi ultravioletti, una seconda pezza dello stesso tessuto di cashmere à ̈ risultata avere un colore viola più pallido con valori
L* = 34,4;
a* = 10,1;
b* = -22,6;
con una differenza media di 10,8 dE tra le due pezze.
Una prima pezza di un tessuto di cashmere più leggero, sempre tìnto in pezza à ̈ risultato avere un colore viola più scuro, ovvero più intenso e forte, con valori
L* = 34,6;
a* = 14,6;
b* = -30,2.
Se non trattato con i raggi ultravioletti, una seconda pezza dello stesso tessuto di cashmere à ̈ risultata avere un colore viola più chiaro con valori
L* = 37,7;
a* = 12,1;
b* = -27,5.
con una differenza media di 4,8 dE.
Ciò rende un procedimento secondo l'invenzione particolarmente adatto a realizzare combinazioni e gamme di colore particolarmente raffinate per tessuti di alta gamma. Il fatto di poter realizzare la tintura in pezza inoltre consente di produrre tessuti molto leggeri, per esempio di peso inferiore ai 32 gr/m<2>.
[13] Il trattamento con raggi ultravioletti consente inoltre di ridurre le scorte a magazzino, e riduce praticamente a 1 kg, o al limite zero Kg, il lotto minimo di filo e/o di tessuto economicamente conveniente. Ancora, il trattamento di fibre tessili con raggi ultravioletti può essere vantaggiosamente utilizzato per realizzare tessuti o comunque falde "double-face".
[14] Una pezza di tessuto di cashmere grezzo, o altre fibre tessili di origine animale, viene esposta a una radiazione UV solo su una faccia, per esempio sulla faccia a dritto. Quest'ultima assorbe maggiormente la tintura rispetto al rovescio e, dopo la tintura per immersione, presenta colorì più pieni e intensi rispetto al rovescio, anche se della stessa tonalità: per esempio la faccia a dritto può essere blu, mentre la faccia a rovescio può essere azzurra.
[15] Alternativamente, si può ottenere una pezza di tessuto "double-face" con le facce a dritto e a rovescio di colori diversi in fibre vegetali nel modo seguente.
[16] Una pezza di tessuto in fibra tessile vegetale -per esempio cotone, lino, ramià ̈, bambù, viscosa, canapa, iuta, manila, sisal, kapok- viene tinta con coloranti per fibre vegetali, preferibilmente reattivi, e poi esposta solo su una faccia -per esempio sulla faccia a dritto- ai raggi ultravioletti. In base a quanto esposto più sopra, la faccia a dritto avrà dopo il trattamento colori più pallidi e meno intensi, mentre la faccia a rovescio conserverà i colori della tintura originali, più intensi e forti.
Pertanto la faccia a dritto avrà un colore per esempio azzurro, mentre la faccia a rovescio avrà un colore blu.
[17] Si à ̈ inoltre scoperto che l'esposizione ai raggi ultravioletti sia prima sia dopo la tintura non modifica sostanzialmente l'assorbimento dei colorì di tintura da parte delle fibre di seta né sbiadisce il colore di tintura.
[18] Un altro vantaggio del trattamento con raggi ultravioletti in generale à ̈ che consente di ottenere tessuti, feltri o più in generale falde double-face con forti differenze di colore tra la faccia a dritto e la faccia a rovescio, anche con colori relativamente scuri, per esempio un tessuto double-face con la faccia a dritto di un nero più scuro e intenso e la faccia a rovescio con un nero più pallido.
[19] I precedenti insegnamenti possono essere vantaggiosamente applicati alla produzione di tessuti non in tinta unita, in particolare tessuti con effetto "melange" e tessuti con effetto "mouliné" .
[20] Per filo o filato a mischia intima si intende, nella presente descrizione, un filo o filato ottenuto filando fibre diverse mescolate casualmente assieme, per esempio fibre di lana e fibre di seta oppure fibre di lana e fibre di lino.
[21] Un primo esempio di procedimento per la produzione di tessuti melange secondo l'invenzione à ̈ il seguente.
Il filato di partenza à ̈ un filato a mischia intima di fibre di origine animale diverse da seta, miste ad altre fibre di seta, per esempio 70% cashmere e 30% seta.
[22] Prima di essere sottoposto a tintura, tale filato viene tessuto e la pezza così ottenuta viene esposta ai raggi ultravioletti su una sola faccia, per esempio la faccia a dritto. La pezza di tessuto viene quindi tinta con coloranti opportuni in grado di tingere sia le fibre tessili animali diverse dalla seta sia la seta, per esempio con coloranti per tingere la lana, in se noti: così facendo, la faccia a rovescio della pezza assumerà una tinta uniforme -per esempio azzurro-, mentre la faccia a dritto assumerà un aspetto melange, con le fibre animali diverse dalla seta di colore più intenso -per esempio blu- e la seta di colore più pallido, per esempio azzurro.
[23] Il procedimento appena descritto può essere adattato per la produzione di tessuti melange partendo da filati in mìschia ìntima di fibre di origine vegetale miste a fibre di seta, per esempio 70% lino e 30% seta; chiaramente in quest'ultimo caso l'esposizione ai raggi ultravioletti viene effettuata dopo la tintura della pezza di tessuto.
[24] Un terzo esempio di procedimento per la produzione di tessuti melange secondo l'invenzione à ̈ il seguente.
II filato di partenza à ̈ un filato a mischia intima di fibre di origine animale diverse da seta, miste a fibre vegetali, per esempio 70% cashmere e 30% lino .
[25] Il filato viene tinto sia con coloranti per fibre animali sia con coloranti -preferibilmente reattivi- per fibre vegetali prima di essere esposto ai raggi ultravioletti; in questo modo entrambe le facce del tessuto assumono una tinta uniforme, per esempio blu. Vantaggiosamente la tintura viene effettuata sulla pezza di tessuto anziché sul filato ancora da tessere.
Dopodiché una sola faccia del tessuto - per esempio la faccia a dritto- viene esposta ai raggi ultravioletti: in questo modo la faccia esposta agli UV assumerà un aspetto melange, perchà ̈ le fibre tessili vegetali sì sbiadiscono, diventando per esempio azzurre, mentre le fibre tessili animali conservano il loro colore originario della tintura, per esempio blu; la faccia non esposta agli UV invece conserva il colore uniforme -non melange- risultante dalla tintura.
[26] Un quarto esempio di procedimento per la produzione di tessuti melange secondo l'invenzione à ̈ il seguente.
Come nel precedente esempio, il filato di partenza à ̈ un filato a mischia intima di fibre di origine animale diverse da seta, miste a fibre vegetali, per esempio 70% cashmere e 30% lino.
[27] Il filato viene tìnto, vantaggiosamente in pezza, sia con coloranti per fibre animali sia con coloranti per fibre vegetali -entrambi preferibilmente reattivi- prima di essere esposto ai raggi ultravioletti, in modo però da avere un aspetto melange subito dopo la tintura, per esempio perchà ̈ le fibre animali hanno un colore blu e quelle vegetali un colore arancio.
[28] Successivamente una sola faccia del tessuto -per esempio la faccia a dritto- viene esposta ai raggi ultravioletti: in questo modo entrambe le facce della pezza avranno alla fine un aspetto melange, diverso però da una faccia all'altra. Infatti su entrambe le facce le fibre animali non mutano colorazione, e rimangono per esempio blu, mentre :
-sulla faccia esposta agli UV le fibre vegetali sbiadiscono e per esempio da arancioni diventano gialle; e
-sulla faccia non esposta agli UV le fibre vegetali conservano la colorazione risultante dalla tintura, e restano per esempio arancioni.
[29] Un quinto esempio di procedimento per la produzione di tessuti melange secondo l'invenzione à ̈ il seguente.
Come nel terzo e nel quarto esempio, il filato di partenza à ̈ un filato a mischia intima di fibre di origine animale diverse da seta, miste a fibre vegetali, per esempio 70% cashmere e 30% lino.
[30] Il filato viene esposto ai raggi ultravioletti -per esempio su una sola faccia- prima di essere tinto; dopodiché viene tinto -preferibilmente in pezza- sia con coloranti per fibre animali sia con coloranti per fibre vegetali, in modo da essere di tinta unita -per esempio azzurro- sulla faccia non esposta ai raggi ultravioletti. A causa dell'effetto dei raggi ultravioletti sulle fibre tessili di origine animali, la faccia esposta ai raggi ultravioletti assumerà un aspetto melange, con le fibre animali blu e le fibre vegetali azzurre .
[31] A questo punto à ̈ possibile modificare il colore delle fibre di origine vegetale, sull'una o sull'altra faccia, irradiandole nuovamente con i raggi ultravioletti e facendo per esempio passare a un azzurro più chiaro, ottenendo una maggiore varietà di tonalità e di effetti melange preferibilmente -ma non necessariamente- diversi tra le due facce della pezza di tessuto.
I filati a mischia intima secondo la presente invenzione contengono una percentuale minima di fibre animali diverse da seta e/o di fibre vegetali e/o di seta, pari al 10% per ogni tipo di fibra, dove la percentuale indica il numero di fibre dell'uno e dell'altro tipo mediamente contenute in una sezione del filato (p.es. facendo la media su cinque sezioni trasversali del filato).
I precedenti insegnamenti sulla produzione di tessuti melange possono essere applicati, con opportuni adattamenti, alla produzione di tessuti con effetto mouliné.
[32] Infatti, un primo esempio di procedimento per la produzione dì tessuti mouliné secondo l'invenzione à ̈ il seguente.
II filato di partenza à ̈ un filo composito ottenuto ritorcendo un primo filato di fibre proteiche e/o animali diverse da seta -per esempio 100% cashmerecon un secondo filo di seta, per esempio 100% seta. Il filato ritorto viene tessuto così da formare una pezza, la quale viene irradiata con raggi ultravioletti solo su una faccia, per esempio quella a dritto. La pezza viene poi tinta in modo da presentare:
-una tinta unita sulla faccia non irradiata -nel presente esempio la faccia a rovescio, per esempio azzurro sìa per il cashmere che per la seta; e -un aspetto mouliné sulla faccia irradiata, per esempio blu per il cashmere e azzurro per la seta. La pezza di tessuto presenterà così un aspetto mouliné solo su una delle due facce.
[33] Un secondo esempio di procedimento per la produzione di tessuti mouliné secondo l'invenzione à ̈ il seguente.
Il filato di partenza à ̈ un filo composito ottenuto ritorcendo un primo filato di fibre proteiche e/o animali diverse da seta -per esempio 100% cashmerecon un secondo filo di fibre cellulosiche e/o di origine vegetale, per esempio 100% lino.
[34] Il filato ritorto viene tessuto così da formare una pezza, la quale viene tinta senza essere stata precedentemente irradiata con raggi ultravioletti. II trattamento di tintura viene eseguito per immersione, sia con i coloranti per le fibre proteiche e/o animali sia con i coloranti per le fibre cellulosiche e/o vegetali, e viene eseguito in modo che la pezza presenti una tinta unita.
Dopodiché la pezza viene irradiata con raggi ultravioletti solo su una faccia, per esempio su quella dritta, in modo da sbiadire le fibre vegetali e/o cellulosiche. La pezza risultante avrà pertanto una tinta unita -per esempio blu- sulla faccia a rovescio, e un aspetto mouliné -per esempio blu e azzurro- sulla faccia a dritto.
[35] Un terzo esempio di procedimento per la produzione di tessuti mouliné secondo l'invenzione à ̈ il seguente.
II filato di partenza à ̈, come nell'esempio precedente, un filo composito ottenuto ritorcendo un primo filato di fibre proteiche e/o animali diverse da seta -per esempio 100% cashmere- con un secondo filo di fibre cellulosiche e/o di origine vegetale, per esempio 100% lino.
[36] Tale filato ritorto viene tessuto e la pezza così ottenuta viene esposta ai raggi ultravioletti solo su una faccia, per esempio la faccia a dritto. La pezza dì tessuto viene quindi tinta per immersione con gli stessi coloranti dell'esempio precedente, in modo da ottenere:
-un aspetto mouliné -per esempio fibre animali e/o proteiche blu, e fibre vegetali azzurre- sulla faccia irradiata con i raggi ultravioletti; e -una tinta unita -fibre animali e vegetali entrambe azzurre- sulla faccia non irradiata, nel presente esempio la faccia a rovescio.
Si ottiene così una pezza di tessuto di tinta unita su una faccia, e di aspetto mouliné sull'altra faccia.
[37] Un quarto esempio di procedimento per la produzione di tessuti mouliné secondo l'invenzione à ̈ il seguente.
Il prodotto di partenza à ̈ la pezza di tessuto ottenuta al termine del terzo esempio di procedimento per la produzione di tessuti mouliné. Tale pezza viene irradiata una seconda volta dopo la tintura, in modo da variare i colori delle fibre vegetali e/o cellulosiche dell 'una o dell'altra faccia, per esempio schiarendole.
[38] Gli esempi di realizzazione precedentemente descritti sono suscettibili di diverse modifiche e variazioni pur senza fuoriuscire dall'ambito di protezione della presente invenzione.
Gli esempi ed elenchi di possibili varianti della presente domanda sono da intendersi come elenchi non esaustivi.

Claims (15)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Procedimento per colorare un prodotto tessile, comprendente le seguenti operazioni, non necessariamente nel seguente ordine: -predisporre un prodotto tessile comprendente uno o piu' filati; -irradiare il prodotto tessile con una lampada a raggi ultravioletti, in modo da variare la colorazione del prodotto tessile risultante dopo la tintura; -tingere per immersione il prodotto tessile.
  2. 2. Procedimento secondo la rivendicazione 1, dove il prodotto tessile e' scelto dal seguente gruppo : -uno o piu' filati ancora da tessere; -un tessuto comprendente uno o piu' filati; -una falda di materiale fibroso, quale per esempio una falda di feltro.
  3. 3. Procedimento secondo la rivendicazione 1, dove il prodotto tessile comprende almeno un filato comprendente fibre proteiche e/o di origine animale eventualmente diverse dalla seta, e viene irradiato con la lampada a raggi ultravioletti prima di essere tinto per la prima volta per immersione.
  4. 4. Procedimento secondo la rivendicazione 1, dove il prodotto tessile comprende almeno un filato comprendente fibre cellulosiche e/o di origine vegetale, e viene irradiato con la lampada a raggi ultravioletti dopo essere stato tinto almeno una volta per immersione.
  5. 5. Procedimento secondo la rivendicazione 3, dove le fibre proteiche e/o di origine animale sono scelte dal seguente gruppo: lana, per esempio cashmere, vigogna, alpaca, angora, cammello, mohair, guanaco, lama, yak, castoro, lontra, visone, cincillà, zibellino.
  6. 6. Procedimento secondo la rivendicazione 4, dove fibre cellulosiche e/o di origine vegetale sono scelte dal seguente gruppo: cotone, viscosa, lino, ramie', bambù", canapa, iuta, manila, sisal, kapok .
  7. 7. Procedimento secondo la rivendicazione 1, dove il prodotto tessile comprende almeno un filato realizzato come una mischia intima di: a) fibre proteiche e/o di origine animale eventualmente diverse da seta; e b) fibre cellulosiche e/o di origine vegetale.
  8. 8. Procedimento secondo la rivendicazione 7, dove la mischia intima comprende: a) un contenuto di fibre proteiche e/o di orìgine animale sostanzialmente uguale o superiore al 10 %; e/o b) un contenuto di fibre cellulosiche e/o di origine vegetale sostanzialmente uguale o superiore al 10 %.
  9. 9. Procedimento secondo la rivendicazione 1, dove il prodotto tessile comprende almeno un filato realizzato come una mischia intima di: a) fibre proteiche e/o di origine animale diverse dalla seta; e b) fibre di seta.
  10. 10. Procedimento secondo la rivendicazione 9, dove la mischia intima comprende un contenuto di fibre di seta sostanzialmente pari o maggiore al 10%.
  11. 11. Procedimento secondo la rivendicazione 1, dove il prodotto tessile comprende almeno un filo ritorto ottenuto ritorcendo: a) un primo filato comprendente almeno prevalentemente fibre proteiche e/o di origine animale diverse dalla seta, con b) un secondo filato comprendente almeno prevalentemente fibre di seta.
  12. 12. Procedimento secondo la rivendicazione 1, dove il prodotto tessile comprende almeno un filo ritorto ottenuto ritorcendo: a) un primo filato comprendente almeno prevalentemente fibre cellulosiche e/o di origine vegetale, con b) un secondo filato comprendente almeno prevalentemente fibre di seta.
  13. 13. Procedimento secondo la rivendicazione 1, dove il prodotto tessile comprende una pezza di tessuto o una falda di feltro, e il procedimento comprende l<'>operazione di irradiare rispettivamente la pezza di tessuto o la falda di feltro solo su una delle sue due facce.
  14. 14. Procedimento secondo la rivendicazione 1, dove il prodotto tessile comprende sia fibre proteiche e/o di origine animale, sia fibre cellulosiche e/o di origine vegetale, e il procedimento comprende nell'ordine le seguenti operazioni: -irradiare il prodotto tessile con la lampada a raggi ultravioletti prima che venga tinto per la prima volta per immersione; e successivamente -irradiare il prodotto tessile con la lampada a raggi ultravioletti dopo che il prodotto tessile à ̈ stato tinto almeno una volta per immersione.
  15. 15. Procedimento secondo la rivendicazione 1, comprendente l'operazione di irradiare il prodotto tessile una o più volte con raggi ultravioletti aventi una potenza compresa tra 60 e 120 W/m<2>.
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