ITMI20081935A1 - Intercapedine di imballaggio ritornabile, nonché contenitore ritornabile comprendente tale intercapedine - Google Patents

Intercapedine di imballaggio ritornabile, nonché contenitore ritornabile comprendente tale intercapedine Download PDF

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ITMI20081935A1
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interspace
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IT001935A
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Plutarco Cohen
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Orsey Venture Llc
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    • B65CONVEYING; PACKING; STORING; HANDLING THIN OR FILAMENTARY MATERIAL
    • B65DCONTAINERS FOR STORAGE OR TRANSPORT OF ARTICLES OR MATERIALS, e.g. BAGS, BARRELS, BOTTLES, BOXES, CANS, CARTONS, CRATES, DRUMS, JARS, TANKS, HOPPERS, FORWARDING CONTAINERS; ACCESSORIES, CLOSURES, OR FITTINGS THEREFOR; PACKAGING ELEMENTS; PACKAGES
    • B65D81/00Containers, packaging elements, or packages, for contents presenting particular transport or storage problems, or adapted to be used for non-packaging purposes after removal of contents
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Description

DESCRIZIONE
Annessa a domanda di brevetto per INVENZIONE INDUSTRIALE avente per titolo
"INTERCAPEDINE DI IMBALLAGGIO RITORNABILE, NONCHÉ
CONTENITORE RITORNABILE COMPRENDENTE TALE
INTERCAPEDINE "
La presente invenzione ha per oggetto un'intercapedine di imballaggio riutilizzabile e ritornabile, nonché un contenitore riutilizzabile e ritornabile dotato di tale intercapedine.
Come è noto, la movimentazione di oggetti e/o prodotti, anche di grandi dimensioni, richiede che questi vengano opportunamente protetti da danneggiamenti e/o urti che possono verificarsi durante le varie operazioni logistiche: a tal proposito vengono impiegati opportuni contenitori, dotati a loro volta di opportuni mezzi di assorbimento degli urti che si frappongono tra i contenitori ed il loro rispettivo contenuto.
Tali "mezzi di assorbimento" sono perlopiù costituiti da elementi realizzati in materiale polimerico espanso, e sono dimensionati in modo da deformarsi irreversibilmente durante un impatto, assorbendo parte dell'energia cinetica sviluppantesi nell'impatto stesso senza che questa venga scaricata sull'oggetto contenuto nell'imballaggio.
La tecnica nota sopra accennata, pur essendo estensivamente impiegata ed attuata in un numero estremamente ampio di varianti di forma e materiali, presenta alcuni non-trascurabili inconvenienti.
In primo luogo, le intercapedini di imballaggio di tipo noto sono progettate per un uso "a perdere": in altre parole, tali intercapedini di imballaggio sono destinate ad un singolo uso/trasporto di un oggetto all'interno di un imballaggio, dopodiché, all'arrivo a destinazione dell'imballaggio/contenitore stesso, vengono trattate come rifiuti: ciò ovviamente implica un gravoso impatto ambientale e costituisce altresì una notevole voce di costo nell'economia globale della gestione logistica (soprattutto per prodotti di massa).
Inoltre, l'associazione delle intercapedini di tipo noto ad imballaggi altrettanto noti usualmente richiede complesse e laboriose (nonché costose) operazioni di "assemblaggio", dal momento che in generale questi tipi noti di intercapedine devono essere assicurati attorno all'oggetto in modo che quest'ultimo sia sostanzialmente solidale alle intercapedini stesse, mentre rimane un certo livello di "gioco" tra le pareti del contenitore vero e proprio e l'oggetto accessoriato con le intercapedini anti-urto: ciò costringe a dimensionare ed a progettare le intercapedini in modo tale che queste abbiano una contro-sagomatura pressoché obbligata e molto estesa rispetto all'oggetto a cui si devono collegare, e ciò le rende ancora più costose e ben poco adatte in termini di flessibilità operativa.
Peraltro, l'accoppiamento solidale tra le intercapedini di tipo noto e l'oggetto contenuto all'interno dell'imballaggio implica una modalità di assorbimento dell'energia degli eventuali urti poco efficiente, per cui si rendono probabili rotture dell'involucro del contenitore vero e proprio (il guale viene sottoposto dall'esterno all'azione contundente dell'urto con un oggetto esterno, ed al contempo riceve un carico inerziale dall'interno derivante dal movimento relativo dell'oggetto) e/o danneggiamenti dell'oggetto contenuto, dal momento che non sempre le intercapedini di tipo noto riescono ad assorbire completamente l'energia dell'impatto. La presente invenzione si prefigge guindi l'ideazione di un'intercapedine di imballaggio ritornabile, nonché di un contenitore ritornabile e riutilizzabile dotato di tale intercapedine in grado di ovviare ai limiti sopra citati.
Principalmente, la presente invenzione si prefigge come scopo l'ideazione di un'intercapedine che possa essere realizzata in forme e materiali che ne promuovano la riutilizzabilità e soprattutto la cosiddetta "ritornabilità", ovverosia la possibilità di essere riportate, in condizioni di perfetta operatività e con costi di ritorno guanto più ridotti possibile, al punto iniziale della catena logistica per un nuovo ciclo di trasporto e/o movimentazione, riducendo peraltro il volume di ingombro e quindi i costi di gestione logistica.
La presente invenzione si prefigge inoltre come scopo l'ideazione di un'intercapedine che possa essere accoppiata con oggetti di forma anche complessa, senza necessariamente esservi completamente controsagomata e garantendo comunque un'ottimale dispersione/assorbimento dell'energia cinetica generata durante un urto (o anche durante la normale movimentazione) .
La presente invenzione si prefigge quindi l'ideazione di un'intercapedine di imballaggio che possa essere impiegata in associazione con un contenitore ritornabile, che a sua volta protegga in modo ottimale un qualsiasi tipo di oggetto in qualsiasi tipo di movimentazione (ad esempio, movimentazione con carrelli a ganasce di presa laterali, o in altre parole movimentazione mediante "clamping") .
Naturalmente, scopo della presente invenzione è anche quello di realizzare un contenitore ritornabile e riutilizzabile che presenti elevate capacità meccaniche ed al contempo che abbia costi di produzione e gestione ridotti quanto più possibile. Il compito tecnico precisato e gli scopi specificati sono sostanzialmente raggiunti da un'intercapedine di imballaggio ritornabile e riutilizzabile, nonché da un contenitore ritornabile comprendente tale intercapedine avente le caratteristiche riportate in una o più delle annesse rivendicazioni.
Viene ora riportata a titolo di esempio indicativo e non limitativo, la descrizione di una forma di esecuzione preferita, ma non esclusiva, di un'intercapedine di imballaggio ritornabile e riutilizzabile secondo l'invenzione, illustrata negli uniti disegni, nei quali:
la figura 1 mostra una vista prospettica di un'intercapedine di imballaggio secondo la presente invenzione in una condizione operativa;
la figura 2 mostra una vista prospettica dell'intercapedine di figura 1 in una condizione di stoccaggio;
la figura 3 mostra una vista prospettica di un contenitore comprendente l'intercapedine di figura 1; e
- la figura 4 mostra una vista prospettica di un contenitore comprendente l'intercapedine di figura 1 e contenente un oggetto 0.
Con riferimento alle unite figure, intercapedine di imballaggio ritornabile e/o riutilizzabile secondo la presente invenzione è stata indicata con il riferimento numerico 1 ed è convenientemente associabile ad almeno un oggetto 0 e/o ad un contenitore; tale intercapedine sostanzialmente comprende una porzione di interfacciamento 2 associabile ad un oggetto da imballare in condizioni operative ed un nucleo di assorbimento 3 connesso alla porzione di interfacciamento 2 e preferibilmente collegabile all'oggetto 0 e/o al contenitore (di cui si illustrerà in seguito una possibile forma realizzativa) .
Vantaggiosamente, la conformazione e la scelta di materiali dell'intercapedine secondo l'invenzione sono tali da permettere che quest'ultima sia reversibilmente configurabile tra una condizione operativa, in cui è atta ad assorbire un predeterminato quantitativo di energia generabile in occasione di un urto del contenitore e/o dell'oggetto, e tra una condizione di stoccaggio in cui invece è atta ad essere trasportata senza esercitare funzioni di assorbimento di energia cinetica derivante da un urto.
Dal punto di vista strutturale, l'intercapedine secondo l'invenzione può essere realizzata in pezzo unico o, a seconda delle esigenze del momento, può convenientemente presentare due o più semiparti la; lb (e così via): tali semiparti sono interfacciabili, preferibilmente in modo simultaneo, all'oggetto 0 e/o al contenitore nella cosiddetta "condizione operativa" e sono parimenti atte a compenetrarsi almeno parzialmente nella cosiddetta "condizione di stoccaggio" (in modo da minimizzare il loro ingombro e favorire quindi il trasporto "di ritorno" verso il punto di nuovo ri-utilizzo, all'origine della catena logistica) .
Scendendo nei dettagli, si può vedere che le semiparti la e lb comprendono a loro volta rispettivi mezzi di mutuo agganciamento 4, i quali sono operativamente attivabili per rendere le semiparti stesse reversibilmente solidali tra loro almeno nella condizione di stoccaggio.
In altre parole, la presente invenzione prevede la possibile presenza di mezzi di mutuo agganciamento che interagiscono tra le semiparti dell'intercapedine stessa, in modo da realizzare un corpo unico (di volume complessivo ed ingombro minimi) che comunque può essere scomposto nuovamente in occasione di un nuovo utilizzo dell'intercapedine stessa.
Sempre secondo l'invenzione, possono essere inoltre presenti mezzi di collegamento autonomo 5, i quali (a differenza dei mezzi di mutuo agganciamento 4) sono operativamente attivabili per rendere le semiparti la e lb singolarmente e reversibilmente solidali all'oggetto 0 e/o al contenitore almeno nella condizione operativa.
Convenientemente, a seconda delle diverse configurazioni spaziali che può assumere l'intercapedine, sia i mezzi di mutuo agganciamento 4 che i mezzi di collegamento autonomo 5 possono essere costituiti da un qualsivoglia numero di recessi e/o sporgenze mutuamente controsagomati ed atti a ricevere e/o ad innestarsi (in maniera preferibilmente reversibile) con opportune porzioni delle semiparti la e/o lb e/o con opportune porzioni dell'imballaggio 10 (descritto più avanti) e/o dell'oggetto 0.
Con riferimento alle unite figure, si può anche notare che le due (o più) semiparti sono almeno parzialmente controsagomate almeno in corrispondenza di rispettive zone di interi acciamento: convenientemente, tale controsagomatura è concepita e conformata per garantire la massima compenetrazione tra le semiparti stesse durante la condizione di stoccaggio .
Dal punto di vista della dinamica anti-urto, la presente invenzione è vantaggiosamente concepita per dissipare con maggiore efficienza gli effetti di un possibile urto che possa coinvolgere l'oggetto 0 e/o il contenitore a cui è associabile l'intercapedine stessa: a questo scopo, sono infatti presenti superfici di assorbimento, le quali sono atte a ricevere un impatto dell'oggetto 0.
A differenza delle intercapedini di imballaggio di tipo noto, tali superfici dì assorbimento sono preferibilmente distanziate rispetto all'oggetto 0 almeno nella condizione operativa, e fungono da "superfici di impatto" durante gli urti, ricevendo l'oggetto che si muove relativamente verso di loro. La presenza di tali superfici di assorbimento permette quindi un certo grado di movimento relativo tra l'oggetto 0 e l'intercapedine 1 o per meglio dire, tra l'oggetto 0 e le diverse semiparti che possono costituire globalmente l'intercapedine.
Le caratteristiche strutturali e funzionali fin qui descritte, e di seguito rivendicate, permettono alla presente invenzione di realizzare coordinatamente due effetti tecnici: da una parte la geometria dell'intercapedine 1 permette la compenetrabilità dei suoi elementi costitutivi, che si possono così configurare nella condizione di stoccaggio/trasporto, mentre dall'altra parte la medesima geometria predispone simultaneamente opportune porzioni dell'intercapedine stessa preposte ad assorbire l'energia degli urti: vantaggiosamente, tali porzioni saranno da considerarsi come "interne" rispetto all'intercapedine 1 stessa e sono collegate alle cosiddette "superfici di assorbimento".
Va inoltre notato che le appena citate porzioni preposte all'assorbimento dell'energia degli urti comprendono aree e/o volumi limitati rispetto all'estensione/ingombro complessivi dell'intercapedine, e ciò permette di progettare l'intercapedine stessa facendola risultare più compatta e leggera.
Al contrario, nelle intercapedini di tipo noto l'intera geometria superficiale (e soprattutto, l'intero volume) dell'intercapedine stessa deve necessariamente concorrere all'assorbimento dell'energia derivante da urti: ciò implica che le intercapedini di tipo noto devono essere, a parità di performances meccaniche, più pesanti ed ingombranti (e quindi più costose).
A seconda delle esigenze del momento, le intercapedini del tipo fin qui descritto possono anche avere particolari capacità strutturali e funzionali: ad esempio, qualora si voglia impiegarle per manipolazioni di tipo clamping, è possibile che queste ultime comprendano mezzi di resistenza assiale e/o laterale, come ad esempio anime tubolari posizionate all'interno della porzione di interfacciamento 2 e/o all'interno del nucleo di assorbimento 3: in tal modo, qualora le intercapedini 1 vengano pressate alle estremità possono fungere simultaneamente da mezzi di assorbimento dell'energia derivante da urti e da mezzi di resistenza meccanica contro le sollecitazioni delle palette di presa di opportuni dispositivi di movimentazione (carrelli elevatori, braci robotici o quant'altro).
Va notato che la presenza dei mezzi di resistenza laterale e/o assiale qui sopra descritti può anche essere disgiunta dalle altre caratteristiche strutturali o funzionali descritte in precedenza e relative alle intercapedini di imballaggio.
Forma oggetto della presente invenzione anche un contenitore ritornabile e/o riutilizzabile, il quale comprende sostanzialmente un guscio di contenimento 10 (associabile ad almeno un oggetto 0 almeno in corrispondenza di una condizione operativa) ed opportuni mezzi di ancoraggio 11 operativamente attivabili tra 1'appena citato guscio di contenimento 10 e l'oggetto 0 stesso.
Dal punto di vista funzionale, i mezzi di ancoraggio 11 definiscono in cooperazione con il guscio di contenimento 10 un volume di contenimento (che dal punto di vista topologico può anche essere "aperto" in una o più direzioni nello spazio, purché atto comunque a contenere l'oggetto 0) almeno in corrispondenza della cosiddetta "condizione operativa" .
Vantaggiosamente, il presente contenitore ritornabile e o riutilizzabile comprende inoltre almeno un'intercapedine di imballaggio ritornabile e/o riutilizzabile secondo quanto fin qui descritto e di seguito rivendicato.
Scendendo nei dettagli, si può notare come il guscio di contenimento 10 comprenda almeno un elemento piastriforme IOa associabile ad almeno una faccia e/o ad uno spigolo e/o ad un vertice dell'oggetto 0 almeno nella condizione operativa: preferibilmente, ma non limitatamente, tale elemento piastriforme è atto ad interiacciarsi con una faccia di fondo o di sommità dell'oggetto 0.
Secondo una forma realizzativa particolarmente apprezzabile della presente invenzione, il guscio di contenimento comprende almeno due elementi piastriformi 10a e 10b, che sono rispettivamente associabili ad una faccia di fondo e ad una faccia di sommità dell'oggetto 0.
Per la massima flessibilità di impiego (e per la massima economicità di produzione) , tali elementi piastriformi 10a e 10b possono convenientemente essere simmetrici ed ancor più preferibilmente possono avere la medesima forma: nel caso in cui tali elementi piastriformi debbano essere associati a facce opposte di un oggetto 0 aventi conformazioni diverse, è sempre possibile progettare e conformare le semiparti dell'intercapedine 1 in modo che venga comunque garantita la necessaria correttezza geometrica di interfacciamento.
Al fine di migliorare la coerenza strutturale del contenitore, o anche per garantire la massima libertà di presa e movimentazione del contenitore stesso, possono convenientemente essere presenti mezzi di resistenza laterale 12, i quali sono associati ad almeno un elemento piastriforme 10a o 10b (ma preferibilmente sono associati ad entrambi) : tali mezzi di resistenza laterale 12 sono tipicamente atti a sopportare una pressione meccanica derivante da manipolazioni di clamping laterale e similari.
Strutturalmente, gli appena citati mezzi di resistenza laterale 12 comprendono un predeterminato numero di espansioni estendentisi trasversalmente (e preferibilmente possono essere perpendicolari al piano di giacitura dell'elemento piastriforme) dagli elementi piastriformi 10a e/o 10b e che sono atte a circondare, almeno parzialmente, un perimetro laterale dell'oggetto 0 nella condizione operativa. Convenientemente, a seconda delle esigenze del momento, la forma e la costruzione (ad esempio, in termini di sezione trasversale, presenza o meno di montanti di collegamento, nervature di irrigidimento, presenza di mezzi superficiali anti-scivolamento o di accoppiamento stabile tra due o più imballaggi affiancati e/o sovrapposti e quant'altro) dei mezzi di resistenza laterale 12 possono essere qualsivoglia, purché conseguano gli scopi prefissati. Tornando ai mezzi di ancoraggio, si può notare che anche questi ultimi possono essere realizzati in maniera qualsivoglia: ad esempio, è possibile che i mezzi di ancoraggio 11 comprendano elementi nastriformi (preferibilmente regge o similari) atti a collegare tra loro gli elementi piastriformi 10a e 10b e preferibilmente atti ad impedire scostamenti degli elementi piastriformi 10a e/o 10b dall'oggetto 0 nella condizione operativa.
In altre parole, si può notare come la presente invenzione possa disporre di mezzi di ancoraggio estremamente economici e che soprattutto possano collegare elementi piastriformi connessi solo al fondo ed alla sommità di un oggetto 0 imballato, senza necessariamente disporre di elementi rigidi di protezione laterali come montanti o traverse e pur garantendo la necessaria sicurezza contro le intrusioni laterali: a tal proposito, si può anche notare che per movimentazioni con metodologia clamping, è possibile prevedere un'adeguata ampiezza degli elementi piastriformi 10a e/o 10b, che al contempo possono essere dotati dei già descritti mezzi di resistenza laterale 12 in modo tale da non permettere alle palette di carico dei carrelli elevatori/trasportatori di esercitare la loro pressione meccanica direttamente sull'oggetto 0.
A seconda delle esigenze del momento, è possibile che l'estensione dei mezzi di resistenza laterale 12 in senso trasversale sia tale da permettere, in condizioni di accoppiamento di due elementi 10a e 10b, una sostanziale adiacenza in reciproco contatto dei mezzi di resistenza laterale 12 stessi: in altre parole, è possibile prevedere che nella presente invenzione mezzi di resistenza laterale 12 associati rispettivamente a due elementi piastriformi 10a e 10b simultaneamente associati ad un oggetto 0 in una condizione operativa siano reciprocamente a contatto. Il contatto reciproco tra i mezzi di resistenza laterale 12 dei due elementi 10a e 10b assicura quindi una completa protezione delle facce laterali dell'oggetto 0, che viene topologicamente isolato dall'ambiente esterno senza far ricorso ad corpi "intermedi" (quali ad esempio montanti o pareti divisorie) posti tra i due elementi 10a e 10b stessi, Per un ottimale collegamento (solidale ma pur sempre reversibile) tra i componenti del contenitore e le diverse parti dell'intercapedine 1, sono presenti uno o più recessi collegamento autonomo, i quali sono interiacciabili con i mezzi di collegamento autonomo 5 delle semiparti la e/o lb almeno nella condizione operativa .
Al fine di garantire la ritornabilità dell'intero complesso "contenitore intercapedine", gli elementi piastriformi 10a e 10b sono reversibilmente configurabili tra una condizione operativa in cui contengono almeno parzialmente un oggetto 0 nel già citato volume di contenimento, e tra una condizione di stoccaggio in cui invece definiscono cooperativamente un volume di stoccaggio: convenientemente almeno un'intercapedine di imballaggio 1, che durante la condizione operativa è interposta tra l'oggetto 0 e gli elementi piastriformi 10a, 10b, può essere ri-configurata e contenuta, nella sua condizione di stoccaggio, all'interno del volume di stoccaggio definito dagli elementi piastriformi stessi in seguito alla loro rispettiva ri-configurazione.
Per garantire la corretta stabilità e maneggiabilità del contenitore nella sua condizione di stoccaggio (vale a dire, quando ormai il trasporto dell'oggetto 0 è stato portato a termine ed è quindi possibile rimandare il contenitore all'origine della catena logistica per un altro ciclo di utilizzo), sono convenientemente presenti mezzi di serraggio attivabili tra gli almeno due semigusci 10a, 10b per mantenere reversibilmente il contenitore stesso nella condizione di stoccaggio; allo stesso tempo, il contenitore stesso comprende preferibilmente mezzi di fissazione dell'intercapedine 1 (nella sua condizione di mutua compenetrazione tra le semiparti) all'interno di tale volume di stoccaggio.
Al fine di garantire l'innovativa e più efficiente dissipazione dell'energia cinetica derivante da possibili urti descritta in precedenza, il presente contenitore presenta convenientemente mezzi di dissipazione dell'energia cinetica generabile durante un urto o similari: sfruttando la sinergia operativa tra le caratteristiche dell'intercapedine 1 e la struttura degli elementi 10a e/o 10b, tali mezzi di dissipazione dell'energia cinetica possono vantaggiosamente comprendere un predeterminato di superfici di assorbimento ricavate su almeno un'intercapedine 1 (o su diverse semiparti costituenti globalmente un'intercapedine) posta all'interno del volume di contenimento.
Secondo la presente invenzione, le superfici di assorbimento sono atte a ricevere un impatto dell'oggetto e sono pertanto distanziate rispetto all'oggetto 0 stesso almeno nella condizione operativa (e per la precisione, in "condizioni nominali" che in pratica corrispondono a quelle instaurate al momento della "chiusura" del contenitore attorno all'oggetto 0).
Peraltro, secondo un ulteriore aspetto della presente invenzione, è possibile che l'accoppiamento tra una o più intercapedini di imballaggio 1 e le rispettive parti costituenti il contenitore 10 possa vantaggiosamente prevedere l'esistenza di mezzi respingenti, i quali sono atti ad entrare in contatto con corpi esterni ad un dato contenitore (siano essi corpi estranei, pareti di un locale o di un veicolo da trasporto o altri contenitori affiancati o sovrapposti) e sono atti ad attutire urti e/o movimentazioni relative tra il contenitore stesso e tali corpo esterni.
Vantaggiosamente, tali mezzi respingenti possono comprendere espansioni delle intercapedini passanti attraverso gli elementi piastriformi 10a o 10b, oppure passanti attraverso i mezzi di resistenza laterale 12: tali espansioni si protendono esternamente rispetto al contenitore per un determinato valore di sbalzo, e ancor più vantaggiosamente possono coincidere con i mezzi di mutuo agganciamento 4 e/o con i mezzi di collegamento autonomo 5.
Grazie alla conformazione ed alla struttura dei mezzi respingenti è quindi possibile unificare in un'unica parte dell'intercapedine più funzioni, vale a dire la connessione stabile con le altri parti che costituiscono il contenitore e la proprietà di attutire gli urti provenienti dall'esterno.
In accordo con la presente invenzione, l'oggetto 0 può quindi essere lasciato libero di muoversi all'interno del volume di contenimento (entro un certo margine di libertà, che può essere di pochi centimetri o addirittura di pochi millimetri), mentre le intercapedini 1 sono invece solidali ai semigusci 10a e/o 10b all'interno del volume di contenimento: in tal modo, eventuali urti causano un movimento relativo dell'oggetto 0 caricato all'interno del contenitore, il quale va ad impattare sull'intercapedine 1 e scarica solamente all'interno del materiale costituente l'intercapedine l'energia cinetica, evitando quindi di sollecitare gli elementi piastriformi (o più in generale, la parte più esterna del contenitore).
L'invenzione consegue numerosi vantaggi.
Infatti, grazie alla peculiare architettura costruttiva della presente invenzione è possibile garantire il perfetto contenimento dell'intercapedine 1 (o meglio, delle due o più semiparti che cooperativamente trattengono l'oggetto all'interno del guscio di contenimento propriamente detto), ed al contempo è possibile assicurare la perfetta compenetrazione dei diversi componenti anti-urto, che a loro volta possono vantaggiosamente essere contenuti all'interno dei gusci di contenimento rigidi che definiscono il volume di contenimento in condizioni operative, ma che vengono compattati tra loro durante la fase di ritorno.
La possibilità di far tornare all'origine della catena logistica le intercapedini di imballaggio rende quindi molto più leggero ed eco-sostenibile l'intero processo di handling della merce, grazie al ri-impiego di materiali e alla conseguente diminuzione di emissioni (conseguente alla diminuzione della produzione delle intercapedini stesse, e più in generale alla diminuzione dei cosiddetti "rifiuti a perdere"),
Inoltre, la disposizione relativa tra i gusci di contenimento, le intercapedini di imballaggio e l'oggetto imballato permette una diversa e più efficiente distribuzione/dissipazione dell'energia cinetica derivante da eventuali urti: in particolare, grazie alle modalità di interfacciamento ed alle possibilità di movimento relativo, è possibile indirizzare (e scaricare) tutta l'energia cinetica dell'urto nell'intercapedine di imballaggio, senza che il movimento relativo tra oggetto e guscio di contenimento causi trasferimenti diretti di energia tra questi ultimi due oggetti (che per costituzione e natura non sono adatti a smaltire senza danni l'energia dell'impatto).
Peraltro, la maggiore efficienza nel dissipare l'energia degli eventuali urti può avere vantaggiose ripercussioni anche in sede di progettazione sia dell'oggetto da imballare (che può essere dimensionato per resistere a minori e più rare sollecitazioni "impreviste" e quindi risultare più leggero, più compatto ed più economico) che in sede di progettazione dell'intercapedine stessa, per la quale non è più richiesta un'elevata/estesa controsagomatura all'oggetto da contenere.
Infine, va rilevato come la presente invenzione permetta di mantenere bassi costi di realizzazione sia delle intercapedini di imballaggio che dei contenitori, a vantaggio dell'economia globale di produzione e del prezzo finale del prodotto imballato e dei costi di gestione logistica.

Claims (1)

  1. RIVENDICAZIONI 1. intercapedine di imballaggio ritornabile e/o riutilizzabile, detta intercapedine di imballaggio essendo associabile ad almeno un oggetto (0) e/o ad un contenitore e comprendendo: - una porzione di interfacciamento (2) associabile ad un oggetto da imballare in condizioni operative; e un nucleo di assorbimento (3) connesso a detta porzione di interfacciamento (2) e preferibilmente collegabile a detto oggetto (0) e/o a detto contenitore, caratterizzato dal fatto che è reversibilmente configurabile tra una condizione operativa in cui è atto ad assorbire un predeterminato quantitativo di energia generabile in occasione di un urto del contenitore e/o dell'oggetto (0) ed una condizione di stoccaggio in cui è atto ad essere trasportato senza esercitare funzioni di assorbimento di energia cinetica derivante da un urto. 2. intercapedine secondo la rivendicazione 1, in cui sono presenti almeno due semiparti (la; lb) interiacciabili , preferibilmente in modo simultaneo, all'oggetto (0) e/o al contenitore in detta condizione operativa ed atte a compenetrarsi almeno parzialmente in detta condizione di stoccaggio. 3. intercapedine secondo le rivendicazioni 1 o 2, in cui dette almeno due semiparti (la; lb) comprendono rispettivi mezzi di mutuo agganciamento (4) operativamente attivabili per rendere le semiparti (la; lb) stesse reversibilmente solidali almeno nella condizione di stoccaggio. 4. intercapedine secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui sono inoltre presenti mezzi di collegamento autonomo (5) operativamente attivabili per rendere le semiparti (la; lb) singolarmente e reversibilmente solidali all'oggetto (0) e/o al contenitore almeno nella condizione operativa. 5. intercapedine secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui le almeno due semiparti sono almeno parzialmente controsagomate almeno in corrispondenza di rispettive zone di interfacciamento . 6. intercapedine secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui sono inoltre presenti superfici di assorbimento atte a ricevere un impatto dell'oggetto (0), dette superfici di assorbimento essendo preferibilmente distanziate rispetto all'oggetto (0) almeno nella condizione operativa, l'intercapedine (1) comprendendo porzioni interne collegate a dette superfici di assorbimento e preposte all'assorbimento dell'energia degli urti definite da e/o in aree e/o volumi limitati rispetto ad una estensione e/o ad un ingombro complessivi dell'intercapedine (1) stessa. 7. intercapedine secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui sono inoltre presenti mezzi di resistenza assiale e/o laterale, detti mezzi di resistenza assiale e/o laterale comprendendo preferibilmente anime posizionate all'interno della porzione di interfacciamento (2) e/o all'interno del nucleo di assorbimento (3). 8. contenitore ritornabile e/o riutilizzabile, comprendente: - un guscio di contenimento (10) associabile ad almeno un oggetto (0) almeno in corrispondenza di una condizione operativa; e - mezzi di ancoraggio (11) operativamente attivabili tra detto guscio di contenimento (10) e detto oggetto (0), detti mezzi di ancoraggio (11) preferibilmente definendo in cooperazione con detto guscio di contenimento (10) un volume di contenimento almeno in detta condizione operativa, caratterizzato dal fatto che comprende inoltre almeno un'intercapedine di imballaggio ritornabile e/o riutilizzabile secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti. 9. contenitore secondo la rivendicazione 8, in cui il guscio di contenimento (10) comprende almeno un elemento piastriforme (IOa) associabile ad almeno una faccia e/o ad uno spigolo e/o ad un vertice dell'oggetto (0) almeno nella condizione operativa, detto elemento piastriforme essendo preferibilmente atto ad interiacciarsi con una faccia di fondo o di sommità dell'oggetto (0). 10. contenitore secondo le rivendicazioni 8 o 9, in cui il guscio di contenimento comprende almeno due elementi piastriformi (10a; 10b) rispettivamente associabili ad una faccia di fondo e ad una faccia di sommità dell'oggetto (0), detti elementi piastriformi (10a; 10b) essendo preferibilmente simmetrici ed ancor più preferibilmente avendo la medesima forma. 11. contenitore secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti dalla 8 alla 10, in cui sono inoltre presenti mezzi di resistenza laterale (12) associati ad almeno un elemento piastriforme (10a) o (10b), e preferibilmente ad entrambi, detti mezzi di resistenza laterale (12) essendo atti a sopportare una pressione meccanica derivante da manipolazioni di clamping laterale e similari. 12. contenitore secondo la rivendicazione 11, in cui detti mezzi di resistenza laterale (12) comprendono una predeterminato numero di espansioni estendentisi trasversalmente, e preferibilmente perpendicolarmente, dagli elementi piastriformi (IOa) e/o (10b) ed essendo ancor più preferibilmente atte a circondare almeno parzialmente un perimetro laterale dell'oggetto (0) nella condizione operativa. 13. contenitore secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti dalla 8 alla 12, in cui i mezzi di ancoraggio (11) comprendono elementi nastriformi, preferibilmente regge o similari, atti a collegare tra loro gli elementi piastriformi (10a) e (10b) e preferibilmente atti ad impedire scostamenti degli elementi piastriformi (10a) e/o (10b) dall'oggetto (0) nella condizione operativa. 14. contenitore secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti dalla 8 alla 13, in cui sono inoltre presenti recessi collegamento autonomo interiacciabili con i mezzi di collegamento autonomo (5) delle semiparti (la; lb) almeno nella condizione operativa . 15. contenitore secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti dalla 8 alla 14, in cui almeno due elementi piastriformi (10a) e (10b) sono reversibilmente configurabili tra una condizione operativa in cui contengono almeno parzialmente un oggetto (0) in detto volume di contenimento, e tra una condizione di stoccaggio in cui definiscono cooperativamente un volume di stoccaggio, almeno un'intercapedine di imballaggio (1) essendo contenuta, nella sua condizione di stoccaggio, all'interno di detto volume di stoccaggio. 16. contenitore secondo la rivendicazione 15, in cui sono inoltre presenti mezzi di serraggio attivabili tra almeno due semigusci (10a; 10b) per mantenere reversibilmente il contenitore stesso nella condizione di stoccaggio, il contenitore comprendendo preferibilmente mezzi di fissazione dell'intercapedine (1) all'interno di detto volume di stoccaggio . 17. contenitore secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti dalla 8 alla 16, in cui sono inoltre presenti mezzi di dissipazione dell'energia cinetica generabile durante un urto o similari, detti mezzi di dissipazione dell'energia cinetica preferibilmente comprendendo un predeterminato di superfici di assorbimento ricavate su almeno un'intercapedine (1) posta all'interno del volume di contenimento, dette superfici di assorbimento essendo atte a ricevere un impatto dell'oggetto ed essendo preferibilmente distanziate rispetto all'oggetto (0) almeno nella condizione operativa, un oggetto (0) essendo ancor più preferibilmente libero di muoversi all'interno del volume di contenimento, le intercapedini (1) essendo invece solidali ai semigusci (10a; 10b) all'interno del volume di contenimento. 18. contenitore secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti dalla 8 alla 17, in cui sono inoltre presenti mezzi respingenti atti ad entrare in contatto con corpi esterni ad un contenitore e/o ad un'intercapedine (1) per attutire urti e/o movimentazioni relative tra il contenitore e/o l'intercapedine e tali corpi esterni. 19. contenitore secondo la rivendicazione 18, in cui detti mezzi respingenti comprendono espansioni delle intercapedini (1), dette espansioni essendo preferibilmente passanti attraverso gli elementi piastriformi (10a) e/o (10b) e/o essendo passanti attraverso i mezzi di resistenza laterale (12), dette espansioni passanti protendendosi esternamente rispetto al contenitore per un determinato valore di sbalzo. 20. contenitore secondo la rivendicazione 19, in cui i mezzi respingenti coincidono con i mezzi di mutuo agganciamento (4) e/o con i mezzi di collegamento autonomo (5) .
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