ITMI20030291U1 - Vite da ghiaccio - Google Patents

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ITMI20030291U1 IT000291U ITMI20030291U ITMI20030291U1 IT MI20030291 U1 ITMI20030291 U1 IT MI20030291U1 IT 000291 U IT000291 U IT 000291U IT MI20030291 U ITMI20030291 U IT MI20030291U IT MI20030291 U1 ITMI20030291 U1 IT MI20030291U1
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    • A63BAPPARATUS FOR PHYSICAL TRAINING, GYMNASTICS, SWIMMING, CLIMBING, OR FENCING; BALL GAMES; TRAINING EQUIPMENT
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Description

Descrizione della domanda di brevetto per modello d’utilità avente per titolo: "VITE DA GHIACCIO”
La presente invenzione concerne una vite per l’arrampicata su pareti di ghiaccio.
Gli scalatori che arrampicano su pareti di ghiaccio utilizzano una pluralità di dispositivi di sicurezza per la protezione contro le cadute. Tra questi vi è la corda di sicurezza che ha lo scopo di mantenere sospeso lo scalatore nel caso in cui perda la presa, evitando che precipiti. Una estremità di tale corda è assicurata all’imbracatura indossata dallo scalatore, mentre l'altra estremità è assicurata a corpi fìssi alla base della parete oppure viene manualmente tenuta in tensione da altri scalatori attraverso frizioni. Durante la fase di ascesa e ad intervalli regolari, lo scalatore utilizza particolari viti da ingranare nel ghiaccio, alle quali vengono ancorati i moschettoni. Lo scalatore fa passare la corda di sicurezza all’interno di ciascun anello o moschettone. In questo modo, in caso di caduta, l'ultimo anello o moschettone fissato alla parete di ghiaccio viene a costituire l'anello di rinvio della corda e lo scalatore sarà soggetto ad una perdita di quota pari circa a due volte la lunghezza della corda compresa tra la sua imbracatura e l’anello di rinvio. Questo sistema consente quindi di bloccare la caduta dello scalatore, garantendo la sua incolumità.
Le viti da ghiaccio secondo le realizzazioni tradizionali sono costituite da un corpo cilindrico cavo, filettato esternamente, dotato di una porzione di testa che presenta mezzi per ancorare i moschettoni e mezzi la cui funzione è quella di facilitare l'ingranamento della porzione filettata nel ghiaccio.
Ad esempio, il brevetto statunitense US 5,782,442 concerne una vite da ghiaccio costituita da due parti metalliche accoppiabili: un cilindro cavo esternamente filettato ed una leva. In particolare, la leva è accoppiabile alla porzione di testa del cilindro attraverso un incastro di forma ottenuto mediante un restringimento di sezione del cilindro stesso. La leva ha una forma generalmente allungata e presenta un foro per l'inserimento di un moschettone ed una levetta a scomparsa. Lo scalatore, agendo sulla levetta, imprime una rotazione alla leva che risulta imperniata sulla testa del cilindro. Tale rotazione viene trasmessa al cilindro stesso attraverso l’accoppiamento prima descritto. La leva ha quindi il duplice scopo di facilitare l'ingranamento della vite nel ghiaccio e di costituire il supporto per i moschettoni.
US 5,118,061 riguarda una vite da ghiaccio avente caratteristiche simili a quelle della vite precedentemente descritta in US 5,782,442, ma dotata di un terzo elemento accoppiabile alla porzione di testa della vite. Tale elemento ha lo scopo di proteggere la testa della vite e di trasmettere la forza impressa dallo scalatore attraverso un martello durante la fase di inserimento della vite nel ghiaccio.
Le viti da ghiaccio descritte e quelle secondo la tecnica nota presentano diversi inconvenienti. In particolare, la testa della vite presenta un foro passante in comunicazione con il foro interno della porzione cilindrica della vite al fine di consentire l'evacuazione, attraverso la testa stessa, della carota di ghiaccio che si viene a creare all'interno della porzione cilindrica quando viene ingranata nel ghiaccio. La necessità di avere tale foro di scarico sulla testa della vite fa sì che la testa stessa non offra una superficie di estensione e forma adeguate per essere colpita da un martello.
Inoltre, le viti da ghiaccio secondo l’arte nota presentano una testa in generale non ergonomica, difficile da manipolare. Questo aspetto risulta in una ulteriore difficoltà per lo scalatore, che nella fase di inserimento della vite nel ghiaccio, prima che la sua filettatura ingrani, deve esercitare con una mano una discreta pressione sulla testa della vite. Conseguentemente, le viti tradizionali risultano difficili da inserire nel ghiaccio e spesso un primo inserimento non efficace determina la momentanea perdita della vite che si sfila dal ghiaccio e cade, costringendo lo scalatore al suo recupero mediante la corda che assicura la vite stessa allo scalatore, con ovvio dispendio di energie.
Un altro difetto riscontrabile nelle viti secondo le realizzazioni tradizionali è dato dal fatto che per poter far compiere alla vite un giro completo, agendo sulla leva, lo scalatore è costretto ad abbandonare la presa sulla leva e riprenderla. Questo comporta ulteriori rischi di perdita della vite, che se non ancora ben ingranata nel ghiaccio, nel momento in cui lo scalatore stacca la mano dalla leva, può cadere nel vuoto. Inoltre, lo scalatore si trova a dover spendere molte energie visto che si trova a dover operare sulla leva mentre è in equilibrio precario.
La vite da ghiaccio oggetto dell’invenzione risolve i problemi menzionati, risultando facile da inserire manualmente nel ghiaccio con un movimento continuo.
Inoltre la vite da ghiaccio secondo l’invenzione elimina la possibilità di perdita della vite stessa dal momento che è possibile mantenerla ancorata ad un moschettone ed una corda per tutta la durata della fase di posizionamento, imbocco e awitamento nel ghiaccio, senza ulteriore intralcio.
Oggetto dell’invenzione è una vite da ghiaccio comprendente un albero cilindrico cavo in parte filettato esternamente, una flangia accoppiata all’estremità non filettata dell’albero, dotata di un foro centrale passante comunicante con il canale interno dell’albero, e un anello di sostegno, detta flangia essendo provvista di mezzi estraibili atti a ruotare la vite, detti mezzi essendo operabili manualmente per mezzo di una sola mano e detto anello essendo libero di scorrere e di ruotare sulla porzione non filettata dell’albero cilindrico cavo, tra la flangia e la porzione filettata dell’albero, anello che è provvisto di mezzi per l’ancoraggio di un moschettone.
In particolare, l’albero è costituito da un cilindro metallico cavo avente una prima estremità libera, atta ad essere inserita nel ghiaccio, ed una seconda estremità accoppiabile alla flangia. L’estremità libera dell’albero presenta, lungo il bordo, un profilo dentato avente lo scopo di facilitare l’ingranamento della vite nel ghiaccio. I denti infatti sono conformati in modo tale da penetrare nel ghiaccio, durante la fase di avvitamento della vite, asportando materiale (ghiaccio) che viene guidato verso la cavità interna dell’albero.
Secondo la realizzazione preferita, la dentatura della vite è ottenuta ricavando opportune svasature lungo il bordo dell’estremità libera dell’albero.
Una porzione della superficie esterna dell’albero, in corrispondenza dell’estremità libera, è filettata, mentre la parte restante, in corrispondenza dell’altra estremità, è generalmente liscia.
In corrispondenza della sua seconda estremità, l’albero è accoppiato in modo solidale ad una flangia che viene a costituire la testa della vite. L’accoppiamento può essere scelto tra i diversi tipi di accoppiamenti tradizionalmente utilizzati. Ad esempio la flangia può essere fissata all'albero mediante un accoppiamento di forza che prevede l'uso di chiavette o fermi metallici. In generale detto accoppiamento prevede che l’albero si impegni nella flangia in modo da sporgere solo da un lato della flangia stessa.
La testa della vite (flangia) ha una forma genericamente cilindrica di diametro esterno maggiore della lunghezza della sua generatrice. Il foro interno della testa e la cavità interna dell’albero costituiscono un unico passaggio aperto sulle due estremità della vite. La superficie della testa che si trova dalla parte opposta dell'albero ha un profilo convesso. Su detta superficie è ricavata una scanalatura di lunghezza pari al diametro esterno della testa della vite, che in corrispondenza del bordo esterno della testa si congiunge a due svasature diametralmente opposte presenti sulla superfìcie laterale della testa stessa, dette svasature essendo parallele alla generatrice della testa.
La scanalatura e le svasature definiscono un volume adatto ad accogliere una leva avente un profilo arcuato caratterizzato dallo stesso raggio di curvatura della superficie convessa della testa della vite. In particolare, una estremità della leva viene incernierata alla testa della vite in corrispondenza di una delle due svasature in modo tale che la leva stessa possa assumere due configurazioni, corrispondenti a due sue diverse posizioni. In una prima configurazione, di chiusura, la leva viene accolta all'interno della scanalatura in modo tale da combaciare con le superfici di fondo e laterali che definiscono la scanalatura stessa. In questa configurazione, la superficie superiore della leva e quella della testa della vite definiscono una superficie continua, priva di spigoli e la leva intercetta il foro di scarico della vite. La leva può essere ruotata manualmente attorno alla sua cerniera di un angolo di circa 180°, corrispondente alla sua seconda configurazione detta “di apertura”. Quando si trova in questa posizione, la leva sporge in direzione radiale dalla testa della vite e non intercetta il foro di scarico. L’estremità libera della leva può essere accoppiata, per esempio mediante un perno, ad una bussola o una boccola libera di ruotare attorno al proprio asse che, quando la leva è nella sua posizione di chiusura, viene accolta nella corrispondente svasatura presente sulla testa della vite e può anche sporgere dalla testa verso la porzione cilindrica della vite, parallelamente ad essa.
Secondo una ulteriore realizzazione dell'invenzione, la leva può essere accoppiata alla testa della vite lungo la sua circonferenza esterna. Secondo questa realizzazione, la leva ha un profilo arcuato ed è estraibile dalla superficie laterale della testa della vite.
Secondo una realizzazione preferenziale dell’invenzione la testa della vite è dotata di una serie di fori passanti disposti lungo una circonferenza e aventi il duplice scopo di alleggerire la testa della vite e di consentire l'inserimento di un cordino utilizzato per eseguire la manovra del recupero della vite.
La leva apribile costituisce quindi un utile supporto per la rotazione manuale della vite. Uno scalatore infatti, grazie al profilo convesso della testa della vite e con la leva in posizione di chiusura, può spingere e ruotare la vite nel ghiaccio senza mai staccare la mano dall’impugnatura evitando perdite accidentali e successivamente può aprire la leva e, con un movimento continuo della mano, ruotare la leva facendo perno sulla bussola presente sulla leva stessa. Questo consente allo scalatore di ingranare la vite nel ghiaccio con una velocità notevolmente maggiore rispetto a quella consentita dalle viti tradizionali. Questo vantaggio si traduce anche in un risparmio di energie per lo scalatore che non è costretto a movimenti lenti e irregolari mentre si trova in equilibrio precario.
Tra la testa della vite e la filettatura della superficie cilindrica è previsto un anello di sostegno di diametro tale da consentire il suo libero scorrimento e la sua libera rotazione sulla porzione cilindrica specificata. L’anello è provvisto di mezzi per l’ancoraggio di un moschettone all’interno del quale passa la corda di sicurezza. In particolare, l’anello è provvisto di un’asola attorno alla quale è avvolto un nastro. Il nastro fornisce un supporto per un moschettone ed è realizzato con un materiale adatto a resistere allo sforzo di trazione causato dal peso dello scalatore che, in caso di caduta, si scarica sulla vite e quindi sul nastro stesso.
L'anello offre il vantaggio di consentire la libera rotazione della vite e il suo facile inserimento nel ghiaccio anche quando la corda di sicurezza è già inserita nel moschettone. Questo riduce notevolmente il rischio di caduta e perdita della vite che anche nel caso di distacco dalla parete, qualora non sia stata sufficientemente inserita nel ghiaccio prima dell’ingranamento, restando appesa alla corda di sicurezza attraverso il moschettone.
Ulteriori particolarità risulteranno maggiormente chiare ed evidenti dalla descrizione dettagliata di due forme di esecuzione preferite, ma non esclusive, di una vite da ghiaccio secondo l’invenzione, illustrate a titolo indicativo, ma non limitativo, nelle tavole dei disegni allegate, in cui:
la figura 1 è una vista laterale della vite da ghiaccio con la leva in posizione di chiusura;
- la figura 2 è una vista laterale della vite da ghiaccio con la leva in posizione di apertura;
la figura 3 è una vista frontale della vite con la leva in posizione di chiusura;
la figura 4 è una vista frontale della vite da ghiaccio con la leva in posizione di apertura;
la figura 5 è una vista laterale della dentatura della vite.
Con riferimento alle figure 1-4, è illustrata una vite da ghiaccio 1 comprendente un albero cilindrico cavo 2, la cui superficie esterna presenta una porzione filettata 3 ed una porzione liscia 4, una flangia 5 ed un anello di sostegno 6.
La flangia 5, che costituisce la testa della vite 1, è accoppiata in modo solidale all’estremità dell’albero 2 dalla parte della porzione liscia 4. La superficie esterna 11 della flangia 5 ha un profilo convesso caratterizzato da un raggio di curvatura che consente allo scalatore un facile inserimento della vite nel ghiaccio attraverso la pressione e la contemporanea rotazione della flangia 5 con il palmo della mano. La flangia 5 presenta, in corrispondenza del suo asse, un foro passante 9 avente lo stesso diametro del foro interno 10 dell’albero cilindrico 2 con il quale è in comunicazione. Sulla superfìcie 11 della flangia 5 è presente una scanalatura trasversale 12 le cui estremità comunicano con due svasature longitudinali 13 ricavate in corrispondenza della periferia della flangia 5. Il volume definito dalla scanalatura trasversale 12 e dalle svasature longitudinali 13 costituisce l’alloggiamento per una leva a scomparsa 14, accoppiata alla flangia 5 per mezzo della cerniera 15 in corrispondenza di una delle svasature 13. La leva 14 è dotata di una boccola 16 ad essa imperniata e girevole attorno al proprio asse. Inoltre la leva 14 presenta un profilo curvo caratterizzato dall’avere lo stesso raggio di curvatura della superficie esterna 11 della flangia 5, in modo tale che quando la leva è in posizione di chiusura la sua superfìcie esterna risulta contigua alla superfìcie 11 della flangia, senza che si generino spigoli. Una volta che lo scalatore ha inserito con alcuni giri la vite 1 nella parete di ghiaccio, può aprire la leva 14 con un semplice movimento di una sola mano, e, sempre con la stessa mano, può ruotare la leva 14 in direzione circonferenziale agendo sulla boccola 16, trasmettendo così la rotazione alla vite che ingrana nel ghiaccio.
Nella realizzazione illustrata la flangia 5 è dotata di una serie di fori passanti 20 per l'inserimento di un cordino solitamente utilizzato dagli scalatori per il recupero della vite.
L’albero cilindrico 2 della vite 1 è dotato, sulla sua estremità libera 7, di una sene di denti 8 che hanno la funzione di triturare e convogliare il ghiaccio nel foro 10 dell'albero 2 quando la vite viene ingranata. La carata di ghiaccio che viene così a formarsi, è espulsa attraverso il canale di scarico formato dal foro della flangia 9 e dal foro 10 dell’albero 2.
La figura 5 mostra la realizzazione preferita dei denti 8, il cui profilo viene ottenuto ricavando opportune svasature 21 lungo il bordo dell’albero 2. Le svasature 21 risultano inclinate rispetto all’asse dell’albero 2.
L’anello di sostegno 6 è accoppiato alla porzione liscia 4 della vite 1. Il diametro interno dell’anello 6 è leggermente maggiore del diametro esterno della porzione 4, così che l’anello può scorrere liberamente tra la flangia 5 e l’inizio della porzione filettata 3. L’anello 6 è provvisto di un’asola 17 alla quale è fissato un nastro 18 associabile ad un moschettone 19 nel quale lo scalatore fa scorrere la corda di sicurezza (non mostrata). Il gioco esistente tra l’anello di sostegno 6 e la vite 1 permette allo scalatore di ruotare la vite 1 anche quando il moschettone 19 è in uso, ovvero quando è impegnato alla corda di sicurezza, eliminando così la possibilità che la vite possa cadere e andare perduta. Il nastro 18 deve essere costruito con un materiale in grado di resistere agli sforzi che su di esso si scaricano, attraverso la corda di sicurezza, in caso di caduta dello scalatore.

Claims (7)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Vite da ghiaccio comprendente un albero cilindrico cavo in parte filettato esternamente, una flangia accoppiata all’estremità non filettata dell’albero, dotata di un foro centrale passante comunicante con il canale interno dell’albero, e un anello di sostegno, caratterizzata dal fatto che - detta flangia è provvista di mezzi estraibili atti a ruotare la vite, detti mezzi essendo operabili manualmente per mezzo di una sola mano; - detto anello è libero di scorrere e di ruotare sulla porzione non filettata dell’albero cilindrico cavo, tra la flangia e la porzione filettata dell’albero, ed è provvisto di mezzi per l’ancoraggio di un moschettone.
  2. 2. Vite da ghiaccio secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detti mezzi estraibili atti a ruotare la vite sono costituiti da una leva a scomparsa accoppiata alla flangia per mezzo di una cerniera, detta leva essendo alloggiabile in un opportuno vano ricavato nella flangia ed essendo azionabile mediante una boccola girevole attorno al proprio asse, ad essa accoppiata attraverso un perno presente sull’estremità libera della leva.
  3. 3. Vite da ghiaccio secondo le rivendicazioni 1 e 2, caratterizzata dal fatto che detta leva a scomparsa è apribile in direzione ortogonale all’asse della flangia.
  4. 4. Vite da ghiaccio secondo le rivendicazioni 1 e 2, caratterizzata dal fatto che detta leva a scomparsa è apribile lateralmente dalla superficie perimetrale della flangia.
  5. 5. Vite da ghiaccio secondo la rivendicazione 1 , caratterizzata dal fatto che detti mezzi per l’ancoraggio di un moschettone sono costituiti da un nastro in tessuto.
  6. 6. Vite da ghiaccio secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che l’estremità dell’albero opposta alla flangia presenta un profilo dentato.
  7. 7. Vite da ghiaccio secondo la rivendicazione 6, nella quale detto profilo dentato è ottenuto mediante una serie di svasature oblique ricavate lungo il bordo di detta estremità.
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