ITMI20012121A1 - Dispossitivo riscaldante per elettroemanatore - Google Patents

Dispossitivo riscaldante per elettroemanatore Download PDF

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ITMI20012121A1
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IT
Italy
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shell
pair
resistive means
electric
plug
Prior art date
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IT2001MI002121A
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English (en)
Inventor
Andrea Pedrotti
Franco Zobele
Original Assignee
Zobele Ind Chim
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    • A01MCATCHING, TRAPPING OR SCARING OF ANIMALS; APPARATUS FOR THE DESTRUCTION OF NOXIOUS ANIMALS OR NOXIOUS PLANTS
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    • AHUMAN NECESSITIES
    • A01AGRICULTURE; FORESTRY; ANIMAL HUSBANDRY; HUNTING; TRAPPING; FISHING
    • A01MCATCHING, TRAPPING OR SCARING OF ANIMALS; APPARATUS FOR THE DESTRUCTION OF NOXIOUS ANIMALS OR NOXIOUS PLANTS
    • A01M1/00Stationary means for catching or killing insects
    • A01M1/20Poisoning, narcotising, or burning insects
    • A01M1/2022Poisoning or narcotising insects by vaporising an insecticide
    • A01M1/2061Poisoning or narcotising insects by vaporising an insecticide using a heat source
    • A01M1/2077Poisoning or narcotising insects by vaporising an insecticide using a heat source using an electrical resistance as heat source
    • AHUMAN NECESSITIES
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    • A61LMETHODS OR APPARATUS FOR STERILISING MATERIALS OR OBJECTS IN GENERAL; DISINFECTION, STERILISATION OR DEODORISATION OF AIR; CHEMICAL ASPECTS OF BANDAGES, DRESSINGS, ABSORBENT PADS OR SURGICAL ARTICLES; MATERIALS FOR BANDAGES, DRESSINGS, ABSORBENT PADS OR SURGICAL ARTICLES
    • A61L9/00Disinfection, sterilisation or deodorisation of air
    • A61L9/015Disinfection, sterilisation or deodorisation of air using gaseous or vaporous substances, e.g. ozone
    • A61L9/02Disinfection, sterilisation or deodorisation of air using gaseous or vaporous substances, e.g. ozone using substances evaporated in the air by heating or combustion
    • A61L9/03Apparatus therefor

Description

Descrizione dell’invenzione avente per titolo:
“DISPOSITIVO RISCALDANTE PER ELETTROEMANATORE”
DESCRIZIONE
La presente invenzione ha per oggetto un dispositivo riscaldante per un elettroemanatore di soluzioni, in particolare soluzioni contenenti principi attivi, quali sostanze insetticide, deodoranti, disinfettanti o simili.
I sistemi per l’emanazione in aria dei principi attivi attualmente in uso si basano sul riscaldamento a temperature prefissate, a seconda della tipologia del prodotto da evaporare, di un supporto poroso contenente il prodotto stesso. Tali sistemi sostanzialmente comprendono, oltre alle parti di contenimento e di connessione al sistema di alimentazione, un contenitore contenente la sostanza da evaporare e un dispositivo riscaldante.
Per quanto concerne le parti contenenti il prodotto, si possono avere sistemi a singola dose, quali una tavoletta di materiale poroso imbevuto con il principio attivo da emanare, oppure sistemi dotati di ricarica e di un elemento poroso che trasferisce il liquido dalla riserva alla zona di evaporazione. Questi ultimi dispositivi permettono più cicli di utilizzo e quindi un’emanazione di prodotto per un arco di tempo più ampio.
Il dispositivo riscaldante è costituito invece dalla sorgente termica, resistore a strato metallico o ad ossido oppure elemento termistore (PTC), e da un elemento di materiale ceramico che assicura un isolamento elettrico. Tale parte riscaldante ha un’elevata capacità e conduzione termica e quindi permette l’omogeneizzazione della temperatura rispetto alla parte contenente il prodotto da evaporare.
Il riscaldamento dell’elemento contenente il prodotto avviene o per conduzione, quando l’elemento stesso è a diretto contatto con il corpo riscaldante, o per convezione: dapprima viene riscaldata l’aria frapposta fra l’elemento riscaldante e l’elemento poroso e successivamente questa riscalda l’elemento poroso.
I dispositivi riscaldanti secondo la tecnica nota presentano il principale inconveniente di non fornire un riscaldamento uniforme dell’elemento poroso contenente la soluzione da evaporare. Infatti, date le caratteristiche termiche dei materiali costituenti i supporti porosi attualmente in uso, possibili piccole variazioni di forma o di posizione rispetto all’elemento riscaldante possono riflettersi in differenti temperature all’ interno degli elementi porosi e quindi sviluppare differenti condizioni di evaporazione del prodotto oltre a possibili alterazioni della struttura degli elementi porosi stessi.
Altro inconveniente dei dispositivi riscaldanti secondo la tecnica nota è rappresentato da una certa complessità strutturale e di assemblaggio del circuito elettrico resistivo fungente da elemento riscaldante. Tale inconveniente si ripercuote sul costo finale dell'elettroemanatore.
Scopo della presente invenzione è di ovviare agli inconvenienti della tecnica nota, fornendo un dispositivo riscaldante per elettroemanatore che sia efficiente, efficace e ed in grado di garantire un riscaldamento uniforme.
Altro scopo della presente invenzione è di fornire un tale dispositivo riscaldante per elettroemanatore che sia economico e di semplice realizzazione.
Altro scopo ancora della presente invenzione è di fornire un tale dispositivo riscaldante per elettroemanatore che sia versatile, utilizzabile in modo modulare in conformità a vari componenti aggiuntivi, quali lampadina, interruttore, timer e simili ed atto ad essere applicato a vari tipi di elettroemanatore.
Questi scopi sono raggiunti in accordo all’invenzione con le caratteristiche elencate nell’annessa rivendicazione indipendente 1.
Realizzazioni vantaggiose dell’invenzione appaiono dalle rivendicazioni dipendenti.
Il dispositivo riscaldante per elettroemanatore secondo l’invenzione comprende un guscio di contenimento entro il quale sono contenuti mezzi resistivi che si riscaldano quando percorsi da corrente. In questo modo il guscio di contenimento è riscaldato per scambio termico con i mezzi resistivi. Il guscio di contenimento è a contatto con un elemento poroso imbevuto di principi attivi. In questo modo, quando l’elemento poroso è riscaldato per contatto con il guscio di contenimento, vengono emanati i principi attivi.
La caratteristica peculiare dell’invenzione è rappresentata dal fatto che i mezzi resistivi comprendono almeno due resistenze elettriche collegate in serie mediante un elemento conduttore di collegamento. Tale elemento conduttore di collegamento deve avere buone caratteristiche di conducibilità elettrica e termica per realizzare il collegamento elettrico dei mezzi resistivi e nello stesso tempo fungere anche da elemento riscaldante per riscaldare il guscio di contenimento.
Preferibilmente l’elemento conduttore di collegamento è una lamella metallica presentante intagli che si impegnano nei terminali di contato dei poli delle resistenze. Inoltre è prevista una coppia di lamelle metalliche che si impegnano negli altri terminali di contatto dei poli delle resistenze per collegare le resistenze ai trefoli dei cavi elettrici di una spina elettrica per l’alimentazione elettrica delle resistenze.
Appaiono evidenti i vantaggi del dispositivo riscaldante secondo l' invenzione. Infatti tale dispositivo, prevedendo un numero limitato di elementi e di collegamenti, risulta estremamente semplice strutturalmente e di agevole montaggio. Inoltre le lamelle metalliche svolgono più scopi e funzioni, vale a dire:
- collegare in serie le resistenze tra loro e collegare le resistenze ai trefoli della spina elettrica;
- bloccare in posizione le resistenze entro il guscio di contenimento; e - fungere da elementi riscaldanti per garantire un riscaldamento uniforme del guscio di contenimento.
Ulteriori caratteristiche dell’invenzione appariranno più chiare dalla descrizione dettagliata che segue riferita a sue forme puramente esemplificative e quindi non limitative di realizzazione, illustrate nei disegni annessi, in cui:
la Fig. 1 è una vista in prospettiva di una prima forma di realizzazione di un dispositivo riscaldante secondo l’invenzione;
la Fig. 2 è una vista in pianta illustrante un semiguscio di base del dispositivo riscaldante di Fig. 1, con all’intemo montati gli elementi elettrici e in esploso una spina di alimentazione;
la Fig. 3 è una vista in sezione trasversale del dispositivo riscaldante secondo il piano di sezione III-III di Fig. 1;
la Fig. 4 è una vista in sezione trasversale del semiguscio di base secondo il piano di sezione IV-IV di Fig. 2;
la Fig. 5 è una vista in pianta dalla parte interna, del semi guscio di copertura del dispositivo riscaldante di Fig. 1;
la Fig. 6 è una vista in sezione trasversale del semiguscio di copertura, secondo il piano di sezione VI- VI di Fig. 5;
la Fig. 7 è una vista in sezione, secondo il piano VII- VII di Fig. 4, illustrante il semiguscio di base e con gli elementi elettrici in esploso;
la Fig. 7 A è una vista in sezione illustrante una coppia di lamelle secondo il piano di sezione A-A di Fig. 7;
la Fig. 7B è una vista in sezione illustrante una lamella secondo il piano di sezione B-B di Fig. 7;
la Fig. 8 è una vista parzialmente in sezione illustrante il dispositivo riscaldante di Fig. 1 applicato ad un elettroemanatore di tipo a boccetta;
la Fig. 9 è una vista in pianta dall’alto, illustrante il semiguscio di base con assemblati i componenti elettrici di un dispositivo riscaldante secondo una seconda forma di realizzazione con un elemento luminoso disposto anteriormente;
la Fig. 10 è una vista in sezione trasversale secondo il piano di sezione X-X di Fig. 9;
la Fig. 11 è una vista in pianta dall’alto, illustrante il semiguscio di base con assemblati i componenti elettrici di un dispositivo riscaldante secondo una variante della seconda forma di realizzazione con un elemento luminoso disposto posteriormente;
la Fig. 12 è una vista in sezione trasversale secondo il piano di sezione XII-XII di Fig. 11;
la Fig. 13 è una vista in pianta dall’alto, illustrante il semi guscio di base con assemblati i componenti elettrici di un dispositivo riscaldante secondo una terza forma di realizzazione con un elemento luminoso ed un timer;
la Fig. 14 è una vista in sezione trasversale secondo il piano di sezione XIV-XIV di Fig. 13;
la Fig. 15 è una vista in pianta dall’alto, illustrante il semiguscio di base con assemblati i componenti elettrici di un dispositivo riscaldante secondo una quarta forma di realizzazione con un interruttore;
la Fig. 16 è una vista in sezione trasversale secondo il piano di sezione XVI-XVI di Fig. 15;
la Fig. 17 è una vista in prospettiva illustrante un dispositivo riscaldante secondo una quinta forma di realizzazione per un elettroemanatore di tipo a pastiglia;
la Fig. 18 è una vista in pianta dall’alto, illustrante il semiguscio di base con assemblati i componenti elettrici del dispositivo riscaldante di Fig. 17;
la Fig. 19 è una vista in pianta dalla parte rivolta verso l’interno del semiguscio di copertura del dispositivo riscaldante secondo la quinta forma di realizzazione dell’invenzione;
la Fig. 20 è una vista in sezione trasversale secondo il piano di sezione XX-XX di Fig. 18;
la Fig. 21 è una vista in sezione trasversale secondo il piano di sezione XXI-XXI di Fig. 17
la Fig. 22 è una vista parzialmente in sezione illustrante il dispositivo riscaldante secondo la quinta forma di realizzazione applicato ad un elettroemanatore di tipo a pastiglia.
Con l’ausilio delle Figure viene descritto il dispositivo riscaldante per elettroemanatore secondo l’invenzione.
Per ora con riferimento alle Figg. 1 - 8 viene descritta una prima forma di realizzazione dell’invenzione, illustrante un dispositivo riscaldante, indicato nel suo complesso con il numero di riferimento 1, atto ad essere applicato ad un elettroemanatore, di tipo a boccetta, illustrato in Fig. 8 ed indicato nel suo complesso con il numero di riferimento 8.
Con riferimento a Fig. 1, il dispositivo riscaldante 1 comprende un corpo scatolare di forma sostanzialmente parallelepipeda costituito da una semiguscio di base 2 e un semiguscio di copertura 4 accoppiabile al semiguscio di base 2. In seguito la direzione lungo il lato maggiore del corpo del dispositivo riscaldante viene indicata come direzione longitudinale e la direzione lungo il lato minore del corpo del dispositivo riscaldante viene indicata come direzione trasversale.
Come mostrato in Fig. 7 il semi guscio di base 2 presenta una forma sostanzialmente a piastra rettangolare con un foro circolare passante 20 disposto in posizione centrale. Attorno al foro 20 è prevista una sottile flangia di battuta circolare 23.
Nel corpo del semiguscio di base 2, in posizioni diametralmente opposte rispetto al foro 20, sono ricavati due alloggiamenti trasversali 21, 22 atti ad accogliere rispettive resistenze elettriche RI, R2 di forma sostanzialmente cilindrica. Le resistenze RI e R2 presentano un corpo centrale cilindrico alle estremità del quale sono previsti due cappellotti dai quali sporgono assialmente rispettivi terminali di contatto 15, 15’. Sempre nel corpo del semiguscio di base 2, in prossimità delle estremità opposte di ciascun alloggiamento trasversale 21 e 22 sono ricavate due fessure trasversali 24, 24’ comunicanti con il rispettivo alloggiamento trasversale 21, 22 e disposte assialmente rispetto ad esso. Ciascuna coppia di fessure 24, 24’ è atta ad accogliere la coppia di terminali di contatto 25, 25’ dei poli di ciascuna resistenza RI e R2.
Le fessure trasversali 24, 24’ incrociano con rispettive fessure longitudinali 26, 26’ disposte ortogonalmente rispetto alle fessure trasversali. Ciascuna fessura longitudinale 26 comunica ad un’estremità con una sede arcuata 27 e all’altra estremità con una fessura trasversale 28 aperta verso l’esterno del corpo del semiguscio di base 2.
Le sedi arcuate 27 sono ricavate nel corpo del semiguscio di base 2, perifericamente rispetto al foro 20, e definiscono un arco di circonferenza con un centro coincidente con il centro del foro 20 e un angolo al centro leggermente inferiore di 45°. Le due sedi arcuate 27 sono separate tra loro da un ponticello 30 facente parte del corpo del semi guscio di base 2.
Le due estremità rivolte verso Γ interno delle due fessure trasversali 26’ comunicano con una sede arcuata 29 maggiore rispetto alle sedi arcuate 27 e disposta in posizione diametralmente opposta rispetto ad esse. La sede arcuata 29 definisce un arco di circonferenza avente un centro coincidente con il centro del foro 20 e un angolo al centro leggermente inferiore di 90°.
E da notare che la coppia di sedi arcuate 27 e la sede arcuata più lunga 29 sono separate dal foro centrale 20 mediante rispettive pareti sottili 31 e 32 a forma di arco di circonferenza. Anche gli alloggiamenti 21 e 22 delle resistenze RI e R2 sono separati dal foro 20 mediante pareti sottili 33 e 34.
In ciascuna sede 27 viene alloggiata una lamella 5 per il collegamento ad una spina di alimentazione 6 (Fig. 1). La lamella 5 comprende una porzione arcuata 57 che viene alloggiata nella sede arcuata 27. La porzione arcuata 57, mediante un collegamento a cuspide 51 prosegue con un tratto diritto longitudinale 56 atto ad essere inserito nella fessura longitudinale 26. Ciascun tratto longitudinale 56 può presentare un intaglio a V 53 (Figg. 7A e 4), in modo da bloccare al suo interno il rispettivo terminale di contatto 25 del polo della resistenza RI, R2 assicurando in questo modo il contatto elettrico ed il bloccaggio in posizione della resistenza RI, R2.
Il tratto longitudinale 56 termina con un tratto trasversale 58, disposto ad angolo retto rispetto ad esso. Il tratto trasversale 58 è inserito nella fessura trasversale 28 e termina con una piastra rettangolare 52 disposta all’esterno del semiguscio di base 2. Come mostrato in Fig. 2, i trefoli 62 dei cavi elettrici 61 collegati ai poli 60 della spina 6 vengono fissati alle rispettive piastre rettangolari 52, ad esempio mediante crimpatura. Al posto delle piastre rettangoli 52 si possono prevedere dei connettori elettrici, quali ad esempio graffette, faston e simili, atti ad accogliere i trefoli 62. In ogni caso il contatto elettrico tra i trefoli 62 della spina 6 e le resistenze RI e R2 è garantito dalla coppia di lamelle 5. In alternativa, i trefoli 62 possono essere inseriti direttamente entro il semiguscio di base 2 e quindi bloccati tramite gli incavi 53 della coppia di lamelle 5.
La sede arcuata più lunga 29 del guscio di base 2 accoglie una lamella 7 comprendente un tratto arcuato 79 atto ad essere alloggiato nella sede arcuata 29. Il tratto arcuato 79 alle sue estremità è collegato, mediante connessione a cuspide 71, a due tratti diritti longitudinali 76 atti ad essere inseriti nelle fessure longitudinali 26’. Ciascun tratto longitudinale 76 può presentare un rispettivo intaglio a V 73 (Figg. 7B e 4) destinato ad impegnarsi con il rispettivo terminale di contatto 25’ del polo della resistenza RI, R2, assicurando in questo modo il contatto elettrico e il bloccaggio in posizione della resistenza RI, R2.
E da notare che i tratti longitudinali 56 e 76 delle lamelle 5 e 7, sono vicini o a stretto contatto con i cappellotti delle resistenze RI e R2, in modo da garantire una migliore trasmissione del calore dalle resistenze RI e R2 alle lamelle 5 e 7 che portano il calore attorno al foro 20 destinato ad accogliere l’elemento poroso dell' elettroemanatore .
Tale configurazione del guscio di base e dei componenti si presta facilmente ad un assemblaggio automatico, in quanto le resistenze RI e R2 tagliate con terminali 25, 25’ molto corti, possono essere manipolate per l’inserimento nel semiguscio di base 2 per mezzo di un alimentatore vibrante. Anche i trefoli 62 dei cavi della spina possono essere inseriti nel guscio di base 2 e bloccati tramite la coppia di lamelle 5, mentre le resistenze RI e R2 vengono bloccate e collegate in serie dalla lamella di collegamento 7.
Con riferimento alle Figg. 5 e 6, il semiguscio di copertura 4 ha una forma di piastra rettangolare delle stesse dimensioni del semiguscio di base 2. Il semiguscio di copertura 4 presenta, in posizione centrale, un codolo cilindrico 40 internamente cavo e definente un foro passante circolare 41. Il diametro esterno del codolo 40 è uguale o leggermente minore del diametro del foro 20 del semiguscio di base, in modo da potersi impegnare entro di esso, come mostrato in Fig. 3.
Il semiguscio di base 2 e il semiguscio di copertura 4 possono essere accoppiati tra loro mediante saldatura, quale ad esempio saldatura ad ultrasuoni, oppure mediante incollaggio o incastro.
Il corpo del dispositivo riscaldante 1 può essere realizzato in qualsiasi materiale isolante elettricamente e che nello stesso tempo offra buone caratteristiche di propagazione del calore. I semigusci di base 2 e di copertura 4 possono essere realizzati per stampaggio di materiale plastico, quale ad esempio PBT (Poli-Butilene-Tereftalato), poliammide, PPS (Poli-Fenil-Solfuro) e simili oppure possono essere realizzati in materiale ceramico quale ad esempio steatite, porcellana, allumina e simili.
Le lamelle 5 e 7 possono essere realizzate in materiale metallico che abbia bune caratteristiche di conducibilità elettrica e termica, quale ad esempio il rame.
Con riferimento a Fig. 8 viene illustrato il dispositivo riscaldatore 1, applicato ad un elettroemanatore di tipo a boccetta 8. L’elettroemanatore 8 comprende un contenitore 80 entro il quale è contenuta una soluzione liquida 81 contente principi attivi da emanare. Il contenitore 80 presenta un collo al quale è applicato un tappo 82 atto a trattenere assialmente, entro il contenitore 80, uno stoppino cilindrico 83 realizzato in materiale poroso. In questo modo un’estremità dello stoppino 83 è immersa nella soluzione 81 entro il contenitore 80 e l’altra estremità dello stoppino 83 fuoriesce assialmente dal contenitore 80 per potersi impegnare entro il foro 41 del semiguscio di copertura 4 del dispositivo riscaldatore 1.
Le piastre di contatto elettrico 52 delle lamelle 5 sono collegate ai trefoli dei cavi elettrici 61 della spina 6. La spina 6 è collegata ad un supporto 9 di forma sostanzialmente sferica connesso a sua volta al collo del contenitore 80. Il supporto 9 presenta feritoie per consentire la fuoriuscita all’ esterno dei principi attivi emanati dall’elemento poroso. In particolare la spina 6 è montata girevole su una parete laterale del supporto 9, in modo che il supporto 9 possa ruotare attorno all’asse della spina 6 in conformità all’orientamento della presa elettrica destinata ad accogliere i poli 60 della spina 6.
Conseguentemente il passaggio di corrente elettrica attraverso i cavi elettrici 61 della spina 6 provoca un passaggio di corrente attraverso la coppia di lamelle 5, attraverso la coppia di resistenze RI e R2 collegate alle lamelle 5 e attraverso la lamella 7 che collega in serie le due resistenze RI e R2. Come conseguenza le lamelle 5 e 7 e le resistenze RI e R2 si surriscaldano, surriscaldando uniformemente gli archi di parete 31, 32, 33, 34 attorno al foro 20. Come risultato si ha uno scambio di calore tra tali parti arcuate di parete del semiguscio di base e il codolo cilindrico 40 del semiguscio di copertura che è a stretto contatto con la superficie esterna dello stoppino 83. Come risultato finale i principi attivi contenuti nella soluzione 81 entro il contenitore 80 evaporano all’estemo attraverso la superficie dello stoppino 83 che viene riscaldata dal dispositivo riscaldatore 1.
Nella descrizione delle forme di realizzazione seguenti verranno utilizzati gli stessi numeri di riferimento per indicare elementi uguali o corrispondenti a quelli già descritti precedentemente e quindi verrà omessa la loro descrizione dettagliata.
Nelle Figg. 9 e 10 viene illustrata una seconda forma di realizzazione del dispositivo riscaldatore indicato complessivamente con il numero di riferimento 100. Il semiguscio di base 2 del dispositivo riscaldatore 100 ha una struttura sostanzialmente uguale a quella del semiguscio di base della prima forma di realizzazione. Il semiguscio di base 2 alloggia due resistenze RI e R2, una coppia di lamelle 5 portanti i contatti 52 per i trefoli della spina elettrica e una lamella 7 per collegare le due resistenze RI e R2.
La differenza rispetto alla prima forma di realizzazione è rappresentata dal fatto che al semiguscio di base 2 è collegata una piastra di supporto 135 che sporge anteriormente da esso (vale a dire sporge dalla parte in cui sporgono i contatti elettrici 52 destinati ad impegnarsi nei trefoli della spina 6).
Nella piastra di supporto 135 è ricavato un alloggiamento atto ad accogliere un elemento luminoso 136 disposto con la sorgente luminosa rivolta verso l’alto (ortogonalmente alla piastra di supporto 135). L’elemento luminoso 136 può essere una lampada di qualunque tipo, quale ad esempio una lampada al neon oppure può essere un LED.
Nella piastra di supporto 135 sono previste una prima coppia di perni 137 per trattenere uno o più componenti elettronici 139, quale una resistenza e una seconda coppia di perni 138 per trattenere e guidare un cavo elettrico 140. Il cavo elettrico 140 collega un piedino di contatto elettrico dell’elemento luminoso 136 con una lamella 5. I capi del componente elettronico 139 sono collegati rispettivamente con l’altra lamella 5 e con l’altro piedino di contatto elettrico dell’elemento luminoso 136.
In questo modo si ottiene un circuito elettronico atto a fornire le correnti e tensioni opportune per alimentare l’elemento luminoso 136 a partire dall’alimentazione di rete prelevata tramite la spina 6. Quindi, quando la spina 6 è collegata alla rete di alimentazione, l’elemento luminoso 136 viene alimentato ed emette un segnale luminoso indicativo del funzionamento del dispositivo riscaldatore 100.
Con riferimento alle Figg. 11 e 12 viene descritta una variante della seconda forma di realizzazione, in cui il semiguscio di base 2 e la piastra di supporto 135 rimangono sostanzialmente identici a quelli della seconda forma di realizzazione. L’unica variazione è rappresentata dal fatto che le lamelle 5 che portano i contatti elettrici 52 per i trefoli della spina presentano un tratto trasversale 158 lungo che attraversa trasversalmente il semiguscio di base 2 per portare i contatti elettrici 52 per i trefoli della spina dalla parte opposta rispetto alla piastra 135 che supporta l’elemento luminoso 136.
In questo modo l’elemento luminoso 136 è disposto posteriormente rispetto alla parte anteriore del dispositivo riscaldante 100 in cui sono previsti i contatti elettrici 52 per i trefoli della spina elettrica.
Nelle Figg. 13 e 14 viene mostrato un dispositivo riscaldatore 200 secondo una terza forma di realizzazione dell’invenzione, in cui il semi guscio di base 2 è identico a quello della prima forma di realizzazione e ad esso è collegata una piastra di supporto 235 avente una sezione sostanzialmente ad L. Alla piastra di supporto 235 è fissata una scheda di circuito 290 disposta ortogonalmente rispetto al piano del semi guscio di base 2.
Sulla scheda di circuito 290 sono montati un elemento luminoso 236 un timer 293 e i componenti elettronici per il funzionamento dell’elemento luminoso e del timer. Una lamella 5 presenta il contatto 52 per i trefoli della spina di alimentazione e l’altra lamella 5 presenta un tratto trasversale 258 che si collega ad un contatto 291 della scheda di circuito 290. La scheda di circuito 290 presenta un contatto 252 destinato ad accogliere i trefoli di un cavo di alimentazione della spina elettrica.
In questo modo l’utilizzatore azionando il timer 293 seleziona il periodo di funzionamento del dispositivo riscaldatore 200 e tale funzionamento viene segnalato dall’elemento luminoso 236. Trascorso il periodo di funzionamento selezionato, il timer 209 interrompe l’alimentazione dalla spina elettrica verso il dispositivo riscaldatore 200 e quindi interrompe il funzionamento dello stesso.
Nelle Figg. 15 e 16 viene mostrato un dispositivo riscaldatore 300 secondo una quarta forma di realizzazione dell’invenzione, in cui il semiguscio di base 2 e la piastra di supporto 135 sono sostanzialmente uguali a quelli illustrati nella variante della seconda forma di realizzazione, con riferimento alle Figg. 11 e 12. Il tratto longitudinale 158 di una lamella 5 è collegato ad un contatto 52 disposto dalla parte opposta alla sorgente luminosa 136 e destinato ad essere collegato al trefolo di una spina elettrica.
Il tratto longitudinale 158 dell’altra lamella 5 è collegato ad un piedino di contatto elettrico 396 di un interruttore 395 disposto sul lato del semiguscio di base 2 opposto alla piastra di supporto 135. L’altro piedino di contatto elettrico 397 dell’interruttore 395 è collegato ad un contatto elettrico 352 destinato ad essere collegato al trefolo di una spina elettrica.
In questo modo Γ interruttore 395 si interpone tra l’alimentazione elettrica proveniente dalla spina elettrica e le resistenze RI e R2 che costituiscono il circuito del dispositivo riscaldante. Quindi l’utilizzatore schiacciando il pulsante 398 dell’ interruttore può abilitare/disabilitare il funzionamento del dispositivo riscaldante 300.
Per quanto riguarda la seconda, terza e quarta forma di realizzazione per chiudere i rispettivi semigusci di base 2 viene impiegato un semiguscio di copertura 4 sostanzialmente identico a quello illustrato nella descrizione della prima forma di realizzazione con riferimento alle Figg. 5 e 6.
Con l’ausilio delle Figg. 17 - 22 viene descritto un dispositivo riscaldante 400, secondo una quinta forma di realizzazione dell’invenzione, atto ad essere impiegato in un elettroemanatore 408 del tipo con pastiglia evaporante 480.
Il semiguscio di base 402 e il semiguscio di copertura 404 del dispositivo riscaldante 400 secondo la quinta forma di realizzazione si differenziano dai semigusci di base 2 e di copertura 4 precedentemente descritti in quanto il semiguscio di base 402 è sprovvisto del foro centrale 20 e il semiguscio di copertura 404 è sprovvisto del codolo 40 per il passaggio dello stoppino poroso 83.
In questa quarta forma di realizzazione la coppia di lamelle 5 per il collegamento dei trefoli della spina prevede un piastra piana 457 anziché il tratto curvo 27 delle precedenti forme di realizzazione e la lamella 7 per il collegamento delle resistenze RI e R2 prevede una piastra piana 479 anziché il tratto curvo 79. Come conseguenza, nel semiguscio di base 402 sono previste una coppia di sedi rettangolari 427 per alloggiare le piastre piane 457 delle lamelle 5 e una sede rettangolare 429 per alloggiare la piastra piana 479 della lamella 7
In questo caso il semiguscio di copertura 404 presenta nella sua superficie rivolta verso Γ interno una coppia di gambe sporgenti 447 atte ad andare in battuta contro le piastre 457 della coppia di lamelle 5 per i trefoli della spina elettrica e una gamba sporgente 449 atta ad andare in battuta contro la piastra 479 della lamella 7 per il collegamento delle resistenze.
In questo modo il calore viene trasferito uniformemente dalle piastre 457 e 459, attraverso le gambe sporgenti 449 e 447, al semiguscio di copertura 404. Quindi la superficie esterna del semiguscio di copertura 404, che è destinata ad accogliere una pastiglia evaporante 480, viene riscaldata uniformemente.
Come mostrato in Fig. 22 l’elettroemanatore a pastiglia 408 comprende una spina elettrica 6 montata girevole su un supporto 409 sostanzialmente sferico. Entro il supporto 409 è previsto un altro supporto 490 atto a supportare il dispositivo riscaldante 400 e sulla superficie esterna del semiguscio di copertura 404 viene posizionata una pastiglia 480 contenete principi attivi che vengono emanati quando essa è riscaldata.
Alle presenti forme di realizzazione dell’invenzione possono essere apportate numerose variazioni e modifiche di dettaglio, alla portata di un tecnico del ramo, rientranti comunque entro l’ambito dell’invenzione espresso dalle rivendicazioni annesse.

Claims (22)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo riscaldante (1; 100; 200; 300; 400) per elettroemanatore (9; 409) comprendente un guscio di contenimento (2, 4; 402, 404) entro il quale sono contenuti mezzi resistivi (RI, R2) che si riscaldano quando percorsi da corrente in modo da riscaldare, per scambio termico, detto guscio di contenimento che è a contatto con un elemento poroso (83; 480) imbevuto di principi attivi, che vengono emanati, quando detto elemento poroso è riscaldato, caratterizzato dal fatto che detti mezzi resistivi sono almeno due resistenze (RI, R2) collegate in serie mediante un elemento conduttore di collegamento (7) avente buone caratteristiche di conducibilità elettrica e termica per realizzare il collegamento elettrico dei mezzi resistivi (RI, R2) e nello stesso tempo fungere anche da elemento riscaldante.
  2. 2. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto elemento conduttore di collegamento (7) è un elemento metallico.
  3. 3. Dispositivo secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detto elemento metallico (7) ha la forma di una lamella.
  4. 4. Dispositivo secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che detto elemento metallico a lamella (7) comprende una coppia di intagli (73) atti ad impegnarsi con i rispettivi contatti terminali (25’) di detti mezzi resistivi (RI, R2).
  5. 5. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto guscio di contenimento comprende un semiguscio di base (2; 402) comprendente due alloggiamenti (21, 22) per alloggiare detti mezzi resistivi (RI, R2) e una sede (29; 429) per alloggiare detto elemento conduttore di collegamento (7); detta sede (29; 429) essendo comunicante con le estremità di detti due alloggiamenti (21, 22) dei mezzi resistivi.
  6. 6. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere una coppia di mezzi conduttori di collegamento (5) atti a collegare i trefoli (62) di una spina elettrica (6) con i terminali di contatto (25) dei poli di dette resistenze, opposti ai poli impegnati da detto elemento conduttore di collegamento (7) ed atti a fungere da elementi riscaldanti.
  7. 7. Dispositivo secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che detta coppia di mezzi conduttori di collegamento (5) comprende una coppia di lamelle metalliche (5) provviste di rispettivi intagli (53) atti ad impegnarsi nei terminali di contatto (25) dei poli di detti mezzi resistivi (RI, R2).
  8. 8. Dispositivo secondo la rivendicazione 6 o 7, caratterizzato dal fatto che detta coppia di mezzi conduttori di collegamento (5) comprende mezzi di fissaggio (52) atti a fissare i trefoli (62) di una spina elettrica in modo da garantire la continuità elettrica.
  9. 9. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 6 a 8, caratterizzato dal fatto che il semiguscio di base (2; 402) comprendente inoltre una coppia di sedi (27; 427) per alloggiare detta coppia di mezzi conduttori di collegamento (5), detta coppia di sedi (27; 427) non essendo comunicanti tra loro ed essendo comunicanti rispettivamente con le estremità di detti due alloggiamenti (21, 22) dei mezzi resistivi.
  10. 10. Dispositivo (1; 100; 200; 300) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto guscio di contenimento (2, 4;) comprende un foro passante (41) atto ad accogliere un elemento poroso (83) di forma sostanzialmente cilindrica per un elettroemanatore di tipo a boccetta (8).
  11. 11. Dispositivo secondo la rivendicazione 10, caratterizzato dal fatto che deto guscio di contenimento comprende un semiguscio di base (2) che presenta un foro passante (20) e un semiguscio di copertura (4) comprendente un codolo cilindrico (40) impegnabile entro deto foro passante (20) del semiguscio di base, deto codolo cilindrico (40) del semiguscio di copertura essendo internamente cavo in modo da definire deto foro passante (41) per accogliere deto elemento poroso cilindrico (83).
  12. 12. Dispositivo secondo la rivendicazione 11, caraterizzato dal fato che in deto guscio di base (2), deta sede (29) per accogliere l’elemento condutore di collegamento (7) e detta coppia di sedi (27) per accogliere i mezzi condutori di collegamento (5) hanno una forma sostanzialmente arcuata e sono disposte atorno a deto foro passante (20) di deto semiguscio di base.
  13. 13. Dispositivo secondo la rivendicazione 12, caraterizzato dal fato che deto elemento condutore di collegamento (7) e deti mezzi condutori di collegamento (5) sono lamelle metalliche presentanti un trato sostanzialmente arcuato (79, 57) ato ad essere alloggiato in dete sedi sostanzialmente arcuate (29, 27) di deto semiguscio di base e trati retilinei (76, 56) in cui sono previsti deti intagli (73, 53) per l’impegno nei terminali di contato (25’, 25) dei mezzi resistivi (RI, R2).
  14. 14. Dispositivo (100) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti o secondo la rivendicazione 5, caraterizzato dal fato di comprendere un elemento luminoso (136) collegato eletricamente a deti mezzi resistivi (RI, R2) o a deta coppia di mezzi condutori di collegamento (5) in modo da emetere un segnale luminoso, quando deti mezzi resistivi sono percorsi da corrente elettrica.
  15. 15. Dispositivo secondo la rivendicazione 14, caraterizzato dal fato che deto elemento luminoso è montato su una piastra di supporto (135) collegata a detto semiguscio di base (2), detta piastra di supporto (135) supportando componenti elettrici (139) atti a fornire una corretta alimentazione elettrica all’elemento luminoso (136).
  16. 16. Dispositivo secondo la rivendicazione 14 o 15, caratterizzato dal fatto che detto elemento luminoso (136) è una lampada al neon.
  17. 17. Dispositivo (200) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti o secondo la rivendicazione 5 caratterizzato dal fatto di comprendere un timer (293) collegato elettricamente a detti mezzi resistivi (RI, R2) o a detta coppia di mezzi conduttori di collegamento (5) in modo da consentire/interrompere il flusso di corrente da una spina di alimentazione (6) a detti mezzi resistivi (RI, R2) per un periodo preselezionato dall’utilizzatore.
  18. 18. Dispositivo secondo la rivendicazione 17, caratterizzato dal fatto che detto timer (239) è montato su una scheda di circuito (290) collegata elettricamente ad almeno uno dei mezzi conduttori di collegamento (5) ed ad almeno un trefolo (62) della spina elettrica (6).
  19. 19. Dispositivo secondo la rivendicazione 18, caratterizzato dal fatto che su detta scheda di circuito (290) è montato anche un elemento luminoso (236) che emette un segnale luminoso durante il periodo in cui detti mezzi resistivi (RI, R2) sono percorsi da corrente.
  20. 20. Dispositivo (300) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti o secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto di comprendere un interruttore (395) comandato da un pulsante (398) collegato elettricamente a detti mezzi resistivi (RI, R2) o a detta coppia di mezzi conduttori di collegamento (5) in modo da consentire/interrompere il flusso di corrente da una spina di alimentazione (6) a detti mezzi resistivi (RI, R2).
  21. 21. Dispositivo (400) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 9, caratterizzato dal fatto che detto elemento poroso (480) contenete principi attivi è una pastiglia (480) disposta sulla superficie esterna del guscio di detto dispositivo riscaldante.
  22. 22. Elettroemanatore comprendente una spina elettrica (6) montata su un corpo di supporto (9; 409) entro il quale è contenuto un dispositivo riscaldante (1; 100; 200; 300; 400) a contatto con un elemento poroso (83; 480) contenente principi attivi che sono emanati quando l’elemento poroso è riscaldato, caratterizzato dal fatto di comprendere un dispositivo riscaldante secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti.
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