ITMI20011199A1 - Pressa per lo stampaggio ad iniezione di materie plastiche e/o di leghe non ferrose - Google Patents

Pressa per lo stampaggio ad iniezione di materie plastiche e/o di leghe non ferrose Download PDF

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    • B29CSHAPING OR JOINING OF PLASTICS; SHAPING OF MATERIAL IN A PLASTIC STATE, NOT OTHERWISE PROVIDED FOR; AFTER-TREATMENT OF THE SHAPED PRODUCTS, e.g. REPAIRING
    • B29C45/00Injection moulding, i.e. forcing the required volume of moulding material through a nozzle into a closed mould; Apparatus therefor
    • B29C45/17Component parts, details or accessories; Auxiliary operations
    • B29C45/64Mould opening, closing or clamping devices
    • B29C45/67Mould opening, closing or clamping devices hydraulic
    • B29C45/6707Mould opening, closing or clamping devices hydraulic without relative movement between the piston and the cylinder of the clamping device during the mould opening or closing movement
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Description

DESCRIZIONE dell’invenzione industriale
La presente invenzione si riferisce al campo delle presse per lo stampaggio ad iniezione di materie plastiche, cioè le presse del tipo cosiddetto a pressoiniezione, nonché delle presse per lo stampaggio ad iniezione di leghe non ferrose, cioè le presse del tipo noto come a pressofusione.
In entrambi i tipi di presse suddette sono previsti uno stampo ed un controstampo supportati da una coppia di piani verticali dei quali uno è spostabile per traslazione mentre l’altro è fisso. Questo per consentire l’avvicinamento del primo al secondo per la chiusura dello stampo e l’effettuazione dell’operazione di stampaggio ed il suo successivo allontanamento al termine di quest’ultima.
Il piano mobile è attraversato da quattro traverse in corrispondenza dei suoi vertici le quali sono appoggiate ad una estremità al piano fisso mentre all’altra sono supportate da un’opportuna incastellatura di sostegno. La traslazione del piano mobile su dette traverse avviene per mezzo di una coppia di attuatori a pistone ancorati al piano fisso.
La pressa comprende inoltre, disposte ciascuna su una traversa, delle ganasce di bloccaggio che sono posizionate sul lato posteriore del piano mobile cioè sul lato non contrapposto al piano fisso. All’estremità opposta del piano fisso, sui rispettivi assi longitudinali delle traverse ed alle estremità delle stesse, sono situati quattro pistoni di comando di diametro rilevante e corsa ridotta, cioè di notevole potenza, che vengono azionati, con stampo sostanzialmente a contatto, dopo che le quattro ganasce a comando idraulico sono state impegnate nelle apposite sedi delle traverse.
Si ottiene cosi la pressione necessaria a mantenere chiuso lo stampo durante tutta la fase di iniezione.
Una volta che lo stampaggio è terminato i pistoni di comando vengono disattivati e, grazie ad un opportuno azionamento dei suddetti attuatori a pistone, il piano mobile viene riportato nella sua posizione di partenza allontanato dal piano fisso.
Le presse tradizionali sopra descritte, pur se funzionali per l’attuazione dello stampaggio, presentano tuttavia l’inconveniente del loro rilevante ingombro longitudinale. Questo ingombro deriva dalla notevole lunghezza delle traverse che possono essere supportate solo oltre la corsa totale del piano mobile in allontanamento dal piano fisso. Il piano mobile infatti, per la sua traslazione, deve essere attraversato dalle traverse suddette. Ne consegue che frequentemente, per mancanza di spazio, si è costretti a rinunciare alla installazione di tali apparecchiature.
È stata ora ideata, e costituisce l’oggetto della presente invenzione, una pressa per lo stampaggio ad iniezione di materie plastiche o di leghe non ferrose la quale consente di eliminare tutti gli inconvenienti delle presse tradizionali.
Costituisce pertanto uno degli scopi principali della presente invenzione la realizzazione di una pressa del tipo il cui ingombro longitudinale viene notevolmente ridotto rispetto a quello delle presse note di cui sopra. L’entità dell’accorciamento può essere valutata nell’ordine di circa il 25%. Lo scopo suddetto viene conseguito per il fatto che le traverse non sono più stazionarie ma si spostano con il piano mobile al quale sono rese solidali ad una loro estremità identificabile come estremità posteriore.
Viene pertanto eliminata la loro porzione che, nelle presse tradizionali, si estendeva posteriormente al piano mobile quando questo era allontanato dal piano fisso sino allincastellatura posteriore fissa di supporto delle traverse stesse.
Anche Γ incastellatura viene pertanto eliminata. Si ottengono pertanto simultaneamente un notevole accorciamento della macchina che si traduce sia in una sua semplificazione costruttiva che in una conseguente riduzione dei costi.
Secondo un ulteriore aspetto particolarmente vantaggioso della pressa secondo l’invenzione, anch’essa è provvista di quattro ganasce di bloccaggio che agiscono sulle traverse e che garantiscono il bloccaggio meccanico. Esse tuttavia, al posto di essere disposte sul lato posteriore del piano mobile come spiegato più sopra, si trovano sul lato esterno del piano fisso cioè sul lato opposto a quello dove è applicato lo stampo, ciascuna a diretto contatto e direttamente sostenuta da ognuno dei suddetti quattro pistoni di comando dello stampaggio. Esse sono pertanto atte a serrarsi sulla estremità anteriore delle traverse quando queste hanno raggiunto la loro posizione avanzata in cui il piano mobile si trova accostato al piano fisso cooperando con i pistoni di comando. Sotto questo aspetto, come verrà meglio precisato nel seguito, le traverse in questione, poste in trazione da questi ultimi tramite le dette ganasce per la chiusura dello stampo in fase di iniezione, divengono dei tiranti veri e propri che partecipano direttamente a questa operazione.
Un altro aspetto vantaggioso della pressa secondo l’invenzione anch’esso meglio chiarito nel seguito, consiste nel fatto che gli steli dei pistoni di comando dello stampaggio sono liberamente scorrevoli su dette traverse o tiranti e, trasmettendo a questi ultimi la forza di spinta o di trazione tramite le ganasce di bloccaggio, si sposteranno, rispetto al loro cilindro solidale al piano fisso, di una corsa di lunghezza pari all 'allungamento dei tiranti. Secondo un'ulteriore caratteristica vantaggiosa della pressa secondo l’invenzione, gli steli dei pistoni di comando sono provvisti posteriormente, cioè sul loro lato opposto a quello che si impegna con le ganasce di bloccaggio, di un primo elemento di riscontro ad essi solidale che si allontana di una distanza pari alla lunghezza della corsa compiuta da detti steli da un secondo riscontro associato al piano fisso ed a posizione regolabile sullo stesso. Quando lo stampaggio è terminato e gli stampi si sono raffreddati, i pistoni di comando vengono disattivati per cui la trazione sui tiranti viene fatta cessare. Questi ultimi pertanto si accorciano ritornando alla loro lunghezza iniziale e ciò viene ottenuto sia mantenendo chiuse le ganasce di bloccaggio che immettendo un fluido in pressione sul lato degli steli opposto al precedente. I riscontri solidali agli steli tornano pertanto esattamente in impegno con i riscontri associati al piano fisso. Simultaneamente opportuni mezzi elastici interposti tra le ganasce, ancora bloccate sulle estremità dei tiranti, ed il piano fisso, consentono di mantenere le stesse a contatto con gli steli che ritornano alle loro posizioni iniziali. Detti mezzi elastici sono disposti su perni che supportano le ganasce a loro volta solidali ai cilindri stazionari dei pistoni di comando. Forma pertanto oggetto della presente invenzione una pressa per lo stampaggio ad iniezione di materie plastiche e/o di leghe non ferrose, del tipo comprendente un piano mobile ed un piano fisso sostanzialmente verticali sulle facce contrapposte dei quali sono applicati uno stampo ed un controstampo, mezzi di comando degli spostamenti del piano mobile in avvicinamento e allontanamento dal piano fisso, mezzi di comando a pistone per la chiusura di detti stampo e controstampo durante la fase di iniezione, una serie di almeno quattro traverse sostanzialmente orizzontali associate a detti piani mobile e fisso per la guida dei movimenti del primo rispetto al secondo e mezzi di bloccaggio agenti su dette traverse per trasmettere la pressione generata da detti mezzi di comando a pistone a detto piano mobile durante la fase di iniezione, detta pressa essendo caratterizzata dal fatto che dette traverse sono solidali, ad una loro estremità, a detto piano mobile e sporgono da questo dal lato del piano fisso, su quest’ultimo essendo disposte, sul lato opposto a quello contrapposto al piano mobile, una serie di teste operative in numero pari a dette traverse, ciascuna delle quali comprende uno di detti mezzi di comando a pistone per la chiusura di detti stampo e controstampo ed uno di detti mezzi di bloccaggio agenti su dette traverse le quali vengono poste in trazione quando detti mezzi di comando a pistone e detti mezzi di bloccaggio vengono attivati, a detti mezzi di comando a pistone essendo associati primi e secondi mezzi di riscontro atti ad assumere due posizioni operative nella prima delle quali essi sono sostanzialmente distaccati tra loro corrispondente essenzialmente alla fase di stampaggio, mentre nella seconda essi sono sostanzialmente a contatto reciproco corrispondente al termine della fase di stampaggio, tra detti mezzi di bloccaggio e detto piano fisso essendo interposti mezzi elastici atti a mantenere in impegno detti mezzi di bloccaggio con detti mezzi di comando a pistone quando questi ultimi sono disattivati.
Le caratteristiche di cui sopra nonché ulteriori ed i vantaggi della pressa secondo la presente invenzione risulteranno più chiaramente dalla seguente dettagliata descrizione di una sua forma realizzativa esemplificativa e non limitativa fatta con riferimento alle figure allegate delle quali:
la Figura 1 è una vista schematica complessiva parzialmente in sezione della pressa secondo l’invenzione dal lato del suo piano mobile;
la Figura 2 è una vista schematica della pressa parzialmente in sezione secondo la sezione I-I della Figura 1 con i piani mobile e fisso allontanati l’uno dall’altro;
la Figura 3 è una vista schematica analoga alla Figura 2 rappresentante la pressa con detti piani accostati cioè nella fase immediatamente precedentemente lo stampaggio;
la Figura 4 è una sezione parziale in scala ingrandita della Figura 2 in particolare della parte dal lato del piano fisso;
la Figura 5 è una sezione parziale in scala ingrandita della Figura 3 in particolare della parte dal lato del piano fisso;
la Figura 6 è una sezione analoga alla Figura 5 che illustra la pressa nella fase di stampaggio;
la Figura 7 è una sezione analoga alla Figura 5 che rappresenta la pressa nella fase immediatamente successiva allo stampaggio mentre essa si sta riportando alla condizione della Figura 3;
la Figura 8 è una vista parziale frammentaria della pressa dal lato del suo piano fisso.
Prima di passare alla descrizione dettagliata della forma realizzativa esemplificativa della pressa secondo l’invenzione si ritiene opportuno precisare, unicamente per completezza di riferimento, che la pressa secondo l’invenzione comprende, oltre ai suddetti piani mobile e fisso, una serie di quattro complessi dì organi operativi disposti ai vertici di tali piani.
Dato che detti complessi sono sostanzialmente uguali l’uno all’altro nella configurazione e nei loro componenti si è ritenuto sufficiente rappresentare l’intera pressa nella sola Figura 1 mentre nelle restanti è stato illustrato un solo complesso nelle varie viste e condizioni di funzionamento ritenendo superflue la rappresentazione e la descrizione degli altri poiché identiche. Passando ora a considerare dapprima la Figura 1, ma riferendosi anche ad esempio alla Figura 2, la pressa secondo l’invenzione comprende un piano mobile 10 sostanzialmente verticale al quale è contrapposto un piano fisso 12 pure sostanzialmente verticale.
Sulle facce contrapposte di detti piani 10 e 12 vengono applicati e fissati in modo noto qualsiasi non rappresentato uno stampo ed un controstampo anch’essi non rappresentati poiché pure noti in sé stessi.
Il piano mobile 10, e più precisamente il suo lato inferiore, è scorrevole in opportune guide non mostrate che consentono ad esso di mantenere la corretta posizione richiesta rispetto al piano fisso 12. Quest’ultimo è sostenuto da un opportuno basamento non rappresentato che gli consente di sostenere le sollecitazioni nascenti durante la fase di stampaggio.
Ai due piani 10,12 è associata una serie di quattro elementi astiformi 14 che si estendono orizzontalmente da un vertice di piano sino al corrispondente vertice dell’altro piano. Più specificamente, secondo una delle caratteristiche innovative fondamentali della presente invenzione, una delle estremità di detti elementi astiformi 14 è resa solidale al piano mobile 10. Come si può apprezzare infatti dalle Figure 2 e 3 detta estremità 16 presenta una porzione non filettata 16a inserita nel piano mobile 10. Detta estremità 16 presenta infine una porzione terminale filettata 16b la quale è avvitata in un dado 20 fissato al piano mobile 10 tramite una flangia 22 e viti di bloccaggio 24. In questo modo gli elementi astiformi o traverse 14 non sono più stazionari come nelle presse tradizionali ma al contrario seguono il piano mobile 10 nei suoi movimenti di avvicinamento ed allontanamento dal piano fisso 12. Sotto questo aspetto va notato che per questa movimentazione è prevista in modo noto una coppia di attuatori a pistone non rappresentati ancorati al piano fisso 12 che comandato gli spostamenti suddetti del piano mobile 10. Tali pistoni non partecipano all’operazione di stampaggio per cui essi sono di potenza relativamente ridotta.
Come si vede sempre dalle Figure 2 e 3, e più chiaramente dalle Figure da 4 a 7, nella zona dove viene portata l’altra estremità 26 delle traverse 14 per effettuare l’operazione di stampaggio è prevista, per ciascuna traversa 14, una testa operativa, indicata nel suo complesso 28, associata al piano fisso 12 nella quale è disposto un pistone di comando dello stampaggio unitamente a mezzi cooperanti con esso come descritto in dettaglio qui di seguito.
Occorre comunque preliminarmente precisare che i suddetti elementi astiformi 14, denominati anche come traverse, nel funzionamento della pressa, cioè durante la fase di stampaggio, vengono posti in trazione dai pistoni di comando per cui essi si comportano a tutti gli effetti come dei tiranti. Nel seguito pertanto detti elementi verranno indicati indifferentemente come traverse o tiranti dato che entrambe le denominazioni sono idonee a definire le funzioni di questi componenti. Ciascun pistone di comando dello stampaggio è essenzialmente costituito da un cilindro stazionario 32 reso solidale al piano fisso 12 tramite tiranti di posizione 30.
Αll interno del cilindro 32 è disposto uno stelo 38 spostabile assialmente e liberamente scorrevole sul corpo del tirante o traversa 14. È infine previsto un condotto 40 per immettere un fluido in pressione nel cilindro 32 per comandare lo spostamento dello stelo 38. Αll estremità del cilindro 32 opposta a quella solidale al piano fisso 12 è fissata una flangia anulare 42 circondante lo stelo 38 il quale può traslare rispetto ad essa.
Alla flangia 42, sul lato esterno al cilindro 32 e nella sua porzione superiore, è fissata l’estremità di un perno 44 che si estende parallelamente all’asse longitudinale dei tiranti 14.
Il perno 44 sostiene una ganascia 46 prevista per bloccare l’estremità 26 del tirante 14 durante la fase di stampaggio quando viene attivato il pistone di comando e più precisamente il suo stelo 38. La ganascia 46 è meglio visibile nella Figura 8 nella quale essa è rappresentata nella condizione aperta. Da detta figura si può rilevare che essa ha essenzialmente una conformazione a pinza essendo costituita da due bracci 46a,46b aventi profilo semicircolare sulle facce contrapposte entrambi incernierati, alla loro estremità superiore, al perno 44. 1 bracci in questione ruotano pertanto in un piano perpendicolare all’asse longitudinale dei tiranti 14.
Le estremità opposte o inferiori dei due bracci suddetti sono collegate da mezzi di comando del loro avvicinamento e allontanamento cioè della rotazione dei bracci 46a,46b attorno al perno 44, rispettivamente per bloccare e liberare l’estremità 26 del tirante 14. Nella forma di realizzazione esemplificativa considerata i mezzi suddetti sono costituiti da un pistone 48 collegante le estremità dei detti bracci 46a,46b.
Come si può vedere poi nelle Figure 2 e 3 e, più chiaramente, nelle Figure da 4 a 7, tra la testa 45 del perno 44 e l’estremità superiore della ganascia 46 sono interposti mezzi elastici 47 costituiti da una molla a spirale nella forma esemplificativa considerata, atta a riportare quest’ultima contro lo stelo 38 del pistone di comando una volta che lo stampaggio è terminato e detta ganascia 46 viene sbloccata dall’estremità 26 del tirante 14. Come si vede poi dalla Figura 7 viene poi richiusa sull’estremità filettata 26 del tirante 14.
Anche la superficie interna delle pareti curvilinee contrapposte dei bracci 46a,46b della ganascia 46 è filettata per garantire la presa della ganascia 46. Come si può apprezzare sempre dalle Figure da 4 a 7, le due suddette filettature sono di puro accoppiamento tra le parti senza avvitamento dovendo impedire qualsiasi movimento assiale della ganascia 46 rispetto all’ estremità 26 del tirante 14 quando la prima è bloccata sulla seconda. La sezione trasversale delle nervature delle dette filettature è essenzialmente quadrata anche se essa potrebbe pure vantaggiosamente essere rettangolare o trapezia.
Al termine dello stampaggio i tiranti 14, sottoposti a trazione durante questa fase per cui essi si sono allungati, riprendono la loro lunghezza iniziale accorciandosi e la ganascia 46 segue pertanto questo movimento essendo bloccata sull’estremità 26 dei tiranti 14. I mezzi elastici 47 provvedono a mantenere in contatto tra di loro, in questa fase, la ganascia 46 e lo stelo 38. Le ganasce 46 vengono poi aperte, per consentire ad esempio la asportazione del pezzo stampato ed eventualmente per permettere la sostituzione dello stampo. Effettuate la prima o entrambe le suddette operazioni, le estremità 26 dei tiranti 14 vengono riportate nella posizione di lavoro in cui esse sporgono dalle teste operative 28. Le ganasce 46 vengono ora richiuse ma non si ha la certezza che le loro filettature si impegnino ad accoppiamento con quelle delle estremità 26 dei tiranti 14, ad esempio ponendo in contatto totale o parziale le nervature delle prime con quelle delle seconde.
Alla estremità posteriore dello stelo 38 del pistone di comando, cioè dal lato del piano fisso 12, è fissato un primo riscontro 18 conformato a manicotto coassiale al tirante 14 che può scorrere liberamente al suo interno. Il manicotto di riscontro 18, come risulterà più chiaramente nel seguito, costituisce un riferimento della posizione dello stelo 38 una volta che lo stampaggio è terminato ed esso ritorna nella condizione di riposo.
Il ritorno dello stelo 38 nella condizione ora considerata viene facilmente realizzato prevedendo attorno allo stesso una camera sostanzialmente anulare 56 nella quale, dopo la fase di stampaggio, viene immesso un fluido in pressione attraverso un condotto 58 ricavato nel cilindro 32. Dato che la camera 56 si trova a monte dell’ estremità di uscita del condotto 58 rispetto al senso di avanzamento dello stelo 38 durante lo stampaggio, detto stelo 38 viene necessariamente riportato nella sua posizione iniziale.
Al primo manicotto di riscontro 18 è associato un ulteriore o secondo manicotto di riscontro 50 disposto all’interno del cilindro 32 del pistone di comando dello stampaggio. Detto secondo manicotto di riscontro 50 è a posizione regolabile rispetto al cilindro 32 e più precisamente è spostabile assialmente affinchè esso assuma la posizione desiderata. Ancora più in particolare detto ulteriore manicotto 50 è atto a costituire un mezzo di arresto dello stelo 38 quando, terminato lo stampaggio, quest’ultimo riassume la sua condizione e posizione di riposo. In questa condizione il secondo manicotto 50 riscontra un risalto anulare 18a previsto al’estremità del primo manicotto 18 dal lato dello stelo 38.
Come si può apprezzare in particolare dalle Figure da 4 a 7 il secondo manicotto 50 circonda parzialmente il primo manicotto 18 e la sua superficie esterna è filettata in modo che su di esso possa avvitarsi una corona dentata 52 la cui superficie interna è corrispondentemente filettata. Tra i due manicotti 50 e 18 è applicata una chiavetta 54 in modo che le rotazioni della corona dentata 52 vengano trasformate in traslazioni del secondo manicotto 50.
Le rotazioni delle corone dentate 52 vengono comandate, nella forma realizzativa esemplificativa considerata, da un complesso di due catene motorizzate 53 che si impegnano simultaneamente con dette corone dentate. È chiaro tuttavia che potrebbero essere previsti altri mezzi motori di tipo diverso atti a fornire il medesimo risultato.
Il funzionamento della pressa secondo la presente invenzione risulta pertanto 1 seguente.
Si suppone di partire dalla condizione operativa rappresentata nella Figura 2 e illustrata parzialmente nella Figura 4 nella quale il piano mobile 10 è allontanato dal piano fisso 12 per cui le estremità 26 dei tiranti 14 si trovano all’esterno delle teste operative 28 e sono inserite ciascuna temporaneamente in un manicotto 60 sporgente dal piano fisso 12 in direzione del piano mobile 10.
A questo punto vengono azionati i noti attuatoli a pistone non rappresentati che comandano l’avvicinamento del piano mobile 10 al piano fisso 12 come rappresentato in particolare nella Figura 3 e anche nelle Figure da 5 a 7. I tiranti 14, essendo solidali al piano mobile 10, avanzano con esso sino a che le loro estremità 26 si dispongono all’interno delle teste operative 28.
Vengono ora chiuse le ganasce 46 e bloccate sulle estremità 26 dei tiranti 14 grazie anche alla eventuale azione di regolazione sopra spiegata delle molle 47. In questa condizione, rappresentata in dettaglio nelle Figure 3 e 5, i piani mobile 10 e fisso 12 sono semplicemente accostati tra di loro e così’ pure lo stampo e il controstampo ad essi fissati.
Per procedere allo stampaggio vero e proprio vegnono azionati i pistoni di comando immettendo un fluido in pressione nei rispettivi cilindrici 32 attraverso i condotti 40 e tale fluido sarà introdotto con una pressione notevolmente elevata, naturalmente necessaria per poter mantenere chiuso lo stampo durante la fase di iniezione.
Gli steli 38 dei pistoni di comando vengono pertanto fatti avanzare in direzione della estremità 26 dei tiranti 14 e, spingendo le ganasce 46 bloccate su tale estremità, porranno in trazione i tiranti 14 per tutta la durata necessaria ad effettuare lo stampaggio.
Dato che la sollecitazione cui vengono sottoposti i tiranti 14 è notevole, essi si allungheranno di una quantità prefissata e ciò è consentito in quanto le loro estremità 26 sono libere di muoversi verso la parte anteriore della macchina e gli steli 38 non si oppongono a questo allungamento dato che i tiranti 14 sono liberamente scorrevoli rispetto ad essi.
In questa fase operativa o di lavoro della pressa secondo l’invenzione ciascun manicotto di riscontro 18 si allontanerà dal corrispondente manicotto di riscontro 50 di una lunghezza pari allo spostamento dello stelo 38 e cioè di una lunghezza uguale all’ allungamento dei tiranti 14. Questa condizione viene rappresentata nella Figura 6.
Al termine dello stampaggio viene interrotta l’immissione di fluido in pressione attraverso i condotti 40 e, pressoché simultaneamente, viene introdotto fluido in pressione attraverso i condotti 58 nelle varie camere anulari 56 così che gli steli 38 dei pistoni di comando ritornino nella posizione di partenza come rappresentato in particolare nella Figura 7. In questa condizione il manicotto 18, con il relativo stelo 38 ritorna in impegno con il secondo manicotto 50, che è rimasto nella posizione iniziale, riassumendo così la posizione di inizio del successivo ciclo di iniezione.
Al termine dell’operazione di stampaggio e di ciascuna delle successive come sopra descritto, il piano mobile 10 viene riportato alla posizione di partenza come rappresentata nella Figura 2 in cui esso viene allontanato dal piano fisso 12 per poter procedere allo scarico del pezzo stampato e ripartire quindi per la successiva operazione di stampaggio.
L’allontanamento di cui sopra può pure servire nel caso in cui lo stampo e il controstampo debbano essere sostituiti, ad esempio per stampare pezzi aventi una forma diversa. Quando la diversità di forma comporta uno spessore differene, gli organi operativi della pressa devono concordemente essere regolati e la presa secondo l’invenzione, secondo un suo aspetto innovativo particolarmente vantaggioso, è predisposta per effettuare tale operazione in modo automatico.
La regolazione in questione in pratica deve consentire un corretto posizionamento delle ganasce 46 rispetto alle estremità 26 dei tiranti 14 in modo che quando esse vengono richiuse le loro filettature si impegnino ad accoppiamento con la filettatura di dette estremità quando i nuovi stampo e controstampo montati sono a contatto tra loro. Ciò comporta dapprima uno spostamento in avanti o aH’indietro del secondo manicotto di riscontro 50 che viene ottenuto portando in rotazione le corone dentate 52 nel senso corrispondente allo spostamento desiderato del detto manicotto.
In via preliminare un dispositivo di rilevamento elettronico dello spessore provvede a leggere la differenza di spessore tra lo stampo e controstampo smontati e quelli montati. Lo stesso dispositivo invia quindi un opportuno segnale ai mezzi di comando delle catene motorizzate 53 in modo che le corone dentate 52 vengano fatte ruotare secondo il senso di rotazione e lo spostamento angolare corretti secondo che le ganasce 46 debbano essere avvicinate o allontanate dal piano fisso 12. In sostanza il detto dispositivo calcola la nuova posizione delle ganasce 46.
La rotazione delle corone dentate 52, secondo il senso impartito, genera l’avanzamento o l’arretramento del secondo manicotto di riscontro 50 poiché vincolato con la chiavetta 54 al primo manicotto di riscontro 18. Nel caso la regolazione richieda un allontanamento delle ganasce 46 dal piano fisso 12, la corona dentata 52 viene fatta ruotare in modo che il manicotto 50, con riferimento al piano delle Figure da 4 a 7, trasli verso destra spostando di conseguenza il primo manicotto 18. Dato che quest’ultimo è solidale allo stelo 38, a diretto contatto della ganascia 46, si ha in definitiva un equivalente spostamento verso destra di quest’ultima che va quindi ad occupare la nuova corretta posizione per effettuare il bloccaggio del tirante 14.
Nel caso la regolazione richieda invece un avvicinamento della ganascia 46 al piano fisso 12, il manicotto 50 viene fatto traslare verso sinistra della lunghezza desiderata.
In questo caso, effettuata la traslazione del manicotto 50, occorre introdurre fluido in pressione attraverso i condotti 58 nelle camere anulari 56 in modo che gli steli 38 dei pistoni di comando si spostino verso sinistra sino a portare i manicotti 18 a contatto con i manicotti 50. Le molle 47 provvedono infine a riportare le ganasce 46 a contatto con gli steli 38 e quindi, anche in questo caso, nella nuova corretta posizione per effettuare il bloccaggio del tirante 14.
Da quanto sopra descritto risultano evidenti i vantaggi, già brevemente richiamati più sopra, della pressa secondo l’invenzione.
Tra i principali va annoverata la notevole riduzione di ingombro della macchina nel suo complesso particolarmente grazie alla diminuzione della lunghezza dei tiranti 14 che consente di contenere l’ingombro complessivo della pressa.
Un altro vantaggio non trascurabile consiste nella nuova ed originale conformazione delle ganasce 46 che, come si è visto più sopra, è sostanzialmente “a pinza” contrariamente alle ganasce delle presse tradizionali che consistevano in una coppia di matrici contrapposte che venivano applicate e premute contro il corpo del tirante 14. Le ganasce delle presse tradizionali richiedevano pertanto almeno una coppia di pistoni di comando, uno per ciascuna delle matrici, risultano di conseguenza di costruzione più complessa.
La ganascia della pressa secondo l’invenzione risulta quindi più semplice particolarmente in quanto richiede un solo pistone per la sua chiusura ed apertura e altresì poiché essa può essere collegata direttamente alla parte stazionaria della testa operativa 28 in quanto i suoi bracci 46a, 46b possono liberamente ruotare attorno al perno 44 che li sostiene.
È chiaro infine che varianti e/o modifiche potranno essere apportate alla pressa secondo la presente invenzione, senza per questo uscire dal suo ambito di protezione.

Claims (21)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Pressa per lo stampaggio ad iniezione di materie plastiche e/o di leghe non ferrose, del tipo comprendente un piano mobile ed un piano fisso sostanzialmente verticali sulle facce contrapposte dei quali sono applicati uno stampo ed un controstampo, mezzi di comando degli spostamenti del piano mobile in avvicinamento e allontanamento dal piano fisso, mezzi di comando a pistone per la chiusura di detti stampo e controstampo durante la fase di iniezione, una serie di almeno quattro traverse sostanzialmente orizzontali associate a detti piani mobile e fisso per la guida dei movimenti del primo rispetto al secondo e mezzi di bloccaggio agenti su dette traverse per trasmettere la pressione generata da detti mezzi di comando a pistone a detto piano mobile durante la fase di iniezione, caratterizzata dal fatto che dette traverse 14 sono solidali, ad una loro estremità, a detto piano mobile 10 e sporgono da questo dal lato del piano fisso 12, su quest’ultimo essendo disposte, sul lato opposto a quello contrapposto al piano mobile 10, una serie di teste operative 28 in numero pari a dette traverse 14, ciascuna delle quali comprende uno di detti mezzi di comando a pistone per la chiusura di detti stampo e controstampo ed uno di detti mezzi di bloccaggio 46 agenti su dette traverse 14 le quali vengono poste in trazione quando detti mezzi di comando a pistone e detti mezzi di bloccaggio 46 vengono attivati, a detti mezzi di comando a pistone essendo associati primi e secondi mezzi di riscontro 18,50 atti ad assumere due posizioni operative nella prima delle quali essi sono sostanzialmente distaccati tra loro corrispondente essenzialmente alla fase di stampaggio, mentre nella seconda essi sono sostanzialmente a contatto reciproco corrispondente al termine della fase di stampaggio, tra detti mezzi di bloccaggio 46 e detto piano fisso 12 essendo interposti mezzi elastici 47 atti a mantenere in impegno detti mezzi di bloccaggio 46 con detti mezzi di comando a pistone quando questi ultimi sono disattivati.
  2. 2. Pressa secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detti primi mezzi di riscontro 18 sono solidali allo stelo 38 di detti mezzi di comando a pistone.
  3. 3. Pressa secondo la rivendicazione 2, caratterizzata dal fatto che detti primi mezzi di riscontro 18 sono disposti, su detto stelo 38, dal lato del piano fisso 12.
  4. 4. Pressa secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detti secondi mezzi di riscontro 50 sono a posizione regolabile rispetto al cilindro 32 di detti mezzi di comando a pistone.
  5. 5. Pressa secondo la rivendicazione 4, caratterizzata dal fatto che detti secondi mezzi di riscontro 50 sono disposti tra detto stelo 38 di detti mezzi di comando a pistone e detto piano fisso 12.
  6. 6. Pressa secondo la rivendicazione 2, caratterizzata dal fatto che detti primi mezzi di riscontro 18 sono essenzialmente costituiti da un manicotto coassiale al tirante 14 che può scorrere liberamente al suo interno.
  7. 7. Pressa secondo le rivendicazioni 5 e 6, caratterizzata dal fatto che detti secondi mezzi di riscontro 50 sono essenzialmente costituiti da un manicotto coassiale al primo manicotto 18 con possibilità di scorrimento su di esso, detto manicotto 50 essendo alloggiato in mezzi di comando dei suoi spostamenti.
  8. 8. Pressa secondo la rivendicazione 7, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di comando degli spostamenti di detto secondo manicotto 50 comprendono una corona dentata 52 filettata internamente che si avvita sul secondo manicotto 50, tra quest’ultimo ed il primo manicotto 18 essendo interposti mezzi 54 atti a trasformare le rotazioni della corona dentata 52 in traslazioni del secondo manicotto 50.
  9. 9. Pressa secondo le rivendicazioni 1, 6 e 7, caratterizzata dal fatto che il primo manicotto 18 presenta, ad una estremità, un risalto essenzialmente anulare 18a contro il quale va a riscontrare il secondo manicotto 50 quando detti manicotti 18,50 sono portati in detta secondo posizione operativa.
  10. 10. Pressa secondo la rivendicazione 8, caratterizzata dal fatto che le rotazioni delle corone dentate 52 sono comandate da un complesso di catene motorizzate 53 che si impegnano simultaneamente con dette corone dentate 52.
  11. 11. Pressa secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che il cilindro 32 di detti mezzi di comando a pistone è stazionario.
  12. 12. Pressa secondo la rivendicazione 11, caratterizzata dal fatto che il cilindro 32 di detti mezzi di comando a pistone è solidale al piano fisso 12.
  13. 13. Pressa secondo le rivendicazioni 1 e 12, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di bloccaggio 46 sono disposti sul lato del cilindro 32 opposto a quello fissato al piano fisso 12.
  14. 14. Pressa secondo la rivendicazione 1, caraterizzata dal fatto di comprendere mezzi di comando per riportare lo stelo 38 di detti mezzi di comando a pistone alla posizione iniziale allorché la fase di stampaggio è terminata.
  15. 15. Pressa secondo la rivendicazioni 14, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di comando per riportare detto stelo 38 alla posizione iniziale comprendono una camera sostanzialmente anulare 56 ricavata attorno allo stelo 38 nella quale, dopo la fase di stampaggio, viene immesso un fluido in pressione attraverso un condoto 58 ricavato nel cilindro 32, detta camera 56 essendo disposta a monte dall’ estremità di uscita del condotto 58 rispetto al senso di avanzamento dello stelo 38 durante lo stampaggio.
  16. 16. Pressa secondo la rivendicazione 1 , caraterizzata dal fatto che detti mezzi di bloccaggio 46 agenti su dette traverse 14 per trasmettere la pressione generata da deti mezzi di comando a pistone a deto piano mobile 10 durante la fase di iniezione sono costituiti da ganasce a pinza i cui bracci 46a,46b sono imperniati ad una estremità ad un perno 44 solidale al piano fisso 12 e possono ruotare in un piano essenziale perpendicolare all’asse longitudinale delle traverse 14.
  17. 17. Pressa secondo la rivendicazione 16, caraterizzata dal fato che all’estremità del cilindro 32 di deti mezzi di comando a pistone opposta a quella solidale al piano fisso 12 è fissata una flangia anulare 42 circondante lo stelo 38 il quale può traslare rispetto ad essa, a deta flangia 42, sul lato esterno al cilindro 32, essendo fissata l’estremità di detto perno 44 che si estende parallelamente all’asse longitudinale delle traverse 14.
  18. 18. Pressa secondo la rivendicazione 16, caratterizzata dal fatto che alle estremità dei bracci 46a,46b di dette ganasce a pinza 46 opposte a quelle imperniate al detto perno 44 sono associati mezzi di comando dell’apertura e chiusura della ganascia 46.
  19. 19. Pressa secondo la rivendicazione 18, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di comando comprendono un pistone 48 collegante le dette estremità dei bracci 46a,46b.
  20. 20. Pressa secondo le rivendicazioni 1 e 16, caratterizzata dal fatto che detti mezzi elastici 47 sono disposti tra una sporgenza radiale 45 del perno 44 e le estremità dei bracci 46a,46b imperniate ad esso.
  21. 21. Pressa secondo la rivendicazione 16, caratterizzata dal fatto che la superficie interna delle facce contrapposte dei bracci 46a,46b e la porzione di traversa 14 con cui essi vanno ad impegnarsi presentano filettature di puro accoppiamento senza avvitamento per impedire movimenti assiali reciproci tra la ganascia 46 e la traversa 14 durante la fase di stampaggio.
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