ITMI20000303A1 - Gruppo di ancoraggio per imbarcazioni e per natanti in genere - Google Patents

Gruppo di ancoraggio per imbarcazioni e per natanti in genere Download PDF

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Description

Descrizione del Brevetto per Invenzione Industriale avente per titolo:
"GRUPPO DI ANCORAGGIO PER IMBARCAZIONI E PER NATANTI IN GENERE"
DESCRIZIONE
Il presente trovato ha come oggetto un gruppo di ancoraggio per imbarcazioni e natanti in genere.
Come è noto, un problema attualmente molto importante nell'ancoraggio di imbarcazioni e natanti in genere, ed in particolare di imbarcazioni a vela e di navi di elevato tonnellaggio, è quello di potere disporre di un gruppo di ancoraggio, in grado di assicurare un ancoraggio stabile e sicuro.
I mezzi di ancoraggio tradizionali prevedono l'utilizzazione di un'ancora, fissata ad una catena.
L'ancora che ha un peso relativamente ridotto, se viene gettata su un fondale sabbioso, presenta una scarsa tenuta ed è soggetta a spostamenti dovuti al moto ondoso ed alle correnti marine.
L'ancora inoltre presenta su fondali rocciosi l'inconveniente che può essere facilmente soggetta ad incagliarsi, e per tali motivi può risultare pericoloso e problematico il suo recupero.
Un altro problema consiste nel fatto che l'ancora è nor-malmente connessa ad una catena realizzata in ferro zincato, che necessita di un lavaggio in acqua dolce per evitare corro-sioni, con conseguente spreco di acqua dolce.
Gli anelli della catena, in particolare quelli posti in corrispondenza della cubia e del musone, sono inoltre soggetti ad una notevole usura, non sempre agevolmente rilevabile, per cui si corre il rischio, in alcuni casi, di possibili rotture, con perdita del natante.
Un altro inconveniente è costituito dal fatto che la tecnica classica di ancoraggio con ancora e catena, implica che il natante si trovi spostato, rispetto al punto di ancoraggio sul fondale, con il rischio che sulla catena stessa, ad esempio in un porto, si sovrappongano altre catene o cavi od altri corpi.
Potrebbero verificarsi dei grovigli di cavi, catene ed ancore, soprattutto nei casi in cui l'imbarcazione si mette alla ruota.
Il compito che si propone il trovato è quello di eliminare gli inconvenienti precedentemente descritti, realizzando un gruppo di ancoraggio per natanti in genere, che offra la possibilità di modificare la tecnica classica di ancoraggio, disponendo di un elemento in grado di assicurare uno stabile posizionamento sul fondo, consentendo quindi l'utilizzazione di una lunghezza di catena di ancoraggio che risulta notevolmente più limitata, rispetto alle soluzioni tradizionali.
Nell'ambito del compito sopra esposto, uno scopo particolare del trovato è quello di realizzare un corpo di ancoraggio che non risulti soggetto agli slittamenti delle ancore tradizionali.
Queste ultime, dato il loro ridotto peso, presentano caratteristiche di tenuta che risultano troppo soggette alle caratteristiche naturali dei fondali.
Il presente gruppo di ancoraggio non è soggetto ad incagliarsi, anche in presenza di un fondale con scogli presentanti una forma particolare.
Non ultimo scopo del presente trovato è quello di realizzare un gruppo di ancoraggio che, al momento del recupero, non presenti rischio di grovigli con altre catene od altri elementi eventualmente presenti sul fondo.
Il compito sopra esposto, nonché gli scopi accennati ed altri, che meglio appariranno evidenziati in seguito, vengono raggiunti da un gruppo di ancoraggio per natanti in genere, secondo il trovato, caratterizzato dal fatto che lo stesso comprende un corpo pesante, amovibilmente accoppiabile allo scafo di un natante, ed associato ad un cavo di connessione, e che detto corpo pesante, al momento dell'ancoraggio, è atto a realizzare un "corpo morto".
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell'oggetto del presente trovato risulteranno meggiormente evidenziati attraverso un esame della descrizione di una forma di esecuzione preferi-ta, ma non esclusiva, di un gruppo di ancoraggio per natanti in genere, illustrato a titolo indicativo, ma non limitativo, con l'ausilio dei disegni allegati, in cui:
la figura 1 rappresenta, in vista laterale, un natante, a cui è applicato il gruppo di ancoraggio, secondo il trovato;
la figura 2 rappresenta, in scala ingrandita, il particolare del gruppo di ancoraggio, sezionato lungo un piano sostanzialmente verticale e longitudinale, rispetto alla chiglia del natante;
la figura 3 rappresenta il gruppo di ancoraggio, in sezione trasversale;
la figura 4 rappresenta, schematicamente, il gruppo di ancoraggio, visto in sezione lungo un piano sostanzialmente orizzontale.
Con particolare riferimento ai simboli numerici delle suddette figure, il gruppo di ancoraggio, che viene indicato nella sua globalità con il numero di riferimento 1 , comprende un corpo pesante 2, che è vantaggiosamente realizzato in acciaio inox ed è riempito di piombo, ed il cui peso è proporzionato al dislocamento dell'imbarcazione.
Il corpo pesante 2 è connesso ad un cavo in acciaio inox 3, di adeguata resistenza, che si avvolge su una puleggia dentata 4, la quale ingrana con un pignone 5 facente parte di un motoriduttore 6 connesso ad un motore di azionamento 7.
il gruppo motoriduttore è dotato di un dispositivo di blocco, in modo da mantenere la posizione prescelta.
Il corpo pesante 2 è amovibilmente accoppiabile allo sca-fo 10 del natante e può assumere diversi posizionamenti, in funzione della tipologia del natante stesso.
Nel caso di imbarcazione a vela, il corpo pesante 2 può essere installato nella deriva 1 1 , in corrispondenza di una sede 12 appositamente prevista.
Tale posizionamento risulta preferibile, in quanto la separazione dei pesi fra la prua e la zona più arretrata, per mantenere centrale il baricentro dell'imbarcazione, aumenterebbe il beccheggio durante la navigazione.
Qualora, invece, il punto di aggancio al corpo pesante fosse situato in una deriva posta al centro del natante, si provocherebbero, allorché l'imbarcazione è ormeggiata, notevoli sbandamenti laterali, sotto la sollecitazione del vento.
Eventualmente, è anche possibile associare al corpo pesante 2, oltre al cavo di acciaio 3, che deve contrastare lo spostamento dell'imbarcazione, una cima tessile galleggiante di modesta tenuta, che viene contenuta in un apposito tubo 20.
La cima tessile raggiunge l'estrema prua del natante, dove viene raccolta in un avvolgitore.
In pratica, si raggiunge il luogo adatto all'ormeggio e quindi si cala il corpo pesante 2 sul fondo e si retrocede per una distanza pari a circa tre volte la profondità.
Si recupera, quindi, il cavo di acciaio, tramite il meccanismo di alaggio fino a che la prua del natante si trovi un poco arretrata, rispetto al corpo pesante.
La cima in eccesso verrà quindi a galla, ed una volta recuperata a bordo, viene fissata ad una bitta di prua.
Tale cima tessile non deve assolutamente contrastare lo spostamento dell'imbarcazione, spinta dal vento o dalla corrente, poiché tale sforzo è sostenuto esclusivamente dal cavo d'acciaio.
La stessa servirà solo a mantenere la prua in linea con il corpo pesante.
Il meccanismo di posa e di recupero del cavo 3, può essere direttamente installato nella deriva, come si è in precedenza descritto.
Lo stesso potrebbe essere posto all'interno dell'imbarcazione, ovunque vi sia spazio sufficiente, in un unico monoblocco o con i vari componenti separati ed assemblati in modo differente, il tutto preferibilmente sopra la linea di galleggiamento.
Il corpo pesante 2 presenta vantaggiosamente una conformazione sferica, ma può essere strutturato diversamente come, ad esempio, a forma di pera, di siluro o di ala portante.
La forma sferica presenta, tuttavia, il vantaggio di impedire al corpo pesante 2 di incagliarsi in oggetti giacenti sul fondo.
Secondo una forma di realizzazione preferita, il corpo pesante in oggetto può presentare un diametro di circa 65 cm ed un peso di 1 600 kg, realizzando così una massa che costitui-sce un "corpo morto", il quale è in grado di contrastare lo spostamento di un natante di 16/18 m fuori tutto.
Con la soluzione sopra descritta, risultano notevolmente semplificate tutte le operazioni di recupero del corpo pesante, in quanto non vi è rischio che altre catene di natanti sopraggiunti in seguito, si stendano sul cavo di acciaio collegato con il corpo pesante, poiché esso può presentare una lunghezza di poco superiore alla profondità del fondale.
E' opportuno sottolineare, inoltre, che si può installare, oltre al sistema del corpo pesante, anche un'ancora tradizionale, in caso di situazioni di eccezionale gravità, senza correre il rischio che, cessata la situazione di estremo pericolo, il cavo di acciaio e la catena si intreccino, con venti divenuti deboli, ma variabili, nella direzione, mettendo l'imbarcazione alla ruota.
Con forte vento contrario, inoltre, l'alaggio del corpo pesante risulta molto più semplice del recupero di un'ancora, data la breve lunghezza del cavo di acciaio e la notevole potenza del meccanismo di alaggio.
Il cavo di acciaio, avvolgendosi su una puleggia, non provoca problemi di sbisciamento ed, inoltre, essendo realizzato in acciaio inossidabile, non presenta l'esigenza di essere lavato con acqua dolce, sempre preziosa a bordo.
Inoltre, il cavo di acciaio non è soggetto all'usura tipica delle catene ad anelli che provoca, come si è già in precedenza accennato, una notevole serie di problemi.
E' opportuno evidenziare che, utilizzando il corpo di ac-ciaio in navi di elevato tonnellaggio, si viene a realizzare un ul-teriore elemento di sicurezza, in quanto è purtroppo capitato frequentemente che navi in avaria, colte da forti burrasche, siano andate alla deriva, finendo quindi sulla costa ed andando distrutte, con perdite di vite e gravissimi danni economici.
Inoltre, se il carico è costituito da materiali inquinanti, il disastro assume proporzioni incalcolabili.
Con il corpo pesante, oggetto del trovato, si può ancorare una nave o una imbarcazione anche su fondali molto profondi, tenendosi cosi lontani dalla costa, grazie al fatto che il cavo di acciaio che si avvolge su una puleggia, presenta un volume ridotto.
Conseguentemente, è possibile avere a disposizione in sentina una rilevante riserva di tale cavo.
Da quanto in precedenza esposto, si vede quindi come il trovato raggiunga gli scopi proposti.
In particolare, si sottolinea che viene realizzato un gruppo di ancoraggio che, modificando radicalmente le tecniche tradizionali di ancoraggio, è in grado di realizzare un sistema estremamente pratico ed efficace.
Il trovato, così concepito, è suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell'ambito del concetto inventivo.
Inoltre, tutti i particolari costruttivi potranno essere sostituiti da altri elementi, tecnicamente equivalenti.
In pratica, i materiali impiegati, purché compatibili con l'uso specifico, nonché le dimensioni e le forme contingenti, potranno essere variati, a seconda delle esigenze.

Claims (12)

  1. RIVENDICAZIONI 1 . Gruppo di ancoraggio per natanti in genere, caratterizzato dal fatto che esso comprende un corpo pesante, amovibilmente accoppiabile allo scafo di un natante ed associato ad un cavo di connessione, e che il suddetto corpo pesante, al momento dell'ancoraggio, è atto a realizzare un "corpo morto".
  2. 2. Gruppo di ancoraggio, secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che il suddetto corpo pesante è realizzato in acciaio inox, riempito di piombo e proporzionato al dislocamento del natante.
  3. 3. Gruppo di ancoraggio, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il suddetto cavo di connessione è realizzato in acciaio inossidabile.
  4. 4. Gruppo di ancoraggio, secondo una o più rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il corpo morto presenta una conformazione sostanzialmente sferica.
  5. 5. Gruppo di ancoraggio, secondo una o più rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il suddetto corpo pesante è posizionato sostanzialmente in corrispondenza della deriva del natante.
  6. 6. Gruppo dì ancoraggio, secondo una o più rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il corpo morto è applicato alla chiglia o deriva di un natante o di una imbarcazione a vela e costituisce parte della zavorra.
  7. 7. Gruppo di ancoraggio, secondo una o più rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il corpo pesante costituisce parte del bulbo prodiero di un natante di elevato tonnellaggio.
  8. 8. Gruppo di ancoraggio, secondo una o più rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere un gruppo di alaggio di un cavo, costituito da una puleggia dentata, azionata da un pignone connesso ad un motoriduttore.
  9. 9. Gruppo di ancoraggio, secondo una o più rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il suddetto gruppo motoriduttore presenta un dispositivo di bloccaggio.
  10. 10. Gruppo di ancoraggio, secondo una o più rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto gruppo motoriduttore è azionato da un motore elettrico.
  11. 1 1. Gruppo di ancoraggio, secondo una o più rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che lo stesso comprende una cima tessile galleggiante, connessa al corpo pesante, e che la cima è contenuta in un apposito tubo, raggiungendo l'estrema prua del natante, e viene raccolta in un avvolgitore.
  12. 12. Gruppo di ancoraggio per natanti in genere, secondo una o più rivendicazioni precedenti, il tutto come più ampiamente descritto ed illustrato e per gli scopi specificati.
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