ITLE950010A1 - Disco volante costituito essenzialmente da settori di volano dai quali si ricavano mezze spinte giroscopiche. - Google Patents

Disco volante costituito essenzialmente da settori di volano dai quali si ricavano mezze spinte giroscopiche. Download PDF

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Maria Consiglia Sgarlata
Daniela Rosaria Sgarlata
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Maria Consiglia Sgarlata
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Abstract

Forma oggetto del presente trovato una "coppia" di oggetti meccanici: un albero ed un settore di volano. Il congegno è fatto in modo da trasformare una forza motrice in spinta esterna in una sola direzione, ovvero mezzo effetto giroscopico; questo è il punto di partenza per costruire il disco volante.Se invece di un volano intero consideriamo due settori di volano contrapposti, si ottiene un effetto giroscopico simile a quello di un normale volano.Noi invece di due settori di volano ne consideriamo uno solo, l'effetto giroscopico sarà come quello di un normale volano: di più, detto effetto è divisibile; ciò solamente dal punto di vista giroscopico.Il congegno, oggetto del presente trovato, è composto da un albero che fa girare un solo settore di volano; durante la rotazione di tale volano, si sposta l'asse di rotazione solamente nel tratto di giro utile, in modo da ottenere una spinta nella direzione voluta.

Description

DISCO VOLANTE COSTITUITO ESSENZIALMENTE DA SETTORI DI VOLANO DAI QUALI SI RICAVANO MEZZE SPINTE GIROSCOPICHE.
Forma oggetto del presente trovato una "coppia" di oggetti meccanici: un albero ed un settore di volano. Il congegno e1 fatto in modo da trasformare una forza motrice in spinta esterna in una sola direzione.
Se invece di un volano intero consideriamo due settori di volano contrapposti, si ottiene un effetto giroscopico simile a quello di un normale volano.
Noi invece di due settori di volano ne consideriamo uno solo, l'effetto giroscopico sara' come quello di un normale volano: di piu', detto effetto e' divisibile; ciò' solamente dal punto di vista giroscopico.
Il congegno, oggetto del presente trovato, e' composto da un albero che fa girare un solo settore di volano; durante la rotazione di tale volano, si sposta l'asse di rotazione solamente nel tratto di giro utile, in modo da ottenere una spinta nella direzione voluta.
DISCO VOLANTE COSTITUITO ESSENZIALMENTE DA SETTORI DI VOLANO DAI QUALI SI RICAVANO MEZZE SPINTE GIROSCOPICHE
Forma oggetto del presente trovato una coppia di oggetti meccanici: un albero con solidale un settore di volano. Il congegno e' fatto in modo da trasformare una forza motrice in spinta esterna in una sola direzione.
Attualmente non si conosce nulla di simile.
Si dice che misteriosamente nasce l'effetto giroscopico; tale effetto e* il punto di partenza per costruire il disco volante.
Se spostiamo l'asse di rotazione di un volano rotante, otteniamo l'effetto giroscopico; esso altro non e* se non la forza di ogni punto di massa del volano che vorrebbe continuare a muoversi nella direzione di prima.
Se, invece di un volano intero, consideriamo due settori dello stesso tra loro contrapposti, l'effetto giroscopico che si ottiene e' simile a quello di un normale volano.
Noi consideriamo un solo settore di volano; se durante la rotazione del volano cosi' fatto, spostiamo l'asse di rotazione, otteniamo lo stesso effetto giroscopico; qui notiamo che questo effetto giroscopico e divisibile.
Per meglio comprendere, si potrebbe immaginare il movimento di tale settore di volano al rallentatore; cosi1 facendo, in ogni giro si possono distinguere i quattro punti estremi caratterizzati da:
1) resistenza allo spostamento, quando il settore di volano si trova parallelo al piano in cui si muove l'asse di rotazione;
2) spinta esterna in un senso, quando il settore di volano si trova perpendicolare al piano in cui si muove l'asse di rotazione;
3) resistenza allo spostamento, quando il settore di volano si trova parallelo al piano in cui si muove l'asse di rotazione, ma con direzione opposta al punto 1);
4) spinta esterna in altro senso, quando il settore di volano si trova perpendicolare al piano in cui si muove l'asse di rotazione, ma in direzione opposta al punto 2).
Ovviamente, tra le quattro posizioni considerate vi sono innumerevoli posizioni intermedie caratterizzate sia dalla resistenza allo spostamento sia dalla spinta in una direzione .
La scoperta della presenza di queste forze separabili, ci ha indotte all'idea di poter sfruttare solo la spinta in una sola direzione.
Per ottenere ciò', spostiamo l'asse di rotazione del settore di volano rotante, solo nella zona in cui si produce l'effetto della spinta giroscopica in una sola direzione; questo spostamento deve avvenire una sola volta per ogni giro, tutti i giri, ottenendo mezzo effetto giroscopico che dia la spinta ad un settore di volano in una sola direzione.
Invece di dire: "mezzo effetto giroscopico che dia la spinta esterna ad un settore di volano in una sola direzione", possiamo dire effetto "Sgarlata" , che si ottiene facendo spostare l'asse di rotazione del settore di volano nella frazione di giro in cui l'effetto della spinta e' in una sola direzione.
Vi e' almeno un modo per avere l'effetto "Sgarlata" ordinato; esso si può' ottenere con lo spostamento dell'asse di rotazione di un settore di volano, in modo che dopo tanti spostamenti si concluda un ciclo e l'asse di rotazione del settore di volano disegni un cono.
Si fa ora una descrizione dettagliata dell'invenzione che fara ' riferimento specifico alle tavole I, II, III, nelle quali si rappresenta uno schema preferenziale del tutto esemplificativo e non limitativo; ed, in particolare, si rappresenta:
fig. 1) due viste della "coppia" di oggetti meccanici: albero di rotazione e settore di volano;
fig. 2) posizione di lavoro dello stesso congegno;
fig. 3) lo stesso congegno con albero guida, per avere due forze "Sgarlata" nello stesso giro con lo scambio dei ruoli tra albero di rotazione e settore di volano;
figg. 4 e 5} rappresentazione del dispositivo che comanda il congegno raffigurato nella fig. 3;
fig. 6) vista completa del disco volante.
Consideriamo (figg. 1 e 2) un albero di rotazione (1) che ruota intorno al suo asse (3) e un settore di volano (2). L'asse (3) e' a 45 gradi rispetto ad un immaginario asse verticale (4). Facendo ruotare l'albero col suo settore di volano, per ogni giro di settore di volano si sposta il tutto secondo un immaginario asse verticale (4); in modo che, dopo un certo numero di spostamenti secondo l'asse verticale, l'asse (3) abbia percorso un giro intero disegnando un cono.
Per semplicità', immaginiamo che, dopo un giro completo del settore di volano (2), guesto si ferma; ora si sposta l'asse di rotazione, per esempio di un quarto di giro; da questo punto riparte il successivo giro di volano.
Tutto questo ci aiuta a comprendere come ad ogni giro completo del settore di volano, vi e' il movimento di una frazione di giro dell'asse dell'albero. Quindi, detto spostamento dell'asse dell'albero non deve essere calcolato come giro di settore di volano.
L'asse di rotazione (3) nel suo movimento intorno all'asse (4) descrive un cono; le rispettive spinte "Sgarlata" (mezzo effetto giroscopico che dia la spinta esterna ad un settore di volano in una sola direzione), essendo parallele all'asse di rotazione (3), descrivono anch1esse un cono. Ora si costruisce un analogo oggetto per avere un altro cono di spinte "Sgarlata", in modo che insieme diano una risultante in contemporanea in un'unica direzione.
Nella fig. 3 abbiamo un albero di rotazione (1) con settore di volano (2) guidati da un albero guida (6); l'albero guida ruota intorno al suo asse (10), e insieme ruotano con posizione fissa con cuscinetto oscillante al punto (7) e con movimenti rettilinei alternati, o meglio ellittici, nel punto (8); le oscillazioni ellittiche vengono trasmesse alle parti (1 e 2) con la frequenza di due oscillazioni ellittiche per ogni giro completo dell'albero (6). Quindi, ogni mezzo giro la parte (1) e la parte (2) si scambiano di posto e, di conseguenza, si scambiano anche i ruoli .
E' da notare che l'albero (1) funge specialmente da albero di rotazione e, in misura minore, da settore di volano; e, allo stesso modo, il settore (2) funge specialmente da settore di volano e, in misura minore, da albero di rotazione.
Per questo uso e' conveniente costruire gli elementi (1 e 2) in modo che siano abbastanza grossi per la loro lunghezza. La grossezza serve per ottenere un piu' potente effetto giroscopico nei loro movimenti rotanti (5), quando fungono da albero. Questo effetto giroscopico aiuta l'albero guida (6) nella rotazione e nelle oscillazioni per la produzione di una forza "Sgarlata" per ogni mezzo giro e, quindi, due forze "Sgarlata" per ogni giro dell'insieme.
Per produrre le oscillazioni dell'estremo dell'albero (6) al punto (8), si usano sistemi noti; per esempio (figg 4 e 5), su un supporto fisso con cuscinetto oscillante si può' far ruotare il punto (7) dell'albero (6); per mezzo di una cinghia dentata si trasmette il moto dalla puleggia (11) alla puleggia (9); la puleggia (9) ha il diametro doppio rispetto alla precedente. Il moto nasce dal motore (13) che muove anche la manovella (15) e la puleggia (14) che, con cinghia dentata (16), trasmette il moto alla puleggia (17) ed alla manovella (19). Quindi, l'anello (20), col suo foro (21), si collega alla parte (8) dell'albero (6) e riceve oscillazioni tramite la biella (22), collegata alla manovella (19), e la biella (23), collegata alla manovella (15); dette bielle sono a 90 gradi fra loro.
Vi e' un altro modo per ottenere le spinte "Sgarlata", questa volta in modo continuo. Si deve usare il pezzo di fig. 1 con il congegno delle figg. 4 e 5. Si monta l'albero (2) da un lato su una colonna fissa facente da fulcro, (la stessa del punto 7 dell'esempio precedente), e dall'altro lato, la sua estremità' esterna, si fissa sul punto (20). Si deve avere cura di imprimere al punto (20) e, quindi, all'estremo dell'albero (2), movimenti circolari con frequenza di uno spostamento circolare per ogni giro dello stesso albero.
Si continua, ora, con la descrizione del disco volante in cui vengono usate quattro "coppie" che producono una sola forza "Sgarlata" per ogni giro.
Un modo semplice per costruire il disco volante, può' essere quello di usare due coppie di settori di volano (fig.
6).
I quattro settori di volano (1) sono fissi ad una estremità' dei loro rispettivi alberi (2); tali alberi ruotano nel loro supporto (23). All'altra estremitÈ degli alberi vi sono i pignoni (24) che, a due a due, ingranano sulle corone dentate (25), le quali hanno la dentatura da due lati. Dette corone dentate vengono fatte ruotare, in senso opposto fra loro, da un pignone motrice (26). X supporti (23) a due a due sono fissi su un telaio circolare dentato (27); questi telai (27) sono fatti ruotare di moto rotatorio pulsante, in senso inverso tra loro, da un pignone (28) con moto pulsante. Un tubo centrale (29), che ha funzione di telaio principale, provvede a far scorrere in moto rotatorio, con asse verticale, le sue due corone dentate (25) ed i suoi due telai circolari dentati (27). Il moto del motore (30), grazie al suo albero (31), e' portato nella scatola (32). Da detta scatola, tramite l'albero (33), esce il moto continuo che muove il pignone motrice (26) e, tramite l'albero (34), esce il moto rotatorio pulsante che muove il pignone (28).
Una serie di gommini (35) fissano il tubo (29) ad un telaio esterno (36), avente forma di doppia conchiglia.
Il telaio principale (29) mantiene l'insieme dei settori di volano che sono fuori equilibrio centrifugo; le sollecitazioni che riceve nelle parti singole del telaio si compensano tra loro.
Il pignone motrice (26), durante la rotazione, trasmette il moto alle corone dentate facendole girare in senso opposto fra loro; il moto, quindi, passa ai quattro alberi (2), che fanno ruotare i quattro settori di volano (1).
Riepilogando, vi e' un telaio principale formato da due parti: un involucro esterno (36), che funge anche da carrozzeria e che tramite una serie di gommini (35) si unisce alla seconda parte, cioè' al tubo (29).
Sul tubo (29) possono ruotare, in senso inverso tra loro, i due telai circolari dentati (27).
Sul tubo (29) ruotano, in senso inverso tra loro, le due corone dentate (25), comandate dal pignone motrice (26), sulle quali ingranano i pignoni (24), con i rispettivi alberi (2) ed i rispettivi settori di volano (1). L'albero (2) ruota sul rispettivo supporto (23), che e’ solidale al telaio circolare dentato (27).
Sul telaio principale (36) vi e1 solidale il motore (30), il" cui moto, tramite l'albero (31), entra nella scatola (32), e da una parte, esce un moto continuo che, tramite l'albero (33), viene trasmesso al pignone (26); dall'altra parte, esce un moto rotatorio pulsante che, tramite l'albero (34), viene trasmesso al pignone (28).
La trasformazione in moto rotatorio pulsante può' avvenire tramite una croce di Malta o mediante altri sistemi noti; una buona soluzione e' rappresentata dall'uso del "Variatore di velocita' nello stesso giro a biella rotante" (come domanda brevetto BA 93 A 000021).
Il suddetto moto pulsante, tramite il pignone (28), fa muovere in senso inverso fra loro i due telai circolari dentati (27), innestandosi un secondo momento, quando la velocita' del moto continuo e' già' abbondante.
Il motore (30) deve essere possibilmente a pistone rotante, che, per la stessa potenza, e' piu' leggero di quelli a pistone alternato.
A tal proposito, potrebbe essere adatta la "Macchina volumetrica a volume rotante con pale comandate da doppio variatore di velocita' nello stesso giro" (come domanda di brevetto BA 93 A 000023), magari ad un ciclo per giro con l'uso del "Variatore di velocita' nello stesso giro a biella rotante" (come domanda brevetto BA 93 A 000021), possibilmente alimentato con pressioni ottenute da combustione in una camera esterna ad alimentazione continua di carburante.
E* da notare che, quando i due settori di volano che si trovano nella parte superiore (della fig.6), guardano in sopra, i due settori di volano che si trovano nella parte inferiore guardano sotto, in modo da ottenere la equilibratura centrifuga dell'insieme; e, quando i due settori di volano di sopra guardano in direzione contrapposta fra loro, tendendo a far ruotare il disco in un senso, i due settori di volano di sotto, in posizione contrapposta fra loro, tendono a far ruotare il disco in senso opposto, dando stabilita' allo stesso disco.
Dopo aver equilibrato le parti rotanti nel loro insieme, si fa funzionare il motore montato sul telaio principale che, tramite il suo pignone, comanda le due corone che fanno girare, ognuna, i suoi due rispettivi pignoni solidali agli alberi e, quindi, i rispettivi settori di volano.
Una volta raggiunta una buona velocita', si innesta la marcia di avanzamento, ricavata nella scatola (32) che, altro non e' se non la rotazione pulsante del pignone che, ingranando sui due telai circolari dentati, li fa muovere con moto rotatorio pulsante.
Si hanno cosi' quattro spinte "Sgarlata" nello stesso momento, una per ogni settore di volano, ottenendone, cosi·, la risultante che permette di far sollevare da terra e far funzionare il disco volante.
Quando si sfrutta la risultante delle spinte "Sgarlata" con direzione verso l'alto, si ottiene l'effetto del sollevamento; mentre, quando la risultante e' orizzontale, la forza cosi' ottenuta può' essere utilizzata per il traino di un'auto o di una nave, evitando gli organi di trasmissione.
I benefici maggiori si potranno riscontrare, in special modo, applicando la presente invenzione nella costruzione di ogni tipo di veicolo, compresi i dischi volanti.

Claims (4)

  1. RIVENDICAZIONI. 1) Disco volante costituito essenzialmente da un albero con un settore di volano, che può' essere di qualsiasi forma, ed il cui asse di rotazione può' essere spostato secondo qualsiasi piano e direzione, con qualsiasi moto e con qualsiasi frequenza e quantità' di spostamento, allo scopo di ottenere mezzo effetto giroscopico; cioè' effetto giroscopico con risultante in unica direzione.
  2. 2) Disco volante secondo la rivendicazione precedente contraddistinto da ciò' che l'albero di rotazione ed il settore di volano possono invertirsi di ruolo e cioè': l'albero di rotazione, può' prendere le funzioni del settore di volano, ed il settore di volano, può' prendere i ruoli dell' albero di rotazione, naturalmente passando da una posizione intermedia; cioè' ognuno ha per meta* funzioni di albero e per meta' funzioni di settore di volano, tutto questo con l'aiuto di un albero di guida, fatto muovere ad un estremo con movimento ellittico, e sempre restando nell'ambito della presente invenzione.
  3. 3) Disco volante secondo le rivendicazioni precedenti contraddistinto da ciò' che sul settore di volano vi può' essere una parte rotante, e sempre restando nell'ambito della presente invenzione.
  4. 4) Disco volante secondo le rivendicazioni precedenti contraddistinto da ciò' che possono essere usate piu' "coppie" di oggetti meccanici, cioè* albero e il rispettivo settore di volano, e ciò* in molteplici combinazioni, per ottenere una macchina adatta alle esigenze prefissate, e sempre restando nell'ambito della presente invenzione. 5} Disco volante secondo le rivendicazioni precedenti e per come spiegato nella descrizione ed illustrato nel disegno.
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