ITIM960003A1 - Attrezzo registrabile di manovra per viti, dadi, tubi e simili. - Google Patents

Attrezzo registrabile di manovra per viti, dadi, tubi e simili.

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ITIM960003A1 IT96IM000003A ITIM960003A ITIM960003A1 IT IM960003 A1 ITIM960003 A1 IT IM960003A1 IT 96IM000003 A IT96IM000003 A IT 96IM000003A IT IM960003 A ITIM960003 A IT IM960003A IT IM960003 A1 ITIM960003 A1 IT IM960003A1
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Giovanni Battista Boeri
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DESCRIZIONE dell'invenzione industriale dal titolo: "ATTREZZO REGISRTRABILE DI MANOVRA PER VITI, DADI, TUBI E SIMILI"
RIASSUNTO
L'attrezzo secondo l'invenzione comprende:
- una testa (11) -scollante rispetto ad un gambo di manovra(15), dotata di un angolo interno (gamma), e
- una controtesta (12), mobile rispetto alla testa e a detto gambo (15), tramite un organo di registrazione (ad esempio ghiera 16 e gambo filettato 17). dotata di un angolo interno (alfa), in guisa che, in posizione di lavoro con attrezzo chiuso su di un pezzo, la bisettrice (b) dell'angolo gamma coincida con la bisettrice (b) dell'angolo alfa permettendo la presa del pezzo (una vite, dado, tubo o simile) su quattro punti di contatto (11.3, 11.2, 12.3, 12.4), e consenta all'attrezzo di applicare un efficace momento torcente al pezzo serrato facendo forza in direzione di F, mentre è possibile rilasciare il pezzo serrato, e distanziare la testa (11) dalla controtesta (12), applicando sul gambo (15) una forza in direzione di F'.
TESTO DELLA DESCRIZIONE
La presente invenzione concerne un attrezzo registrabile di manovra per dadi, viti, tubi e simili.
Attrezzi registrabili del tipo specificato sono, ad esempio, le cosiddette chiavi universali per viti e dadi, le pinze regolabili per tubi e dadi, le chiavi universali giratubi e simili, le quali comprendono almeno un gambo con testa fissa ed una controtesta mobile rispetto alla testa (ad esempio, mediante vite e dentiera) e che può essere solidale ad altro gambo.
Attrezzi del tipo specificato servono per assicurare una presa solida e sicura di dadi, viti, ghiere, tubi filettati e simili, ed applicare un momento torcente, in modo da stringere o sciogliere il collegamento tra gli stessi ed altri elementi. La presa del pezzo (vite, dado, tubo o simile) è realizzata tra testa e controtesta di detti attrezzi ed è, convenzionalmente, assicurata mediante contatto relativo al massimo su tre punti. Una presa del pezzo in tre punti, non è sempre sufficientemente solida e sicura e, talvolta, provoca la deformazione in una o più zone del pezzo stesso (in particolare in caso di tubi).
Scopo della presente invenzione é quello di provvedere un attrezzo registrabile di manovra per viti, dadi, tubi e simili, che consenta di ovviare ai suddetti inconvenienti e di realizzare una efficace presa del pezzo mediante contatto relativo tra testa e controtesta in almeno quattro punti (tramite i quali applicare al pezzo un momento torcente efficace ad esempio, per stringere il collegamento con altro elemento). Il problema della presa in 4 punti, é già stato da noi (Boeri G.B e Siri S.) affrontato precedentemente, e in data 2D maggio 1996 abbiamo presentato domanda di brevetto per invenzione in Italia, per un attrezzo che risolve il problema della presa in quattro punti; il funzionamento di tale attrezzo non è ancora noto al pubblico in quanto la domanda di brevetto è attualmente coperta da segreto. Rispetto alla nostra invenzione precedente, sopra menzionata, la presente invenzione ha un minore ingombro nella fase di lavoro da cui deriva una indubbia utilità qualora lo spazio per stringere i collegamenti attorno al pezzo sia ridotto, presenta anche il vantaggio di una maggiore manovrabilità in fase di lavoro, e presenta la novità di raggiungere lo stesso scopo, cioè il contatto in quattro punti, mediante una soluzione tecnica che esula dal nostro precedente trovato perchè in esso avevamo una testa fissa ad un gambo ed una controtesta mobile rispetto alla testa , mentre nella presente invenzione abbiamo un unico gambo di manovra con una testa oscillante rispetto a detto gambo, ed una controtesta mobile rispetto alla testa e a detto gambo di manovra, ed oscillante rispetto a detto gambo di manovra.
In vista di tali scopi, la presente invenzione provvede un attrezzo registrabile di manovra per viti, dadi, tubi e simili, la cui caratteristica essenziale forma oggetto della rivendicazione principale, che si intende qui integralmente riportata. Ulteriori caratteristiche vantaggiose risultano nelle rivendicazioni subordinate, che pure si intendono qui integralmente riportate.
Segue la descrizione di una forma di realizzazione dell'attrezzo registrabile di manovra per viti, dadi tubi e simili secondo la presente invenzione, con riferimento ai disegni, allegati, forniti a solo titolo di esempio non limitativo, in cui:
-la fig . 1 è una vista in elevazione di un attrezzo a chiave registrabile (cosiddetta chiave universale) , ad esempio per teste di viti o dadi esagonali e tubi, secondo la forma esemplificativa di attuazione dell'invenzione. La chiave è illustrata in posizione di lavoro chiusa per la presa di una testa di vite esagonale di relativamente grandi dimensioni;
-la fig. 2 è una vista simile a quella di fig. 1, ma illustrante detta chiave in posizione di lavoro chiusa per la presa di una testa di vite esagonale di relativamente piccole dimensioni; -la fig. 3 è una vista in elevazione della chiave secondo le fig. 1 e 2, ma illustrata in posizione aperta, di riposo;
-le fig. 4,5,6 sono delle viste in sezione rispettivamente secondo le linee IV-IV, V-V, VI-VI di fig. 1;
-le fig. 7,8,9,10 sono delle viste in sezione rispettivamente secondo le linee VII-VII, VIII-VIII, IX-IX, X-X di fig. 3.
L'attrezzo si intende qui realizzato in materiale acciaioso in tutte le sue parti (a titolo di esempio non limitativo) .
Nelle fig. 1,5,6 si vede che il gambo di manovra 15 della chiave, ha nella sua parte superiore, due pastrine 15.1, tra loro parallele e distanziate, e solidali a detto gambo 15; queste piastrine 15.1 sono a loro volta solidali con i perni 13 e 14 (tra loro paralleli) , in guisa tale da permettere l'oscillazione della testa 11 e della controtesta 12.
La testa 11 della chiave è formata da:
-un primo tratto 11.1, provvisto di un foro in cui alloggia il perno 13 (in guisa da permettere una parziale rotazione della testa 11 attorno a detto perno); detto tratto 11.1 presenta un fianco interno 11.1' (rivolto verso la controtesta 12) rettilineo, il cui piano è ortogonale al piano di disegno nelle fig. 1, 2, 3;
-un secondo tratto 11.5, formato da due piastrine (fig. 3 e 7), fra loro parallele e distanziate, solidali (ossia fisse) al primo tratto 11.1, che consentono (quando questo sia necessario, ad es. per serrare pezzi di relativamente piccole dimensioni) la penetrazione dell appendice 12.1 della controtesta 12 entro l'apposita scanalatura formata tra dette piastrine 11.5 (es. fig. 2); il tratto 11.5 presenta dei fianchi 11.2 (rivolti verso la controtesta) rettilinei, disposti secondo piani (ortogonali al piano di disegno) e formanti col fianco adiacente 11.1' un angolo ottuso tau;
-un'appendice 11,4, che è saldata all'estremità delle piastrine 11.5 (fig. 3 e 8), di forma tale da poter penetrare tra le piastrine 12.2 della controtesta 12 e permettere il serraggio di pezzi di relativamente piccole dimensioni, come mostra fig. 2; l'appendice 11.4 e l'estremità delle piastrine 11.5 (a cui è saldata), presentano un fianco interno 11.3 rettilineo (e disposto secondo un piano ortogonale al piano di disegno), e formante col suo fianco adiacente 11.2 un angolo gamma sostanzialmente di 120°.
La controtesta 12 è oscillante, rispetto al gambo 15 (come mostrano le fig.l, 3) mediante il perno 14 (il quale è disposto con asse sostanzialmente parallelo all'asse del perno 13 fig. 5).
La controtesta 12 comprende, da un lato, una appendice fissa 12.1 (fig. 10), disposta in guisa da poter penetrare all'occorrenza, fra le piastrine 11.5 della testa 11, come mostra fig. 2; la controtesta 12 comprende dall'altro lato, un'apposita scanalatura, fra le piastrine 12.2 fisse (fig.9), affinchè in questa possa penetrare all*occorrenza l' appendice 11.4 della testa 11, come mostra fig. 2.
La controtesta 12 presenta:
-un fianco 12.3 (formato dai fianchi, della controtesta 12 e dell'appendice 12.1, che sono rivolti verso la testa, e in posizione di lavoro sono paralleli al fianco 11.3 della testa 11) rettilineo (e disposto secondo un piano ortogonale al piano di disegno nelle fig. 1, 2, 3);
-un fianco 12.4 ( formato dai fianchi della controtesta 12 e delle piastrine 12.2, che sono rivolti verso la testa 11, e in posizione di lavoro sono paralleli al tratto 11.2 di detta testa) rettilineo (e disposto secondo un piano ortogonale al piano di disegno nelle fig. 1, 2, 3,), che forma con il fianco adiacente 12.3 un angolo alfa pressoché di 120°(fig.3), disposto in modo che la sua bisettrice b (di cui è traccia in fig. 1 il segmento b, in tratti e punti) sia parallela alla retta r passante per l'asse del gambo filettato 17 e della scanalatura 17.1.
La controtesta 12 è caratterizzata anche da un fianco 12.5 (formato dai fianchi della controtesta 12 e dell'appendice 12.1 che sono rivolti verso il fianco 11.1' della testa 11) pressoché rettilineo (e disposto secondo un piano ortogonale al piano di disegno nelle fig. 1, 2, 3) che, in posizione di lavoro con la chiave chiusa sul pezzo, è in contatto col fianco 11.1' della testa 11, e regge in parte, mediante detto contatto, la spinta impressa alla controtesta 12 dal momento torcente che si ha in posizione di lavoro; il contatto fra i fianchi 11.1' e 12.5, benché utile, come appena spiegato, non è indispensabile, perchè qualora venga applicato all'attrezzo, serrato sul pezzo, un momento torcente (ad esempio per stringere dei collegamenti fra pezzi) gli angoli opposti slfa e gamma tendono ad avvicinarsi serrando sempre più il pezzo ed impedendogli di sfuggire dalla presa; ne consegue che la chiave può essere costruita senza che abbia luogo detto contatto, fra detti fianchi, in posizione di lavoro.
Nella chiave qui descritta il fianco 12.5 è stato magnetizzato affinchè, quando si lavora stringendo il pezzo e poi rilasciandolo, la controtesta 12 rimanga aderente, per strisciamento, al fianco 11.1' della testa 11, questo permette dei serraggi più agevoli e più rapidi sul pezzo senza dover, ogni volta che viene serrato il pezzo, sistemare la controtesta 12 in posizione corretta rispetto alla testa 11; è evidente che lo stesso scopo potrebbe essere raggiunto con altri mezzi (ad esempio, un corpo elastico opportunamente collegato, una guida con opportuni incastri o altro mezzo idoneo) .
Il fianco 12.5 viene altresì fatto interagire con il fianco 11.1' in guisa tale che in qualunque posizione di lavoro, con attrezzo chiuso sul pezzo, gli angoli alfa e gamma abbiano bisettrice comune; perciò si può dire che nella chiave qui descritta (a solo titolo di esempio non limitativo) i fianchi 12.5 e 11.1' cooperano fra loro, mediante relalivo contatto e strisciamento, con la funzione di guidare l'angolo alfa della controtesta 12, distanziandolo opportunamente dal fianco 11.1' della testa 11, per posizionarlo in guisa che, in posizione di lavoro con attrezzo chiuso sul pezzo, gli angoli alfa e gamma abbiano bisettice comune ed il fianco 12.5 sia in contatto con il fianco 11.1'.
La controtesta è provvista di un gambo filettato 17 fisso, e tale gambo filettato 17 è provvisto di una scanalatura rettilinea 17.1 entro cui scorre il perno 14.
Una ghiera di registrazione 16, impegnata per accoppiamento elicoidale rispetto al gambo filettato 17, serve a distanziare opportunamente la controtesta 12 dal gambo di manovra 15; d'altra parte, mediante opportuna rotazione della ghiera di registrazione 16, rispetto al gambo filettato 17, viene mossa la controtesta 12 rispetto alla testa 11 (fig. 1 e 2); in questo modo è possibile modificare in modo continuo --entro un campo dimensionale dipendente sostanzialmente dalla lunghezza della scanalatura 17.1 — la dimensione diagonale b (fig. 1 in tratti e punti) , in guisa da selezionare quella corrispondente al contorno perimetrale esterno ad esagono regolare, di un pezzo (ad esempio, testa di vite, dado) che si vuole inserire tra gli angoli opposti alfa e gamma, mediante presa per accoppiamento di forma sui quattro fianchi 12.4, 12.3, 11.2, 11.3 formanti detti angoli opposti alfa e gamma (come ili. nelle fig. 1 e 2).
Analogamente, un pezzo cilindrico — ad esempio un tubo, il cui contorno periferico esterno è rappresentato nelle fig. 1 e 2 da una circonferenza inscritta in un esagono — può essere manovrato, con l'attrezzo in posizione di lavoro chiusa sul pezzo, mediante presa su quattro punti tra i quattro fianchi 11.2, 11.3, 12.3, 12.4 formanti gli angoli opposti gamma e alfa nella testa 11 e nella controtesta 12.
La registrazione ottenuta, mediante opportuna rotazione della ghiera 16 rispetto al gambo filettato 17, ha anche lo scapo di permettere che per ogni misura di pezzo ( a perimetro esagonale o tubo) — contenuta nel campo dimensionale dell'attrezzo, e dipendente, fra l'altro, dalla lunghezza della scanalatura 17.1— esista una posizione in cui le bisettrici degli angoli alfa e gamma coincidono come è mostrato da fig. 1 e 2.
In posizione di lavoro con attrezzo chiuso sul pezzo, la ghiera 16 è appoggiata sul fianco superiore delle piastrine 15.1 (quello rivolto verso la testa, fig. 1 e 2), sopportando in tal guisa lo sforzo della controtesta 12 mediante appoggio su dette piastrine 15.1 del gambo 15.
Nella chiave qui descritta, l'asse del gambo 17 coincide con l'asse della scanalatura 17.1 ed è raffigurato in fig. 1 e 2 dalla retta r (passante per detti assi); tale retta r è parallela alla bisettrice (segmento b fig. 1) dell'angolo alfa, e in posizione di lavoro, con chiave chiusa sul pezzo, questa retta r è parallela anche al fianco 11.1' della testa 11; a sua volta il fianco 11.1' è costruito in modo da essere parallelo alla bisettrice ( b) dell'angolo gamma della testa 11; questa disposizione delle varie parti, l'una relativa all'altra, fa cooperare testa 11 e controtesta 12 in modo che, mentre la controtesta 12 avanza verso la testa 11, per poter serrare pezzi di dimensioni via via più piccole, l'angolo alfa avrà sempre, in posizione di lavoro con attrezzo chiuso sul pezzo, bisettrice comune con l'angolo gamma (fig. 1 e 2); è ovvio che queste condizioni di parallelismo, sono descritte a titolo di esempio non limitativo, e solo per comprendere il funzionamento della chiave qui descritta; si potrebbero infatti disporre in modo diverso alcune linee, fare alcune parti, come il fianco 12.5 o la scanalatura 17.1, curve □ con altre forme, e se il tutto è predisposto per cooperare opportunamente, si verifica ugualmente che in posizione di lavoro, con attrezzo chiuso sul pezzo, le bisettrici degli angoli alfa e gamma sono comuni.
La condizione, della bisettrice comune degli angoli alfa e gamma (fig. 1 segmento b in tratti e punti), in tutte le posizioni di lavoro con attrezzo serrato sul pezzo, è quella che permette il contatto relativo di testa e controtesta in quattro lati di un organo a contorno esagonale (ad es. dado, testa di vite ecc.) ovvero in quattro punti di un organo a contorno circolare (ad es. un tubo); nella chiave qui descritta, a titolo di esempio non limitativo, gli angoli opposti alfa e gamma sono uguali, ma in alcuni usi (come ad esempio chiavi per il serraggio di tubi), detti angoli opposti possono anche essere diversi fra loro e se viene rispettata la condizione della bisettrice comune di detti angoli opposti, in posizione di lavoro con attrezzo chiuso sul pezzo, la condizione del contatto fra il pezzo ed i quattro fianchi 12.4, 12.3, 11.2, 11.3, si verificherà ugualmente; analogamente, con la chiave qui descritta si possono serrare, su quattro fianchi, pezzi a perimetro esagonale, ma sarebbe possibile serrare pezzi di altre forme, sempre su quattro fianchi, modificando opportunamente l'ampiezza degli angoli opposti alfa e gamma, per citare un esempio volendo serrare un pezzo quadrato detti angoli opposti saranno ciascuno di 90°. Altra caratteristica vantaggiosa, nel funzionamento della chiave qui descritta, è che agendo sul gambo 15 nel senso di F (fig. 1) e con la testa 11 ferma, i vertici degli angoli opposti gamma ed alfa tenderanno ad avvicinarsi, stringendo sempre più il pezzo serrato fra detti angoli opposti di testa e controtesta, conferendo così all'attrezzo un'utile azione autoserrante che favorisce la presa del pezzo; mentre agendo sul gambo 15 nel senso di F ', contrario ad F, i vertici di detti àngoli tenderanno a distanziarsi sempre più permettendo di liberare il pezzo serrato, come si vede dalle fig. 1 e 3.
Questa proprietà dell'attrezzo, permette di usare la chiave in un caratteristico funzionamento a "cricchetto".
La chiave, con le sue caratteristiche consegue, inoltre, un effetto simile a quello di una chiave fissa, pur conservando i vantaggi propri di una chiave registrabile.
Inoltre, nell'attrezzo secondo l'invenzione i quattro punti di presa del pezzo sono anche punti di applicazione di forza al pezzo stesso, almeno quando viene stretto il collegamento rispetto ad altro pezzo.
Naturalmente, numerose varianti potranno, in pratica essere apportate rispetto a quanto descritto ed illustrato a solo titola di esempio non limitativo, senza per questo uscire dall'ambito dell'invenzione e quindi dal dominio della presente privativa industriale.

Claims (11)

  1. R I V E N D I C A Z I O N I 1. Attrezzo registrabile di manovra per viti, dadi, tubi e simili caratterizzato da ciò, che comi.rende una testa (11) oscillante rispetto ad un gambo di manovra (15) ed una controtesta (12) mobile rispetto alla testa (11) e rispetto a detto gambo di manovra(15), ed oscillante rispetto al gambo di manovra (15) stesso, e da ciò, che testa (11) e controtesta (12) presentano — ad attrezzo chiuso su di un pezzo, quale una testa di vite, un dado, un tubo o simile — rispettivi angoli interni opposti (gamma - alfa) ed aventi bisettrice comune, e da ciò, che detta controtesta è registrabile e guidata rispetto a detta testa affinchè, ad attrezzo chiuso sul pezzo, l'angolo gamma abbia bisettrice comune con l'angolo alfa, di guisa che l'attrezzo consente la presa di pezzi di diverse forme e/o dimensioni tra detta testa e detta controtesta in detti angoli opposti su quattro punti di contatto (ad esempio 11.2, 11.3, 12.4, 12.3).
  2. 2. Attrezzo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato da ciò, che gli assi di oscillazione (perni 13 e 14) di testa (11) e controtesta (12) sono fra loro paralleli.
  3. 3. Attrezzo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato da ciò, che detta testaΊ1) presenta un angolo interno (gamma) formato tra due suoi fianchi interni adiacenti (11.2, 11.3), e che detta controtesta(12) presenta un angolo interno (alfa) formato tra due suoi fianchi interni adiacenti (12.3, 12.4) di guisa che, ad attrezzo in posizione di lavoro chiusa, tra la testa da una parte e la controtesta dall'altra parte, può serrare un organo .a contorno esterno poligonale (ad esempio testa di vite, dado o simile), in presa per accoppiamento di forma su quattro lati tra i quattro fianchi formanti detti angoli opposti, ovvero un organo tubolare, disposto in detti angoli opposti, mediante presa per contatto su almeno quattro punti in detti fianchi della testa e della controtesta.
  4. 4. Attrezzo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato da ciò, che testa (11) e controtesta (12) sono conformate (ad esempio forma e posizione del fianco 11.1', forma e posizione del fianco 12.5, forma e posizione del gambo 17, forma e posizione della scanalatura 17.1, forma e posizione della ghiera 16, forma e posizione delle piastrine 15.1 , forma e posizione dei perni 13 e 14, posizione degli angoli alfa e gamma rispetto alle altre parti) per cooperare tra loro in guisa che, ad attrezzo in posizione di lavoro chiusa sul pezzo, la bisettrice degli angoli alfa e gamma sia comune, ed il fianco (12.5) della controtesta sia in contatto almeno in un punto al fianco(ll.l') della testa.
  5. 5. Attrezzo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che in posizione di lavoro, con attrezzo chiuso sul pezzo, le bisettrici degli angoli (alfa e gamma) sono comuni ma il fianco (12.5) della controtesta (12) e il fianco (11.1') della testa (11) non sono tra loro in contatto.
  6. 6. Attrezzo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato da ciò, che il fianco (12.5) della controtesta è tenuto in contatto con il fianco (11.1') della testa, per mezzo di un organo di richiamo (ad es. attrazione magnetica, corpo elastico opportunamente collegato, guide ad incastri ecc.) anche quando l'attrezzo è in posizione di riposo, cioè non serrato sul pezzo.
  7. 7. Attrezzo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato da ciò, che ad una parziale rotazione del gambo di manovra (15) in un senso, rispetto alla testa e/o alla controtesta, corrisponde un avvicinamento degli angoli opposti (gamma e alfa) di testa e controtesta che permette di serrare il pezzo, e che ad una parziale rotazione in senso opposto del gambo (15), rispetto alla testa e/o alla controtesta, corrisponde un allontanamento di detti angoli opposti che permette di rilasciare il pezzo.
  8. 8. Attrezzo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che testa (11) e controtesta (12) ·sono fra loro distanziate o avvicinate mediante un organo di comando e registrazione (ad esempio mediante una ghiera filettata 16 impegnata per accoppiamento elicoidale rispetto ad un gambo filettato 17), oltre che dalla parziale rotazione del gambo di manovra (15) rispetto alla testa e alla controtesta, che consente di modificare in modo continuo — entro il campo dimensionale di pezzi che l'attrezzo permette di serrare e che dipende sostanzialmente, ad esempio, dalla lunghezza della scanalatura (17.1) e del fianco (11.1') della testa — la dimensione diagonale (b), corrispondente al contorno poligonale esterno di un pezzo (ad es. testa di vite o dado), inserito tra gli angoli opposti (gamma e alfa), mediante presa per accoppiamento di forma su quattro fianchi (ad es. 11.2, 11.3, 12.3, 12.4) tra testa e controtesta, ovvero la dimensione diametrale corrispondente al contorno circonferenziale esterno di un pezzo cilindrico — ad esempio un tubo — , inserito tra detti angoli opposti, mediante presa su quattro punti tra detti fianchi formanti detti angoli opposti nella testa e nella controtesta , e che ha quindi lo scopo di permettere che per ogni dimensione di pezzo <(>a contorno poligonale o circolare) — contenuta nel campo dimensionale dell'attrezzo — esista una posizione in cui le bisettrici di detti angoli opposti coincidono.
  9. 9. Attrezzo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato da ciò, che testa (11) e controtesta (12) presentano delle appendici (ad esempio 11.4 e 12.1) e delle scanalature (ad esempio fra le piastrine 11.5 e fra le piastrine 12.2), atte ad incastrarsi le une nelle altre per permettere di serrare nell'attrezzo anche pezzi di relativamente piccole dimensioni.
  10. 10. Attrezzo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato da ciò, che gli angoli interni opposti (alfa e gamma, aventi bisettrice comune, con attrezzo serrato sul pezzo) sono fra loro identici.
  11. 11. Attrezzo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato da ciò, che gli angoli interni opposti (alfa e gamma aventi bisettrice comune, con attrezzo serrato sul pezzo) sono fra loro diversi. Il tutto sostanzialmente come descritto ed illustrato e per gli scopi specificati.
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