ITTO960425A1 - Attrezzo registrabile di manovra per viti, dadi, tubi e simili. - Google Patents

Attrezzo registrabile di manovra per viti, dadi, tubi e simili. Download PDF

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ITTO960425A1
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Giovanni Battista Boeri
Sergio Siri
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Giovanni Battista Boeri
Sergio Siri
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Description

DESCRIZIONE dell'invenzione industriale dal titolo:
"ATTREZZO REGISTRABILE DI MANOVRA PER VITI, DADI, TUBI E SIMILI"
TESTO DELLA DESCRIZIONE
La presente invenzione concerne un attrezzo registrabile di manovra per viti, dadi, tubi e simili.
Attrezzi registrabili del tipo specificato sono, ad esempio, le cosiddette chiavi universali per viti e dadi, le pinze regolabili per tubi e dadi, le cosiddette chiavi universali giratubi e simili, le quali comprendono almeno un gambo con testa fissa ed una controtesta mobile rispetto alla testa (ad esempio, mediante vite e dentiera) e che può essere solidale ad altro gambo.
Attrezzi del tipo specificato servono per assicurare un presa solida e sicura di dadi, viti, ghiere, tubi filettati e simili ed applicare un momento torcente, in modo da stringere o sciogliere il collegamento tra gli stessi ed altri elementi.
La presa del pezzo (vite, dado, tubo o simili) è realizzata tra testa e controtesta di detti attrezzi ed è, convenzionalmente, assicurata mediante contatto relativo al massimo su tre punti.
Una siffatta presa del pezzo (che, ad esempio, durante il serraggio del collegamento consente di ripartire solo tra i tre punti di presa il momento torcente applicato al pezzo che viene ruotato) non sempre è sufficientemente solida e sicura e, talvolta, provoca la deformazione in una o più zone del pezzo stesso (in particolare, in caso di tubi).
Scopo principale della presente invenzione è quello di provvedere un attrezzo registrabile di manovra per viti, dadi, tubi e simili, che consenta di ovviare ai suddetti inconvenienti.
In particolare, scopo dell'invenzione è quello di provvedere un attrezzo come indicato, che consenta di realizzare una presa solida e sicura del pezzo mediante contatto relativo tra testa e controtesta in almeno quattro punti (tramite i quali applicare al pezzo un momento torcente efficace, ad esempio, per stringere il collegamento con altro elemento). In vista di tali scopi, la presente invenzione provvede un attrezzo registrabile di manovra per viti, dadi, tubi e simili, la cui caratteristica essenziale forma oggetto della rivendicazione principale, che si intende qui integralmente riportata.
Ulteriori caratteristiche vantaggiose risultano nelle rivendicazioni subordinate, che pure si intendono qui integralmente riportate.
Segue la descrizione dettagliata di alcune forme esemplificative di realizzazione dell'attrezzo registrabile di manovra per viti, dadi, tubi e simili secondo la presente invenzione, con riferimento ai disegni allegati, fomiti a solo titolo di esempio non limitativo, in cui:
- la fig. 1 è una vista in elevazione di un attrezzo a chiave registrabile (cosiddetta chiave universale), ad esempio per teste di viti o dadi esagonali, secondo una prima forma esemplificativa di attuazione dell'invenzione, la chiave essendo illustrata in posizione di lavoro chiusa per la presa di una testa di vite esagonale di relativamente grandi dimensioni;
- la fig. 2 è una vista simile a quella di fig. 1, ma illustrante detta chiave in posizione di lavoro chiusa per la presa di una testa di vite esagonale di relativamente piccole dimensioni;
- la fig. 3 è una vista in elevazione della chiave secondo le figure 1 e 2, ma illustrata in posizione aperta di riposo; - le figure da 4 a 6 sono delle viste in sezione, rispettivamente secondo le linee di IV-IV, V-V e VI-VI di fig. 1;
- le figure 7 e 8 sono delle viste in sezione, rispettivamente secondo le linee VII-VII e VIII-VIII di fig. 3;
- la fig. 9 è una vista parziale in elevazione di un attrezzo a chiave universale cosiddetta chiave giratubo, secondo un'altra forma esemplificativa di attuazione della presente invenzione;
- la fig. 10 è una vista in elevazione di un attrezzo a chiave universale, ad esempio per teste di viti o dadi esagonali, secondo un'ulteriore forma di attuazione della presente invenzione con gambo interrotto per chiarezza illustrativa; - le figure da 11 a 14 sono delle viste in sezione, rispettivamente secondo le linee XI-XI, XII-XII, XIII-XIII e XIV-XIV di fig. 10.
Con riferimento, anzitutto, alle figure da 1 a 8, con 10 (figg. da 1 a 3)è indicato un attrezzo a chiave registrabile (cosiddetta chiave universale), ad esempio per teste di viti e dadi esagonali, secondo una prima forma esemplificativa di attuazione della presente invenzione.
Detta chiave 10 comprende una testa 11 fissa ad un gambo astiforme cilindrico metallico 12, sostanzialmente ad "L" capovolta.
La testa 11 è formata da una coppia di piastrine metalliche 11.1 (cfr.ad es. fig. 7), tra loro parallele e distanziate e tra le quali sono saldati, ad un estremo, il ramo minore di detto gambo 12 e, all'altro estremo, un beccuccio metallico 11.2.
Detta testa 11 presenta:
- un primo tratto rettilineo 11.11 prossimale al gambo 12, i cui fianchi 11.11 ' (cfr. ad es. fig. 3) sono disposti secondo piani sostanzialmente (ortogonali al piano di disegno nelle figure da 1 a 3 e) paralleli all'asse del ramo maggiore del gambo stesso,
un secondo tratto 11.12, il cui fianco interno 11.12 ' (ossia rivolto verso il gambo 12) è rettilineo ed è inclinato rispetto al corrispondente fianco 11.11 ' del primo tratto 11.11 secondo un angolo interno ottuso,
- un terzo tratto 11.13, il cui fianco interno 11.13' (ossia rivolto verso il gambo 12) è disposto secondo un piano sostanzialmente ortogonale all' asse del ramo maggiore del gambo stesso,
- un quarto tratto 11.14, compreso nel beccuccio 11.2, il cui fianco 11.14 ' interno (ossia rivolto verso il gambo 12) forma con il corrispondente fianco interno 11.13 ' di detto terzo tratto 11.13 un angolo interno ottuso, detto nel seguito angolo alfa, sostanzialmente di 120° secondo l 'esempio. Sul gambo 12, è montato per scorrimento assiale un cursore tubolare 13, coassiale. Detto cursore 13, ad un estremo, presenta una appendice a forcella 13.1 (cfr. fig. 4) , guidata a strisciamento contro il fianco interno 11.11 ' del primo tratto rettilineo 11.11 della testa 11, mentre all ' altro estremo, distale dalla testa 11, appoggia contro una ghiera di registrazione 14, impegnata per accoppiamento elicoidale rispetto al gambo 12, che è corrispondentemente filettato in parte, in prossimità della testa 11.
Una controtesta a piastrina metallica 15 è articolata oscillante rispetto al cursore 13 mediante un perno 15.1 (fig. 4), fisso in detta appendice a forcella 13.1 del cursore 13 ed avente asse sostanzialmente ortogonale rispetto a quello del ramo maggiore dello stelo 12 e parallelo ai fianchi 11.11' della testa 11.
Detta controtesta 15 è disposta passante e mobile tra le piastrine 11.1 della testa 11 ed è prolungata, oltre il perno 15.1, in un gambo metallico fisso 16. Una spina cilindrica 16.1 (cfr. figg. 1, 3 e 6) limitatrice di oscillazione, ad asse parallelo a quello del perno 15.1, è fissata al gambo 16 ed appoggia — nelle posizioni estreme consentite di oscillazione in apertura e chiusura della controtesta 15 attorno al perno 15.1 rispetto alla testa 11 — contro il fianco 11.11' esterno del primo tratto rettilineo 11.11 della testa 11. Detta controtesta 15 presenta un fianco superiore rettilineo 15.2 (fig. 3) che, a chiave in posizione di lavoro chiusa su un pezzo (figg. 1, 2), è sostanzialmente parallelo rispetto al fianco interno 11.13' del terzo tratto 11.13 della testa 11.
Un corsoio a cavaliere 17 (cfr. ad es. figg. 4 e 8), ad esempio in metallo, è montato sulla controtesta 15 per scorrere lungo detto fianco rettilineo 15.2, mentre è guidato in corrispondenti scanalature rettilinee 15.3 (figg. 1-3), provviste nelle facce laterali maggiori opposte della controtesta 15, mediante sferette prigioniere 15.4, liberamente rotanti.
Detto corsoio 17 presenta una appendice solidale 17.1, a guisa di linguetta estesa ed interposta mobile tra le piastrine 11.1 della testa 11 e che sopporta almeno una sferetta prigioniera 17.2 (fig. 5), liberamente rotante e scorrevole in una corrispondente scanalatura rettilinea di guida 11.120 provvista sulla faccia interna contrapposta di una piastrina 11.1 della testa 11. Detta scanalatura di guida 11.120 è estesa almeno per pari lunghezza e secondo una direzione sostanzialmente parallela rispetto al fianco interno 11.12' del secondo tratto rettilineo 11.12 della testa 11. Inoltre, detto corsoio 17, ad un estremo, con un suo fianco è giustapposto a strisciamento contro detto fianco interno 11.12' del secondo tratto 11.12 della testa 11.
Il fianco opposto 17.4 del corsoio 17 forma con il fianco rettilineo superiore 15.2 della controtesta 15 un angolo ottuso, detto nel seguito angolo gamma, uguale all'angolo alfa nella testa 11.
In particolare, a chiave in posizione di lavoro chiusa su un pezzo, detto fianco 17.4 del corsoio 17 è opposto e parallelo rispetto al fianco interno 11.14' del quarto tratto 11.14 della testa 11.
Detto corsoio 17 è esteso verso la testa 11 mediante un'aletta mediana fissa 17.5, che prolunga il fianco 17.4 del corsoio 17 verso detti tratti secondo e terzo della testa 11, tra le cui piastrine 11.1 l'aletta stessa può anche penetrare (cfr. fig. 2).
Nella disposizione sopra descritta ed a chiave in posizione di lavoro chiusa su un pezzo (figg. 1 e 2), detti angoli alfa e gamma sono opposti ed hanno bisettrice comune (di cui è traccia in fig. 1 il segmento d in linea a tratti e punti) e parallela a detto fianco interno 11.12' di detto secondo tratto rettilineo 11.12 della testa 11 (ossia parallela alla direzione di spostamento del corsoio 17 rispetto alla testa 11 secondo la guida 11.120), e ciò in qualunque posizione relativa del corsoio 17 sia rispetto al fianco superiore 15.2 della controtesta 15, sia rispetto al fianco interno 11.12' del secondo tratto 11.12 della testa 11. Pertanto, a chiave 10 in posizione di lavoro chiusa, tra la testa 11, da una parte, e la controtesta 15 ed il corsoio 17, dall'altra parte, può essere inserito un organo a contorno perimetrale esagonale (ad esempio testa di vite o dado), in presa per accoppiamento di forma tra i quattro fianchi 11.13', 11.14', 15.2 e 17.4 formanti detti angoli opposti alfa e gamma (come illustrato nelle figure 1 e 2).
Inoltre, mediante tale disposizione, seguendo ogni oscillazione della controtesta 15 attorno al perno 15.1, detto corsoio 17 è portato a scorrere lungo il fianco superiore 15.2 della controtesta medesima, ad esempio tra una posizione retratta (fig. 3) ed una posizione avanzata (fig. 2) rispetto all'estremità del fianco superiore 15.2 distale rispetto al fianco 11.12'della testa 11.
D'altra parte, mediante opportuna rotazione della ghiera di registrazione 14 rispetto al gambo filettato 12, viene mossa la controtesta 15 rispetto alla testa 11 e, con essa, il corsoio 17 che, seguendo per contatto strisciante il fianco inclinato 11.12' del secondo tratto di testa 11.12, è pure portato a scorrere lungo detto fianco superiore 15.2 della controtesta 15, tra una posizione retratta (fig. 1) ed una posizione avanzata (fig.2) rispetto all'estremità del fianco 15.2 stesso distale rispetto al fianco 11.12'della testa 11. In tal guisa, è possibile modificare in modo continuo — entro un campo dimensionale dipendente sostanzialmente dalla lunghezza della guida 11.120 — la dimensione diagonale d (fig. 1), in guisa da selezionare quella corrispondente al contorno perimetrale esterno ad esagono regolare di un pezzo (ad esempio, testa di vite, dado) che si vuole inserire tra gli angoli opposti alfa e gamma mediante presa per accoppiamento di forma sui quattro fianchi 11.13', 11.14’, 15.2 e 17.4 tra testa 11 e controtesta 15 con corsoio 17.
Analogamente, un pezzo cilindrico — ad esempio un tubo, il cui contorno periferico esterno è rappresentato nelle figure 1 e 2 da una circonferenza inscritta in un esagono — può essere manovrato, con la chiave 10 in posizione di lavoro chiusa sul pezzo, mediante presa su quattro punti tra i quattro fianchi 11.14', 11.13' e 15.2, 17.4 formanti gli angoli opposti alfa e gamma nella testa 11 e nella controtesta 15 con corsoio 17.
La fig. 9 illustra un attrezzo a chiave universale cosiddetta chiave giratubo, realizzata secondo un'altra forma esemplificativa di realizzazione della presente invenzione ed indicata con 20.
Per semplificazione espositiva, le parti della chiave universale giratubo 20 simili a quelle della chiave universale per teste di viti e dadi 10 sopra descritta non sono ulteriormente esplicate e sono indicate con numeri di riferimento aumentati del valore costante 200.
Nella chiave 20 chiusa in posizione di lavoro su un pezzo (fig. 9), i fianchi opposti 211.14'/217.4 e 211.13'/215.2 sono tra loro paralleli e gli angoli alfa'. tra i fianchi interni contigui 211.13'e 211.14' della testa 211, e gamma', tra il fianco superiore 215.2 della controtesta 215 ed il fianco contiguo 217.4 del corsoio 217, sono identici e pari ciascuno a 150°. Inoltre, detti angoli alfa' e gamma' sono tra loro opposti e hanno bisettrice comune (di cui è traccia il segmento d' in linea a tratti e punti). Detta bisettrice d' è parallela al fianco interno 211.12' della testa 211, cioè alla direzione di spostamento del cursore 217 rispetto alla testa fissa 211 (lungo la guida di scorrimento 211.120). Nella chiave 20 chiusa in posizione di lavoro, può essere inserito un organo a contorno perimetrale esterno dodecagonale, come illustrato in fig. 9 (od un organo tubolare, la cui sezione trasversale presenta una circonferenza esterna inscritta in un dodecagono), disponendolo negli angoli opposti alfa' e gamma' mediante presa per accoppiamento di forma tra i quattro fianchi 211.13', 211.14', 215.2 e 217.4 (o per contatto su quattro punti in detti fianchi) nella testa 211 e nella controtesta 215 con corsoio 217.
Va da sé, che per la presa di tubi, la chiave 20 può anche presentare angoli alfa' e gamma' tra loro differenti, ma aventi comunque, a chiave 20 chiusa in posizione di lavoro su un pezzo, bisettrice comune e parallela al fianco interno 211.12' della testa 211. In tal caso, a chiave chiusa, il fianco superiore 215.2 della controtesta 215 non è parallelo al fianco interno 211.13' della testa 211 (motivo per cui tale soluzione non serve per la presa di dadi e simili).
Con riferimento ora alle figure da 10 a 14, con 30 (fig. 10) è indicata una chiave universale, ad esempio per teste di viti o dadi esagonali, secondo un'ulteriore forma di realizzazione del presente invenzione. In questo caso le parti della chiave 30 simili a quelle della chiave 10 sopra descritta sono indicate con numeri di riferimento aumentati del valore costante 300 e non vengono ulteriormente esplicate.
La chiave 30 presenta una testa 311 fissa ad un gambo 312. Detta testa 311 è formata da due piastrine metalliche 311.1 (fig. 11), tra loro distanziate e parallele e tra cui sono saldati, ad un estremo, un'estremità del gambo 312 e, all'altro estremo, un beccuccio 311.2.
Detta testa 311 presenta un primo tratto 311.11 a fianchi rettilinei e paralleli 311.11'.
Una controtesta a piastrina 315 è interposta parzialmente e mobile tra le piastrine 311.1 della testa 311 ed è guidata — tramite una appendice fissa 315' (fig. 14) — per strisciamento lungo un fianco 311.11', detto fianco interno, di detto primo tratto 311.11 della testa 311 stessa, a partire dalla sua estremità inferiore, prossimale al gambo 312.
La testa 311 presenta, inoltre:
- un secondo tratto 311.12, il cui fianco interno 311.12' (ossia rivolto verso la controtesta 315) è rettilineo ed è inclinato rispetto al corrispondente fianco 311.11' del primo tratto 311.11 secondo un angolo interno ottuso,
- un terzo tratto 311.13, compreso nel beccuccio 311.2 ed il cui fianco interno 311.13' (ossia rivolto verso la controtesta 315) è disposto secondo un piano sostanzialmente parallelo al fianco superiore, rettilineo, 315.2 della controtesta 315, e
- un quarto tratto 311.14, compreso nel beccuccio 311.2 ed il cui fianco 311.14' interno (ossia rivolto verso la controtesta 315) forma con il corrispondente fianco interno 311.13' di detto terzo tratto 311.13 un angolo interno ottuso, detto nel seguito angolo alfa", sostanzialmente di 120°.
Un corsoio a cavaliere 317 è montato sulla controtesta 315 per scorrere lungo detto fianco rettilineo 315.2, mentre è guidato in corrispondenti scanalature rettilinee 315.3, provviste nelle facce laterali maggiori opposte della controtesta 315, mediante sferette prigioniere 315.4 liberamente rotanti.
Detto corsoio 317 presenta una appendice solidale 317.1, a guisa di linguetta estesa ed interposta mobile tra le piastrine 311.1 della testa 311 e che sopporta almeno una sferetta prigioniera 317.2, liberamente rotante e scorrevole in una corrispondente scanalatura rettilinea di guida 311.120 provvista sulla faccia interna contrapposta di una piastrina 311.1 della testa 311. Detta scanalatura di guida 311.120 è estesa almeno per pari lunghezza e secondo una direzione sostanzialmente parallela rispetto al fianco interno 311.12' del secondo tratto rettilineo 311.12 della testa 311. Inoltre, detto corsoio 317, ad un estremo, con un suo fianco è giustapposto a strisciamento contro detto fianco interno 311.12'del tratto 311.12 della testa 311.
Il fianco opposto 317.4 del corsoio 317 forma con il fianco rettilineo superiore 315.2 della controtesta 315 un angolo ottuso, detto angolo gamma", uguale ed opposto all'angolo alfa" nella testa 311. Detti angoli alfa" e gamma" hanno bisettrice (d") comune e parallela rispetto al fianco interno 311.12'della testa 311.
In particolare, detto fianco 317.4 del corsoio 17 è opposto e parallelo rispetto al fianco interno 311.14' del quarto tratto 311.14 della testa 311.
La controtesta 315 sopporta una vite senza fine 318, liberamente girevole ed impegnata con una corrispondente dentiera 318', provvista lungo i fianchi esterni, rettilinei consecutivi 311.11' e 312.12'dei tratti primo e secondo della testa 311, in guisa da essere mossa — mediante rotazione di detta vite 318 — in moto rettilineo alternativo, mentre è guidata lungo il detto fianco interno 311.11' della testa 311.
Con 319 è indicata un'altra appendice fissa, mediante la quale la controtesta 315 è guidata per strisciamento lungo i fianchi esterni 311.11' e 312.12' della testa 311, allo scopo di mantenere sempre — anche con chiave 30 sotto sforzo la condizione di parallelismo tra i fianchi opposti 315.2 e 311.13' e di evitare che la vite senza fine 318 sia soggetta a sforzi.
Quando la controtesta 315 viene traslata rispetto alla testa 311, solidalmente con essa si sposta anche il corsoio 317, guidato rispetto alla scanalatura 311.120 e che, seguendo per contatto strisciante il fianco inclinato 311.12' del secondo tratto di testa 311.12, è portato a scorrere lungo detto fianco superiore 315.2 della controtesta 315, tra una posizione retratta (fig. 10) ed una posizione avanzata rispetto all'estremità del fianco superiore 315.2 distale rispetto al fianco 311.12' della testa 311.
In tal guisa, è possibile modificare in modo continuo — entro un campo dimensionale dipendente sostanzialmente dalla lunghezza della guida 311.120 e/o del fianco 311.12'— la dimensione diagonale d" (tracciata con linea a tratti e punti in fig. 10), in guisa da selezionare quella corrispondente al contorno perimetrale esterno ad esagono regolare di un pezzo (ad esempio, testa di vite, dado) che si vuole inserire tra gli angoli opposti alfa" e gamma". mediante presa per accoppiamento di forma sui quattro fianchi 311.14', 311.13', 315.2 e 317.4 tra testa 311 e controtesta 315 con corsoio 317.
Si noterà che, nella chiave 30 prevista essenzialmente per la manovra di dadi e simili, i fianchi opposti 311.14 e 317.4 sono scelti di limitata lunghezza. Ciò consente la presa di pezzi a contorno esterno esagonale anche di piccole dimensioni, mantenendo sempre ridotte le dimensioni di ingombro dell'attrezzo chiuso sul pezzo.
Tuttavia, con la chiave 30 potrebbe essere manovrato anche un pezzo cilindrico, mediante presa su quattro punti tra i quattro fianchi 311.14', 311.13' e 315.2, 317.4 formanti gli angoli opposti alfa" e gamma" nella testa 311 e nella controtesta 315 con corsoio 317.
Tale funzionamento della chiave 30 è assicurato dal fatto, che gli angoli alfa" e gamma" in qualsiasi posizione relativa della controtesta 315 con corsoio 317 rispetto alla testa 311 — hanno bisettrice comune (di cui è traccia in fig. 10 il segmento d") e parallela alla direzione di spostamento del corsoio 317 rispetto alla testa 311, ossia parallela al fianco interno 311.12'della testa 311.
Va da sé che, in variante rispetto a quanto sopra descritto ed illustrato, il fianco superiore della controtesta dell'attrezzo secondo l'invenzione può essere conformato con profilo ad angolo fisso, anziché essere rettilineo, detto angolo fisso — a chiave in posizione di lavoro chiusa — essendo opposto e presentando bisettrice comune rispetto all'angolo interno fisso provvisto tra i fianchi interni dei tratti terzo e quarto della testa.Viene così semplificata la struttura dell'attrezzo, omettendo il corsoio e le relative guide. In tal caso, la controtesta mobile è essa stessa guidata a scorrere rispetto alla testa fissa secondo una direzione parallela a quella individuata dalla bisettrice comune a detti angoli opposti, ad esempio lungo un fianco interno della testa.
Come risulta da quanto precede, l'attrezzo secondo la presente invenzione permette di applicare un momento torcente a teste di viti, dadi, tubi e simili mediante presa solida e sicura su quattro punti di contatto. In particolare, tra tutti i detti quattro punti di contatto è uniformemente ripartito il momento torcente applicato ad un pezzo tramite l 'attrezzo, quando viene stretto il collegamento rispetto ad altro pezzo. Gli sforzi sono, pertanto, ripartiti più uniformemente sul pezzo, che è meno soggetto a rischi di deformazione.
D'altra parte, nella disposizione di lavoro dell ' attrezzo in posizione di lavoro chiuso su un pezzo, si realizza tra testa e controtesta un'azione autoserrante che favorisce la presa del pezzo, stante la geometria del sistema di presa tra angoli opposti con bisettrice comune ed in cui uno di detti angoli è mobile rispetto all 'altro secondo una direzione parallela alla bisettrice stessa. Si consegue, quindi, un effetto simile a quello di una chiave fissa, pur conservando i vantaggi propri di una chiave registrabile.
Naturalmente, numerose varianti potranno, in pratica, essere apportate rispetto a quanto descritto ed illustrato a solo titolo di esempio non limitativo, senza per questo uscire dall'ambito dell 'invenzione e quindi dal dominio della presente privativa industriale.
Così, ad esempio, nell'attrezzo secondo la presente invenzione, la sopra descritta geometria del sistema di presa tra angoli opposti con bisettrice comune e relativamente tra loro mobili parallelamente alla bisettrice stessa può ampiamente variare rispetto a quanto descritto ed illustrato a solo titolo di esempio.
A fini esplicativi si espongono le seguenti considerazioni, comunque non limitative dell'ambito di protezione del presente invenzione.
Considerando in fig. 9 le linee di traccia AB e CD dei due piani ortogonali, rispettivamente, al fianco interno 211.13' della testa 211 e contenente il vertice B dell'angolo gamma' ed al fianco superiore 215.2 della controtesta 215 e contenente il vertice D dell'angolo alfa'. detta bisettrice d' individua due angoli alterni interni tau', che nell'esempio sono di 15" ciascuno.
La relazione che lega l'angolo tau' ad esempio all'angolo alfa'è: tau1 = 90° - 1⁄2 alfa'.
Supposti per comodità espositiva gli angoli alfa' e gamma' tra loro uguali, si possono quindi stabilire le seguenti relazioni tra angoli alfa' gamma' e tau' e differenti poligoni regolari presentanti come angoli interni alfa' = gamma': angolo alfa' (= gamma' ) // angolo tau' // poligono regolare
Come risulta dalla tabella che precede, a seconda dell'angolo interno di poligono regolare alfa' = gamma' scelto, l'angolo tau' è univocamente determinato. E ' quindi univocamente determinato, in modo corrispondente, l'angolo di inclinazione — rispetto al fianco superiore della controtesta a chiave chiusa su un pezzo — del fianco interno del secondo tratto della testa dell 'attrezzo e quindi della guida della controtesta stessa o del corsoio (se previsto) scorrevole lungo detto fianco superiore.
Come risulta da quanto precede, l ' attrezzo secondo la presente invenzione a geometria di presa di un pezzo tra angoli opposti con bisettrice comune e relativamente tra loro mobili parallelamente alla bisettrice stessa è applicabile ad una ampia varietà di chiavi, pinze e simili, quali una chiave cosiddetta a pappagallo, una chiave cosiddetta "inglese" od una pinza per bulloni tipo "knipex" .
Inoltre, nell 'attrezzo secondo l' invenzione i quattro punti di presa del pezzo sono anche punti di applicazione di forza al pezzo stesso, almeno quando viene stretto il collegamento rispetto ad altro pezzo.

Claims (7)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Attrezzo registrabile di manovra per viti, dadi, tubi e simili, comprendente un testa fissa ad un rispettivo gambo ed una controtesta mobile rispetto alla testa, caratterizzato da ciò, che testa (11, 211, 311) e controtesta (15, 215, 315) presentano — ad attrezzo chiuso su un pezzo, quale una testa di vite, un dado, un tubo o simili -- rispettivi angoli interni opposti (alfa, alfa', alfa"; gamma, gamma', gamma") ed aventi bisettrice comune (d, d', d"), e da ciò che detta controtesta, od una parte mobile della stessa (corsoio 17, 217, 317), è guidata a scorrere rispetto a detta testa secondo una direzione sostanzialmente parallela a quella individuata da detta bisettrice comune, di guisa che l'attrezzo consente la presa di pezzi di diverse forme e/o dimensioni tra detta testa e detta controtesta in detti angoli opposti su quattro punti di contatto (ad esempio in 11.13', 11.14', 15.2, 17.4; 211.13', 211.14', 215.2, 217.4; 311.13’, 311.14', 315.2, 317.4).
  2. 2. Attrezzo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato da ciò, che detta testa fissa e detta controtesta mobile presentano — ad attrezzo chiuso su un pezzo, quale una testa di vite, un dado, un tubo o simili — rispettivi angoli interni fissi, opposti ed aventi bisettrice comune, e da ciò che detta controtesta è guidata a scorrere rispetto a detta testa secondo una direzione parallela a quella individuata dalla bisettrice comune a detti angoli opposti, ad esempio lungo un fianco interno della testa.
  3. 3. Attrezzo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato da ciò, che detta testa fissa (11, 211, 311) presenta un angolo interno fisso (alfa, alfa', alfa") formato tra due suoi fianchi interni adiacenti (11.13', 11.14'; 211.13', 211.14*; 311.13', 311.14') e rivolti verso detta controtesta (15, 215, 315), da ciò che detta controtesta (15, 215, 315) sopporta un corsoio (17, 217, 317) vincolato (in 15.3, 215.3, 315.3) a scorrere lungo un suo fianco rettilineo (15.2, 215.2, 315.2), con il quale un fianco adiacente di detto corsoio (17.4, 217.4, 317.4) forma un angolo (gamma, gamma', gamma"), che — ad attrezzo chiuso su un pezzo, quale una testa di vite, un dado, un tubo o simili — è opposto a detto angolo interno fisso (alfa, alfa', alfa") di detta testa ed ha bisettrice comune (d, d', d"), e da ciò che — quando detta controtesta viene mossa rispetto a detta testa — detto corsoio è guidato a scorrere rispetto alla testa medesima secondo una direzione parallela a quella individuata dalla bisettrice comune a detti angoli opposti, ad esempio lungo un fianco interno della testa (11.12', 211.12', 311.12'), di guisa che ad attrezzo in posizione di lavoro chiusa, tra la testa, da una parte, e la controtesta ed il corsoio, dall'altra parte, può essere inserito un organo a contorno esterno poligonale (ad esempio testa di vite o dado), in presa per accoppiamento di forma tra i quattro fianchi formanti detti angoli opposti ovvero un organo tubolare, disponendolo in detti angoli opposti mediante presa per contatto su quattro punti in detti fianchi della testa e della controtesta con corsoio.
  4. 4. Attrezzo secondo la rivendicazione 3, caratterizzato da ciò, che detto corsoio (17, 217, 317) comprende una appendice solidale (17.1, 17.2; 217.1, 217.2; 317.1, 317.2), guidata rispetto ad una guida rettilinea (11.120, 211.120, 311.120) provvista nella testa (11, 211, 311) ed estesa secondo una direzione sostanzialmente parallela rispetto a detta bisettrice comune (d, d',d"), nonché ad un fianco (11.12', 211.12', 311.12') di almeno un tratto rettilineo (11.12, 211.12, 311.12) della testa medesima, e da ciò che detto corsoio (17) è disposto strisciante contro detto fianco di detto tratto rettilineo della testa, di guisa che — quando detta controtesta viene mossa rispetto a detta testa — detto corsoio, guidato rispetto a detta guida e/o seguendo detto fianco della testa, è portato a scorrere lungo detto fianco rettilineo (15.2, 215.2, 315.2) della controtesta (15, 215, 315), il che consente di modificare in modo continuo -- entro un campo dimensionale dipendente sostanzialmente dalla lunghezza di detta guida e/o di detto fianco della testa la dimensione diagonale (d, d', d") corrispondente al contorno poligonale esterno di un pezzo (ad esempio, testa di vite, dado), inserito tra detti angoli opposti mediante presa per accoppiamento di forma su quattro fianchi tra testa e controtesta con corsoio, ovvero la dimensione diametrale corrispondente al contorno circonferenziale esterno di un pezzo cilindrico — ad esempio un tubo — , inserito tra detti angoli opposti mediante presa su quattro punti tra detti quattro fianchi formanti detti angoli opposti nella testa e nella controtesta con corsoio.
  5. 5. Attrezzo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato da ciò, che detti angoli interni opposti aventi bisettrice comune sono tra loro identici.
  6. 6. Attrezzo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato da ciò, che detti angoli interni opposti aventi bisettrice comune sono tra loro diversi.
  7. 7. Attrezzo secondo la rivendicazione 3, in cui detta testa è formata da una coppia di piastrine (11.1, 211.1, 311.1) tra loro parallele e distanziate, caratterizzato da ciò, che detto corsoio (17, 217, 317) è esteso verso la testa (11, 211, 311) mediante un'aletta fissa (17.5, 217.5, 317.5), che prolunga il fianco (17.4, 217.4, 317.4) del corsoio formante detto angolo (gamma, gamma', gamma") verso la testa, tra le cui piastrine l'aletta stessa può penetrare. Il tutto sostanzialmente come descritto ed illustrato e per gli scopi specificati.
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