ITGE950106A1 - Dispositivo per la piegatura trasversale di nastri o tratti di nastri di carta, tessuto, stoffa non tessuta o simili. - Google Patents

Dispositivo per la piegatura trasversale di nastri o tratti di nastri di carta, tessuto, stoffa non tessuta o simili. Download PDF

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Dietmar Roger
Hermann Josef Raths
Hermann-Josef Effer
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Abstract

L'invenzione ha per oggetto un dispositivo per la piegatura trasversale di nastri o tratti di nastri di carta., tessuto, stoffa non tessuta, o simili. Il nastro viene fatto passare fra due cilindri piegatori (1, 1A) che presentano sulla loro superficie ciascuno un coltello piegatore (8) ed un'aletta piegatrice oscillante (3.2) cooperante con un controelemento di battuta. (3.2). Durante il funzionamento, ciascun coltello piegatore (5) di uno dei cilindri piegatori penetra, ad intervalli prestabiliti di tempo, fra un'aletta piegatrice oscillante (3.2A) ed il rispettivo controelemento di battuta dell'altro cilindro piegatore e spinge il nastro in questa ,fessura, dopo di che il nastro viene trascinato fino all'apertura dell'aletta oscillante. In ciascun cilindro piegatore sono previste scanalature (21A) che si estendono in direzione circonferenziale e nelle quali sono alloggiate delle forcelle staccatrici, (22A) montate su un albero di azionamento (24A) che si estende parallelamente agli assi dei cilindri piegatori (1A). Il movimento dell'albero di azionamento (24A) viene comandato per mezzo di una trasmissione a camma (28A-29A).Fig. 1.

Description

DESCRIZIONE dell'invenzione industriale dal titolo "Dispositivo per la piegatura trasversale di nastri o tratti di nastri di carta, tessuto, stoffa non tessuta e simili"
TESTO DELLA DESCRIZIONE
L'invenzione riguarda un dispositivo per la piegatura trasversale di nastri o tratti di nastri di carta, tessuto, stoffa non tessuta e simili, con cilindri piegatori ad assi paralleli, azionabili con la stessa velocità di rotazione in sensi di rotazione fra loro opposti e di cui i settori fra loro affacciati della loro superficie di mantello delimitano fra loro una fessura di passaggio per il nastro ed i quali cilindri presentano almeno una scanalatura che si estende lungo una generatrice e nella quale sono previsti un coltello piegatore oppure un'aletta piegatrice oscillante cooperante con un controelemento di battuta, essendo le alette piegatrici oscillanti ed i coltelli piegatori disposti sulla circonferenza dei cilindri piegatori in. modo tale, per cui durante il funzionamento ciascun coltello piegatore disposto fisso su un cilindro piegatore, penetra ad intervalli prestabiliti di tempo fra un’aletta piegatrice oscillante ed il rispettivo controelemento di battuta dell'altro cilindro piegatore e spinge nel contempo il nastro passante fra i cilindri piegatori, introducendolo nel vano fra un'aletta piegatrice oscillante ed il rispettivo controelemento di battuta dell'altro cilindro piegatore, mentre l'aletta piegatrice oscillante è montata su un albero di comando che si estende nella direzione longitudinale della detta scanalatura e porta una leva di comando, la cui estremità è guidata su una camma disposta coassialmente al cilindro piegatore, ed essendo in ciascun cilindro piegatore previste più scanalature che si estendono in direzione circonferenziale ed accolgono le punte, aventi una forma sostanzialmente ad arco di cerchio, di forcelle staccatrici montate su un albero di azionamento che si estende parallelamente agli assi dei cilindri piegatori, mentre ciascun albero di azionamento è collegato per mezzo di una trasmissione col gruppo di azionamento dei cilindri piegatori.
Un dispositivo di questo tipo è descritto per esempio nella domanda di brevetto DE-OS 4143 003. I dispositivi di questo tipo formano spesso parte integrante d'impianti maggiori per la fabbricazione di prodotti di carta, per esempio di asciugamani, fazzoletti, tovaglioli o strofinacci di carta, di stoffa tessuta o di materiale non tessuto.
Un problema nei dispositivi di questo tipo consiste nella richiesta di velocità di produzione sempre più elevate e che determinano a loro volta velocità sempre più elevate di scorrimento del nastro. Ne consegue che le forze e le coppie agenti sulle parti costruttive mobili devono essere fra loro accordate in modo sempre più accurato, per ottenere, da un lato, una precisa operazione di piegatura e per evitare danneggiamenti del nastro, nonché per mantenere, d'altro lato, entro limiti ridotti l'usura del dispositivo. Un punto critico nell'ambito di questi sforzi è costituito dalla zona a valle dei due cilindri piegatori, nella quale si forma una pila di falde del nastro. Per ottenere, a valle dei cilindri piegatori, un deposito indisturbato delle falde del nastro e la formazione di una pila precisa di falde, su ciascun cilindro piegatore è prevista - come descritto nella domanda di brevetto DE-OS 41 43 003 - una forcella staccatrice, per azione della quale il nastro, dopo essere lasciato libero a seguito dell'apertura dell'aletta piegatrice oscillante, viene staccato dal cilindro piegatore e spinto infuori dallo stesso, in particolare in corrispondenza del cilindro piegatore che non lavora in questo momento, ad una distanza dal cilindro piegatore, la quale corrisponde almeno all’altezza della sporgenza del coltello piegatore dalla superficie del rispettivo cilindro piegatore stesso.
Il movimento dell'albero di azionamento delle forcelle staccatrici avveniva finora per mezzo di trasmissioni, per esempio per mezzo di trasmissioni a manovellismo, con le quali il movimento alternato delle forcelle risulta una funzione sinusoidale del tempo, cioè la corsa massima durante il movimento angolare di allontanamento dal cilindro piegatore viene raggiunta e mantenuta soltanto per un istante (teoricamente in un unico punto dell'asse del tempo), dopo di che la forcella staccatrice si sposta di nuovo verso l'interno cioè verso il cilindro piegatore. Dato però che il tratto del nastro che si trova direttamente a valle dei cilindri piegatori deve essere tenuto per un periodo di tempo il più lungo possibile in posizione staccata dal cilindro ed in condizione tesa, con questo tipo di movimento era necessario scegliere la corsa massima molto più lunga di quanto sarebbe stato effettivamente indispensabile, allo scopo di poter mantenere la tensione del nastro ad una sufficiente altezza almeno per un periodo di tempo approssimativamente abbastanza lungo. Dato però che durante questo periodo di tempo varia la posizione delle forcelle staccatrici, durante quest’azione di distacco sul detto tratto del nastro agiscono forze molto differenti. Si è visto che ciò determina, nel caso di elevate velocità del nastro, delle irregolarità nella formazione della pila di falde ed anche indesiderate pieghe e danneggiamenti del nastro.
L'invenzione ha lo scopo di realizzare un dispositivo avente le caratteristiche descritte all'inizio, perfezionandolo in modo tale, da consentire, a valle dei cilindri piegatori, una perfetta guida della piega formata nel nastro, assicurando così una precisa formazione della pila di falde, senza danneggiare il nastro, nemmeno ad elevate velocità di scorrimento del nastro stesso.
La soluzione di questo problema viene ottenuta secondo l'invenzione col fatto che al movimento angolare delle forcelle staccatrici viene imposta - in corrispondenza della corsa massima nel senso d'oscillazione infuori cioè di allontanamento dal cilindro piegatore - una sosta che si estende su un prestabilito angolo del movimento di rotazione del rispettivo cilindro piegatore e grazie alla quale la forcella staccatrice di uno dei cilindri piegatori viene trattenuta nella sua posizione corrispondente alla corsa massima infuori finché il nastro non viene lasciato libero dall'aletta piegatrice oscillante dell'altro cilindro piegatore.
L’idea fondamentale dell'invenzione consiste nel comandare il movimento delle forcelle staccatrici nel senso d'oscillazione infuori, cioè di allontanamento dal cilindro piegatore, in modo tale, per cui le forcelle staccatrici, dopo avere effettuato la loro corsa massima, rimangono in questa posizione estrema per un tempo sufficiente, cioè finché non viene lasciata libera la piega del nastro formata ogni volta sull’altro cilindro e bloccata fra l’aletta piegatrice oscillante ed il rispettivo controelemento di battuta, e finché la detta piega non viene estratta per azione della rispettiva altra forcella staccatrice. Per ottenere ciò, per l'azionamento delle forcelle staccatrici viene utilizzata una trasmissione realizzata in modo tale, per cui il suo elemento d'uscita effettua un movimento, la cui funzione corsa/tempo presenta la sopraddetta caratteristica.
Quale trasmissione di questo tipo può essere utilizzata una trasmissione, di cui un.punto esegue una curva d'accoppiamento provvista di una sosta. Una soluzione costruttiva particolarmente vantaggiosa e semplice si ottiene con l'utilizzazione di una trasmissione a camma del tipo descritto più avanti con riferimento ad un esempio esecutivo.
E' risultato vantaggioso e sufficiente che la sosta, impressa al movimento angolare delle forcelle staccatrici, si estenda su un campo angolare di circa 120° del movimento di rotazione del rispettivo cilindro piegatore, prima che il nastro venga lasciato libero dall'altro cilindro piegatore.
Un esempio esecutivo di un dispositivo secondo l'invenzione verrà descritto a seguito con maggiori particolari e con riferimento ai disegni allegati, nei quali :
La fig. 1 illustra un dispositivo con due cilindri piegatori per la piegatura trasversale di nastri, in vista guardando in senso opposto a quello di scorrimento del nastro, e parzialmente in sezione.
La fig. 2 illustra una sezione secondo la linea II-II della fig. 1.
La fig. 3 illustra una sezione secondo la linea III-III della fig. 1.
La fig. 4 illustra una vista sul dispositivo secondo la fig. 1, guardando nel senso IV della fig. 1 stessa.
La fig. 5 illustra la funzione di movimento impressa alle forcelle staccatrici, con un diagramma schematico corsa/angolo di rotazione.
La fig. 6 illustra una sezione secondo la linea IV-IV della fig. 1.
Nelle figg- 1 a 6 sono illustrate soltanto le parti essenziali di una macchina piegatrice, le quali risultano importanti per la descrizione del funzionamento e del processo di piegatura, mentre 1 'incastellatura della macchina, il dispositivo di azionamento, e simili, non sono stati illustrati.
La macchina piegatrice comprende due cilindri piegatori 1 e 1A che sono girevoli intorno ai loro assi di rotazione D e DA fra loro paralleli, e vengono azionati da un gruppo di azionamento (non illustrato) con la stessa velocità di rotazione ed in sensi opposti di rotazione F e FA. Fra i cilindri piegatori 1 e 1A viene fatto passare, nel senso indicato con la freccia Fi, un nastro B di carta, tessuto, stoffa non tessuta, o simili.
A seguito, tutte le parti costruttive associate al cilindro piegatore 1 verranno indicate con corrispondenti numeri di riferimento, mentre le stesse parti costruttive associate al cilindro piegatore 1A portano gli stessi numeri di riferimento con l'aggiunta di una "A"..
Ciascun cilindro piegatore presenta nella sua superficie due scanalature 2.1 e 2.2 (vedi fig. 2 ) ossia 2.1A e 2.2A che si estendono ciascuna lungo una generatrice. Nella scanalatura 2.1 è alloggiato in direzione longitudinale un albero girevole 6, sul quale è previsto un elemento di sopporto 13, sul quale sono montati dei segmenti d'aletta 3.1 - 3.5 che formano un'aletta piegatrice oscillante. I segmenti 3.1 - 3.5 dell'aletta piegatrice oscillante, in questo modo collegati con l'albero 6, sono affacciati ad un controelemento di battuta 4 che è disposto in corrispondenza del bordo esterno della scanalatura 2.1 ed al quale possono essere avvicinati con movimento angolare i segmenti 3.1 - 3.5 dell'aletta piegatrice oscillante all’atto del movimento di chiusura dell'aletta piegatrice oscillante stessa. Il tutto è realizzato in modo tale, per cui il controelemento di battuta 4 si trova - guardando nel senso di rotazione del rispettivo cilindro piegatore - davanti ai segmenti 3.1 - 3.5 dell'aletta piegatrice oscillante, per cui -come risulta dalla fig. 2 il movimento di chiusura dell'aletta piegatrice oscillante avviene nel senso di scorrimento del nastro.
Nella scanalatura 2.2 è disposto fisso un coltello piegatore 5. Questo coltello piegatore 5 sporge dalla superficie del cilindro piegatore di un tratto prestabilito, per cui, come risulta dalla fig.
2, quando il coltello piegatore 5 del cilindro piegatore 1 incontra l'aletta piegatrice oscillante 3.1A — 3-5A del cilindro piegatore 1A, esso penetra nel vano fra l'aletta piegatrice oscillante stessa ed il rispettivo controelemento di battuta e spinge così in questo vano il nastro B che passa fra i cilindri piegatori. Poco prima del termine del movimento di chiusura dell'aletta piegatrice oscillante sul rispettivo controelemento di battuta, il coltello piegatore viene di nuovo estratto.dal detto vano ed il nastro viene pinzato fra l'aletta piegatrice oscillante ed il controelemento di battuta e viene pertanto trascinato sulla periferia del cilindro piegatore che continua a ruotare, e poi il detto nastro viene lasciato di nuovo libero a seguito del movimento di apertura dell'aletta piegatrice oscillante. Nel frattempo, per effetto del ben noto funzionamento di una macchina piegatrice di questo tipo, il coltello piegatore 5A del cilindro piegatore 1A si è avvicinato all’aletta piegatrice oscillante 3.1 - 3.5 del cilindro piegatore 1 e l'operazione si ripete su tale cilindro 1. In questo modo, nel senso di scorrimento del nastro viene prodotta una pila di falde formata dal nastro piegato a zig-zag (vedi fig. 3).
Il comando del movimento di chiusura e di apertura delle alette piegatrici oscillanti avviene in modo di per sé noto e già dettagliatamente descritto nella domanda di brevetto DE-OS 4143 003.4.
L'albero di comando 6 porta ad una estremità una leva di comando 7 che è realizzata come leva a due bracci e ad una estremità 7.1 della quale è previsto un rullo di guida 10. Come risulta evidente dalle figg. 1 a 6, il rullo di guida 10 scorre sulle superfici di guida di due camme 8 e 9 che sono disposte direttamente una di fianco all'altra e coassialmente all’asse di rotazione del cilindro piegatore, ma sono collegate fisse e stazionarie con l'incastellatura della macchina. All’altra estremità della leva di comando 7 è previsto l'elemento d'appoggio reggimolla 7.2, per mezzo del quale la leva di comando appoggia su una molla di pressione 14. L’altra estremità della molla è sostenuta da un elemento d'appoggio reggimolla 15 collegato saldamente col cilindro piegatore. Grazie a questa realizzazione, la guida della leva di comando 7 sulle piste delle camme 8 e 9 avviene contro l'azione della forza della molla di pressione 14. Dalle figg- 1 e 6 risulta evidente che i rulli di guida 10 e 11 seguono alle alette piegatrici oscillanti 3.1 - 3.5 con riferimento al senso di rotazione dei cilindri piegatori, il che ha per conseguenza il fatto che, in modo corrispondente alla disposizione dell'aletta piegatrice oscillante e del rispettivo controelemento di battuta, le alette piegatrici oscillanti effettuano il loro movimento di chiusura su comando obbligato contro l'azione della forza delle molle 14, mentre si aprono di nuovo per azione della forza delle molle, quando viene lasciata libera la leva di comando.
Con uno spostamento angolare delle camme 8 e 9 relativamente fra loro, si possono spostare relativamente fra loro anche il campo di chiusura ed il campo di apertura.
Per ottenere un sicuro ritorno della leva di comando 7, riportata sulla camma per azione della molla, sul sopporto 12.2 delle camme all'esterno delle piste di guida delle camme 8 e 9 è previsto un settore di camma 12 che si estende su un prestabilito angolo della traiettoria di circolazione del rullo di guida 10 previsto sulla leva di comando 7 e sul quale viene guidato un ulteriore rullo di guida 11 collegato con la leva di comando 7 stessa. Il settore di camma 12 e fissato per mezzo di viti calibrate 12.1 in modo ricambiabile al sopporto 12-2 delle camme, per cui può essere facilmente sostituito nel caso di usura.
I segmenti 3.1 - 3.5 dell'aletta piegatrice oscillante sono montati sull'elemento di sopporto 13 in modo elastico e con un gioco prestabilito in senso opposto a quello di chiusura.
Con riferimento alle figg. 1, 3 e 4 verranno spiegati a seguito in modo più dettagliato la disposizione, l'azionamento ed il comando delle forcelle staccatrici previste sui cilindri piegatori e per mezzo delle quali il nastro, dopo essere lasciato libero con l'apertura dell'aletta piegatrice oscillante, viene spinto infuori e distanziato dal cilindro piegatore. Come risulta evidente dalla fig. 1, in scanalature circonferenziali 21A del cilindro piegatore 1A sono alloggiate le punte, conformate ad arco circolare, di forcelle staccatrici 22A che sono fissate ciascuna ad un albero di azionamento 24A in modo tale, per cui ruotando questo albero di azionamento 24A in un senso e nell’altro, le dette punte delle forcelle vengono spostate con movimento angolare infuori, allontanandosi dal cilindro piegatore 1A, e di nuovo indentro verso il cilindro piegatore stesso. Nella fig. 3, la punta della forcella 22 è illustrata in posizione spostata angolarmente in misura massima infuori, mentre la punta della forcella 22A è illustrata nella sua posizione all'inizio del movimento angolare infuori.
L'albero di azionamento 24A è montato all’estremità inferiore in un sopporto 25A ed alla sua estremità superiore in un sopporto 26A. I due sopporti sono collegati con l'incastellatura 27 della macchina. All'estremità superiore dell'albero di azionamento 24A è prevista una leva a forcella 28A. Alle estremità dei bracci 28.1A e 28.2A della leva a forcella sono previsti dei rulli di guida 30.1A e 30.2A guidati su piste di camma che si trovano sulle due parti 29.1A e 29.2A di una camma 29A, essendo queste due parti della camma fra loro collegate in modo da formare un pezzo unico. La camma 29A è disposta coassialmente all'asse di rotazione del cilindro piegatore 1A e viene azionata in sincronismo con tale cilindro. A tale scopo, il suo albero di rotazione è collegato con un ingranaggio 32A che s'impegna con un corrispondente ingranaggio 32 del cilindro piegatore ed è collegato con l'albero di rotazione DA del cilindro piegatore 1A.
Al cilindro piegatore 1 è associata una corrispondente camma 29 composta dalle parti 29.1 e 29.2 e sulla quale sono guidati i rispettivi rulli di guida 30.1 e 30.2.
Le piste di guida delle due camme 29 e 29A sono realizzate in modo tale, per cui, per mezzo dei due rulli di guida 30.1, 30.2 e 30.1A, 30.2A, ai rispettivi alberi 24A (il 24 non è visibile) viene impresso un movimento alternato comandato in modo obbligato ed il cui decorso è illustrato nella fig. 5. Questo movimento viene trasmesso alle forcelle staccatrici 22, 22A. Il decorso di questo movimento è tale, per cui le forcelle staccatrici 22 e 22A, partendo da una posizione d'inversione nell'interno delle rispettive scanalature 21 e 21A (punto 0 nella fig. 5), vengono dapprima spostate infuori, su un angolo di 120° della rotazione del rispettivo cilindro piegatore 1, 1A, fino ad un valore massimo della loro corsa e vengono poi tenute in questa loro posizione sporgente, su un ulteriore angolo di 120° della rotazione del cilindro piegatore, dopo di che vengono riportate indietro alla posizione d'inversione sull'ultimo angolo di 120° del giro completo del cilindro. La posizione di questi settori di movimento è scelta in modo tale, per cui la reintroduzione delle forcelle staccatrici dopo la sosta di 120° avviene esattamente nell'istante, in cui il nastro viene lasciato libero dal cilindro piegatore opposto. Per assicurare questo funzionamento, la posizione del settore di 120° corrispondente alla detta sosta può essere esattamente regolata mediante uno spostamento angolare delle camme 29, 29A rispetto ai cilindri piegatori 1, 1A. A tale scopo, i tronchi d'albero 32.1 e 32.2A che portano le camme 29 e 29A, sono collegati per mezzo di elementi di bloccaggio 32.1 e 32. 1A con gli ingranaggi 32 e 32A. Dopo lo sbloccaggio degli elementi di bloccaggio, risulta possibile di effettuare la rotazione e la regolazione delle camme. La fig. 3 illustra una fase funzionale, nella quale l'aletta piegatrice oscillante 3.2A del cilindro piegatore 1A si apre, per cui viene lasciato libero il nastro B trattenuto, per mezzo di una piega BF del nastro stesso, fra la detta aletta ed il controelemento di battuta 4A. Dopo questa liberazione, il tratto superiore del nastro B deve depositarsi in modo liscio ed esattamente coincidente sulla pila già formata di falde. Nella condizione illustrata nella fig. 3, la forcella staccatrice 22 sul cilindro piegatore 1 si trova ancora nella posizione angolare distanziata al massimo dal cilindro piegatore e nella quale essa comprime la parte destra della falda superiore del nastro contro la sottostante pila di falde. In questa posizione essa si trovava già per un angolo di rotazione di circa 120°. Dopo la liberazione della piega BF del nastro, la forcella staccatrice 22A comprime la parte sinistra della falda superiore del nastro contro la pila di falde, in quanto viene spostata verso l'esterno nel senso d'oscillazione infuori fino al termine della rispettiva corsa massima. Nel frattempo, la forcella staccatrice 22 viene riportata alla posizione di riposo. Anche la forcella staccatrice 22A conserva - secondo quanto illustrato nella fig. 5 - la sua posizione di sporgenza massima su un angolo di 120°, finché il cilindro piegatore 1 non viene a trovarsi nella corrispondente posizione, nella quale l'aletta piegatrice oscillante 3.2 si trova nello stesso punto, in cui nella fig.3 si trova il coltello piegatore 5. Dalla fig. 3 risulta evidente che con un comando di questo tipo delle forcelle staccatrici oscillanti 22 e 22A, la falda superiore del nastro B si trova, prima della pila di falde, sempre sotto una certa tensione determinata dalla pressione delle forcelle staccatrici. In questo modo, la formazione della pila di falde viene controllata in modo sicuro in ogni fase del funzionamento e si ottiene un deposito delle falde con sovrapposizione precisa e con esatto allineamento ai bordi della pila.
Nella fig. 5, con la freccia BF è indicato il corrispondente punto della fig. 3, in cui viene lasciato libero il nastro B.
A seguito verrà descritto ancora un dispositivo, per mezzo del quale risulta possibile regolare la distanza fra i due cilindri piegatori 1 e 1A, senza influenzare in misura notevole i mezzi di comando del movimento delle forcelle staccatrici 22 e 22A. Come risulta evidente dalla fig. 1, fra l'incastellatura 27 della macchina ed il sopporto 34A per l'albero di rotazione DA del cilindro piegatore 1A è interposto un dispositivo 33A atto a spostare l'albero di rotazione DA in modo tale, da variare la distanza fra i due alberi di rotazione DA e D. Queste variazioni sono in genere dell'ordine di grandezza di frazioni di millimetro. Ciononostante, una variazione di questo tipo potrebbe avere per conseguenza che sulle parti 29.1A e 29.2A della camma non aderissero più entrambi i rulli di guida 30.1A e 30.2A previsti sulla leva a forcella 28A. Per questa ragione, in corrispondenza del punto di collegamento fra l'albero di azionamento 24A e la leva a forcella 28A è previsto un dispositivo di correzione della regolazione. A tale scopo sull'albero di azionamento 24A è montato un elemento d'accoppiamento 35A fissato per mezzo di viti di bloccaggio 35,1A. L'elemento d'accoppiamento 35A s'impegna con la sua parte superiore più stretta in una scanalatura 28.3A prevista nella leva a forcella 28.A, in modo tale, per cui la leva a forcella 28A può essere spostata, rispetto all'asse centrale dell'albero di azionamento 24A, in direzione verso l'albero di rotazione della camma 29A. Il fissaggio ed il bloccaggio della leva a forcella 28A all'elemento d'accoppiamento 30A avvengono per mezzo di un collegamento assiale a vite 31A. Pertanto, quando viene spostato il cilindro piegatore 1A, la regolazione della leva a forcella 28A può essere corretta finché non viene garantito un sicuro contatto di entrambi i rulli di guida 30.1A e 30.2A con la camma 29A.
E' possibile inoltre di sopportare l'albero di azionamento 24A ed il cilindro piegatore 1A per mezzo di due piastre comuni di sopporto, spostabili e disposte superiormente ed inferiormente. In questo modo si può rinunciare ad un dispositivo di correzione della regolazione.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo per la piegatura trasversale di nastri o tratti di nastri di carta, tessuto, stoffa non tessuta e simili, con cilindri piegatori ad assi paralleli, azionabili con la stessa velocità di rotazione in sensi di rotazione fra loro opposti e di cui i settori fra loro affacciati della loro superficie di mantello delimitano fra loro una fessura di passaggio per il nastro ed i quali cilindri presentano almeno una scanalatura che si estende lungo una generatrice e nella quale sono previsti un coltello piegatore oppure un'aletta piegatrice oscillante cooperante con un controelemento di battuta, essendo le alette piegatrici oscillanti ed i coltelli piegatori disposti sulla circonferenza dei cilindri piegatori in modo tale, per cui durante il funzionamento ciascun coltello piegatore disposto fisso su un cilindro piegatore, penetra ad intervalli prestabiliti di tempo fra un'aletta piegatrice oscillante ed il rispettivo controelemento di battuta dell'altro cilindro piegatore e spinge nel contempo il nastro passante fra i cilindri piegatori, introducendolo nel vano fra un'aletta piegatrice oscillante ed il rispettivo controelemento di battuta dell'altro cilindro piegatore, mentre l'aletta piegatrice oscillante è montata su un albero di comando che si estende nella direzione longitudinale della detta scanalatura e porta una leva di coniando, la cui estremità è guidata su una camma disposta coassialmente al cilindro piegatore, ed essendo in ciascun cilindro piegatore previste più scanalature che si estendono in direzione circonferenziale ed accolgono le punte, aventi una forma sostanzialmente ad arco di cerchio, di forcelle staccatrici montate su un albero di azionamento che si estende parallelamente agli assi dei cilindri piegatori, mentre ciascun albero di azionamento è collegato per mezzo di una trasmissione col gruppo di azionamento dei cilindri piegatori, caratterizzato dal fatto che la trasmissione (28-29-30) è realizzata e dimensionata in modo tale, per cui al movimento angolare delle forcelle staccatrici (22) viene imposta - in corrispondenza della corsa massima nel senso d'oscillazione infuori, cioè di allontanamento dal cilindro piegatore (1) - una sosta che si estende su un prestabilito angolo del movimento di rotazione del rispettivo cilindro piegatore e grazie alla quale la forcella staccatrice (22) di uno (1) dei cilindri piegatori viene trattenuta nella sua posizione corrispondente alla corsa massima infuori finché il nastro (B) non viene lasciato libero dall'aletta piegatrice oscillante (3.2Ά) dell’altro cilindro piegatore (1A).
  2. 2. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che la sosta si estende su un angolo di circa 120° del movimento di rotazione del rispettivo cilindro piegatore (1) fino alla liberazione del nastro (B).
  3. 3. Dispositivo secondo le rivendicazioni 1 o 2, caratterizzato dal fatto che quale trasmissione viene utilizzata una trasmissione con un punto d’accoppiamento mobile su una curva ed avente una sosta.
  4. 4. Dispositivo secondo le rivendicazioni 1 o 2, caratterizzato dal fatto che quale trasmissione serve una trasmissione a camma con almeno una camma (29) per ciascun cilindro piegatore (1), alla quale è associata, per mezzo di un rullo di guida (30.1, 30.2), una leva di comando (28.1, 28.2) accoppiata con l'albero di azionamento.
  5. 5. Dispositivo secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che la leva di comando per ciascun cilindro piegatore (1, 1A) è realizzata quale leva a forcella (28, 28A) che è disposta all'estremità superiore dell'albero di azionamento (24A) e porta a ciascuna delle sue estremità libere (28.1, 28.2) un rullo di guida (30.1, 30.2), ciascuno dei quali è guidato su una propria camma (29.1, 29.2), mentre le due camme (29.1, 29.2) di ciascuna leva a forcella (28) vengono azionate in sincronismo e sono disposte relativamente fra loro in modo tale, da determinare un comando obbligato del movimento alternato in un senso e nell'altro della leva a forcella (28).
  6. 6. Dispositivo secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che le due camme (29.1, 29.2) di ciascuna leva a forcella (28) sono disposte coassialmente fra loro.
  7. 7. Dispositivo secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che le due camme (29.1, 29.2) sono disposte coassialmente rispetto all'albero di rotazione del cilindro piegatore (1) e sono collegate col detto albero saldamente ma in modo regolabile per ciò che riguarda la loro posizione angolare.
  8. 8. Dispositivo secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che presenta dei mezzi (33A) per variare la distanza fra gli alberi di rotazione (D, DA) dei cilindri piegatori (1, 1A), ed almeno una (28A) delle leve a forcella è accoppiata con l’albero di azionamento (24A) per mezzo di un dispositivo che consente una regolazione della leva a forcella (28A) rispetto alle camme (29.1A, 29.2A).
  9. 9. Dispositivo secondo la rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che per una leva a forcella (28A) in corrispondenza del punto di fissaggio all’albero di azionamento (24A) è prevista una scanalatura (28.3A), nella quale s’impegna un perno di guida (30V) dell'albero di azionamento (24A), il quale perno può essere bloccato, per mezzo di una vite di arresto (31A), in posizioni diverse nella detta scanalatura (28.3A).
  10. 10. Dispositivo secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che i punti di sopporto (25A) all’estremità inferiore dell 'albero di azionamento (24A) si trovano sopra i punti di sopporto del cilindro piegatore (1A) in corrispondenza della sua estremità inferiore.
IT95GE000106A 1994-11-23 1995-10-04 Dispositivo per la piegatura trasversale di nastri o tratti di nastri di carta, tessuto, stoffa non tessuta o simili. IT1281239B1 (it)

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