ITFO20130003A1 - Dispositivo di schermatura da insetti per lucernari - Google Patents

Dispositivo di schermatura da insetti per lucernari

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ITFO20130003A1
ITFO20130003A1 IT000003A ITFO20130003A ITFO20130003A1 IT FO20130003 A1 ITFO20130003 A1 IT FO20130003A1 IT 000003 A IT000003 A IT 000003A IT FO20130003 A ITFO20130003 A IT FO20130003A IT FO20130003 A1 ITFO20130003 A1 IT FO20130003A1
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IT000003A
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Claudia Casamenti
Giorgio Piacentini
Original Assignee
Claudia Casamenti
Giorgio Piacentini
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    • E06DOORS, WINDOWS, SHUTTERS, OR ROLLER BLINDS IN GENERAL; LADDERS
    • E06BFIXED OR MOVABLE CLOSURES FOR OPENINGS IN BUILDINGS, VEHICLES, FENCES OR LIKE ENCLOSURES IN GENERAL, e.g. DOORS, WINDOWS, BLINDS, GATES
    • E06B9/00Screening or protective devices for wall or similar openings, with or without operating or securing mechanisms; Closures of similar construction
    • E06B9/52Devices affording protection against insects, e.g. fly screens; Mesh windows for other purposes
    • E06B9/521Frameless fly screens; Tensioning means therefor
    • EFIXED CONSTRUCTIONS
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    • E06B9/52Devices affording protection against insects, e.g. fly screens; Mesh windows for other purposes
    • E06B2009/528Screens extending between movable wing and fixed frame of window or door

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Description

Titolo: Dispositivo di schermatura da insetti per lucernari.
DESCRIZIONE
La presente invenzione riguarda un dispositivo di schermatura da insetti per lucernari, particolarmente adatta a lucernari apribili, per impedire l’ingresso di insetti.
Nella presente invenzione si intende per “lucernario” una finestra per il passaggio di luce realizzata su una parete non verticale, generalmente il tetto di un edificio.
Nel settore dei lucernari sono particolarmente diffusi quelli apribili, in quanto permettono il ricambio di aria nei locali. Per contro è assai poco diffuso l’uso, in associazione ad essi, di dispositivi di schermatura da insetti. Dopo una attenta analisi, i richiedenti hanno riscontrato che questo fenomeno non è dovuto ad una mancanza di necessità, ma ad una serie di problemi tecnici non soddisfatti dai prodotti attualmente sul mercato.
I maggiori costruttori di lucernari, infatti, propongono ad oggi l’uso degli stessi dispositivi di schermatura di insetti per finestre tradizionali, cioè verticali. Questi dispositivi prevedono una rete a maglie molto fini, detta zanzariera, associata ad una coppia di guide di scorrimento rigide e ad un rullo dal quale può essere svolta.
Dal momento che i lucernari generalmente si aprono in maniera basculante, hanno una porzione che, in configurazione aperta, si proietta verso l’interno dell’edificio, e una porzione che si proietta all’esterno. Le zanzariere dunque vengono a trovarsi sul percorso del lucernario impedendone l’apertura. Esse pertanto si applicano solamente quando lo spessore del tetto in cui è inserito il lucernario forma un intradosso tale da permettere una certa distanza tra il lucernario e la zanzariera. Tale distanza tuttavia è dell’ordine della decina di centimetri, e non permette la totale apertura. Per aprire totalmente il lucernario è necessario riavvolgere la zanzariera rendendola inutile.
Inoltre, i richiedenti fanno osservare che nel caso in cui si accetti di bloccare il lucernario in una posizione solo parzialmente aperta, si hanno comunque problemi nel caso di modelli motorizzati, in quanto essi non riconoscono la posizione della zanzariera e possono sfondarla.
Un altro problema che è stato riscontrato è il fatto che essendo i lucernari e le relative zanzariere non verticali, queste ultime tendono a sporcarsi rapidamente e richiedono periodici smontaggi per la pulizia, ma ciò non è possibile per via del complicato sistema di intelaiatura di montaggio.
Infine si osserva che, essendo gli intradossi dei lucernari non standardizzati, essi variano grandemente l’uno dall’altro, per cui è necessario un notevole lavoro di adattamento dei telai delle zanzariere, che sono ad essi agganciate, rendendo possibili solo opere artigianali su misura.
Anche in letteratura brevettuale non si è riscontrato alcun trovato che superari i problemi indicati.
Ad esempio è noto dalla domanda di brevetto francese FR2954395 un dispositivo di schermatura comprendente una zanzariera estraibile da un rullo e guidata, mediante un telaio fissato all’intradosso, a formare una concavità.
Sebbene tale dispositivo permette una maggiore apertura del lucernario, è di costruzione complessa e costosa a causa del suo meccanismo di estrazione, e non può essere prodotto in misure standard, dovendosi adattare agli intradossi, inoltre non è lavabile e obbliga ad aprire totalmente la zanzariera nel momento in cui si vuole aprire o chiudere il lucernario, permettendo il passaggio degli insetti.
Dal brevetto tedesco DE3232712 è noto realizzare una zanzariera concava supportata su un telaio fisso vincolato al telaio del lucernario. Tale dispositivo, pur essendo più economico del precedente, non rende agevole l’apertura del lucernario, che di fatto risulta irraggiungibile.
Il brevetto tedesco DE29613763 mostra una zanzariera piatta applicata all’intradosso e formata da due settori uniti da una banda elastica (figura 6). Nella banda sono realizzati intagli mantenuti chiusi dall’elasticità della banda ma tali da permettere il passaggio di una mano per aprire il lucernario.
In questo caso si nota che l’elasticità della banda, entrando in azione ad ogni apertura/chiusura del lucernario, nel tempo strappa il tessuto della zanzariera o le cuciture, molto più deboli rispetto alla banda. Inoltre l’impatto estetico non è piacevole, e la banda impedisce parzialmente il passaggio di luce.
Uno scopo generale della presente invenzione è quindi quello di risolvere del tutto o in parte i problemi della tecnica nota.
Uno scopo preferito della presente invenzione è quello di fornire un dispositivo di schermatura da insetti che permetta una completa apertura dei lucernari. Un altro scopo preferito della presente invenzione è quello di fornire un dispositivo di schermatura da insetti di facile ed economica installazione.
Un ulteriore scopo preferito della presente invenzione è quello di fornire un dispositivo di schermatura da insetti che permetta di aprire e chiudere i lucernari in maniera pratica e veloce, e senza annullare l’effetto di schermatura.
Un altro ulteriore scopo preferito della presente invenzione è quello di fornire un dispositivo di schermatura da insetti di facile ed economica realizzazione, e duraturo.
Un altro scopo preferito della presente invenzione è quello di fornire un dispositivo di schermatura da insetti applicabile indipendentemente alle dimensioni dell’intradosso.
Secondo un suo primo aspetto generale la presente invenzione riguarda un dispositivo di schermatura da insetti per lucernari secondo la rivendicazione 1, vale a dire un dispositivo di schermatura da insetti per lucernari comprendente almeno una camera di alloggiamento di almeno una porzione di anta di almeno un lucernario predeterminato, detta camera di alloggiamento si proietta lateralmente ad un piano predeterminato, e a partire da detto piano, e comprende almeno una apertura di accesso, in corrispondenza di detto piano, adatta al passaggio della almeno una porzione di anta, detta camera di alloggiamento è delimitata da una superficie complessiva comprendente almeno una rete e/o un tessuto, caratterizzato dal fatto che la superficie di detta camera di alloggiamento comprende almeno una seconda apertura, affacciata all’apertura di accesso, detta seconda apertura è apribile e chiudibile per mezzo di un lembo di rete e/o tessuto sollevabile rispetto alla superficie complessiva e posto internamente alla camera, o per effetto della sovrapposizione di almeno due bordi di detta rete e/o tessuto di detta superficie complessiva.
Vantaggiosamente, il dispositivo secondo la presente invenzione permette la massima efficienza in fatto di schermatura da insetti anche quando è necessario agire sull’anta, in quanto non è necessario eliminare completamente la schermatura. Tale risultato inoltre è raggiunto senza rinunciare all’estetica del dispositivo e alla semplicità costruttiva. Soprattutto tuttavia il lembo sollevabile e i bordi sovrapponibili sono esenti da forti tensioni elastiche, pertanto non favoriscono strappi o scuciture e assicurano una lunga durata del dispositivo.
Preferibilmente, e per maggior facilità costruttiva, tale seconda apertura è realizzata totalmente nella rete e/o tessuto della superficie complessiva.
Secondo le forme di attuazione preferite dell’invenzione la seconda apertura apribile e chiudibile comprende almeno un intaglio a bordi sovrapponibili. In tal caso è preferibile che i bordi dell’intaglio possono assumere una configurazione chiusa in cui sono totalmente sovrapposti e almeno una configurazione totalmente aperta in cui i bordi sono totalmente allontanati tra loro, cioè per tutta la loro lunghezza, ad esempio con un effetto a tenda, aumentando l’apprezzamento estetico e la possibilità di aerazione dei locali in assenza di insetti. Inoltre, nei periodi in cui gli insetti non sono presenti, come in inverno, non è necessario rimuovere i dispositivi dai lucernari, ma anzi possono essere mantenuti per fornire il loro valore estetico.
Particolarmente apprezzate sono anche le forme di attuazioni che rendono possibile anche una configurazione semiaperta in cui i bordi dell’intaglio sono parzialmente allontanati tra loro, ad esempio per un tratto sufficiente a permettere almeno il passaggio di una mano attraverso l’intaglio.
Secondo una caratteristica generale preferita l’intaglio si sviluppa in un piano di sezione di detta superficie complessiva e ha una lunghezza maggiore o uguale a 1/3 del perimetro di detta superficie complessiva in detto piano di sezione. In tale maniera si favorisce il riposizionamento naturale dei bordi dell’intaglio in una configurazione sovrapposta dopo che sono stati scostati per eseguire una operazione sul lucernario. Questo risultato è accentuato se la lunghezza è maggiore o uguale a 1/2 del perimetro, dove valori preferiti di lunghezza sono sostanzialmente 3/4 o 2/3 del perimetro.
Dopo numerose sperimentazioni, i richiedenti hanno anche riscontrato che un altro fattore che influenza positivamente il riposizionamento naturale dei bordi è il rapporto tra la larghezza dell’area di sormonto e la lunghezza dell’intaglio.
Dalla sperimentazione sono emersi i seguenti intervalli di valori preferiti: per intagli di lunghezza compresa nell’intervallo [100, 170] cm la larghezza W della zona di sormonto tra i suoi bordi (741, 742) in configurazione chiusa è compresa nell’intervallo [8, 20] cm, per intagli di lunghezza compresa nell’intervallo [60, 120] cm la larghezza W è compresa nell’intervallo [4, 16] cm, per intagli di lunghezza compresa nell’intervallo [40, 80] cm la larghezza W è compresa nell’intervallo [2, 12] cm.
Secondo alcune forme di attuazione preferite, di particolare facile ed economica realizzazione, l’intaglio a bordi sovrapponibili è realizzato tramite due porzioni distinte di rete e/o tessuto sovrapposte lungo un loro bordo e cucite assieme almeno alle estremità dell’intaglio, dove almeno una delle cuciture si estende lungo i bordi sovrapposti per ridurre la lunghezza dell’intaglio rispetto alla lunghezza dei bordi sovrapposti (con riferimento alla configurazione chiusa).
Secondo una caratteristica generale preferita dell’invenzione i dispositivi di schermatura secondo la presente invenzione sono privi di parti rigide. Ciò vantaggiosamente rende il dispositivo facilmente immagazzinabile.
Preferibilmente tutta la superficie complessiva è definita da una rete e/o tessuto, in tale maniera vantaggiosamente il dispositivo può essere periodicamente lavato.
In tal caso, è preferibile utilizzare almeno un elemento di appesantimento della superficie complessiva. D esempio si sono rivelati particolarmente pratici ed estetici uno o più cordoni e/o catenelle applicati in punti predeterminati del dispositivo. In tale maniera è possibile mantenere il dispositivo disteso in posizione operativa per gravità anche in presenza di correnti d’aria, specialmente quando vi sia concomitanza di porte, finestre e lucernario aperti. Tali elementi inoltre non ostacolano l’immagazzinamento e il lavaggio. Il vantaggio su indicato è particolarmente evidente per dispositivi di schermatura di grandi dimensioni, ad esempio superiori a 1 mq.
Per le forme di attuazione senza parti rigide e destinate ai tetti con inclinazione sostanzialmente minore di 50°, detta camera di alloggiamento può essere realizzata abbastanza praticamente con una profondità maggiore – misurata come distanza massima da detto piano predeterminato – in una zona centrale. Per i modelli destinati ai tetti con inclinazione sostanzialmente superiore a 60° è preferibile che la profondità maggiore sia in una zona laterale alla zona centrale.
Nel secondo caso, è poi preferibile che il dispositivo abbia un verso di montaggio, ad esempio indicato da un segno di riferimento o simile, per cui la parte più profonda è posta in corrispondenza della zona più bassa del lucernario.
Con quanto detto non si intende tuttavia escludere l’adozione dell’una o dell’altra posizione di profondità massima indipendentemente dall’inclinazione del tetto.
Secondo una caratteristica generale preferita dell’invenzione l’apertura di accesso è definita almeno parzialmente da un bordo rastremato. Ciò facilita l’aggancio di detto bordo al telaio di molti tipi di lucernario, permettendo una produzione in misure standardizzate corrispondenti alle misure standard dei lucernari.
Secondo un’altra caratteristica generale preferita dell’invenzione i dispositivi di schermatura comprendono un bordo di aggancio, destinato ad agganciarsi alla cornice di almeno un lucernario di dimensioni standard, detto bordo di aggancio comprendendo preferibilmente almeno una striscia di materiale che sfrutta l’effetto di aggancio tra uncini e asole di un tessuto, o simili, per realizzare tale aggancio alla cornice. In tale maniera il dispositivo di schermatura è facilmente ed economicamente installabile.
In tal caso detto bordo è preferibilmente almeno parzialmente estensibile e/o accorciabile per effetto di detta striscia di materiale, così che uno stesso modello si adatti a più modelli di lucernario o a lucernari non standard, abbattendo i costi di magazzino.
Secondo un suo secondo aspetto la presente invenzione riguarda un dispositivo di schermatura da insetti privo di struttura rigida e destinato nell’uso ad essere appeso, in maniera da formare una camera di alloggiamento di almeno una porzione di anta di almeno un lucernario predeterminato che rimane in posizione operativa, cioè distesa per essere in grado di ricevere al suo interno l’almeno una porzione di anta, per gravità.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi della presente invenzione risulteranno meglio dalla seguente descrizione dettagliata di sue forme di realizzazione preferite, fatta con riferimento ai disegni allegati e data a titolo indicativo e non limitativo. In tali disegni:
- La figura 1 rappresenta schematicamente in vista laterale un tipico lucernario apribile inserito in un tetto;
- la figura 2, rappresenta schematicamente in vista prospettica il lucernario di figura 1 in una configurazione aperta;
- la figura 3, rappresenta schematicamente una prima forma di attuazione di dispositivo di schermatura da insetti secondo la presente invenzione applicato al lucernario di figura 1;
- le figure 4, 5, 6 e 7 rappresentano schematicamente rispettivamente in vista da sopra, laterale, frontale e prospettica il dispositivo di figura 3;
- la figura 8, rappresenta schematicamente in vista prospettica il dispositivo di figura 3 applicato al lucernario di figura 2;
- la figura 9, rappresenta schematicamente in vista prospettica una stanza sottotetto con due lucernari come quelli di figura 2 a cui sono applicati rispettivi dispositivi come quelli di figura 3;
- le figure 10 e 11 rappresentano schematicamente in vista prospettica un’altra forma di attuazione preferita di dispositivo di schermatura da insetti secondo la presente invenzione, rispettivamente in una configurazione chiusa e in una configurazione totalmente aperta;
- la figura 10a rappresenta un dettaglio in scala ingrandita di figura 10;
- le figure da 12 e 17 rappresentano schematicamente in vista laterale altre rispettive forme di attuazione alternative di dispositivi di schermatura da insetti secondo la presente invenzione;e
- la figura 18 rappresenta in scala ingrandita un dettaglio del bordo del dispositivo di figura 17.
Con riferimento alla figura 1 è mostrato, in vista laterale, un tetto 1 che si sviluppa secondo un piano predeterminato P inclinato rispetto all’orizzonte. Il tetto presenta una apertura 5 con un intradosso 10, cioè lo spazio delimitato dallo spessore del tetto in corrispondenza dell’apertura 5 (tratteggiato in figura).
Nell’apertura è inserito un lucernario 15 apribile, la cui anta 16 è mostrata in una configurazione aperta, in cui si nota il suo effetto basculante secondo le frecce F e attorno ad un asse di rotazione C, posto in una zona centrale dell’apertura 5. In tale maniera l’anta 16 aperta ha una porzione 17 che sporge all’esterno del tetto, e una porzione 18 che sporge all’interno del locale sottostante.
In figura 2, dove è mostrato il lucernario 15 aperto, si nota che esso comprende anche una cornice 14 destinata a rimanere fissa nell’intradosso.
Con riferimento alla figura 3 è mostrato in maniera estremamente schematizzata ed in vista laterale un dispositivo di schermatura da insetti 20 secondo la presente invenzione, applicato al lucernario 15 di figura 1.
Come si noterà il dispositivo di schermatura 20 si sviluppa a partire da un piano di delimitazione superiore P1 inclinato rispetto ad una direzione orizzontale, coincidente con il piano P del tetto 1, o ad esso parallelo. Il dispositivo 20 si proietta verso il basso da detto piano P1 formando una camera 25, adatta ad alloggiare almeno parzialmente l’anta 16, e delimitata da una superficie complessiva 26. Di fatto il dispositivo 20 risulta appeso al piano P1 e sporgente verso l’interno del locale sottostante il tetto 1.
La camera 25 ha una apertura di accesso 28 in corrispondenza del piano P1 per permettere l’ingresso della porzione interna 18 di anta 16.
La distanza tra il piano P1 e la superficie 26, misurata ortogonalmente al piano P1, è indicata convenzionalmente come profondità H, e può essere la stessa in ogni punto o essere diversa in ciascun punto o in almeno due punti della camera 25. Preferibilmente essa è tale da permettere la totale apertura dell’anta 16 di un lucernario standard predeterminato a cui è destinata ad essere associata. Ad esempio la profondità H e compresa tra [10, 150] cm.
Preferibilmente la profondità H è crescente spostandosi da punti periferici a punti centrali di almeno una sezione predeterminata della camera 25, eseguita secondo un piano ortogonale al piano P1. Preferibilmente essa è una sezione destinata nell’uso a coincidere con un piano di basculamento dell’anta 16 del lucernario 15, cioè un piano ortogonale all’asse C, per tale motivo tale sezione può essere detta “sezione di basculamento”.
Nell’esempio illustrato nelle figure 4, 5, 6 e 7 ciò è stato realizzato in generale con una camera 25 con sezioni parallele al piano P1 di aree decrescenti passando dal piano P1 ad un piano distale dal piano P1, dove detti due piani hanno una distanza tra loro pari alla profondità massima Hm. Le aree preferibilmente decrescono in maniera continua e progressiva.
In particolare L’esempio illustrato mostra il caso in cui la camera 25 ha almeno una sezione di basculamento concava sostanzialmente curva, preferibilmente ad arco di cerchio, dove la profondità massima Hm è sostanzialmente in corrispondenza del suo punto centrale C.
La camera 25 ha preferibilmente la forma di una porzione di cilindro delimitato da una superficie principale 30 sostanzialmente curva e da due superfici laterali 32. Queste ultime preferibilmente sono sostanzialmente piatte e ortogonali alla superficie 30 in maniera da formare una porzione di cilindro retto. Esse sono unite tra loro, ad esempio per cucitura, incollaggio o termo fusione, a formare la superficie complessiva 26 della camera 25.
Nell’esempio illustrato la sezione della superficie 30 è ad arco di cerchio, ma non si escludono altre sezioni come non si esclude la realizzazione delle camere 25 secondo sezioni di cilindri non retti (cioè con superfici laterali 32 non ortogonali alla superficie principale 30), o secondo porzioni di prismi retti e non retti.
Nell’uso la porzione di cilindro 30 è montata con il proprio asse centrale X1 parallelo o coincidente con l’asse di rotazione C attorno cui bascula il lucernario 15.
La superficie complessiva 26 è preferibilmente totalmente realizzata con una rete a maglie di dimensioni tali da impedire il passaggio di insetti, quali ad esempio mosche e zanzare.
Naturalmente non si escludono forme di attuazione meno preferite realizzate in rete solo in parte, ad esempio solo alcune delle superficie 30 e 32, e/o solo una o alcune loro parti sono in rete.
Come meglio visibile in maniera schematizzata nelle figure 4 e 7, l’apertura 28 è delimitata da un bordo 35, che nell’esempio è di forma rettangolare. Il bordo 35 comprende almeno un elemento 36 adatto all’aggancio ad almeno uno tra: il lucernario 15, la superficie dell’intradosso 10 o di un’altra parte del tetto 1. Ad esempio è preferibile che su almeno parte del bordo 35 siano presenti una o più strisce di materiale che sfruttano l’effetto di aggancio tra uncini e asole di un tessuto. Preferibilmente dette strisce sono poste per tutta la lunghezza del bordo.
In alternativa si possono prevedere asole o bottoni di aggancio, o un telaio rigido da fissare permanentemente, ad esempio all’intradosso 10.
Le dimensioni preferite del bordo 35 sono tali da permettere l’aggancio almeno alla cornice esterna 14 di un lucernario 15 standard. Dal momento che i lucernari standard 15 sono di varie dimensioni, è previsto di realizzare varie taglie di dispositivi 20 ciascuna con una relativa dimensione di bordo 35 predeterminata. Tra i lucernari standard contemplati dalla presente invenzione ricordiamo quelli di sezione rettangolare con un lato avente una dimensione compresa tra 40 e 140 cm, e l’altro lato avente una dimensione compresa tra 50 e 170 cm. Ad esempio un lato ha una delle seguenti dimensioni (in cm): 47, 55, 66, 78, 94, 114, 134 e l’altro lato ha una delle seguenti dimensioni (in cm): 55, 70, 78, 98, 118, 140, 160.
Per favorire l’adattamento anche a lucernari di dimensione non standard è preferibile che il bordo 36 sia almeno parzialmente estensibile e/o accorciabile, ad esempio in quanto elastico e/o comprendente una parte ripiegabile e sovrapponibile, il bordo inoltre è bloccabile nella posizione estesa e/o accorciata. Indipendentemente dal sistema di realizzazione è in generale preferibile che la lunghezza del suo perimetro possa variare di una percentuale minore o uguale al 10%. L’utilizzo di almeno un materiale che sfrutta l’effetto di aggancio tra uncini e asole di un tessuto come elemento di aggancio al lucernario permette agevolmente anche di bloccare il bordo nella misura desiderata.
Come si noterà, il dispositivo di schermatura da insetti 20 dell’esempio illustrato è privo di parti rigide, per cui può essere facilmente immagazzinato e lavato, inoltre secondo alcune varianti potrebbe essere realizzato anche di dimensioni leggermente minori a quelle necessarie a evitare il contatto tra la superficie complessiva 26 e l’anta 16 aperta, infatti quest’ultima sarebbe in grado di indurre un leggero spostamento di detta superficie complessiva 26 senza alcun danno, come ad esempio illustrato in figura 12. Non si escludono naturalmente altre forme di attuazione meno preferite in cui siano presenti elementi di irrigidimento. Ad esempio è possibile inserire aste semielastiche a formare archi in corrispondenza delle cuciture tra le superfici 30 e 32 per mantenere in tensione la rete e migliorare l’aspetto estetico. Un’altra forma di attuazione rigida sarà illustrata più avanti con riferimento alla figura 14.
Con riferimento ora alla figura 4, si nota che la superficie principale curva 30 presenta una apertura 40, nell’esempio illustrato un intaglio, affacciata all’apertura di accesso 28. Questo è di dimensioni tali da permettere il passaggio di una mano, o di uno strumento adatto ad agire sul lucernario per aprirlo o chiuderlo, come ad esempio un’asta.
L’intaglio 40 è chiuso contro il passaggio di insetti da un elemento coprente 42, come ad esempio un lembo di tessuto o di rete, preferibilmente cucito mobile sul lato interno della superficie curva 30. Il lembo 42, ad esempio, è rettangolare o quadrato e cucito solo lungo un suo lato 43. In particolare è preferibile che tale lato 43 sia destinato nell’uso ad essere il lato posto più in alto del lembo 42.
In generale si osserva che è preferibile realizzare l’intaglio 40 in una zona della superficie curva 30 non centrale, cioè con distanze diverse da due lati contrapposti del bordo 35. Ciò per facilitare il raggiungimento della maniglia del lucernario, normalmente posta su un lato. L’intaglio 40, inoltre, preferibilmente si sviluppa secondo una linea ortogonale all’asse di rotazione C attorno cui bascula il lucernario 15, e quindi è ortogonale alle generatrici della superficie cilindrica 30.
La figura 8 mostra chiaramente in prospettiva il dispositivo 20 applicato alla cornice 14 del lucernario 15, e si nota la posizione relativa tra intaglio 40 e maniglia 19 dell’anta 16.
La figura 9 mostra chiaramente in prospettiva una coppia di dispositivi 20 applicati a rispettivi lucernari 15 applicati al tetto 1 di una stanza. Come si noterà i dispositivi 20 si proiettano verso il basso e all’interno della stanza a partire dal lucernario. In questo caso essendo i dispositivi 20 privi di parti rigide, la gravità li mantiene in una configurazione tale da permettere il passaggio delle ante 16.
Nel seguito saranno descritte alcune forme di attuazione alternativa dell’invenzione dove elementi uguali o simili saranno indicati con gli stessi numeri di riferimento utilizzati sopra e incrementati di 100 o di un suo multiplo.
Con riferimento alle figure 10 e 11, è mostrato un dispositivo di schermatura da insetti 720 che differisce dal dispositivo 20 precedente per il fatto che comprende un intaglio 740 a bordi sovrapposti.
In particolare, i bordi 741 e 742 in una prima configurazione sono sovrapposti mantenendo l’intaglio 740 chiuso (figura 10) e impedendo quindi il passaggio di insetti. Essi possono essere leggermente allontanati l’uno dall’altro per permettere almeno il passaggio di una mano in maniera da poter aprire o chiudere l’anta del lucernario senza permettere il sostanziale passaggio di insetti. Preferibilmente l’intaglio 740 è di lunghezza tale da permettere anche una configurazione totalmente aperta (figura 11) in cui i bordi 741 e 742 sono mantenuti allontanati con un effetto estetico a “tenda”, ad esempio per mezzo di comuni magneti 744.
L’intaglio 740, nella forma di attuazione illustrata, è diretto ortogonalmente alle linee generatrici D del cilindro formato dalla superficie principale 730, cioè giace in un piano E ortogonale all’asse C del cilindro. Esso è di lunghezza maggiore o uguale a 1/3 del perimetro della superficie principale 730 misurato su detto piano E. Più preferibilmente la sua lunghezza è maggiore o uguale a 1/2 e ancora più preferibilmente sostanzialmente uguale a 3/4 o 2/3 di detto perimetro.
L’intaglio 740 a bordi sovrapponibili può essere realizzato ad esempio per mezzo di una superficie principale 730 comprendente due porzioni distinte di rete 730a e 730b sovrapposte lungo un loro bordo e cucite assieme almeno alle estremità dell’intaglio 740. Preferibilmente almeno una delle cuciture 746a e 746b si estende lungo i bordi sovrapposti per ridurre la lunghezza dell’intaglio 740. Ad esempio è preferibile avere entrambe le cuciture di estremità 746a e 746b estese, ad esempio per un tratto di lunghezza dei bordi sovrapposti compreso tra 2 e 40 cm. Ciò favorisce il ritorno automatico dei bordi 741 e 742 nella configurazione chiusa di figura 10 dopo che sono stati separati.
In generale la sovrapposizione dei bordi 741 e 742 avviene per una larghezza W che dipende dalla lunghezza dell’intaglio 740. Più lungo è l’intaglio 740 maggiore è la larghezza della sovrapposizione.
Ad esempio per intagli di lunghezza compresa nell’intervallo [100, 170] cm la larghezza W è compresa nell’intervallo [8, 20] cm, per intagli di lunghezza compresa nell’intervallo [60, 120] cm la larghezza W è compresa nell’intervallo [4, 16] cm, per intagli di lunghezza compresa nell’intervallo [40, 80] cm la larghezza W è compresa nell’intervallo [2, 12] cm .
In generale, per le forme di attuazione completamente realizzate in rete e/o tessuto, come ad esempio quelle sin qui illustrate, può essere utile appesantire il dispositivo per evitare che venga risucchiato da correnti d’aria. Ciò può ad esempio essere fatto con un cordone o catenella 790 aggiunta in punti predeterminati, come ad esempio in corrispondenza dei bordi 794 del cilindro 730, e/o di almeno uno dei bordi sovrapponibili 741 e 742 dell’intaglio 740. Ad esempio il cordone o catenella 790 ha preferibilmente una grammatura compresa tra 5 e 1000 gr/m, dove sostanzialmente 25, 35 o 70 gr/m sono valori preferiti.
Preferibilmente, i cordoni o catenelle posti in corrispondenza dei bordi sovrapponibili 741 e 742 sono più leggeri di quelli posti in corrispondenza dei bordi 794.
In generale, se si utilizzano cordoni o catenelle 790 in corrispondenza di almeno dei bordi sovrapponibili 741 e 742, indipendentemente dalla presenza o meno di altri cordoni o catenelle nei bordi 794, il loro peso è preferibilmente compreso tra 5 e 100 gr/m.
Ancora più in generale si è osservato che se si utilizzano cordoni o catenelle 790 in corrispondenza di almeno dei bordi sovrapponibili 741 e 742, indipendentemente dalla presenza o meno di altri cordoni o catenelle nei bordi 794, è preferibile che solo uno di detti bordi sovrapponibili 741 e 742 sia appesantito con uno o più di essi, il bordo sovrapponibile appesantito essendo preferibilmente quello destinato ad essere più vicino al lucernario (cioè quello interno alla cemera .
Una catenella 790 particolarmente adatta comprende una serie di cilindretti di piombo 791 inseriti all’interno di una treccia 792, che a sua volta può facilmente essere applicata al dispositivo 720.
Con riferimento alla figura 12, è mostrato un dispositivo di schermatura da insetti 120 che differisce dai dispositivi precedenti per il fatto che la camera 125 ha almeno una sezione di basculamento asimmetrica. Nell’esempio specifico illustrato la sezione è a forma di porzione di ellisse, in generale tuttavia possiamo dire che la profondità massima Hm della camera 125 è in una zona diversa dalla zona centrale.
La zona della sezione di basculamento 125 meno profonda (cioè con le altezza minori) è destinata ad essere montata in corrispondenza della zona più alta del lucernario, mentre la sezione più profonda (cioè quella comprendente la profondità massima Hm) è destinata ad essere montata in corrispondenza della zona più bassa del lucernario. Il verso di montaggio rispetto al lucernario può ad esempio essere indicato con un segno e/o dicitura di riferimento 117 o simili.
Questa forma di attuazione ha il vantaggio di comportarsi egregiamente rispetto alla forza di gravità che la mantiene distesa, cioè in posizione operativa, riducendo ad esempio il numero di grinze, specialmente qualora il montaggio avvenga su tetti con forte pendenza.
La figura mostra anche che, come per tutte le forme di attuazione, non si esclude che l’anta 116 in posizione aperta si trovi leggermente in contrasto con la superficie principale 130 della camera 125, spostandola come indicato dalla linea tratteggiata 130’.
La figura 12a mostra che nel caso si scelga di adottare un intaglio 140 a bordi sovrapponibili esso può essere realizzato con una sola cucitura 146a estesa lungo i bordi sovrapposti per ridurre la lunghezza dell’intaglio. L’altra cucitura 146b è una cucitura localizzata alla sola estremità della superficie complessiva 130. L’intaglio 140 è mostrato volutamente aperto come una tenda per mostrare i limiti delle cuciture.
Con riferimento alla figura 13, è mostrato un dispositivo di schermatura da insetti 220 particolarmente adatto a tetti con elevata pendenza, ad esempio superiore a 60°. In particolare esso ha una camera 225 con almeno una sezione di basculamento asimmetrica con una concavità realizzata da almeno due superfici 230a e 230b unite tra loro a formare una superficie principale concava 230 spezzata. La figura mostra per riferimento l’asse C di basculamento dell’anta 216 del lucernario 215.
La profondità massima H è in corrispondenza del punto di unione di dette due superfici 230a e 230b, che hanno estensioni diverse tra loro.
Con riferimento alla figura 14, è mostrato un dispositivo di schermatura da insetti 320 meno preferito che differisce dai dispositivi precedenti per il fatto che comprende un telaio rigido 350.
Esso comprende almeno una coppia di guide di scorrimento curve 352, entro cui è guidata in apertura e chiusura la superficie principale curva 330, che risulta quindi mobile. Essa può essere ad esempio avvolta e svolta da un dispositivo a rullo 355.
La camera 325 è definita oltre che dalla superficie mobile 330 anche da due superfici laterali fisse 332 rispetto al telaio 350.
Completano il telaio 350 aste di bordo 336 che delimitano l’apertura 328 di accesso alla camera 325 per il passaggio dell’anta del lucernario.
Le aste 336 comprendono preferibilmente fori (non illustrati) per il fissaggio con viti ad almeno uno tra: il lucernario, la superficie dell’intradosso o di un’altra parte del tetto.
La superficie principale curva 330 preferibilmente comprende un intaglio 340 come quello di figura 10.
Con riferimento alla figura 15, è mostrato un dispositivo di schermatura da insetti 420 che differisce dai precedenti in quanto comprende una camera 425 con sezione di basculamento simmetrica con una concavità realizzata da almeno due superfici 430a e 430b unite tra loro a formare una superficie principale concava 430 spezzata. La profondità massima Hm dunque è in corrispondenza del punto di unione di dette due superfici 430a e 430b, che hanno estensioni uguali tra loro.
Preferibilmente la superficie principale concava 430 comprende un intaglio 440 come quello di figura 10, ad esempio ortogonale all’asse di basculamento.
Come si noterà il bordo 435 del dispositivo 420 è accoppiato alla parete interna del tetto 1 in corrispondenza del bordo dell’intradosso 1, oppure in maniera tale che la camera 425 ha una apertura di accesso 428 più larga dell’intradosso 10 (tratteggiato in figura). Rispetto ai dispositivi di schermatura destinati ad essere accoppiati direttamente ai lucernari è quindi evidente che la profondità massima Hm del dispositivo 420 necessita di essere minore.
Con riferimento alla figura 16, è mostrato un dispositivo di schermatura da insetti 520 destinato ad essere appeso ad una parete interna del tetto come il dispositivo 420 di figura 15, e che differisce da quest’ultimo principalmente per la superficie complessiva 526 che definisce la camera 525, in quanto è a forma di volta a crociera. Preferibilmente, il dispositivo di schermatura comprende un intaglio 540 come quello di figura 10, ad esempio realizzato in corrispondenza di almeno uno degli archi della crociera.
Con riferimento alla figura 17, è mostrato un dispositivo di schermatura da insetti 620 che differisce dal dispositivo 20 di figura 3 per il fatto che la sua sezione di basculamento è definita da una superficie principale 630 cilindrica composta da una pluralità di superfici di raggio diverso tra loro. In particolare la porzione centrale 630a di profondità massima Hm ha raggio R1, mentre le due porzioni ad essa laterali 630b e 630c hanno ciascuna raggio R2 diverso da R1, dove preferibilmente R2>R1.
Come si noterà nel dettaglio in scala ingrandita di figura 18, il centro di curvatura C delle superfici 630a, 630b e 630c è al di sotto del piano P1 di delimitazione superiore del dispositivo 620, cioè Hm>R1. Questo permette, indipendentemente dalla presenza o meno del cambio di raggio di curvatura, di creare un bordo 635 rastremato in grado di accoppiarsi alla cornice 14 del lucernario 15, generalmente rastremata. La rastrematura è messa in evidenza dalla linea di tangenza T, ortogonale al piano di delimitazione superiore P1, rispetto alle quali il bordo 635 risulta rientrante. In altre parole il bordo rastremato definisce una strozzatura almeno parziale dell’apertura superiore della camera 25. Sul lato esterno del bordo 635 è fissata preferibilmente una striscia 636 di almeno un materiale che sfrutta l’effetto di aggancio tra uncini e asole di un tessuto, ad esempio un nastro del tipo commercializzato dalla ditta velcro.
In generale la rastrematura può essere ottenuta con qualsiasi altro accorgimento alternativo ed è preferibilmente applicata al bordo di qualsiasi forma di attuazione.
In generale, si osserva che l’uso del termine “sostanzialmente” deve essere inteso come comprendente scostamenti anche fino a 10% del valore indicato.
In generale si osserva anche che un esperto del ramo intenderà ciascuno dei tipi di intagli descritti applicabili a qualsiasi forma di attuazione, generando così anche forme di attuazione non descritte.
Naturalmente, le forme di attuazione e le varianti sin qui descritte ed illustrate sono a puro scopo esemplificativo ed un tecnico del ramo, per soddisfare specifiche e contingenti esigenze, potrà apportare numerose modifiche e varianti, tra cui ad esempio la combinazione di dette forme di attuazione e varianti, tutte peraltro contenute nell’ambito di protezione della presente invenzione quale definito dalle seguenti rivendicazioni.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo di schermatura da insetti per lucernari comprendente almeno una camera di alloggiamento (25, 125, 225, 325, 425, 525, 725) di almeno una porzione di anta (16, 18, 116, 216) di almeno un lucernario predeterminato, detta camera di alloggiamento si proietta lateralmente ad un piano predeterminato(P1), e a partire da detto piano, e comprende almeno una apertura di accesso (28, 328, 428), in corrispondenza di detto piano (P1), adatta al passaggio della almeno una porzione di anta (16, 18, 116, 216), detta camera di alloggiamento (25, 125, 225, 325, 425, 525, 725) è delimitata da una superficie complessiva (26, 526) comprendente almeno una rete e/o tessuto (30, 32, 230a, 230b, 330, 332, 430a, 430b, 730), caratterizzato dal fatto che la superficie (30, 730) di detta camera di alloggiamento (25, 125, 225, 325, 425, 525, 725) comprende almeno una seconda apertura (40, 340, 440, 540, 740), affacciata all’apertura di accesso (28), detta seconda apertura è apribile e chiudibile per mezzo di un lembo (42) di rete e/o tessuto sollevabile rispetto alla superficie complessiva (26, 526) e posto internamente alla camera, e/o per effetto della sovrapposizione di almeno due bordi (741, 742) di rete e/o tessuto di detta superficie complessiva (26, 526). 2. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che la seconda apertura apribile e chiudibile (40, 340, 440, 540, 740) comprende almeno un intaglio a bordi sovrapponibili (741, 742), i bordi dell’intaglio possono assumere una configurazione chiusa in cui sono totalmente sovrapposti, una configurazione semiaperta in cui sono parzialmente allontanati l’uno dall’altro per permettere almeno il passaggio di una mano attraverso l’intaglio, e una configurazione totalmente aperta in cui i bordi (741, 742) sono totalmente allontanati tra loro. 3. Dispositivo secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detto intaglio (740) si sviluppa in un piano (E) di sezione di detta superficie complessiva (730) e ha una lunghezza maggiore o uguale a 1/3 del perimetro di detta superficie complessiva (730) in detto piano di sezione. 4. Dispositivo secondo la rivendicazione 2 o 3, caratterizzato dal fatto che per intagli di lunghezza compresa nell’intervallo [100, 170] cm la larghezza W della zona di sormonto tra i suoi bordi (741, 742) è compresa nell’intervallo [8, 20] cm, per intagli di lunghezza compresa nell’intervallo [60, 120] cm la larghezza W è compresa nell’intervallo [4, 16] cm, per intagli di lunghezza compresa nell’intervallo [40, 80] cm la larghezza W è compresa nell’intervallo [2, 12] cm. 5. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 4, caratterizzato dal fatto che l’intaglio (740) a bordi sovrapponibili è realizzato tramite due porzioni distinte di rete (730a, 730b) e/o tessuto sovrapposte lungo un loro bordo e cucite assieme almeno alle estremità dell’intaglio (740), dove almeno una delle cuciture (746a e 746b) si estende lungo i bordi sovrapposti (741, 742) per ridurre la lunghezza dell’intaglio rispetto alla lunghezza dei bordi sovrapposti. 6. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che è privo di parti rigide. 7. Dispositivo secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che comprende almeno un elemento di appesantimento (790) scelto tra un cordone o una catenella (790). 8. Dispositivo secondo la rivendicazione 6 o 7, caratterizzato dal fatto che detta camera di alloggiamento (25, 125, 225, 325, 425, 525, 725) ha una profondità massima (Hm) – misurata come distanza massima da detto piano predeterminato (P1) – in una zona centrale, oppure la profondità massima è in una zona laterale alla zona centrale e destinata ad essere affacciata alla zona più bassa del lucernario. 9. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che l’apertura di accesso (28, 328, 428) è definita almeno parzialmente da un bordo (635) rastremato. 10. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che comprende almeno un bordo di aggancio, destinato ad agganciarsi alla cornice di almeno un lucernario di dimensioni standard, detto bordo di aggancio comprendendo almeno una striscia di almeno un materiale che sfrutta l’effetto di aggancio tra uncini e asole di un tessuto per realizzare tale aggancio alla cornice, detto bordo è preferibilmente almeno parzialmente estensibile e/o accorciabile per effetto di detta almeno una striscia. RIVENDICAZIONI 1. Insect screening device for skylights comprising at least one housing chamber (25, 125, 225, 325, 425, 525, 725) for at least one portion of door (16, 18, 116, 216) of at least one predetermined skylight, said housing chamber projects laterally to a predetermined plane (P1), and starting from said plane, and comprises at least one access opening (28, 328, 428), in correspondence of said plane (P1), suitable for the passage of the at least one portion of door (16, 18, 116, 216), said housing chamber (25, 125, 225, 325, 425, 525, 725) is delimited by an overall surface (26, 526) comprising at least a net or a fabric (30, 32, 230a, 230b, 330, 332, 430a, 430b, 730), characterized in that the surface (30, 730) of said housing chamber (25, 125, 225, 325, 425, 525, 725) comprises at least a second opening (40, 340, 440, 540, 740), facing the access opening (28), said second opening can be opened and closed by means of a flap (42) of net and/or fabric that can be lifted with respect to the overall surface and that is placed inside to the chamber, and/or by means of the overlapping of at least two edges (741, 742) of said net and/or fabric of the overall surface (26, 526).
  2. 2. Device according to claim 1, characterized in that the second opening that can be opened and closed (40, 340, 440, 540, 740) comprises at least one slot with overlapping edges (741, 742), the edges of the slot can assume a closed configuration wherein they are totally overlapped, a partially-opened configuration wherein they are partially spaced apart from each other to allow at least the passage of an hand through the slot, and a configuration totally opened wherein the edges (741, 742) are totally spaced apart from each other.
  3. 3. Device according to claim 2, characterized in that said slot (740) develops in a plane (E) of section of said overall surface (730) and has a length greater than or equal to 1/3 of the perimeter of said overall surface (730) in said plane of section.
  4. 4. Device according to claim 2 or 3, characterized in that for slots of length comprised in the range [100, 170] cm the width W of the overlapping area of the two edges (741, 742) is comprised in the range [8, 20] cm, for slots of length comprised in the range [60, 120] cm the width W is comprised in the range [4, 16] cm, for slots of length comprised in the range 40, 80] cm the width W is comprised in the range [2, 12] cm.
  5. 5. Device according to any one of the claims from 2 to 4, characterized in that the slot (740) with overlapping edges is made by means two distinct portions of net (730a, 730b) and/or fabric overlapping with each other along an edge thereof and sewn with each other at least at the ends of the slot (740), wherein at least one of the seams (746a e 746b) extends along the overlapped edges (741, 742) so as to reduce the length of the slot with respect to the length of the overlapped edges.
  6. 6. Device according to any one of the preceding claims, characterized in that it is without any rigid part.
  7. 7. Device according to the preceding claim, characterized in that it comprises at least one weighting element (790) chosen between a cord or a chain (790).
  8. 8. Device according to claim 6 or 7, characterized in that said housing chamber (25, 125, 225, 325, 425, 525, 725) has a maximum depth (Hm) – measured as maximum distance from said predetermined plane (P1) – in a central zone, or the maximum depth is in a zone lateral with respect to the central zone and intended to face to the lower zone of the skylight.
  9. 9. Device according to any one of the preceding claims, characterized in that the access opening (28, 328, 428) is defined at least partially by a tapered edge (635).
  10. 10. Device according to any one of the preceding claims, characterized in that comprises at least one hanging edge, intended to be hanged to the frame of at least one skylight of standard dimension, said hanging edge comprising at least one strip of at least one material that uses the hooking effect between hooks and loops of a cloth to realize said hanging to the frame, said edge is preferably at least partially extensible and/or shortenable by means of said at least one strip.
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