ITFI950204A1

ITFI950204A1 - Strumentazione per la preparazione della sede per la componente femorale di una protesi d'anca non cementata

Info

Publication number: ITFI950204A1
Application number: IT95FI000204A
Authority: IT
Inventors: Piero Garosi
Original assignee: Piero Garosi
Priority date: 1995-10-03
Filing date: 1995-10-03
Publication date: 1997-04-03
Also published as: EP0766948A3; EP0766948A2; IT1278765B1; US5704940A; ITFI950204A0

Abstract

Le raspe di una prima raspa metatisaria sono atte a lavorare in una prima fase la zona della metarisi fino a raggiungere ed intaccare la parte ossea K1, K2 per formare la sede metatisaria, con mezzi di guida operanti nella zona della diatisi; le raspe di una seconda serie di raspe 9 sottometatisarie e diatisarie sono atte a lavorare in una seconda fase la zona sotto - metatisaria e la zona contigua della diatisi fino a raggiungere ed intaccare la parte ossea K3 per completare la sede per la detta componente femorale.

Description

"Strumentazione per la preparazione della sede per la componente femorale di una protesi d'anca non cementata"

DESCRIZIONE

L'impianto corretto della componente femorale di una protesi d'anca non cementata presuppoone una stabilità data dal contatto protesi-osso ("fit") ed un massimo riempimento della cavità ossea ("fili"), dai quale è condizionato il "fit", nella zona metatisaria femorale .

La possibilità di ottenere le condizioni ottimali nella zona metafisaria con le attuali raspe femorali, è percentualmente piccola a causa della morfologia del femore stesso. Se questo è possibile nel femore "cilindrico" è irrealizzabile nel femore a "flut" ed ancor meno nel femore a "trombetta"; questo perchè essendo la metafisi femorale molto ampia richiederebbe per il suo riempimento uno stelo protesico di grande dimensione, ma ciò diventa impossibile perchè la zona sottometaf isaria della protesi sarà sovradimensionata rispetto alla zona sottometaf isaria del femore; per questo motivo utilizzando nella preparazione dell'alloggio protesico raspe femorali crescenti dimensionalmente, occorre fermarsi a misure inferiori rispetto all'ideale, perchè si avrà un "fit" sottometafisar io e non metafisario e da qui un "fili" metafisario sottodimensionato .

Con la tecnica d'impianto e la strumentazione secondo l'invenzione si è riusciti a superare queste problematiche ottenendo così un riempimento pressoché totale della zona metafisaria e sottome tafisaria del femore, presupposto fondamentale per un ottimo "fit" metafisario che consenta la giusta trasmissione dei carichi dallo stelo protesico all'osso.

La ricerca di queste condizioni aveva portato - in passato - al concepimento delle protesi cosiddette "custom-made ", che ottenevano lo scopo prefisso perchè costruite a computer, singolarmente, partendo da una T.A.C. dell'anca in precedenza eseguita. Se questo tipo di protesi è giustificabile nel trattamento delle torme tumorali, per la perdita di sostanza presente, non lo e nel trattamento della patologia artrosica dell'articolazione coxofemorale, sia per l'elevato costo, sia per i controlli di qualità, sia ancora per la complessità organizzativa e di programmazione, per cui questa soluzione sarebbe veramente non gestibile, dato l'elevato numero di impianti protesici che vengono eseguiti ogni anno nel mondo.

Fino ad oggi il concetto "custom-made " è stato interpretato e realizzato con l'adattamento morfologico e dimensionale della protesi all'osso. Secondo l'invenzione, invece, il concetto "custom-made" si realizza con l'adattamento del femore alla protesi sul campo operatorio, evitando così tutte le problematiche sovraesposte .

E' pertanto oggetto dell'invenzione una strumentazione per la preparazione della sede della componente femorale di una protesi d'anca non cementata, la quale strumentazione comprende: una prima serie di raspe metaf isarie , ciascuna atta a lavorare in una prima fase la zona della metafisi fino a raggiungere ed eventualmente anche intaccare la parte ossea per formare la sede metafisaria, con mezzi di guida operanti nella zona della diafisi; ed una seconda serie di raspe sottome tafisarie con guioda diafisaria, atte a lavorare in una seconda fase la zona sotto-metafisaria e la zona contigua della diafisi, fino a raggiungere ed intaccare la parte ossea per completare la sede per la detta componente femorale. La componente femorale della protesi corrisponde alla forma della sede ottenuta con le due serie di strumenti suddetti.

Ogni raspa della prima serie presenta una appendice a stelo che si estende lungo la diafisi e presenta un terminale o distale calibrato alla dimensione interna della cavità del femore in tale zona; viene cosi assicurata la guida della detta prima raspa.

All'estremità delle raspe della seconda serie vengono previsti mezzi per impegnare un analogo terminale o distale calibrato.

La strumentazione in oggetto vantaggiosamente comprende anche uno strumento ausiliario atto ad operare all'interno della zona della diafisi, per la preparazione della sede per il detto terminale o distale.

Il trovato verrà meglio compreso seguendo la descrizione e l'unito disegno, il quale mostra una pratica esemplificazione non limitativa del trovato stesso. Nel disegno: la

Fig.1 mostra sommariamente la parte superiore di un femore ; la

Fig.2 mostra una operazione preliminare di preparazione della diafisi; le

Figg.3 e 4 mostrano isolatamente le parti attive di due strumenti a raspa per la preparazione della zona metafisaria e della zona sottometafisaria e di una contigua porzione della diafisi; le

Figg.5 e 6 mostrano il modo di operare dei due strumenti a raspa; e la

Fig.7 mostra il risultato della preparazione.

Nei disegni il femore è illustrato con tratteggiata la parte corticale.

Nella Fig.1 la parte illustrata del femore risulta completa ancora della testa T, che viene sezionata in corrispondenza del piano di traccia X-X ; della parte illustrata del femore viene indicata con E la zona della epifisi, con M la zona della metafisi, con b la zona sottometaf isaria e con D la parte della diafisi che è parzialmente illustrata.

Come vedesi dalla Fig.2, dopo il taglio secondo il piano X-X come sopra detto, viene impiegato uno strumento ausiliario 1 manovrabile mediante una tradizionale impugnatura 1A, il quale viene fatto penetrare nella zona della diafisi per rilevare la dimensione della zona della diafisi che corrisponde alia estremità inferiore del componente femorale, la cui sede può essere preparata con la strumentazione in oggetto. Lo strumento ausiliario 1 prepara la zona della diafisi per la definizione della dimensione, indicata con d, del canale femorale in quel punto, per il distale della protesi e per quelli della strumentazione per la preparazione della sede. La successiva preparazione della sede con le due raspe sarà effettuata con un distale 3 corrispondente, che consente il centramento delle raspe stesse. Lo strumento 1 può operare per arrivare alla zona ossea rigida tubolare del femore nella zona del detto distale, per il detto scopo di guida.

Con 5 (vedi Fig.3) è indicato un primo strumento a raspa di una serie di strumenti 3 di grandezze crescenti, destinati alla preparazione della zona della metafisi; si useranno i successivi strumenti della serie via via crescenti, fino ad ottenere "fili" e il "fitt" a livello me tafisario ; ciascuno strumento a raspa 5 verrà dotato di una impugnatura da applicare secondo l'asse y inclinato corrispondentemente all'orientamento della testa del femore T, ed ulteriormente corredato di uno stelo 7 sul quale può essere applicato un distale 3 corrispondente alia sede predisposta per il distale del componente femorale della protesi d'anca da utilizzare. Lo strumento a raspa b presenta la zona attiva sagomata come mostrato in disegno ed in particolare con due profili bA e bB, che poi sono raccordati opportunamente fra loro nelle zone che corrispondono alla vista della Fig.3.

Con 9 (vedasi in particolare Fig.4) è indicato un secondo strumento a raspa di una serie di dimensioni via via crescenti, da usare per la preparazione della zona sottometaf isaria e della contigua zona della diafisi, fino ad ottenere l'utilizzazione della raspa 3 corrispondente a quella della ultima raspa 5 utilizzata. Si ottiene cosi la preparazione alla applicazione della componente femorale non cementata. La zona attiva di questi strumenti a raspa y è indicata con 9A, mentre la parte sovrastante 9B corrisponde alla sagoma della sede che viene ottenuta con l'ultimo dei primi strumenti a raspa 5 (di cui alla Fig.3) usati nella prima fase. Ciascuno di detti secondi strumenti a raspa y sarà sempre manovrato da una impugnatura applicata secondo l'asse y, e verrà corredato di un distale 3 corrispondente alle dimensioni indicate dallo strumento 1.

In una prima fase della preparazione della sede, con l'ausilio delle raspe 5 (vedi Fig.5) e con il distale 3 applicato allo stelo 7 di esse, si raggiunge la escavazione della parte spugnosa della zona metafisaria del femore, con parziale asportazione della parte compatta nella zona indicata con K1 ed anche parzialmente nella zona indicata con K2; la zona K1 é anche individuata con tratteggio nella Fig.1. La porzione K1 ed eventualmente la porzione K2 della parte ossea che viene asportata con i primi strumenti a raspa 5 sarà dipendente dalla morfologia specifica del femore in cui viene scavata la sede per la componente femorale della protesi. Il risultato di ciò è che viene formata una sede molto precisa e che corrisponde alla conformazione nella zona metafisaria della componente femorale della protesi da adottare, arrivando così ad assicurare il completo appoggio della protesi non cementata nella zona del metafisi, e su una superficie che é sicuramente molto resistente perchè esclude la presenza di un residuo di zona spugnosa interna dell'osso.

Dopo effettuata la prima fase della lavorazione, vengono impiegati gli strumenti a raspa y (Fig.4) della seconda serie, per effettuare la seconda fase dell'operazione che è mostrata nella Fig.6. Gli strumenti a raspa 9 vengono inseriti nella sede precostituita con la lavorazione mediante i primi strumenti a raspa 5; anche le raspe 9 vengono guidate con un distale 3. Xn tal modo si forma - con la seconda fase dell'operazione di preparazione - una sede che corrisponde esattamente alla conformazione dell'ultimo degli strumenti a raspa 9 usati, che agisce anche sulla parte resistente compatta dell'osso, provocando una asportazione delle porzioni K3 ed eventualmente di altre porzioni superficiali interne della parte compatta dell'osso, escludendo comunque la residua presenza di parte spugnosa.

Nelle due fasi operative per la preparazione della sede, che risulta in definitiva come mostrata in Fig.V, le operazioni sono agevolate dalla presenza della guida che viene creata con i distali 3 presenti sugli strumenti a raspa 5 e 9 ed operanti in corrispondenza della zona della diafisi in precedenza preparata per ricevere e guidare i distali 3 durante le operazioni di preparazione della sede con gli strumenti a raspa 5 e 9. Quando il distale della protesi stabilita dalla ultima delle raspe 5 utilizzata risulti più grande della dimensione d (Fig.2), si interviene con strumenti 1, per ingrandire il canale femorale fino alla misura della protesi sopra definita. La sede cosi preparata corrisponde pertanto totalmente ad una protesi prefabbricata .

La componente femorale della protesi d'anca non cementata avrà esattamente la forma corrispondente a quella della sede che viene scavata appunto con gli strumenti S e 9; quindi la tecnica operatoria secondo l'invenzione è tale da creare la sede corrispondente alla protesi piuttosto che adattare la protesi ad una sede realizzata in funzione soltanto delle caratteristiche morfologiche naturali del femore che deve essere corredato della protesi d'anca.

E' inteso che il disegno non mostra che una esemplificazione data solo quale dimostrazione pratica del trovato, potendo esso trovato variare nelle forme e disposizioni senza peraltro uscire dall'ambito dei concetto che informa il trovato stesso. L'eventuale presenza di numeri di riferimento nelle rivendicazioni accluse ha lo scopo di facilitare la lettura delle rivendicazioni con riferimento alla descrizione ed al disegno, e non limita l'ambito della protezione rappresentata dalle rivendicazioni .

Claims

RIVENDICAZIONI 1. Strumentazione per la preparazione della sede per la componente femorale di una protesi d'anca non cementata, caratterizzata dal fatto di comprendere: una prima serie di raspe (5) metafisarie, ciascuna atta a lavorare in una prima fase la zona della metafisi fino a raggiungere ed anche intaccare la parte ossea per formare la sede metafisaria, con mezzi di quida operanti nella zona della diafisi; ed una seconda serie di raspe (9) sottometaf isarie con guida diafisaria, ciascuna atta a lavorare in una seconda fase la zona sotto-metaf isaria e la zona contigua della diafisi, fino a raggiungere ed anche intaccare la parte ossea per completare la sede per la detta componente femorale .
2. Strumentazione come da rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che le raspe (5) delia prima serie presentano una appendice a stelo (7) che si estende lungo la diafisi e presenta un terminale o distale (3) calibrato alla dimensione interna della^ cavita del femore in tale zona, per assicurare la guida diafisaria della raspa.
3. Strumentazione come da rivendicazione I o 2, caratterizzata dai fatto di comprendere all'estremità delle raspe (9) della seconda serie un analogo terminaie o distale (3) calibrato
4. Strumentazione come da una almeno delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal tatto di comprendere uno strumento ausiliario (1) atto ad operare all'interno della zona della diafisi, per la preparazione della sede per il terminale distale (3).
5. Strumentazione per la preparazione della sede per la componente femorale di una protesi d'anca non cementata; il tutto come sopra descritto e rappresentato per esemplificazione nell'annesso disegno.