ITFI20130129A1 - Dispositivo accoppiatore per componenti di arredo. - Google Patents

Description

DESCRIZIONE

Annessa a domanda di BREVETTO PER INVENZIONE INDUSTRIALE dal titolo:

Dispositivo accoppiatore per componenti di arredo.

Campo tecnico

La presente invenzione appartiene al settore dei dispositivi di giunzione tra componenti d’arredo o tra elementi di mobilio.

Stato della tecnica

È sentito il problema di disporre di dispositivi per unire fra loro elementi di mobili o di componenti d’arredo in maniera semplice ed efficace, senza lasciare in vista gli elementi usati.

Nella moderna tecnica di produzione del mobilio modulare si trovano spesso elementi che devono essere uniti meccanicamente fra di loro; la soluzione tradizionale consiste nell’usare opportuni mezzi di accoppiamento, quali ad esempio viti, che hanno la caratteristica di restare visibili qualora si guardi all’interno degli elementi modulari.

Oltre alle problematiche, sia di sicurezza che di natura estetica, legate alla visibilità delle teste delle viti o comunque dei mezzi di accoppiamento utilizzati, viene sottolineato il disagio derivante dal dover agire singolarmente su una pluralità di mezzi di accoppiamento, con evidenti problemi di tempo.

Nel tempo sono stati sviluppati diversi dispositivi tesi ad evitare detti inconvenienti; esempi di detti dispositivi sono descritti nelle domande di brevetto US 5435 109 A, EP 1 469 206 A1 ed EP 1798 424 A1. In modo particolare, dette tre domande presentano applicazioni dove la direzione di attuazione del dispositivo per mezzo di un opportuno utensile à ̈ trasversale rispetto alla direzione impartita alle viti speciali che permettono di unire tra loro due elementi, così consentendo di posizionare la zona di attuazione del dispositivo in parti del mobilio nascoste o comunque poco visibili dall’utilizzatore o anche in zone non facilmente accessibili, così da ridurre i rischi per la sicurezza.

Si deve anche ricordare, che detti mezzi di accoppiamento possono non trovarsi immediatamente in prossimità delle aperture di accesso, ed essere dunque azionati per mezzo di opportuni utensili, quali cacciavite o simili, come descritto nelle domande EP 0039 766 A1 ed EP 1438 465 A1.

Inoltre, a seguito di operazioni successive, le coppie di serraggio applicate e, in generale, gli sforzi a cui saranno sottoposti sia i mezzi di accoppiamento che gli elementi da accoppiare, varieranno a seconda che si agisca sulla prima o sull’ultima vite.

Scopi e sommario dell’invenzione

È dunque sentita l’esigenza di disporre di congegni capaci di accoppiare fra loro componenti d’arredo e simili, in maniera tale da evitare sia la ripetizione di operazioni uguali, sia da non lasciare visibili i mezzi accoppiamento utilizzati e sia da ridurre il rischio di indurre sforzi differenti nei diversi punti di unione.

Il dispositivo accoppiatore oggetto della presente domanda di brevetto si propone di risolvere le problematiche sopra descritte.

Sono noti da tempo dispositivi capaci di trasformare il moto rotatorio attorno ad un primo asse in un moto rotatorio attorno ad un secondo asse, così come sono noti dispositivi in grado di trasformare il moto rotatorio in moto traslatorio o in un moto rototraslatorio.

Per evitare gli inconvenienti sopradescritti à ̈ stato pensato di utilizzare un dispositivo capace di trasformare il moto rotatorio attorno ad un primo asse (X) in una pluralità di moti rototraslazionali, ciascuno di questi ultimi ruotanti equiversamente attorno ad altrettanti assi (Y), ortogonali al piano (Z) passante per detto primo asse (X).

Lo scopo di detti moti rototraslazionali paralleli à ̈ quello di fare avanzare con lo stesso verso e secondo direzioni parallele una pluralità di viti speciali quali, ad esempio, viti autofilettanti o viti coniche da legno.

La presente domanda di brevetto descrive un dispositivo accoppiatore (1) di un primo elemento (A) ad un secondo elemento (B), comprendente un corpo scatolare (2) al cui interno à ̈ alloggiato un albero (3) che ruota intorno a detto primo asse (X). Detto corpo scatolare (2) à ̈ preferibilmente realizzato impiegando un materiale leggero, economico e resistente meccanicamente, ad esempio può essere prodotto in acciaio od in alluminio. In un primo momento, detto corpo (2) à ̈ fissato su detto un primo elemento (A) grazie ad opportuni mezzi di connessione (21), quali ad esempio viti, colle od incastri o la combinazione di questi. A titolo esemplificativo, detto corpo scatolare (2) può anche essere inserito all’interno di un canale realizzato in detto primo elemento e ivi fissato con viti autofilettanti.

Una volta disposto detto corpo (2) su detto primo elemento (A), l’accoppiamento con un secondo elemento (B) à ̈ realizzato per mezzo di almeno un gruppo (4) che provoca la rototraslazione di almeno una vite speciale (5) verso detto secondo elemento (B).

Detto almeno un gruppo (4) à ̈ azionato da un ingranaggio condotto (32) cooperante con un ingranaggio conduttore (31) per trasferire la rotazione di detto albero (3) attorno ad un asse (X), detta rotazione essendo impartita da un avvitatore esterno, di tipo già comunemente noto e che non à ̈ parte della presente invenzione. Sulla base di quanto appena descritto, à ̈ evidente come detto avvitatore esterno, tramite detto albero (3), possa azionare simultaneamente una molteplicità di viti speciali (5).

Al fine di connettere appropriatamente detto primo elemento (A) con detto secondo elemento (B), in modo da rendere similari gli sforzi generati, la rototraslazione imposta da detto gruppo (4) avviene secondo assi (Y) ortogonali ad un piano (Z) passante per detto asse (X).

Ulteriormente, per garantire la funzionalità della vite, sia per quanto riguarda il rispetto della direzione di avvitatura che della possibilità di imprimerle sforzi adeguati, detto corpo scatolare (2) può opportunamente presentare dei rinforzi, quali elementi di irrigidimento (24).

Il corpo scatolare (2) di detto dispositivo accoppiatore (1) può essere facilmente ottenuto per estrusione o tramite piegatura di una lamina di acciaio o di alluminio, in modo da formare un profilato con sezione ad U. Attraverso il lato aperto sarà quindi possibile posizionare e fissare tutti i componenti all’interno di detto corpo scatolare. Detto corpo scatolare (2) a U potrà poi essere chiuso da un opportuno coperchio o carter, al fine di evitare l’accesso di corpi estranei che ne potrebbero compromettere la funzionalità.

Breve descrizione dei disegni

La Fig. 1 mostra una vista assonometrica di una forma di attuazione del dispositivo accoppiatore (1). Oltre agli elementi che costituiscono detto accoppiatore, sono visibili l’asse di rotazione (X) dell’albero (3), l’asse di rototraslazione (Y) della vite speciale (5) e il piano (Z) passante per detto asse (X).

La Fig. 2 riporta una vista dall’alto del dispositivo accoppiatore (1) mostrato nella fig. 1.

La Fig. 3a mostra una vista assonometrica del dispositivo accoppiatore (1) prima dell’unione di un primo elemento (A) con un secondo elemento (B).

La Fig. 3b mostra una vista assonometrica del dispositivo accoppiatore (1) dopo l’unione di un primo elemento (A) con un secondo elemento (B). Una volta accoppiati i due elementi, il dispositivo accoppiatore (1) risulta non in vista. L’albero (3) può, tuttavia, essere movimentato per mezzo della testa ad esagono incassato (33).

La Fig. 4a mostra una vista in sezione del dispositivo accoppiatore (1) relativa alla traccia del piano E-E rappresentata in fig. 2. La vista in sezione evidenzia come l’elemento di connessione (213) permetta di fissare il corpo scatolare (2) del dispositivo accoppiatore (1) al primo elemento (A). Per facilitare la lettura, nella vista sono stati rimossi alcuni elementi e non à ̈ presente la campitura.

La Fig. 4b mostra l’elemento di connessione (213) in posizione di lavoro, ovvero una volta che il dispositivo accoppiatore (1) à ̈ stato fissato ad un primo elemento (A).

La Fig. 5a mostra una vista in sezione del dispositivo accoppiatore (1) relativa alla traccia del piano F-F rappresentata in fig. 2. Nella sezione sono mostrati gli elementi che permettono la rototraslazione della vite speciale (5) prima dell’accoppiamento del primo elemento (A) con un secondo elemento (B).

La Fig. 5b mostra il gruppo (4) che provoca la rototraslazione della vite speciale (5) dopo l’accoppiamento del primo elemento (A) con un secondo elemento (B).

La Fig. 6 mostra singolarmente gli elementi che costituiscono una forma di attuazione del gruppo (4) che provoca la rototraslazione ed una forma di attuazione della vite speciale (5).

Descrizione dettagliata di una forma di attuazione dell’invenzione

In una forma preferita di attuazione, il dispositivo accoppiatore (1) comprende un corpo scatolare (2) a sviluppo longitudinale, con sezione ad U, che presenta opportuni mezzi di connessione (21) ad un primo elemento (A) in legno di almeno 30 millimetri di spessore. Detti mezzi di connessione (21) sono costituiti da sei coppie (211 e 212) di forature allineate realizzate sulle due spalle della U, atte a consentire il passaggio di sei elementi di connessione (213), quali sei viti autofilettanti. In questo modo, le sei coppie di forature (211 e 212) sono allineate e sono praticate su detto corpo scatolare secondo assi ortogonali ad un piano passante per detto asse (X).

All’interno di detto corpo scatolare (2) à ̈ rotazionalmente alloggiato un albero (3) rotante attorno ad un asse (X) e messo in rotazione da un avvitatore esterno che agisce su una testa ad esagono incassato (33). In una soluzione particolarmente vantaggiosa, detta testa ad esagono incassato (33) à ̈ ricavata ad una estremità dell’albero. Lungo detto albero sono montati più ingranaggi conduttori (31) ai quali sono associati rispettivi ingranaggi condotti (32). In una preferita forma di attuazione detti ingranaggi (31 e 32) formano coppie coniche.

A sua volta, ciascuno di detti ingranaggi condotti (32) trasmette il moto ad un rispettivo gruppo (4) che provoca la rototraslazione di almeno una vite speciale (5) verso un secondo elemento d’arredo (B).

Al fine di adattarsi alle caratteristiche dei materiali, detto gruppo condotto (32) può essere associato a più gruppi (4) che possono, a loro volta, agire su più viti speciali. Ad esempio, così procedendo, sarà possibile ottenere molteplici punti di connessione, in ciascuno dei quali possono cooperare più viti speciali (5).

Nella forma di attuazione qui descritta, detti gruppi rototraslatori (4) comprendono un cilindro cavo esterno (42), rigidamente connesso a detto corpo scatolare (2) per mezzo di un supporto forato (22), e presentante sulla propria superficie interna due scanalature elicoidali. Detto cilindro cavo esterno à ̈ coassiale ad un cilindro cavo interno (41) che, essendo solidale a detto ingranaggio condotto (32), ruota rispetto a detto cilindro cavo esterno (42).

All’interno di detto cilindro cavo interno rotante à ̈ alloggiata detta vite speciale (5), quest’ultima presentante due risalti ortogonali (51) ciascuno dei quali si impegna, attraversando la rispettiva fessura longitudinale ricavata su detto cilindro cavo interno (41), in una di dette due scanalature elicoidali presenti sul cilindro cavo esterno (42).

In una preferita forma di attuazione, la vite speciale (5) à ̈ inserita all’interno del cilindro cavo interno (41) e del cilindro cavo esterno (42) per mezzo di opportune aperture in prossimità delle basi dei detti cilindri.

Grazie al dispositivo accoppiatore (1) la rotazione dell’albero (3), imposta dall’avvitatore esterno tramite la testa ad esagono incassato (33), viene distribuita per mezzo delle coppie coniche, composte da ogni ingranaggio conduttore (31) e dal rispettivo ingranaggio condotto (32), al rispettivo gruppo (4) di quest’ultimo, il quale gruppo provoca la rototraslazione della vite speciale (5). In particolare, i cilindri cavi interni rotanti (41), essendo solidali ai rispettivi ingranaggi condotti (32), provocano la rotazione intorno ad assi paralleli (Y) delle rispettive viti speciali (5), grazie all’impegno dei risalti (51) nelle dette fessure longitudinali (411).

I detti risalti ortogonali (51) si impegnano anche nelle scanalature elicoidali (421) del cilindro cavo esterno (42), cosicché la rotazione del cilindro cavo interno rotante (41) impone a ciascuna vite speciale (5) un moto rototraslatorio che le impana tutte, simultaneamente, nel secondo elemento (B).

Di conseguenza dette viti speciali (5) realizzano rototraslazioni secondo assi (Y) coincidenti con rette parallele che sono ortogonali rispetto ad un piano (Z) passante per la retta coincidente con detto asse (X).

L’entità dell’avanzamento di dette viti speciali (5) all’interno del secondo elemento (B) può essere opportunamente definito agendo sulle scanalature (421) del cilindro cavo esterno (42), ovvero interrompendo dette scanalature si determina un fine corsa.

L’albero (3) à ̈ generalmente associato a detto corpo scatolare (2) per mezzo di opportuni supporti che ne permettano la rotazione, quali ad esempio delle boccole, queste ultime in un unico pezzo o sdoppiate.

Questa tipologia tradizionale di assemblaggio può essere convenientemente modificata, al fine di evitare il non perfetto accoppiamento degli ingranaggi, disponendo dette boccole non solo alle estremità, ma anche lungo l’estensione di detto albero (3), in modo da realizzare dei supporti antisvergolamento (23).

Al fine di potere fornire un’esatta movimentazione e sufficienti coppie per permettere alle viti speciali (5) di lavorare nel modo opportuno, oltre a detti supporti antisvergolamento (23), detto corpo scatolare (2) può presentare opportuni elementi di irrigidimento (24). Detti elementi di irrigidimento (24) possono essere delle punzonature realizzate in più punti di detto corpo scatolare (2).

Ancorché detto dispositivo accoppiatore (2) sia stato sviluppato per l’unione di due elementi, l’invenzione qui descritta permette facilmente di unire anche due elementi (A e B) composti, rispettivamente, di molteplici elementi tra loro allineati. Ciò à ̈ possibile con l’impiego di mezzi di connessione (21) e di viti speciali (5) che agiscono su detti molteplici elementi.

A titolo esemplificativo, l’assemblaggio di un mobile per mezzo del dispositivo accoppiatore (1) ora descritto può avvenire dal retro del mobile in modo da rendere invisibile il collegamento tra le parti. Il tutto, infatti, viene coperto dallo schienale dello stesso mobile. Ugualmente, si può procedere per il montaggio dei ripiani interni, così come per mensole o altro.

Una versione avanzata del dispositivo accoppiatore (1) descritto nella presente domanda di brevetto, prevede la movimentazione di dette viti speciali (5) secondo assi che formano due o più gruppi di rette tra loro parallele, permettendo così di associare contemporaneamente anche un ulteriore elemento (C).

Claims (10)

1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo accoppiatore (1) per unire un primo elemento (A) ad un secondo elemento (B), comprendente un corpo scatolare (2) al cui interno à ̈ rotazionalmente alloggiato un albero (3) rotante attorno ad un asse (X), detto corpo scatolare (2) presentante opportuni mezzi di connessione (21) a detto primo elemento (A), caratterizzato dal fatto che detto albero (3) porta uno o più ingranaggi conduttori (31), ognuno dei quali rispettivamente cooperante con almeno un ingranaggio condotto (32), quest’ultimo operativamente connesso ad almeno un gruppo (4) che provoca la rototraslazione di almeno una vite speciale (5) verso detto secondo elemento d’arredo (B).
2. 2. Accoppiatore (1) come da rivendicazione che precede caratterizzato dal fatto che detta rototraslazione di detta almeno una vite (5) avviene secondo un asse (Y) ortogonale ad un piano (Z) passante per detto asse (X).
3. 3. Accoppiatore (1) come da una o più delle rivendicazioni che precedono caratterizzato dal fatto che detti mezzi di connessione (21) comprendono almeno una coppia di forature (211 e 212) allineate, praticate su detto corpo scatolare secondo assi ortogonali ad un piano passante per detto asse (X), ognuna di dette coppie atta a consentire il passaggio di un elemento di connessione (213) per fissare detto corpo scatolare (2) a detto primo elemento (A).
4. 4. Accoppiatore (1) come da una o più delle rivendicazioni che precedono caratterizzato dal fatto che detto elemento di connessione (213) à ̈ una vite autofilettante oppure una vite da legno.
5. 5. Accoppiatore (1) come da una o più delle rivendicazioni che precedono caratterizzato dal fatto che ciascuna delle coppie formate da detti uno o più ingranaggi conduttori (31) e dal rispettivo ingranaggio condotto (32) à ̈ una cop pia conica.
6. 6. Accoppiatore (1) come da una o più delle rivendicazioni che precedono caratterizzato dal fatto che detti gruppi rototraslatori (4) comprendono un cilindro cavo esterno (42), rigidamente connesso a detto corpo scatolare (2), e presentante sulla propria superficie interna una o più scanalature (421) elicoidali, detto cilindro cavo esterno (42) essendo coassiale ad un cilindro cavo interno rotante (41), quest’ultimo solidale a detto ingranaggio condotto (32) e presentante una o più fessure longitudinali (411).
7. 7. Accoppiatore (1) come da una o più delle rivendicazioni che precedono caratterizzato dal fatto che all’interno di detto cilindro cavo interno rotante à ̈ alloggiata detta una vite speciale (5) presentante uno o più risalti ortogonali (51) ciascuno dei quali atto ad attraversare una di dette fessure longitudinali (411) e ad impegnarsi in una di detta scanalature elicoidali (421) in guisa che la rototraslazione di detta vita speciale (5) avvenga per mezzo della combinazione delle azioni impresse su detti risalti ortogonali (51) da detto cilindro cavo esterno (42) e da detto cilindro cavo interno rotante (41).
8. 8. Accoppiatore (1) come da una o più delle rivendicazioni che precedono caratterizzato dal fatto che la connessione rigida fra detto cilindro cavo esterno (42) e detto corpo scatolare (2) à ̈ ottenuta per mezzo di un supporto forato (22).
9. 9. Accoppiatore (1) come da una o più delle rivendicazioni che precedono caratterizzato dal fatto che detto albero (3) à ̈ rotazionalmente accoppiato a detto corpo scatolare (2) per mezzo di supporti antisvergolamento (23).
10. 10. Accoppiatore (1) come da una o più delle rivendicazioni che precedono caratterizzato dal fatto che detto corpo scatolare (2) presenta opportuni elementi d’irrigidimento (24).