ITFI20120166A1 - "un assieme di attacco per operare la manovra e il controllo degli aghi di un deviatoio" - Google Patents

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ITFI20120166A1
ITFI20120166A1 IT000166A ITFI20120166A ITFI20120166A1 IT FI20120166 A1 ITFI20120166 A1 IT FI20120166A1 IT 000166 A IT000166 A IT 000166A IT FI20120166 A ITFI20120166 A IT FI20120166A IT FI20120166 A1 ITFI20120166 A1 IT FI20120166A1
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IT
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seat
hook
maneuvering
arm
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IT000166A
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Marco Tomberli
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Description

UN ASSIEME DI ATTACCO PER OPERARE LA MANOVRA E IL
CONTROLLO DEGLI AGHI DI UN DEVIATOIO
WEGH GROUP s.p.a., in persona del suo legale rappresentante Sig.ra Belloni Alessandra, con sede legale in Via Di Vittorio n. 87, CAP 43045 Fornovo di Taro (PR), P.I. 01707710347,
rappresentata dall’Ing. Mario Emmi dello Studio Brevetti Turini s.r.l., Via Lamarmora n. 55, CAP 50121 Firenze (FI), iscritto all’Albo Consulenti Brevetti con il n.
1298B.
Inventore designato: Tomberli Marco
Ambito dell’invenzione
Il campo tecnico della presente invenzione à ̈ relativo ai dispositivi ferroviari che gestiscono la movimentazione dei binari di un deviatoio.
In particolare l’invenzione si riferisce ad un innovativo assieme di attacco per la manovra ed il controllo, il primo dei quali trasferisce il moto dei tiranti agli aghi per la loro movimentazione, mentre il secondo ne gestisce il controllo. Tale assieme, in accordo all’invenzione, risulta particolarmente duraturo e poco soggetto a fenomeni di usura quali il fretting.
Brevi cenni alla tecnica nota
Sono oramai installate da tempo, lungo i binari di percorrenza di un treno, delle zone di scambio che consentono al treno di variare il suo percorso dirottandolo su un ramo deviato. A tal scopo sono previsti i così detti deviatoi come ad esempio mostrato nella figura 1A di Prior Art.
Il deviatoio mostra dunque un tracciato corretto ed un ramo deviato. La deviatura à ̈ consentita grazie ad una struttura dei binari che, sempre come mostrato in figura 1A, comprende un ago sinistro, posto in prossimità della sua controrotaia o contro-ago, ed un ago destro posto in prossimità della sua controrotaia o contro-ago che forma il tracciato corretto. Il termine “Ago†à ̈ un gergo tecnico che indica un binario di predeterminata lunghezza e la cui estremità à ̈ progressivamente sempre più rastremata per consentire alla ruota del treno di impegnarsi su di essa. Gli aghi (ago destro e ago sinistro di figura 1A) sono mobili attraverso un apposito apparato di manovra che termina con due tiranti accoppiati ogni uno ad un ago. La traslazione dei tiranti, ad opera di apposito apparato di manovra, causa un moto traslatorio dell’ago destro e sinistro per cui movimentando il deviatoio da destra verso sinistra o viceversa.
La figura 2A mostra un sistema di attacco tradizionale che serve a collegare di fatto i tiranti all’ago. La figura mostra un solo sistema di attacco in quanto il secondo, cioà ̈ quello che si attacca all’altro ago contrapposto, à ̈ assolutamente speculare. La figura in questione mostra dunque un elemento di attacco (Z), in gergo tecnico denominato zampa, la quale tramite bullonatura si collega rigidamente al suo ago (A) attraverso una faccia piana di connessione. La zampa à ̈ poi movimentata attraverso un gancio di attacco (G) a sua volta connesso al tirante (non mostrato in figura per semplicità descrittiva). La zampa (Z) à ̈ forata assialmente per consentire il passaggio di un perno (P) che funge da elemento di connessione tra il gancio (G) e la zampa (Z). In questa maniera si crea una catena cinematica di trasmissione del moto tale per cui, durante la traslazione dei tiranti, il gancio (G) ha possibilità di ruotare relativamente al perno (P) e trasmettere la traslazione alla zampa (Z). In questa maniera l’ago viene movimentato per avvicinarsi o allontanarsi dal suo contro-ago.
La figura 3A, per chiarezza, mostra una vista di assieme ed evidenzia i due tiranti (T) che si collegano alle due zampe Z (la destra e la sinistra).
La figura 4A, sempre di Prior Art, mostra per chiarezza il dettaglio della zampa (Z) con inserito il perno a cui si collega il gancio (G), in questo caso costituito da un braccio con un occhiello (O) ad una sua estremità e connesso al tirante per l’estremità opposta. Il perno à ̈ dunque inserito entro l’occhiello (O).
La soluzione di figura 4A e’ dunque sostanzialmente identica a quella di figura 2A eccetto per il fatto che il gancio prevede l’occhiello ed à ̈ emergente verso l’alto rispetto al tirante a cui si collega. Questa soluzione à ̈ utilizzata quando, come da figura 4A, i tiranti sono posti sotto la traversa (vedi figura 3A) mentre la soluzione di figura 1A si utilizza con i tiranti più o meno posti allo stesso piano della zampa.
Indipendentemente dalla soluzione di arte nota utilizzata, questa però soffre di vari inconvenienti tecnici subito di seguito elencati.
Innanzitutto il primo problema che si evidenzia à ̈ quello per cui i sistemi tradizionali descritti sono particolarmente soggetti a fenomeni di rottura improvvisa dovute essenzialmente al fenomeno del fretting o usura superficiale. Il movimento relativo tra due componenti, anche se con ordini minimi di scorrimento assimilabili a micro vibrazioni, porta alla rimozione progressiva di materiale e dunque alla riduzione progressiva della sezione resistente dei componenti. I punti di contatto, su cui agisce una elevata pressione puntuale, possono arrivare a plasticizzarsi e, addirittura, a fondere per cui rimuovendosi e venendo asportate via. La progressiva riduzione di sezione resistente à ̈ chiaro che poi porta inevitabilmente alla rottura. I sistemi descritti in figura 1A ed 4A sono particolarmente soggetti al fretting in quanto non solo non sono ottimizzati con opportune scelte di materiale idoneo ma anche perché strutturalmente non consentono il così detto “lavaggio†dei componenti in contatto. Per lavaggio si intende la rimozione dei residui di materiale dovuto allo sfregamento, generalmente detti Trucioli. Le soluzioni di Prior Art descritta hanno una forma strutturale tale per cui i residui (come anche l’eventuale sporco presente nell’ambiente operativo insufflato tra i componenti dal passaggio dei convogli) rimangono intrappolati tra i componenti e non à ̈ favorita la loro espulsione, per cui accelerando l’usura ed amplificando l’effetto negativo del fretting stesso durante lo sfregamento reciproco tra componenti mutuamente in contatto. Ad esempio l’occhiello di figura 4A non consente una espulsione per gravità delle impurità che si formano al suo interno e la stessa situazione à ̈ presente anche nella soluzione di figura 1A.
Un altro inconveniente tecnico riguarda il fatto che le soluzioni descritte di arte nota non riescono in maniera efficiente a compensare eccessive variazioni dimensionali dovute ad effetti termici. Ad esempio la soluzione di figura 4A, in caso di allungamento termico dell’ago per via dell’alta temperatura dell’ambiente operativo, consente una movimentazione relativa tra gancio (G) e perno grazie allo scorrimento dell’occhiello (O). Tuttavia lo scorrimento à ̈ limitato alla dimensione del perno selezionato e dunque, in caso di allungamenti elevati, si innescano inevitabilmente fenomeni di tensionamento pericolose per l’integrità del sistema stesso. Le stesse considerazioni valgono naturalmente per la soluzione di figura 1A. E’ evidente come in zone torride gli allungamenti dimensionali sono notevoli ed à ̈ impossibile pensare ad una progettazione che tenga conto di dimensioni specifiche per ogni ambiente operativo.
Inoltre, nel caso di dilatazioni termiche che portano a distorsioni poco regolari, ad esempio inflessione degli aghi, il sistema di figura 1A e 4A à ̈ causa dell’innesto di ulteriori tensioni. Il gancio (G), (vedi ad esempio figura 1A) nel caso di inflessione dell’ago, si oppone a detta inflessione agendo contro il perno. Tutto ciò non solo aggrava il fenomeno del fretting per aumento locale delle pressioni ma innesca tensioni aggiuntive che possono portare alla rottura.
In definitiva i gradi di libertà dei sistemi di Prior Art sono inadeguati nel ricoprire le innumerevoli varianti legate all’ambiente di lavoro, il tutto non solo amplificando il fenomeno del fretting ma anche causando tensioni aggiuntive che contribuiscono alla rottura.
La problematica dei limitati gradi di libertà delle soluzioni attuali à ̈ evidente anche nel caso in cui avvenga un sollevamento della rotaia (ad esempio a seguito di una sostituzione di normali cuscinetti di supporto con cuscinetti a rulli). Questa sostituzione porta ad una differenza di innalzamento (aumento della quota di posizionamento) dell’ordine dei 4mm a cui si sommano inevitabilmente errori di forature e allineamento dei componenti durante tutta la fase di montaggio della linea ferrata e del deviatoio. Se tali disassamenti non sono compensabili dai gradi di libertà consentiti dal sistema di attacco, allora si innestano stati tensionali che possono accelerare di molto il sopraggiungimento di una condizione di rottura.
Sintesi dell’invenzione
È quindi scopo della presente invenzione fornire un assieme di attacco 1 che risolva almeno in parte i suddetti inconvenienti tecnici.
In particolare à ̈ scopo della presente invenzione fornire un assieme di attacco 1 strutturato in modo tale da ridurre il fenomeno del fretting, consentire il lavaggio, compensare errori e tolleranze di montaggio e variazioni termiche, in modo tale da ridurre quanto più possibile, e preferibilmente annullare del tutto, tutti gli eventuali stati tensionali indotti.
Questi e altri scopi sono dunque ottenuti con il presente assieme 1 in accordo alla rivendicazione 1.
L’assieme (1) comprendente un gruppo di manovra (3) adibito alla movimentazione dell’ago a cui si collega. In particolare il gruppo di manovra (3) prevede un elemento di attacco (11) che si collega all’ago da una parte e connesso ad un gancio di manovra (10) dalla parte opposta. La connessione à ̈ operata attraverso una sede (15) ricavata ad una estremità (14) dell’elemento di attacco ed entro cui si impegna scorrevolmente e girevolmente una estremità (13) del gancio di manovra (10). Lo scorrimento entro la sede garantisce una certa tolleranza alle variazioni di lunghezza dell’ago per via delle escursioni termiche. Quando l’ago si allunga si trascina dietro l’elemento di attacco che può però liberamente scorrere rispetto al gancio di manovra a cui à ̈ connesso. La sede (15) à ̈ inoltre ulteriormente aperta da una parte in modo tale da consentire la caduta all’esterno di eventuali residui esterni e/o residui del fretting interposti nella connessione. In sostanza residui di sporco e fretting cadono per gravità consentendo il così detto “lavaggio†. Infine l’estremità (13) presenta ulteriormente una superficie (17) di contatto con la sede di scorrimento (15) la quale à ̈ sostanzialmente sferica. Questo contatto sferico garantisce diversi gradi di libertà rotazionale all’elemento di attacco 11 rispetto al gancio di manovra. L’elemento di attacco può dunque liberamente orientarsi sulla superficie sferica a seconda delle tolleranze di montaggio e delle variazioni dimensionali dovute agli sbalzi termici. Il tutto a beneficio di riduzione del fenomeno di fretting e alla riduzione di tensioni interne.
Vantaggiosamente la sede (15) può essere a sezione circolare.
Vantaggiosamente la sede (15) à ̈ longitudinalmente passante. Questo ha il vantaggio di consentire di fatto una traslabilità molto elevata dell’elemento di attacco rispetto al gancio di manovra in quanto, essendo la sede di scorrimento aperta da entrambi le parti, allora di fatto non esiste un fine corsa che limita la traslazione come invece avviene in arte nota.
Vantaggiosamente il gancio di manovra si inserisce entro la sede (15) attraverso detta apertura per la caduta dei residui esterni e di fretting.
Questa soluzione à ̈ strutturalmente semplice.
Vantaggiosamente la superficie (17) di contatto può essere ad esempio un rullo (17) connesso alla estremità (13).
Questo consente una lavorabilità a parte del rullo con proprie tolleranze e selezione opportuna di materiale.
Vantaggiosamente la superficie (17) di contatto à ̈ in materiale plastico e la sede di scorrimento à ̈ in materiale metallico e preferibilmente la superficie di contatto à ̈ in Poliammide 66 e la sede (15) à ̈ in acciaio nickel cromo molibdeno del tipo 39NiCrMo3.
Questo accoppiamento metallo-plastica ha il vantaggio di ridurre notevolmente il fenomeno del fretting.
Vantaggiosamente à ̈ previsto un tirante (20) che si impegna con il gancio di manovra (10) in modo tale che una reciprocazione del tirante (20) venga trasmessa al gancio di manovra (10).
Vantaggiosamente detta connessione à ̈ ottenuta attraverso un incavo (18) ricavato in corrispondenza del ventre del gancio di manovra e che forma un dente anteriore (16) ed un dente posteriore (16’), detto incavo (18) accavallandosi su di una protuberanza (23) complementare ricavata sul dorso di detto tirante (20) e tale da formare un contro-dente (20) che va a contrasto contro il dente anteriore (16) ed uno spallamento posteriore (22) che va a contrasto contro il dente posteriore (16’).
Vantaggiosamente l’accoppiamento tra il dente anteriore (16) e il contro-dente (20) avviene con un predeterminato gioco verticale, ad esempio tre millimetri, in modo tale da consentire un predeterminato sollevamento del gancio di manovra rispetto al sottostante tirante (20).
Questo sollevamento consente di compensare innalzamenti complessivi del deviatoio, ad esempio degli aghi, dovute a tolleranze o sostituzioni strutturali.
Vantaggiosamente può ulteriormente essere previsto un gruppo di controllo (4) accoppiato al gruppo di manovra (3).
Vantaggiosamente, in tal caso, il gruppo di controllo (4) à ̈ posto accanto al gruppo di manovra e viene trascinato dal moto del gruppo di manovra attraverso l’ago (A).
Il gruppo di controllo verifica la correttezza della manovra in corso.
Vantaggiosamente il gruppo di controllo (4) comprende un elemento di controllo (50) connesso ad un braccio (70) attraverso una sede (60) ricavata ad una estremità del elemento di controllo (50) ed entro cui si impegna scorrevolmente una estremità (71) del braccio (70), la sede (60) essendo ulteriormente aperta da una parte in modo tale da consentire la caduta all’esterno di eventuali residui esterni e/o residui del fretting interposti nella connessione ed in cui l’estremità (71) à ̈ girevole rispetto al braccio (70).
Vantaggiosamente il braccio (70) prevede un perno su cui à ̈ montata girevolmente l’estremità (71).
Vantaggiosamente la sede (60) Ã ̈ longitudinalmente passante.
Vantaggiosamente la sede (60) à ̈ con sezione a forma di U rovesciata e l’estremità (71) presenta almeno due facce piane contrapposte tale da potersi accoppiare scorrevolmente entro detta sezione ad U rovesciata.
Vantaggiosamente la sede (60) à ̈ in metallo e l’estremità (71) à ̈ in materiale plastico e preferibilmente la sede à ̈ in acciaio nickel cromo molibdeno del tipo 39NiCrMo3 con l’estremità (71) in Poliammide 66.
E’ infine anche qui descritto un assieme (1) comprendente un gruppo di controllo (4) per controllare la corretta movimentazione di un ago (A) di un deviatoio e caratterizzato dal fatto che detto gruppo di controllo (4) comprende un elemento di controllo (50) connesso ad un braccio (70) attraverso una sede (60) entro cui si impegna scorrevolmente una estremità (71) del braccio (70), la sede (60) essendo ulteriormente aperta da una parte in modo tale da consentire la caduta all’esterno di eventuali residui esterni e/o residui del fretting interposti nella connessione ed in cui l’estremità (71) à ̈ montata girevolmente rispetto al braccio (70).
Breve descrizione dei disegni
Ulteriori caratteristiche e i vantaggi del presente assieme, secondo l’invenzione, risulteranno più chiaramente con la descrizione che segue di alcune forme realizzative, fatte a titolo esemplificativo e non limitativo, con riferimento ai disegni annessi, in cui: − le figure dalla 1A alla 4A descrivono la Prior Art;
− La figura 1 mostra una vista assonometrica dell’assieme complessivo 1 di manovra e controllo per trasmettere e controllare la movimentazione agli aghi del deviatoio;
− La figura 2 mostra in vista assonometrica il dettaglio di un solo assieme destro o sinistro;
− Le figure 3 e 4 sono le viste laterali rispettivamente dell’assieme relativo all’ago destro discosto e al sinistro accosto;
− La figura 5 mostra, sempre in vista assonometrica, il solo gruppo di manovra 3;
− La figura 6 mostra un esploso del solo gruppo di manovra 3;
− La figura 7 mostra un dettaglio costruttivo del rullino 17;
− La figura 8 mostra una vista assonometrica del gruppo di controllo 4;
− La figura 9 mostra un esploso del gruppo di controllo 4.
Descrizione di alcune forme realizzative preferite La figura 1 mostra in una vista prospettica un assieme 1 di attacco agli aghi per la loro manovra e il controllo in accordo all’invenzione. La figura mostra dunque i due tiranti 2 e di cui uno che si collega ad un assieme destro 1’ e l’altro che si collega all’assieme sinistro 1’’ tra loro identici e speculari. Ogni assieme destro e sinistro, come subito chiarito nel seguito, prevede un gruppo di manovra 3, adibito alla movimentazione dell’ago a cui à ̈ connesso, ed un gruppo di controllo 4, il quale viene semplicemente trascinato nella movimentazione ottenuta grazie al gruppo di manovra ed à ̈ adibito a controllare se l’operazione di traslazione degli aghi sta avvenendo correttamente.
Come da arte nota, la lunghezza di un tratto di deviatoio (dunque la lunghezza degli aghi) à ̈ elevata e può superare tranquillamente i 10 o i 20 metri a seconda delle esigenze. Per comandare una corretta traslazione degli aghi di così elevata lunghezza à ̈ allora necessario interporre lungo il tratto ulteriori assiemi come quello di figura 1 ma generalmente costituiti dal solo gruppo di manovra 3 e dunque privi del gruppo di controllo 4, dato che questo à ̈ già predisposto in testa e ne à ̈ sufficiente uno solo. I tratti successivi possono dunque prevedere assiemi destri e sinistri privi del gruppo di controllo.
Continuando nella descrizione strutturale dell’invenzione, la figura 2 mostra un assieme di manovra e controllo destro o sinistro indifferentemente (1’ o 1’’).
In particolare la figura 2 mostra, come detto, l’assieme che comprende il gruppo di manovra 3 e il gruppo di controllo 4.
Il gruppo di manovra 3 à ̈ isolato per semplicità descrittiva nella figura 5. Esso comprende un gancio di manovra 10 che si accoppia con la zampa 11. La zampa 11 prevede una superficie anteriore piana 12 che si collega all’ago 100 attraverso dei comuni bulloni. L’estremità opposta 14 si inserisce invece sul gancio 10. A tal scopo la zampa 11 à ̈ di forma generalmente ad L in modo tale che una parte funga da connessione all’ago e la parte opposta sia rivolta verso il suddetto gancio. In particolare tale connessione, in accordo all’invenzione, avviene attraverso l’inserimento della estremità 13 del gancio entro una sede circolare 15, aperta da entrambe le parti, e ricavata appunto nella estremità 14 della zampa. La forma circolare della sede 15 crea un incernieramento rotazionale nel piano mediano passante longitudinalmente lungo la lunghezza del gancio 10. L’estremità 13 presenta una sua parte 17 (vedi figura 6) in forma di calotta sferica. Più precisamente à ̈ interposto un anello 17, detto rullino, a forma di botte e con una superficie esterna sostanzialmente sferica o comunque con una curvatura che si sviluppa nella direzione dell’asse 300. L’anello 17 può essere girevole o fisso rispetto al suo asse di montaggio. Questa superficie esterna à ̈ di fatto la superficie di contatto con la superficie interna della rispettiva sede 15 quando i due componenti sono accoppiati. Tutto ciò, ovvero la sfericità del rullo, ha l’effetto tecnico di far si che l’accoppiamento tra la zampa 11 e il gancio 10 avvenga con un certo grado di libertà rotazionale tra i due componenti anche in piani diversi da quello mediano che passa lungo la lunghezza del gancio 10. In sostanza rotazioni dell’ago dovute a tolleranze di montaggio, cambio di cuscinetti e/o variazioni termiche sono recuperate attraverso la possibilità di moto rotazionale praticamente in tutte le possibili direzioni della zampa 11 rispetto appunto al gancio. In particolare la sede 15 ha possibilità di ruotare sulla superficie sferica dell’anello 17 per cui adattandosi a svariate posizioni diverse. Il tutto, naturalmente, a beneficio di una notevole riduzione delle tensioni. La figura 7, per maggiore chiarezza, estrapola il dettaglio del rullino al fine di evidenziare la superficie sferica 17’ suddetta e mostra l’asse 300 di rotazione.
Sempre come mostrato in figura 5 e 6, il gancio 10 si collega poi al tirante 20 che conferisce il moto alternato destra-sinistra/sinistra-destra all’assieme. La connessione tra detti due componenti à ̈ ottenuta attraverso un primo dente 16 che si impegna in un dente complementare 21 del tirante 20. Dalla parte opposta un dente 16’ si impegna in una relativa sede 22. In questo modo il trascinamento del tirante 20 conduce in traslazione anche il gancio 10. In sostanza la soluzione di figura 5 mostra dunque una sorta di incavo 18 ricavato nel gancio 10 che si accavalla ad una protuberanza 23 del sottostante tirante. La figura 6 mostra poi un foglio metallico ripiegato 24 che impacchetta tra loro i due elementi.
Come evidenziato dalla figura 5 e dalla figura 6, l’ulteriore vantaggio tecnico di questa soluzione à ̈ che, rispetto all’arte nota, si ha una notevole riduzione del fenomeno di fretting. L’accoppiamento infatti tra il componente 11 (la zampa) e il componente 10 (il gancio) à ̈ operato attraverso l’ estremità 17 che si inserisce in una apertura 15. Detta apertura à ̈ appunto aperta dal basso, nel senso che à ̈ un arco di circonferenza e, data la conformazione ad L della zampa, l’apertura à ̈ rivolta verso il basso. Questo favorisce inevitabilmente la caduta per gravità di tutti i residui che si formano per via dell’azione di sfregamento fra le parti e, oltretutto, favorisce la fuoriuscita delle impurità che all’interno si inseriscono. In sostanza questa soluzione favorisce il così detto “lavaggio†introdotto in arte nota.
Un altro notevole vantaggio di questa soluzione, rispetto all’arte nota, à ̈ che la sede 15 forma di fatto un canale di scorrimento. In tal senso una eventuale allungamento o ritrazione dell’ago dovute a forti escursioni termiche vengono seguite con una equivalente traslazione della zampa 1 la quale à ̈ scorrevole sulla estremità 13 del gancio lungo appunto l’asse longitudinale 300 della sede 15. In questa maniera anche le tensioni introdotte da forti gradienti termici vengono efficacemente compensate.
Ulteriormente, proprio al fine di annullare il fenomeno del fretting, si à ̈ studiato un adeguato accoppiamento tra i materiali caratteristici dei componenti in contatto reciproco. In particolare si à ̈ sorprendentemente ritrovato che un contributo di riduzione al fenomeno del fretting risiede nella scelta di un anello 17 in “Poliammide 66†accoppiato con un acciaio nickel cromo molibdeno del tipo 39NiCrMo3.
In generale l’accoppiamento metallo-plastica ha un effetto preventivo sul fretting. Questo perché il materiale morbido, ovvero la plastica, deformandosi sotto l’azione di pressione impedisce la plasticizzazione e il distacco di frammenti caratteristico dell’accoppiamento tra materiali di natura diversa. La stessa caratteristica di deformazione del Poliammide, in presenza di eventuali trucioli o impurità insufflati tra i suddetti componenti al passaggio dei convogli, annulla il processo di usura da fretting generato dalla presenza di impurità interposte.
Sempre la figura 5, come anche la figura 3 e la figura 4, evidenziano bene la sede circolare 15 accoppiata alla estremità 13. In questo caso questo tipo di accoppiamento, pur avendo un grado di libertà rotazionale, non ha di per se un elevato grado di liberta traslazionale in senso verticale se non per quel minimo gioco di accoppiamento proprio tra elemento 13 (in particolare l’anello 17) con la sede circolare 15. Tuttavia questo tipo di struttura ovvia a questo inconveniente proprio grazie al sistema di attacco tra gancio 10 e tirante sottostante 20. I denti descritti 16 e 16’ si inseriscono entro le loro sedi (in particolare la sede 21) con un elevato gioco, e che può essere costruttivamente selezionato in modo tale da consentire un sollevamento verticale del braccio 10 rispetto al tirante 20 quando la zampa 11 viene trascinata in alto dall’ago. Ad esempio un valore di gioco può ad esempio essere in un range tra i 2mm e i 5mm e preferibilmente di 4mm e ancor più preferibilmente di 3mm. La lamiera 24, che trattiene tra loro i componenti, fa da fulcro tale per cui, in detta situazione, il braccio 10 di fatto ruota per sollevarsi rispetto al tirante 20 sottostante. Il fine corsa del sollevamento à ̈ dettato dal contatto tra il dente 16 con il 21.
Continuando nella descrizione strutturale dell’invenzione, la figura 8 mostra il gruppo di controllo 4 quando assemblato. Anche questo comprende una zampa 50 avente una superficie piana che si collega all’ago attraverso apposita bulloneria ed una estremità opposta avente una sede 60 entro cui si impegna scorrevolmente l’estremità 71 di un braccio di controllo 70.
Per chiarezza la figura 9 mostra i componenti separati in un esploso. In questo caso, a differenza della zampa 11 di manovra, la zampa 50 di controllo prevede una sede 60 aperta dal basso e lateralmente (ovvero anche essa passante) la quale però forma un canale di scorrimento con forma a sezione di U rovesciata invece che a calotta sferica. Il braccio 70 prevede in testa detta estremità 71 costituita da un dado quadrangolare il quale à ̈ montato girevolmente su un perno 72. Anche detto dato, per la ragioni sopra enunciate, à ̈ preferibilmente in “Poliammide 66†accoppiato con una sede 60, preferibilmente l’intera zampa 50, in acciaio nickel cromo molibdeno del tipo 39NiCrMo3.
Per le stesse ragioni sopra enunciate, questo tipo di accoppiamento riduce dunque notevolmente il fenomeno del fretting. In particolare la sezione ad U aperta da una parte consente il “Lavaggio†. L’accoppiamento tra un metallo con un materiale plastico, nello specifico appunto acciaio-Poliammide, riduce la produzione di residui. La sede di scorrimento 60 consente di compensare dilatazioni e contrazioni termiche in direzione longitudinale, ovvero lungo l’asse dell’ago, mentre errori vari di tolleranze, sollevamenti ed altri imprecisioni sono compensabili con una possibilità di rotazione della zampa 50 intorno al perno 72 ed un sollevamento della stessa. In particolare la zampa ruota grazie alla possibilità di ruotare del dado 71 rispetto al perno 72 ed, inoltre, la stessa zampa può sollevarsi rispetto al dado 71 grazie alla guida ad U rovesciata entro cui à ̈ inserito.
In uso dunque il funzionamento à ̈ il seguente.
Con riferimento alla figura 1, l’assieme 1 attraverso i tiranti 2 trascina ad esempio gli aghi da sinistra verso destra (vedi verso di freccia in figura 1 e 2). Il gruppo di manovra 3, comprendente appunto la zampa 11 e il gancio 10, sono azionati attraverso il tirante 20 a cui si collegano. Il tirante trascina detto gruppo (sia il destro che il sinistro) in traslazione portando gli aghi a traslare.
Il gruppo di controllo, come detto eventualmente presente solo alla testa del deviatoio, viene trascinato in detto moto e termina con una estremità 200 (vedi figura 4) la quale a seconda della posizione occupata controlla con appositi sensori se la manovra si sta svolgendo regolarmente o meno. La parte sensoriale di detto controllo à ̈ comunque nota e dunque non à ̈ qui dettagliata ulteriormente.
Da quanto descritto à ̈ anche evidente come sia possibile un uso di un gruppo di manovra come da arte nota a cui si accoppia un gruppo di controllo come descritto e viceversa, quindi in maniera indipendente l’uno dall’altro.

Claims (17)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Un assieme (1) comprendente un gruppo di manovra (3) per movimentare un ago (A) di un deviatoio e caratterizzato dal fatto che detto gruppo di manovra (3) comprende un elemento di attacco (11) connesso ad un gancio di manovra (10) attraverso una sede (15) ricavata ad una estremità (14) dell’elemento di attacco (11) ed entro cui si impegna scorrevolmente e girevolmente una estremità (13) del gancio di manovra (10), la sede (15) essendo ulteriormente aperta da una parte in modo tale da consentire la caduta all’esterno di eventuali residui esterni e/o residui del fretting interposti nella connessione ed in cui l’estremità (13) presenta ulteriormente una superficie (17, 17’) di contatto con la sede di scorrimento (15) la quale à ̈ sostanzialmente sferica.
  2. 2. Un assieme (1), secondo la rivendicazione 1, in cui la sede (15) Ã ̈ a sezione circolare.
  3. 3. Un assieme (1), secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui la sede (15) Ã ̈ longitudinalmente passante.
  4. 4. Un assieme (1), secondo una o più rivendicazioni precedenti, in cui il gancio di manovra si inserisce entro la sede attraverso detta apertura per la caduta dei residui esterni e di fretting.
  5. 5. Un assieme (1), secondo una o più rivendicazioni dalla 1 alla 4, in cui la superficie (17) di contatto à ̈ un rullo (17) connesso alla estremità (13).
  6. 6. Un assieme (1), secondo una o più rivendicazioni precedenti, in cui la superficie (17) di contatto à ̈ in materiale plastico e la sede di scorrimento à ̈ in materiale metallico e preferibilmente la superficie di contatto à ̈ in Poliammide 66 e la sede (15) à ̈ in acciaio nickel cromo molibdeno del tipo 39NiCrMo3.
  7. 7. Un assieme (1), secondo una o più rivendicazioni precedenti, in cui à ̈ previsto un tirante (20) che si impegna con il gancio di manovra (10) in modo tale che una reciprocazione del tirante (20) venga trasmessa al gancio di manovra (10).
  8. 8. Un assieme (1), secondo la rivendicazione 7, in cui detta connessione à ̈ ottenuta attraverso un incavo (18) ricavato in corrispondenza del ventre del gancio di manovra e che forma un dente anteriore (16) ed un dente posteriore (16’), detto incavo (18) accavallandosi su di una protuberanza (23) complementare ricavata sul dorso di detto tirante (20) e tale da formare un contro-dente (20) che va a contrasto contro il dente anteriore (16) ed uno spallamento posteriore (22) che va a contrasto contro il dente posteriore (16’).
  9. 9. Un assieme (1), secondo la rivendicazione 8, in cui l’accoppiamento tra il dente anteriore (16) e il contro-dente (20) avviene con un predeterminato gioco verticale, preferibilmente 3mm, in modo tale da consentire un predeterminato sollevamento del gancio di manovra rispetto al sottostante tirante (20).
  10. 10. Un assieme (1), secondo una o più rivendicazioni precedenti, in cui à ̈ ulteriormente previsto un gruppo di controllo (4) accoppiato al gruppo di manovra (3).
  11. 11. Un assieme (1), secondo la rivendicazione 10, in cui il gruppo di controllo (4) à ̈ posto accanto al gruppo di manovra e viene trascinato dal moto del gruppo di manovra attraverso l’ago (A).
  12. 12. Un assieme (1), secondo la rivendicazione 10 o 11, in cui detto gruppo di controllo (4) comprende un elemento di controllo (50) connesso ad un braccio (70) attraverso una sede (60) ricavata ad una estremità del elemento di controllo (50) ed entro cui si impegna scorrevolmente una estremità (71) del braccio (70), la sede (60) essendo ulteriormente aperta da una parte in modo tale da consentire la caduta all’esterno di eventuali residui esterni e/o residui del fretting interposti nella connessione ed in cui l’estremità (71) à ̈ girevole rispetto al braccio (70).
  13. 13. Un assieme (1), secondo la rivendicazione 12, in cui il braccio (70) prevede un perno su cui à ̈ montata girevolmente l’estremità (71).
  14. 14. Un assieme (1), secondo una o più rivendicazioni dalla 10 alla 13, in cui la sede (60) à ̈ longitudinalmente passante.
  15. 15. Un assieme (1), secondo una o più rivendicazioni dalla 10 alla 14, in cui la sede (60) à ̈ con sezione a forma di U rovesciata e l’estremità (71) presenta almeno due facce piane contrapposte tale da potersi accoppiare scorrevolmente entro detta sezione ad U rovesciata.
  16. 16. Un assieme (1), secondo una o più rivendicazioni dalla 10 alla 15, in cui la sede (60) à ̈ in metallo e l’estremità (71) à ̈ in materiale plastico e preferibilmente la sede à ̈ in acciaio nickel cromo molibdeno del tipo 39NiCrMo3 con l’estremità (71) in Poliammide 66.
  17. 17. Un assieme (1) comprendente un gruppo di controllo (4) per controllare la corretta movimentazione di un ago (A) di un deviatoio e caratterizzato dal fatto che detto gruppo di controllo (4) comprende un elemento di controllo (50) connesso ad un braccio (70) attraverso una sede (60) entro cui si impegna scorrevolmente una estremità (71) del braccio (70), la sede (60) essendo ulteriormente aperta da una parte in modo tale da consentire la caduta all’esterno di eventuali residui esterni e/o residui del fretting interposti nella connessione ed in cui l’estremità (71) à ̈ montata girevolmente rispetto al braccio (70).
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