ITFI20120087A1 - "centro di lavoro per lavorazioni multiple" - Google Patents

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ITFI20120087A1
ITFI20120087A1 IT000087A ITFI20120087A ITFI20120087A1 IT FI20120087 A1 ITFI20120087 A1 IT FI20120087A1 IT 000087 A IT000087 A IT 000087A IT FI20120087 A ITFI20120087 A IT FI20120087A IT FI20120087 A1 ITFI20120087 A1 IT FI20120087A1
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IT
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Alberto Ruggieri
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Description

“CENTRO DI LAVORO PER LAVORAZIONI MULTIPLEâ€
Descrizione
Campo tecnico
La presente invenzione riguarda macchine utensili o centri di lavoro per la lavorazione di pezzi, ad esempio pezzi in legno o simili, particolarmente per la lavorazione di pezzi allungati, quali componenti di sedie, tavoli od altri articoli di arredamento.
Stato della tecnica
Nel settore della produzione di articoli di arredamento, quali ad esempio sedie e tavoli, si rende spesso necessaria la lavorazione di pezzi di forma allungata per realizzare schienali di sedie, gambe di sedie, gambe di tavoli o simili. Questi componenti devono essere lavorati normalmente su più facce ed in generale su sei facce, cioà ̈ sulle due estremità di testa e attorno a tutto il proprio sviluppo laterale. Le lavorazioni richieste possono essere di troncatura, contornatura, foratura, formazione di mortase o tenoni, ed altro. Nei centri di lavoro o macchine utensili tradizionali à ̈ necessario disporre più volte lo stesso pezzo sulla macchina o su macchine diverse, per consentire la lavorazione di tutte le facce del pezzo. In molte applicazioni si rendono necessarie attrezzature particolari per bloccare il pezzo in modo opportuno anche quando questo presenta una forma complessa. Le attrezzature necessarie per queste applicazioni sono particolarmente costose e la necessità di riposizionare il pezzo più volte sulla stessa macchina o su macchine diverse comporta un’elevata incidenza di manodopera. Se questo à ̈ accettabile nel caso di grandi lotti di produzione, il costo diviene non accettabile nella lavorazione di piccoli lotti, cioà ̈ di quantità modeste di pezzi tra loro uguali. Il costo dell’attrezzatura deve essere ammortizzato su una produzione limitata e quindi incide molto sul prezzo finale di produzione. Anche la manodopera incide negativamente sul costo finale del prodotto.
Sommario dell’invenzione
Secondo un aspetto, la presente invenzione si propone di realizzare un centro do lavoro o macchina utensile che superi in tutto o in parte uno o più degli inconvenienti delle macchine o centri di lavoro noti. In particolare, secondo alcune forme di realizzazione l’invenzione propone un centro di lavoro o macchina utensile che consenta la lavorazione di un pezzo su tutte le facce con attrezzature di tipo universale, cioà ̈ che consentono (con semplici registrazioni) di manipolare pezzi di forma anche diversa l’uno dall’altro e di piazzare ciascun pezzo una volta o al massimo due volte sulla macchina per eseguire tutte le lavorazioni richieste anche quando queste devono essere eseguite su tutte le facce, cioà ̈ su tutti i lati del pezzo.
Sostanzialmente, secondo un aspetto viene previsto un centro di lavoro per la lavorazione di pezzi allungati, comprendente: una struttura portante almeno una testa operatrice con uno o più mandrini porta-utensili, mobile lungo assi a controllo numerico; una serie di primi organi di bloccaggio; una serie di secondi organi di bloccaggio. La serie di primi organi di bloccaggio e la serie di secondi organi di bloccaggio sono mobili, l’una indipendentemente dall’altra, lungo un basamento, tra almeno una posizione di carico e/o scarico a distanza dalla struttura portante, ed una posizione di lavoro in vicinanza della struttura portante, secondo rispettivi assi a controllo numerico. I pezzi vengono lavorati tramite movimenti controllati numericamente della testa rispetto alla struttura portante e degli organi di bloccaggio lungo il basamento. Inoltre, i primi organi di bloccaggio sono registrabili, ciascuno indipendentemente dagli altri, secondo almeno due direzioni di registrazione, una prima di dette direzioni di registrazione consentendo di modificare la distanza reciproca di detti primi organi di bloccaggio. Inoltre, i secondi organi di bloccaggio sono registrabili, ciascuno indipendentemente dagli altri, secondo almeno due direzioni di registrazione, una di dette direzioni di registrazione consentendo di modificare la distanza reciproca di detti secondi organi di bloccaggio.
In questo modo gli organi di bloccaggio possono essere di tipo universale, ad esempio a ganasce o pressanti. Grazie alla registrabilità lungo le suddette almeno due direzioni di registrazione, la posizione reciproca degli organi di bloccaggio delle due serie di organi di bloccaggio può essere impostata in funzione della forma e dimensione del pezzo da lavorare. Disponendo di due serie di organi di bloccaggio, à ̈ possibile trasferire il pezzo da lavorare dall’una all’altra delle due serie di organi di bloccaggio, così da poter lavorare l’intero pezzo su una stessa macchina. In alcune forme di realizzazione il trasferimento del pezzo può essere manuale. Le due serie di organi di trasferimento possono essere orientate in modo da non consentire il trasferimento diretto dei pezzi dall’una all’altra. Preferibilmente, tuttavia, il trasferimento del pezzo avviene in modo automatico, tramite i movimenti controllati degli organi di bloccaggio e delle slitte e/o dei tavoli che li portano. In questo caso à ̈ il pezzo deve essere posizionato una volta sola sulla macchina. A tale scopo gli organi di bloccaggio sono disposti in modo tale che i primi organi di bloccaggio possono posizionarsi di fronte ai secondi organi di bloccaggio e le due serie di organi di bloccaggio possono avvicinarsi ed allontanarsi reciprocamente, così da assumere una posizione di minima distanza, in cui un pezzo trattenuto dai primi organi di bloccaggio può essere impegnato dai secondi organi di bloccaggio. Si ottiene così un trasferimento automatico del pezzo dagli uni agli altri organi di bloccaggio delle due serie.
Utilizzando due serie di organi di bloccaggio mobili l’una indipendentemente dall’altra lungo il basamento della macchina tra una posizione di carico e/o scarico ed una posizione di lavoro, ed eventualmente fra tre posizioni rispettivamente di carico, lavoro e scarico, à ̈ possibile eseguire le operazioni di carico e scarico in tempo mascherato, cioà ̈ mentre il centro di lavoro sta lavorando un pezzo portato da una delle due serie di organi di bloccaggio.
Secondo un diverso aspetto, viene previsto un centro di lavoro per la lavorazione di pezzi allungati, comprendente: una struttura portante almeno una testa operatrice con uno o più mandrini porta-utensili, mobile lungo assi a controllo numerico; una serie di primi organi di bloccaggio; una serie di secondi organi di bloccaggio. Inoltre, la serie di primi organi di bloccaggio e la serie di secondi organi di bloccaggio sono posizionate e mobili l’una rispetto all’altra in modo da avvicinare reciprocamente detti primi organi di bloccaggio e detti secondi organi di bloccaggio posti gli uni di fronte agli altri, per trasferire un pezzo in lavoro temporaneamente trattenuto dai primi organi di bloccaggio, ai secondi organi di bloccaggio o viceversa. Inoltre, i primi organi di bloccaggio sono registrabili, ciascuno indipendentemente dagli altri, secondo almeno due direzioni di registrazione, una prima di dette direzioni di registrazione consentendo di modificare la distanza reciproca di detti primi organi di bloccaggio. I secondi organi di bloccaggio sono registrabili, ciascuno indipendentemente dagli altri, secondo almeno due direzioni di registrazione, una di dette direzioni di registrazione consentendo di modificare la distanza reciproca di detti secondi organi di bloccaggio.
Secondo questa forma di realizzazione, la movimentazione indipendente delle due serie di organi di bloccaggio lungo il basamento per eseguire il carico e/o lo scarico in tempo mascherato può essere omessa, rinunciando a questo vantaggio. Ad esempio può essere previsto un unico tavolo, carro o slitta, che trasla lungo il basamento tra la posizione di carico e/o scarico e la posizione di lavoro, e che porta la serie di primi organi di bloccaggio e la serie di secondi organi di bloccaggio, mutuamente mobili gli uni rispetto agli altri per trasferire in modo automatico il pezzo in lavoro dai primi organi di bloccaggio ai secondi organi di bloccaggio o viceversa.
In alcune forme di realizzazione gli organi di bloccaggio comprendono ciascuno una ganascia superiore ed una ganascia inferiore, mobili l’una rispetto all’altra per serrare tra di esse il pezzo da lavorare. Le ganasce possono definire una superficie superiore di riferimento ed una superficie inferiore di serraggio. In alcune forme di realizzazione particolarmente vantaggiose, a ciascun organo di bloccaggio o ad alcuni di essi, à ̈ associata una battuta ausiliaria registrabile rispetto al rispettivo organo di bloccaggio in modo da definire l’entità di cui il pezzo da lavorare sporge rispetto all’organo di serraggio. Questo à ̈ particolarmente importante per evitare la collisione tra utensili di lavorazione e pezzo in lavoro in alcune condizioni operative, come apparirà chiaro dalla descrizione dettagliata di alcuni esempi di realizzazione.
Il pezzo, infatti, può essere montato sugli organi di bloccaggio in maniera da sporgere da essi per essere lavorato frontalmente ed eventualmente dall’alto e dal basso. A tale scopo, à ̈ vantaggioso prevedere tra gli organi di bloccaggio e il basamento sottostante, ovvero tra gli organi di bloccaggio e un tavolo che li porta, una distanza sufficiente a consentire l’inserimento della testa operatrice sotto il pezzo trattenuto dagli organi di bloccaggio.
In vantaggiose forme di realizzazione gli organi di bloccaggio sono registrabili secondo due direzioni di registrazione tra loro ortogonali, ad esempio entrambe orizzontali, oppure una orizzontale ed una verticale.
In altre forme di realizzazione gli organi di bloccaggio sono registrabili lungo una prima direzione orizzontale ed una seconda direzione verticale.
Poiché il basamento su cui si muovono gli organi di bloccaggio per avvicinare ed allontanare il pezzo rispetto alla testa operatrice ha normalmente uno sviluppo orizzontale, una delle direzioni di registrazione può essere parallela allo sviluppo longitudinale del basamento e l’altra può essere ortogonale allo sviluppo longitudinale del basamento.
Preferibilmente, gli organi di bloccaggio sono registrabili lungo tre direzioni di registrazione. Questo consente di ottenere una elevata flessibilità degli organi di bloccaggio per adattarsi a pezzi da lavorare di forme anche molto di verse tra loro. Le direzioni di registrazione, lungo cui vengono individualmente traslati gli organi di bloccaggio per essere adattati alla forma del pezzo ed alla sequenza di lavorazioni da eseguire su di esso, sono preferibilmente ortogonali tra loro.
In alcune vantaggiose forme di realizzazione può essere prevista anche la possibilità di una registrazione angolare di ciascun organo di bloccaggio individualmente. Ad esempio può essere prevista una registrazione angolare attorno ad un asse parallelo ad una delle direzione di registrazione per traslazione. In una vantaggiosa forma di realizzazione la registrazione angolare à ̈ attorno ad un asse verticale. Non si esclude la possibilità di effettuare registrazioni angolari attorno a più di un asse per ciascun organo di bloccaggio.
In una vantaggiosa forma di realizzazione dell’invenzione, ciascuno di detti primi organi di bloccaggio e di detti secondi organi di bloccaggio à ̈ portato da una rispettiva prima slitta, mobile lungo la direzione di registrazione che consente di registrare la distanza reciproca degli organi di bloccaggio. Preferibilmente ciascuno degli organi di bloccaggio à ̈ montato sulla rispettiva prima slitta con l’interposizione di una rispettiva seconda slitta, mobile rispetto alla prima slitta lungo la seconda direzione di registrazione, la prima direzione di registrazione e la seconda direzione di registrazione essendo orizzontali e preferibilmente sostanzialmente ortogonali tra loro.
In forme di realizzazione preferite, le prime slitte dei primi organi di bloccaggio e le prime slitte dei secondi organi di bloccaggio sono supportate da un rispettivo tavolo comune, mobile lungo detto basamento. Il tavolo comune portante i primi organi di bloccaggio e il tavolo comune portante i secondi organi di bloccaggio sono mobili ciascuno indipendentemente dall’altro lungo il basamento secondo assi a controllo numerico.
In alcune forme di realizzazione i primi organi di bloccaggio i secondi organi di bloccaggio sono portati dal rispettivo tavolo comune con l’interposizione di una rispettiva terza slitta, disposta e controllata per muovere simultaneamente i rispettivi primi organi di bloccaggio ovvero i secondi organi di bloccaggio ortogonalmente alla direzione di movimento del rispettivo tavolo mobile lungo detto basamento.
La dimensione delle varie slitte à ̈ tale da consentire l’inserimento della testa operatrice tra il pezzo ed il tavolo mobile lungo il basamento del centro di lavoro senza collisione reciproca.
Per ridurre il numero di slitte e di guide per eseguire i movimenti a controllo numerico di lavorazione, nonché i movimenti di registrazione ed i movimenti di accostamento ed allontanamento reciproco delle due serie di organi di bloccaggio (quando previsti) in una diversa forma di realizzazione le prime slitte dei primi organi di bloccaggio e le prime slitte dei secondi organi di bloccaggio sono scorrevoli rispettivamente lungo una prima guida e lungo una seconda guida fissate a detto basamento. Le slitte possono muoversi le une indipendentemente dalle altre per registrare la distanza reciproca degli organi di bloccaggio, oppure in sincronismo per eseguire i movimenti di lavorazione secondo l’asse a controllo numerico parallelo al basamento. Ciascuna di dette prime slitte può portare una rispettiva seconda slitta, mobile per registrare gli organi di bloccaggio in una seconda direzione di registrazione, preferibilmente orizzontale e preferibilmente ortogonale al basamento. Quando tutti gli organi di bloccaggio di una serie si muovono simultaneamente tramite traslazione delle rispettive seconde slitte rispetto alle prime slitte si può ottenere un movimento di accostamento dei primi organi di bloccaggio ai secondi organi di bloccaggio per eseguire il trasferimento automatico del pezzo dagli uni agli altri.
Vantaggiosamente, in forme di realizzazione preferite la serie di primi organi di bloccaggio e la serie di secondi organi di bloccaggio sono posizionate e mobili l’una rispetto all’altra in modo da disporre la serie di primi organi di bloccaggio di fronte alla serie di secondi organi di bloccaggio e avvicinare reciprocamente detti primi organi di bloccaggio e detti secondi organi di bloccaggio per trasferire un pezzo in lavoro temporaneamente trattenuto dai primi organi di bloccaggio, ai secondi organi di bloccaggio o viceversa.
Ulteriori vantaggiose caratteristiche e forme di realizzazione sono descritte nel seguito e nelle allegate rivendicazioni, che formano parte integrante della presente descrizione.
Breve descrizione dei disegni
L’invenzione verrà meglio compresa seguendo la descrizione e l’unito disegno, che mostra pratiche forme di realizzazione non limitative dell’invenzione. Più in particolare, nel disegno, in cui parti uguali od equivalenti sono indicate con gli stessi numeri di riferimento:
la Fig.1 mostra una vista frontale di un centro di lavoro in una prima forma di realizzazione.
le Figg.2 e 3 mostrano sezioni locali secondo le linee II-II e III-III di Fig.1; la Fig.4 mostra un dettaglio secondo IV-IV di Fig.2;
la Fig.5 mostra una vista secondo V-V di Fig.4;
la Fig.6 mostra una vista in pianta del centro di lavoro configurato per lavorare pezzi arcuati, secondo una curvatura giacente su un piano orizzontale;
la Fig.7 mostra una vista secondo VII-VII della Fig.6, con i due tavoli portapezzo traslati rispetto alla Fig.6;
la Fig.8 mostra un dettaglio di una serie di organi di bloccaggio con le rispettive slitte in una vista secondo VIII-VIII di Fig.2;
la Fig. 9 mostra una vista in pianta di un centro di lavoro secondo le figure precedenti in una fase di trasferimento di un pezzo semilavorato dall’uno all’altro dei due gruppi o serie di organi di bloccaggio portati da due tavoli indipendenti;
la Fig. 10 mostra una vista frontale, analoga alla vista della Fig.1, in una variante di realizzazione;
la Fig.11 mostra una vista in pianta degli organi di bloccaggio nella configurazione della Fig.10, da cui à ̈ stato omessa la struttura portante la testa di lavoro; la Fig. 12 mostra una vista laterale schematica di un centro di lavoro in una variante di realizzazione, con due teste operatrici contrapposte e mobili lungo un portale comune;
la Fig.13 mostra una vista frontale di una variante di realizzazione;
la Fig.14 mostra una vista in pianta secondo XIV-XIV di Fig.13;
la Fig.15 mostra una vista laterale secondo XV-XV di Fig.13; e
la Fig.16 mostra una vista frontale di una diversa forma di realizzazione di un centro di lavoro con un tavolo singolo portante due serie di organi di bloccaggio. Descrizione dettagliata di forme di attuazione dell’invenzione
La descrizione dettagliata che segue di forme di realizzazione esemplificative si riferisce ai disegni allegati. Gli stessi numeri di riferimento in disegni differenti identificano gli elementi uguali o simili. Inoltre i disegni non sono necessariamente in scala. La descrizione dettagliata che segue non limita l’invenzione. Piuttosto, l’ambito dell’invenzione à ̈ definito dalle rivendicazioni accluse.
Il riferimento nella descrizione a “una forma di realizzazione†o “la forma di realizzazione†o “alcune forme di realizzazione†significa che una particolare caratteristica, struttura o elemento descritto in relazione ad una forma di realizzazione à ̈ compreso in almeno una forma di realizzazione dell’oggetto descritto. Pertanto la frase “in una forma di realizzazione†o “nella forma di realizzazione†o “in alcune forme di realizzazione†in vari punti lungo la descrizione non si riferisce necessariamente alla stessa o alle stesse forme di realizzazione. Inoltre le particolari caratteristiche, strutture od elementi possono essere combinati in qualunque modo idoneo in una o più forme di realizzazione.
Con iniziale riferimento alle Figg. 1 a 9, verrà descritta una prima forma di realizzazione di un centro di lavoro secondo l’invenzione. La Fig.1 mostra il centro di lavoro, complessivamente indicato con 1, in una vista frontale, con parti asportate o semplificate. Il centro di lavoro 1 comprende una struttura portante su cui si muove una testa di lavoro o testa portautensili che in Fig. 1 à ̈ mostrata in quattro diverse posizioni. Per semplicità di rappresentazione in Fig.1 sono state omesse le slitte di supporto della testa, tramite cui detta testa viene movimentata ad esempio lungo due assi di traslazione a controllo numerico, rispettivamente orizzontale e parallelo alla traversa della struttura portante e verticale. Le slitte di supporto della testa sono descritte più avanti con riferimento ad altre figure.
La struttura portante esemplificativamente illustrata in Fig.1 à ̈ complessivamente indicata con 3. Nella forma di realizzazione illustrata la struttura portante 3 à ̈ una struttura a portale con due montanti 5 e una traversa 7. Lungo la traversa 7 à ̈ mobile una slitta (non visibile in Fig. 1 per semplicità di disegno, ma rappresentata ad esempio in Fig.7), su cui à ̈ portata la testa operatrice 9. Nella forma di realizzazione illustrata la testa operatrice 9 porta quattro mandrini, ad esempio quattro elettromandrini, indicati con 11. Ciascun elettromandrino 11 può portare un rispettivo utensile U, eventualmente intercambiabile. Il centro di lavoro può essere corredato di un magazzino utensili e di sistema di cambio utensili, non mostrati.
La forma della testa, nonché il numero di elettromandrini 11 di cui essa à ̈ corredata possono essere diversi da quelli illustrati in Fig.1 in via meramente esemplificativa.
Nella Fig. 1 sono schematicamente illustrate quattro posizioni di estremità che possono essere raggiunte dalla testa operatrice 9, ed una posizione intermedia lungo lo sviluppo longitudinale della traversa 7.
La testa operatrice 9 à ̈ mobile lungo un primo asse di traslazione orizzontale a controllo numerico indicato con X tramite guide 13 solidali alla traversa 7. In Fig.7 à ̈ mostrata una slitta o carro 15 mobile lungo le guide 13 e portante un secondo carro o slitta 17 mobile lungo guide 19 solidali alla slitta 15 ed estendentesi lungo la direzione del movimento del secondo asse a controllo numerico Z, di traslazione verticale. La seconda slitta o carro 17 porta, sporgente inferiormente da essa, la testa operatrice 9. Nella forma di realizzazione illustrata la testa operatrice 9 à ̈ anche dotata di un doppio movimento di rotazione secondo assi rotativi a controllo numerico schematicamente indicati con A e B. In altre forme di realizzazione, meno vantaggiose, può essere previsto un solo asse rotativo. In forme di realizzazione più complesse possono essere previsti più di due assi rotativi a controllo numerico.
Sotto la traversa 7 si sviluppa un basamento complessivamente indicato con 21. Nella forma di realizzazione illustrata in Figg. 1-9 il basamento 21 à ̈ in realtà costituito da due blocchi 21A, 21B che possono essere tra loro uniti direttamente, oppure indirettamente attraverso la fondazione F su cui à ̈ installato il centro di lavoro 1. In generale, nel contesto della presente descrizione e delle allegate rivendicazioni per basamento si deve intendere una qualunque struttura fissa, costituita da una o più parti o componenti, su cui si muovono gli elementi appresso descritti, per la movimentazione dei pezzi da lavorare P.
Come visibile nelle Figg. 1 a 9, sul basamento 21 (21A, 21B) sono realizzate guide 23A e 23B su cui sono scorrevoli un primo tavolo 25A e un secondo tavolo 25B. Il primo tavolo 25A porta una serie o gruppo di primi organi di bloccaggio 27A, mentre il secondo tavolo 25B porta una serie di secondi organi di bloccaggio 27B.
Nell’esempio illustrato, ciascun tavolo 25A e rispettivamente 25B porta una rispettiva serie di tre organi di bloccaggio 27A ovvero 27B. Ciascun organo di bloccaggio 27A, 27B non à ̈ portato direttamente dal rispettivo tavolo 25A, 25B, bensì da una serie di slitte interposte tra tavolo e organo di bloccaggio che consentono a ciascun organo di bloccaggio di essere registrato in modo opportuno come appresso descritto.
Più in particolare, come à ̈ visibile anche nel dettaglio della Fig. 8, in cui à ̈ illustrato il tavolo 25A, ciascun organo di bloccaggio 27A ovvero 27B à ̈ portato da una prima slitta 29A o rispettivamente 29B. Ciascun organo di bloccaggio 27A ovvero 27B à ̈ portato dalla rispettiva slitta 29A o rispettivamente 29B con l’interposizione di una seconda slitta 31A ovvero rispettivamente 31B. Ciascuna seconda slitta 31A, 31B à ̈ mobile in una direzione di registrazione xp lungo guide 33A, 33B di cui à ̈ corredata la prima slitta 29A, ciascun organo di bloccaggio 27A, 27B essendo in tal modo registrabile nella direzione xp indipendentemente dagli altri organi di bloccaggio della serie di appartenenza e della serie contrapposta.
Le prime slitte 29A dei primi organi di bloccaggio 27A sono supportate da una terza slitta comune 35A e le prime slitte 29B della serie dei secondi organi di bloccaggio 27B sono a loro volta portate da una terza slitta comune 35B. Le slitte 35A e 35B sono corredate di rispettive guide 37A e 37B lungo cui possono essere registrate, l’una indipendentemente dall’altra, rispettivamente le prime slitte 29A e 29B dei primi organi di bloccaggio 27A e dei secondi organi di bloccaggio 27B lungo una direzione di registrazione yp (vedasi Fig.7).
Con questa disposizione, ciascun organo di bloccaggio 27A e ciascun organo di bloccaggio 27B Ã ̈ registrabile indipendentemente dagli altri organi di bloccaggio secondo due direzioni xp e yp.
In vantaggiose forme di realizzazione, ciascun organo di bloccaggio 27A e 27B Ã ̈ ulteriormente registrabile in direzione verticale secondo la freccia zp (Fig. 8). Il movimento di registrazione verticale secondo la direzione zp di ciascun organo di bloccaggio 27A e 27B Ã ̈ indipendente dagli altri organi di bloccaggio, in modo tale che in definitiva ciascun organo di bloccaggio 27A, 27B Ã ̈ registrabile indipendentemente dagli altri organi di bloccaggio lungo tre direzioni di registrazione tra loro ortogonali.
Per ottenere la registrazione degli organi di bloccaggio 27A, 27B per ciascun organo di bloccaggio à ̈ ad esempio previsto, su ciascuna delle seconde slitte 31A, 31B, un pattino di guida 36A ovvero 36B. I singoli organi di bloccaggio 27A, 27B sono guidati lungo i pattini di guida 36A, 36B in modo da consentire la registrazione individuale degli organi di bloccaggio 27A, 27B in direzione verticale.
In vantaggiose forme di realizzazione, ciascun organo di bloccaggio 27A, 27B presenta una coppia di ganasce, ciascuna definente una superficie di serraggio o di battuta di riferimento del pezzo da lavorare. Con specifico riferimento alla Fig. 8, dove à ̈ visibile uno degli organi di bloccaggio 27A, ciascun organo di bloccaggio presenta una ganascia superiore 41 e una ganascia inferiore 43. Le due ganasce superiore 41 e inferiore 43 sono mobili solidalmente nella direzione di registrazione verticale zp essendo tra loro vincolate da una trave sostanzialmente verticale 45. Un freno 47 viene previsto per bloccare la trave 45 quando questa ha raggiunto la posizione verticale desiderata. La ganascia inferiore 43 à ̈ dotata di un movimento di apertura e chiusura secondo al doppia freccia f43 comandata da un attuatore, ad esempio un attuatore cilindro pistone idraulico o pneumatico 49, vincolato alla rispettiva trave 45.
Ciascun organo di bloccaggio 27A e analogamente ciascun organo di bloccaggio 27B può essere traslato verso l’alto tramite un attuatore cilindro-pistone 50 portato dalla rispettiva seconda slitta 31A, ovvero 31B. Questo movimento, indicato con ΔZ in Fig. 8 ad esempio, consente di distaccare dal pezzo lavorato la superficie 41X della ganascia superiore 41 quando il pezzo deve essere scaricato o trasferito ai contrapposti organi di bloccaggio montati sull’altro dei due tavoli, evitando lo sfregamento del pezzo rispetto alla superficie 41X. È chiaro che il sollevamento secondo ΔZ attuato dall’attuatore 50 dell’organo di bloccaggio 27A, ovvero 27B à ̈ combinato ad un movimento di aperture delle ganasce 41, 43 ottenute dall’attuatore 49.
Vantaggiosamente l’attuatore 50 à ̈ impegnato al freno 47 di ciascun organi di bloccaggio 27A, 27B. In questo modo il freno 47 svolge due funzioni: trattiene alla quota corretta (posizione zp) il rispettivo organo di bloccaggio 27A, 27B e trasmette a quest’ultimo il movimento di sollevamento secondo Δz.
Vantaggiosamente la ganascia superiore 41 definisce una superficie di riferimento 41X mentre la ganascia inferiore 43 definisce una superficie di serraggio inferiore 43X.
Ciascun pezzo da lavorare, schematicamente indicato con P, viene in questo modo bloccato da ciascun organo di bloccaggio 27A ovvero 27B tramite serraggio delle ganasce 41, 43 in una ben determinata posizione di riferimento determinata dalla superficie di riferimento 41X della ganascia superiore 41. La registrazione in direzione verticale secondo zp viene eseguita nel modo che verrà più avanti descritto per posizionare ciascuna ganascia superiore 41 di ciascun organo di bloccaggio 27A, 27B nella posizione corretta per eseguire le lavorazioni del pezzo riferite alla superficie di riferimento e di battuta 41X.
Le Figg.4 e 5 mostrano schematicamente uno degli organi di bloccaggio 27A, 27B isolatamente rispetto agli altri componenti della macchina o centro di lavoro. Affinché il pezzo P possa essere lavorato sulla superficie laterale rivolta da parte opposta rispetto alla trave 45, il pezzo P deve sporgere rispetto alle ganasce 41 e 43 di una entità adeguata, che dipende dalle dimensioni in sezione trasversale del pezzo P e dalle lavorazioni che su di esso devono essere eseguite.
Secondo vantaggiose forme di realizzazione, per posizionare correttamente il pezzo P, in modo che esso sporga adeguatamente rispetto alle ganasce 41 e 43 per essere lavorato senza interferenza tra gli utensili portati dalla testa operatrice 9 e le ganasce 41, 43, ciascun organo di bloccaggio 27A, ovvero 27B o almeno due degli organi di bloccaggio 27A, ovvero 27B sono corredati di battute ausiliarie 51 illustrate in dettaglio nelle Figg.4 e 5. Nella forma di realizzazione illustrata, ciascuna battuta ausiliaria 51 presenta la forma di un morsetto che può essere bloccato tramite un organo a vite 53 sulla rispettiva ganascia superiore 41 del corrispondente organo di bloccaggio 27A, ovvero 27B. Per ottenere un serraggio più efficace, almeno una parte della ganascia superiore 41 può avere una sezione trasversale circolare corrispondente ad una sede formata dalla rispettiva battuta ausiliaria 51 che presenta due bracci sporgenti verso il basso 51A, 51B, che possono essere elasticamente serrati tramite l’organo a vite 53 come mostrato in particolare in Fig. 5. La posizione di ciascuna battuta ausiliaria 51 rispetto alla ganascia superiore 41 può essere determinata per ogni specifico pezzo P da lavorare affinché questo venga posizionato correttamente, la giusta distanza dalla trave 45 e quindi con una corretta sporgenza rispetto alle ganasce 41 e 43.
Il posizionamento delle battute ausiliarie 51 può essere eseguito manualmente. In altre forme di realizzazione il posizionamento delle battute ausiliarie può avvenire automaticamente o in maniera servo-assistita, in modo di per sé noto agli esperti del ramo. Ad esempio può essere prevista una battuta registrabile portata dall’una o dall’altra delle ganasce 41, 43 con un attuatore di registrazione.
Per effettuare il posizionamento verticale di ciascun organo di bloccaggio 27A, 27B, cioà ̈ per disporre nella posizione richiesta nella direzione zp ciascun organo di bloccaggio 27A, 27B si può eseguire una operazione manuale o automatica come descritto ad esempio in EP2035199.
Come à ̈ comprensibile in particolare dalla Fig. 1, nella configurazione sopra descritta la testa operatrice 9 può eseguire operazioni di lavorazione sulle estremità del pezzo P nonché sulle facce superiori, inferiori e laterali lasciate libere dagli organi di bloccaggio 27A, quando il pezzo P si trova montato sul tavolo 25A. In pratica, tutta la faccia del pezzo P montato sul tavolo 25A e rivolta verso destra in Fig.1 può essere aggredita e lavorata dagli utensili, mentre le restanti facce superiore, inferiore e opposta alla faccia di destra in Fig.1 possono essere lavorate su tutte le zone ad ec cezione di quelle interessate dagli organi di bloccaggio 27A. Le slitte 29A, 31A, 35A che portano ciascun organo di bloccaggio 27A sono di altezza tale per cui la testa operatrice 9 può lavorare, senza interferire con il sottostante tavolo 25A, anche la faccia inferiore del pezzo P fissato sugli organi di bloccaggio 27A.
Con riferimento per esempio alla Fig. 1, un pezzo P da lavorare viene montato su uno dei due gruppi di organi di bloccaggio 27A o 27B e traslato tramite movimento del rispettivo tavolo 25A o 25B nella zona di lavoro dove si trova la testa operatrice 9. I movimenti a controllo numerico secondo gli assi di traslazione X e Z della testa operatrice 9 e di traslazione secondo l’asse a controllo numerico Y del tavolo 25A o 25B, eventualmente in combinazione con i movimenti a controllo numerico attorno agli assi rotativi A e B, consentono di eseguire le varie lavorazioni del pezzo sulle varie facce accessibili, con la sola limitazione degli ostacoli rappresentati dagli organi di bloccaggio. Completate le lavorazioni, il pezzo semilavorato viene trasferito agli altri organi di bloccaggio portati dall’altro tavolo. Ad esempio, se la prima serie di lavorazioni à ̈ stata eseguita tenendo il pezzo P impegnato tramite gli organi di bloccaggio 27A, esso viene trasferito agli organi di bloccaggio 27B per completare le lavorazioni sulle facce non accessibili nella prima fase di lavorazione.
A tale scopo (vedasi in particolare Figg. 6 e 9) à ̈ sufficiente traslare i due tavoli 25A, 25B con un movimento lungo gli assi a controllo numerico Y di cui sono dotati i due tavoli e che si estendono parallelamente al basamento 21, per portare i due tavoli 25A, 25B l’uno di fronte all’altro (Fig. 9) e avvicinare reciprocamente, tramite un movimento dell’una o dell’altra o di entrambe le slitte 35A, 35B, le due serie di primi organi di bloccaggio 27A e di secondi organi di bloccaggio 27B, i primi continuando a mantenere impegnato il pezzo ed i secondi essendo aperti per ricevere tra le rispettive ganasce divaricate il pezzo stesso. Quando il pezzo P semilavorato si trova fra le ganasce degli organi di bloccaggio 27B, queste possono essere chiuse per impegnare il pezzo P semilavorato, il quale a questo punto si trova vincolato, oltre che agli organi di bloccaggio 27A del tavolo 25A, anche agli organi di bloccaggio 27B portati dal tavolo 25B.
Una volta che il pezzo P semilavorato à ̈ stato impegnato dagli organi di bloccaggio 27B del tavolo 25B, gli organi di bloccaggio 27A che lo avevano bloccato per l’intera prima fase di lavorazione, possono essere aperti e la slitta 35A può essere allontanata dal contrapposto tavolo 25B con un movimento dell’una o dell’altra o di entrambe le slitte 35A, 35B, cosicché il pezzo P rimane impegnato agli organi di bloccaggio 27B e liberato dagli organi di bloccaggio 27A, per essere lavorato su quelle zone precedentemente inaccessibili agli utensili della testa operatrice 9.
Come sopra accennato, per facilitare il trasferimento del pezzo dagli organi di bloccaggio 27A agli organi di bloccaggio 27B, evitando che esso sfreghi contro le ganasce 41, 43 degli organi di bloccaggio 27A, queste vengono aperte e sollevate secondo ΔZ prima del movimento di allontanamento reciproco tra gli organi di bloccaggio 25A e gli organi di bloccaggio 25B, così che quando viene eseguito tale movimento, il pezzo P semilavorato non à ̈ più in contatto con le ganasce degli organi di bloccaggio 25A.
A questo punto, può essere eseguita la seconda fase di lavorazione del pezzo P semilavorato per ottenere il pezzo finito.
L’operazione di trasferimento del pezzo P dagli organi di bloccaggio 27A agli organi di bloccaggio 27B può avvenire in un punto qualsiasi dello sviluppo longitudinale del basamento 21, scelto in modo da ottimizzare i tempi di lavorazione.
Una volta liberato gli organi di bloccaggio 27A, il tavolo 25A può essere traslato verso la zona di carico per caricare un nuovo pezzo P. La zona di carico può essere vantaggiosamente disposta all’estremità del basamento 21 più distante rispetto al portale 3. Il carico di un nuovo pezzo P sugli organi di bloccaggio 27A del tavolo 25A può avvenire in tempo mascherato, cioà ̈ mentre il pezzo precedente ed ora impegnato dagli organi di bloccaggio 27B continua ad essere lavorato dalla testa operatrice 9. Finita la lavorazione del pezzo sul tavolo 25B, quest’ultimo viene traslato nella zona di scarico mentre il tavolo 25A con il nuovo pezzo viene portato nella zona di lavoro.
La zona di scarico può coincidere con la zona di carico. Tra le guide 23A e le guide 23B può essere prevista una paratia di separazione 22 (Fig.6).
Il ciclo sopra sommariamente descritto può ovviamente essere invertito, eseguendo cioà ̈ la prima fase di lavorazioni del pezzo P mentre questo à ̈ impegnato dagli organi di bloccaggio 27B sul tavolo 25B, ed eseguendo la seconda fase di lavorazioni quando il pezzo semilavorato à ̈ portato dal tavolo 25A e trattenuto dagli organi di bloccaggio 27A.
Il passaggio automatico del pezzo dagli organi di bloccaggio 27A agli organi di bloccaggio 27B (o viceversa) permette di eseguire tutte le lavorazioni del pezzo su un solo centro di lavoro e piazzando manualmente il pezzo P una volta sola, all’inizio del ciclo di lavorazione. Non si esclude che, in altre forme di realizzazione, anche il carico iniziale avvenga in maniera automatica, ad esempio tramite un caricatore automatico. La posizione del pezzo P sul tavolo 25B viene determinato per mezzo dei movimenti relativi tra i due tavoli, controllati numericamente, per quanto concerne la posizione lungo l’asse a controllo numerico Y parallelo al basamento 21. La posizione nella direzione trasversale può essere determinata tramite un movimento a controllo numerico delle slitte 35A, 35B, oppure per mezzo di un attuatore pneumatico o idraulico a corsa fissa 40A, 40B portato dai tavoli mobili 25A, 25B. In questo caso il posizionamento può avvenire nel modo seguente. Ciascun attuatore 40A, 40B fa eseguire alla rispettiva slitta 35A ovvero 35B una corsa di lunghezza fissa secondo la direzione xp, così da avvicinare reciprocamente gli organi di bloccaggio 27A e 27B. Per ogni pezzo da lavorare, questi organi di bloccaggio sono posizionati in modo tale che, eseguita la corsa fissa di avvicinamento reciproco imposta dagli attuatori 40A, 40B alle slitte 35A, 35B, la posizione reciproca in cui si vengono a trovare gli organi di bloccaggio 27A, 27B delle due serie o gruppi di organi di bloccaggio à ̈ tale che il pezzo P semilavorato trattenuto dagli organi di bloccaggio 27A viene a trovarsi nella posizione corretta per essere impegnato dagli organi di bloccaggio 27B. Una volta eseguito il bloccaggio tramite gli organi di bloccaggio 27B, gli organi di bloccaggio 27A possono disimpegnare il pezzo semifinito e le slitte 35A, 35B possono essere nuovamente allontanate.
Non si esclude in alcuni casi di eseguire l’operazione eseguendo la corsa di avvicinamento reciproco degli organi di bloccaggio 27A e degli organi di bloccaggio 27B tramite uno solo degli attuatori cilindro-pistone 40A, 40B.
Per eseguire le sopra menzionate operazioni di trasferimento senza collisioni tra gli organi di bloccaggio e/o tra questi e il pezzo, può essere previsto un programma elettronico opportuno. Il programma à ̈ realizzato in modo tale che, in base alla forma del pezzo P semifinito, cioà ̈ che à ̈ stato sottoposto ad una prima serie di lavorazioni mentre à ̈ impegnato dagli organi di bloccaggio 27A, ed in base a modelli registrabili degli organi di bloccaggio delle due serie di organi di bloccaggio 27A, 27B, à ̈ in grado di definire in anticipo le posizioni corrette delle due serie o gruppi di organi di bloccaggio 27A, 27B. Queste posizioni sono determinate in modo tale da evitare le collisioni reciproche tra organi di bloccaggio delle due serie e tra gli organi di bloccaggio ed il pezzo e da permettere le lavorazioni volute del pezzo grezzo P bloccato dagli organi di bloccaggio 27A e successivamente per lavorare il pezzo P semifinito bloccato dagli organi di bloccaggio 27B, previo trasferimento del pezzo come sopra definito.
Le Figg.6 e 9 mostrano chiaramente come la registrazione secondo xp e yp di ciascuno degli organi di bloccaggio 27A e 27B formanti le due serie di organi di bloccaggio portati rispettivamente dal tavolo 25A e 25B consentono di impegnare pezzi P di forma anche complessa e di trattenerli alternativamente sul tavolo 25A e successivamente sul tavolo 25B (o viceversa). Ad esempio in Fig. 6 si osserva che il pezzo P curvo in un piano orizzontale può essere impegnato tanto dagli organi di bloccaggio 27A quanto dagli organi di bloccaggio 27B semplicemente registrando la posizione lungo la direzione xp. L’interdistanza lungo la direzione yp degli organi di bloccaggio 27A, 27B può essere opportunamente registrata in funzione della dimensione e della curvatura del pezzo, nonché delle zone maggiormente sollecitate durante le lavorazioni, tenendo conto che una maggiore precisione di lavorazione si ottiene quando il pezzo viene impegnato il più vicino possibile alle zone maggiormente sollecitate dagli utensili che ne lavorano le varie superfici.
La registrazione indipendente di ciascun organo di bloccaggio 27A, 27B lungo la direzione verticale zp consente di impegnare correttamente pezzi curvi in un piano verticale, come visibile in particolare nelle Figg. 2, 3 e 4. Più in particolare, nell’esempio delle Figg.2, 3 e 4 sono illustrate due fasi successive di lavorazione di uno stesso pezzo. In Fig.2 e 4 il pezzo P à ̈ impegnato agli organi di bloccaggio 27A del tavolo 25A e viene lavorato in una prima fase per eseguire la contornatura della faccia rivolta verso il piano mediano della struttura 3 portante la testa operatrice 9. Nell’esempio illustrato si à ̈ ipotizzato che il pezzo sia originariamente a forma di parallelepipedo e debba essere sagomato per divenire curvo in un piano verticale. In Fig. 4 à ̈ mostrata a tratteggio ed in sezione trasversale la porzione di materiale (indicato con MR) che viene asportato in questa fase. Nella prima fase di lavorazione viene eseguita la lavorazione di una porzione P1 che risulterà a sbalzo rispetto al pezzo impegnato dagli organi di bloccaggio 27A del tavolo 25A. Questa porzione verrà successivamente impegnata dagli organi di bloccaggio 27B liberando così la restante parte del pezzo perché possa essere lavorato dagli utensili della testa operatrice 9 fino ad assumere la forma finale illustrata in Fig. 3. In Fig. 4 si osserva che durante la prima fase di lavorazione con il pezzo impegnato dagli organi di bloccaggio 27A, il pezzo può essere lavorato non solo aggredendolo tramite gli utensili della testa operatrice 9 frontalmente secondo la freccia F, ma anche dall’alto secondo la freccia S e dal basso secondo la freccia I. Questo à ̈ possibile grazie alla distanza a cui il pezzo P viene trattenuto per mezzo degli organi di bloccaggio 27A dal tavolo 25A sottostante (cfr. Fig.1).
In Fig.3 sono schematicamente indicati tenoni e/o mortase T, M che possono essere realizzate sul pezzo P1. In particolare le mortase M superiori sono realizzate tramite lavorazione dall’alto secondo la freccia S. In modo analogo potrebbero essere eseguite lavorazioni di mortasatura o tenonatura dal basso.
Questa possibilità di lavorazione su tre facce à ̈ una caratteristica vantaggiosa ottenibile in forme di realizzazione della presente invenzione. Trasferendo il pezzo dall’uno all’altro dei due gruppi di organi di bloccaggio 27A, 27B si ottiene in questo modo la possibilità di lavorare qualunque punto della superficie del pezzo.
Dalla comparazione delle Figg. 2 e 3 si osserva che la registrazione in direzione verticale zp dei singoli organi di bloccaggio 27A , 27B delle due serie di organi di bloccaggio associate ai tavoli 25A e 25B consente non soltanto di impegnare pezzi curvi ma anche di disporre le superfici di riferimento e di serraggio a quote diverse nelle due successive fasi di lavorazione: quella in cui il pezzo impegnato dagli organi di bloccaggio 27A (Fig. 2) e quella in cui il pezzo P viene serrato dagli organi di bloccaggio 27 (Fig.3).
La combinazione della possibilità di registrare su tre direzioni, xp, yp e zp ciascuno degli organi di bloccaggio 27A della prima serie e 27B della seconda serie permette di realizzare anche pezzi curvi sia in un piano verticale, sia in un piano orizzontale, raggiungendo una flessibilità molto elevata di lavorazione con sistemi di bloccaggio di tipo standard, adattabili di volta in volta al pezzo da lavorare. Le registrazioni degli organi di bloccaggio 27A, 27B lungo le direzioni xp, yp e zp possono avvenire in modo manuale, preferibilmente utilizzando la testa operatrice 9 come battuta di riferimento, ottenendo così un posizionamento corretto di ciascun organo di bloccaggio 27A, 27B. Infatti, la testa operatrice 9 può essere di volta in volta disposta in una posizione ben precisa, determinata tramite il controllo numerico lungo gli assi a controllo numerico X e Z. La testa operatrice 9 può presentare una battuta (schematicamente indicata con 9A in Fig8), atta a definire la posizione a cui devono essere portati i vari organi di bloccaggio. Questi ultimi possono poi essere movimentati manualmente o con sistemi servoassistiti anche non a controllo numerico, per portarli di volta in volta a contatto con la battuta 9A opportunamente posizionata. La posizione della testa operatrice 9 e quindi della battuta 9A viene impostata per ogni organi di bloccaggio 27A, 27B da posizionare. La Fig. 8 mostra schematicamente il modo di posizionare un organo di bloccaggio 27A in direzione zp portando l’organo di bloccaggio 27A a contatto con la battuta 9A pre-posizionata tramite sollevamento per mezzo di un attuatore o manualmente. Il freno 47 blocca verticalmente l’organo di bloccaggio 27A una volta raggiunta la posizione. Il posizionamento lungo xp e yp può essere ottenuta in modo analogo, muovendo le slitte 31A e 29A manualmente, oppure tramite un attuatore, che può essere controllato numericamente e sempre utilizzando ad esempio la testa operatrice 9 od una sua parte 9A come battuta di riferimento.
Nella forma di realizzazione sin qui descritta, le due serie dei primi organi di bloccaggio 27A e dei secondi organi di bloccaggio 27B sono portati indirettamente dai due tavoli 25A, 25B, ciascuno mobile lungo il basamento 21, ovvero lungo la rispettiva porzione o semi-basamento 21A, 21B del basamento 21. Fra ciascun tavolo 25A, 25B e gli organi di bloccaggio 27A, 27B sono interposte le slitte 29A, 31A, 35A e 29B, 31B, e 35B rispettivamente. Le slitte 29A e 31A, ovvero 29B e 31B servono alla registrazione secondo le due direzioni orizzontali xp e yp di ciascun organo di bloccaggio 27A ovvero 27B. La slitta 35A ovvero 35B consente la movimentazione simultanea di tutti gli organi di bloccaggio 27A ovvero 27B nella direzione xp per accostare reciprocamente tutti gli organi di bloccaggio 27A agli organi di bloccaggio 27B o viceversa, ovvero per eseguire un movimento combinato di accostamento muovendo sia gli uni sia gli altri degli organi di bloccaggio 27A, 27B per effettuare il passaggio del pezzo in lavorazione dalla serie di organi di bloccaggio 27A alla serie di organi di bloccaggio 27B o viceversa, come schematicamente rappresentato in Fig. 9 (vedasi sopra). Il movimento di avvicinamento e allontanamento reciproco delle slitte 35A, 35B può avvenire ad esempio con gli attuatori cilindro-pistone 40A, 40B (Fig. 1) per le due slitte 35A, 35B rispettivamente, le quali sono a tale scopo guidate su guide 48A, 38B solidali ai tavoli 25A, 25B.
Nella variante di realizzazione delle Figg. 10 e 11 risultati analoghi si ottengono con un numero più limitato di componenti. Numeri uguali indicano parti uguali od equivalenti a quelle sin qui descritte. La testa operatrice, ancora indicata con 9, à ̈ mobile tramite una combinazione di slitte o carri 15, 17, lungo la traversa 7 della struttura a portale 3. Sotto la traversa 7 e ortogonalmente ad essa si sviluppa il basamento 21 corredato di due serie di guide 23A e 23B sui due lati. Contrariamente alla forma di realizzazione delle Figg.1 a 9, sulle guide 23A e 23B, non si muovono due tavoli 25A, 25B, bensì direttamente le guide 29A ovvero 29B. Ciascuna slitta 29A, 29B porta la rispettiva seconda slitta 31A, 31B e su ciascuna slitta 31A, 31B sono supportati gli organi di bloccaggio 27A, ovvero 27B.
Il movimento di registrazione secondo la direzione xp di ciascuno degli organi di bloccaggio 27A, 27B viene ottenuto movendo le rispettive slitte 31A, ovvero 31B rispetto alle sottostanti slitte 29A, 29B, in modo sostanzialmente equivalente a quanto descritto con riferimento alle Figg. 1 a 9. La registrazione della posizione di ciascun organo di bloccaggio 27A, 27B nella direzione yp viene ottenuta movendo direttamente le slitte 29A, 29B l’una indipendentemente dall’altra lungo le guide 23A, 23B. Per eseguire questo movimento, ciascuna slitta 29A, 29B presenta un proprio sistema di motorizzazione, ad esempio un motore elettrico con un pignone ingranante con una cremagliera fissa al basamento 21, oppure una madrevite impegnantesi con una barra filettata portata dal basamento 21. La registrazione di ciascun organo di bloccaggio 27A, 27B, lungo la direzione xp avviene movimentando le slitte 29A, 29B l’una indipendentemente dall’altra lungo le guide 23A e 23B del basamento 21.
Durante la lavorazione, il movimento secondo l’asse a controllo numerico Y viene ottenuto movendo simultaneamente tutte le slitte 29A, ovvero tutte le slitte 29B lungo le guide 23A ovvero 23B. Durante la lavorazione, quindi, contrariamente a quanto accade durante la registrazione, le slitte 29A da un lato e 29B dall’altro si muovo all’unisono come se fossero virtualmente montate su un tavolo comune equivalente al tavolo 25A ovvero 25B rispettivamente. Tutti i movimenti sono resi possibili tramite una corretta programmazione dei movimenti lungo l’asse a controllo numerico Y.
La movimentazione di accostamento reciproco tra gli organi di bloccaggio 27A e gli organi di bloccaggio 27B per trasferire il pezzo P dall’uno all’altro dei due gruppi o serie di organi di bloccaggio 27A, 27B avviene movendo all’unisono tutti gli organi di bloccaggio 27A e/o tutti gli organi di bloccaggio 27B controllando il movimento delle slitte 31A e/o 31B in sincronismo. In tal modo queste slitte 31A, 31B si muovono come se fossero virtualmente portate tutte da una slitta comune equivalente alla slitta 35A ovvero 35B.
Nella forma di realizzazione illustrata nelle Figg.10 e 11 à ̈ stato omessa la registrabilità degli organi di bloccaggio 27A, 27B nella direzione verticale zp, ma si deve comprendere che tale possibilità può essere prevista anche in questa forma di realizzazione.
Nelle Figg. 10 e 11 viene prevista un’ulteriore possibilità di registrazione di ciascun organo di bloccaggio 27A, ovvero 27B secondo una direzione di rotazione indicata con RZ. Questa registrazione avviene tramite rotazione attorno ad un asse verticale indicato con z nelle Figg. 10 e 11. Come si può comprendere dalla vista in pianta della Fig. 11, la possibilità di ruotare l’uno indipendentemente dall’altro ciascuno degli organi di bloccaggio 27A e ciascuno degli organi di bloccaggio 27B permette di impegnare tramite questi ultimi anche pezzi P che presentano una curvatura più marcata nel piano orizzontale, e che non potrebbero essere impegnati con gli organi di bloccaggio 27A, 27B delle Figg.1 a 9.
Si deve comprendere che questa possibilità di registrazione ruotante secondo RZ attorno all’asse verticale di ciascun organo di bloccaggio 27A, 27B indipendentemente dagli altri può essere utilizzata anche nella forma di realizzazione delle Figg.
1 a 9 aumentando in questo modo la flessibilità della macchina.
La Fig.12 mostra una vista laterale di una variante di realizzazione di un centro di lavoro secondo l’invenzione. In questo caso la struttura portante 3 del centro di lavoro 1 à ̈ esemplificativamente ancora rappresentata come un portale. La traversa 7 porta due teste operatrici 9X e 9Y montate su lati opposti della struttura a portale 3 e portate da un sistema di slitte 15A, 17A e 15B, 17B. Ciascuna testa 9X e 9Y à ̈ corredata di propri utensili ed à ̈ dotata di un movimento a controllo numerico secondo l’asse verticale Z e di un ulteriore movimento a controllo numerico secondo l’asse orizzontale X, parallelamente alla traversa 7 della struttura a portale 3. Ciascuna testa operatrice 9X, 9Y può essere a sua volta corredata di uno o due movimenti a controllo numerico secondo assi rotativi A, B come illustrati schematicamente in Fig. 12 e in modo analogo a quanto descritto in riferimento alle precedenti Figg.1 a 9.
In Fig. 12 un tavolo 25A à ̈ mostrato in due posizioni estreme lungo il basamento 21, ed un secondo tavolo 25B à ̈ mostrato in posizione intermedia, in corrispondenza della zona di lavoro, sotto la traversa 7 della struttura a portale 3. Ciascun tavolo 25A, 25B può essere configurato con organi di bloccaggio 27A, 27B e rispettive slitte, come descritto con riferimento alle Figg. 1 a 9. Ciascun organo di bloccaggio 27A, 27B à ̈ registrabile indipendentemente dagli altri lungo le direzioni xp, yp e zp e può essere eventualmente registrabile angolarmente. Con P sono indicati i pezzi in lavorazione montati sui due tavoli 25A e 25B. In alcune forme di realizzazione si può prevedere che il carico dei pezzi avvenga ad esempio sul lato sinistro del centro di lavoro (osservando la figura) e lo scarico avvenga sul lato destro, o viceversa. In altre forme di realizzazione si può prevedere che sia il carico sia lo scarico avvengano entrambi sullo stesso lato della struttura a portale 3.
Le Figg. 13, 14 e 15 mostrano una forma di realizzazione modificata e meno vantaggiosa del centro di lavoro. Numeri uguali indicano parti uguali o equivalenti a quelle descritte in precedenza e rappresentate nelle Figg. 1 a 9. In questa forma di realizzazione sulle due parti 21A e 21B del basamento complessivamente indicato con 21 sono montate mobili due slitte 35A, 35B. Il basamento 21 si estende sotto la struttura a portale 3, sulla quale si muove la testa operatrice 9 secondo gli assi a controllo numerico X e Z di traslazione ed A e B di rotazione. Sulle slitte 35A e 35B sono montati i due gruppi o serie di organi di serraggio 27A e 27B, con l’interposizione delle slitte 31A e 29A, ovvero 31B e 29B, aventi struttura e funzioni analoghe a quelle descritte in precedenza.
In questa forma di realizzazione, contrariamente alle precedenti, gli organi di bloccaggio 27A della prima serie e 27B della seconda serie sono montati allineati lungo direzioni di allineamento ortogonali all’asse a controllo numerico Y di movimentazione delle slitte 35A, 35B lungo il basamento 21.
Ciascun organo di bloccaggio 27A Ã ̈ portato dalla rispettiva slitta 31A, a sua volta portata dalla slitta 31A sulla slitta comune 35A. Analogamente, gli organi di bloccaggio 27B sono portati ciascuno da una rispettiva slitta 31B a sua volta portata da una slitta 29B, mobile sulla slitta comune 35B.
Questa disposizione consente la registrazione secondo la direzione yp tramite movimento delle slitte 29A, 29B lungo le guide 37A e 37B che in questa forma di realizzazione sono solidali rispettivamente alla slitta 35A ovvero alla slitta 35B. La traslazione delle slitte 31A, 31B rispetto alle slitte 29A, 29B consente la registrazione lungo la direzione xp (vedasi Figg. 14 e 15). Le direzioni xp ed yp sono ruotate di 90° rispetto alle direzioni di registrazione xp, yp indicate nelle precedenti forme di realizzazione. Quindi la direzione di registrazione xp à ̈ in questo caso parallela alla direzione dell’asse a controllo numerico Y e la direzione di registrazione yp à ̈ ortogonale all’asse a controllo numerico Y. Nell’esempio di realizzazione delle Figg.13, 14 e 15 sono stati mantenuti i riferimenti xp e yp per indicare i movimenti equivalenti a quelli delle Figg. 1 a 9 degli organi di bloccaggio 27A e 27B rispetto alle slitte comuni 35A, 35B, rispettivamente, benché tali direzioni risultino ruotate di 90° rispetto agli assi a controllo numerico X, Y e Z del centro di lavoro.
Ciascun organo di bloccaggio 27A e 27B Ã ̈ inoltre vantaggiosamente registrabile, indipendentemente dagli altri, anche in direzione verticale secondo zp in modo analogo a quanto descritto in precedenza con riferimento alle Figg. 1 a 9.
La configurazione delle Figg.13, 14 e 15 consente di bloccare pezzi P di forma anche fortemente variabile senza necessità di attrezzature specifiche e grazie alla flessibilità ottenuta tramite la registrazione secondo xp, yp e zp di ciascun organo di bloccaggio 27A e 27B, analogamente a quanto descritto in precedenza con riferimento alle Figg. 1 a 9. Tuttavia, la configurazione delle Figg.13 a 15 non consente di ottenere il rilevante vantaggio (conseguito invece nelle forme di realizzazione delle Figg. 1 a 9, 10 e 11, 12) consistente nella possibilità di trasferire automaticamente un pezzo dall’uno all’altro dei due gruppi o serie di organi di bloccaggio 27A, 27B, così da eseguire un intero ciclo di lavorazione senza posizionamento manuale, bensì in modo completamente automatico evitando l’intervento dell’operatore. Al contrario, per la configurazione delle Figg. 13 a 15 à ̈ necessaria la presenza dell’operatore per trasferire il pezzo semilavorato dall’una all’altra delle slitte 35A, 35B, ad esempio posizionandosi all’estremità del basamento 21 opposta rispetto a quella dove si trova la struttura a portale 3. Ogni pezzo viene in questo caso piazzato ad esempio sulla slitta 35A e bloccato tramite gli organi di bloccaggio 27A, sottoposto ad una prima serie di lavorazioni, rimosso dagli organi di bloccaggio 27A, trasferito alla slitta 35B ed ivi bloccato tramite gli organi di bloccaggio 27B, per essere sottoposto ad una seconda serie di lavorazioni.
Nel trasferire il pezzo dall’uno all’altro dei due gruppi di organi di bloccaggio 27A, 27B à ̈ anche necessario procedere alla sua rotazione cosicché la faccia originariamente rivolta ad esempio verso le travi 45 degli organi di bloccaggio 27A, si trovi ora esposta completamente alla lavorazione da parte della testa operatrice 9.
Nelle forme di realizzazione descritte sin qui, ciascuna serie di organi di bloccaggio comprende lo stesso numero di organi di bloccaggio, pari a tre negli esempi illustrati, tutti uguali tra loro. Si deve comprendere che questo non à ̈ strettamente indispensabile. Benché sia preferibile avere organi di bloccaggio tra loro uguali o simmetrici (per i due gruppi), per una più semplice gestione, non si esclude la possibilità non solo di disporre di un numero diverso (maggiore o minore) di organi di bloccaggio e di un numero di organi di bloccaggio diversi per ciascuna delle due serie. Si può anche prevedere l’uso combinato di organi di bloccaggio di forme diverse, ad esempio organi di bloccaggio 27A di forma diversa rispetto agli organi di bloccaggio 27B e/o organi di bloccaggio diversi nella stessa serie di organi di bloccaggio.
La Fig.16 mostra un’ulteriore forma di realizzazione di un centro di lavoro 1. In questa forma di realizzazione il centro di lavoro 1 comprende una struttura portante su cui si muove una testa di lavoro o testa portautensili che in Fig.16 à ̈ mostrata in quattro diverse posizioni. Per semplicità di rappresentazione in Fig.16 sono state omesse le slitte di supporto della testa, tramite cui detta testa viene movimentata ad esempio lungo due assi di traslazione a controllo numerico, rispettivamente orizzontale e parallelo alla traversa della struttura portante e verticale.
La struttura portante esemplificativamente illustrata in Fig.16 à ̈ complessivamente indicata con 3. Nella forma di realizzazione illustrata la struttura portante 3 à ̈ una struttura a portale con due montanti 5 e una traversa 7. Lungo la traversa 7 à ̈ mobile una slitta (non mostrata per semplicità di disegno, e che può essere equivalente a quella rappresentata ad esempio in Fig. 7), su cui à ̈ portata la testa operatrice 9. Nella forma di realizzazione illustrata la testa operatrice 9 porta quattro mandrini, ad esempio quattro elettro-mandrini, indicati con 11. Ciascun elettro-mandrino 11 può portare un rispettivo utensile, eventualmente intercambiabile. Il centro di lavoro può essere corredato di un magazzino utensili e di sistema di cambio utensili, non mostrati.
La forma della testa, nonché il numero di elettro-mandrini 11 di cui essa à ̈ corredata possono essere diversi da quelli illustrati in Fig.16 in via meramente esemplificativa.
Nella Fig. 16 sono schematicamente illustrate quattro posizioni di estremità che possono essere raggiunte dalla testa operatrice 9, ed una posizione intermedia lungo lo sviluppo longitudinale della traversa 7.
La testa operatrice 9 à ̈ mobile lungo un primo asse di traslazione orizzontale a controllo numerico indicato con X tramite guide 13 solidali alla traversa 7 e lungo un asse di traslazione verticale a controllo numerico Z. I movimenti possono essere ottenuti supportando la testa operatrice 9 in modo analogo a quanto illustrato in Fig.7. A tale scopo può essere previsto un carro 15 mobile lungo le guide 13 e portante un secondo carro o slitta 17 mobile lungo guide 19 solidali alla slitta 15 ed estendentisi lungo la direzione del movimento del secondo asse a controllo numerico Z, di traslazione verticale. La seconda slitta o carro 17 porta, sporgente inferiormente da essa, la testa operatrice 9.
Anche nella forma di realizzazione illustrata in Fig.16, la testa operatrice 9 à ̈ anche dotata di un doppio movimento di rotazione secondo assi rotativi a controllo numerico schematicamente indicati con A e B. In altre forme di realizzazione, meno vantaggiose, può essere previsto un solo asse rotativo. In forme di realizzazione più complesse possono essere previsti più di due assi rotativi a controllo numerico.
Sotto la traversa 7 si sviluppa un basamento 21. Sul basamento 21 sono realizzate guide 23 su cui à ̈ scorrevole un tavolo 25 che porta una serie o gruppo di primi organi di bloccaggio 27A, ed una serie o gruppo di secondi organi di bloccaggio 27B. Nell’esempio illustrato ciascuna serie di organi di bloccaggio comprende tre organi di bloccaggio. Si deve comprendere che il numero di organi di bloccaggio può essere diverso da quello rappresentato in figura.
Ciascun organo di bloccaggio 27A, 27B non à ̈ portato direttamente dal tavolo 25, bensì da una serie di slitte interposte tra tavolo 25 e organo di bloccaggio, che consentono a ciascun organo di bloccaggio di essere registrato in modo opportuno come appresso descritto.
Più in particolare, ciascun organo di bloccaggio può essere realizzato come descritto in precedenza ed illustrato in dettaglio ad esempio in Fig.8. Ciascun organo di bloccaggio 27A ovvero 27B à ̈ portato da una prima slitta 29A o rispettivamente 29B. Ciascun organo di bloccaggio 27A ovvero 27B à ̈ portato dalla rispettiva slitta 29A o rispettivamente 29B con l’interposizione di una seconda slitta 31A ovvero rispettivamente 31B. Ciascuna seconda slitta 31A, 31B à ̈ mobile in una direzione di registrazione xp lungo guide 33A, 33B di cui à ̈ corredata la prima slitta 29A, ciascun organo di bloccaggio 27A, 27B essendo in tal modo registrabile nella direzione xp indipendentemente dagli altri organi di bloccaggio della serie di appartenenza e della serie contrapposta.
Le prime slitte 29A dei primi organi di bloccaggio 27A sono supportate da una terza slitta comune 35A e le prime slitte 29B della serie dei secondi organi di bloccaggio 27B sono a loro volta portate da una terza slitta comune 35B. Le slitte 35A e 35B sono corredate di rispettive guide 37A e 37B lungo cui possono essere registrate, l’una indipendentemente dall’altra, rispettivamente le prime slitte 29A e 29B dei primi organi di bloccaggio 27A e dei secondi organi di bloccaggio 27B lungo una direzione di registrazione yp ortogonale al piano di Fig.16.
Con questa disposizione, ciascun organo di bloccaggio 27A e ciascun organo di bloccaggio 27B Ã ̈ registrabile indipendentemente dagli altri organi di bloccaggio secondo due direzioni xp e yp.
Preferibilmente, ciascun organo di bloccaggio 27A e 27B Ã ̈ ulteriormente registrabile in direzione verticale secondo la freccia zp. Il movimento di registrazione verticale secondo la direzione zp di ciascun organo di bloccaggio 27A e 27B Ã ̈ indipendente dagli altri organi di bloccaggio, in modo tale che in definitiva ciascun organo di bloccaggio 27A, 27B Ã ̈ registrabile indipendentemente dagli altri organi di bloccaggio lungo tre direzioni di registrazione tra loro ortogonali.
Per ottenere la registrazione degli organi di bloccaggio 27A, 27B per ciascun organo di bloccaggio à ̈ ad esempio previsto, su ciascuna delle seconde slitte 31A, 31B, un pattino di guida 36A ovvero 36B. I singoli organi di bloccaggio 27A, 27B sono guidati lungo i pattini di guida 36A, 36B in modo da consentire la registrazione individuale degli organi di bloccaggio 27A, 27B in direzione verticale.
In vantaggiose forme di realizzazione, ciascun organo di bloccaggio 27A, 27B presenta una coppia di ganasce, ciascuna definente una superficie di serraggio o di battuta di riferimento del pezzo da lavorare. Con specifico riferimento alla Fig. 8, dove à ̈ visibile uno degli organi di bloccaggio 27A, ciascun organo di bloccaggio presenta una ganascia superiore 41 e una ganascia inferiore 43. Le due ganasce superiore 41 e inferiore 43 sono mobili solidalmente nella direzione di registrazione verticale zp essendo tra loro vincolate da una trave sostanzialmente verticale 45. Un freno 47 viene previsto per bloccare la trave 45 quando questa ha raggiunto la posizione verticale desiderata. La ganascia inferiore 43 à ̈ dotata di un movimento di apertura e chiusura secondo al doppia freccia f43 comandata da un attuatore, ad esempio un attuatore cilindro pistone idraulico o pneumatico 49, vincolato alla rispettiva trave 45.
Ciascun organo di bloccaggio 27A e analogamente ciascun organo di bloc caggio 27B può essere traslato verso l’alto tramite un attuatore cilindro-pistone 50 portato dalla rispettiva seconda slitta 31A, ovvero 31B. Questo movimento, indicato con ΔZ consente di distaccare dal pezzo lavorato la superficie 41X della ganascia superiore 41 quando il pezzo deve essere scaricato o trasferito ai contrapposti organi di bloccaggio montati sull’altro dei due tavoli, evitando lo sfregamento del pezzo rispetto alla superficie 41X. È chiaro che il sollevamento secondo ΔZ attuato dall’attuatore 50 dell’organo di bloccaggio 27A, ovvero 27B à ̈ combinato ad un movimento di aperture delle ganasce 41, 43 ottenute dall’attuatore 49.
Vantaggiosamente la ganascia superiore 41 definisce una superficie di riferimento 41X mentre la ganascia inferiore 43 definisce una superficie di serraggio inferiore 43X.
Ciascun pezzo da lavorare, schematicamente indicato con P, viene in questo modo bloccato da ciascun organo di bloccaggio 27A ovvero 27B tramite serraggio delle ganasce 41, 43 in una ben determinata posizione di riferimento determinata dalla superficie di riferimento 41X della ganascia superiore 41. La registrazione in direzione verticale secondo zp viene eseguita nel modo che verrà più avanti descritto per posizionare ciascuna ganascia superiore 41 di ciascun organo di bloccaggio 27A, 27B nella posizione corretta per eseguire le lavorazioni del pezzo riferite alla superficie di riferimento e di battuta 41X.
Per posizionare correttamente il pezzo P, in modo che esso sporga adeguatamente rispetto alle ganasce 41 e 43 per essere lavorato senza interferenza tra gli utensili portati dalla testa operatrice 9 e le ganasce 41, 43, ciascun organo di bloccaggio 27A, ovvero 27B o almeno due degli organi di bloccaggio 27A, ovvero 27B sono corredati di battute ausiliarie 51 analogamente a quanto illustrato con riferimento alle forme di realizzazione delle Figg.1 a 9.
In questa forma di realizzazione viene lavorato un pezzo per volta, poiché i due gruppi di organi di bloccaggio 27A, 27B si muovono solidalmente dalla posizione di carico alla posizione di lavoro e viceversa, senza possibilità di spostamento reciproco lungo l’asse a controllo numerico Y, parallelo al basamento 21, lungo cui si muove il singolo tavolo 25. Le operazioni di carico e scarico non possono quindi avvenire in modo mascherato. Tuttavia vengono mantenuti gli altri vantaggi sopra descritti.
Nelle varie forme di realizzazione descritte può essere previsto di abbassare gli organi di bloccaggio 27A, 27B ad una quota tale da consentire di utilizzare le slitte 31A, 31B che li portano come piani di appoggio per pannelli da lavorare, rendendo il centro di lavoro idoneo a lavorare anche pezzi a sviluppo sostanzialmente piano o comunque pezzi che hanno due dimensioni prevalenti, anziché pezzi allungati.
Le forme di realizzazione qui sopra descritte ed illustrate nei disegni sono state discusse in dettaglio come esempi di attuazione dell’invenzione. Gli esperti del ramo comprenderanno che sono possibili molte modifiche, varianti, aggiunte ed omissioni, senza discostarsi dai principi, dai concetti e dagli insegnamenti della presente invenzione così come definita nelle allegate rivendicazioni. Pertanto l’ambito dell’invenzione deve essere determinato unicamente sulla scorta della più ampia interpretazione delle rivendicazioni allegate, comprendendo in esso tali modifiche, varianti, aggiunte ed omissioni. I termini “comprendere†e suoi derivati non escludono la presenza di ulteriori elementi o fasi oltre a quelli specificamente indicati in una determinata rivendicazione. Il termine “un†o “una†che precede un elemento, mezzo o caratteristica di una rivendicazione non esclude la presenza di una serie di tali elementi, mezzi o caratteristiche. Quando una rivendicazione di dispositivo elenca una serie di “mezzi†, alcuni o tutti tali “mezzi†possono essere attuati da un unico componente, organo o struttura. L’enunciazione di determinati elementi, caratteristiche o mezzi in rivendicazioni dipendenti distinte non esclude la possibilità di combinare tra loro detti elementi, caratteristiche o mezzi. L'eventuale presenza di numeri di riferimento nelle rivendicazioni accluse ha lo scopo di facilitare la lettura delle rivendicazioni con riferimento alla descrizione ed al disegno, e non limita l'ambito della protezione rappresentata dalle rivendicazioni.

Claims (29)

  1. “CENTRO DI LAVORO PER LAVORAZIONI MULTIPLE†Rivendicazioni 1. Un centro di lavoro per la lavorazione di pezzi allungati, comprendente: − una struttura (3) portante almeno una testa operatrice (9) con uno o più mandrini porta-utensili (11), mobile lungo assi a controllo numerico (X, Y, A, B); − una serie di primi organi di bloccaggio (27A); − una serie di secondi organi di bloccaggio (27B); in cui: detta serie di primi organi di bloccaggio (27A) e detta serie di secondi organi di bloccaggio (27B) sono mobili, l’una indipendentemente dall’altra, lungo un basamento (21; 21A, 21B), tra almeno una posizione di carico e/o scarico a distanza da detta struttura portante (3), ed una posizione di lavoro in vicinanza di detta struttura portante (3), secondo rispettivi assi a controllo numerico (Y); i primi organi di bloccaggio (27A) sono registrabili, ciascuno indipendentemente dagli altri, secondo almeno due direzioni di registrazione (xp; yp; zp), una di dette direzioni di registrazione (yp) consentendo di modificare la distanza reciproca di detti primi organi di bloccaggio (27A); i secondi organi di bloccaggio (27B) sono registrabili, ciascuno indipendentemente dagli altri, secondo almeno due direzioni di registrazione (xp; yp; zp), una di dette direzioni di registrazione (yp) consentendo di modificare la distanza reciproca di detti secondi organi di bloccaggio (27B).
  2. 2. Centro di lavoro come da rivendicazione 1, in cui ciascuno di detti primi organi di bloccaggio (27A) e di detti secondi organi di bloccaggio (27B) comprende una ganascia superiore (41) ed una ganascia inferiore (43), mobili l’una rispetto all’altra per serrare tra di esse il pezzo da lavorare.
  3. 3. Centro di lavoro come da rivendicazione 2, in cui ad almeno alcuni di detti primi organi di bloccaggio (27A) e/o di detti secondi organi di bloccaggio (27B) sono associate battute registrabili ausiliarie (51) definenti la posizione reciproca del pezzo da lavorare (P) rispetto a dette ganasce superiore ed inferiore (41, 43), dette battute ausiliarie essendo registrabili in una direzione ortogonale alla direzione di apertura e chiusura delle ganasce.
  4. 4. Centro di lavoro come da rivendicazione 1 o 2 o 3, in cui detta direzione di registrazione (yp) che consente di modificare la distanza reciproca degli organi di bloccaggio (27A, 27B) Ã ̈ una direzione orizzontale, ed in cui detti assi a controllo numerico (Y) secondo cui detti organi di bloccaggio (27A, 27B) sono mobili rispetto a detto basamento (21, 21A, 21B) sono sostanzialmente orizzontali.
  5. 5. Centro di lavoro come da una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui la seconda (xp) di dette almeno due direzioni di registrazione à ̈ orizzontale.
  6. 6. Centro di lavoro come da una o più delle rivendicazioni 1 a 4, in cui la seconda (zp) di dette almeno due direzioni di registrazione à ̈ verticale.
  7. 7. Centro di lavoro come da una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui ciascun organo di bloccaggio (27A, 27B) à ̈ individualmente registrabile lungo tre direzioni di registrazione (xp, yp, zp), ciascun organo di bloccaggio essendo registrabile lungo ciascuna di dette tre direzioni di registrazione indipendentemente dagli altri organi di bloccaggio.
  8. 8. Centro di lavoro come da rivendicazione 7, in cui dette tre direzioni di registrazione sono tra loro ortogonali.
  9. 9. Centro di lavoro come da una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui: una di dette direzioni di registrazione (zp) dei primi organi di bloccaggio (27A) e dei secondi organi di bloccaggio (27B) à ̈ verticale; a ciascuno di detti primi organi di bloccaggio (27A) e di detti secondi organi di bloccaggio (27B) à ̈ associato un freno (47) per fissare il rispettivo organo di bloccaggio (27A, 27B) nella posizione desiderata lungo detta direzione di registrazione (zp) verticale; ed in cui detto freno (47) à ̈ verticalmente mobile tramite un attuatore (50) per sollevare il rispettivo organo di bloccaggio (27A, 27B) in fase di apertura.
  10. 10. Centro di lavoro come da una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui ciascuno di detti primi organi di bloccaggio (27A) e di detti secondi organi di bloccaggio (27B) à ̈ registrabile, indipendentemente dagli altri organi di bloccaggio, attorno ad un asse di rotazione (Rz) per assumere una posizione angolare impostabile indipendentemente per ciascun organo di bloccaggio.
  11. 11. Centro di lavoro come da rivendicazione 10, in cui detto asse di rotazione à ̈ sostanzialmente verticale.
  12. 12. Centro di lavoro come da una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui ciascuno di detti primi organi di bloccaggio (27A) e di detti secondi organi di bloccaggio (27B) à ̈ portato da una rispettiva prima slitta (29A, 29B), mobile lungo la direzione di registrazione (yp) che consente di registrare la distanza reciproca degli organi di bloccaggio.
  13. 13. Centro di lavoro come da rivendicazione 12, in cui ciascuno di detti primi organi di bloccaggio (27A) e ciascuno di detti secondi organi di bloccaggio (27B) à ̈ montato sulla rispettiva prima slitta (29A, 29B) con l’interposizione di una rispettiva seconda slitta (31A, 31B), mobile rispetto alla prima slitta (29A, 29B) lungo la seconda direzione di registrazione (xp), detta prima direzione di registrazione (yp) e detta seconda direzione di registrazione (xp) essendo orizzontali e preferibilmente sostanzialmente ortogonali tra loro.
  14. 14. Centro di lavoro come da rivendicazione 12 o 13, in cui le prime slitte (29A, 29B) dei primi organi di bloccaggio (27A) e le prime slitte (29A, 29B) dei secondi organi di bloccaggio (27B) sono supportate da un rispettivo tavolo comune (25A, 25B), mobile lungo detto basamento (21, 21A, 21B); il tavolo comune (25A) portante detti primi organi di bloccaggio (27A) e il tavolo comune (25B) portante detti secondi organi di bloccaggio (27B) essendo mobili ciascuno indipendentemente dall’altro lungo il basamento (21; 21A, 21B) secondo detti assi a controllo numerico (Y).
  15. 15. Centro di lavoro come da rivendicazione 14, in cui detti primi organi di bloccaggio (27A) e detti secondi organi di bloccaggio (27B) sono portati dal rispettivo tavolo comune (25A, 25B) con l’interposizione di una rispettiva terza slitta (35A, 35B), disposta e controllata per muovere simultaneamente i rispettivi primi organi di bloccaggio (27A) ovvero i secondi organi di bloccaggio (27B) ortogonalmente alla direzione di movimento (Y) del rispettivo tavolo mobile (25A, 25B) lungo detto basamento (21; 21A, 21B).
  16. 16. Centro di lavoro come da rivendicazione 12 o 13, in cui le prime slitte (29A) dei primi organi di bloccaggio (27A) e le prime slitte (29B) dei secondi organi di bloccaggio (27B) sono scorrevoli rispettivamente lungo una prima guida (23A) e lungo una seconda guida (23B) fissate a detto basamento (21).
  17. 17. Centro di lavoro come da una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui la serie di primi organi di bloccaggio (27A) e la serie di secondi organi di bloccaggio (27B) sono posizionate e mobili l’una rispetto all’altra in modo da disporre la serie di primi organi di bloccaggio (27A) di fronte alla serie di secondi organi di bloccaggio (27B) e avvicinare reciprocamente detti primi organi di bloccaggio e detti secondi organi di bloccaggio per trasferire un pezzo in lavoro temporaneamente trattenuto dai primi organi di bloccaggio (27A), ai secondi organi di bloccaggio (27B) o viceversa.
  18. 18. Centro di lavoro come da rivendicazione 17, in cui la serie di primi organi di bloccaggio (27A) e la serie di secondi organi di bloccaggio (27B) sono reciprocamente mobili l’una rispetto all’altra in una direzione ortogonale alla direzione di movimento dei primi organi di bloccaggio (27A) e dei secondi organi di bloccaggio (27B) lungo detto basamento (21; 21A, 21B) per avvicinare ed allontanare reciprocamente detti primi organi di bloccaggio (27A) e detti secondi organi di bloccaggio (27B).
  19. 19. Centro di lavoro come da rivendicazione 18, quando dipendente dalla rivendicazione 15, in cui detta serie di primi organi di bloccaggio (27A) e detta serie di secondi organi di bloccaggio (27B) sono reciprocamente avvicinabili ed allontanabili tramite un movimento dell’una, o dell’altra o di entrambe le rispettive terze slitte (35A, 35B).
  20. 20. Centro di lavoro come da rivendicazione 18, quando dipendente dalla rivendicazione 16, in cui detta serie di primi organi di bloccaggio (27A) e detta serie di secondi organi di bloccaggio (27B) sono reciprocamente avvicinabili ed allontanabili tramite un movimento simultaneo di tutte le seconde slitte (31A) dei primi organi di bloccaggio (27A), o di tutte le seconde slitte (31B) dei secondi organi di bloccaggio (27B) o di entrambe le seconde slitte (31A) dei primi organi di bloccaggio (27A) e delle seconde slitte (31B) dei secondi organi di bloccaggio (27B).
  21. 21. Centro di lavoro come da una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui ciascuno di detti primi organi di bloccaggio e di detti secondi organi di bloccaggio comprende una superficie superiore di riferimento (41X) ed una superficie inferiore di serraggio (43X), mobile verso la superficie superiore di riferimento (41X), per serrare il pezzo da lavorare (P) tra la superficie superiore di riferimento (41X) e la superficie inferiore di serraggio (43X).
  22. 22. Centro di lavoro come da rivendicazione 21, in cui detta superficie superiore di riferimento (41X) e detta superficie inferiore di serraggio (43X) di ciascuno di detti primi organi di bloccaggio (27A) e di detti secondi organi di bloccaggio (27B) sono registrabili verticalmente.
  23. 23. Centro di lavoro come da una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui ciascuno di detti primi organi di bloccaggio (27A) e di detti secondi organi di bloccaggio (27B) ha un movimento verso l’alto di disimpegno rispetto al pezzo, per liberare superiormente il pezzo dopo la lavorazione e consentirne la rimozione senza sfregamento.
  24. 24. Centro di lavoro come da una o più delle rivendicazioni precedenti, comprendente due teste operatrici (9X. 9Y) portate da una stessa struttura portante (3).
  25. 25. Centro di lavoro come da una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui detta struttura portante (3) à ̈ una struttura a portale, con una traversa (7) lungo cui si muove detta almeno una testa operatrice (9) e sotto la quale si estende detto basamento (21; 21A, 21B).
  26. 26. Centro di lavoro come da rivendicazione 25, in cui detta almeno una testa operatrice (9) si muove su detta traversa (7) secondo una pluralità di assi a controllo numerico.
  27. 27. Un centro di lavoro per la lavorazione di pezzi allungati, comprendente: una struttura (3) portante almeno una testa operatrice (9) con uno o più mandrini porta-utensili (11), mobile lungo assi a controllo numerico (X, Y, A, B); una serie di primi organi di bloccaggio (27A); una serie di secondi organi di bloccaggio (27B); in cui: la serie di primi organi di bloccaggio (27A) e la serie di secondi organi di bloccaggio (27B) sono posizionate e mobili l’una rispetto all’altra in modo da avvicinare reciprocamente detti primi organi di bloccaggio (27A) e detti secondi organi di bloccaggio (27B) posti gli uni di fronte agli altri, per trasferire un pezzo in lavoro temporaneamente trattenuto dai primi organi di bloccaggio (27A), ai secondi organi di bloccaggio (27B) o viceversa; i primi organi di bloccaggio (27A) sono registrabili, ciascuno indipendentemente dagli altri, secondo almeno due direzioni di registrazione (xp; yp; zp), una di dette direzioni di registrazione (yp) consentendo di modificare la distanza reciproca di detti primi organi di bloccaggio (27A); i secondi organi di bloccaggio (27B) sono registrabili, ciascuno indipendentemente dagli altri, secondo almeno due direzioni di registrazione (xp; yp; zp), una di dette direzioni di registrazione (yp) consentendo di modificare la distanza reci proca di detti secondi organi di bloccaggio (27B).
  28. 28. Centro di lavoro come da rivendicazione 27, in cui detta serie di primi organi di bloccaggio (27A) e detta serie di secondi organi di bloccaggio (27B) sono mobili, l’una indipendentemente dall’altra, lungo un basamento (21; 21A, 21B), tra almeno una posizione di carico e/o scarico a distanza da detta struttura portante (3), ed una posizione di lavoro in vicinanza di detta struttura portante (3), secondo rispettivi assi a controllo numerico (Y).
  29. 29. Centro di lavoro come da rivendicazione 27 o 28, in cui ciascuno di detti primi organi di bloccaggio e di detti secondi organi di bloccaggio (27A, 27B) sono individualmente registrabili secondo tre direzioni di registrazione (xp, yp, zp), gli uni indipendentemente dagli altri, dette tre direzioni di registrazione essendo preferibilmente tra loro ortogonali.
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