ITFI20070099A1 - Miglioramnenti ad un separatore di pose e relativo metodo di funzionamento - Google Patents

Miglioramnenti ad un separatore di pose e relativo metodo di funzionamento Download PDF

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ITFI20070099A1
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IT
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support
per
separator
gripping means
actuator
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Inventor
Pietro Landucci
Original Assignee
Tenace S R L
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    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B26HAND CUTTING TOOLS; CUTTING; SEVERING
    • B26FPERFORATING; PUNCHING; CUTTING-OUT; STAMPING-OUT; SEVERING BY MEANS OTHER THAN CUTTING
    • B26F3/00Severing by means other than cutting; Apparatus therefor
    • B26F3/002Precutting and tensioning or breaking

Description

“MIGLIORAMENTI AD UN SEPARATORE DI POSE
E RELATIVO METODO DI FUNZIONAMENTO”
DESCRIZIONE
Campo tecnico
La presente invenzione riguarda un separatore per separare pile o pose di impronte sagomate realizzate per mezzo di linee di taglio su di una pluralità di fogli sovrapposti in materiale semirigido ed un relativo metodo per separare consecutivamente ogni pila di impronte lungo una linea di taglio trasversale. Stato della tecnica
Nel settore della cartotecnica è generalmente noto utilizzare tranciatrici o separatori di pose per fogli o lamine in materiale semirigido, quale carta o cartone, su cui sono creali sviluppi piani o sagome, da ora in poi chiamati “impronte”, atti ad essere successivamente ripiegati più volte per realizzare scatole, contenitori e astucci da imballaggio o confezionamento o altro.
L'impronta ha una sagoma atta a conferire determinate caratteristiche o forme al contenitore oppure per consentire particolare semplicità nella costruzione del contenitore stesso e viene di regola realizzata tramite fustellatura sul foglio semirigido per mezzo di macchine fustellatrici.
La fustellatura consiste, in breve, nel realizzare un taglio sul foglia semirigido lasciando punti o ponticelli di materiale, in modo da definire i bordi e la forma di ogni impronta sagomata tenendo unite impronte sagomate adiacenti su di uno stesso foglio.
E’ noto utilizzare macchine, chiamate anche separatori di pose, atte a tagliare o separare una pluralità di impronte sagomate realizzate su fogli sovrapposti in pila, in modo da aumentare considerevolmente la velocità di produzione.
In breve, una pluralità di fogli già fustellati vengono sovrapposti uno sull’ altro tramite macchine impilatici automatiche; successivamente, tali pile vengono alimentate in un separatore di pose per rompere i punti o ponticelli della fustellatura distaccando una pila di impronte da quella adiacente. Infine, le impronte sono alimentate in macchine di piegatura per realizzare la scatola o il contenitore.
Ad esempio, nel brevetto US-B-4, 136,604 è descritto un separatore di pose che comprende un primo ed un secondo supporto, primi e rispettivamente secondi mezzi di afferraggio montati su ogni supporto per afferrare rispettive parti di una pila di fogli fustellati con impronte sagomate, un dispositivo oscillante che serve per far oscillare uno dei supporti rispetto all’altro a partire da una posizione sostanzialmente allineata o complanare in modo da rompere le linee di fustellatura e separare le impronte. Questo movimento di oscillazione avviene in un piano perpendicolare rispetto al piano di scorrimento della pila di fogli. Inoltre, sono previsti elementi di guida verticali che servono per evitare la flessione laterale del movimento di oscillazione e quindi per limitare questo stesso movimento nel piano verticale.
L’inconveniente principale di questo tipo di macchina è dato dal fatto che richiede una notevole forza di taglio poiché tutti i fogli di una stessa pila devono essere tagliati allo stesso tempo; i fogli e le impronte possono pertanto essere danneggiati durante il procedimento di separazione.
In particolare, poiché entrambe le superfici di contatto dei mezzi di afferraggio e del dispositivo oscillante sono rigide, viene esercitata una pressione maggiore sui fogli più in alto della pila e tale pressione può danneggiare il materiale semirigido, come per esempio il cartone ondulato. Al contrario, se il materiale con cui sono realizzati i fogli è meno comprimibile - come per esempio fogli di cartone plasticizzato - può accadere che venga esercitata una pressione che risulta insufficiente alla separazione dei fogli più in basso della pila, che possono slittare durante la lavorazione senza tagliarsi.
Per cercare di risolvere tali inconvenienti sono stati sviluppati separatori di pose che rompono le linee di fustellatura grazie ad un sistema di taglio a rotazione attorno ad un perno o pivot rispetto al piano verticale di rottura, in modo da rompere progressivamente la pila di fogli fustellati lungo tale piano; sono note inoltre macchine che adottano molle o cuscinetti d’aria sulla superficie di contatto dei mezzi di afferraggio per cercare di uniformare la pressione esercitata sulla pila di fogli.
Questo tipo di macchine consente in genere lavorazioni che sollecitano meccanicamente in modo minore il materiale in lavorazione.
Una tale macchina è descritta per esempio in EP-B-1,369,315 in cui un primo dispositivo di trasporto per pile di fogli fustellati presenta una estremità a monte per ricevere le pile di fogli ed una estremità a valle; un secondo dispositivo di trasporto presenta una estremità a monte posizionata immediatamente adiacente alla estremità a valle del primo dispositivo di trasporto e distanziata da essa per definire un piano di rottura per la pila; primi mezzi di afferraggio sono montati in modo da muoversi verticalmente sopra il primo dispositivo di trasporto e secondi mezzi di afferraggio sono montati in modo da muoversi verticalmente sopra il secondo dispositivo di trasporto. Il secondo dispositivo di trasporto ed i secondi mezzi di afferraggio sono montati in modo da ruotare congiuntamente attorno ad un perno rispetto al piano di rottura e realizzare il taglio della linea di fustellatura. I primi ed i secondi mezzi di afferraggio comprendono rispettive strutture flessibili e pressurizzate per afferrare le superfici superiori a monte e rispettivamente a valle della pila di fogli.
Sono stati inoltre studiati separatori di pose che consentono di ottenere particolari fasi di lavorazione, in modo da agevolare e rendere più veloce la separazione dei fogli fustellati in determinate configurazioni.
Per esempio, in US-A-4,500,022 è descritto un separatore di pose che comprende una carcassa superiore mobile guidata da un parallelogrammo articolato formato da bielle inferiori e da bielle superiori, un piano superiore disposto all’ interno della carcassa superiore mobile ed un piano inferiore disposto all'interno di una carcassa inferiore. I piani superiore e inferiore sono formati ciascuno da un piano fisso e da un piano scorrevole provvisti di quattro tavole mobili disposte due a due in corrispondenza le une dalle altre sul piano fisso e rispettivamente sul piano scorrevole. Sulla carcassa inferiore è inoltre previsto un nastro trasportatore per spostare le pile di fogli da dividere. Le due tavole mobili sistemate sul piano scorrevole sono guidate lateralmente in una sfinestratura formata nello stesso piano scorrevole per mezzo di rulli e sono al tempo stesso guidate nel piano orizzontale per mezzo di ulteriori rulli che rotolano sul piano scorrevole.
In modo analogo, le due tavole mobili sistemate sul piano fisso sono guidate lateralmente in una sfinestratura formata nello stesso piano fisso per mezzo di rulli e nel piano orizzontale per mezzo di ulteriori rulli che rotolano sul piano fìsso.
Le quattro tavole mobili sono spostate per mezzo di rispettivi martinetti i cui assi di azione sono spostati rispetto all’asse teorico delle tavole mobili, in modo da consentire la separazione delle impronte con un movimento a 45 gradi rispetto alla direzione di scorrimento delle pile di fogli.
In particolare, tale macchina prevede una configurazione principale in cui le impronte, fustellate su ciascun foglio in due file affiancate, sono alimentate al separatore di pose che le separa tramite un movimento trasversale a 45 gradi rispetto alla direzione di alimentazione, ottenuto dalla combinazione di un movimento in avanti del piano scorrevole e di un movimento laterale delle suddette due coppie di tavole mobili.
In altre parole, la rottura delle line di taglio dei fogli fustellati viene effettuata nello stesso tempo secondo due direzioni perpendicolari, secondo la lunghezza e la larghezza del foglio fustellato.
In questo modo si evita la necessità di ruotare di 90 gradi i fogli che devono essere separati su linee di fustellatura secondo due assi ortogonali, evitando pertanto di dover prevedere due successive stazioni o fasi di separazione.
Una configurazione secondaria del separatore di pose descritto in US-A-4,500,022 prevede di alimentare un pacco di fogli con impronte fustellate che occupano tutta la larghezza del foglio, cioè disposte in una sola fila nel senso di avanzamento. In questo caso, la separazione delle impronte viene realizzata tramite lo scorrimento in avanti del piano scorrevole, perciò le tavole mobili non subiscono alcun spostamento laterale.
Ulteriormente, in EP-A-1,369,213 è descritto un separatore di pose comprendente due coppie di mezzi di trasporto per muovere una pila di fogli fustellati in direzione longitudinale; due coppie di mezzi di afferraggio superiori per bloccare la pila di fogli fustellati contro il rispettivo mezzo di trasporto; primi attuatori per ruotare attorno ad un perno una delle due coppie di mezzi di afferraggio insieme alla rispettiva coppia di mezzi di trasporto su una linea di taglio trasversale rispetto alla pila di fogli fustellati; e secondi attuatori per muovere in direzione trasversale una coppia dei mezzi di afferraggio e la rispettiva coppia dei mezzi di trasporto su entrambi i lati di una linea di taglio longitudinale rispetto alla pila di fogli fustellati. In questo caso, i suddetti primi attuatori servono per troncare una linea di taglio trasversale della pila; i suddetti secondi attuatori servono per distanziare in direzione trasversale due coppie di mezzi di afferraggio affiancate in modo da tagliare una linea di taglio longitudinale della pila stessa. Anche in questo caso si evita la necessità di ruotare di 90 gradi due file di fogli affiancate che devono essere separate secondo due assi ortogonali, evitando pertanto di dover prevedere una tavola girevole ed una successiva stazione di separazione.
Ulteriori separatori di pose sono descritti in US-A-5, 791,539; EP-A-1,524,224; US-A-5, 927, 582 e in US-B-4,987,723; US-A-5, 573, 488; EP-B-0,404,909 e in US-B-4,706,532.
Uno svantaggio dei separatori di pose sopra descritti è dato dal fatto che non è possibile separare automaticamente impronte sagomate che presentano linguette o dentini in sottosquadro, cioè che si protendono in trasversale rispetto alla direzione di alimentazione della pila di fogli.
Tali dentini in sottosquadro sono in genere previsti per agevolare la chiusura di particolari tipi di contenitori, come per esempio alcune tipologie di scatole da scarpe oppure di contenitori per pizza da asporto o altro.
In questo caso, generalmente, è un operatore che separa manualmente le pile di impronte, una volta che tali pile sono state tagliate dalla macchina; in alternativa, può essere prevista in uscita dal separatore di pose una ulteriore macchina per separare ima pila dall’altra in senso trasversale.
Un altro svantaggio è dato dal fatto che il sistema di taglio progressivo a rotazione o pivot può pregiudicare la separazione dei fogli più vicini al punto di rotazione, in specie quando la pila di fogli presenta una altezza rilevante. Sovente devono essere previste ulteriori fasi od ulteriori macchine per separare gli ultimi punti di fustellatura dei fogli più vicini al punto di rotazione, aumentando sia i costi sia i tempi di realizzazione.
Un ulteriore svantaggio è che le macchine che prevedono il sistema di taglio progressivo a rotazione o pivot risultano complesse nella costruzione e nell’uso. Ad oggi, nonostante gli sviluppi della tecnologia, risulta problematico ed è sentita la necessità di realizzare separatori di pose semplici ed a basso costo per distaccare o tagliare impronte sagomate in modo ancora più veloce ed economico, realizzando allo stesso tempo un prodotto finito migliorato e di elevata qualità.
Scopi e sommario dell’ invenzione
Scopo dell’invenzione è la realizzazione di un separatore di pose che risulti di più economica e semplice costruzione, che permetta di tagliare con più facilità e/o più velocemente una pila di fogli, in specie fogli fustellati.
Uno scopo di una particolare forma di attuazione dell’ invenzione è quello di permettere il taglio di una pila di fogli presentanti impronte sagomate definite da linee di taglio trasversali con profili particolari, in modo da superare o ridurre almeno in parte gli svantaggi suddetti.
Uno scopo di un’altra particolare forma di attuazione è quello di ottimizzare la fase di taglio, realizzata preferibilmente con un movimento di taglio perpendicolare alla direzione di avanzamento della pila di fogli, aumentando la velocità di lavoro della macchina e la qualità del prodotto finito.
Un ulteriore scopo della presente invenzione è la realizzazione di un metodo che permetta di tagliare in modo automatizzato una pila di fogli presentanti linee di taglio trasversali, in specie fogli fustellati con linee di taglio dai profili particolari.
Secondo un primo aspetto, l’invenzione riguarda un separatore di pile o pose di impronte realizzate su di fogli sovrapposti per mezzo di linee di taglio trasversali che comprende:
> almeno un primo supporto inferiore ed un secondo supporto inferiore affiancati e distanziati;
> almeno un primo mezzo di afferraggio superiore e rispettivamente un secondo mezzo di afferraggio superiore associati a ciascuno dei supporti per afferrare rispettive parti di una pila di fogli la quale comprende una linea di taglio disposta tra il primo e secondo supporto e tra il primo e secondo mezzo di afferraggio;
> almeno un attuatore principale per muovere verticalmente i primi e secondi mezzi di afferraggio superiori in modo da compattare o bloccare la pila di fogli sul primo e secondo supporto;
> almeno un primo attuatore inferiore ed almeno un primo attuatore superiore per muovere verticalmente il secondo supporto e rispettivamente il secondo mezzo di afferraggio perpendicolarmente alla direzione di alimentazione la pila di fogli lungo un asse parallelo alla linea di taglio;
> almeno un secondo attuatore inferiore ed almeno un secondo attuatore superiore per muovere il secondo supporto e rispettivamente il secondo mezzo di afferraggio alternativamente in direzione trasversale rispetto alla direzione di avanzamento della pila di fogli.
Per “linea di taglio” si intende una linea di materiale indebolito realizzata trasversalmente sul foglio rispetto alla direzione di avanzamento, di tipo differente in funzione del materiale utilizzato, semirigido oppure fragile, atto a formare fogli divisibili al taglio.
In particolare, nel caso in cui tale materiale sia carta, cartone o simili, la linea di taglio può essere realizzata tramite fustellatura; nel caso in cui il materiale sia plastica od un composto plastico, la linea di taglio può essere realizzata indebolendo con un incavo la superficie dello stesso materiale; nel caso in cui sia legno (ad esempio tavole di legno molto sottile) od altro materiale semirigido, la linea di taglio potrebbe essere realizzata con una striscia di nastro adesivo o carta oppure con punti colla colata a caldo che creano ponti di unione, o altro ancora. Il suddetto movimento laterale dei secondi mezzi di afferraggio serve vantaggiosamente e preferibilmente per distaccare o svincolare una impronta dall’impronta successiva nel caso in cui le impronte sagomate presentino linguette o dentini in sottosquadro, cioè linguette o dentini che si protendono in trasversale rispetto alla direzione di alimentazione della pila di fogli, vedi descrizione più sotto.
In una forma di attuazione particolarmente vantaggiosa dell’invenzione, il primo attuatore inferiore ed il primo attuatore superiore sono realizzati con coppie di attuatori superiori e rispettivamente inferiori; ogni attuatore della rispettiva coppia viene attivato in successione in modo da realizzare un movimento verticale a forbice del secondo supporto e rispettivamente del secondo mezzo di afferraggio per rompere gradualmente le linee di taglio a partire da un bordo fino al bordo opposto della pila di fogli, vedi descrizione più sotto.
In questo modo è possibile imprimere una forza di taglio minore rispetto a quella che deve essere impressa nel caso del movimento verticale di tipo traslatorio, riducendo la possibilità di danneggiamenti al materiale.
Inoltre, considerando che la forza di compressione necessaria a bloccare o compattare la pila di fogli è sostanzialmente proporzionale alla forza di taglio (assumendo il coefficiente di attrito costante), risulta estremamente utile diminuire il più possibile la forza di taglio per diminuire la forza di compressione, riducendo ulteriormente la possibilità di danneggiamenti al materiale.
Non è comunque chiaramente da escludere di poter attivare contemporaneamente le suddette coppie di primi attuatoli, in modo da traslare verticalmente il secondo supporto ed il relativo secondo mezzo di afferraggio con un movimento parallelo al piano di avanzamento delle pile di fogli, vedi più sotto.
In una forma di attuazione vantaggiosa, è previsto almeno un ulteriore attuatore inferiore ed almeno un ulteriore attuatore superiore per traslare il secondo supporto e rispettivamente il secondo mezzo di afferraggio in avanti, cioè nella direzione di avanzamento della pila dì fogli.
Vantaggiosamente, questo ulteriore attuatore superiore e inferiore sono realizzati con coppie di ulteriori attuatori superiori e rispettivamente inferiori; ciascun ulteriore attuatore della rispettiva coppia può essere attivato in combinazione con i suddetti primi e/o secondi attuatori in modo da ottenere un movimento di taglio in diagonale e verso il basso atto a rompere eventuali fibre rimaste unite e pulire il taglio dai residui di materiale; non è comunque da escludere di attivare questi ulteriori attuatori in alternativa ai primi attuatori, vedi descrizione più sotto.
I primi ed i secondi attuatoli, ed eventualmente anche gli ulteriori attuatori, sono vantaggiosamente e preferibilmente realizzati con dispositivi meccanici a doppio effetto, come per esempio martinetti o pistoni idraulici o pneumatici, e sono collegati al telaio fisso per mezzo di cinematismi comprendenti snodi sferici che permettono i suddetti movimenti lungo le tre direzioni in modo semplice e veloce, oppure giunti ruotanti di collegamento, vedi descrizione dettagliata di seguito.
Non è comunque da escludere che i primi ed i secondi attuatori e gli ulteriori attuatori possano essere realizzati con diversi dispositivi meccanici, come per esempio motorini elettrici o altro.
In definitiva, il separatore di pose del tipo suddetto comprende una pluralità di attuatori per muovere in almeno tre direzioni sostanzialmente perpendicolari tra loro almeno il secondo supporto ed il relativo secondo mezzo di afferraggio rispetto al primo supporto ed al relativo primo mezzo di afferraggio.
In particolare, questi tre movimenti lungo tre direzioni possono essere effettuati in alternativa oppure in combinazione tra loro, in specie in successione o contemporaneamente, vedi più sotto.
Secondo un altro aspetto particolarmente rilevante dell’ invenzione, è previsto un meccanismo di regolazione per regolare la distanza reciproca tra il primo ed il secondo supporto del separatore di pose, in modo da lavorare il più vicino possibile ad una linea di taglio trasversale.
Questo meccanismo di regolazione può essere di tipo meccanico oppure di tipo pneumatico o idraulico e può essere comandato manualmente oppure via software da un operatore.
Vantaggiosamente, un analogo meccanismo di regolazione può essere previsto per regolare la distanza tra il primo ed il secondo mezzo di afferraggio superiori.
In una forma di attuazione, un meccanismo di regolazione del tipo suddetto è atto a traslare contemporaneamente entrambi i supporti, oppure entrambi i mezzi di afferraggio, in modo da avvicinarli oppure allontanarli.
In un’altra forma di attuazione, un meccanismo di regolazione del tipo suddetto è atto ad avvicinare od allontanare solo un supporto, oppure solo un mezzo di afferraggio, rispetto all 'altro che rimane fisso rispetto al telaio.
Secondo un ulteriore aspetto, sono previsti un primo ed un secondo piatto di contatto e di taglio per la pila di fogli associati al primo e rispettivamente al secondo mezzo di afferraggio la cui distanza reciproca può essere registrata in modo manuale oppure con attuatoli automatici, pneumatici o idraulici o comunque motorizzati, in modo da lavorare ancora più vicino alla linea di taglio. Inoltre, per grandi produzioni, tali piatti possono essere sagomati in funzione della forma dell’impronta o della linea di taglio in lavorazione.
Secondo un ulteriore aspetto, l’invenzione riguarda un metodo per separare o tagliare una pila di fogli comprendenti linee di taglio trasversali e sovrapposte, caratterizzato dal fatto di comprendente le seguenti fasi:
> alimentare la pila di fogli su un primo supporto secondo una direzione di alimentazione e successivamente su un secondo supporto affiancato e distanziato dal primo supporto;
> compattare o bloccare la pila di fogli sul primo e sul secondo supporto tramite primi mezzi di afferraggio e rispettivamente secondi mezzi di afferraggio, in modo che una delle linee di taglio sia posizionata tra il primo supporto ed il secondo supporto e tra il primo mezzo di afferraggio ed il secondo mezzo di afferraggio;
> muovere verticalmente il secondo supporto assieme al secondo mezzo di afferraggio per rompere la linea di taglio posizionata tra i suddetti primi e secondi elementi, cioè perpendicolarmente alla direzione di alimentazione della pila di fogli;
> muovere alternativamente in direzione trasversale rispetto alla direzione di avanzamento della pila di fogli il secondo supporto assieme al relativo secondo mezzo di afferraggio;
> far avanzare la pila di fogli per rompere linee di taglio trasversali in successione.
In particolare, la fase di movimentazione in direzione trasversale del secondo supporto assieme al relativo secondo mezzo di afferraggio può essere realizzata contemporaneamente oppure in successione alla fase di movimentazione verticale degli stessi supporti.
In una forma di attuazione particolarmente vantaggiosa dell’ invenzione, la fase di movimentazione in verticale del secondo supporto assieme al relativo secondo mezzo di afferraggio può essere realizzata con un movimento a forbice di questi secondi elementi movibili, cioè muovendo alternativamente le loro estremità.
Non è comunque da escludere di realizzare la suddetta fase di movimentazione in verticale traslando verticalmente entrambi gli elementi movibili, cioè muovendo contemporaneamente le loro estremità.
Ulteriormente, può essere agevolmente prevista una fase in cui il secondo supporto assieme al relativo secondo mezzo di afferraggio è spinto in avanti lungo la direzione di alimentazione della pila di fogli.
Quest’ultima fase può essere attivata contemporaneamente alla fase di movimentazione in verticale sopra descritta, in modo da realizzare un movimento di taglio inclinato verso il basso ed in avanti; oppure può essere previsto di attivare questa fase in successione ad una delle due suddette fasi di movimentazione in verticale.
Non è chiaramente da escludere di prevedere che quest’ultima fase di spinta in avanti venga attivata in alternativa alla fase di movimentazione in verticale, in modo da realizzare il taglio con un movimento in orizzontale in avanti.
Secondo una forma di attuazione particolarmente vantaggiosa dell’invenzione, è prevista una fase iniziale per regolare la distanza reciproca tra il primo ed il secondo supporto, ed eventualmente anche tra il primo ed il secondo mezzo di afferraggio, in modo manuale oppure via software.
Quest’ultima fase può prevedere di traslare orizzontalmente entrambi il primo ed il secondo supporto, oppure entrambi il primo ed il secondo mezzo di afferraggio, in modo da avvicinarli o allontanarli.
In alternativa, quest’ultima fase può prevedere di traslare orizzontalmente uno dei due supporti, oppure uno dei due mezzi di afferraggio, in modo da avvicinarlo o allontanarlo dall’altro.
Ancora, può essere prevista una ulteriore fase iniziale per registrare la distanza tra primi e secondi piatti inferiori di contatto e di taglio per la pila di fogli associati in modo movibile a detto primo e secondo mezzo di afferraggio. Un vantaggio di una macchina secondo la presente invenzione risulta quello di consentire di tagliare e svincolare in successione ed in modo automatico impronte sagomate che presentano linee di taglio con linguette o dentini in sottosquadro, senza la necessità dell’ intervento di un operatore o di ulteriori dispositivi nella catena di lavoro.
Un altro vantaggio è che è possibile lavorare in modo semplice e veloce pile di fogli più alte, cioè che presentano un maggior numero di fogli impilati, in particolare prevedendo il suddetto movimento di taglio a forbice; per esempio, nel caso del cartone ondulato, è possibile lavorare pile di fogli che presentano una altezza doppia oppure anche tripla rispetto alle tradizionali macchine di taglio a pivot.
In questo modo si aumenta considerevolmente il rendimento della macchina e si abbassano i costi di produzione.
Ulteriormente, un altro vantaggio è che è possibile lavorare impronte sagomate che servono a realizzare contenitori o scatole di diversa altezza, cioè impronte che presentano linee di taglio trasversali variamente distanziate sul foglio.
Ancora un vantaggio è che è possibile attuare innumerevoli regolazioni per la fase di taglio in finizione della specifica lavorazione ed in particolare della sagoma dell’impronta in lavorazione e della forma della linea di taglio; in specie è possibile regolare la distanza tra i supporti e/o tra i mezzi di taglio oppure registrare la distanza o sostituire i piatti di contatto oppure ancora combinare diversi movimenti di taglio, diminuendo considerevolmente la possibilità di difetti, imperfezioni o danneggiamenti nel prodotto finito.
In definitiva, la macchina secondo l’invenzione risulta estremamente versatile e di elevata velocità ed allo stesso tempo semplice nella costruzione e nell’utilizzo; il prodotto finito risulta altresì di elevata qualità.
Ulteriori vantaggiose caratteristiche e forme di realizzazione della macchina e del metodo secondo l’invenzione sono indicate nelle allegate rivendicazioni dipendenti e verranno ulteriormente descritte nel seguito con riferimento ad alcuni esempi di attuazione non limitativi.
Breve descrizione dei disegni
La presente invenzione può essere meglio compresa ed i suoi numerosi scopi e vantaggi risulteranno evidenti agli esperti del ramo con riferimento ai disegni schematici allegati, che mostrano una pratica esemplificazione non limitativa del trovato stesso.
Nel disegno: la
Figura 1 mostra una vista assonometrica di una macchina secondo una forma di attuazione dell’invenzione; la
Figura 2 una sezione secondo la linea ΙΙ-Π di Fig.3; la
Figura 3 mostra una sezione secondo la linea ΙΙΙ-ΠΙ di Fig.2; la
Figura 4 mostra una vista laterale parzialmente in sezione di un’altra forma di attuazione dell’invenzione; la
Figura 5 una vista dall’alto parzialmente in sezione secondo la linea V-V di Fig.4; la
Figura 6 mostra un dettaglio ingrandito di Fig.4; le
Figure 7A a 7H mostrano schematicamente fasi di lavoro consecutive della macchina di Fig.1 ; le
Figure 8 e 9 mostrano due fasi di lavoro successive ed alternative a quella di Fig.7C; la
Fig.10 mostra una sezione secondo la linea X-X delle Figg.l2A e 12B di una diversa forma di attuazione dell’invenzione; la
Fig.l 1 mostra una vista frontale della realizzazione di Fig.10; le Figg.l2A e 12B mostrano una sezione secondo la linea XIIA-XIIA e rispettivamente XIIB-XIIB di Fig.10; la
Fig.l3A mostra un dettaglio di un’altra forma di realizzazione dell’invenzione; la
Fig.l 3B mostra una sezione trasversale di Fig.l 3 A.
Descrizione dettagliata di alcune forme di attuazione preferite dell’ invenzione Nei disegni, nei quali ad uguali numeri corrispondono uguali parti in tutte le diverse figure, un separatore di pose 1, vedi le Figg.l a 3, comprende un telaio fìsso 2, un primo supporto 3, un secondo supporto 5, un primo mezzo di afferraggio 7 e un secondo mezzo di afferraggio 9 associati a ciascun supporto 3 e 5; una pila P di fogli scorre sul primo supporto 3 e successivamente sul secondo supporto 5.
Nella forma di realizzazione descritta in questa Figura, il telaio 2 comprende due coppie di montanti verticali 2A unite da due traverse 2B e da distanziali orizzontali 2C.
Il primo supporto 3 comprende una prima coppia di piastre o paratie 3P verticali e distanziate, vedi Fig.2, ancorate alle estremità di un primo traversone inferiore di supporto 3C trasversale rispetto alla direzione di avanzamento della pila P di fogli; le estremità del traversone 3C passano attraverso tali piastre 3P per ancorarsi a loro volta al rispettivo montante 2A del telaio 2.
Tra le prime piastre 3P è montata una pluralità di rulli di rinvio 15 trasversali che formano un percorso chiuso per un nastro trasportatore 3A, sul quale viene disposta la pila P di fogli e che viene movimentato da un motore elettrico 19, vedi Fig.2, ancorato sulle stesse piastre 3P.
In questa configurazione, il primo supporto 3 ed il traversone di supporto 3C, comprendente le piastre 3P ed i relativi rulli 15, risultano fissi rispetto al telaio 2. Allo stesso modo, il secondo supporto 5 comprende una seconda coppia di piastre o paratie 5P, vedi Figg.2 e 3, verticali e distanziate tra cui sono montati una pluralità di rulli di rinvio 17 trasversali che formano un secondo percorso chiuso per un secondo nastro trasportatore 5A, sul quale viene sospinta la pila P di fogli proveniente dal primo nastro trasportatore 3A; tale secondo nastro 5A è movimentato da un secondo motore elettrico 21, vedi Fig.2, ancorato sulle stesse piastre 5P.
E’ da notare che i nastri scorrevoli 3A e 5A sono complanari nel tratto superiore e distanziati di una distanza “D”, vedi Figg.4 a 6, in modo da formare un percorso o piano di alimentazione per la pila P di fogli che vi scorre sopra. A differenza di quanto descritto per il primo supporto 3, la seconda coppia di piastre verticali 5P è fissata alle estremità di un primo profilato 24 inferiore e trasversale, vedi Figg. 1 a 3, che è a sua volta collegato in modo movibile su di un secondo traversone di supporto inferiore 5C trasversale rispetto alla direzione di avanzamento della pila P di fogli.
Il primo profilato 24 inferiore presenta una forma sostanzialmente ad U rovesciata ed è posizionato sopra al secondo traversone 5C; le estremità del traversone 5C passano attraverso le piastre 5P per ancorarsi a loro volta al rispettivo montante 2A del telaio 2.
In questo caso, pertanto, il secondo traversone inferiore 5C risulta fìsso rispetto al telaio 2 mentre il profilato 24 ed il secondo supporto 5, comprendente le relative piastre 5P ed i relativi rulli 17, risultano movibili rispetto al supporto 5C, vedi descrizione più sotto.
Entrambi i nastri trasportatori 3A e SA seguono un percorso circa triangolare formato dai rulli di rinvio 15 e rispettivamente 17 in numero di tre, non è chiaramente da escludere di poter realizzare un diverso percorso con un numero differente di rulli di rinvio; non è altresì da escludere di poter realizzare gli stessi supporti 3 e 5 in modo differente, come per esempio sostituire il sistema comprendente i nastri trasportatori 3A e 5A con un sistema che utilizza ima pluralità di cinghie piane oppure catene taple-top oppure ancora catene a nastro in resina per accumulo o altro ancora.
Le Figg.2 e 3 mostrano in particolare una coppia di primi attuatoli inferiori 23A e 23B in direzione verticale, un secondo attuatore inferiore 27 in direzione trasversale ed una coppia di ulteriori attuatoli inferiori 25 A e 25B in direzione orizzontale; questi attuatori inferiori 23A, 23B; 25A, 25B e 27 sono vantaggiosamente e preferibilmente realizzati con pistoni o martinetti a doppio effetto del tipo idraulico o pneumatico atti a muovere il secondo supporto 5 rispetto al secondo traversone 5C.
Le suddette coppie di martinetti sono collegate al telaio fisso 2 della macchina con rispettivi cinematismi, descritti qui di seguito in dettaglio.
La coppia di primi attuatori inferiori 23A e 23B è realizzata con un primo martinetto destro e rispettivamente un primo martinetto sinistro in direzione verticale passanti attraverso aperture del secondo traversone 5C, le loro estremità inferiori fuoriescono dallo stesso traversone 5C per collegarsi con rispettivi attacchi 23T, vedi in particolare Fig.3, per mezzo di snodi sferici 23N; le estremità superiori fuoriescono dal traversone 5C per collegarsi al profilato 24 per mezzo di ulteriori snodi sferici 23M. Gli attacchi 23T sono fissati sul secondo traversone 5C e si protendono verso Γ esterno sostanzialmente per creare lo spazio necessario al posizionamento dei martinetti 23A, 23B.
Questi primi martinetti 23A e 23B servono per muovere verticalmente secondo le frecce F2 e F4 - vedi descrizione più sotto in riferimento alle Figg.7C e 7F - ossia in un piano perpendicolare alla superficie di avanzamento della pila P di fogli, il secondo supporto 5 con le seconde paratie 5P ed il nastro trasportatore 5A.
La coppia di ulteriori attuatori 25A e 25B è realizzata con un martinetto destro e rispettivamente un martinetto sinistro in direzione orizzontale passanti attraverso il secondo traversone 5C, solo il martinetto 25 A è visibile in Fig.2; una estremità di questi martinetti 25A e 25B si collega al traversone 5C per mezzo di rispettivi snodi sferici 25N, mentre l’estremità opposta passa attraverso aperture del traversone 5C per collegarsi ad attacchi 25T fissati sul profilato 24 per mezzo di ulteriori snodi sferici 25M. .
Questi ulteriori martinetti 25 A e 25B servono per muovere in avanti, ossia nella direzione di avanzamento della pila P di fogli - vedi freccia FA di Fig.l - il secondo supporto 5 comprendente le seconde paratie 5P e il nastro trasportatore 5A.
Il secondo attuatore 27 è realizzato con un martinetto a doppio effetto posizionato airintemo del traversone 5C in direzione trasversale; una estremità di questo martinetto 27 è collegata allo stesso traversone 5C per mezzo di uno snodo sferico 27N, vedi Fig.3, e l’altra estremità è collegata ad un attacco 27T per mezzo di un ulteriore snodo sferico 27M; l’attacco 27T è libero di scorrere in una fenditura del traversone 5C per fissarsi sul profilato 24.
Questo secondo martinetto 27 serve per muovere alternativamente in direzione trasversale rispetto alla direzione di avanzamento della pila P di fogli -vedi la freccia F3 delle Figg.7D e 7E - il secondo supporto 5 con le seconde paratie 5P ed il nastro trasportatore 5A.
E’ da notare che il movimento del profilato 24 avviene attivando il martinetto 27 o la coppia di martinetti 23A - 23B oppure la coppia di martinetti 25A - 25B a doppio effetto. Non è comunque da escludere di poter attivare contemporaneamente due o più di tali martinetti, come già descritto.
Al di sopra di ciascun supporto 3 e 5 sono sistemati il primo ed il secondo mezzo di afferraggio 7 e 9 affiancati e distanziati secondo la direzione di avanzamento della pila P di fogli.
In particolare, la Fig. 2 mostra il primo mezzo di supporto 7 che comprende un primo traversone superiore di supporto 7C trasversale rispetto alla direzione di avanzamento della pila P di fogli, sul quale è fissato un primo piatto di contatto e di taglio 7A per la pila P di fogli.
II secondo mezzo di afferraggio 9 comprende un secondo traversone superiore di supporto 9C trasversale rispetto alla direzione di avanzamento della pila P di fogli.
Fine corsa superiori 31A e 31B a piastra servono per collegare il primo e il secondo traversone 7C e rispettivamente 9C - solo il fine corsa 31 A è mostrato in Fig.2 mentre entrambi sono mostrati in Fig.3 - e presentano ciascuno un attacco superiore 31T per un attuatore principale 32A e rispettivamente 32B.
Anche questi attuatori principali 32A e 32B sono vantaggiosamente realizzati con un pistone o martinetto a doppio effetto del tipo idraulico o pneumatico. Ogni attuatore principale 32 A e 32B presenta una estremità superiore fissata al corrispondente attacco superiore 31T per mezzo di rispettivo un giunto ruotante di collegamento 7M ed una estremità inferiore fissata al telaio 2 per mezzo di un corrispondente giunto ruotante di collegamento 32M.
Gli attuatori principali 32A e 32B servono per muovere verticalmente -secondo le frecce FI, F5 delle Figg.7B, 7G - il primo ed il secondo mezzo di afferraggio 7 e rispettivamente 9 in modo da compattare e vincolare (o all’opposto svincolare) la pila P di fogli sugli stessi supporti 3 e 5.
Sul traversone 9C del secondo mezzo di afferraggio 9 è fissato in modo movibile un profilato 34 superiore e trasversale che presenta una forma sostanzialmente ad U rivolta verso l’alto; sulla superficie inferiore di questo profilato 34 è fissato un secondo piatto di contatto e di taglio 9A per la pila P di fogli.
Il profilato 34 si muove rispetto al secondo traversone superiore 9C -similarmente a quanto già descritto per il supporto inferiore 5 - per mezzo di una coppia di primi attuatori superiori 33A e 33B in direzione verticale, vedi in particolare Figg.2 e 3, di un secondo attuatore superiore 37 in direzione trasversale e di una coppia di ulteriori attuatori superiori 35 A e 35B in direzione orizzontale; anche questi attuatori superiori 33A, 33B e 35A, 35B e 37 sono vantaggiosamente e preferibilmente realizzati con pistoni o martinetti a doppio effetto del tipo idraulico o pneumatico.
Le suddette coppie di attuatori o martinetti sono collegato al secondo traversone 9C con rispettivi cinematismi, descritti qui di seguito in dettaglio. La coppia di primi martinetti superiori 33 A e 33B è realizzata con un primo martinetto destro e rispettivamente un primo martinetto sinistro in direzione verticale passanti attraverso aperture del secondo traversone 9C, le loro estremità fuoriescono dallo stesso traversone 9C per collegarsi con rispettivi attacchi 33T per mezzo di snodi sferici 33N; le estremità opposte fuoriescono dal traversone 9C per collegarsi al profilato 34 per mezzo di ulteriori snodi sferici 33M. Gli attacchi 33T sono fissati sul secondo traversone 9C e si protendono verso Γ esterno sostanzialmente per creare lo spazio necessario al posizionamento dei martinetti 33A, 33B.
Questi primi martinetti 33A e 33B servono per muovere verticalmente ossia in un piano perpendicolare al piano di avanzamento della pila P di fogli - vedi le frecce F2 e F4 delle Figg.7C e 7F - il profilato 34 superiore rispetto al secondo traversone 9C e vengono attivati contemporaneamente ai primi martinetti inferiori 23 A e rispettivamente 23B del secondo supporto 5.
La coppia di ulteriori attuatoli superiori 35A e 35B è realizzata con un martinetto destro e rispettivamente un martinetto sinistro in direzione orizzontale comprendenti una rispettiva estremità collegata al traversone 9C per mezzo di rispettivi snodi sferici 35N - solo il fine corsa 31 A è mostrato in Fig.2 mentre entrambi sono mostrati in Fig.3 - e l’altra estremità passante attraverso aperture del traversone 9C per collegarsi ad attacchi 35T fissi sul profilato 34 per mezzo di ulteriori snodi sferici 35M, vedi anche Fig.l.
Questi ulteriori martinetti 35A e 35B servono per muovere nella direzione di avanzamento della pila P di fogli - vedi la freccia FA di Fig.l - il profilato superiore 34 rispetto al secondo traversone 9C e vengono attivati contemporaneamente agli ulteriori martinetti inferiori 25A e rispettivamente 25B del secondo supporto 5.
Il secondo attuatore superiore 37 è realizzato con un martinetto a doppio effetto posizionato all’interno del traversone 9C in direzione trasversale. Una estremità di questo secondo attuatore 37 è collegata allo stesso traversone 9C per mezzo di uno snodo sferico 37N, vedi Fig.3, e l’altra estremità è collegata ad un attacco 37T per mezzo di un ulteriore snodo sferico 37M; l’attacco 37T è libero di scorrere attraverso una fenditura del traversone 9C per fissarsi sul profilato 34. Questo secondo martinetto 37 serve per muovere alternativamente in direzione trasversale rispetto alla direzione di avanzamento della pila P di fogli -vedi la freccia F3 in riferimento alle Figg.7D e 7E - il profilato superiore 34 rispetto al secondo traversone 9C e viene attivato contemporaneamente al secondo martinetto inferiore 27 del secondo supporto 5.
E’ da notare che il movimento del profilato superiore 34 rispetto al traversone 9C avviene contemporaneamente a quello del profilato inferiore 24 attivando il secondo martinetto superiore e inferiore 37 e rispettivamente 27 o la coppia di martinetti superiori e inferiori 33A, 33B e rispettivamente 23A, 23B oppure la coppia di ulteriori martinetti superiori e inferiori 35 A, 35B e rispettivamente 25A, 25B a doppio effetto.
Inoltre, un sensore 4 del tipo a tastatore o fotocellula serve per rilevare quando una linea di taglio trasversale T si viene a trovare tra il primo ed il secondo supporto 3 e 5 in modo da bloccare l’avanzamento della pila P di fogli. Le Figg.4 e 5 mostrano un meccanismo di regolazione per regolare la distanza reciproca “D” tra il primo ed il secondo supporto 3 e 5; tale meccanismo non è mostrato nelle precedenti figure per semplicità.
In particolare, tale meccanismo di regolazione comprende un attivatore 41, come per esempio un motorino elettrico o una manovella, montato sul primo supporto 3 in posizione laterale e collegato tramite un riduttore 43 ad una vite senza fine motrice 45, la quale è a sua volta collegata ad una vite senza fine condotta 47 tramite un giunto di collegamento 49.
La vite motrice 45 è libera di ruotare ad una estremità su di una staffa 45A a “L” fissata sul telaio 2 ed ingrana con una chiocciola 49B fissata sul primo traversone inferiore di supporto 3C; in modo analogo, la vite condotta 47 è libera di ruotare su di una staffa 47A a “L” fissata al telaio 2 e ingranante con una chiocciola 45B fissata sul secondo traversone inferiore di supporto 5C.
Le estremità del primo traversone 3C e del secondo traversone 5C scorrono su una prima e una seconda coppia di guide prismatiche orizzontali 51 e rispettivamente 53 fisse sul telaio 2.
Le suddette viti senza fine 45 e 47 hanno filettature opposte in modo che, quando attivate a ruotare dal motorino 41, permettono di avvicinare o allontanare reciprocamente i due supporti 3 e 5.
La Fig. 5 mostra una vista dall’alto in cui si notano due meccanismi di regolazione sostanzialmente simili e disposti su ciascun lato del telaio 2; un sistema di trasmissione serve per trasmettere il moto alla corrispondente vite condotta 47 sul alto opposto del telaio 2, come per esempio un sistema di trasmissione a catena 55.
Con il congegno sopra descritto, l’operatore può impostare la distanza “D” alla quale il primo ed il secondo supporto 3 e 5 devono essere posizionati tramite un comando sul quadro di controllo, in funzione principalmente della forma della linea di taglio e della distanza di linee di taglio successive.
Non è chiaramente da escludere che il moto possa essere impartito alla vite motrice 45 per mezzo di altri dispositivi, come per esempio manovelle attivabili manualmente o altro.
Anche la distanza tra il primo ed il secondo mezzo di afferraggio superiori può essere regolabile per mezzo di un meccanismo di regolazione analogo a quello descritto sopra.
In questo modo è possibile ottimizzare enormemente la fase di taglio, aumentando la velocità di lavoro della macchina e la qualità del prodotto iito. La Fig.6 mostra un dettaglio ingrandito di Fig.4 in cui si nota un rullo di rinvio 15 posizionato tra le piastre verticali 3P del supporto 3 ed un rullo di rinvio 17 posizionato tra le piastre verticali 5P del supporto 5 distanziati della distanza “D” ed in prossimità dei quali sono montate rispettive battute di taglio o controlame trasversali 59 e 60 rigide e sostituibili realizzate, in questa forma di esecuzione, con rispettive barre a “L” capovolte che servono per definire in modo più preciso le linee di taglio, in modo da migliorare ulteriormente il taglio stesso.
In particolare, la controlama 59 è fissata sulle piastre verticali 3P del supporto fisso 3 tramite una vite verticale 59B registrabile in supporti 59A fissati su ciascuna piastra verticale 3P; in modo analogo, la controlama 60 è fissata sulla piastra verticale 5P del supporto mobile 5 tramite una vite verticale 60B registrabile in supporti 60A fissati su ciascuna piastra verticale 5P.
In questo modo è possibile regolare manualmente l’altezza di tale controlama 59 e 60 rispetto al piano di scorrimento della pila P di fogli ruotando opportunamente le rispettive viti filettate 59B e 60B, evitando la formazione di uno scalino che possa bloccare lo scorrimento della pila P di fogli; è altresì possibile sostituire le controlame 59 e 60 con controlame dalla forma opportuna, in funzione della forma della linea di taglio T della specifica lavorazione.
Le Fig.7A-7H mostrano schematicamente fasi di lavoro consecutive della macchina sopradescritta.
In particolare, la Fig.7A mostra una fase in cui viene alimentata una pila di fogli fustellati P sul primo supporto 3 secondo una direzione di alimentazione FA e successivamente sul secondo supporto 5 affiancato e distanziato dal primo supporto 3. L’avanzamento della pila P di fogli viene bloccato quando una linea di taglio T trasversale viene a trovarsi tra il primo ed il secondo supporto 3 e 5 per mezzo della rilevazione di un sensore 4 del tipo a tastatore o fotocellula, vedi Figg.2 e 3, in un modo sostanzialmente noto ai tecnici del settore.
In questa fase il primo ed il secondo mezzo di afferraggio superiori 7 e rispettivamente 9 sono completamente sollevati in modo che i piatti inferiori 7A e 9 A non siano in contatto con la pila P di fogli.
La Fig.7B mostra una fase successiva in cui la pila P di fogli viene compattata o bloccata sul primo e sul secondo supporto 3 e 5 abbassando il primo ed il secondo mezzo di afferraggio 7 e rispettivamente 9 tramite l’attivazione degli attuatori principali 32 A e 32B - vedi freccia FI - i piatti inferiori 7 A e 9 A premono sulla pila P di fogli.
La Fig.7C mostra una fase successiva in cui il secondo supporto 5 assieme al relativo secondo mezzo di afferraggio 9 sono movimentati verso il basso - vedi freccia F2 - tramite l’attivazione dei primi martinetti inferiori e superiori 23 A, 23B e rispettivamente 33 A, 33B per tagliare perpendicolarmente alla direzione di alimentazione la pila P di fogli lungo la linea di taglio T posizionata tra i suddetti primi e secondi elementi.
Questo movimento in verticale è realizzato traslando verticalmente entrambi gli elementi movibili 5 e 9, cioè muovendo contemporaneamente le loro estremità; tale movimento è dell’ordine di alcune decine di centimetri, in specie da circa 2 centimetri (cm) fino a circa 50 (cm) e oltre, in funzione dell’altezza della pila P di fogli e del materiale in lavorazione.
La Fig.7D mostra una successiva fase in cui traslare alternativamente in direzione trasversale - vedi freccia F3 - rispetto alla direzione di avanzamento della pila P di fogli il secondo supporto 5 assieme al relativo secondo mezzo di afferraggio 9 per mezzo del secondo martinetto inferiore e superiore 27 e rispettivamente 37, in modo da distaccare o svincolare la pila di impronte tagliate dalla pila di impronte adiacente, vedi descrizione più sotto; questo movimento trasversale è delordine di alcuni centimetri, in specie da circa 1 (cm) fino a circa 5 (cm) o più.
In questa fase si nota come i primi martinetti inferiori e superiori 23A, 23B e rispettivamente 33 A, 33B sono disattivati ed inclinati nella direzione del movimento trasversale grazie agli snodi sferici 23M, 23N e rispettivamente 33N, 33M; anche gli ulteriori attuatoti inferiori e superiori 25A, 25B e rispettivamente 3 5 A, 35B, non mostrati in figura per semplicità, sono disattivati e inclinati.
La Fig.7E mostra dall’alto il movimento trasversale descritto in Fig.7D in cui i fogli sovrapposti della pila P comprendono linee di taglio T trasversali e distanziate a intervalli regolari in modo da formare successive pile di impronte sagomate SI, S2 e S3; su ciascuna linea di taglio T è realizzata una linguetta o dentino L in sottosquadro che protende trasversalmente rispetto alla direzione di avanzamento della pila P di fogli.
Come si evince da questa figura, si distacca l’impronta sagomata SI dall’impronta successiva S2 liberando il dentino S grazie al movimento in trasversale secondo la freccia F3 sopra descritto.
La Fig.7F mostra una successiva fase in cui il secondo supporto 5 assieme al relativo secondo mezzo di afferraggio 9 sono traslati verso l’alto - vedi freccia F4 - tramite l’attivazione dei primi martinetti inferiori e superiori 23 A, 23B e rispettivamente 33A, 33B in modo da riportare la pila P di fogli sul piano di alimentazione.
La Fig.7G mostra una successiva fase in cui la pila P di fogli viene svincolata sollevando il primo ed il secondo mezzo di afferraggio 7 e 9 - vedi freccia F5 -tramite l’attivazione degli attuatoli principali 32A e 32B per far avanzare -Fig.7H - la pila P di impronte tagliate verso l’uscita del separatore di pose 1 e far avanzare una successiva pila P di fogli da distaccare.
Le Figg.8 e 9 mostrano due sottofasi di lavoro successive che sono alternative rispetto a quella di Fig.7C in cui la fase di movimentazione verso il basso è realizzata con un movimento inclinato cioè a forbice del secondo supporto 5 assieme al relativo secondo mezzo di afferraggio 9.
In una prima sottofase, vedi Fig.8, è previsto che i primi martinetti sinistri inferiore e superiore 23 A e rispettivamente 33 A vengano attivati a muoversi verso il basso - vedi freccia F2A - mentre i primi martinetti destri inferiore e superiore 23B e 33B sono disattivi e ruotano attorno agli snodi sferici 23M, 23N e rispettivamente 33N, 33M - vedi frecce M2A - per inclinare a forbice il secondo supporto 5 assieme al relativo secondo mezzo di afferraggio 9.
In una seconda sottofase, vedi Fig.9, è previsto che i primi martinetti destri inferiore e superiore 23B e 33B vengano attivati a muoversi verso il basso - vedi freccia F2B - mentre i primi martinetti sinistri inferiore e superiore 23 A e 33 A sono disattivi e ruotano attorno agli snodi sferici 23M, 23N e rispettivamente 33N, 33M - vedi frecce M2B - per riportare il secondo supporto 5 assieme al relativo secondo mezzo di afferraggio 9 in configurazione orizzontale e completare il taglio della pila P di fogli. Tale movimento a forbice è della stessa entità della traslazione in verticale descritta più sopra in riferimento alla Fig.7C.
Ulteriormente, può essere agevolmente prevista una fase, non mostrata nelle Figure per semplicità, in cui il secondo supporto 5 assieme al relativo secondo mezzo di afferraggio 9 è spinto lungo la direzione di alimentazione della pila P di fogli per mezzo dell’attivazione degli ulteriori attuatori inferiori e superiori 25A e rispettivamente 35A.
Quest’ultima fase di movimento in avanti può essere attivata contemporaneamente alla suddetta fase di movimentazione in verticale, in modo da realizzare un movimento di taglio inclinato verso il basso ed in avanti; può essere altresì previsto di attivare questa fase di movimento in avanti in successione alla suddetta fase di movimento verso il basso.
Non è chiaramente da escludere di prevedere che la fase di movimento in avanti venga attivata in alternativa alla fase di movimento verso il basso, per realizzare il taglio con un movimento in orizzontale in avanti.
Inoltre, anche la fase di movimento in avanti può essere realizzata con un movimento inclinato cioè a forbice del secondo supporto 5 assieme al relativo secondo mezzo di afferraggio 9 attivando opportunamente rispettivi martinetti. Secondo ima forma di attuazione particolarmente vantaggiosa dell’invenzione, è prevista una fase iniziale per regolare la distanza reciproca tra il primo ed il secondo supporto 3 e rispettivamente 5, ed eventualmente anche tra il primo ed il secondo mezzo di afferraggio 7 e rispettivamente 9, in modo manuale agendo su dispositivi meccanici oppure in modo automatico tramite comandi via software.
Le Figg.10 a 12B mostrano una diversa forma di attuazione dell’invenzione comprendente un primo supporto 103 inferiore con un rispettivo primo mezzo di afferraggio 107 superiore ed un secondo supporto 105 inferiore con un rispettivo secondo mezzo di afferraggio 109 superiore.
Il secondo supporto inferiore 105 comprende elementi di appoggio inferiori 105S a forma sostanzialmente di parallelepipedo o scatolari, vedi Figg.l 1 e 12A, scorrevoli su rispettive guide prismatiche orizzontali 153 inferiori fissate lateralmente sul telaio 2.
In questa forma di realizzazione gli elementi scatolari 105S assolvono sostanzialmente alla stessa funzione del secondo traversone 5C descritto nella realizzazione precedente, cioè quella di fornire un sostegno e guidare gli elementi mobili della macchina.
Estremità di una prima traversa inferiore 124 A sono incernierate sia agli elementi scatolari 105S tramite barre di rotazione 125N, vedi Fig.11, sia ad un secondo attuatore 121, vedi Fig.12 A, come per esempio un martinetto a doppio effetto, che serve per muovere la prima traversa 124 A alternativamente in direzione trasversale rispetto alla direzione di avanzamento della pila P di fogli, vedi la freccia F3 in riferimento alle Figg.7D e 7E.
Questo secondo attuatore 121, vedi sempre Fig.12 A, è incernierato ad una estremità ad uno dei due elementi scatolari 105S per mezzo di un giunto ruotante 121N ed all’altra estremità alla prima traversa inferiore 124A per mezzo di un giunto ruotante 121M.
Una seconda traversa inferiore 124B, vedi Figg.10 e 11, è posizionata al di sopra della prima traversa 124A e comprende piastre 105P su cui sono posizionati rulli di rinvio 170 che formano un percorso per il nastro trasportatore 5 A del secondo supporto inferiore 105.
Sono previste coppie di attacchi inferiori 123H a forma di “L” passanti in fessure realizzate nella prima traversa 124A e incernierate ad una estremità ad un martinetto a doppio effetto 123A e rispettivamente 123B per mezzo di un rispettivo giunto ruotante o articolazione 123N, all’estremità opposta incernierate alla seconda traversa 124B per mezzo di un rispettivo giunto ruotante 123K ed al centro incernierate su di una prolunga 103P della prima traversa 124 A per mezzo di un giunto ruotante 123R.
Il martinetto a doppio effetto 123 A e rispettivamente 123B è incernierato alla prima traversa 124 A per mezzo di un rispettivo giunto ruotante 123M.
Pertanto, in questa forma di realizzazione, il movimento alternativo in direzione trasversale del secondo supporto 105 rispetto alla direzione di avanzamento della pila P di fogli, vedi la freccia F3 in riferimento alle Figg.7D e 7E, è realizzato grazie al secondo attuatore 121, in specie un martinetto a doppio effetto, mentre il movimento di taglio in verticale, vedi le frecce F2 e F4 delle Figg.7C e 7F, è realizzato dai martinetti 123A e 123B.
Il secondo mezzo di afferraggio superiore 109 comprende, in modo analogo al meccanismo descritto più sopra in riferimento al secondo supporto 105, rispettivi elementi di appoggio 109S a forma di parallelepipedo, vedi Figg.ll e 12B, scorrevoli su rispettive guide prismatiche orizzontali 157 superiori fissate lateralmente sul telaio 2.
Estremità di una prima traversa superiore 134 A sono incernierate sia agli elementi scatolari 109S tramite barre di rotazione 135N sia ad un secondo attuatore 131, vedi Fig.l2B, come per esempio un martinetto a doppio effetto, che serve per muovere la prima traversa 134 A alternativamente in direzione trasversale, contemporaneamente al movimento della prima traversa 124 A realizzato con il secondo attuatore inferiore 121.
Questo secondo attuatore superiore 131 è incernierato ad una estremità ad uno dei due elementi scatolari 109S per mezzo di un giunto ruotante 13 IN, vedi Fig.l2B, ed all’altra estremità alla prima traversa 134A per mezzo di un giunto ruotante 131M.
Una seconda traversa inferiore 134B, vedi Figg.10 e 11, è posizionata al di sopra della traversa inferiore 134 A e comprende il secondo piatto 9A che serve come superficie di contatto e di taglio per la pila P di fogli.
Anche in questo caso, sono previste coppie di attacchi 133H a forma di “L” passanti in fessure realizzate nella prima traversa 134A e incernierate ad una estremità ad un martinetto a doppio effetto 133A e rispettivamente 133B, vedi Figg.ll e 12B, per mezzo di un rispettivo giunto ruotante o articolazione 133N, all’estremità opposta incernierate alla seconda traversa 134B per mezzo di un rispettivo giunto ruotante 133K ed al centro incernierate su di una prolunga 133P della prima traversa 134 A per mezzo di un giunto ruotante 133R.
Il martinetto a doppio effetto 133 A e rispettivamente 133B è incernierato alla prima traversa 134A per mezzo di un rispettivo giunto ruotante 133M.
Pertanto, il movimento alternativo in direzione trasversale, vedi la freccia F3 delle Figg.7D e 7E, del secondo mezzo di afferraggio superiore 109 avviene per mezzo del secondo attuatore superiore 131 ed il movimento di taglio in verticale, vedi le frecce F2 e F4 delle Figg.7C e 7F, è realizzato dai martinetti 133 A e 133B; questi movimenti avvengono contemporaneamente ai rispettivi movimenti del secondo supporto 105.
E’ da notare che in questa forma di attuazione i giunti ruotanti inferiori 123N, 123K, 123R, 123M e quelli superiori 133N, 133K, 133R, 133M sono del tipo a cerniera cilindrica, a differenza degli snodi sferici 23N, 23M, 25N, 25M, 27N e 27M descritti nella realizzazione precedente che sono di tipo a cerniera sferica.
Anche in questa forma di realizzazione è prevista la possibilità di regolare la distanza tra il primo ed il secondo supporto inferiore 103 e rispettivamente 105 tramite un meccanismo che comprende una vite inferiore 151, vedi Fig.l2A, su ciascun lato del telaio 2.
Ciascuna vite inferiore 151 ingrana con una rispettiva chiocciola 151B fissa su ciascun elemento scatolare 105 S; tali viti 151 vengono poste in rotazione da un motorino 151M per mezzo di una catena trasversale 151C ed un relativo pignone.
Pertanto, la distanza tra il primo ed il secondo supporto 103 e rispettivamente 105 viene regolata tramite un comando impartito al motorino 151M fino anche a 10 (cm) o più; invece, l’eventuale movimento di taglio in avanti del secondo supporto 105 rispetto al primo supporto 103 avviene per mezzo degli attuatori 161 fino a circa 1 (cm) o poco più.
E’ inoltre previsto un analogo meccanismo di regolazione per regolare la distanza tra il primo ed il secondo mezzo di afferraggio superiori 107 e rispettivamente 109 comprendente una vite 171, vedi Fig.l2B, su ciascun alto del telaio 2 che ingrana con una rispettiva chiocciola 171B fissa sul secondo mezzo di afferraggio 109 ; tali viti 171 vengono poste in rotazione da un motorino 171M per mezzo di una catena trasversale 171C. Pertanto, la distanza tra il primo ed il secondo mezzo di afferraggio 107 e rispettivamente 109 viene regolata tramite un comando impartito al motorino 171M; invece, l’eventuale movimento di taglio in avanti del secondo supporto 109 rispetto al primo 107 avviene per mezzo degli attuatori 162.
Le figg,13A e 13B mostrano il primo piatto 7A ed il secondo piatto 9 A dei mezzi di afferraggio 7 e rispettivamente 9; tra questi piatti 7A e 9A si ferma la linea di taglio della pila P di fogli da recidere. In questa soluzione i detti piatti 7 A e 9 A sono composti ciascuno da tre tavole 10 movibili e sostituibili fissate inferiormente al primo e al secondo mezzo di afferraggio 7 e rispettivamente 9 per mezzo di un dispositivo di aggancio manuale. Tale dispositivo di aggancio consente di spostare le tavole 10 in modo da registrarle manualmente il più vicino possibile alla linea di taglio T e consiste in una pluralità di manopole 10A montate distanziate su di un bordo 7B e rispettivamente 9B di ciascun mezzo di afferraggio 7 e rispettivamente 9.
Ogni manopola 10A comprende una vite 10V, vedi Fig.l3B, che si avvita in una boccola di guida 10B fissa sul bordo 7B o 9B - in Fig.l2B è mostrato solo un ingrandimento della zona del bordo 7B per semplicità - e ad una chiocciola 10C. Sulla chiocciola 10C è fissata una squadra 10S trasversale su cui è avvitata l’estremità della tavola 10 per mezzo di viti di bloccaggio 10F.
Le estremità longitudinali di ciascuna tavola 10 scorrono in guide di supporto 10U a doppio T che sono bloccate sulla superficie inferiore del rispettivo mezzo di afferraggio 7 o 9 per mezzo di viti di bloccaggio 10Z.
Pertanto, agendo sulle manopole 10A si possono muovere di alcuni centimetri le tavole 10 rispetto al mezzo di afferraggio 7 o 9 registrando la loro posizione rispetto alla linea di taglio T.
Invece, agendo sulle viti di bloccaggio 10F e 10Z è possibile sostituire le stesse tavole 10.
Non è da escludere di poter utilizzare tavole 10 sagomate in modo da adattarsi alla forma delle impronte S1-S3 o delle linee di taglio T in lavorazione, per lavorare il più vicino possibile al punto di rottura migliorando il taglio ed abbassando la probabilità di produrre difetti nella lavorazione.
E’ chiaro che il dispositivo di aggancio sopra descritto è puramente indicativo, potendo tale dispositivo essere di qualsiasi altro tipo conveniente. E’ da notare che le suddette tavole 10 regolabili e sostituibili trovano una applicazione particolarmente vantaggiosa per grandi produzioni ed in combinazione con le controlame 59 e 60 ed eventualmente con il sistema di regolazione della distanza dei supporti 3 e 5 e/o dei mezzi di afferraggio 7 e 9 sopra descritti, poiché si ottiene una ottimizzazione ancora più spinta della fase di taglio, aumentando ulteriormente la velocità di lavoro della macchina e la qualità del prodotto finito.
E’ inteso che quanto illustrato rappresenta solo alcune forme di attuazione non limitative dell’invenzione, la quale può variare nelle forme e disposizioni senza uscire dall’ambito del concetto alla base dell’invenzione. L’eventuale presenza di numeri di riferimento nelle rivendicazioni allegate ha unicamente lo scopo di facilitarne la lettura alla luce della descrizione che precede e degli allegati disegni e non ne limita in alcun modo l’ambito di protezione.

Claims (42)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Separatore di pile o pose di impronte realizzate su di fogli sovrapposti per mezzo di linee di taglio (T) trasversali comprendente: > almeno un primo supporto inferiore (3; 103) ed almeno un secondo supporto inferiore (5; 105) affiancati e distanziati; > almeno un primo mezzo di afferraggio superiore (7; 107) e rispettivamente almeno un secondo mezzo di afferraggio superiore (9; 109) associati a ciascuno di detti almeno un primo e secondo supporto (3; 103; 5; 105) per afferrare rispettive parti di una pila (P) di fogli disponendo una di dette linee di taglio (T) tra detti almeno un primo e secondo supporto (3, 5; 103, 105) e tra detti almeno un primo e secondo mezzo di afferraggio (7, 9; 107, 109); > almeno un attuatore principale (32A, 32B) per muovere verticalmente detti primi e secondi mezzi di afferraggio superiori (7; 107; 9; 109) in modo da compattare o bloccare la pila (P) di fogli su detti almeno un primo e secondo supporto (3, 5; 103, 105); > almeno un primo attuatore inferiore (23A, 23B; 123A, 123B) ed almeno un primo attuatore superiore (33A, 33B; 133A, 133B) per muovere verticalmente detto almeno un secondo supporto (5; 105) e rispettivamente detto secondo mezzo di afferraggio (9; 109) perpendicolarmente alla direzione di alimentazione la pila (P) di fogli lungo un asse parallelo alla linea di taglio (T); > almeno un secondo attuatore inferiore (27; 121) ed almeno un secondo attuatore superiore (37; 131) per muovere detto almeno un secondo supporto (5; 105) e rispettivamente detto almeno un secondo mezzo di afferraggio (9; 109) alternativamente in direzione trasversale rispetto alla direzione di avanzamento (FA) della pila (P) di fogli.
  2. 2) Il separatore di pose come da rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto almeno un primo attuatore inferiore (23A, 23B; 123A, 123B) e detto almeno un primo attuatore superiore (33 A, 33B; 133 A, 133B) sono realizzati con una coppia di attuatoli superiori e rispettivamente inferiori.
  3. 3) Il separatore di pose come da rivendicazione 1 e/o 2, caratterizzato dal fatto di comprendere almeno un ulteriore attuatore inferiore (25A, 25B; 161) ed almeno un ulteriore attuatore superiore (35 A, 35B; 162) per traslare detto almeno un secondo supporto (5; 105) e rispettivamente detto almeno un secondo mezzo di afferraggio (9; 109) nella direzione di avanzamento (FA) della pila (P) di fogli.
  4. 4) Il separatore di pose come da rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che detto almeno un ulteriore attuatore inferiore (25A, 25B; 161) e detto almeno un ulteriore attuatore superiore (35 A, 35B; 162) sono realizzati con una coppia di ulteriori attuatori superiori e rispettivamente inferiori.
  5. 5) Il separatore di pose come da almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che almeno uno dei seguenti: detto almeno un attuatore principale (32A, 32B), detto almeno un primo attuatore (23A, 23B; 33A, 33B; 133A, 133B; 123A, 123B), detto almeno un secondo attuatore (27, 37; 121, 131) e detto almeno un ulteriore attuatore (25A, 25B; 35A, 35B; 161, 162) è realizzato con dispositivi meccanici a doppio effetto, come per esempio martinetti o pistoni idraulici o pneumatici oppure motorini elettrici o altro.
  6. 6) Il separatore di pose come da almeno ima delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto almeno un primo attuatore (23A, 23B; 33A, 33B; 133A, 133B; 123A, 123B), detto almeno un secondo attuatore (27, 37; 121, 131) e detto almeno un ulteriore attuatore (25A, 25B; 35A, 35B; 161, 162) sono collegati ad un telaio (2) del separatore per mezzo di cinematismi comprendenti snodi sferici (23N, 23M, 25N, 25M, 27N, 27M) oppure giunti ruotanti di collegamento (123N, 123K, 123R, 123M; 133N, 133K, 133R, 133M).
  7. 7) II separatore di pose come da almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere una pluralità di attuatori (23A, 23B; 123 A, 123B; 33A, 33B; 133A, 133B; 27; 121; 37; 131; 25A; , 25B; 161; 35A; , 35B; 162) per muovere in almeno tre direzioni (F2; F3; F4) sostanzialmente perpendicolari tra loro detto almeno un secondo supporto (5; 105) insieme a detto almeno un secondo mezzo di afferraggio (9; 109) rispetto a detto almeno un primo supporto (3; 103) e rispettivamente a detto almeno un primo mezzo di afferraggio (7; 107); dette movimentazioni essendo effettuate in alternativa oppure in combinazione tra loro, come per esempio in successione o contemporaneamente.
  8. 8) Il separatore di pose come da rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che almeno una di dette movimentazioni (F2; F3; F4) è a forbice.
  9. 9) Il separatore di pose come da almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto primo e secondo supporto inferiore (7, 9; 107, 109) comprendono nastri trasportatori (3 A, 5 A) per la movimentazione di detta pila (P) di fogli oppure una pluralità di cinghie piane oppure catene taple-top oppure ancora catene a nastro in resina per accumulo o simili.
  10. 10) Il separatore di pose come da almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto almeno un secondo supporto inferiore (5) comprende: > una seconda coppia di piastre (5P) verticali e distanziate; > un profilato inferiore (24) trasversale rispetto alla direzione di avanzamento (FA) della pila (P) di fogli alle cui estremità sono fissate dette seconde piastre (5P); > un secondo elemento inferiore di supporto (5C) trasversale su cui detto profilato inferiore (24) è collegato in modo movibile per mezzo di almeno uno dei seguenti attuatori: detto almeno una attuatore inferiore (23A, 23B), detto almeno un secondo attuatore inferiore (27), detto almeno un ulteriore attuatore inferiore (25A, 25B).
  11. 11) Il separatore di pose come da rivendicazione 10, caratterizzato dal fatto di comprendere una pluralità di rulli di rinvio (17) trasversali, montati tra dette seconde piastre (5P) e formanti un secondo percorso chiuso per un secondo nastro trasportatore (5A).
  12. 12) Il separatore di pose come da rivendicazione 10, caratterizzato dal fatto che detto profilato inferiore (24) presenta una forma sostanzialmente ad “U” rovesciata ed è posizionato sopra a detto secondo elemento di supporto (5C).
  13. 13) Il separatore di pose come da rivendicazione 10 e/o 12, caratterizzato dal fatto che detto secondo elemento inferiore di supporto (5C) è un traversone le cui estremità passano attraverso detta seconda coppia di piastre (5P).
  14. 14) Il separatore di pose come da almeno una delle rivendicazioni 10, 12 e 13, caratterizzato dal fatto che le estremità di detto elemento inferiore di supporto (5C) sono fisse sul telaio (2) oppure scorrevoli in guide orizzontali (53).
  15. 15) Il separatore di pose come da almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto nastro trasportatore (3 A; 5 A) è movimentato da un motore elettrico (19; 21) ancorato su detta prima o seconda coppia di piastre (3P; 5P) di detto almeno un primo e rispettivamente secondo supporto inferiore (3; 5) .
  16. 16) Il separatore di pose come da almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto almeno un secondo mezzo di afferraggio superiore (9) comprende: > un secondo elemento superiore di supporto (9C) trasversale rispetto alla direzione di avanzamento (FA) della pila (P) di fogli; > un profilato superiore (34) trasversale fissato in modo movibile su detto secondo elemento superiore di supporto (9C) per mezzo di almeno uno dei seguenti attuatori: detto almeno una attuatore superiore (33A, 33B), detto almeno un secondo attuatore superiore (37), detto almeno un ulteriore attuatore superiore (35 A, 35B).
  17. 17) Il separatore di pose come da rivendicazione 16, caratterizzato dal fatto che detto profilato superiore (34) presenta una forma sostanzialmente ad “U” rivolta verso l’alto sulla cui superficie inferiore è fissato un secondo piatto inferiore (9 A) di contatto e di taglio.
  18. 18) Il separatore di pose come da almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere fine corsa superiori (31 A, 31B) per arrestare superiormente detto primo e secondo elemento superiore di supporto (7C, 9C); detti fine corsa (31 A, 31B) presentanti ciascuno un attacco superiore (31T) per detto almeno un attuatore principale (32A, 32B).
  19. 19) Il separatore di pose come da almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che ciascun attuatore di detta coppia di primi attuatori inferiori e superiori (23A, 23B; 33A, 33B) passa attraverso aperture di detto secondo elemento inferiore e rispettivamente superiore (5C; 9C); ciascun attuatore (23A, 23B; 33A, 33B) comprendente una estremità che fuoriesce da detto secondo elemento inferiore e rispettivamente superiore (5C; 9C) per collegarsi con attacchi (23T; 33T) per mezzo di snodi sferici (23N; 33N); le estremità opposte fuoriuscenti da detto secondo elemento inferiore e rispettivamente superiore (5C; 9C) per collegarsi a detto profilato inferiore e rispettivamente superiore (24; 34) per mezzo di ulteriori snodi sferici (23M; 33M).
  20. 20) Il separatore di pose come da almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto almeno un secondo attuatore inferiore e superiore (27; 37) è posizionato airintemo di detto secondo elemento inferiore e rispettivamente superiore (5C; 9C) e comprende una estremità collegata a detto secondo elemento inferiore e rispettivamente superiore (5C; 9C) per mezzo di snodi sferici (27N; 37N); l’altra estremità è collegata ad attacchi (27T; 37T) per mezzo di snodi sferici (27M; 37N); detti attacchi (27T; 37T) passanti attraverso una fenditura di detto secondo elemento inferiore e rispettivamente superiore (5C; 9C) per fissarsi su detto profilato inferiore e rispettivamente superiore (24; 34).
  21. 21) Il separatore di pose come da almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che ciascun attuatore di detta coppia di ulteriori attuatori inferiori e superiori (25A, 25B; 35A, 35B) passa attraverso aperture di detto secondo elemento inferiore e rispettivamente superiore (5C; 9C) e comprende una estremità collegata a detto secondo elemento inferiore e rispettivamente superiore (5C; 9C) per mezzo di snodi sferici (25N; 35N); l’estremità opposta fuoriesce da detto secondo elemento inferiore e rispettivamente superiore (5C; 9C) per collegarsi ad attacchi (25T; 35T) fissi sul profilato inferiore e rispettivamente superiore (24; 34) per mezzo di snodi sferici (25M; 35M).
  22. 22) Il separatore di pose come da almeno una delle rivendicazioni 1 a 9, caratterizzato dal fatto che detto almeno un secondo supporto inferiore (105) comprende: > elementi di appoggio inferiori (105S) associati lateralmente a detto telaio (2); > una prima traversa inferiore (124 A) fissata alle estremità su detti elementi di appoggio (105S) in modo movibile per mezzo di detto almeno un primo attuatore inferiore (121); > una seconda traversa inferiore (124B) su cui sono fissate una coppia di piastre (105P) distanziate tra cui sono posizionati detti rulli di rinvio (170) che formano un percorso per detto nastro trasportatore (5A); detta seconda traversa inferiore (124B) essendo fissata su detta prima traversa inferiore (124 A) in modo movibile per mezzo di detto almeno un primo attuatore inferiore (123A, 123B).
  23. 23) Il separatore di pose come da almeno una delle rivendicazioni 1 a 9, caratterizzato dal fatto che detto almeno un secondo mezzo di afferraggio superiore (109) comprende: > elementi di appoggio (109S) associati lateralmente a detto telaio (2); > ima prima traversa superiore (134A) fissata alle estremità su detti elementi di appoggio (109S) in modo movibile per mezzo di almeno detto almeno un primo attuatore superiore (131); > una seconda traversa superiore (134B) su cui è fissato un secondo piatto inferiore (109 A) di contatto e di taglio e fissata su detta prima traversa superiore (134A) in modo movibile per mezzo di detto almeno un primo attuatore superiore (133 A, 133B).
  24. 24) Il separatore di pose come da rivendicazione 22 e/o 23, caratterizzato dal fatto di comprendere coppie di attacchi inferiori e superiori (123H; 133H) passanti in fessure realizzate in detta seconda traversa inferiore e rispettivamente superiore (124B; 134B) e incernierate ad una estremità a detto almeno un primo attuatore inferiore e rispettivamente superiore (123A, 123B; 133A, 133B) per mezzo di un rispettivo giunto ruotante (123M; 133M); al’estremità opposta incernierate a detta seconda traversa inferiore e rispettivamente superiore (124B; 134B) per mezzo di un rispettivo giunto ruotante (123K; 133K) ed al centro incernierate su di una prolunga inferiore e rispettivamente superiore (103P; 105P) della prima traversa inferiore e rispettivamente superiore (124A; 134A) per mezzo di un giunto ruotante (123R; 133R).
  25. 25) Il separatore di pose come da rivendicazione 24, caratterizzato dal fatto che dette coppie di attacchi (123H; 133H) sono a forma di “L”.
  26. 26) Il separatore di pose come da almeno rivendicazione 22, 23 e/o 24, caratterizzato dal fatto che detta prima traversa inferiore e superiore (124A; 134A) è incernierata a detti elementi di appoggio (105S; 109S) tramite rispettivi giunti ruotanti laterali (125; 135N).
  27. 27) Il separatore di pose come da almeno una delle rivendicazioni 22 a 26, caratterizzato dal fatto che detto almeno un primo attuatore inferiore e superiore (123A, 123B; 133A, 133B) è incernierato a detta prima traversa inferiore e rispettivamente superiore (124A; 134A) per mezzo di un rispettivo giunto ruotante (123N; 133N).
  28. 28) Il separatore di pose come da almeno rivendicazione 22, 23 e/o 26, caratterizzato dal fatto che detti elementi di appoggio (105S; 109S) sono scorrevoli su guide orizzontali inferiori e rispettivamente superiori (153; 157) fissate lateralmente sul telaio (2).
  29. 29) Il separatore di pose come da almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere un meccanismo di regolazione per regolare la distanza reciproca tra detto almeno un primo supporto inferiore (3; 103) e detto almeno un secondo supporto inferiore (5; 105) e/o tra detto almeno un primo mezzo di afferraggio superiore (7; 107) e detto almeno un secondo mezzo di afferraggio superiore (9; 109); detto meccanismo di regolazione essendo di tipo meccanico oppure di tipo pneumatico o idraulico o simili.
  30. 30) Un separatore di pose comprendente almeno un primo supporto inferiore (3; 103) ed almeno un secondo supporto inferiore (5; 105) affiancati e distanziati; almeno un primo mezzo di afferraggio superiore (7; 107) e rispettivamente almeno un secondo mezzo di afferraggio superiore (9; 109) associati a ciascuno di detti almeno un primo e secondo supporto (3; 103; 5; 105) per afferrare rispettive parti di una pila (P) di fogli disponendo una di dette linee di taglio (T) tra detti almeno un primo e secondo supporto (3, 5; 103, 105) e tra detti almeno un primo e secondo mezzo di afferraggio (7, 9; 107, 109) caratterizzato dal fatto di comprendere un meccanismo di regolazione comandato manualmente oppure via software da un operatore per regolare la distanza reciproca tra detto almeno un primo supporto inferiore (3; 103) e detto almeno un secondo supporto inferiore (5; 105).
  31. 31) Il separatore di pose come da rivendicazione 30, caratterizzato dal fatto di comprendere un meccanismo di regolazione per regolare la distanza reciproca tra detto almeno un primo mezzo di afferraggio superiore (7; 107) e detto almeno un secondo mezzo di afferraggio superiore (9; 109).
  32. 32) Il separatore di pose come da rivendicazione 30 e/o 31, caratterizzato dal fatto che detti meccanismi di regolazione sono di tipo meccanico oppure di tipo pneumatico o idraulico o simili.
  33. 33) Il separatore di pose come da almeno una delle rivendicazioni 30 a 32, caratterizzato dal fatto che detti meccanismi di regolazione sono atti a traslare contemporaneamente entrambi detti supporti (3; 103; 5; 105), oppure entrambi detti mezzi di afferraggio superiori (7; 107; 9; 109), in modo da avvicinarli oppure allontanarli.
  34. 34) Il separatore di pose come da almeno una delle rivendicazioni 29 a 32, caratterizzato dal fatto che detti meccanismi di regolazione sono atti ad avvicinare od allontanare uno di detti supporti (3; 103; 5; 105), oppure uno di detti mezzi di afferraggio superiori (7; 107; 9; 109), rispetto all’altro che rimane fisso.
  35. 35) Il separatore di pose come da almeno una delle rivendicazioni 29 a 34, caratterizzato dal fatto che detti meccanismi di regolazione comprendono almeno una vite senza fine (45, 47; 151) la cui rotazione serve per regolare detta reciproca distanza.
  36. 36) Il separatore di pose come da almeno una delle rivendicazioni 29 a 35, caratterizzato dal fatto detto meccanismo di regolazione comprende: > almeno una vite senza fine motrice (45) libera di ruotare ad una estremità in almeno una staffa (45A) fissata sul telaio (2) ed ingranante con almeno una chiocciola (49B) fissata su detto primo elemento inferiore di supporto (3C); > almeno una vite senza fine condotta (47) con una filettatura opposta rispetto a detta vite senza fine motrice (45); detta senza fine condotta (47) essendo libera di ruotare su di almeno una staffa (47A) fissata sul telaio (2) ed ingranante con almeno una chiocciola (47B) fissata su detto secondo elemento inferiore di supporto (5C); > un giunto di collegamento (49) che serve per collegare detta una vite motrice (45) e detta vite condotta (47); > un attivatore (41) montato su detto almeno un primo supporto (3) e collegato a detta vite motrice (45); > una prima ed ima seconda coppia di guide prismatiche orizzontali (51 ; 53) fisse sul telaio (2) e su cui scorrono le estremità di detto primo elemento (3C) e rispettivamente di detto secondo elemento (5C).
  37. 37) Il separatore di pose come da rivendicazione 36, caratterizzato dal fatto di comprendere una coppia di detto meccanismo di regolazione su ciascun lato di detto telaio (2) ed un sistema di trasmissione (55) per trasmettere il moto da un meccanismo all’altro, come per esempio un sistema di trasmissione a catena (55) o altro.
  38. 38) Il separatore di pose come da rivendicazione 36, caratterizzato dal fatto che detto attivatore (41) è un motorino elettrico oppure una manovella o altro.
  39. 39) Il separatore di pose come da almeno una delle rivendicazioni 29 a 35, caratterizzato dal fatto che detti meccanismi di regolazione comprendono: > viti inferiori e superiori (151; 171) su ciascun lato del telaio (2); > rispettive chiocciole (151B; 171B) fissate su ciascun elemento scatolare inferiore e superiore (105S; 109S) entro cui ingrana la rispettiva di dette viti inferiori o rispettivamente superiori (151; 171); > un motorino inferiore e superiore (151M; 171M) che serve ad attivare dette viti inferiori e superiori (151; 171) per mezzo di una rispettiva catena trasversale (151C; 171C) ed un relativo pignone.
  40. 40) Un separatore di pose comprendente almeno un primo supporto inferiore (3; 103) ed almeno un secondo supporto inferiore (5; 105) affiancati e distanziati; almeno un primo mezzo di afferraggio superiore (7; 107) e rispettivamente almeno un secondo mezzo di afferraggio superiore (9; 109) associati a ciascuno di detti almeno un primo e secondo supporto (3; 103; 5; 105) per afferrare rispettive parti di una pila (P) di fogli disponendo una linea di taglio (T) di detta pila (P) tra detti almeno un primo e secondo supporto (3, 5; 103, 105) e tra detti almeno un primo e secondo mezzo di afferraggio (7, 9; 107, 109) caratterizzato dal fatto di comprendere rispettive controlame (59, 60) posizionate trasversalmente su detto almeno un primo e rispettivamente secondo supporto inferiore (3; 103; 5; 105) per definire in modo più preciso detta linea di taglio (T) e migliorare la troncatura di detta linea di taglio (T).
  41. 41) Il separatore di pose come da rivendicazione 40, caratterizzato dal fatto che dette controlame (59, 60) sono realizzate con rispettive barre a “L” capovolte.
  42. 42) Il separatore di pose come da rivendicazione 40 e/o 41, caratterizzato dal fatto che dette controlame (59, 60) sono regolabili in altezza. 43) separatore di pose come da almeno una delle rivendicazioni 40 a 42, caratterizzato dal fatto che dette controlame (59, 60) sono registrabili verticalmente in un supporto (59 A, 60A) fissato su detto almeno un primo e rispettivamente secondo supporto inferiore (3; 5) tramite rispettive viti filettate (59B, 60B) . 44) Il separatore di pose come da almeno una delle rivendicazioni 40 a 42, caratterizzato dal fatto comprendere un primo ed un secondo piatto inferiore (7 A; 9A) di contatto e di taglio per la pila (P) di fogli, associati a detti primo e rispettivamente a secondo mezzo di afferraggio (7; 9; 107; 109) e la cui distanza reciproca può essere regolata in modo manuale oppure con attuatoli automatici, pneumatici o idraulici o comunque motorizzati, in modo da lavorare il più vicino possibile a detta linea di taglio (T) da rompere. 45) Il separatore di pose come da rivendicazione 44, caratterizzato dal fatto che detti primo e secondo piatto inferiore (7A; 9A) sono composti da una pluralità di tavole (10). 46) Il separatore di pose come da rivendicazione 44 e/o 45, caratterizzato dal fatto di comprendere una pluralità di manopole (10A) montate distanziate su di un bordo (7B, 9B) di detti primo e secondo mezzo di afferraggio (7, 9; 107; 109); dette manopole (10A) comprendenti viti (10V) che si avvitano in una boccola di guida (10B) fissa su detto bordo (7B, 9B) e ad una chiocciola (10C) su cui è fissata una squadra (10S) trasversale; su detta squadra (10S) è avvitata lestremità di dette tavole (10) per mezzo di viti di bloccaggio (10F). 47) Il separatore di pose come da rivendicazione 46, caratterizzato dal fatto di comprendere guide di supporto (10U) posizionate longitudinalmente per le estremità di ciascuna tavola (10) e bloccate sulla superficie inferiore di detto mezzo di afferraggio (7, 9; 107, 109) per mezzo di viti di bloccaggio (10Z). 48) Il separatore di pose come da rivendicazione 47, caratterizzato dal fatto che dette guide di supporto ( 10U) sono a doppio T. 49) Il separatore di pose come da almeno una delle rivendicazioni 45 a 47, caratterizzato dal fatto che detti piatti (7 A, 9 A) o dette tavole (10) sono sagomate in modo da adattarsi alla forma di dette impronte (S1-S3) o di dette linee di taglio (T) in lavorazione. 50) Un metodo per separare o tagliare una pila (P) di fogli comprendenti linee di taglio (T) trasversali e sovrapposte, caratterizzato dal fatto di comprendente le seguenti fasi: > alimentare detta pila (P) di fogli su un primo supporto (3; 103) secondo una direzione di alimentazione (FA) e successivamente su secondi supporti (5; 105) affiancati e distanziati da detti primi supporti (3; 103); > compattare o bloccare la pila (P) di fogli su detto primo supporto (3; 103) e secondo supporto (5; 105) tramite primi mezzi di afferraggio (7; 107) e rispettivamente secondi mezzi di afferraggio (9; 109), in modo che una di dette linee di taglio (T) sia posizionata tra detto primo supporto (3; 103) e detto secondo supporto (5; 105) e tra detto primo mezzo di afferraggio (7; 107) e detto secondo mezzo di afferraggio (9; 109); > muovere verticalmente detto secondo supporto (5; 105) assieme a detto secondo mezzo di afferraggio (9; 109) per rompere la linea di taglio (T) posizionata tra i suddetti primi e secondi elementi perpendicolarmente alla direzione di alimentazione (FA) della pila (P) di fogli; > muovere alternativamente in direzione trasversale rispetto alla direzione di alimentazione (FA) della pila (P) di fogli il secondo supporto (5; 105) assieme al relativo secondo mezzo di afferraggio (9; 109); > far avanzare la pila (P) di fogli per rompere linee di taglio (T) successive. 51) Il metodo come da rivendicazione 50, caratterizzato dal fatto che la fase di movimentazione in verticale di detto secondo supporto (5; 105) assieme a detto secondo mezzo di afferraggio (9; 109) è realizzata traslando verticalmente detto secondo supporto (5; 105) e detto secondo mezzo di afferraggio (9; 109), cioè muovendo contemporaneamente le loro estremità. 52) Il metodo come almeno da rivendicazione 50, caratterizzato dal fatto che la fase di movimentazione in verticale di detto secondo supporto (5; 105) assieme a detto secondo mezzo di afferraggio (9; 109) è realizzata con un movimento a forbice di detto secondo supporto (5; 105) assieme a detto secondo mezzo di afferraggio (9; 109), cioè muovendo alternativamente le loro estremità. 53) Il metodo come da almeno una delle rivendicazioni 50 a 52, caratterizzato dal fatto che la fase di movimentazione in trasversale avviene contemporaneamente oppure in successione alla fase di movimentazione verticale. 54) Il metodo come da rivendicazione 50, caratterizzato dal fatto di comprendere una fase in cui detto secondo supporto (5; 105) è spinto in avanti lungo la direzione di alimentazione (FA) della pila (P) di fogli assieme a detto secondo mezzo di afferraggio (9; 109) con un movimento traslatorio oppure con un movimento a forbice. 55) Il metodo come da almeno ima delle rivendicazioni 50 a 54, caratterizzato dal fatto detta fase di spinta in avanti è attivata contemporaneamente oppure in successione oppure ancora in alternativa alla suddetta fase di movimentazione in verticale. 56) Il metodo come da almeno una delle rivendicazioni 50 a 55, caratterizzato dal fatto detta fase di spinta in avanti è attivata contemporaneamente oppure in successione oppure ancora in alternativa alla suddetta fase di movimentazione in trasversale. 57) Il metodo come da almeno una delle rivendicazioni 50 a 56, caratterizzato dal fatto di comprendere una fase iniziale per regolare la distanza tra detto primo e detto secondo supporto (3, 5; 103; 105). 58) Il metodo come da almeno una delle rivendicazioni 50 a 57, caratterizzato dal fatto di comprendere una fase iniziale per regolare la distanza tra detto primo mezzo di afferraggio (7; 107) e detto secondo mezzo di afferraggio (9; 109). 59) Il metodo come da almeno una delle rivendicazioni 50 a 58, caratterizzato dal fatto di comprendere una ulteriore fase iniziale per regolare la distanza tra primi e secondi piatti inferiori (7A, 9A) di contatto e di taglio per la pila (P) di fogli associati in modo registrabile su detto primo e rispettivamente secondo mezzo di afferraggio (7; 107; 9; 109). 60) 11 metodo come da almeno una delle rivendicazioni 50 a 58, caratterizzato dal fatto di comprendere una ulteriore fase iniziale per regolare contro lame sostituibili (59, 60) posizionate trasversalmente su detto almeno un primo e rispettivamente secondo supporto inferiore (3; 103; 5; 105) per definire in modo più preciso detta linea di taglio (T) e migliorare la troncatura di detta linea di taglio (T).
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