ITFI20030056U1 - Gruppo goffratore per materiali nastriformi, in particolare ma non esclusivamente per la realizzazione di prodotti cartacei multivelo - Google Patents

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Description

“GRUPPO GOFFRATORE PER MATERIALI NASTRIFORMI, IN PARTICOLARE MA NON ESCLUSIVAMENTE PER LA REALIZZAZIONE DI PRODOTTI CARTACEI MULTIVELO”
La presente innovazione si riferisce ad un dispositivo per la goffratura di materiali nastriformi quali tipicamente veli di carta, carta-tissue e simili, per la realizzazione di prodotti multivelo, ad esempio tovaglioli o fazzoletti, costituiti da due o più veli goffrati ed accoppiati.
Nella produzione dei manufatti appena menzionati, l’operazione di goffratura serve a incrementare la voluminosità c la morbidezza del prodotto finito, migliorandone la capacità di assorbimento dei liquidi e conferendo ad esso un’estetica più gradevole, grazie alla decorazione che i punti di goffratura sono in grado di comporre sulla superficie del materiale.
Nella tecnica nota, la goffratura viene realizzata secondo varie modalità che prevedono il passaggio del materiale nastriforme in una gola di laminazione definita tra due cilindri controrotanti. In una di tali modalità, detta “punta-piano”, uno dei due cilindri è provvisto di una distribuzione di protuberanze radiali , costituenti le punte di goffratura. L’altro cilindro presenta invece una superficie liscia. L’altezza della gola di laminazione, legata alla distanza radiale tra i cilindri, è opportunamente dimensionata in rapporto allo spessore del materiale sotto trattamento, in modo che quest’ultimo venga pressato dalle punte di un cilindro contro la superficie piana dell’altro, realizzando così la goffratura.
La reazione radiale che i due cilindri esercitano scambievolmente si scarica evidentemente tra le punte e l’area da esse interessata sulla superficie dell’altro cilindro, dando luogo pertanto a pressioni specifiche molto elevate. I due cilindri vanno pertanto incontro ad un’usura relativamente rapida, con conscguente aumento di altezza della gola di laminazione c progressivo deterioramento dell’azione di goffratura. Si deve tenere presente al riguardo che, trattando un materiale come la carta-tissue, le dimensioni in gioco sono molto ridotte, per cui anche un’usura minima è in grado di compromettere l’efficacia del risultato.
Lo smontaggio dei cilindri, di dimensioni notevoli, e il loro ripristino alla condizione originaria sono operazioni estremamente problematiche, laboriose e costose, comportando in particolare l’esecuzione di accurati trattamenti di finitura superficiale. Sono stati perciò proposti dei gruppi goffratori dotati di un sistema di regolazione della distanza radiale tra i cilindri, atto a consentire il recupero dell’eccesso di gioco che progressivamente va a determinarsi a seguito dell’usura.
In particolare, secondo quanto descritto nella pubblicazione di brevetto europeo n. 1080876, sono stati proposti cilindri dotati di estremità a struttura scomponibile. In estrema sintesi, ciascuna di dette strutture di estremità prevede, tra il montante di supporto ed il corpo vero e proprio del cilindro, un elemento anulare, definente internamente una sede troncoconica entro cui si impegna una corrispondente porzione formata da detto corpo, ed esternamente una superficie cilindrica cooperante con l’altro cilindro del gruppo. Attraverso un dispositivo di regolazione comprendente viti operanti assialmente sulla porzione troncoconica del cilindro, è possibile controllare il posizionamento assiale relativo tra detto corpo e l’elemento anulare, in modo da ridurre l’altezza della gola di laminazione, quando richiesto per il recupero del gioco.
La soluzione appena descritta permette in effetti di prolungare sensibilmente la vita utile dei cilindri, poiché grazie al recupero del gioco il gruppo può continuare ad operare con la massima efficienza anche al crescere progressivo dell’usura. Tuttavia, tale risultato viene raggiunto a prezzo di una notevole complicazione strutturale dei cilindri, per cui si ha un gruppo goffratore più costoso e di manutenzione più problematica.
Lo scopo della presente innovazione è pertanto quello di fornire un nuovo gruppo goffratore per materiali nastriformi, in particolare ma non esclusivamente per la realizzazione di prodotti cartacei multivelo, il quale consenta una accurata regolazione dell’altezza della gola di laminazione definita tra i due cilindri controrotanti, per mezzo di una soluzione di gran lunga più semplice rispetto a quella nota a cui si è sopra fatto riferimento.
Tale scopo viene raggiunto dal gruppo goffratore secondo la presente innovazione, comprendente una gabbia di supporto ed una coppia di cilindri ad assi paralleli e controrotanti, supportati da detta gabbia in modo da definire tra di essi una gola di laminazione, caratterizzato dal fatto che ciascuno di detti cilindri comprende una coppia di sezioni troncoconiche di estremità, aventi conicità concordi sullo stesso cilindro ed opposte tra un cilindro e l’altro, le sezioni essendo coniugate a due a due tra i cilindri e contrastando radialmente tra loro con un certo grado di precarico, e dal fatto di comprendere mezzi di controllo del posizionamento assiale di almeno uno dei cilindri, per cui ad una variazione del posizionamento assiale risponde un avvicinamento radiale tra i cilindri e una conseguente variazione di altezza della gola.
L'innovazione verrà ora illustrata in maggior dettaglio con la descrizione che segue di una sua forma realizzativa, fatta a titolo esemplificativo e non limitativo, con riferimento alla figura 1 annessa, che mostra schematicamente in sezione assiale un gruppo goffratore secondo la presente innovazione.
Con riferimento a detta figura, un gruppo goffratore punta-piano secondo rinnovazione comprende una coppia di cilindri 1, 2 supportati girevolmente da una gabbia 3. La configurazione di massima del gruppo corrisponde a quella tradizionale, con i due cilindri sovrapposti in modo da definire una gola di laminazione G lungo una generatrice di tangenza reciproca. Altrettanto tradizionale è il sistema di azionamento dei cilindri, non rappresentato nella figura.
Il cilindro inferiore 1 offre alla gola di laminazione G una superficie liscia, mentre il cilindro superiore 2 rappresenta il vero e proprio cilindro goffratore, recando una distribuzione di punte di goffratura 4. Entrambi i cilindri presentano rispettivi tronconi di albero lb, 2b, aggettanti assialmente dal corpo vero e proprio la, 2a e girevolmente sostenuti da montanti 3a della gabbia 3, attraverso cuscinetti volventi 5 disposti entro sedi 6. Tuttavia, secondo rinnovazione, uno dei due cilindri, nell’esempio il cilindro superiore 2, è supportato in modo assialmente fisso, mentre il posizionamento dell’altro cilindro 1 lungo il proprio asse può essere variato.
Infatti, il montaggio di ciascun troncone la sul corrispondente montante 3a prevede una coppia di anelli di fermo 7, impegnati ma non bloccati entro la sede 6, definendo rispettivi spallamenti 7a su cui riscontra, ai due lati, l’anello esterno del cuscinetto 5, a sua volta non bloccato entro la sede 6. Alla estremità opposta rispetto agli spallamenti 7a, disposta esternamente alla sede 6, gli anelli presentano inoltre rispettivi labbri perimetrali 7b, aggettanti radialmente ad una certa distanza dal montante 3a. Quest’ultimo e i labbri 7a sono collegati da elementi filettati 8, schematizzati attraverso i relativi assi, distribuiti in modo equidistanziato lungo il perimetro dei labbri. Il collegamento c tale che l’avvitamento coordinato degli elementi filettati c in grado di controllare il posizionamento assiale degli anelli 7, e con essi dei cuscinetti 5 e quindi dell’intero cilindro inferiore 1.
Tornando ai cilindri 1, 2, il corpo la, 2a di ciascuno di essi presenta sezioni di estremità le, ld, 2c, 2d di forma troncoconica, coniugate a due a due e contrastanti radialmente l’una sull’altra con un certo grado di precarico. Più precisamente, con riferimento alla configurazione deH’escmpio, il cilindro inferiore 1 presenta all’estremità destra (vista come in figura) una sezione le di diametro crescente a partire da quello del corpo la, fino al bordo oltre il quale aggetta il relativo troncone lb. Corrispondentemente, il corpo 2a del cilindro superiore 2 presenta una sezione 2c di rastrematura uguale ed opposta, cioè di diametro decrescente verso l’estremità. In questo secondo caso, la sezione di estremità si stacca dalla superfìcie operativa del relativo corpo con un gradino, ciò essendo evidentemente necessario per garantire un idoneo distanziamento tra le superfici operative dei due cilindri, cioè quelle che definiscono la gola di laminazione G. All’altra estremità, due sezioni troncoconiche ld, 2d si coniugano tra loro in modo analogo, il cilindro inferiore 1 e quello superiore 2 esibendo stavolta, rispettivamente, un diametro decrescente e crescente andando verso il bordo estremo del corpo.
Il normale funzionamento del gruppo goffratore secondo l’innovazione è del tutto convenzionale. I due cilindri 1 e 2 ruotano in verso opposto con le sezioni troncoconiche le, 2c, ld, 2d che si mantengono in reciproco contatto. Tuttavia, quando per effetto dell’usura la gola di laminazione G inizia ad eccedere in altezza, compromettendo l’efficacia del risultato, si agisce sugli elementi filettati 8 per comandare uno spostamento assiale del cilindro inferiore 1, nel caso in questione da sinistra verso destra. Alla traslazione assiale delle sezioni troncoconiche le, ld del cilindro inferiore risponde, con il parziale rilascio del precarico iniziale, una traslazione verso il basso delle sezioni coniugate 2c, 2d del cilindro superiore, e un conseguente avvicinamento radiale tra le superfici operative dei due cilindri 1, 2 a conferire nuovamente l’altezza voluta alla gola G.
Gli spostamenti sopra descritti, pur se delineati in modo macroscopico, sono in realtà di natura sostanzialmente micrometrica. L’operazione potrà pertanto essere ripetuta più volte, finché il grado di usura sarà tale da impedire qualsiasi recupero del gioco, e si dovrà quindi inevitabilmente procedere allo smontaggio dei cilindri per il loro ripristino.
Da quanto sopra emerge chiaramente come l’obiettivo di consentire una precisa regolazione della distanza radiale dei due cilindri del gruppo goffratore, al fine di recuperare l’eccesso di gioco causato dall’usura, venga raggiunto con una soluzione di gran lunga più elementare rispetto a quella offerta dalla tecnica nota e menzionata nella parte introduttiva. Infatti, la struttura di un singolo cilindro non prevede parti scomponibili e/o reciprocamente mobili, ed c quindi molto più semplice ed economica da realizzare. In pratica, rispetto ad un normale gruppo senza possibilità di regolazione, il gruppo secondo l’innovazione richiede unicamente la realizzazione delle sezioni troncoconiche, e il montaggio mobile assialmente di imo dei due cilindri, caratteristiche conseguibili a mezzo di lavorazioni cd espedienti costruttivi di relativa banalità. Anche dal punto di vista operativo, la soluzione qui proposta si segnala per semplicità, economia ed affidabilità.
L’innovazione è stata descritta con riferimento alla sua configurazione di massima, i dettagli costruttivi non specificati essendo ovvi per un tecnico del settore. In particolare, l’angolo di apertura delle sezioni troncoconiche verrà scelto in funzione delle specifiche circostanze di utilizzo, soprattutto in rapporto alla dimensioni dei cilindri ed alle caratteristiche dei mezzi di controllo del posizionamento assiale. Un angolo di semiapertura del cono attorno ai 5° sarà comunque compatibile con i dimensionamenti più tipici dei gruppi adottati nel settore a cui si è fatto riferimento.
L'innovazione non è peraltro limitata alla forma realizzativa sopra descritta ed illustrata, ma ne comprende qualsiasi variante di esecuzione. In particolare, un risultato equivalente potrà essere ottenuto con anche (o soltanto) il cilindro superiore mobile assialmente, e con le sezioni troncoconiche sistemate in modo speculare rispetto alla disposizione della forma realizzativa illustrata,. Anche i mezzi di controllo del posizionamento assiale potranno adottare espedienti costruttivi diversi da quelli esemplificati con gli anelli 7 e le viti di regolazione 8.

Claims (6)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Gruppo goffratore comprendente una gabbia di supporto ed una coppia di cilindri ad assi paralleli c controrotanti, supportati da detta gabbia in modo da definire tra di essi una gola di laminazione, caratterizzato dal fatto che ciascuno di detti cilindri comprende una coppia di sezioni troncoconiche di estremità, aventi conicità orientate in modo concorde sullo stesso cilindro ed in modo opposto tra un cilindro e l’altro, le sezioni essendo coniugate a due a due tra i cilindri e contrastando radialmente tra loro con un certo grado di precarico, e dal fatto di comprendere mezzi di controllo del posizionamento assiale di almeno uno di detti cilindri, per cui ad una variazione di detto posizionamento risponde un avvicinamento radiale tra detti cilindri e una conseguente variazione di altezza di detta gola.
  2. 2. Gruppo secondo la rivendicazione 1, in cui uno di detti cilindri offre a detta gola di laminazione una superficie liscia, mentre l’altro cilindro reca una distribuzione di punte di goffratura, detti mezzi di controllo operando sul cilindro a superficie liscia.
  3. 3. Gruppo secondo la rivendicazione 2, in cui detti cilindri comprendono rispettivi corpi definenti le vere e proprie supcrfici operative e tronconi di albero estendentisi assialmente, sui quali opera la connessione girevole a detta gabbia, dette sezioni troncoconiche essendo definite alle estremità assiali di detti corpi.
  4. 4. Gruppo secondo la rivendicazione 3, in cui detto cilindro a superficie liscia presenta due sezioni troncoconiche di diametro rispettivamente crescente e decrescente a partire da detta superficie e verso le estremità, e detto cilindro di goffratura presenta due sezioni troncoconiche di rastrematura uguale ed opposta rispetto alle sezioni troncoconiche di detto cilindro a superficie liscia, c che si staccano dalla superficie operativa del relativo corpo con un gradino di altezza sostanzialmente corrispondente a detta gola di laminazione.
  5. 5. Gruppo secondo la rivendicazione 3 o 4, in cui detti mezzi di controllo del posizionamento assiale di un cilindro comprendono, per ciascun troncone di albero, ima coppia di anelli di fermo, impegnati ma non bloccati entro una sede ricavata su un montante di detti gabbia, definenti rispettivi spallamenti su cui riscontra, ai due lati, l’anello esterno di un cuscinetto su cui è montato detto troncone ed a sua volta impegnato ma non bloccato entro detta sede, detti anelli presentando inoltre all’estremità opposta rispetto agli spallamenti, disposta esternamente a detta sede, rispettivi labbri perimetrali aggettanti radialmente ad una certa distanza da detto montante, detti mezzi di controllo comprendendo inoltre elementi filettati estendentisi tra detti labbri e detto montante, per cui l’avvitamento coordinato di detti elementi filettati è in grado di controllare il posizionamento assiale di detti anelli, e con essi dei relativi cuscinetti e quindi dell’intero cilindro.
  6. 6. Gruppo goffratore per materiali nastriformi, in particolare ma non esclusivamente per la realizzazione di prodotti cartacei multivelo sostanzialmente come sopra descritto ed illustrato con riferimento al disegno annesso.
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