ITBS20110128A1 - Attuatore telescopico, in particolare per piani di appoggio o sedute regolabili in altezza - Google Patents

Attuatore telescopico, in particolare per piani di appoggio o sedute regolabili in altezza Download PDF

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ITBS20110128A1
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IT
Italy
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telescopic
hollow shaft
actuator
base
telescopic element
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IT000128A
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Guido Michael Castoldi
Andrea Naboni
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Guido Michael Castoldi
Andrea Naboni
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Description

Titolo: Attuatore telescopico, in particolare per piani di appoggio o sedute regolabili in altezza
Campo dell'invenzione
La presente invenzione si riferisce ad un attuatore telescopico, e più in dettaglio si riferisce ad un attuatore telescopico in particolare per piani di appoggio o sedute regolabili in altezza, specialmente per il settore nautico e caravan.
Stato dell'arte
Tipicamente, alcuni veicoli, come ad esempio camper, caravan, roulotte, e simili, così come anche molte imbarcazioni, qui di seguito generalmente indicati come "mezzi di trasporto con spazi abitativi ristretti", sono arredati in modo da poter sfruttare al meglio gli spazi disponibili al loro interno, ovvero in modo tale da garantire alle persone ospitate a bordo una certa comodità nello svolgere le tipiche azioni quotidiane, pur essendo gli spazi a disposizione ridotti rispetto a quelli solitamente presenti in una normale abitazione.
Sono noti alcuni attuatori, meccanici o pneumatici, la cui funzione è quella di consentire la regolazione dell'altezza di una superficie piana, come ad esempio di un tavolino, da utilizzare come piano di appoggio per varie attività da eseguire all'interno di tali mezzi di trasporto, come ad esempio consumare i pasti o analizzare carte di viaggio.
Tradizionalmente si utilizzano dispositivi attuatori anche per ottenere la regolazione in altezza di sedute o divani su imbarcazioni, caravan, camper, RV, ecc..
Ad esempio, il brevetto coreano pubblicato con numero KR 570115 (Bl) descrive un attuatore meccanico per il sollevamento di un piano di appoggio. L'attuatore è fornito di un motore elettrico e di una cremagliera lineare che si sviluppa in senso verticale; il piano di appoggio è solidale alla cremagliera e si muove con questa fino all'altezza desiderata.
Questa soluzione ha lo svantaggio di necessitare di una struttura particolarmente complessa per permettere il funzionamento della cremagliera. Inoltre la struttura è ingombrante e questo aspetto non è trascurabile nel settore nautico o dei caravan.
Il brevetto statunitense pubblicato con numero US 5,850,713 descrive un attuatore idraulico per sollevare ed abbassare dispositivi come un'antenna, comprendente un sistema di cilindro multi-stadio composto da una pluralità di unità collegate in modo telescopico. Questo attuatore ha lo svantaggio di essere idraulico; non è esente da complicazioni strutturali dovute alla necessità di avere spazi da riempire con olio in pressione, almeno una pompa di circolazione dell'olio e guarnizioni. Un altro svantaggio consiste poi nel fatto di dover predisporre il pavimento del mezzo di trasporto con una nicchia per l'ancoraggio del dispositivo stesso.
Molti degli inconvenienti descritti sopra sono riscontrabili anche in settori diversi da quelli dei veicoli e delle imbarcazioni. Anche i tradizionali attuatori lineari utilizzati in ambito civile e industriale per il supporto di oggetti risultano spesso ingombranti, pesanti e complicati nella struttura.
Sommario dell'invenzione
Gli inventori hanno notato che è pertanto necessario fornire un dispositivo attuatore per il supporto di oggetti in grado di risolvere gli inconvenienti delle soluzioni tradizionali. In particolare nel settore dei caravan e nautico è opportuno disporre di un attuatore che consenta di regolare in altezza i piani di appoggio o altri elementi presenti nei mezzi di trasporto contraddistinti da spazi abitativi ristretti, ad esempio sedute, poltrone o divani, che sia al tempo stesso pratico e che non abbia bisogno di spazi operativi considerevoli, in modo da ridurre al minimo il suo ingombro quando non utilizzato, senza dover danneggiare o modificare il pavimento del mezzo di trasporto stesso.
Di conseguenza, gli inventori hanno affrontato il problema di fornire un dispositivo attuatore atto a risolvere i problemi sopra citati.
In un primo aspetto la presente invenzione concerne pertanto un attuatore per il supporto di oggetti secondo la rivendicazione 1.
In particolare la presente invenzione concerne un attuatore telescopico comprendente una base stazionaria, fissabile al pavimento di un veicolo o un'imbarcazione o ad un'equivalente struttura di sostegno, uno o più elementi telescopici movibili verticalmente rispetto a detta base per il supporto di un oggetto a diverse altezze, e mezzi di azionamento degli elementi telescopici. I mezzi di azionamento comprendono un albero cavo supportato sulla base stazionaria con il proprio asse longitudinale verticale, sul quale ruota in risposta ad una coppia impartita in seguito ad un comando dell'utente. Gli elementi telescopici sono alloggiati nell'albero cavo, coassiali tra loro e con l'albero stesso, in modo estraibile. L'elemento telescopico più esterno è accoppiato all'albero cavo con un accoppiamento a vite e l'elemento telescopico più interno è bloccato in rotazione; i rimanenti elementi telescopici sono accoppiati ciascuno al precedente per mezzo di un accoppiamento a vite.
Il tecnico del settore comprenderà che la base dell'attuatore è pure fissabile ad una struttura di sostegno verticale e in questa circostanza gli elementi telescopici si estendono orizzontalmente. In altri termini, 1'attuatore secondo la presente invenzione è utilizzabile senza alcuna modifica per movimentare oggetti in verticale o in orizzontale.
In una forma di realizzazione comprendente un solo elemento telescopico quest'ultimo è bloccato in rotazione.
Nell'ambito della presente invenzione con l'espressione elemento telescopico precedente si identifica l'elemento telescopico immediatamente più esterno rispetto all'elemento telescopico considerato; in altre parole si identifica l'elemento telescopico esterno che calza sull'elemento considerato, che risulta immediatamente più interno. Analogamente, con l'espressione elemento telescopico successivo si identifica l'elemento telescopico immediatamente più interno rispetto all'elemento telescopico considerato.
Vantaggiosamente la configurazione degli elementi telescopici è la seguente: l'elemento telescopico più esterno è quello avente la maggiore estensione in sezione trasversale e i rimanenti elementi telescopici sono in esso contenuti progressivamente uno dentro all'altro, avendo estensioni in sezione trasversale decrescenti. In altre parole gli elementi telescopici traslano in direzione longitudinale (verticale) progressivamente, ovvero l'elemento telescopico più interno, che è anche l'elemento telescopico avente la minore estensione trasversale, è destinato a raggiungere la massima distanza dalla base dell'attuatore; l'albero cavo ruota rispetto alla base dell'attuatore, ma non trasla rispetto ad essa.
Un vantaggio risiede nel fatto che a parità di ingombro verticale 1'attuatore secondo la presente invenzione consente di ottenere escursioni maggiori rispetto ai tradizionali attuatori, specialmente quelli usati nel settore caravan e nautico, grazie al fatto che 1'attuatore è dotabile del numero necessario di elementi telescopici (uno, due, tre, quattro, ecc.). A parità di escursione massima ottenibile, 1'attuatore secondo la presente invenzione ha ingombri in altezza minori rispetto agli attuatori tradizionali e questo consente di evitare lunghi e costosi lavori di adattamento delle strutture di sostegno preesistenti, specialmente i pavimenti dei veicoli o delle imbarcazioni.
Preferibilmente nella configurazione completamente ritratta gli elementi telescopici occupano uno spazio in altezza minimo, avente lunghezza pari all'estensione longitudinale dell'albero cavo e della base.
Vantaggiosamente gli elementi telescopici si estendono progressivamente a partire da quello più interno, che raggiunge la posizione più distante dalla base. Questo significa che l'elemento telescopico più esterno, che è anche il più pesante, resta prossimale alla base dell'attuatore. La distribuzione dei pesi è quindi ottimale rispetto a quanto riscontrabile con gli attuatori tradizionali.
Preferibilmente ciascun elemento telescopico è cilindrico e cavo. Sulla relativa superficie esterna è ricavata una filettatura che si estende sostanzialmente per tutta la lunghezza dell'elemento telescopico. In corrispondenza della relativa superficie interna gli elementi telescopici, eventualmente tranne quello più interno, comprendono almeno una porzione filettata per l'impegno con una corrispondente filettatura esterna dell'elemento telescopico internamente accoppiato. La porzione internamente filettata può avere un'estensione longitudinale ridotta rispetto all'estensione longitudinale dell'elemento telescopico, ad esempio pari a 1/10, oppure può estendersi per tutta la sua lunghezza. La filettatura interna è preferibilmente ricavata su una boccola calettata nell'elemento telescopico. In altre parole gli elementi telescopici si configurano come viti innestate una nell'altra. L'accoppiamento a vite tra gli elementi telescopici consente di trasformare il movimento rotatorio attorno all'asse longitudinale comune degli elementi in movimento traslatorio verticale, come verrà descritto.
Nella forma di realizzazione preferita della presente invenzione, ciascun elemento telescopico comprende, in corrispondenza della propria estremità prossimale alla base, almeno un elemento di finecorsa che impedisce il disimpegno rispetto all'elemento telescopico precedente. L'elemento di finecorsa evita la fuoriuscita degli elementi telescopici rispetto agli elementi telescopici precedenti durante il funzionamento dell'attuatore, quando gli elementi telescopici vengono estesi.
Più preferibilmente ciascun elemento telescopico comprende, in corrispondenza della propria estremità distale rispetto alla base, un restringimento di sezione contro il quale si porta in battuta l'elemento di finecorsa dell'elemento telescopico ad esso successivo. Il restringimento di sezione è preferibilmente ottenuto con una boccola, oppure un anello o ancora è uno spallamento interno dell'elemento telescopico, ottenuto in fase di produzione .
Gli elementi telescopici possono essere realizzati in materiali diversi, a seconda delle applicazioni. Ad esempio sono realizzati in metallo quando destinati a sostenere pesi elevati, come una divano o poltrone; sono realizzati in plastica per il supporto di oggetti leggeri quali, ad esempio, piani di appoggio, tavolini, mensole, antenne, ecc.. Ad esempio materiali adatti allo scopo sono la plastica ABS o il polipropilene, l'acciaio, l'ottone, 1'alluminio.
Preferibilmente anche l'albero cavo comprende almeno una porzione internamente filettata per l'impegno con la corrispondente filettatura esterna dell'elemento telescopico più esterno.
L'albero cavo ha preferibilmente sezione trasversale circolare. In alternativa può essere realizzato con sezione trasversale poligonale, ad esempio quadrata, esagonale, ecc.; la filettatura interna è in questa circostanza ricavata su una boccola accoppiata alla superficie interna dell'albero cavo.
In una forma di realizzazione preferita la porzione internamente filettata è ricavata su una boccola calettata internamente all'albero cavo. Preferibilmente l'albero cavo comprende, in corrispondenza della propria estremità distale rispetto alla base dell'attuatore, un restringimento di sezione contro il quale si porta in battuta l'elemento di finecorsa dell'elemento telescopico più esterno.
Nella forma di realizzazione preferita dell'invenzione l'attuatore comprende un involucro esterno formato da una pluralità di elementi di copertura telescopici, il primo dei quali è solidale alla base dell 'attuatore o alla struttura esterna di sostegno, ad esempio il pavimento del veicolo/imbarcazione, e l'ultimo dei quali è solidale all'elemento telescopico più interno, per accoppiamento diretto o per interposizione dell'oggetto supportato, ad esempio il piano di appoggio o la seduta; gli elementi di copertura telescopici sono bloccati in rotazione e impediscono la rotazione dell'elemento telescopico più interno e dell'oggetto supportato.
Preferibilmente i mezzi di azionamento comprendono almeno un motore alloggiato nella base e configurato per trasmettere una coppia all'albero cavo e provocarne la rotazione in senso orario e antiorario, a seconda che si desideri estendere gli elementi telescopici, e sollevare l'oggetto supportato, il piano d'appoggio o la seduta, o ritrarre gli elementi telescopici, e abbassare l'oggetto, il piano d'appoggio o la seduta.
Più preferibilmente il motore comprende un albero di azionamento sporgente da una superficie superiore della base; l'asse di rotazione dell'albero di azionamento coincide con l'asse longitudinale dell'albero cavo. L'albero cavo comprende una flangia inferiore di impegno con l'albero di azionamento
Ad esempio il motore è di tipo elettrico, endotermico, eolico o ad azionamento manuale. Preferibilmente il motore è elettrico con alimentazione a 12-24V, come tipicamente disponibile a bordo dei veicoli e delle imbarcazioni.
Opzionalmente tra il motore e l'albero di azionamento è funzionalmente interposto un riduttore di velocità, che riduce il numero di giri di rotazione dell'albero cavo rispetto al numero di giri dell'albero di azionamento.
Ad esempio, in un'imbarcazione il motore elettrico è quello di un verricello e l'albero cavo dell'attuatore è funzionalmente accoppiato ad esso per mezzo di una cinghia di trasmissione o una trasmissione cardanica che si estendono sottocoperta.
In una forma di realizzazione l'albero cavo è direttamente a contatto con una superficie superiore della base, oppure tra l'estremità inferiore dell'albero cavo e detta superficie superiore della base è presente un interstizio; in quest'ultima circostanza l'interstizio è vuoto oppure riempito con un cuscinetto a strisciamento che impedisce o limita i disassamenti dell'albero cavo rispetto alla verticale ed è realizzato in un materiale avente un ridotto coefficiente d'attrito per agevolare la rotazione relativa tra la base e l'albero cavo. Ad esempio il cuscinetto a strisciamento è realizzato in teflon o in rame .
Verrà ora descritto il funzionamento dell'attuatore secondo la presente invenzione con riferimento ad un'applicazione nel settore nautico o caravan. Il funzionamento è invariato qualora 1'attuatore debba supportare un oggetto in settori diversi, ad esempio in ambito civile o industriale.
Il funzionamento prevede l'attivazione dell'albero cavo, ovvero la rotazione sul relativo asse longitudinale, ad esempio in senso orario. In risposta alla rotazione impartita all'albero cavo l'elemento telescopico ad esso direttamente accoppiato viene traslato verso l'alto, senza ruotare. In altre parole l'accoppiamento a vite tra l'albero cavo e l'elemento telescopico più esterno trasforma il movimento rotatorio dell'albero cavo in un movimento traslatorio verticale dell'elemento longitudinale più esterno lungo il relativo asse longitudinale, che coincide con l'asse longitudinale dello stesso albero cavo e dei rimanenti elementi longitudinali. Durante la relativa estensione, l'elemento telescopico più esterno non ruota e si porta in posizione distale rispetto alla base. La corsa in estensione dell'elemento telescopico più esterno si esaurisce nel momento in cui il relativo finecorsa si porta in battuta contro il restringimento di sezione dell'albero cavo. In questa configurazione solo un elemento telescopico dell 'attuatore è estratto e il piano di appoggio o la seduta supportati possono essere mantenuti ad una corrispondente prima altezza definita dalla somma delle estensioni longitudinali della base, dell'albero cavo e dell'elemento telescopico più esterno.
Considerando una forma realizzativa comprendente tre elementi telescopici, definibili stadi , un'ulteriore rotazione dell'albero cavo nello stesso senso di rotazione iniziale provoca l'estensione dell'elemento telescopico intermedio. Quando l'elemento di finecorsa dell'elemento telescopico più esterno è in battuta contro il restringimento di sezione dell'albero cavo, lo stesso elemento telescopico più esterno diviene solidale in rotazione con l'albero cavo; pertanto la rotazione impartita all'albero cavo viene trasmessa dall'elemento telescopico più esterno all'elemento telescopico intermedio che, in risposta, non ruota ma trasla per portarsi in posizione distale rispetto all'elemento telescopico più esterno. La corsa in estensione dell'elemento telescopico intermedio si esaurisce nel momento in cui il relativo finecorsa si porta in battuta contro il restringimento di sezione dell'elemento telescopico più esterno e in questa circostanza l'elemento telescopico intermedio diviene solidale in rotazione all'elemento telescopico più esterno. In questa configurazione due stadi dell 'attuatore sono estratti e il piano di appoggio o la seduta supportati possono essere mantenuti ad una corrispondente seconda altezza. Un'ulteriore rotazione dell'albero cavo nello stesso senso di rotazione iniziale provoca l'estensione anche dell'elemento telescopico più interno, con le modalità viste sopra, per portare il piano di appoggio o la seduta all'altezza massima rispetto al pavimento al quale la base e l'involucro sono fissati.
Impartendo all'albero cavo una rotazione in senso inverso gli elementi telescopici sono ritraibili in successione per riportare l'attuatore alla configurazione completamente ritratta.
L'elemento telescopico più interno, che supporta il peso del piano di appoggio o della seduta, non ruota mai sul relativo asse longitudinale, in quanto bloccato dall'involucro dell'attuatore, sia in estensione che in inserimento nell'elemento telescopico intermedio.
L'attivazione è ottenuta preferibilmente con il motore descritto sopra e prevede l'arresto dell'attuatore al raggiungimento della posizione desiderata del piano di appoggio o della seduta supportati.
In altre parole, in generale l'attuatore secondo la presente invenzione consente di bloccare gli elementi telescopici all'altezza desiderata, ad esempio ciascuno completamente esteso, oppure alcuni elementi telescopici estesi ed altri no, e/o alcuni elementi telescopici parzialmente estesi rispetto alla relativa corsa massima possibile.
In un suo secondo aspetto la presente invenzione concerne un metodo secondo la rivendicazione 14 per supportare un oggetto, ad esempio un ripiano o una seduta, ad altezze diverse, selezionabili dall'utente.
In particolare il metodo comprende le fasi di:
- fornire un attuatore telescopico comprendente una base stazionaria, fissabile ad una struttura esterna di sostegno, uno o più elementi telescopici traslabili verticalmente rispetto a detta base, e mezzi di azionamento di detti elementi telescopici, in cui i mezzi di azionamento comprendono un albero cavo supportato su detta base con il proprio asse longitudinale verticale, e in cui gli elementi telescopici sono alloggiati in detto albero cavo, coassiali tra loro e con l'albero stesso, in modo estraibile, e in cui l'elemento telescopico più esterno è accoppiato a detto albero cavo con un accoppiamento a vite, e gli elementi telescopici sono accoppiati ciascuno al precedente per mezzo di un accoppiamento a vite;
- fissare la base alla struttura esterna di sostegno, e fissare l'oggetto da supportare, ad esempio il ripiano o la seduta, all'elemento telescopico più interno tra gli elementi telescopici;
- impedire ogni rotazione dell'elemento telescopico più interno tra gli elementi telescopici;
- ruotare l'albero cavo sul relativo asse longitudinale, in senso orario o antiorario, per estrarre sequenzialmente gli elementi telescopici dall'albero cavo o per ritrarre gli stessi nell'albero cavo;
- bloccare la rotazione dell'albero cavo al raggiungimento dell'altezza desiderata dell'oggetto supportato.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi della presente invenzione risulteranno meglio evidenziati dall'esame della seguente descrizione dettagliata di una forma di realizzazione preferita, ma non esclusiva, illustrata a titolo indicativo e non limitativo, col supporto dei disegni allegati, in cui:
- le figure la-ld sono viste laterali schematiche di un attuatore secondo la presente invenzione in corrispondenti quattro configurazioni;
- la figura 2 è una vista esplosa di un attuatore secondo la presente invenzione;
- la figura 3 è una vista in prospettiva e in sezione parziale dell'attuatore mostrato in figura 2, in una configurazione completamente estesa;
- le figure 3a-3c sono ingrandimenti di corrispondenti porzioni dell'attuatore mostrato in figura 3;
- la figura 4 è una vista in prospettiva e in sezione parziale dell'attuatore mostrato in figura 2, in una configurazione completamente ritratta;
- la figura 4a è un ingrandimento di una corrispondente porzione dell'attuatore mostrata in figura 4;
- le figure 5a-5d sono viste in sezione verticale dell'attuatore mostrato in figura 2, in corrispondenti quattro configurazioni.
Descrizione dettagliata di una forma realizzativa
Con riferimento alle figure la-lc è mostrato schematicamente un attuatore 1 secondo la presente invenzione comprendente una base 2, fissabile ad una struttura esterna, orizzontale, verticale o obliqua, nel caso specifico il pavimento di un veicolo, un ambiente, una imbarcazione, ecc., mezzi di attivazione comprendenti un albero cavo 3, e tre elementi telescopici 4, 5 e 6.
L'albero cavo 3 e gli elementi 4—6 si estendono coassiali lungo un asse longitudinale A—A, destinato ad essere orientato verticalmente.
L'albero cavo 3 è ruotabile sull'asse longitudinale A— A in senso orario e antiorario in risposta ad una sollecitazione impartita da altri mezzi di attivazione che, nella forma di realizzazione mostrata, sono alloggiati nella base 2 e comprendono un motore elettrico ed eventualmente un riduttore di velocità. Gli elementi telescopici 4—6 si estendono e si ritraggono traslando lungo lo stesso asse longitudinale A—A.
Tra l'albero cavo 3 e la base 2 può essere presente un interstizio G (figure la-ld). L'interstizio G è vuoto, oppure nel relativo spazio è alloggiato un cuscinetto a strisciamento, ad esempio un anello in teflon o in rame (non mostrato). Il cuscinetto minimizza l'attrito radente tra l'albero 3 e la base 2 e impedisce eventuali disassamenti dell'albero cavo 3 rispetto alla verticale.
Le figure la-ld mostrano la sequenza di estensione dell'attuatore. In particolare, in figura la l'attuatore 1 è in una prima configurazione completamente ritratta e il relativo ingombro longitudinale (e quindi verticale) sostanzialmente corrisponde alla somma delle estensioni longitudinali della base 2 e dell'albero cavo 3. In figura lb l'attuatore 1 si trova in una seconda configurazione corrispondente alla completa estensione del solo primo elemento telescopico 4, il più esterno. In figura le l'attuatore 1 si trova in una terza configurazione corrispondente alla completa estensione del primo elemento telescopico 4 e del secondo elemento telescopico 5, intermedio. In figura ld l'attuatore 1 si trova in una quarta configurazione corrispondente alla completa estensione del primo elemento telescopico 4, del secondo elemento telescopico 5, intermedio, e del terzo elemento telescopico 6, il più interno.
La sequenza di attivazione dell 'attuatore prevede l'estensione in sequenza degli elementi telescopici 4—6, come mostrato nelle figure la-ld. Invertendo il senso di rotazione dell'albero cavo si ottiene l'abbattimento degli elementi telescopici 4—6.
La figura 2 è una vista esplosa di un attuatore 1 secondo la presente invenzione. E' visibile l'albero di azionamento 21 di un motore elettrico a 12/24 V alloggiato nella base 2. L'albero di azionamento 21 è sporgente dalla superficie superiore della base 2 per l'impegno diretto con un corrispondente mozzo filettato o scanalato 3 (figura 3) previsto alla base dell'albero cavo 3. La rotazione dell'albero di azionamento 21 è direttamente trasmessa all'albero cavo 3 (stesso senso di rotazione e numero di giri al minuto).
In corrispondenza della relativa estremità superiore, ovvero l'estremità distale rispetto alla base 2, l'albero cavo 3 è accoppiato ad una boccola 32 internamente filettata, in pratica un anello solidale alle pareti interne dell'albero cavo 3. Analogamente, il primo elemento telescopico 4 e il secondo elemento telescopico 5 sono rispettivamente accoppiati in modo solidale a boccole 42 e 52 internamente filettate. Il terzo elemento telescopico 6 è solidale ad una boccola 62, calettata alla sua estremità libera, mantenuta bloccata in rotazione da un involucro dell'attuatore.
Come mostrato in figura 2, tutti gli elementi telescopici 4—6 sono esternamente filettati sostanzialmente per tutta la loro estensione longitudinale, come fossero viti. La filettatura esterna 41 del primo elemento telescopico 4, il più esterno, è in impegno diretto con la filettatura interna della boccola 32 solidale all'albero cavo 3. Analogamente, la filettatura esterna 51 del secondo elemento telescopico 5 è in impegno con la filettatura interna della boccola 42 solidale al primo elemento telescopico 4 e la filettatura esterna 61 del terzo elemento telescopico è in impegno con la filettatura interna della boccola 52 del secondo elemento telescopico
La figura 3 è una vista in sezione parziale e in prospettiva dell'attuatore 1. Sono visibili tutti gli elementi dell'attuatore 1 reciprocamente vincolati nella configurazione di massima estensione dell'attuatore stesso. Vantaggiosamente il terzo elemento telescopico 6, il più interno rispetto agli elementi telescopici 4—6, è anche l'elemento avente la sezione trasversale di minore ampiezza; in altre parole è l'elemento telescopico più leggero. Gli altri elementi telescopici 4 e 5 hanno sezioni trasversali decrescenti. In pratica 1'attuatore 1 è strutturato in modo tale che le masse siano quanto più possibile distribuite in basso, verso la base 2, anche nella configurazione di massima estensione.
La figura 3c mostra un ingrandimento dell'accoppiamento a vite tra l'albero cavo 3 e il primo elemento telescopico 4. Una rotazione impartita all'albero cavo 3 determina una traslazione verticale ascendente del primo elemento telescopico 4 bloccato in rotazione. Un finecorsa 43 del primo elemento telescopico 4, ad esempio un anello tipo Seager, una boccola, ecc., si porta in battuta contro la boccola filettata 32 per impedire la fuoriuscita dell'elemento 4 dall'albero cavo 3. Quando la boccola filettata 32 e il finecorsa 43 sono in battuta uno sull'altro, viene meno il vincolo che mantiene l'elemento telescopico 4 bloccato in rotazione e lo stesso elemento 4 diviene solidale in rotazione all'albero cavo 3. Invertendo la rotazione dell'albero cavo 3 si determina dapprima il disimpegno della boccola filettata 32 rispetto al finecorsa 43 e quindi una traslazione verticale discendente del primo elemento telescopico 4, nuovamente bloccato in rotazione.
La figura 3b mostra un ingrandimento dell'accoppiamento a vite tra il primo elemento telescopico 4 e il secondo elemento telescopico 5. Quando il primo elemento telescopico 4 è completamente esteso e ruota in modo solidale all'albero cavo 3, come spiegato sopra, il secondo elemento telescopico 5 viene traslato verso l'alto in estensione, rimanendo bloccato in rotazione. Un finecorsa 53 del secondo elemento telescopico 5, ad esempio un anello tipo Seager, una boccola, ecc., si porta in battuta contro un restringimento di sezione 44 e/o contro la boccola filettata 42 del primo elemento telescopico 4 per impedire la fuoriuscita dell'elemento 5 dall'elemento 4. Quando la boccola filettata 42 e il finecorsa 53 sono in battuta uno sull'altro, viene meno il vincolo che mantiene l'elemento telescopico 5 bloccato in rotazione e lo stesso elemento 5 diviene solidale in rotazione all'albero cavo 3 e al primo elemento telescopico 4. Invertendo la rotazione dell'albero cavo 3 si determina dapprima il disimpegno della boccola filettata 42 rispetto al finecorsa 53 e quindi una traslazione verticale discendente del secondo elemento telescopico 5, nuovamente bloccato in rotazione, e un'ulteriore rotazione dell'albero cavo 3 determina la discesa anche del primo elemento telescopico 4, come spiegato sopra.
La figura 3a mostra un ingrandimento dell'accoppiamento a vite tra il secondo elemento telescopico 5 e il terzo elemento telescopico 6 completamente esteso. La boccola 63 è in battuta contro il restringimento di sezione 54 e/o contro la boccola filettata 52 del secondo elemento telescopico 5. All'estremità superiore, libera, del terzo elemento telescopico 6 è fissata una boccola 62 a sua volta fissata al piano di appoggio o alla seduta da supportare. La boccola 62 è sempre bloccata contro la rotazione sull'asse A—A, e pertanto anche il terzo elemento telescopico 6 non può ruotare sul proprio asse longitudinale A—A.
La figura 4 mostra l'attuatore 1 nella configurazione completamente ritratta, ovvero con tutti gli elementi telescopici raccolti nell'albero cavo 3, uno nell'altro. Come si evince osservando la figura, l'ingombro verticale dell'attuatore 1 è sostanzialmente pari all'estensione longitudinale della base 2 sommata all'estensione longitudinale dell'albero cavo 3.
La figura 4a mostra un ingrandimento della porzione superiore dell'attuatore 1 nella configurazione mostrata in figura 4; il terzo elemento telescopico 6 è completamente alloggiato nel secondo elemento telescopico 5 che a sua volta è completamente alloggiato nel primo elemento telescopico 4, che a sua volta è alloggiato nell'albero cavo 3.
Le figure 5a-5d mostrano l'attuatore 1 in sezione, rispettivamente ritratto, con il solo primo elemento telescopico 4 esteso, con il primo elemento telescopico 4 e il secondo elemento telescopico 5 estesi, e con tutti e tre gli elementi telescopici 4—6 estesi. E' anche mostrato 1'involucro 7 formato da corrispondenti elementi di copertura 71—73 telescopici. L'elemento di copertura inferiore 71 è imbullonato al pavimento F del veicolo o dell'imbarcazione; l'elemento di copertura superiore 73 è avvitato al piano di appoggio T, un tavolino.
Gli elementi di copertura 71—73 hanno sezione che non permette la rotazione, ad esempio quadrata o esagonale o circolare con nervature interne e/o esterne, e pertanto non ruotano sull'asse longitudinale A—A. E' proprio l'elemento di copertura superiore 73 che impedisce la rotazione del tavolino T e quindi del terzo elemento telescopico 6, fissato al tavolino T.
Nelle figure 5-5d è visibile in sezione la base 2. Al suo interno è alloggiato un motore M, ad esempio del tipo 12/24 V, per comandare la rotazione oraria e antioraria dell'albero di azionamento 21.
Nella forma di realizzazione mostrata nelle figure, tra il motore M e l'albero di azionamento 21 è presente un riduttore di velocità R, ad esempio del tipo a ingranaggi.
In risposta ad un comando dell'utente, impartito per mezzo di un interruttore, il motore M comanda a sua volta la rotazione dell'albero di azionamento 21 e la conseguente estrazione/raccolta degli elementi telescopici 4—6.
Chiaramente l'estrazione degli elementi telescopici 4—6 può essere interrotta in qualunque momento fermando il motore M, ottenendo quindi la regolazione dell'altezza desiderata del tavolino T anche con l'estrazione parziale di uno degli elementi telescopici 4-6.

Claims (14)

  1. Rivendicazioni 1. Attuatore telescopico (1) comprendente una base (2) stazionaria, fissabile ad una struttura esterna (F), uno o più elementi telescopici (4-6) movibili verticalmente rispetto a detta base (2) per il supporto di un oggetto (T) a diverse altezze, e mezzi (M, 3) di azionamento di detti elementi telescopici (4-6), in cui detti mezzi di azionamento (M, 3) comprendono un albero cavo (3) supportato su detta base (2) con il proprio asse longitudinale (A-A) verticale e ruotabile su detto asse longitudinale (A-A) in risposta ad una coppia impartita su comando dell'utente, e in cui gli elementi telescopici (4-6) sono alloggiati in detto albero cavo (3), coassiali tra loro e con l'albero cavo (3) stesso, in modo estraibile, e in cui l'elemento telescopico più esterno (4) è accoppiato a detto albero cavo (3) con un accoppiamento a vite, l'elemento telescopico più interno (6) è bloccato in rotazione e i rimanenti elementi telescopici (5) sono accoppiati ciascuno al precedente per mezzo di un accoppiamento a vite.
  2. 2. Attuatore (1) secondo la rivendicazione 1, in cui ciascun elemento telescopico (4-6) è cilindrico, esternamente filettato per sostanzialmente tutta la sua estensione longitudinale e, eventualmente tranne l'elemento telescopico più interno (6), comprende almeno una porzione (42, 52) internamente filettata per l'impegno con una corrispondente filettatura esterna (51, 61) dell'elemento telescopico ad esso internamente accoppiato.
  3. 3. Attuatore (1) secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui ciascun elemento telescopico (4-6) comprende, in corrispondenza della propria estremità prossimale a detta base (2), almeno un elemento di finecorsa (43, 53, 63) che impedisce il disimpegno rispetto all'elemento telescopico precedente al quale è accoppiato.
  4. 4. Attuatore (1) secondo la rivendicazione 3, in cui ciascun elemento telescopico (4-6) comprende, in corrispondenza della propria estremità distale rispetto a detta base (2) un restringimento di sezione (32, 44, 54) contro il quale si porta in battuta l'elemento di finecorsa (43, 53, 63) dell'elemento telescopico ad esso successivo.
  5. 5. Attuatore (1) secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui l'albero cavo (3) comprende almeno una porzione (32) internamente filettata per l'impegno con la corrispondente filettatura esterna (41) dell'elemento telescopico più esterno (4).
  6. 6. Attuatore (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 2-5, in cui detta porzione internamente filettata (32, 42, 52) è ricavata su una boccola calettata internamente al relativo elemento telescopico (4-6) o albero cavo (3).
  7. 7. Attuatore (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 5-6, in cui l'albero cavo (3) comprende, in corrispondenza della propria estremità distale rispetto a detta base (2), un restringimento di sezione contro il quale si porta in battuta l'elemento di finecorsa (43, 53, 63) dell'elemento telescopico più esterno (4).
  8. 8. Attuatore (1) secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, comprendente un involucro esterno (7) formato da una pluralità di elementi di copertura telescopici (71-73), il primo dei quali (71) è solidale alla base (2) dell'attuatore (1) o a detta struttura esterna (F), e l'ultimo dei quali (73) è solidale all'elemento telescopico più interno (6), e in cui gli elementi di copertura telescopici (71-73) sono bloccati in rotazione.
  9. 9. Attuatore (1) secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui i mezzi di azionamento (M, 3) comprendono almeno un motore (M) alloggiato nella base (2) e configurato per trasmettere una coppia all'albero cavo (3) e provocarne la rotazione in senso orario e antiorario.
  10. 10. Attuatore (1) secondo la rivendicazione 9, in cui il motore (M) comprende un albero di azionamento (21) sporgente da una superficie superiore della base (2), il cui asse di rotazione (A-A) coincide con l'asse longitudinale (A-A) dell'albero cavo (3), il quale a sua volta comprende una flangia inferiore (31) di impegno con l'albero di azionamento (21).
  11. 11. Attuatore (1) secondo la rivendicazione 9 o la rivendicazione 10, comprendente inoltre un riduttore (R) funzionalmente interposto tra il motore (M) e l'albero di azionamento (21).
  12. 12. Attuatore (1) secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni in cui l'albero cavo (3) è direttamente a contatto con una superficie superiore della base (2), oppure tra l'estremità inferiore dell'albero cavo (3) e detta superficie superiore della base (2) è presente un interstizio (G), detto interstizio essendo vuoto oppure riempito con un cuscinetto a strisciamento che impedisce o limita i disassamenti dell'albero cavo (3) rispetto alla verticale (A-A) ed è realizzato in un materiale avente un ridotto coefficiente d'attrito per agevolare la rotazione relativa tra la base (2) e l'albero cavo (3).
  13. 13. Attuatore (1) secondo la rivendicazione 12, in cui detto cuscinetto a strisciamento è realizzato in teflon o in rame.
  14. 14. Metodo per supportare un oggetto (T) ad altezze diverse, selezionabili dall'utente, comprendente le fasi di: - fornire un attuatore telescopico (1) comprendente una base stazionaria (3), fissabile al pavimento (F), uno o più elementi telescopici (4-6) traslabili verticalmente rispetto a detta base (2), e mezzi (M, 3) di azionamento di detti elementi telescopici (4-6), in cui i mezzi di azionamento (M, 3) comprendono un albero cavo (3) supportato su detta base (2) con il proprio asse longitudinale (A-A) verticale, e in cui gli elementi telescopici (4-6) sono alloggiati in detto albero cavo (3), coassiali tra loro e con l'albero cavo (3) stesso, in modo estraibile, e in cui l'elemento telescopico più esterno (4) è accoppiato a detto albero cavo (3) con un accoppiamento a vite, e gli elementi telescopici (4-6) sono accoppiati ciascuno al precedente per mezzo di un accoppiamento a vite; - fissare la base (2) alla struttura esterna (F), e fissare l'oggetto (T) all'elemento telescopico più interno (6) tra gli elementi telescopici (4-6); - impedire ogni rotazione dell'elemento telescopico più interno (6) tra gli elementi telescopici (4-6); - ruotare l'albero cavo (3) sul relativo asse longitudinale (A-A) , in senso orario o antiorario, per estrarre sequenzialmente gli elementi telescopici (4-6) dall'albero cavo (3) o per ritrarre gli stessi nell'albero cavo (3); - bloccare la rotazione dell'albero cavo (3) al raggiungimento dell'altezza desiderata dell'oggetto (T).
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