ITMI20120001A1 - Divano-letto ad apertura facilitata, particolarmente ad azionamento automatico. - Google Patents

Divano-letto ad apertura facilitata, particolarmente ad azionamento automatico. Download PDF

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ITMI20120001A1
ITMI20120001A1 IT000001A ITMI20120001A ITMI20120001A1 IT MI20120001 A1 ITMI20120001 A1 IT MI20120001A1 IT 000001 A IT000001 A IT 000001A IT MI20120001 A ITMI20120001 A IT MI20120001A IT MI20120001 A1 ITMI20120001 A1 IT MI20120001A1
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movable frame
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IT000001A
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Dionisio Baldassarra
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Description

"DIVANO-LETTO AD APERTURA FACILITATA, PARTICOLARMENTE AD AZIONAMENTO AUTOMATICO"
D E S C R I Z I O N E
Il presente trovato ha come oggetto un divanoletto ad apertura facilitata, particolarmente ad azionamento automatico.
Oggigiorno, sono note molteplici soluzioni meccaniche che permettono di trasformare una poltrona o un divano in un letto e viceversa. Obiettivo di tali meccaniche, consiste nel rendere quanto più semplice e sicura possibile questa operazione di trasformazione.
In particolar modo, sono note meccaniche che permettono all'utilizzatore di trasformare un divano o una poltrona in un letto in maniera semplice ed intuitiva. Tali meccaniche sono generalmente composte da un'intelaiatura fissa portante, che definisce un vano in cui trova posto la parte mobile del meccanismo, quando questi à ̈ ripiegato in configurazione di divano, e quattro telai mobili incernierati tra loro che si possono spostare tra una configurazione chiusa, ossia quella di divano, in cui formano un angolo di circa 90° l'uno rispetto all'altro, ad una configurazione aperta, ossia quella di letto, in cui sono disposti con un angolo di 180° l'uno rispetto all'altro a formare il piano di riposo su cui à ̈ adagiato il materasso. Tale materasso quando si passa nella configurazione chiusa viene ripiegato in più parti dai telai mobili e trasportato all'interno del vano definito dall'intelaiatura fissa.
In aggiunta, sull'intelaiatura fissa possono essere montate strutture rigide del divano come braccioli e pannelli di copertura verticale posteriore e anteriore. I cuscini della seduta del divano sono invece montati direttamente all'ultimo telaio mobile ma dalla parte opposta rispetto al materasso o comunque, sempre nella stessa posizione, ma su un controtelaio messo in movimento dal meccanismo. I cuscini dello schienale infine sono ancorati mediante una staffa al meccanismo stesso.
Dal punto di vista cinematico, i movimenti relativi, tra i vari telai staffe e controtelai, sono comandati da appositi meccanismi di sincronizzazione tutti collegati tra loro, a far si che il grado di libertà dell'intero sistema sia unico. In altre parole, per passare dalla configurazione chiusa a quella aperta e viceversa, l'utente deve compiere un'unica operazione in quanto il meccanismo provvede a sincronizzare opportunamente il movimento di ogni telaio mobile in maniera tale che all'inizio e alla fine si abbiano le configurazioni aperta e chiusa sopra citate.
È da precisare che in configurazione chiusa il materasso à ̈ ripiegato all'interno della struttura fissa, mentre i cuscini di seduta e schienale sono disposti secondo angoli opportuni sopra i telai mobili.
Differentemente, in configurazione aperta invece, il materasso à ̈ disteso sui telai mobili che formano il piano di riposo, mentre, i cuscini di seduta e schienale, sono disposti l'uno contro l'altro, sotto il piano di riposo.
Questo schema consente all'utilizzatore di trasformare un divano in un letto, completo di materasso, compiendo un'unica azione, e senza dover togliere i cuscini di seduta e schienale dalla loro posizione iniziale.
Per trasformare il divano in letto, infatti, l'utilizzatore, disposto davanti al divano, tira a se i cuscini dello schienale, che andranno a disporsi contro i cuscini della seduta. Contemporaneamente, i telai mobili cominceranno a fuoriuscire dall'intelaiatura fissa, così da consentire all'utilizzatore di afferrare l'estremità dell'ultimo telaio e continuare a tirare. Nell'ultima fase l'utilizzatore sostiene l'estremità del letto fino alla completa apertura del meccanismo, quando un sostegno, messo in moto dallo stesso meccanismo, andrà a poggiare a terra.
Con la stessa semplicità, per chiudere la meccanica, l'utilizzatore, sollevando l'estremità del letto, consente al meccanismo, di ripiegare i suddetti telai mobili e lo stesso materasso, all'interno del divano o poltrona. L'utilizzatore completa l'operazione premendo sullo schienale finché non avrà raggiunto la posizione iniziale.
Tutte queste meccaniche appena descritte, hanno una caratteristica comune che consiste nel fatto di presentare una configurazione di leve che, quando il meccanismo à ̈ chiuso in configurazione di divano, superando un punto morto non consentono l'apertura della meccanica dall'interno a causa della spinta del materasso. L'unico modo per aprire la meccanica à ̈ quello di agire sullo schienale dall'esterno. Lo stesso dicasi per la posizione di letto, nella quale alcune cerniere sono allineate, o quasi, con l'obiettivo di inibire o quasi la chiusura spontanea della meccanica quando il letto viene caricato. Ciò fa si che, l'unico modo per chiudere la meccanica, sia quello di sollevare l'estremità del letto.
Tutte queste meccaniche, inoltre, sono dotate di alcuni meccanismi ed elementi elastici che riducono la forza necessaria per compiere l'operazione di apertura e chiusura da parte dell'utilizzatore. Ovviamente tale forza non potrà mai essere nulla, altrimenti non ci sarebbero posizioni stabili per il meccanismo.
Un'evoluzione delle meccaniche ad apertura manuale appena descritte, consiste nel munire le stesse di dispositivi di apertura automatica tali da limitare al minimo l'intervento dell'operatore per il passaggio da una configurazione all'altra.
Tali meccaniche però, pur avendo un solo grado di libertà, non possono essere azionate da punti diversi da quelli sopra descritti e, quindi, non possono essere azionate ad esempio mediante un unico attuatore posto nella base.
Servono infatti almeno due attuatori, opportunamente interfacciati in modo da partire in tempi distinti e avere velocità compatibili con quelle imposte dalla meccanica, nonostante questa abbia un solo grado di libertà.
Volendo adeguare i gradi di libertà delle meccaniche al numero di attuatori introdotti, le stesse meccaniche dovrebbero essere trasformate ottenendo così due gradi di libertà, ognuno dei quali pilotato da un attuatore, ovviando all'inconveniente precedentemente descritto.
Tali soluzioni di tipo noto denotano inconvenienti tra i quali va annoverato il fatto che, anche se realizzabili, queste stesse soluzioni risultano essere economicamente onerose e poco affidabili.
Infatti, nelle meccaniche che adottano tali soluzioni a due attuatori, durante l'apertura, il primo attuatore si occupa di azionare il meccanismo dello schienale che, come già detto, à ̈ anche quello che tiene compresso il materasso ed evita l'apertura spontanea del meccanismo. Solo dopo questa prima fase, interviene un secondo attuatore, posto nell'intelaiatura fissa che completa il movimento di apertura mentre il primo collabora, adattando la propria velocità.
Per ottenere la sincronizzazione tra i movimenti dei due attuatori ci si affida a finecorsa elettrici o ad attuatori provvisti di encoder ovvero ad attuatori che abbiano una retroazione sulla posizione raggiunta. Soluzione, sicuramente più semplice à ̈ quella di scindere, il movimento di ripiegamento dei cuscini dello schienale su quelli della seduta e conseguente ribaltamento dei telai mobili, dal movimento di sollevamento e distensione dei telai dall'interno dell'intelaiatura fissa. In questo caso gli attuatori sono sempre due e devono partire comunque con tempi prestabiliti, per non avere interferenze con la struttura fissa del divano, ma non hanno bisogno di avere velocità congruenti con quelle stabilite dalla cinematica ad un grado di libertà.
La presenza di due attuatori, però, complica notevolmente, dal punto di vista realizzativo, tali meccaniche. Bisogna considerare infatti, che il primo attuatore, posto all'interno dello schienale, quando si raggiunge la configurazione di letto, finisce per posizionarsi, insieme allo schienale, sotto il piano del letto, all'estremità dello stesso, e quindi molto distante dall'intelaiatura fissa.
Il collegamento elettrico, quindi, deve percorrere tutti i telai mobili, fino a raggiungere l'intelaiatura fissa, dove à ̈ posizionata la centralina di alimentazione e comando. Ciò ovviamente comporta alcune controindicazioni, e nello specifico, la necessità di nascondere il cavo elettrico per fini estetici, e soprattutto la necessità di utilizzare un cavo in grado di sopportare continui piegamenti e distensioni durante il movimento dei telai mobili.
Inoltre, solitamente nello schienale, à ̈ ricavato un vano atto a riporre i guanciali, e tale vano à ̈ in parte occupato proprio dall'attuatore, il quale necessita di essere mascherato per ragioni estetiche oltre che per non sporcare i guanciali.
Da non trascurare anche il fatto, che se uno degli attuatori si ferma, mentre l'altro continua la sua corsa, si potrebbero avere rotture della meccanica oltre che problemi di sicurezza dovuti all'imprevedibilità del percorso seguito dalla meccanica stessa, in quanto solo parte del meccanismo segue la sua corsa, mentre l'altro rimane nell'ultima posizione raggiunta.
Un altro inconveniente di queste soluzioni di tipo noto consiste nel fatto che queste meccaniche, essendo derivate direttamente dalle corrispondenti ad apertura manuale, devono vincere i momenti resistenti derivanti dal punto di applicazione delle forze. Infatti, a differenza dell'attuatore posto nello schienale, che à ̈ in grado di simulare la forza impressa dall'utilizzatore sullo stesso elemento, l'attuatore posto nell'intelaiatura fissa, ha un punto di applicazione completamente diverso da quello dell'utilizzatore. Se si considera infatti la chiusura della meccanica, l'utilizzatore afferra l'estremità dell'ultimo telaio mobile e la solleva consentendo ai telai mobili di piegarsi l'uno rispetto all'altro. L'attuatore posto nell'intelaiatura fissa invece, agisce dall'altra estremità della catena cinematica, con forze decisamente più elevate. In pratica, mentre l'utilizzatore sfrutta un braccio molto grande compiendo uno spostamento molto ampio, l'attuatore posto nell'intelaiatura fissa dovrebbe compiere lo stesso lavoro ma con bracci decisamente ridotti e quindi spostamenti piccoli, con le conseguenti elevate forze in gioco.
Tutto ciò si traduce nell'utilizzo di attuatori molto potenti ed in sollecitazioni indotte sulla meccanica molto elevate, con conseguente perdita di affidabilità della stessa.
Compito precipuo del presente trovato consiste nel fatto di realizzare un divano-letto ad apertura facilitata, particolarmente ad azionamento automatico, presentante una meccanica avente un funzionamento sostanzialmente simile a quelle precedentemente descritte con un azionamento automatico mediante un unico attuatore elettrico, risolvendo e superando, rispettivamente, gli inconvenienti ed i limiti della tecnica nota.
Nell'ambito di questo compito, uno scopo del presente trovato consiste nel fatto di realizzare un divano-letto ad apertura facilitata che permetta all'utilizzatore di passare dalla configurazione di divano a quella di letto e viceversa, semplicemente premendo un pulsante.
Un altro scopo del presente trovato consiste nel fatto di realizzare un divano-letto ad apertura facilitata che sia economicamente vantaggioso se paragonato alla tecnica nota.
Questo compito, nonché questi ed altri scopi che meglio appariranno in seguito, sono raggiunti da un divano-letto ad apertura facilitata, particolarmente ad azionamento automatico, comprendente un'intelaiatura fissa definente un vano di alloggiamento per un materasso pieghevole in almeno quattro parti e supportato da almeno quattro telai mobili, uno per ciascuna di dette parti di detto materasso, di cui il primo telaio mobile associato a detta intelaiatura fissa, detti almeno quattro telai mobili essendo articolati tra loro uno in sequenza all'altro per la definizione di una catena cinematica, ad un grado di libertà, mobile tra una configurazione chiusa, in cui detti almeno quattro telai mobili sono sostanzialmente contrapposti a due a due tra loro per la definizione di una struttura a gabbia racchiudente detto materasso piegato in almeno quattro parti, ad una configurazione aperta, in cui detti almeno quattro telai mobili sono sostanzialmente allineati tra loro per la definizione di un piano di riposo sul quale giace detto materasso spiegato, essendo inoltre previsti mezzi motori associati a detta intelaiatura fissa ed operativamente connessi a detti almeno quattro telai mobili per la loro movimentazione tra detta configurazione aperta e detta configurazione chiusa caratterizzato dal fatto che detti mezzi motori comprendono almeno un attuatore lineare agente lungo una retta d'azione sostanzialmente parallela alla direzione di spiegamento di detti almeno quattro telai mobili, detto almeno un attuatore lineare essendo incernierato a detta intelaiatura fissa ed essendo operativamente associato a detti almeno quattro telai mobili mediante una pluralità di leve interconnesse tra loro ed associate a detti almeno quattro telai mobili.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del presente trovato risulteranno dalla descrizione di due forme di realizzazione preferite, ma non esclusive, di un divano-letto ad apertura facilitata, particolarmente ad azionamento automatico, illustrate, a titolo indicativo e non limitativo, negli uniti disegni, in cui:
la figura 1 Ã ̈ una vista prospettica parzialmente in spaccato di una prima forma di realizzazione del divano-letto ad apertura facilitata, particolarmente ad azionamento automatico, secondo il trovato, nella sua configurazione chiusa;
la figura 2 Ã ̈ una vista prospettica parzialmente in spaccato del divano-letto rappresentato in figura 1, in una posizione intermedia tra le sue configurazioni chiusa ed aperta;
la figura 3 Ã ̈ una vista prospettica parzialmente in spaccato del divano-letto rappresentato nelle figure precedenti, nella sua configurazione aperta;
la figura 4 Ã ̈ una vista prospettica della meccanica del divano-letto rappresentato nelle figure precedenti, nella configurazione chiusa;
la figura 5 Ã ̈ una vista prospettica della meccanica rappresentata in figura 4, in una posizione intermedia tra le configurazioni chiusa ed aperta del divano-letto;
la figura 6 Ã ̈ una vista prospettica della meccanica rappresentata nelle figure precedenti, nella configurazione aperta;
le figure da 7 a 13 sono viste laterali del divano-letto rappresentato nelle figure precedenti illustranti, in sequenza temporale, il passaggio dalla configurazione chiusa alla configurazione aperta;
la figura 14 Ã ̈ una vista prospettica parzialmente in spaccato di una seconda forma di realizzazione del divano-letto ad apertura facilitata, particolarmente ad azionamento automatico, secondo il trovato, nella sua configurazione aperta;
la figura 15 Ã ̈ una vista prospettica della meccanica del divano-letto rappresentato in figura 14 in una posizione intermedia tra le configurazioni chiusa ed aperta del divano-letto; le figure da 16 a 18 sono viste laterali del divano-letto rappresentato nelle figure 14 e 15 illustranti, in sequenza temporale, il passaggio dalla configurazione chiusa alla configurazione aperta.
Con riferimento alle figure citate, il divanoletto ad apertura facilitata, particolarmente ad azionamento automatico, indicato globalmente nelle due forme di realizzazione proposte con i numeri di riferimento 1a ed 1b, comprende un'intelaiatura fissa 2 alla quale sono fissati lateralmente due braccioli laterali 3 ed un pannello di copertura posteriore 4.
Più dettagliatamente, l'intelaiatura fissa 2 presenta, in vista laterale, una conformazione sostanzialmente ad L in maniera tale da definire un montante verticale 5, collocato in corrispondenza della porzione posteriore del divano-letto 1a o 1b ed al quale à ̈ fissato il pannello di copertura posteriore 4, ed un basamento inferiore 6 in maniera tale da definire, dalla parte opposta rispetto al pannello di copertura posteriore 4, un vano di alloggiamento 7 per un materasso 8 pieghevole in almeno quattro parti e supportato da almeno quattro telai mobili 9, 10, 11 e 12, uno per ciascuna parte del materasso 8.
Opportunamente, questi quattro telai mobili 9, 10, 11 e 12, che definiscono ciascuno una struttura di supporto del materasso 8 ottenuta da reti metalliche e/o doghe e/o fasce elastiche, sono articolati tra loro uno in sequenza all'altro per la definizione di una catena cinematica ad un grado di libertà associata all'intelaiatura fissa 2 mediante il primo telaio mobile 9 che presenta la sua estremità libera 9a incernierata al montante verticale 5.
Come meglio verrà descritto in seguito, sono anche previsti mezzi motori 13 associati all'intelaiatura fissa 2 ed operativamente connessi ai quattro telai mobili 9, 10, 11 e 12 per la loro movimentazione tra una configurazione chiusa, in cui i quattro telai mobili 9, 10, 11 e 12 sono sostanzialmente contrapposti a due a due tra loro per la definizione di una struttura a gabbia racchiudente il materasso 8 piegato in almeno quattro parti, ad una configurazione aperta, in cui i quattro telai mobili 9, 10, 11 e 12 sono sostanzialmente allineati tra loro per la definizione di un piano di riposo sul quale giace il materasso 8 spiegato.
In aggiunta, a seconda della forma di realizzazione considerata, Ã ̈ previsto almeno un quinto telaio mobile 14a o 14b associato al quarto telaio mobile 12 e definente due gambe di sostegno 15 collocabili, nella configurazione aperta, da parte opposta rispetto all'intelaiatura fissa 2 in maniera tale da sostenere a terra il piano di riposo.
A seconda delle preferenze costruttive, le gambe di sostegno 15 possono essere dotate di piedini di appoggio 16, come mostrato nelle figure da 1 a 13 relativamente alla prima forma di realizzazione proposta, o di ruote di appoggio 17, come mostrato nelle figure da 14 a 18 relativamente alla seconda forma di realizzazione proposta.
Secondo il trovato, i mezzi motori 13 comprendono almeno un attuatore lineare 18 agente lungo una retta d'azione 19 sostanzialmente parallela alla direzione di spiegamento dei telai mobili 9, 10, 11 e 12.
Più specificatamente, l'attuatore lineare 18 à ̈ incernierato, in corrispondenza di una sua estremità 18a, all'intelaiatura fissa 2 ed à ̈ operativamente associato ai telai mobili 9, 10, 11 e 12 mediante una pluralità di leve 24, 26, 29 e 32 interconnesse tra loro ed associate, a loro volta, ai telai mobili 9, 10, 11 e 12.
Più dettagliatamente, l'attuatore lineare 18 à ̈ fissato al basamento inferiore 6 in maniera tale da movimentare un cursore 20 mobile parallelamente ad una guida rettilinea 21 definita dallo stesso basamento inferiore 6.
Tale guida rettilinea 21 à ̈ definita da un binario orizzontale 22 nel quale à ̈ scorrevolmente alloggiata una staffa di azionamento 23 solidale nella traslazione al cursore 20 ed incernierata ad un'estremità 24a di una prima leva 24, la cui funzione verrà maggiormente chiarita in seguito.
La staffa di azionamento 23 Ã ̈ quindi l'elemento di comunicazione tra il meccanismo responsabile della cinematica dei telai mobili 9, 10, 11, 12 e 14a o 14b e l'attuatore lineare 18.
Infatti, l'attuatore lineare 18 Ã ̈ incernierato in un punto fisso del basamento inferiore 6 e la staffa di azionamento 23, solidale nella traslazione al cursore 20, Ã ̈ bloccata nel binario orizzontale 22 realizzando un vincolo di carrello. In altre parole, quando si aziona l'attuatore lineare 18, il cursore 20 sposta avanti o in dietro la staffa di azionamento 23, scorrendo questa nel binario orizzontale 22.
Per ridurre gli attriti, la staffa di azionamento 23 scorre nel binario orizzontale 22 per mezzo di una coppia di cuscinetti 25, o comunque di elementi tecnicamente equivalenti.
Opportunamente, la staffa di azionamento 23, i cuscinetti 25 ed il binario orizzontale 22 sono tutti componenti che permettono di non sollecitare in maniera anomala l'attuatore lineare 18. Dal punto di vista puramente cinematico infatti, à ̈ sufficiente bloccare l'attuatore lineare 18 sul basamento inferiore 6 in maniera rigida, ed incernierare la prima leva 24 direttamente al cursore 20. Tale configurazione solleciterebbe però l'attuatore lineare 18 anche con forze ortogonali alla direzione di avanzamento, forze per le quali l'attuatore lineare 18 potrebbe non essere progettato.
Ricapitolando, per azionare il meccanismo, ci si affida ad un attuatore lineare 18, posizionato nell'intelaiatura fissa 2 su uno dei due lati del meccanismo, mentre il lato opposto segue lo stesso movimento, indotto dai vari elementi di collegamento presenti sui telai mobili 9, 10, 11, 12 e 14a o 14b, e su tutti gli altri componenti trasversali del divano-letto 1a e 1b.
Ciò non toglie la possibilità di inserire, un secondo attuatore lineare, identico al primo, sul lato opposto della meccanica, in modo da raddoppiare la forza di azionamento, e da distribuire in maniera più equilibrata le forze sui due lati del divano-letto 1a e 1b.
Prima di dettagliare ulteriormente l'intero meccanismo responsabile della cinematica dei telai mobili 9, 10, 11, 12 e 14a o 14b, à ̈ bene sottolineare che le figure citate, rappresentanti viste laterali dei divani-letto 1a e 1b, sono sufficienti a descrivere il funzionamento del meccanismo, in quanto il movimento segue una traiettoria bidimensionale. Per questo motivo, le leve che si sviluppano su un lato del meccanismo sono in grado da sole di descrivere il movimento. Si sottintende però, che sul lato opposto, ve ne sia una copia speculare.
Come precedentemente introdotto, in entrambe le forme di realizzazione proposte, la prima leva 24 à ̈ associata al cursore 20 mediante la sua estremità 24a incernierata alla staffa di azionamento 23 che à ̈ solidale nella traslazione al cursore 20.
In corrispondenza dell'altra sua estremità 24b e della sua porzione intermedia 24c, la prima leva 24 à ̈ incernierata, rispettivamente, ad una porzione intermedia 26c di una seconda leva 26 e ad una porzione intermedia del secondo telaio mobile 10.
In aggiunta, la seconda leva 26 à ̈ invece incernierata con una sua estremità 26a ad una porzione intermedia del primo telaio mobile 9.
In questa maniera, con l'avanzamento del cursore 20 nel verso di spiegamento del materasso 8, il secondo telaio mobile 10 subisce una sostanziale traslazione che lo porta ad avanzare, ad innalzarsi fino a posizionarsi orizzontalmente e a definire parte del piano di riposo del materasso 8.
Contemporaneamente, il primo telaio mobile 9 viene trascinato mediante la seconda leva 26 ruotando attorno al suo incernieramento con il montante verticale 5 fino a posizionarsi orizzontalmente definendo anch'esso parte del piano di riposo del materasso 8.
Ulteriormente, una leva di rinvio 27, conformata sostanzialmente ad L, Ã ̈ incernierata, in corrispondenza del vertice 27c di detta L, alla prima leva 24 sostanzialmente in corrispondenza dell'incernieramento definito tra la stessa prima leva 24 ed il secondo telaio mobile 10.
La suddetta coassialità tra l'incernieramento definito tra la leva di rinvio 27 con la prima leva 24 e l'incernieramento definito tra la prima leva 24 ed il secondo telaio mobile 10 non à ̈ indispensabile, ma à ̈ sufficiente che la leva di rinvio 27 sia incernierata alla prima leva 24 in un punto vicino all'incernieramento della stessa prima leva 24 con il secondo telaio mobile 10.
Le estremità 27a e 27b della leva di rinvio 27 sono inoltre incernierate, rispettivamente, ad una prima biella 28, incernierata a sua volta all'altra estremità 26b della seconda leva 26, e ad un'estremità 29a di una terza leva 29, che risulta associata al terzo telaio mobile 11 ed al quarto telaio mobile 12 per la rototraslazione di questi ultimi fino al raggiungimento della loro posizione orizzontale, in maniera tale da completare il piano di riposo del materasso 8.
Tale configurazione fa si che ad una rotazione di circa 90° della prima leva 24 rispetto al secondo telaio mobile 10, corrisponda una rotazione di circa 180° della leva di rinvio 27 rispetto allo stesso secondo telaio mobile 10.
Più dettagliatamente, la terza leva 29 à ̈ incernierata in corrispondenza di una sua porzione intermedia 29c ad una seconda biella 30 incernierata a sua volta al secondo telaio mobile 10 in prossimità dell'incernieramento tra lo stesso secondo telaio mobile 10 ed il terzo telaio mobile 11.
L'altra estremità 29b della terza leva 29 à ̈ incernierata ad una terza biella 31 incernierata a sua volta ad una porzione intermedia 32c di una quarta leva 32 associata al terzo telaio mobile 11 ed al quinto telaio mobile 14a o 14b per provocare la rotazione di quest'ultimo rispetto al precedente in maniera tale da collocare le gambe di sostegno 15 sostanzialmente in posizione verticale rispetto al pavimento.
Inoltre, la seconda biella 30 Ã ̈ incernierata con una sua porzione intermedia ad una quarta biella 33 incernierata a sua volta ad una porzione intermedia del terzo telaio mobile 11.
Per quanto concerne la quarta leva 32, questa à ̈ incernierata in corrispondenza delle sue estremità 32a e 32b, rispettivamente, al terzo telaio mobile 11 tra l'incernieramento con la quarta biella 33 e l'incernieramento con il quarto telaio mobile 12 ed al quinto telaio mobile 14a o 14b.
In aggiunta, a completamento dei divani-letto 1a e 1b, per ciascuno di questi, sono previsti cuscini della seduta 34 associati al quarto telaio mobile 12 da parte opposta rispetto al materasso 8.
Con particolare riferimento alle figure da 1 a 13, nella prima forma di realizzazione proposta, il divano-letto 1a comprende uno schienale 35 associato solidalmente al quinto telaio mobile 14a, che à ̈ costituito sostanzialmente dalla gambe di sostegno 15, mediante una staffa di supporto 36 solidale e sostanzialmente ortogonale al quinto telaio mobile 14a che risulta incernierato al quarto telaio mobile 12.
Sempre nella prima forma di realizzazione, à ̈ previsto un pannello di copertura anteriore 37 associato al terzo telaio mobile 11 da parte opposta rispetto al materasso 8 mediante una struttura a quadrilatero articolato 38 realizzata dal terzo telaio mobile 11, da un'appendice sporgente 39 della quarta leva 32 definita in prossimità del terzo telaio mobile 11 ed incernierata ad un supporto 41, che sorregge rigidamente il pannello di copertura anteriore 37, e da una quinta biella 40 incernierata con le sue estremità, rispettivamente, al supporto 41 ed al terzo telaio mobile 11 sostanzialmente in corrispondenza del suo incernieramento con il secondo telaio mobile 10.
Questa prima forma di realizzazione della meccanica ha il vantaggio di essere molto semplice, ed à ̈ particolarmente adatta nel caso in cui i cuscini della seduta 34 e lo schienale 35 non siano molto spessi. Infatti, nella configurazione aperta, ossia quella di letto, la parte più spessa dello schienale 35 va a comprimersi contro la parte più spessa dei cuscini della seduta 34. Per ridurre tale compressione, il pannello di copertura anteriore 37 à ̈ ancorato al supporto 41 che viene messo in movimento per mezzo della quarta leva 32, in modo da evitare che i cuscini della seduta 34 si ritrovino compressi tra lo schienale 35 ed il pannello di copertura anteriore 37.
Con particolare riferimento alle figure da 14 a 18, nella seconda forma di realizzazione proposta, il divano-letto 1b comprende uno schienale 42 associato solidalmente al quinto telaio mobile 14b, che à ̈ anch'esso costituito sostanzialmente dalle gambe di sostegno 15, con la quarta leva 32 che presenta l'estremità 32b, incernierata al quinto telaio mobile 14b, conformata sostanzialmente a C in maniera tale da aggirare parzialmente e posteriormente i cuscini della seduta 34.
È prevista una quinta leva 43 incernierata alle sue estremità 43a e 43b al quarto telaio mobile 12 e ad una sesta biella 44 incernierata a sua volta ad una porzione intermedia del quinto telaio mobile 14b.
Più precisamente, questa quinta leva 43 presenta la sua porzione intermedia 43c incernierata alla porzione mediana 45 dell'estremità 32b conformata sostanzialmente a C della quarta leva 32 per la rotazione dello schienale 42 nel passaggio dalla configurazione chiusa alla configurazione aperta e viceversa.
Come si evince dalle figure citate, in questa forma di realizzazione la quarta leva 32 à ̈ realizzata in due pezzi,uno per ciascuna estremità 32a e 32b, ma nulla vieta di realizzarla in un unico pezzo.
In questo caso, il pannello di copertura anteriore, che in questa forma di realizzazione à ̈ indicato con il numero di riferimento 46, à ̈ direttamente fissato al terzo telaio mobile 11 da parte opposta rispetto al materasso 8.
Ciò non toglie la possibilità di adottare lo stesso meccanismo della prima forma di realizzazione, anche se in questo caso non ha la stessa utilità. Inoltre, anche nella prima forma di realizzazione si può pensare di fissare rigidamente il pannello di copertura anteriore 37 al terzo telaio mobile 11.
Questa seconda forma di realizzazione, che ha un funzionamento praticamente equivalente a quello della prima forma di realizzazione, permette di raggruppare le gambe di sostegno 15 in uno spazio minore, quando la meccanica si trova in configurazione chiusa, ossia quella di divano, e quindi in configurazione aperta, ossia quella di letto, lo schienale 42 à ̈ spostato verso l'estremità del letto stesso.
In questo modo lo spazio per i cuscini della seduta 34 aumenta, in quanto, la parte più spessa dello schienale 42 si ritrova compressa contro la parte più sottile della seduta e viceversa.
Inoltre, la posizione dello schienale 42, permette ai cuscini della seduta 34 di accavallarsi al pannello di copertura anteriore 46.
È per questo motivo, che in questa seconda forma di realizzazione, il supporto 47 del pannello di copertura anteriore 46 à ̈ ancorato rigidamente al terzo telaio 11, e non ha più necessità di spostarsi per lasciar spazio ai cuscini della seduta 34.
Ciò non toglie la possibilità di adottare lo stesso quadrilatero articolato 38 della prima forma di realizzazione anche per la seconda in modo da aumentare ulteriormente lo spazio a disposizione dei cuscini della seduta 34.
D'altro canto, anche nella prima forma di realizzazione si può pensare di adottare la soluzione fissa, a scapito dello spazio a disposizione dei cuscini della seduta 34.
Con riferimento ad entrambe le forme di realizzazione proposte, in maniera vantaggiosa, gli schienali 35 e 42 sono costituiti da un'intelaiatura opportunamente imbottita e rivestita, in modo da ricavare al suo interno un vano per riporvi guanciali o coperte. Nessun attuatore o elemento meccanico, trova posto in questo vano come succede invece per le meccaniche automatizzate appartenenti alla tecnica nota.
Il funzionamento dei divani-letto 1a e 1b, secondo il trovato, Ã ̈ chiaro ed evidente da quanto finora descritto.
In particolar modo, con riferimento alle figure da 7 a 13 ed alle figure da 16 a 18, nelle quali viene illustrato, in sequenza temporale, il passaggio dalla configurazione chiusa alla configurazione aperta, rispettivamente nella prima e nella seconda forma di realizzazione, l'attuatore lineare 18, agendo sulla staffa di azionamento 23, fa traslare l'incernieramento con la prima leva 24 che, guidata dalla seconda leva 26, compie un movimento di rototraslazione. Questo movimento mette in rotazione il primo telaio 9 e fa compiere al secondo telaio 10 un movimento di sostanziale traslazione.
In pratica, il secondo telaio 10 si solleva dalla sua posizione iniziale rimanendo quasi orizzontale. Contemporaneamente,la terza leva 29, azionata dalla prima biella 28 e dalla leva di rinvio 27, nonché guidata dalla seconda biella 30, mette in movimento il terzo telaio 11 e la quarta leva 32, mediante la terza biella 31 e la quarta biella 33.
In questo modo, nella prima forma di realizzazione, la quarta leva 32 fa ruotare il quinto telaio mobile 14a rispetto al quarto telaio mobile 12 e quest'ultimo rispetto al terzo telaio mobile 11.
Sempre la stessa quarta leva 32, grazie all'appendice sporgente 39, mette in movimento il supporto 41 del pannello di copertura anteriore 37 rispetto al terzo telaio mobile 11 in modo da allontanare il pannello di copertura anteriore 37 dai cuscini della seduta 34.
La rotazione del quinto telaio mobile 14a, e quindi della gamba di sostegno 15, porta con se anche lo schienale 35 che va a comprimersi contro i cuscini della seduta 34.
In questa prima forma di realizzazione, per non tagliare i cuscini della seduta 34, il quinto telaio mobile 14a ha una sagoma tale da insinuarsi tra gli stessi cuscini della seduta 34 ed i braccioli laterali 3.
Differentemente, nella seconda forma di realizzazione invece, il quinto telaio mobile 14b, nonché la quinta leva 43 passano dietro ai cuscini della seduta 35 e 42, e quindi non à ̈ necessario praticare sagome.
Tale differenza tra le due forme di realizzazione à ̈ chiaramente visibile nelle figure 3 e 14.
In conclusione, il movimento di apertura non si completa quando le gambe di sostegno 15 poggiano al pavimento, ma quando i telai mobili 9, 10, 11 e 12 si allineano perfettamente.
Procedendo invece a ritroso, si ottiene il passaggio dalla configurazione aperta a quella chiusa.
Si à ̈ in pratica constatato come il divanoletto ad apertura facilitata, particolarmente ad azionamento automatico, secondo il trovato, essendo munito di una meccanica cinematicamente molto differente da quelle attualmente in commercio, consente di risolvere e superare, rispettivamente, gli inconvenienti ed i limiti della tecnica nota consentendo l'impiego di un unico attuatore posto nella struttura fissa del divano per poter passare da una configurazione all'altra.
Questo à ̈ reso possibile grazie al fatto che tale meccanica, avente un solo grado di libertà, non può essere aperta e chiusa manualmente nel modo classico, ma può essere aperta e chiusa agevolmente, solo agendo sulle leve all'interno dell'intelaiatura fissa.
Un altro vantaggio del divano-letto, secondo il presente trovato, consiste nel fatto di possedere una meccanica molto sicura in quanto, avendo un solo grado di libertà, ha un movimento sempre uguale e prevedibile.
Rimanendo sempre nell'ambito della sicurezza, un ulteriore vantaggio del divano-letto, secondo il presente trovato, consiste nel fatto di possedere una meccanica in grado di aprirsi e chiudersi, rimanendo sempre molto bassa dal pavimento, riducendo al minimo l'altezza delle masse sospese durante il movimento, grazie al pannello di copertura anteriore che trasla insieme ai telai mobili.
Un altro vantaggio del divano-letto, secondo il presente trovato, consiste nel fatto di definire, nella sua configurazione di letto, una struttura estremamente stabile.
Più precisamente, questo vantaggio à ̈ riconducibile al fatto che, come rappresentato in figura 12, le gambe di sostegno toccano il pavimento prima dell'allineamento dei telai mobili.
Infatti la corsa effettuata dall'attuatore lineare, dall'istante in cui le gambe di sostegno poggiano al pavimento fino al completo allineamento dei telai mobili, permette alla prima leva di assumere una posizione quasi verticale in modo da inibire la chiusura spontanea del meccanismo quando si carica il piano di riposo del letto.
In questa situazione, una forza quasi verticale, si scarica sulla guida orizzontale del cursore dell'attuatore lineare, rendendo praticamente impossibile l'arretramento dello stesso cursore.
Ad ogni modo, à ̈ bene considerare che gli attuatori lineari hanno un certo rapporto di riduzione che ostacola lo spostamento del cursore, quando non sono alimentati. La soluzione secondo il trovato però, permette di evitare sollecitazioni eccessive che potrebbero provocare arretramenti spontanei del cursore o comunque il danneggiamento dell'attuatore lineare.
In questa posizione inoltre, si raggiunge l'allineamento di tre incernieramenti: quello tra il primo telaio mobile e la seconda leva, quello tra la seconda leva e la prima leva e quello tra la prima leva ed il secondo telaio mobile.
Questo allineamento contribuisce alla stabilità del letto in quanto inibisce rotazioni relative del primo telaio mobile rispetto al secondo telaio mobile, anche nel caso in cui l'utilizzatore vada a caricare l'incernieramento tra i due telai.
Un ulteriore vantaggio del divano-letto, secondo il presente trovato, consiste nel fatto di richiedere all'attuatore lineare una forza ridotta nel trattenere la meccanica nell'ultima fase di apertura e soprattutto nel sollevare la meccanica nella prima fase di chiusura. In questi istanti infatti buona parte della meccanica à ̈ a sbalzo fuori dall'intelaiatura fissa. Non solo, in queste fasi, gli incernieramenti del meccanismo sono quasi tutti vicini al piano di riposo del materasso e ci sono molti allineamenti che, come già detto, inibiscono la chiusura spontanea della meccanica.
Il parziale ripiegamento della struttura, mentre le gambe di sostegno poggiano ancora al pavimento, consente l'interruzione di questi allineamenti, proprio come farebbe l'utilizzatore nel caso di meccaniche ad apertura e chiusura manuale.
Infatti, la reazione di appoggio agente sulle gambe di sostegno, simula esattamente la forza di sollevamento esercitata dall'utilizzatore sull'estremità del letto nel caso di meccaniche manuali.
Durante la fase in cui le gambe di sostegno poggiano al pavimento, si possono avere piccoli strisciamenti nel punto di contatto, e quindi, in maniera vantaggiosa, Ã ̈ prevista una ruota di appoggio, come descritto nella seconda forma di realizzazione.
Tale soluzione à ̈ tuttavia adottabile anche nella prima forma di realizzazione, anche se, vista l'entità degli spostamenti, può essere omessa.
Quando, alla fine di questa fase, i bracci diventano più favorevoli e, gli allineamenti sono interrotti, le gambe di sostegno si staccano dal pavimento, e comincia la rototraslazione dei telai mobili.
In questa fase comunque, l'attuatore lineare, Ã ̈ aiutato dal peso stesso della struttura.
Infatti, come si à ̈ accennato, il secondo telaio mobile compie un movimento di sostanziale traslazione, dall'alto verso il basso nel movimento di chiusura, in quanto, non deve superare il pannello di copertura anteriore, grazie al fatto che quest'ultimo trasla anch'esso insieme al terzo telaio.
Le meccaniche finora conosciute infatti, prevedono che il secondo telaio mobile debba superare il pannello di copertura anteriore, ancorato rigidamente all'intelaiatura fissa. Ciò comporta che, la traiettoria seguita dal secondo telaio, durante l’apertura, si componga di tre fasi: la prima, di sostanziale rotazione, finché l’estremità del secondo telaio non superi l’altezza del pannello di copertura anteriore, la seconda, di sostanziale traslazione, affinché anche la parte a sbalzo del secondo telaio superi l’altezza del pannello di copertura anteriore e infine una terza fase di rotazione, contraria alla prima, per riallineare il secondo telaio stesso. Durante il movimento di chiusura quindi, la rotazione del secondo telaio mobile, porterebbe a sollevare il terzo e il quarto telaio mobile, le gambe di sostegno, lo schienale, i cuscini della seduta e il materasso, e tale sforzo graverebbe interamente sull’attuatore.
Nel caso della meccanica in oggetto invece, non c'à ̈ rotazione del secondo telaio mobile, ma una sostanziale traslazione verso il basso agevolata dalla forza di gravità, che collabora nel lavoro di parziale sollevamento degli elementi sopra elencati.
In pratica ad un lavoro negativo esercitato dalla forza di gravità sugli elementi della catena cinematica che vanno dall'incernieramento tra secondo telaio mobile e terzo telaio mobile in poi, si contrappone un lavoro positivo esercitato dalla forza di gravità sugli elementi che stanno prima del suddetto incernieramento.
Sempre nell’ottica di ridurre la forza richiesta all’attuatore, il sistema con spostamento lineare dell’incernieramento, consente l’utilizzo di attuatori con corsa elevata, in modo che a parità di lavoro da compiere, richiedano forze inferiori.
Infatti, grazie a questi espedienti, la forza richiesta all'attuatore lineare, durante l'apertura e la chiusura, à ̈ notevolmente contenuta e permette di aumentare l'affidabilità generale del sistema.
Un ulteriore vantaggio del divano-letto secondo il presente trovato, consiste nel fatto che l'attuatore lineare non si sposta mai dalla sua posizione iniziale ma rimane sempre fermo all'interno dell'intelaiatura fissa, consentendo quindi un cablaggio semplice ed affidabile, oltre che un montaggio rapido e sicuro.
Inoltre la sua posizione, à ̈ nascosta dai braccioli laterali, portando notevoli benefici dal punto di vista estetico, oltre che di silenziosità, pulizia e sicurezza di funzionamento.
Un altro vantaggio del divano-letto secondo il presente trovato, legato al fatto di avere il pannello di copertura anteriore che viene avanti con i telai mobili anziché essere fissato rigidamente all'intelaiatura fissa, consiste nel fatto di incrementare ulteriormente il livello di sicurezza del divano-letto.
Infatti, questo rappresenta un grande vantaggio in termini di sicurezza, in quanto permette la fuoriuscita dei telai mobili dall'intelaiatura fissa, senza che debbano superare l'ostacolo rappresentato dal pannello di copertura anteriore consentendogli di seguire una traiettoria più bassa, mantenendo le masse sospese ad un'altezza dal pavimento relativamente bassa.
Ulteriormente, in caso di rottura del meccanismo infatti, la caduta di tali elementi sospesi à ̈ molto meno pericolosa.
Inoltre, questa minore altezza dal pavimento, permette a colui che aziona il meccanismo di controllare cosa accade dall'altra parte, scongiurando la possibilità che, ad esempio, un bambino o un animale domestico si infili sotto la meccanica durante il movimento.
Da non sottovalutare anche che questo meccanismo permette l'utilizzo di pannelli di copertura di altezze anche consistenti, con ovvi benefici dal punto di vista della flessibilità del design.
Il divano-letto ad apertura facilitata, particolarmente ad azionamento automatico, secondo il presente trovato, così concepito, à ̈ suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell'ambito del concetto inventivo.
Inoltre, tutti i dettagli potranno essere sostituiti da altri elementi tecnicamente equivalenti.
In pratica, i materiali impiegati, purché compatibili con l'uso specifico, nonché le dimensioni e le forme contingenti, potranno essere qualsiasi secondo le esigenze e lo stato della tecnica.

Claims (17)

  1. R I V E N D I C A Z I O N I 1. Divano-letto (1a, 1b) ad apertura facilitata, particolarmente ad azionamento automatico, comprendente un'intelaiatura fissa (2) definente un vano di alloggiamento (7) per un materasso (8) pieghevole in almeno quattro parti e supportato da almeno quattro telai mobili (9, 10, 11, 12), uno per ciascuna di dette parti di detto materasso (8), di cui il primo telaio mobile (9) associato a detta intelaiatura fissa (2), detti almeno quattro telai mobili (9, 10, 11, 12) essendo articolati tra loro uno in sequenza all'altro per la definizione di una catena cinematica, ad un grado di libertà, mobile tra una configurazione chiusa, in cui detti almeno quattro telai mobili (9, 10, 11, 12) sono sostanzialmente contrapposti a due a due tra loro per la definizione di una struttura a gabbia racchiudente detto materasso (8) piegato in almeno quattro parti, ad una configurazione aperta, in cui detti almeno quattro telai mobili (9, 10, 11, 12) sono sostanzialmente allineati tra loro per la definizione di un piano di riposo sul quale giace detto materasso (8) spiegato, essendo inoltre previsti mezzi motori (13) associati a detta intelaiatura fissa (2) ed operativamente connessi a detti almeno quattro telai mobili (9, 10, 11, 12) per la loro movimentazione tra detta configurazione aperta e detta configurazione chiusa caratterizzato dal fatto che detti mezzi motori (13) comprendono almeno un attuatore lineare (18) agente lungo una retta d'azione (19) sostanzialmente parallela alla direzione di spiegamento di detti almeno quattro telai mobili (9, 10, 11, 12), detto almeno un attuatore lineare (18) essendo incernierato a detta intelaiatura fissa (2) ed essendo operativamente associato a detti almeno quattro telai mobili (9, 10, 11, 12) mediante una pluralità di leve (24, 26, 29, 32) interconnesse tra loro ed associate a detti almeno quattro telai mobili (9, 10, 11, 12).
  2. 2. Divano-letto (1a, 1b), secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di comprendere almeno un quinto telaio mobile (14a, 14b) associato all'ultimo di detti almeno quattro telai mobili (9, 10, 11, 12) e definente gambe di sostegno (15) collocabili in detta configurazione aperta da parte opposta rispetto a detta intelaiatura fissa (2) in maniera tale da sostenere detto piano di riposo.
  3. 3. Divano-letto (1a, 1b), secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che detta intelaiatura fissa (2) presenta, in vista laterale, una conformazione sostanzialmente ad L definente un basamento inferiore (6) sul quale à ̈ fissato detto almeno un attuatore lineare (18) ed un montante verticale (5), collocato in corrispondenza della porzione posteriore di detto divano-letto (1a, 1b), al quale à ̈ incernierato detto primo telaio mobile (9) in corrispondenza della sua estremità libera (9a), detto attuatore lineare (18) movimentando un cursore (20) associato ad una prima leva (24) di detta pluralità di leve e mobile lungo una guida rettilinea (21) definita da detto basamento inferiore (6).
  4. 4. Divano-letto (1a, 1b), secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta guida rettilinea (21) à ̈ definita da un binario orizzontale (22) nel quale à ̈ scorrevolmente alloggiata una staffa di azionamento (23) solidale nella traslazione a detto cursore (20) ed incernierata ad un'estremità (24a) di detta prima leva (24).
  5. 5. Divano-letto (1a, 1b), secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta prima leva (24) à ̈ incernierata in corrispondenza dell'altra sua estremità (24b), ad una porzione intermedia (26c) di una seconda leva (26) di detta pluralità di leve, detta prima leva (24) essendo incernierata in corrispondenza di una sua porzione intermedia (24c) ad una porzione intermedia di un secondo telaio mobile (10) di detti telai mobili e detta seconda leva (26) essendo incernierata con una sua estremità (26a) ad una porzione intermedia di detto primo telaio mobile (9).
  6. 6. Divano-letto (1a, 1b), secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere una leva di rinvio (27) conformata sostanzialmente ad L ed incernierata, in corrispondenza del vertice (27c) di detta L, a detta prima leva (24) sostanzialmente in corrispondenza dell'incernieramento definito tra detta prima leva (24) e detto secondo telaio mobile (10), le estremità (27a, 27b) di detta leva di rinvio (27) essendo incernierate, rispettivamente, ad una prima biella (28), incernierata a sua volta all'altra estremità (26b) di detta seconda leva (26), e ad un'estremità (29a) di una terza leva (29) di detta pluralità di leve associata ad un terzo telaio mobile (11) e ad un quarto telaio mobile (12) di detta pluralità di telai mobili.
  7. 7. Divano-letto (1a, 1b), secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere un pannello di copertura anteriore (37, 46) associato a detto terzo telaio mobile (11) e mobile con esso durante il passaggio da detta configurazione chiusa a detta configurazione aperta.
  8. 8. Divano-letto (1a, 1b), secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta terza leva (29) à ̈ incernierata in corrispondenza di una sua porzione intermedia (29c) ad una seconda biella (30) incernierata a sua volta a detto secondo telaio mobile (10) in prossimità dell'incernieramento tra detto secondo telaio mobile (10) e detto terzo telaio mobile (11), l'altra estremità (29b) di detta terza leva (29) essendo incernierata ad una terza biella (31) incernierata a sua volta ad una porzione intermedia (32c) di una quarta leva (32) di detta pluralità di leve associata a detto terzo telaio mobile (11) ed a detto quinto telaio mobile (14a, 14b), detta seconda biella (30) essendo incernierata con una sua porzione intermedia ad una quarta biella (33) incernierata a sua volta ad una porzione intermedia di detto terzo telaio mobile (11).
  9. 9. Divano-letto (1a, 1b), secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta quarta leva (32) à ̈ incernierata in corrispondenza delle sue estremità (32a, 32b), rispettivamente, a detto terzo telaio mobile (11) tra l'incernieramento con detta quarta biella (33) e l'incernieramento con detto quarto telaio mobile (12) ed a detto quinto telaio mobile (14a, 14b).
  10. 10. Divano-letto (1a, 1b), secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere cuscini della seduta (34) associati a detto quarto telaio mobile (12) da parte opposta rispetto a detto materasso (8).
  11. 11. Divano-letto (1a, 1b), secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere uno tra un piedino di appoggio (16) ed una ruota di appoggio (17) associati a ciascuna di dette gambe di sostegno (15).
  12. 12. Divano-letto (1a, 1b), secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere un pannello di copertura posteriore (4) associato a detto montante verticale (5) da parte opposta rispetto a detto materasso (8).
  13. 13. Divano-letto (1a), secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere uno schienale (35) associato solidalmente a detto quinto telaio mobile (14a) mediante una staffa di supporto (36) solidale e sostanzialmente ortogonale a detto quinto telaio mobile (14a), detto quinto telaio mobile (14a) essendo incernierato a detto quarto telaio mobile (12).
  14. 14. Divano-letto (1a), secondo la rivendicazione 13, caratterizzato dal fatto di comprendere un pannello di copertura anteriore (37) associato a detto terzo telaio mobile (11) da parte opposta rispetto a detto materasso (8) mediante una struttura a quadrilatero articolato (38) realizzata da detto terzo telaio mobile (11), da un'appendice sporgente (39) di detta quarta leva (32) definita in prossimità di detto terzo telaio mobile (11) ed incernierata ad un supporto (41), che sorregge rigidamente detto pannello di copertura anteriore (37), e da una quinta biella (40) incernierata con le sue estremità, rispettivamente, a detto supporto (41) ed a detto terzo telaio mobile (11) sostanzialmente in corrispondenza del suo incernieramento con detto secondo telaio mobile (10).
  15. 15. Divano-letto (1b), secondo una o più delle rivendicazioni da 1 a 13, caratterizzato dal fatto di comprendere uno schienale (42) associato solidalmente a detto quinto telaio mobile (14b), detta quarta leva (32) presentando l'estremità (32b) incernierata a detto quinto telaio mobile (14b) conformata sostanzialmente a C in maniera tale da aggirare parzialmente e posteriormente detti cuscini della seduta (34), essendo inoltre prevista una quinta leva (43) incernierata alla sue estremità (43a, 43b) a detto quarto telaio mobile (12) e ad una sesta biella (44) incernierata a sua volta ad una porzione intermedia di detto quinto telaio mobile (14b), la porzione intermedia (43c) di detta quinta leva (43) essendo incernierata alla porzione mediana (45) di detta estremità (32b) conformata sostanzialmente a C di detta quarta leva (32) per la rotazione di detto schienale (42) nel passaggio da detta configurazione chiusa a detta configurazione aperta e viceversa.
  16. 16. Divano-letto (1b), secondo la rivendicazione 15, caratterizzato dal fatto di comprendere un pannello di copertura anteriore (46) ancorato rigidamente, mediante un supporto (47), a detto terzo telaio mobile (11) da parte opposta rispetto a detto materasso (8).
  17. 17. Divano-letto (1a, 1b), secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto schienale (35, 42) à ̈ realizzato da un'intelaiatura definente al suo interno un vano per riporvi guanciali o coperte.
IT000001A 2012-01-02 2012-01-02 Divano-letto ad apertura facilitata, particolarmente ad azionamento automatico. ITMI20120001A1 (it)

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