ITBO970023A1

ITBO970023A1 - Metodo per la realizzazione di gruppi radianti per radiatori termici.

Info

Publication number: ITBO970023A1
Application number: IT97BO000023A
Authority: IT
Inventors: Valter Lolli
Original assignee: Valter Lolli
Priority date: 1997-01-20
Filing date: 1997-01-20
Publication date: 1998-07-20
Also published as: EP0854347A3; EP0854347B1; ES2175648T3; EP0854347A2; DE69805336T2; DE69805336D1; IT1290645B1; ITBO970023A0

Description

"METODO PER LA REALIZZAZIONE DI GRUPPI RADIANTI PER RA-DIATORI TERMICI"

DESCRIZIONE DELL'INVENZIONE

La presente invenzione si inquadra nel settore tecnico concernente la realizzazione di radiatori termici.

E' noto, nel campo degli impianti termici, in particolare per il riscaldamento domestico, l'impiego di radiatori costituiti da elementi radianti tubolari disposti verticalmente e dotati alle estremità di relative testate che definiscono opportuni mezzi di collegamento reciproco; il collegamento fra le testate è attuato ad esempio mediante giunti filettati, dotati di idonei organi di tenuta.

I citati gruppi radianti sono ottenuti interamente mediante pressofusione oppure sono costituiti da una coppia di testate ottenute mediante pressofusione, alle quali è associato un elemento tubolare; in taluni casi l'elemento tubolare risulta opportunamente alettato per migliorare la diffusione del calore.

I gruppi radianti così ottenuti presentano generalmente un costo elevato. I gruppi radianti noti hanno inoltre sovente un rendimento limitato, per quanto riguarda lo scambio termico, un peso relativamente elevato e una tenuta non sempre sicura:

Lo scopo della presente invenzione è quelle di escogitare un metodo che consenta di realizzare gruppi radianti per radiatori termici con un costo ridotto.

Un altro scopo dell'invenzione è quello di escogitare un metodo per realizzare in maniera semplice gruppi radianti per radiatori termici dotati di impiego sicuro e di elevato rendimento termico.

Gli scopi citati vengono ottenuti in accordo con quanto riportato nelle rivendicazioni.

Le caratteristiche dell'invenzione sono evidenziate nel seguito, con particolare riferimento alle unite tavole di disegno, nelle quali:

- la fig.l illustra una vista laterale, parzialmente sezionata, del corpo di una testata destinata alla realizzazione dei gruppi radianti secondo il metodo in oggetto;

- la fig.2 ne illustra una corrispondente vista in pianta, parzialmente sezionata;

- la fig.3 ne illustra una vista in sezione trasversale, secondo il piano III-III di fig.l;

- la fig.4 illustra, nella medesima vista di fig.3, una successiva fase realizzativa della suddetta testata; - le figg.5, 6, 7 e 8 illustrano, in una vista laterale schematica, successive fasi di montaggio dei gruppi radianti secondo il metodo ih oggetto;

- la fig.9 illustra una corrispondente vista frontale del gruppo radiante così ottenuto.

Con riferimento alle suddette figure, il metodo in oggetto prevede di realizzare dapprima, mediante stampaggio in pressofusione, il corpo 20 di una coppia di testate 2 di estremità di un gruppo radiante 1. Tali testate 2 sono realizzate preferibilmente di alluminio. Ciascun corpo 20 ha forma appiattita, a spigoli esterni opportunamente arrotondati, e presenta una cavità 21 estesa su un piano mediano, a partire da un'apertura 25 allungata su una faccia ristretta dello stesso corpo 20. L’apertura 25 ha i fianchi opportunamente svasati.

La cavità 20 è atta a mettere in comunicazione una pluralità di canali 22, in numero di tre nel caso illustrato, che si estendono paralleli dallo stesso corpo 20. I canali 22 hanno sezione circolare e limitata estensione assiale. I canali 22 presentano inoltre sulla superficie interna rispettivi spallamenti 24.

La cavità 21 è in comunicazione altresì con una coppia di cannotti 23 contrapposti, aventi asse perpendicolare al suddetto piano mediano del corpo 20, ovvero al piano di giacitura degli assi dei canali 22.

Viene quindi operata la filettatura interna dei cannotti 23, in maniera da determinare i tratti filettati 26 per l'avvitamento di rispettivi giunti 4 di collegamento ai gruppi radianti 1 adiacenti.

All'imboccatura dei cannotti filettati 26 viene inoltre realizzata una sede anulare 27 destinata all'alloggiamento di una idonea guarnizione 5 per la tenuta del giunto di collegamento 4 (vedasi fig. 8).

Viene quindi operata la chiusura della suddetta cavità 21 del corpo 20, dal lato opposto ai canali 22, mediante una piastrina sagomata 28 di forma complementare all'apertura 25; la piastrina di chiusura 28 viene resa stabilmente solidale al corpo 20 mediante una saldatura 29 perimetrale (fig.4).

In pratica la piastrina di chiusura 28 ha di preferenza profilo bombato, in maniera da ricostituire la continuità della superficie esterna della testata 2.

Le testate 2 così realizzate vengono unite stabilmente, tramite i canali 22, alle estremità opposte di una corrispondente pluralità di elementi radianti tubolari 3, disposti coassiali agli stessi canali 22 (fig.5). Gli elementi tubolari 3 sono realizzati preferibilmente mediante estrusione.

Gli elementi radianti tubolari 3 sono atti ad inserirsi a misura all'interno dei canali 22 e presentano alle estremità rispettive imboccature 30 rastremate, destinate ad innestarsi nella porzione ristretta degli stessi canali 22 definita dai relativi spallamenti 24. Sulle imboccature 30 sono montate rispettive guarnizioni anulari 31 atte a fare tenuta contro i citati spallamenti 24. L’unione stabile degli elementi radianti tubolari 3 alle testate 2 è ottenuta ad esempio mediante opportuni collanti, di cui vengono spalmate le sedi di accoppiamento definite dai canali 22 delle testate 2.

In fase di incollaggio, il gruppo radiante 1 così ottenuto viene messo in morsa su un attrezzo di centraggio 10, atto a determinare con precisione l'interasse fra i cannotti filettati 23 delle relative testate 2 (fig.6). L'attrezzo 10 è costituito sostanzialmente da un telaio 11 dotato alle estremità di una coppia di spine 12 sporgenti trasversalmente, destinate ad impegnare i cannotti 23 delle testate 2 del gruppo radiante 1; le spine 12 hanno distanza regolabile. L'attrezzo 10 porta inoltre alle estremità rispettive morse 13, atte a serrare le suddette testate 2 del gruppo radiante 1.

Pertanto il gruppo radiante 1 viene montato sull'attrezzo 10 inserendo le spine 12, aventi distanza determinata con precisione, nei cannotti 23 delle testate 2 e serrando quindi le stesse testate 2 fra morse 13 (fig.7). Il gruppo radiante 1 viene lasciato in morsa per un tempo sufficente al completamento della fase di incollaggio degli elementi tubolari 3 alle testate 2.

I diversi gruppi radianti 1 vengono quindi vincolati reciprocamento, per la formazione del radiatore termico, mediante i giunti di collegamento 4 che si avvitano nei cannotti filettati 23 delle testate 2 (fig.8). I giunti 4 hanno, in modo noto, porzioni filettate secondo versi opposti, separate dalla suddetta guarnizione di tenuta 5 .

Preferibilmente i citati giunti di collegamento 4 sono del tipo ottenuto a partire da una lamiera di materiale metallico, come illustrato nella domanda di brevetto n. B095A000175, depositata a nome del medesimo Richiedente. Il metodo in oggetto consente pertanto di realizzare in maniera semplice gruppi radianti per radiatori termici, costituiti da una coppia di testate di estremità ottenute mediante pressofusione e una pluralità di elementi radianti tubolari.

Nel caso illustrato, i citati gruppi radianti portano fra le testate tre elementi tubolari. E' tuttavia possibile prevedere, a seconda delle esigenze, un numero diverso di elementi tubolari, disposti in fila. Tali elementi tubolari possono inoltre essere disposti su due o più file, invece che su una sola fila, dotando le testate di estremità di un corrispondente numero di canali di accoppiamento agli stessi elementi tubolari.

Ovviamente gli elementi tubolari possono avere lunghezza diversa a seconda delle necessità di impiego.

I gruppi radianti ottenuti con il metodo descritto hanno costo di produzione contenuto, essendo realizzati con un numero limitato di semplici lavorazioni e con un sensibile risparmio di materiale, in particolare in corrispondenza delle testate di estremità. Quest'ultima caratteristica determina inoltre una vantaggiosa leggerezza dei gruppi radianti che ne agevola il trasporto e il montaggio.

Una prerogativa importante dei gruppi radianti ottenuti con il metodo in oggetto è quella di realizzare un ottimo rendimento termico.

Tali gruppi radianti hanno inoltre massima sicurezza di tenuta, grande semplicità di montaggio ed estetica gradevole, grazie in particolare all'assenza di spigoli vivi.

Si intende che quanto sopra è stato descritto a titolo esemplificativo e non limitativo, per cui eventuali varianti costruttive si intendono rientranti nell'ambito protettivo della presente soluzione tecnica, come sopra descritta e nel seguito rivendicata.

Claims

RIVENDICAZIONI 1) Metodo per la realizzazióne di gruppi radianti per radiatori termici, caratterizzato dal fatto che prevede di: realizzare mediante stampaggio in pressofusione il corpo 20 di una coppia di testate 2 di estremità di un gruppo radiante 1, con detto corpo 20 presentante una cavità 21 atta a mettere in comunicazione una pluralità di canali 22 che si estendono paralleli dallo stesso corpo 20 e in comunicazione altresì con una coppia di cannotti 23 contrapposti aventi asse perpendicolare al piano di giacitura degli assi dei detti canali 22; operare la filettatura dei detti cannotti 23, per l'avvitamento di rispettivi giunti 4 di collegamento a gruppi radianti 1 adiacenti; chiudere detta cavità 21 del detto corpo 20, dal lato opposto ai detti canali 22; unire stabilmente ai detti canali 22 delle dette testate 2 le imboccature 30 rastremate di rispettivi elementi radianti tubolari 3, disposti coassiali agli stessi canali 22.
2) Metodo secondo la riv.l, caratterizzato dal fatto che prevede di chiudere detta cavità 21 del detto corpo 20 mediante una piastrina sagomata 28 di forma complementare a un'apertura 25 della stessa cavità 21, con detta piastrina di chiusura 28 resa stabilmente solidale al detto corpo 20 mediante una saldatura 29 perimetrale, in maniera da ricostituire la continuità della superficie maniera da ricostituire la continuità della superficie esterna della detta testata 2.
3) Metodo secondo la riv.1, caratterizzato dal fatto che prevede di unire ai detti canali 22 delle dette testate 2 detti rispettivi elementi radianti tubolari 3 mediante incollaggio alle sedi di accoppiamento definite dagli stessi canali 22, con dette sedi presentanti relativi spallamenti 24 atti a definire corrispondenti porzioni ristrette dei detti canali 22 nelle quali sono destinate ad innestarsi dette imboccature 30 rastremate dei detti elementi tubolari 3.
4) Metodo secondo la riv.1, caratterizzato dal fatto che prevede, in fase di unione dei detti elementi radianti tubolari 3 ai detti canali 22, di mettere in morsa il gruppo radiante 1 su un attrezzo di centraggio 10, atto a mantenere l'interasse fra i detti cannotti filettati 23 delle dette testate 2 di estremità, con detto attrezzo 10 dotato alle estremità di una coppia di spine 12 sporgenti trasversalmente, aventi distanza regolabile, destinate ad impegnare i detti cannotti 23.