ITBO960086U1 - Dispositivo per l'ancoraggio di organi elastici preposti al riavvolgim ento di una tendina sul rispettivo rullo. - Google Patents

Dispositivo per l'ancoraggio di organi elastici preposti al riavvolgim ento di una tendina sul rispettivo rullo. Download PDF

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Description

DISPOSITIVO PER L'ANCORAGGIO DI ORGANI ELASTICI PREPOSTI AL RIAVVOLGIMENTO DI UNA TENDINA SUL RISPETTIVO RULLO
DESCRIZIONE DELL'INNOVAZIONE
La presente innovazione si inserisce nel settore tecnico relativo alla realizzazione di tendine, o similari, che vengono applicate alle finestre con funzione di oscuramento, di protezione contro l'ingresso di insetti, o per altri scopi del genere.
Tali tendine, comunemente denominate avvolgibili, sono generalmente avvolte su un rullo supportato girevolmente, con assetto orizzontale, all'interno di un idoneo involucro situato in corrispondenza del bordo superiore interno della finestra.
Il rullo può girare assialmente permettendo lo svolgimento della tendina e, successivamente il suo riavvolgimento. Tra le tendine avvolgibili si possono distinguere due tipi, in funzione del meccanismo previsto per lo svolgimento ed il riavvolgimento, di cui uno prevede organi elastici, generalmente costituiti da una molla elicoidale situata all'interno del rullo avvolgitore e ad esso vincolati, così che la rotazione di svolgimento ne determini la torsione e la conseguente reazione elastica possa poi venire sfruttata per il riaw olgimento .
Lo svolgimento della tendina viene determinato agendo direttamente su essa, e poi idonei organi di bloccaggio provvedono a mantenerla,nella posizione desiderata fino a quando essa non deve essere riavvolta.
Un secondo tipo di tendina, invece, non comprende gli organi elastici, e viene azionata manualmente anche per il suo riavvolgimento. Allo scopo di determinarne lo svolgimento ed il riavvolgimento è prevista una puleggina fissata alla testata del rullo ed interessata da una gola opportunamente sagomata per ricevere una catenella di azionamento.
Nel caso del primo tipo di tendine, gli organi elastici sono fissati rigidamente al rullo aw olgitore, da un lato, ed alla struttura fissa di supporto dall'altro, così che essi vengono sollecitati in misura corrispondente allo svolgimento della tendina.-Esistono soluzioni che, per evitare l'ondulazione della molla, prevedono di bloccarne un'estremità ad un equipaggio mobile longitudinalmente all'interno del rullo e che viene da questo trascinato in rotazione.
E' tuttavia evidente che, in ogni caso, per tendine di una certa lunghezza, al termine della corsa di svolgimento la torsione operata sulla molla sarà corrispondente ad un elevato numero di giri del rullo e la reazione elastica della molla sarà di notevole entità.
Questo fatto determina problemi nel dimensionamento delle molle impiegate, che comunque non restituiscono mai una reazione elastica adeguata a quanto necessario per riavvolgere la tendina con modalità uniforme.
Inoltre, i supporti della molla di riavvolgimento devono essere adeguati all'entità della reazione elastica che si andrà a determinare, e ciò incide sulle loro dimensioni e sul costo globale di realizzazione della tendina.
Si riscontrano anche complicazioni nel montaggio dei complessi costituiti dall'organo di connessione tra rullo ed un'estremità della molla di riavvolgimento, dalla molla medesima e da uno stelo che transita attraverso l'intero rullo e che va a bloccare la rimanente estremità della molla all'involucro che contiene la tendina.
Tutti gli elementi devono essere assemblati all'interno del rullo ed adeguati alle dimensioni trasversali dello stesso, che corrispondono alla larghezza della tendina. Quindi i problemi di tensionamento della molla si amplificano se una tenda stretta deve prevedere una elevata lunghezza di svolgimento, poiché la molla al suo interno non potrà essere di lunghezza adeguata e verrà quindi sollecitata in torsione in misura eccessiva.
Nelle tendine ad azionamento completamente manuale, denominate anche a frizione, la mancanza di un richiamo elastico determina la necessità di un notevole sforzo necessario per il riavvolgimento della tendina, tanto più elevato quanto maggiore è la lunghezza di tendina svolta. Quindi la puleggina di trazione deve essere di diametro adeguato per consentire il riavvolgimento della tendina con uno sforzo contenuto, anche per limitare le dimensioni della catenella d'azionamento, e comunque i supporti devono essere dimensionati in base al momento torcente che viene a crearsi in corrispondenza dei supporti laterali del rullo. Tutto ciò incide sulle dimensioni globali dell'involucro che contiene la tendina.
La prerogativa della presente innovazione è quella di proporre un dispositivo di ancoraggio degli organi elastici-che riduca l'ampiezza della torsione a cui essi sono sottoposti rispetto alla rotazione del rullo, così che gli organi elastici restituiscano una reazione elastica più graduale ed adeguata all'effettiva forza necessaria per il riavvolgimento della tendina via via che essa viene svolta dal rullo.
Un'ulteriore prerogativa dell'invenzione è quella di proporre un dispositivo d'ancoraggio tale che consenta di ridurre le dimensioni degli organi elastici costituendo con essi un complesso unitario che possa essere rapidamente ed agevolmente introdotto all'interno del rullo avvolgitore indipendentemente dalla lunghezza di quest'ultimoLe prerogative citate in precedenza incidono positivamente non solo sul funzionamento della tendina, ma anche sul suo costo globale di realizzazione .
Tali prerogative vengono ottenute grazie all'impiego del dispositivo realizzato cóme indicato nelle rivendicazioni Le caratteristiche dell'innovazione, non emergenti da quando appena detto, vengono spiegate in dettaglio nel seguito, con riferimento alle unite tavole di disegno, nelle quali:
- la fig. 1 illustra, in esploso, il sistema di riavvolgimento di una tendina realizzato in accordo con la presente innovazione;
- la fig. 2 illustra, in sezione, una testata del rullo avvolgitore con ad esso associato un meccanismo di connessione in oggetto;
- le figg. 3 e 4 illustrano due viste in sezione secondo i piani III-III e IV-IV di fig. 2;
- la fig. 5 illustra in sezione due tratti non contigui del rullo avvolgitore provvisto degli organi elastici di riavvolgimento oggetto della presente innovazione,-- le figg. 6 e 7 illustrano delle sezioni trasversali del rullo corrispondenti ai piani di·sezione VI-VI e VII-VII di fig. 5;
- la figura 8 illustra, in sezione, una testata del rullo avvolgitore, con ad esso associato il meccanismo di connessione degli organi elastici relativamente ad una tendina di tipo a frizione,-- le figg. 9 e 10 .illustrano due viste in sezione secondo 1 piani IX-IX e X-X di fig. 2.
Il dispositivo d'ancoraggio 30 descritto nel seguito,, trova applicazione su entrambi tipi di tendine, sia quelle a molla riavvolgibili che quelle del tipo a frizione. In quest'ultimo caso gli organi elastici hanno la funzione di compensazione del peso della tendina.
Per semplificare la descrizione, tuttavia, si farà riferimento alla tendina del tipo cosiddetto riavvolgibile a molla.
Con riferimento alle figg. da 1 a 7, il dispositivo 30 oggetto dell'innovazione ha la funzione di ancorare gli organi elastici 50 interni al rullo avvolgitore 19 e preposti al riavvolgimento della tendina 20.
Il rullo 19 è supportato.girevolmente , con assetto orizzontale, da una struttura fissa di supporto 35 alla quale gli organi elastici risultano vincolati mediante uno stelo 2 che si sviluppa all'interno del rullo fino ad accoppiarsi con il dispositivo 30.
La rimanente estremità degli organi elastici 50 è.vincolata direttamente al rullo 19 e viene ruotata in conseguenza della rotazione di quest'ultimo.
Il dispositivo 30 comprende un elemento a bicchiere 1, inserito parzialmente entro una testata del rullo 19, in modo che la sua cavità risulti rivolta verso l'esterno. La superficie esterna la dell'elemento a bicchiere 1 si sposa geometricamente con la superficie interna 19a del rullo 19, come risulta evidente dalla figura 3, così che la rotazione del rullo determini anche la rotazione dell'elemento a bicchiere 1.
La cavità lb dell'elemento a bicchiere 1 riporta una dentatura circonf erenziale 21 ed è interessata da un foro concentrico passante realizzato sul fondo ed attraversato liberamente dallo stelo 2.
Il dispositivo comprende anche una pluralità di ingranaggi satelliti 3 supportati, in modo da impegnare la dentatura circonf erenziale 21, da un elemento portasatelliti 5 recante un foro concentrico 5a, entro cui si inserisce, con accoppiamento geometrico, l'estremità dello stelo 2 opposta a quella vincolata agli organi elastici 50.
Il foro 5a può essere cieco, aprendosi sul lato opposto rispetto ai satelliti 3, del portasatelliti 5, oppure passante. Lo stelo viene .bloccato all'interno del foro 5a mediante organi di bloccaggio a vite, di tipo noto, oppure mediante collante .
L'elemento portasatelliti 5 è integrato da una piastrina forata 4 che trattiene i satelliti 3 nelle loro sedi sui rispettivi perni di supporto.
Infine, per il supporto esterno del rullo, è previsto un corpo cilindrico 6 vincolato, in posizione stazionaria, alla struttura fissa 35, mediante accoppiamento geometrico con una sua appendice 8.'
Il corpo cilindrico 6 viene introdotto nella cavità lb dell'elemento a bicchiere 1, con possibilità di reciproca rotazione, e presenta una prominenza dentata 7, a sviluppo assiale, che va ad inserirsi tra i satelliti 3, costituendo l'ingranaggio planetario di un ruotismo epicicloidale composto, oltre che dalla prominenza 'dentata 7, dagli ingranaggi satelliti 3 e dalla dentatura circonferenziale 21, come risulta ben evidente dalla fig. 3.
Gli elementi fin qui descritti rimangono tutti racchiusi all'interno del bicchiere 1 che viene introdotto nella testata del rullo 19.
Nelle figure 8,9 e 10, viene illustrato lo stesso dispositivo relativamente ad una tendina del tipo a frizione, la quale viene svolta e riavvolta mediante una catenella 22 che impegna una gola sagomata di una puleggina 9 realizzata sul bordo più esterno dell'elemento a bicchiere 1. Il funzionamento del dispositivo avviene come descritto nel seguito.
Quando la tendina viene svolta dal rullo, agendo direttamente su di essa mediante una funicella che viene sottoposta a trazione nel verso T, vedasi fig. 4 per quanto concerne il tipo a riavvolgimento automatico, oppure agendo sulla catenella 22 montata sulla puleggia 9 dell'elemento a bicchiere 1, la rotazione del rullo 19 determina la torsione dell'estremità degli organi elastici 50 ad esso vincolata, ma al tempo stesso trascina in rotazione l'elemento a bicchiere 1, così che la dentatura circonferenzìale 21 determini la rotazione dei satelliti 3 rispètto alla ruota planetaria 7 centrale.
Di .conseguenza l'elemento portasatelliti 5 viene ruotato secondo spostamenti angolari ridotti rispetto a quelli del rullo 19.
L'elemento portasatelliti trasmette il movimento rotatorio allo stelo 2 che va ad agire sulle molle 26,27,28 tramite il supporto comune 15 in misura ridotta rispetto alla rotazione del rullo 19, che agisce invece direttamente sugli elementi di supporto e vincolo 36,37,38. Poiché il senso rotatorio di tali torsioni è concorde, la sollecitazione sugli organi elastici sarà imposta in misura corrispondente alla diversa entità delle ampiezze degli spostamenti angolari, vale a dire in misura corrispondente al rapporto di riduzione imposto dal dispositivo di ancoraggio 30.
Tutto ciò consente di utilizzare l'ampiezza massima della torsione utile degli organi elastici 50 su uno svolgimento delle tendine di maggiore lunghezza, ovvero a parità di svolgimento, rispetto alle tendine equipaggiate con i dispositivi attualmente impiegati, di sfruttare una torsione degli organi elastici di ampiezza inferiore.
Il vantaggio che ne consegue è che la reazione elastica di risposta degli organi elastici rimane distribuita entro un intervallo di valori più ristretto e che corrisponde maggiormente alla forza via via necessaria per riavvolgere la tendina.
Questo risultato può essere migliorato se al posto della singola molla elicoidale di riavvolgimento viene montato un gruppo di molle 50, come descritto nel seguito.
Con riferimento alle figg. 1,5,6, e 7, gli organi elastici 50 che consentono di ottenere tutte le prerogative dell'innovazione, comprendono una pluralità di molle elicoidali 26,27,28, ad esempio previste in numero di tre. Ovviamente il numero delle molle previste può essere qualsiasi, entro un intervallo imposto dalle dimensioni del rullo 19 e delle stesse molle impiegate.
Le molle 26,27,28 sono fissate solidalmente in corrispondenza di una loro rispettiva estremità ad un supporto comune 15 calettato sullo stelo 2.
In particolare, con riferimento alla fig. 5, il supporto comune 15 comprende un cilindro rastremato secondo sezioni discrete 16,17,18 e ciascuna molla è fissata, per-interferenza, su una corrispondente sezione.
La restante estremità delle molle elicoidali 26,27,28 è fissata ad un rispettivo elemento di supporto e vincolo 36,37,38 introdotto all'interno del rullò 19 con accoppiamento geometrico.
Ciascuno degli elementi di supporto e vincolo 36,37,38 è costituito da un cilindro su cui la corrispondente molla viene fissata, da un bordo rialzato 46,47,48, che si impegna geometricamente con la superficie interna 19a del rullo 19, e da una cavità 38a,37a realizzata assialmente nel rispettivo cilindro 38,37 per permettere il transito di una molla di diametro inferiore.
Gli organi elastici realizzati in questo modo consentono di impiegare molle con diverse dimensioni e con diverse costanti elastiche al posto della singola molla delle tendine tradizionali.
Ciò consente di determinare selettivamente l'entità della reazione elastica di ciascuna molla potendo quindi adeguare con maggiore precisione la risposta elastica del gruppo di molle. Si può così ottenere una risposta elastica più morbida e graduale rispetto allo svolgimento della tendina .
Prevedendo gli elementi di supporto separati è possibile montare molle con notevoli differenze in lunghezza oppure precaricare in senso ·opposto una molla, o più molle, rispetto alle altre, determinando quindi il loro intervento solo da un prefissato punto in poi dello svolgimento della tendina.
In una forma alternativa, non illustrata, le molle possono essere montate ad entrambe le estremità su dei supporti comuni semplificando il montaggio e rendendo più economica la realizzazione.
Lo stelo 2 viene dimensionato in modo da terminare in prossimità dell'elemento di supporto e vincolo 26 più esterno, e la sua estremità è in tal punto fornita di un dischetto coassiale 11, o altro elemento a sezione pressoché cilindrica, che ha la funzione di mantenere lo stelo 2 concentrico rispetto al rullo 19.
Un vantaggio notevole dato dall'uso del gruppo di molle 50 in cooperazione con il dispositivo di connessione degli organi elastici 30, è dato dalla possibilità di riduzione della lunghezza delle molle.
Ciò permette, assieme al fatto che lo stelo 2 non passante attraverso l'intero rullo come nelle tendine tradizionali, di svincolare la lunghezza del complesso dalla lunghezza del rullo 19.
Infatti, il dispositivo di connessione 30 assieme agli organi elastici 50 ed allo stelo 2 formano un gruppo compatto e di limitate dimensioni, che viene introdotto in corrispondenza di una testata di qualunque rullo avvolgitore, indipendentemente dalla sua lunghezza.
La rimanente testata del rullo 19 ospita un tappo 12 girevolmente montato su un segmento cilindrico di supporto 13 che presenta un'appendice 14 simile all'appendice 8 del corpo cilindrico 6, destinata ad impegnare una corrispondente sede di ricevimento appositamente,predisposta sulla struttura fissa, per il supporto del rullo 19. Il segménto 12 supporta organi di bloccaggio reversibile della tendina, nella posizione che deve assumere e mantenere quando viene svolta. Ciò consente di impiegare uno stesso meccanismo di riavvolgimento per tendine e rulli di diversa larghezza, dotando i componenti di maggiore versatilità. Ovviamente la forma compatta del sistema di riavvolgimento può essere montata anche su tendine del tipo a frizione, azionate manualmente anche per il riavvolgimento mediante una catenella 22 (fig. 10), avendo in questo caso il solo scopo di compensare il. peso della tendina che grava in misura crescente via via che essa viene svolta dal rullo 19 .
L’innovazione in questione è stata ovviamente descritta, con riferimento ai disegni allegati, a puro titolo esemplificativo e non limitativo, per cui eventuali varianti o modificazioni di carattere funzionale o strutturale si intendono comprese nell'ambito di protezione individuato dalla precedente descrizione e dalle seguenti rivendicazioni.

Claims (7)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo per l'ancoraggio di organi elastici vincolati al rullo avvolgitore di una tendina e preposti al riavvolgimento della tendina medesima sul rullo, con riferimento ad una tendina del tipo a riavvolgimento automatico, o rispettivamente per compensare il peso di detta tendina durante il suo riavvolgimento manuale relativamente a tendine del ·tipo a frizióne, con il rullo supportato girevolmente con assetto orizzontale da una struttura fissa di supporto a cui detti organi elastici risultano vincolati mediante uno stelo che si sviluppa all’interno del rullo, con detto dispositivo caratterizzato dal fatto che detto stelo 2 risulta connesso alla citata struttura fissa 35 mediante interposizione di un riduttore di velocità 30, atto a determinare un'ampiezza della torsione di detti organi elastici 50 ridotta rispetto alle rotazioni di detto rullo 19 in misura corrispondente al suo rapporto di riduzione.
  2. 2. Dispositivo secondo la riv.2, caratterizzato dal fatto di comprendere: un elemento a bicchiere 1, inserito almeno parzialmente entro una testata del rullò 19, in modo che la sua cavità 19a risulti rivolta verso l'esterno, e geometricamente accoppiato con quest'ultimo,·una dentatura circonferenziale 21 realizzata all'interno di detta cavità 19a, ed un foro concentrico passante attraversato liberamente da detto stelo 2; una pluralità di.ingranaggi satelliti 3 supportati, in modo da impegnare la dentatura circonferenziale 21, da un elemento portasatelliti 5 recante un foro concentrico 5a, entro cui si inserisce, con accoppiamento geometrico, l'estremità dello stelo 2 opposta a quella vincolata agli organi elastici 50; un corpo cilindrico 6 di supporto esterno vincolato, in posizione stazionaria, alla struttura fissa 35, e provvisto di una prominenza dentata 7 a sviluppo assiale destinata ad introdursi tra detti ingranaggi satelliti 3 e ad impegnarsi con essi.
  3. 3. Dispositivo secondo la riv.1, caratterizzato dal fatto che detti organi elastici 50 comprendono una pluralità di molle elicoidali 26,27,28 fissate solidalmente in corrispondenza di una loro rispettiva estremità ad un supporto comune 15 calettato su detto stelo 2, con ciascuna restante estremità di dette molle elicoidali 26,27,28 fissata ad un rispettivo elemento di supporto e vincolo 36,37,38 geometricamente vincolato al citato rullo 19.
  4. 4. Dispositivo secondo lariv. 3, caratterizzato dal fatto che detto supporto comune 15 è costituito da un cilindro rastremato secondo sezioni discrete 16,17,18, con ciascuna molla 26,27,28 fissata per interferenza su una corrispondente sezione.
  5. 5. Dispositivo secondo la riv . 3, caratterizzato dal fatto che ciascuno di detti elementi di supporto e vincolo 36,37,38 è costituito da'un cilindro su cui la corrispondente molla viene fissata, da un bordo rialzato 46,47,48 che si impegna geometricamente con la superficie interna 19a del rullo 19, e da una cavità realizzata assialmente nel cilindro, per permettere il transito di una molla di diametro inferiore.
  6. 6. Dispositivo secondo la riv. 3, caratterizzato dal fatto che detto stelo 2 termina in prossimità dell'elemento di supporto e vincolo 26 più esterno e dal fatto che detto riduttore di velocità 30, al gruppo di molle 50, ai supporti di queste ultime 15,36,37, 8, al citato stelo 2 ed al corpo cilindrico di supporto esterno 6 formano un unico gruppo compatto che viene introdotto all'interno del, citato rullo 19, indipendente dalla lunghezza di quest'ultimo .
  7. 7. Dispositivo secondo la riv. 7, caratterizzato dal fatto che a detto stelo 2 è girevolmente fissato, in corrispondenza della sua estremità relativa all'elemento di supporto e vincolo 26 più esterno, un dischetto coassiale 11 che mantiene detto stelo 2 concentrico rispetto a detto rullo
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