ITBO20130047A1 - Gruppo per la realizzazione di fori in una rotaia - Google Patents

Gruppo per la realizzazione di fori in una rotaia

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ITBO20130047A1
ITBO20130047A1 IT000047A ITBO20130047A ITBO20130047A1 IT BO20130047 A1 ITBO20130047 A1 IT BO20130047A1 IT 000047 A IT000047 A IT 000047A IT BO20130047 A ITBO20130047 A IT BO20130047A IT BO20130047 A1 ITBO20130047 A1 IT BO20130047A1
Authority
IT
Italy
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frame
shaft
tool holder
pulley
holder shaft
Prior art date
Application number
IT000047A
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English (en)
Inventor
Luca Boni
Original Assignee
Geatech S P A
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Publication date
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    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B23MACHINE TOOLS; METAL-WORKING NOT OTHERWISE PROVIDED FOR
    • B23BTURNING; BORING
    • B23B41/00Boring or drilling machines or devices specially adapted for particular work; Accessories specially adapted therefor
    • B23B41/003Boring or drilling machines or devices specially adapted for particular work; Accessories specially adapted therefor for drilling elongated pieces, e.g. beams
    • B23B41/006Boring or drilling machines or devices specially adapted for particular work; Accessories specially adapted therefor for drilling elongated pieces, e.g. beams the machining device being moved along a fixed workpiece
    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B23MACHINE TOOLS; METAL-WORKING NOT OTHERWISE PROVIDED FOR
    • B23QDETAILS, COMPONENTS, OR ACCESSORIES FOR MACHINE TOOLS, e.g. ARRANGEMENTS FOR COPYING OR CONTROLLING; MACHINE TOOLS IN GENERAL CHARACTERISED BY THE CONSTRUCTION OF PARTICULAR DETAILS OR COMPONENTS; COMBINATIONS OR ASSOCIATIONS OF METAL-WORKING MACHINES, NOT DIRECTED TO A PARTICULAR RESULT
    • B23Q5/00Driving or feeding mechanisms; Control arrangements therefor
    • B23Q5/22Feeding members carrying tools or work
    • B23Q5/32Feeding working-spindles
    • B23Q5/326Feeding working-spindles screw-operated
    • EFIXED CONSTRUCTIONS
    • E01CONSTRUCTION OF ROADS, RAILWAYS, OR BRIDGES
    • E01BPERMANENT WAY; PERMANENT-WAY TOOLS; MACHINES FOR MAKING RAILWAYS OF ALL KINDS
    • E01B31/00Working rails, sleepers, baseplates, or the like, in or on the line; Machines, tools, or auxiliary devices specially designed therefor
    • E01B31/02Working rail or other metal track components on the spot
    • E01B31/06Making holes, e.g. by drilling, punching, flame-cutting
    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B23MACHINE TOOLS; METAL-WORKING NOT OTHERWISE PROVIDED FOR
    • B23BTURNING; BORING
    • B23B2215/00Details of workpieces
    • B23B2215/32Railway tracks

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Description

GRUPPO PER LA REALIZZAZIONE DI FORI IN UNA ROTAIA
DESCRIZIONE DELL’INVENZIONE
La presente invenzione attiene ad un gruppo per la realizzazione di fori in una rotaia.
Sono noti gruppi per la realizzazione di fori in una rotaia, i quali comprendono sostanzialmente:
ï€ un telaio di supporto, che comprende a sua volta: una prima parte, fissabile alla rotaia da forare, ed una seconda parte vincolata alla prima parte per risultare mobile rispetto a quest’ultima lungo una corsa di andata perpendicolare alla rotaia, in avvicinamento verso la rotaia;
ï€ un albero porta utensile, azionabile in rotazione, ad un estremità del quale à ̈ fissato l’utensile per la realizzazione dei fori;
ï€ un motore a combustione (ad esempio del tipo a due tempi);
ï€ pulegge e cinghie avvolte sulle pulegge per la trasmissione del moto, colleganti il motore e l’albero porta utensile, per azionare quest’ultimo in rotazione.
In particolare, il motore, l’albero porta utensile, le pulegge e le relative cinghie sono supportate dalla parte mobile del telaio e sono disposte con i relativi assi di rotazione paralleli tra loro e perpendicolari rispetto alla rotaia.
Il gruppo comprende inoltre mezzi di movimentazione, azionabili manualmente per avvicinare la parte mobile del telaio (e quindi l’utensile) alla rotaia, per consentire la realizzazione del foro.
Tali mezzi di movimentazione comprendono una cremagliera fissata alla parte mobile del telaio e scorrevole lungo una guida perpendicolare alla rotaia, ed un pignone, ingranante con la cremagliera ed associato ad una leva o ad un volante di comando fissato alla prima parte del telaio.
Quindi, per conseguire l’avanzamento dell’utensile verso la rotaia e la foratura di quest’ultima, l’operatore agisce manualmente sulla leva o sul volante di comando facendo muovere la cremagliera lungo la guida.
Tuttavia, il gruppo sopradescritto presenta degli inconvenienti.
Infatti, l’utensile, posto in rotazione ad una determinata velocità, per la realizzazione del foro deve essere portato a contatto con la rotaia dall’operatore che agisce manualmente sulla leva o sul volante di comando. È chiaro che al momento dell’impatto dell’utensile con la rotaia l’operatore troverà particolare difficoltà nella movimentazione della leva o del volante di comando per l’azionamento della cremagliera.
Tale difficoltà si traduce in un avanzamento non constante e piuttosto instabile dell’utensile: non solo la realizzazione del foro può risultare non ottimale, ma possono verificarsi situazioni di pericolo per l’operatore.
Scopo della presente invenzione à ̈ quello di risolvere i suddetti inconvenienti.
Tale scopo à ̈ raggiunto proponendo un gruppo per la realizzazione di fori in una rotaia in accordo con la rivendicazione 1.
Vantaggiosamente, il gruppo proposto con la presente invenzione permette un avanzamento stabile della seconda parte del telaio (e quindi dell’albero porta utensile) sia in avvicinamento alla rotaia, sia durante la realizzazione di un foro. In particolare, il gruppo secondo l’invenzione non richiede l’azionamento manuale dei mezzi di movimentazione, come avveniva in arte nota, in quanto questi ultimi sono azionati automaticamente in conseguenza all’azionamento in rotazione dell’albero porta utensile.
Pertanto, l’avanzamento della seconda parte del telaio sarà stabile e costante anche al momento dell’impatto di un utensile, fissato all’albero porta utensile, con la rotaia, poiché tale avanzamento non dipende dall’azione di un operatore su di una leva o di un volante come invece accadeva in arte nota.
Le caratteristiche del gruppo per la realizzazione di fori in una rotaia proposto con la presente invenzione sono esposte nella seguente descrizione eseguita con riferimento alle unite figure nelle quali:
ï€ la figura 1 illustra una vista dall’alto di un gruppo secondo l’invenzione fissato ad una rotaia, in una prima configurazione operativa;
ï€ la figura 2 mostra una vista laterale, parzialmente sezionata, del gruppo di figura 1;
ï€ la figura 2A mostra una vista secondo la sezione B-B di figura 2;
ï€ la figura 3 mostra una vista laterale del gruppo secondo l’invenzione fissato ad una rotaia, in una differente configurazione operativa;
ï€ la figura 4 mostra una vista secondo la sezione C-C di figura 3.
Con riferimento alle figure allegate, Ã ̈ stato indicato con 1 un gruppo per la realizzazione di fori in una rotaia secondo la presente invenzione.
Il gruppo 1 comprende: un telaio di supporto 2, comprendente a sua volta una prima parte 20 ed una seconda parte 21 tra loro vincolate in modo che la seconda parte 21 sia mobile rispetto alla prima parte 20, per compiere una corsa di andata ed una corsa di ritorno lungo una determinata direzione D. In particolare, la prima parte 20 del telaio 2 Ã ̈ fissabile ad una rotaia R in modo che la citata direzione D risulti perpendicolare alla rotaia R e in modo che durante la corsa di andata la seconda parte 21 del telaio 2 sia mobile in avvicinamento alla rotaia R.
Il gruppo 1 comprende inoltre un motore M (ad esempio un motore a combustione), supportato dalla seconda parte 21 del telaio 2; ed un albero porta utensile 3 (visibile nel dettaglio in fig.2A ed in fig.3A), azionabile in rotazione e supportato dalla seconda parte 21 del telaio 2 in modo che il relativo asse di rotazione sia parallelo alla citata direzione D.
Ulteriormente, il gruppo 1 comprende primi mezzi di trasmissione del moto 4 (vedasi ad esempio fig.2), collegati all’albero porta utensile 3 e collegati al motore M per azionare in rotazione l’albero porta utensile 3 a seguito dell’azionamento del motore M; e mezzi di movimentazione 5 (si vedano fig.2A e fig.3A), fissati alla seconda parte 21 del telaio 2 e vincolabili alla prima parte 20 del telaio 2 in modo da risultare mobili rispetto ad essa nella citata direzione D, per determinare, una volta azionati, la movimentazione della seconda parte 21 del telaio 2 lungo la relativa corsa di andata ed il conseguente avanzamento dell’albero porta utensile 3 verso la rotaia R. Nel dettaglio, il gruppo 1 secondo la presente invenzione si caratterizza per il fatto di comprendere secondi mezzi di trasmissione del moto 6 (si vedano in particolare le fig.2A e 3A), supportati dalla seconda parte 21 del telaio 2, collegati all’albero porta utensile 3 e collegati ai mezzi di movimentazione 5 in modo che, a seguito dell’azionamento in rotazione dell’albero porta utensile 3, azionino a loro volta i mezzi di movimentazione 5, determinando la movimentazione della seconda parte 21 del telaio 2 lungo la relativa corsa di andata ed il conseguente avanzamento dell’albero porta utensile 3 verso la rotaia R.
Vantaggiosamente, il gruppo 1 consente la movimentazione della seconda parte 21 del telaio 2 in maniera automatica conseguentemente all’azionamento in rotazione dell’albero porta utensile 3 (determinata a sua volta dal motore M).
Pertanto, l’avanzamento di un utensile U (quest’ultimo visibile ad esempio in figura 2, in cui la rotaia R à ̈ stata parzialmente sezionata) che sia fissato all’albero porta utensile 3 (in corrispondenza della relativa estremità prossimale alla rotaia R) durante la corsa di andata della seconda parte 21 del telaio 2 risulterà stabile anche al momento dell’impatto dell’utensile U con la rotaia R, e durante tutta la realizzazione del foro.
Questo non era possibile in arte nota, in quanto era un operatore, manualmente, ad azionare i mezzi di movimentazione ed a determinare l’avanzamento della seconda parte del telaio durante tutta la realizzazione del foro. Pertanto, al momento dell’impatto dell’utensile con la rotaia, la movimentazione della seconda parte del telaio risultava particolarmente difficoltosa: il foro poteva quindi risultare realizzato in maniera non ottimale e si potevano presentare situazioni di pericolo per lo stesso operatore.
Inoltre, l’avanzamento verso la rotaia R della seconda parte 21 del telaio 2 (e quindi dell’utensile U) del gruppo 1 proposto risulta proporzionale alla velocità di rotazione dell’albero porta utensile 3 (quindi dell’utensile U), garantendo una realizzazione ottimale del foro.
È chiaro che in arte nota tale risultato non poteva essere raggiunto, in quanto l’avanzamento manuale della seconda parte del telaio ad opera di un operatore non poteva essere costante e proporzionale alla velocità di rotazione dell’albero porta utensile, in particolar modo al momento dell’impatto dell’utensile con la rotaia e durante tutta la realizzazione del foro, per le ragioni sopra esposte.
Nella forma di realizzazione rappresentata, la prima parte 20 del telaio 2 costituisce quindi una sorta di guida comprendente due bracci su cui scorre la seconda parte 21 del telaio 2.
I primi mezzi di trasmissione del moto 4 sono utili non solo a trasmettere il moto dal motore M all’albero porta utensile 3, ma anche al fine di ridurre la velocità di rotazione del motore M (ovvero del relativo albero di rotazione), per consentire all’albero porta utensile 3 di essere azionato in rotazione ad una velocità inferiore rispetto a quella del motore M medesimo. I primi mezzi di trasmissione del moto 4 possono comprendere ad esempio una pluralità di pulegge e mezzi di collegamento ad anello (cinghie, nastri) avvolti sulle pulegge.
L’utensile U può essere ad esempio una fresa ad inserti.
Secondo la preferita forma di realizzazione illustrata nelle figure allegate, i mezzi di movimentazione 5 comprendono un albero 50 azionabile in rotazione dai secondi mezzi di trasmissione del moto 6 e comprendente una porzione filettata; inoltre la prima parte 20 del telaio 2 comprende una sede 22 conformata per ricevere al suo interno almeno parzialmente l’albero 50, e filettata internamente per accoppiarsi con la porzione filettata dell’albero 50. In altre parole, la sede riceve almeno la porzione filettata dell’albero, e quest’ultima e la parete interna filettata della sede costituiscono un sistema di movimentazione del tipo cosiddetto “vite-madrevite†: in questo modo, il moto rotatorio dell’albero 50 à ̈ trasformato in moto traslatorio lineare nella direzione D. Vantaggiosamente, tale sistema di movimentazione (e di accoppiamento tra albero 50 e sede 22) risulta particolarmente semplice da realizzare e comporta costi contenuti.
In particolare, la figura 2A mostra il gruppo 1 durante la realizzazione di un foro (ovvero nel momento in cui l’utensile U sta perforando la rotaia R); la figura 3A, invece, mostra una situazione operativa differente rispetto alla figura 2A, ovvero mostra la seconda parte 21 del telaio 2, e quindi l’utensile U, in avanzamento verso la rotaia R, prima della realizzazione del foro. Dal confronto di queste due figure à ̈ chiaramente visibile la movimentazione dell’albero 50 nella sede 22 e quindi della seconda parte 21 del telaio 2 verso la rotaia R.
Alternativamente, i mezzi di movimentazione possono essere vincolabili alla prima parte del telaio ad esempio tramite un sistema di ruote dentate, o una cremagliera ed un pignone (situazioni non illustrate), o qualsiasi altro sistema in grado di trasferire il moto da rotatorio a traslatorio lineare.
Secondo la forma di realizzazione illustrata, la sede 22 comprende una prima parte 23 ed una seconda parte 24 accoppiabili tra di loro per ricevere l’albero 50. Il gruppo 1 comprende ulteriormente mezzi di bloccaggio 7, posizionabili in una configurazione operativa per bloccare la prima parte 23 della sede 22 e la seconda parte 24 della sede 22 una volta accoppiate tra loro e vincolare l’albero 50 dei mezzi di movimentazione 5 alla sede 22, (vedasi ad esempio fig.1, 2, 3); o in una configurazione inoperativa, per consentire il disaccoppiamento della prima parte 23 della sede 22 e della seconda parte 24 della sede 22 e svincolare l’albero 50 dei mezzi di movimentazione 5 dalla sede 22, permettendo alla seconda parte 21 del telaio 2 di compiere la relativa corsa di ritorno, in allontanamento dalla rotaia R (situazione non rappresentata).
Nel dettaglio, sempre con riferimento alle figure, i mezzi di bloccaggio comprendono due perni di bloccaggio 7 (o due leve di bloccaggio), mentre la prima parte 23 della sede 22 e la seconda parte 24 della sede 22 comprendono ciascuna una parete esterna 200, comprendente a sua volta un alloggiamento 201 per ricevere al suo interno (almeno parzialmente) un perno di bloccaggio 7. I perni di bloccaggio 7 sono chiaramente visibili in fig.2 e in fig.3, mentre in fig.2A e fig.3A non sono stati volutamente rappresentati per meglio evidenziare i due alloggiamenti 201.
In particolare, un’estremità di ciascun perno di bloccaggio 7 à ̈ inseribile in un corrispondente alloggiamento 201, in modo da premere contro la corrispondente parete esterna 200 per mantenere tra loro vincolate prima parte 23 della sede 22 e la seconda parte 24 della sede 22. L’estremità di ciascun perno di bloccaggio 7 opposta a quella inserita nell’alloggiamento 201 à ̈ invece accessibile dall’esterno, in modo che un operatore possa provvedere, a seguito della realizzazione di un foro sulla rotaia R, a portare i perni di bloccaggio 7 nella relativa configurazione inoperativa. In altre parole, in questo modo un operatore può determinare il disimpegno di ciascun perno di bloccaggio 7 dal relativo alloggiamento 201.
Una volta che la prima parte 23 della sede 22 e la seconda parte 24 della sede 22 sono tra loro disaccoppiate, à ̈ possibile svincolare l’albero 50 dei mezzi di movimentazione 5 dalla sede 22 (ovvero svincolare la vite dalla madrevite, nella forma di realizzazione preferita), e quindi la seconda parte 21 del telaio 2 può compiere la relativa corsa di ritorno lungo la direzione D, per procedere eventualmente alla realizzazione di un altro foro.
Tale accorgimento risulta particolarmente vantaggioso dal punto di vista pratico e dal punto di vista della sicurezza degli operatori addetti al monitoraggio del gruppo 1 durante la realizzazione dei fori.
Alternativamente, potrebbero non essere previsti i perni di bloccaggio, e la seconda parte del telaio potrebbe compiere la relativa corsa di ritorno, in allontanamento dalla rotaia, invertendo il verso di rotazione dell’albero porta utensile (situazione non illustrata).
Sempre con riferimento alla forma di realizzazione delle figure, il gruppo 1 comprende ulteriormente mezzi di disattivazione 8 della rotazione dell’albero porta utensile 3, supportati dalla seconda parte 21 del telaio 2 in modo che al termine della corsa di andata della seconda parte 21 del telaio 2 arrestino il motore M determinando la disattivazione della rotazione dell’albero porta utensile 3 (e quindi di un utensile U ad esso fissato).
In particolare, la prima parte 20 del telaio 2 comprende una porzione 202 disposta in corrispondenza del termine della corsa di andata della seconda parte 21 del telaio 2, trasversalmente rispetto alla citata direzione D (nel caso rappresentato, perpendicolarmente rispetto alla citata direzione D); inoltre i mezzi di disattivazione 8 della rotazione dell’albero porta utensile 3 comprendono un pulsante 80 disposto in modo che, quando la seconda parte 21 del telaio 2 giunge al termine della relativa corsa di andata, il pulsante vada a battuta con la citata porzione 202 della prima parte 20 del telaio 2, e venga così premuto da quest’ultima, per disattivare la rotazione dell’albero porta utensile 3.
Si veda ad esempio la figura 2, in cui à ̈ chiaramente visibile come il pulsante 80 sia premuto dalla porzione 202; la figura 3 mostra invece una situazione operativa differente, in cui la seconda porzione 21 del telaio 2 sta compiendo la relativa corsa di andata verso la rotaia R, ed il pulsante 80 non à ̈ quindi premuto.
Vantaggiosamente, quindi, il gruppo 1, nella preferita forma di realizzazione, oltre a determinare l’avanzamento in automatico della seconda parte 21 del telaio 2 a seguito della rotazione dell’albero porta utensile 3, consente anche la disattivazione della rotazione di quest’ultimo (e dell’utensile U da esso portato) a seguito della realizzazione di un foro. Tale specifica risulta particolarmente vantaggiosa dal punto di vista della praticità di utilizzo del gruppo 1 medesimo, nonché della sicurezza degli operatori che si occupano di monitorare il gruppo 1 durante il relativo funzionamento.
Secondo la preferita forma di realizzazione illustrata, il motore M ha un asse di rotazione perpendicolare all’asse di rotazione dell’albero porta utensile 3. Vantaggiosamente, tale accorgimento consente di ridurre sensibilmente gli ingombri complessivi del gruppo 1 rispetto all’arte nota. Nei gruppi di tipo noto, infatti, l’asse di rotazione del motore era disposto parallelo all’asse di rotazione dell’albero porta utensile, ovvero era disposto perpendicolarmente alla rotaia. Tale situazione risultava particolarmente sconveniente, date le ingenti dimensioni del motore rispetto ai restanti elementi del gruppo.
Pertanto, grazie a questa caratteristica, il gruppo 1 proposto con l’invenzione risulta particolarmente compatto dal punto di vista degli ingombri complessivi.
Nella forma di realizzazione suddetta, i primi mezzi di trasmissione del moto 4 possono comprendere una ruota a denti elicoidali (non visibile dalle figure allegate), e l’albero porta utensile 3 può presentare almeno una porzione filettata, conformata per accoppiarsi con i denti elicoidali della citata ruota. Questo accorgimento (in pratica un accoppiamento tra una vite senza fine ed una corona cilindrica elicoidale), risulta particolarmente vantaggioso per la sua semplicità costruttiva. Alternativamente, l’accoppiamento tra i primi mezzi di trasmissione del moto 4 e l’albero porta utensile 3 può essere ottenuto da una qualsiasi combinazione di elementi che consenta la trasmissione del moto tra due assi tra loro perpendicolari (ovvero l’albero del motore M e l’albero porta utensile 3).
Secondo una forma di realizzazione dell’invenzione, i secondi mezzi di trasmissione del moto possono comprendere: una prima puleggia associata all’albero porta utensile; una seconda puleggia associata all’albero dei mezzi di movimentazione; mezzi di collegamento ad anello (cinghie, nastri..), avvolti sulla prima puleggia e sulla seconda puleggia (situazione non rappresentata).
Nella preferita forma di realizzazione illustrata, i secondi mezzi di trasmissione del moto 6 comprendono: un albero di trasmissione 60; una prima puleggia 61 associata all’albero porta utensile 3; una seconda puleggia 62 associata all’albero di trasmissione 60; mezzi di collegamento ad anello (cinghie, nastri..), avvolti sulla prima puleggia 61 e sulla seconda puleggia 62; una terza puleggia 63, associata all’albero di trasmissione 60; una quarta puleggia 64, associata all’albero 50 dei mezzi di movimentazione 5; mezzi di collegamento ad anello (cinghie, nastri..), avvolti sulla terza puleggia 63 e sulla quarta puleggia 64.
I secondi mezzi di trasmissione del moto 6, collegati ai mezzi di movimentazione 5, contribuiscono quindi a rendere la velocità di avanzamento dell’albero porta utensile 3 (ovvero della seconda parte 21 del telaio 2) proporzionale alla relativa velocità di rotazione, e possono essere previsti secondo differenti configurazioni e combinazioni, a seconda delle specifiche tecniche del gruppo 1.
Come anticipato, la prima parte 20 del telaio 2 può essere fissabile alla rotaia R: a tale scopo, tale prima parte 20 può comprendere una porzione 222 che comprende a sua volta una sorta di gancio; la porzione 222 à ̈ ad esempio collegata alla e sporgente dalla porzione 202 disposta in corrispondenza del termine della corsa di andata della seconda parte 21 del telaio 2 (vedasi ad esempio figura 2).
Grazie a questo accorgimento, il gruppo 1, una volta fissato alla rotaia R, non richiede un appoggio al suolo neanche durante la realizzazione di un foro.
Secondo una variante dell’invenzione, non illustrata, il gruppo può prevedere una parte destinata ad andare in appoggio al suolo, e può comunque risultare fissabile ad una rotaia per ottimizzare la realizzazione dei fori.
Ulteriormente, il gruppo 1 può comprendere un utensile U fissabile all’albero porta utensile 3 come specificato precedentemente. L’utensile U à ̈ ad esempio una fresa ad inserti.
Si intende che quanto sopra à ̈ stato descritto a titolo esemplificativo e non limitativo, per cui eventuali varianti costruttive si intendono rientranti nell'ambito protettivo della presente soluzione tecnica, come nel seguito rivendicata.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Gruppo (1) per la realizzazione di fori in una rotaia (R), comprendente: un telaio di supporto (2), comprendente a sua volta una prima parte (20) ed una seconda parte (21) tra loro vincolate in modo che la seconda parte (21) sia mobile rispetto alla prima parte (20) per compiere una corsa di andata ed una corsa di ritorno lungo una determinata direzione (D); la prima parte (20) del telaio (2) essendo fissabile ad una rotaia (R) in modo che la citata direzione (D) risulti perpendicolare alla rotaia (R) e in modo che durante la corsa di andata la seconda parte (21) del telaio (2) sia mobile in avvicinamento alla rotaia (R); un motore (M), supportato dalla seconda parte (21) del telaio (2); un albero porta utensile (3), azionabile in rotazione e supportato dalla seconda parte (21) del telaio (2) in modo che il relativo asse di rotazione sia parallelo alla citata direzione (D); primi mezzi di trasmissione del moto (4), collegati all’albero porta utensile (3) e collegati al motore (M) per azionare in rotazione l’albero porta utensile (3) a seguito dell’azionamento del motore (M); mezzi di movimentazione (5), fissati alla seconda parte (21) del telaio (2) e vincolabili alla prima parte (20) del telaio (2) in modo da risultare mobili rispetto ad essa nella citata direzione (D), per determinare, una volta azionati, la movimentazione della seconda parte (21) del telaio (2) lungo la relativa corsa di andata ed il conseguente avanzamento dell’albero porta utensile (3) verso la rotaia (R); caratterizzato dal fatto di comprendere: secondi mezzi di trasmissione del moto (6), supportati dalla seconda parte (21) del telaio (2), collegati all’albero porta utensile (3) e collegati ai mezzi di movimentazione (5) in modo che, a seguito dell’azionamento in rotazione dell’albero porta utensile (3), azionino a loro volta i mezzi di movimentazione (5), determinando la movimentazione della seconda parte (21) del telaio (2) lungo la relativa corsa di andata ed il conseguente avanzamento dell’albero porta utensile (3) verso la rotaia (R).
  2. 2) Gruppo (1) secondo la rivendicazione precedente, in cui i mezzi di movimentazione (5) comprendono un albero (50) azionabile in rotazione dai secondi mezzi di trasmissione del moto (6) e comprendente una porzione filettata; ed in cui la prima parte (20) del telaio (2) comprende una sede (22) conformata per ricevere al suo interno almeno parzialmente l’albero (50), e filettata internamente per accoppiarsi con la porzione filettata dell’albero (50).
  3. 3) Gruppo (1) secondo la rivendicazione precedente, in cui la sede (22) comprende una prima parte (23) ed una seconda parte (24) accoppiabili tra di loro per ricevere l’albero (50); ed in cui il gruppo (1) comprende ulteriormente mezzi di bloccaggio (7), posizionabili in una configurazione operativa per bloccare la prima parte (23) della sede (22) e la seconda parte (24) della sede (22) una volta accoppiate tra loro e vincolare l’albero (50) dei mezzi di movimentazione (5) alla sede (22); od in una configurazione inoperativa, per consentire il disaccoppiamento della prima parte (23) della sede (22) e della seconda parte (24) della sede (22) e svincolare l’albero (50) dei mezzi di movimentazione (5) dalla sede (22), permettendo alla seconda parte (21) del telaio (2) di compiere la relativa corsa di ritorno, in allontanamento dalla rotaia (R).
  4. 4) Gruppo (1) secondo la rivendicazione precedente, in cui i mezzi di bloccaggio comprendono due perni di bloccaggio (7), ed in cui la prima parte (23) della sede (22) e la seconda parte (24) della sede (22) comprendono ciascuna una parete esterna (200) comprendente a sua volta un alloggiamento (201) per ricevere al suo interno un perno di bloccaggio (7).
  5. 5) Gruppo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 4, comprendente ulteriormente mezzi di disattivazione (8) della rotazione dell’albero porta utensile (3), supportati dalla seconda parte (21) del telaio (2) in modo che al termine della corsa di andata della seconda parte (21) del telaio (2) arrestino il motore (M) determinando la disattivazione della rotazione dell’albero porta utensile (3).
  6. 6) Gruppo (1) secondo la rivendicazione precedente, in cui la prima parte (20) del telaio (2) comprende una porzione (202) disposta in corrispondenza del termine della corsa di andata della seconda parte (21) del telaio (2), trasversalmente rispetto alla citata direzione (D), ed in cui i mezzi di disattivazione (8) della rotazione dell’albero porta utensile (3) comprendono un pulsante (80) disposto in modo che, quando la seconda parte (21) del telaio (2) giunge al termine della relativa corsa di andata, il pulsante (80) vada a battuta con la citata porzione (202) della prima parte (20) del telaio (2), e venga così premuto da quest’ultima, per disattivare la rotazione dell’albero porta utensile (3).
  7. 7) Gruppo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 6, in cui il motore (M) ha un asse di rotazione perpendicolare all’asse di rotazione dell’albero porta utensile (3).
  8. 8) Gruppo (1) secondo la rivendicazione precedente, in cui i primi mezzi di trasmissione del moto (4) comprendono una ruota a denti elicoidali, ed in cui l’albero porta utensile (3) presenta almeno una porzione filettata, conformata per accoppiarsi con i denti elicoidali della citata ruota.
  9. 9) Gruppo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 8, in cui i secondi mezzi di trasmissione del moto comprendono: una prima puleggia associata all’albero porta utensile; una seconda puleggia associata all’albero dei mezzi di movimentazione; mezzi di collegamento ad anello, avvolti sulla prima puleggia e sulla seconda puleggia.
  10. 10) Gruppo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 8, in cui i secondi mezzi di trasmissione del moto (6) comprendono: un albero di trasmissione (60); una prima puleggia (61) associata all’albero porta utensile (3); una seconda puleggia (62) associata all’albero di trasmissione (60); mezzi di collegamento ad anello, avvolti sulla prima puleggia (61) e sulla seconda puleggia (62); una terza puleggia (63), associata all’albero di trasmissione (60); una quarta puleggia (64), associata all’albero (50) dei mezzi di movimentazione (5); mezzi di collegamento ad anello, avvolti sulla terza puleggia (63) e sulla quarta puleggia (64).
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