ITBO20110300A1 - Un dispositivo di centraggio del cerchione di una ruota sul gruppo porta-ruota di una macchina smontagomme. - Google Patents

Un dispositivo di centraggio del cerchione di una ruota sul gruppo porta-ruota di una macchina smontagomme. Download PDF

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ITBO20110300A1
ITBO20110300A1 IT000300A ITBO20110300A ITBO20110300A1 IT BO20110300 A1 ITBO20110300 A1 IT BO20110300A1 IT 000300 A IT000300 A IT 000300A IT BO20110300 A ITBO20110300 A IT BO20110300A IT BO20110300 A1 ITBO20110300 A1 IT BO20110300A1
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IT
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plate
wheel
rim
centering device
opening
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IT000300A
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Giulio Corghi
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Corghi Spa
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Description

DESCRIZIONE
“UN DISPOSITIVO DI CENTRAGGIO DEL CERCHIONE DI UNA RUOTA SUL GRUPPO PORTA-RUOTA DI UNA MACCHINA SMONTAGOMMEâ€
La presente invenzione ha per oggetto un dispositivo di centraggio del cerchione di una ruota sul gruppo portaruota di una macchina smontagomme.
Inoltre, la presente invenzione ha per oggetto un gruppo porta-ruota per macchina smontagomme comprendente tale dispositivo e la corrispondente macchina smontagomme. La presente invenzione trova particolare applicazione nel settore dell'automotive ed in particolare nel campo degli equipaggiamenti per l'assistenza ai veicoli e nell’accessoristica per smontagomme.
Nelle macchine smontagomme della tecnica nota, la ruota, (in particolare il cerchione della ruota) viene posizionata da un operatore sul gruppo porta-ruota (o platorello) e, solo successivamente, viene centrata rispetto ad esso tramite un utensile (o asta) di serraggio dotato di un albero longitudinale in parte contornato da una porzione conica (un dispositivo di tale tipo à ̈ noto dalla domanda di brevetto EP 1157861 della stessa Richiedente).
Più precisamente, in una fase iniziale il cerchione viene appoggiato sul gruppo porta-ruota (il quale definisce un piano di appoggio orizzontale) dall’operatore, senza alcun ausilio (meccanico o di altro tipo) che gli consenta di posizionare il foro centrale del cerchione coassialmente al foro centrale del gruppo porta-ruota.
Solo in un secondo momento, durante l’inserimento del suddetto albero attraverso i fori centrali del cerchione e del gruppo porta-ruota, il cerchione viene centrato tramite l’azione tangenziale (ovvero ortogonale alla direzione di inserimento) impressa dalla porzione conica ai bordi del foro del cerchione.
Di conseguenza, il cerchione viene traslato tangenzialmente sul gruppo porta-ruota da una posizione scentrata ad una posizione centrata tramite uno strisciamento del mozzo del cerchione sul gruppo portaruota stesso.
Svantaggiosamente, tale metodo di centraggio à ̈ spesse volte soggetto ad errori, in quanto la forza di attrito che si instaura tra cerchione e gruppo porta-ruota tende ad impedire lo scorrimento del cerchione sul gruppo porta-ruota stesso.
Infatti, lo scorrimento tra cerchione e gruppo portaruota à ̈ possibile solo nel momento in cui la componente tangenziale della forza di serraggio, impartita dal dispositivo di serraggio stesso, à ̈ maggiore della forza di attrito tra il cerchione ed il gruppo porta-ruota, anch’essa funzione della forza di serraggio.
In altre parole, la conformazione della porzione conica trasmette una frazione della forza di serraggio lungo una direzione ortogonale alla direzione di inserimento della porzione conica stessa, ovvero tangenzialmente al gruppo porta-ruota, in modo da centrare il cerchione. Tuttavia, quando tale frazione tangenziale à ̈ minore della forza di attrito (generata dalla forza di serraggio moltiplicata per il coefficiente di attrito tra cerchione e gruppo porta-ruota), il cerchione non riesce più a scorrere sul gruppo porta-ruota.
Tale problema risulta particolarmente evidente quando l’operatore colloca il cerchione in una posizione particolarmente disassata rispetto all’asse centrale (ovvero di rotazione) del gruppo porta-ruota.
Si noti inoltre che lo strisciamento tra il cerchione ed il gruppo porta-ruota tende a consumare la superficie del cerchione stesso.
Ciò à ̈ di particolare rilevanza nelle operazioni di montaggio o smontaggio degli pneumatici su o da cerchioni di tipo “rovescio†, ovvero aventi il canale di estrazione posto in posizione distale dal mozzo centrale rispetto ai cerchioni tradizionali (i.e. il canale di estrazione à ̈ posto in prossimità di un bordo del cerchione distale dal mozzo).
Infatti, i cerchioni “rovesci†vengono montati in modo inverso rispetto ai cerchioni tradizionali, ossia con la concavità rivolta verso l’alto, e non verso il gruppo porta-ruota.
In questa luce, à ̈ chiaro come la superficie di appoggio dei cerchioni “rovesci†sia quella che, in uso, rimane visibile e conseguentemente ha una valenza estetica particolarmente rilevante.
Risulta perciò evidente che lo scorrimento di tale superficie sul gruppo porta-ruota durante il centraggio del cerchione comporta l’usura dello stesso in una zona che, per sua natura, deve mantenersi integra ed esteticamente gradevole.
A tale proposito, nella tecnica nota à ̈ conosciuto un dispositivo di centraggio che supera tale inconveniente. Tale dispositivo (o flangia di centraggio) comprende un disco piano da cui si ergono molteplici protuberanze disposte lungo una circonferenza al fine di inserirsi nei fori di montaggio del cerchione.
Di conseguenza, il dispositivo di centraggio di cui sopra à ̈ accoppiabile al cerchione coassialmente ad esso in modo che non si instaurino tra loro strisciamenti relativi. In uso, tale dispositivo si frappone tra il mozzo del cerchione ed il gruppo porta-ruota, evitando così il deterioramento del cerchione in fase di centraggio.
Infatti, durante il centraggio à ̈ il disco piano, e non il mozzo del cerchione, a strisciare sul gruppo portaruota.
Svantaggiosamente, tale dispositivo à ̈ particolarmente laborioso da utilizzare in quanto à ̈ necessario effettuare, prima del montaggio, una precisa regolazione in funzione del tipo di cerchione da mettere in opera. In altre parole, il dispositivo di centraggio noto necessita di una serie di operazioni preliminari propedeutiche al montaggio dello stesso sul cerchione. In prima battuta à ̈ infatti necessaria una misurazione della distanza tra i fori di montaggio del cerchione da posizionare sul gruppo porta-ruota, nonché del diametro della circonferenza lungo la quale tali fori sono distribuiti.
A valle di ciò, l’operatore à ̈ chiamato a regolare il dispositivo (ed in particolare le protuberanze) in funzione delle informazioni acquisite, al fine di disporlo nella corretta configurazione.
Solo in coda a tali operazioni preliminari, l’operatore può montare il dispositivo sul cerchione e posizionare l’assieme sul gruppo porta-ruota.
Peraltro, tale dispositivo non consente di assicurare il corretto centraggio del cerchione in quanto, come già evidenziato in precedenza, in presenza di disassamenti elevati tra il cerchione (e il dispositivo) ed il gruppo porta-ruota, il cono di centraggio potrebbe non garantire completo scorrimento del cerchione rispetto al gruppo porta-ruota.
Si noti che, nella tecnica nota sono conosciuti ulteriori dispositivi frapponibili tra il cerchione ed il gruppo porta-ruota, seppur aventi scopi e funzionalità differenti rispetto al dispositivo di centraggio appena descritto.
In particolare, il documento brevettuale IT1996VR00090 mostra una macchina smontagomme in cui il gruppo portaruota à ̈ dotato di un dispositivo di serraggio complementare all'utensile di serraggio conico.
Più precisamente, tale dispositivo comprende una coppia di dischi concentrici e sovrapposti in modo da poter ruotare l'uno rispetto all'altro e dotati ciascuno di una scanalatura in cui sono alloggiati mezzi distanziatori.
Durante la rotazione del gruppo porta-ruota, i due vengono trascinati in rotazione reciproca ed i mezzi distanziatori (sfere o sporgenze realizzate di pezzo con un disco) vengono portati al di fuori della scanalatura, forzando il distacco tra i due dischi ed aumentando la forza di serraggio sul cerchione.
Si noti che i due dischi sono tra loro vincolati a rimanere coassiali (i.e. non disassabili/disallineabili) in quanto sono accoppiati in corrispondenza dei rispettivi fori passanti che consentono l'attraversamento da parte dell'utensile di serraggio. Un dispositivo del tutto analogo à ̈ mostrato nel documento brevettuale VR2005A00059.
Come à ̈ possibile osservare, i dispositivi di cui sopra non possono essere utilizzati come dispositivo di centraggio in quanto non consentono alcuna movimentazione radiale (ovvero ortogonale all'asse di rotazione del platorello) del cerchione.
Al contrario, tali dispositivi hanno l'unico scopo di aumentare la forza di serraggio sul cerchione tramite uno spostamento assiale (ovvero parallelo all'asse di rotazione del platorello) di un disco rispetto all'altro, ed in particolare grazie all'allontanamento del disco superiore (su cui poggia il cerchione) rispetto al disco inferiore (ancorato al telaio della macchina).
Anche il documento brevettuale US3958618A mostra una coppia di elementi tra loro attestati ed in grado di ruotare ciascuno rispetto all'altro. Tuttavia, tale dispositivo à ̈ applicato a macchine smontagomme “pesanti†, ossia aventi un'asse di rotazione del gruppo porta-ruota sostanzialmente orizzontale e perciò non soggetto alle problematiche trattate nel presente documento.
Scopo del presente trovato à ̈ rendere disponibile un dispositivo di centraggio per un cerchione di una ruota sul gruppo porta-ruota di una macchina smontagomme che superi gli inconvenienti della tecnica nota sopra citati.
In particolare, à ̈ scopo del presente trovato mettere a disposizione un dispositivo di centraggio per un cerchione di una ruota sul gruppo porta-ruota di una macchina smontagomme in grado di consentire il posizionamento del cerchione in modo rapido e preciso. Ulteriore scopo della presente invenzione à ̈ proporre un dispositivo di centraggio per un cerchione di una ruota sul gruppo porta-ruota di una macchina smontagomme di semplice ed economica realizzazione.
Detti scopi sono pienamente raggiunti dal dispositivo di centraggio per un cerchione di una ruota sul gruppo porta-ruota (o platorello) di una macchina smontagomme oggetto del presente trovato, comprendente un primo piatto sovrapponibile al gruppo porta-ruota della macchina smontagomme ed avente una porzione di ancoraggio accoppiabile a detto gruppo porta-ruota; detto primo piatto essendo provvisto di un apertura passante affacciabile ad un foro centrale del platorello stesso.
Secondo l'invenzione, il dispositivo di centraggio si caratterizza per il fatto di avere un secondo piatto definente una superficie di appoggio del cerchione e provvisto di una propria apertura passante, detto secondo piatto essendo scorrevolmente sovrapposto a detto primo piatto in modo da potersi spostare rispetto ad esso in un piano di scorrimento lungo una traiettoria avente almeno una componente radiale, per allineare e disallineare detta apertura passante del secondo piatto rispetto all’apertura passante del primo piatto; mezzi di riduzione dell’attrito operativamente interposti tra il primo ed il secondo piatto per agevolarne lo scorrimento relativo.
Quindi, l’apertura passante del secondo piatto risulta allineabile e disallineabile rispetto all’apertura passante del primo piatto mediante lo scorrimento del secondo piatto sul primo piatto.
In altre parole, il dispositivo di centraggio comprende una coppia di piatti tra loro sovrapposti e forati liberamente scorrevoli l'uno sull’altro in modo tale che il secondo piatto possa traslare sul primo piatto (e viceversa) in un piano di scorrimento parallelo al primo piatto stesso.
Si noti che, in uso, con il termine “radiale†ci si riferisce ad una direzione orientata in allontanamento dall’asse di rotazione “B†del gruppo porta-ruota (e giacente nel piano di scorrimento del secondo piatto 5). Il primo piatto à ̈ ancorabile al platorello della macchina smontagomme (preferibilmente centrato rispetto ad esso).
Il secondo piatto funge da appoggio per il cerchione e trasla scorrevolmente rispetto al primo piatto stesso, tangenzialmente ad esso, lungo almeno due direzioni tra loro ortogonali (ovvero scorre liberamente sul primo piatto in modo da facilitare il centraggio del cerchione stesso).
Per consentire il libero scorrimento tra i piatti in uso (ovvero quando l'utensile di serraggio à ̈ inserito nei fori) à ̈ necessario che almeno l'apertura passante del secondo piatto presenti dimensione maggiore rispetto al diametro dell'albero dell'utensile di serraggio (ovvero della cavità del gruppo porta-ruota).
Preferibilmente, le aperture passanti dei piatti presentano dimensione (estensione) differente, in modo da rimanere affacciate tra loro anche a seguito di uno spostamento radiale di un piatto rispetto all'altro.
In particolare, l'apertura passante del secondo piatto presenta una dimensione maggiore rispetto all'apertura passante del primo piatto.
Preferibilmente, in qualunque posizione operativa, la proiezione dell'apertura di dimensione minore (ovvero del primo piatto) risulta inscritta nell'apertura di dimensione maggiore (ovvero del secondo piatto).
I mezzi di riduzione dell'attrito sono operativamente interposti tra i due piatti per facilitare lo scorrimento del secondo piatto sul primo piatto.
Tali mezzi di riduzione dell'attrito possono essere di diverso tipo, come ad esempio meccanici (elementi volventi), pneumatici (aria compressa) o magnetici (elettro-magnete).
Preferibilmente, i mezzi di riduzione dell'attrito comprendono una pluralità di corpi volventi (rulli o preferibilmente sfere) in modo da trasformare l'attrito radente tra i due piatti in attrito volvente (di entità molto minore, quasi trascurabile).
Vantaggiosamente, in questo modo la riduzione dell'attrito viene ottenuta in modo semplice ed economico.
Al fine di accentuare l'effetto dei mezzi di riduzione dell'attrito, il dispositivo di centraggio prevede l'applicazione, su una sua faccia superiore (ovvero una faccia del secondo piatto opposta al primo piatto), di uno strato di materiale a basso coefficiente di abrasione e ad alto coefficiente di attrito, preferibilmente gomma, per impedire uno strisciamento relativo tra il cerchione stesso ed il secondo piatto. Preferibilmente, inoltre, il dispositivo di centraggio secondo la presente invenzione comprende mezzi di posizionamento operativamente interposti tra il primo ed il secondo piatto e configurati per collocare detto secondo piatto rispetto a detto primo piatto in una prefissata posizione di riposo iniziale.
In altre parole, i mezzi di posizionamento sono attivi tra il primo ed il secondo piatto parallelamente al piano di scorrimento del secondo piatto sul primo piatto al fine di determinare una posizione di zero (iniziale) in cui collocare il primo piatto rispetto al secondo piatto.
Preferibilmente, tali mezzi sono di tipo elastico e tendono a collocare il primo ed il secondo piatto in modo che le rispettive aperture passanti risultino sostanzialmente coassiali.
Il dispositivo di centraggio inoltre comprende almeno un elemento di vincolo radiale ed un elemento di trattenimento assiale configurati per conferire al dispositivo una struttura monolitica (ovvero che non permetta il completo distacco tra le parti).
Questa ed altre caratteristiche risulteranno maggiormente evidenziate dalla descrizione seguente di una preferita forma realizzativa, illustrata a puro titolo esemplificativo e non limitativo nelle unite tavole di disegno, in cui:
- la figura 1 illustra un vista prospettica di una macchina smontagomme provvista di un dispositivo di centraggio secondo la presente invenzione;
- la figura 2 mostra un dispositivo di centraggio secondo la presente invenzione accoppiato al gruppo porta-ruota della macchina smontagomme di figura 1;
- la figura 3 mostra una vista in sezione del dispositivo di figura 2;
- la figura 4 mostra una vista dall’alto del dispositivo di figura 2;
- la figura 5 mostra una vista dall’alto di un componente del dispositivo di figura 2.
Con riferimento alle allegate figure, con il numero 1 Ã ̈ indicato un dispositivo di centraggio di un cerchione 2 di una ruota sul platorello 101 di una macchina smontagomme 100.
Tale dispositivo 1 Ã ̈ associabile ad una macchina 100 smontagomme secondo la presente invenzione, ovvero una macchina per il montaggio/smontaggio di uno pneumatico su/da un rispettivo cerchione 2.
Si noti infatti che con l’espressione “macchina smontagomme†à ̈ comunemente intesa una macchina in grado di eseguire sia il montaggio dello pneumatico 2 sul cerchione, che lo smontaggio dello pneumatico dal cerchione 2.
La macchina 100 smontagomme comprende una base 102 per appoggiarsi su una superficie di appoggio “A†, un gruppo porta-ruota 101 (o platorello 101), girevole rispetto alla base 102 attorno ad un proprio asse di rotazione “B†sostanzialmente verticale, ed un gruppo utensile (non illustrato) mobile verticalmente in avvicinamento e/o allontanamento dal platorello 101 per eseguire le operazioni di montaggio/smontaggio dello pneumatico.
Nel prosieguo della presente descrizione, il termine platorello ed il termine gruppo porta-ruota verranno utilizzati come sinonimi.
La macchina 100 smontagomme comprende inoltre un dispositivo stallonatore 103 per stallonare lo pneumatico dal cerchione 2.
Il platorello 101 della macchina 100 Ã ̈ configurato per sostenere il cerchione 2 da cui smontare o su cui montare il rispettivo pneumatico.
In altre parole, il platorello 101 à ̈ configurato per sostenere il cerchione 2 e per farlo ruotare attorno all’asse di rotazione “B†al fine di consentire le operazioni di montaggio e smontaggio.
Come già accennato precedentemente, l’asse di rotazione “B†platorello 101 à ̈ sostanzialmente verticale.
Il platorello 101 presenta inoltre un foro centrale 101a per consentire l'attraversamento da parte di un utensile (o asta) di serraggio 107.
Tipicamente, l’utensile di serraggio 107 à ̈ definito da un albero longitudinale presentante una porzione conica, intermedia o di estremità.
Nella forma realizzativa illustrata, il platorello 101 comprende un albero cavo 104 sviluppantesi lungo una propria direzione principale “C†(coincidente con l'asse di rotazione “B†del platorello 101) ed un disco 105 di sostegno di un cerchione 2 presentante un foro centrale 105a in corrispondenza di una cavità 104a dell’albero cavo 104. Il disco 105 à ̈ rigidamente connesso ad un’estremità libera 104b dell’albero cavo 104.
In uso, il foro centrale 105a del disco 105 e la cavità 104a dell’albero 104 consentono l’attraversamento da parte di un utensile (o asta) di serraggio 107.
Più precisamente, l’utensile viene inserito nella cavità 104b dell’albero 104 (dopo aver posizionato il cerchione 2 sul dispositivo di centraggio 1) e successivamente serrato, tramite un apposito meccanismo, per mantenere premuta la porzione conica sul cerchione 2.
Il disco 105 definisce invece un piano di sostegno “D†del cerchione 2 (o del dispositivo 1 di centraggio), sostanzialmente parallelo alla superficie di appoggio “A†della macchina smontagomme 100.
Inoltre, al fine di evitare che il cerchione 2 (o il dispositivo 1 di centraggio) possa ruotare sul platorello 101 durante le operazioni di montaggio / smontaggio dello pneumatico, il platorello 101 comprende un perno antirotazionale 106 mobile tra una posizione ritratta, in cui si trova al di sotto del piano di sostegno “D†ed una posizione estratta in cui sporge al di sopra di tale piano per impegnare il cerchione 2 al fine di impedire una rotazione relativa tra il platorello 101 ed il cerchione.
Alternativamente, il perno antirotazionale 106 à ̈ mobile radialmente (ovvero in avvicinamento ed allontanamento dall’asse di rotazione “B†del platorello 101).
Inoltre, il platorello 101 (ed in particolare il disco 105) presenta una pluralità di sedi 105b di montaggio per consentire l’ancoraggio del dispositivo 1 di centraggio secondo la presente invenzione.
Nella forma realizzativa illustrata, le sedi 105b sono definite da scanalature radiali dipartentisi dal foro centrale 101a del platorello 101.
In altre parole, le scanalature sono realizzate sul disco 105.
Nella forma realizzativa illustrata, il platorello 101 comprende tre scanalature tra loro angolarmente equispaziate (ovvero a 120° l'una dall'altra).
Il dispositivo 1 di centraggio à ̈ associato al platorello 101 per ruotare con esso, ed in particolare à ̈ montato sulla sommità del platorello (ovvero sul piano di sostegno “D†definito dal disco 105).
Tale dispositivo 1 comprende un primo piatto 4 ed un secondo piatto 5, entrambi forati e sovrapposti l’uno all’altro in modo da essere liberamente scorrevoli l’uno sull’altro, almeno in una prefissata area di movimentazione.
In altre parole, il primo piatto 4 comprende una porzione di accoppiamento con il platorello 101.
In particolare, una faccia 4c del primo piatto 4 opposta a una faccia dello stesso scorrevolmente accoppiata al secondo piatto 5 (ovvero una faccia inferiore del primo piatto 4) comprende una pluralità di sporgenze 20 impegnabili con le rispettive sedi 105b realizzate nel gruppo porta-ruota 101 al fine di impedire uno spostamento angolare del primo piatto 4 rispetto al gruppo porta-ruota 101 stesso.
Nella forma realizzativa illustrata, il primo piatto 4 presenta tre sporgenze 20 angolarmente equispaziate ciascuna inseribile in una rispettiva sede 105b del platorello 101.
Il secondo piatto 5 Ã ̈ appoggiato sul primo piatto 4 in modo da essere liberamente scorrevole su di esso (ovvero tangenzialmente ad esso) lungo almeno due direzioni tra loro ortogonali.
In altre parole, il secondo piatto 5 ha la possibilità di traslare sul primo piatto 4 sia in modo rigido che in roto-traslazione.
Secondo l'invenzione, tra i due piatti à ̈ prevista la presenza di mezzi di riduzione dell'attrito 17, dei quali si discuterà nel dettaglio più avanti.
In altre parole, il primo piatto 4 Ã ̈ sovrapponibile (sovrapposto) al platorello 101 e presenta una porzione di ancoraggio 4a fissabile al platorello 101 stesso (sul disco 105).
Il secondo piatto 5, à ̈ sovrapposto al primo piatto 4 in modo da definire una superficie di appoggio “E†del cerchione 2 ed à ̈ scorrevole in appoggio sul primo piatto 4 stesso, in modo da traslare tangenzialmente rispetto ad esso (ovvero in scorrimento sul primo piatto 4).
Il primo piatto 4 dunque definisce (direttamente o indirettamente) una superficie di scorrimento “F†del secondo piatto 5 sul primo piatto 4 stesso.
Inoltre, il dispositivo 1 comprende mezzi di riduzione dell’attrito 7 operativamente interposti tra il primo 4 ed il secondo piatto 5 per facilitare la traslazione del detto secondo piatto 5 sul primo piatto 4 al fine di consentire il centraggio del cerchione 4 rispetto al platorello 101.
Vantaggiosamente, in questo modo il cerchione 2 (appoggiato al secondo piatto 5) può scorrere sul primo piatto 4 (e quindi rispetto al platorello 101) con semplicità senza che vi sia alcuna forza di attrito ad impedirne lo spostamento.
Inoltre, in questo modo viene eliminato lo strisciamento relativo tra il cerchione e la superficie su cui poggia.
Al fine di consentire l’attraversamento dell’utensile (asta) di serraggio 107, il primo piatto 4 à ̈ provvisto di un’apertura passante 4a affacciabile (affacciata) al foro centrale 105a del platorello 101 (ovvero del disco 105).
Analogamente, il secondo piatto 5 Ã ̈ provvisto di una propria apertura passante 5a affacciata al foro centrale 101a del platorello 101.
Nella forma realizzativa illustrata, l'apertura passante 5a del secondo piatto 5 à ̈ inoltre affacciata all’apertura passante 4a del primo piatto 4a.
Con il termine “affacciata†si intende che la proiezione di una delle aperture à ̈ sempre (almeno in condizioni d’uso) inscritta nell’altra apertura.
A tale proposito, almeno l'apertura passante 5a del secondo piatto 5 presenta dimensione maggiore rispetto al diametro dell'albero dell'utensile di serraggio 107 (ovvero della cavità 104a dell'albero cavo 104 del platorello 101).
Preferibilmente, le aperture passanti 4a, 5a dei piatti 4, 5 presentano dimensione (estensione) differente, in modo da rimanere affacciate tra loro anche a seguito di uno spostamento radiale di un piatto rispetto all'altro. In particolare, l'apertura passante 5a del secondo piatto 5 presenta una dimensione maggiore rispetto all'apertura passante 4a del primo piatto 4.
Preferibilmente, in qualunque posizione operativa, la proiezione dell'apertura passante 4a di dimensione minore (ovvero del primo piatto 4) risulta inscritta nell'apertura 5a passante di dimensione maggiore (ovvero del secondo piatto 5).
In altre parole, le due aperture passanti 4a, 5a presentano estensioni differenti, ossia definiscono luci di dimensioni differenti, in cui la proiezione dell’apertura più piccola à ̈ sempre inscritta nell’apertura più grande.
In questo modo, durante lo scorrimento del secondo piatto 5 sul primo piatto 4 l’apertura 5a del secondo piatto 5 si mantiene sempre allineata ad almeno una parte dell’apertura del primo piatto 4, consentendo l’attraversamento di entrambe da parte dell’utensile di serraggio 107 (in particolare dell’albero longitudinale).
In altre parole, le aperture passanti 4a, 5a del primo 4 e del secondo piatto 5 definiscono un condotto 6 costantemente affacciato da una parte ad un foro centrale del cerchione e dall’altra al foro centrale 105a del platorello 101 (ovvero alla cavità 104a dell’albero cavo 104).
Tale condotto 6 à ̈ almeno in parte rettilineo (in accordo con il fatto che le aperture passanti sono costantemente affacciate) per consentire l’attraversamento da parte dell’utensile di serraggio 107.
In altre parole, in ogni condizione d'uso (ossia in per ciascuna posizione operativa del secondo piatto 5 rispetto al primo piatto 4) il condotto 6 presenta almeno un tratto rettilineo avente un volume pari all'ingombro dell'asta di serraggio 107.
Il secondo piatto 5 presenta una faccia superiore 5c (definente la superficie di appoggio “E†del cerchione 2) provvista di uno strato in materiale a basso coefficiente di abrasione e ad alto coefficiente di attrito, per impedire uno strisciamento relativo tra il cerchione 2 ed il secondo piatto 5.
Il termine “superiore†à ̈ utilizzato per definire la collocazione della faccia 5c in condizioni di uso, ovvero quando il dispositivo 1 à ̈ montato sul platorello 101.
Di conseguenza, la faccia superiore 5c à ̈ rivolta in una direzione opposta rispetto al primo piatto 4 (ovvero in allontanamento da esso).
In altre parole, la faccia superiore 5c à ̈ la faccia del secondo piatto 5 opposta a una faccia dello stesso scorrevolmente accoppiata al primo piatto 4.
Nella forma realizzativa preferita, la faccia superiore 5c del secondo piatto 5 à ̈ rivestita da uno strato di gomma, più preferibilmente una gomma antiolio.
Alternativamente, la faccia superiore 5c del secondo piatto 5 à ̈ rivestita da uno strato di plastica che può essere facilmente rimosso e sostituito.
Vantaggiosamente, in questo modo il cerchione 2 resta a contatto saldamente con il secondo piatto 5 senza che eventuali strisciamenti relativi ne comportino l’usura. Si noti che, tra il cerchione 2 ed il secondo piatto 5 à ̈ presente un’alta componente di attrito radente (data dallo strato di gomma).
Al contrario, tra il primo 4 ed il secondo piatto 5 tale componente à ̈ pressoché nulla (grazie alla presenza dei mezzi di riduzione dell’attrito 7).
In questo modo, esercitando una forza tangenziale (ovvero parallela alla superficie di scorrimento “F†) sul cerchione 2, si ottiene uno spostamento relativo tra i due piatti (dove la resistenza alla suddetta forza à ̈ sostanzialmente nulla), senza che tra il cerchione 2 ed il secondo piatto 5 vi sia strisciamento (data la grande forza di attrito tra i due).
Preferibilmente, il dispositivo comprende almeno un elemento di vincolo 8 radiale (o corpo di blocco tangenziale), impegnato al primo piatto 4 ed ingaggiabile dal secondo piatto 5 per limitare lo spostamento del secondo piatto 5 stesso lungo il primo piatto 4.
Alternativamente, Ã ̈ possibile che l'elemento di vincolo sia impegnato al secondo piatto 5 ed ingaggiabile dal primo piatto 4.
Vantaggiosamente, la presenza dell'elemento di vincolo 8 limita la possibilità di movimento (scorrimento) del secondo piatto 5 rispetto al primo piatto 4.
In altre parole, l'elemento di vincolo 8 assicura al secondo piatto 5 di mantenersi sempre in appoggio sul primo piatto 4.
Preferibilmente, l'elemento di vincolo 8 à ̈ almeno in parte definito da un corpo (tubolare) sporgente 9 ergentesi dal primo piatto 4 ed inserito nell’apertura passante 5a del secondo piatto 5 in modo da essere ingaggiabile da un bordo dell’apertura passante 5a, al fine di limitare lo spostamento del secondo piatto 5 sul primo piatto 4. Si noti che il corpo sporgente 9 à ̈ rigidamente fissato al primo piatto 4.
In particolare, il corpo sporgente 9 si sviluppa in allontanamento dal primo piatto 4 da un primo estremo 9a, disposto in corrispondenza di un bordo dell’apertura passante 4a di tale primo piatto 4, ad un secondo estremo 9b, disposto ad una quota ingaggiabile dall’apertura passante 5a del secondo piatto 5 (ovvero dal bordo di tale apertura).
Nella forma realizzativa illustrata, il corpo sporgente 9 presenta una conformazione sostanzialmente tubolare ed attornia (contorna) almeno in parte (preferibilmente in modo completo) l’apertura passante 4a del primo piatto 4.
Più precisamente, il corpo sporgente 9 presenta una cavità interna 9c definente l’apertura passante 4a del primo piatto 4.
Di conseguenza, la cavità 9c del corpo sporgente 9 presenta una sezione sostanzialmente circolare.
Dunque nella forma realizzativa illustrata, il primo piatto 4 e il corpo sporgente 9 definiscono un elemento discoidale presentante una protuberanza centrale cava. In accordo con tale forma di realizzazione, il secondo piatto 5 presenta sostanzialmente una conformazione anulare in modo da calzarsi attorno al corpo sporgente tubolare 9.
Preferibilmente, la cavità 9c del corpo sporgente 9 presenta un diametro corrispondente al diametro del foro centrale 101a del platorello 101 (ovvero della cavità 102a dell’albero cavo 102).
In una forma realizzativa alternativa, il corpo di vincolo potrebbe svilupparsi attorno al secondo piatto, bloccando il movimento del secondo piatto a mo' di recinto.
Si noti che, tale “recinto†può svilupparsi analogamente a partire dal primo piatto per vincolare in secondo o viceversa, ovvero a partire dal secondo piatto per ingaggiare il primo.
In altre parole, in tale forma realizzativa, il primo (o il secondo) piatto presenta una conformazione concava con i bordi laterali rialzati per contenere il movimento radiale dell'altro piatto.
Preferibilmente, il dispositivo 1 comprende mezzi di posizionamento 11 operativamente interposti tra il primo piatto 4 ed il secondo piatto 5 e configurati per collocare tale secondo piatto 5 in una prefissata posizione iniziale (di riposo) rispetto al primo piatto 4.
In altre parole, i mezzi di posizionamento 11 consentono di conferire al dispositivo una configurazione iniziale (o di riposo) nella quale, preferibilmente, le due aperture 4a, 5a passanti dei due piatti 4, 5 sono coassiali (allineate).
Nella forma realizzativa preferita, i mezzi di posizionamento 11 sono di tipo elastico (ovvero sono mezzi di ritorno elastico).
In altre parole, i mezzi di posizionamento 11 comprendono almeno un organo a richiamo elastico 12 operativamente attivo tra il primo piatto 4 ed il secondo piatto 5 lungo il piano di scorrimento “F†del secondo piatto 5 rispetto al primo piatto 4.
Di conseguenza, i mezzi di posizionamento 11 presentano una direzione di funzionamento (o direzione operativa) tangenziale, preferibilmente orientata radialmente rispetto all’asse di rotazione “B†del platorello 101. In questa luce, i mezzi di posizionamento 11 comprendono una pluralità di detti organi di richiamo elastico 12 angolarmente equispaziati attorno all’apertura passante 4a del primo piatto 4.
Ciascun organo di richiamo elastico 12 si sviluppa tra un proprio primo estremo 12a ancorato al secondo piatto 5 (preferibilmente in una zona periferica dello stesso) ed un secondo estremo 12b ancorato al primo piatto (preferibilmente in una zona centrale, o prossima all’apertura passante 4a).
Nella forma realizzativa illustrata, ciascun organo di richiamo elastico 12 comprende una molla elicoidale 13 collegata da una parte al secondo piatto 5 e dall’altra all’elemento sporgente 8 del corpo di blocco 9.
In particolare, i mezzi di posizionamento 11 comprendono tre molle elicoidali 13 tra loro sfasate di 120 gradi circa.
Più precisamente, i mezzi di posizionamento 11 comprendono due flange 14a, 14b sostanzialmente circolari e disposte l’una all’interno dell’altra.
La flangia a diametro maggiore 14a à ̈ rigidamente connessa ad una porzione periferica della seconda piastra 5.
Preferibilmente, tale flangia 14a (a diametro maggiore) Ã ̈ fissata al secondo piatto 5 tramite elementi di fissaggio quali viti, rivetti o simili.
La flangia a diametro minore 14b à ̈ calzata attorno al corpo sporgente 9.
Con il termine calzata si intende che la flangia a diametro minore 14b à ̈ infilata nel corpo sporgente e lo attornia.
Le molle elicoidali 13 presentano ciascuna un estremo associato alla flangia a diametro maggiore 14a ed un estremo associato alla flangia a diametro minore 14b. Preferibilmente, i mezzi di posizionamento 11 sono frapposti tra una prima piastra 15 ed una seconda piastra 16 tra loro sostanzialmente parallele ed affacciate.
Dunque, nella forma realizzativa illustrata, il secondo piatto à ̈ dunque definito da tre strati sovrapposti, un primo strato definito dalla prima piastra 15, un secondo strato definito dai mezzi di posizionamento 11 (ovvero dalla flangia 14a e dalle molle) ed un terzo strato definito dalla seconda piastra 16.
Tali strati sono tra loro rigidamente fissati, tramite apposite viti, rivetti o simili in modo da poter traslare come un unico corpo rispetto al primo piatto 4. La prima piastra 15 à ̈ distale dal primo piatto 4 e definisce la superficie di appoggio “E†del cerchione 2. Di conseguenza, la prima piastra 15 definisce la faccia superiore 5c del secondo piatto 5.
La seconda piastra 16 à ̈ prossimale al primo piatto 4 e definisce un elemento di appoggio (diretto od indiretto in funzione della tipologia di mezzi di riduzione dell'attrito) del secondo piatto 5 sul primo piatto 4. Preferibilmente, inoltre, il dispositivo 1 comprende mezzi di trattenimento 10 assiale (ovvero ortogonale al primo piatto 4) configurati per impedire l’allontanamento del secondo piatto 5 dal primo piatto 4 lungo una direzione ortogonale ai piatti stessi 4, 5, e viceversa.
Vantaggiosamente, in questo modo la struttura del dispositivo 1 assume una configurazione compatta e facilmente maneggevole / trasportabile.
Si noti che con i termini assiale e radiale si fa riferimento al dispositivo 1 in uso, ed in particolare all’asse di rotazione “B†del platorello 101.
Di conseguenza, con l’espressione “radiale†ci si riferisce ad una direzione orientata in allontanamento da tale asse di rotazione “B†(e giacente nel piano di scorrimento del secondo piatto 5).
Al contrario, con il termine “assiale†si fa riferimento ad una direzione parallela all’asse di rotazione “B†e quindi ortogonale ai piatti 4, 5.
Nella forma realizzativa illustrata, i mezzi di trattenimento assiale 10 sono definiti da un elemento di riscontro 10a fissato al primo piatto 4 ed ingaggiabile dal secondo piatto 5 o viceversa.
In altre parole, il secondo piatto 5 à ̈ almeno in parte frapposto tra il primo piatto 4 e l’elemento di riscontro 10a.
Più precisamente, l’elemento di riscontro 10a à ̈ rigidamente connesso (in particolare assialmente solidale) all’elemento sporgente 9 del corpo di blocco 8, in prossimità del secondo estremo 9c, e sporge radialmente dallo stesso in modo da ingaggiare il secondo piatto 5 (o un elemento ad esso collegato) lungo la direzione assiale (ovvero la direzione di sviluppo dell’elemento sporgente 9 stesso).
Nella forma realizzativa illustrata, l’elemento di riscontro 10a à ̈ definito da un anello seeger® inserito in un'apposita scanalatura dell'elemento sporgente 9 (in prossimità del secondo estremo 9c).
I mezzi di riduzione dell'attrito 17 sono operativamente interposti tra i due piatti 4, 5 per facilitare (agevolare) lo scorrimento del secondo piatto 5 sul primo piatto 4.
Tali mezzi di riduzione dell'attrito possono essere di diverso tipo, come ad esempio meccanici (elementi volventi), pneumatici (aria compressa) o magnetici (elettro-magnete).
Tali mezzi hanno lo scopo di ridurre la componente di attrito tra i due piatti 4, 5 in modo da favorirne lo scorrimento relativo durante l'inserimento dell'utensile di serraggio 107 (ed in particolare della porzione conica dello stesso).
Preferibilmente, i mezzi di riduzione dell'attrito comprendono una pluralità di corpi volventi 18 (rulli o preferibilmente sfere) frapposti tra i due piatti 4, 5 atti a trasformare l'attrito radente tra i due piatti in attrito volvente (di entità molto minore, quasi trascurabile).
Vantaggiosamente, in questo modo la riduzione dell'attrito viene ottenuta in modo semplice ed economico.
Preferibilmente, i mezzi di riduzione dell'attrito 17 comprendono un elemento di contenimento 19 (o staffa) in materiale plastico presentante una pluralità di sedi di alloggiamento 19a conformate (e dimensionate) per accogliere detti corpi volventi 18.
Nella forma realizzativa, i corpi volventi 18 sono definiti da sfere 18a in materiale plastico o metallico. Per permettere il rotolamento delle sfere 18a, le sedi di alloggiamento 19a dell'elemento di contenimento 19 sono dimensionate per consentire alle sfere 18a stesse di sporgere (superiormente e/o inferiormente) al fine di mantenerle in contatto volvente con il primo 4 e/o il secondo piatto 5.
Per semplicità costruttiva, le sedi di alloggiamento 19a sono definite da fori passanti, la cui lunghezza à ̈ minore del diametro delle sfere 18a. In particolare lo spessore dell'elemento di contenimento 19 à ̈ minore del diametro delle sfere 18a.
L'elemento di contenimento 19 Ã ̈ preferibilmente conformato a staffa in modo da disporsi attorno alle aperture passanti 4a, 5a dei piatti 4, 5.
Analogamente, le sedi di alloggiamento 19a sono distribuite angolarmente in modo sostanzialmente circolare lungo lo sviluppo della staffa.
Preferibilmente, l'elemento di contenimento à ̈ vincolabile ad uno dei due piatti per facilitare il montaggio (assemblaggio) del dispositivo e migliorarne la funzionalità.
In particolare, l'elemento di contenimento 19 comprende due incavi accoppiabili con rispettive protuberanze sporgenti dal primo piatto 4 (più precisamente dalla faccia del primo piatto 4 in contatto con l'elemento di contenimento 19). Tale accoppiamento consente un gioco (ovvero un movimento relativo) tra il primo piatto 4 e l'elemento di contenimento 19, in quanto non à ̈ necessario che tali componenti siano tra loro rigidamente vincolati.
Come già accennato, in forme realizzative alternative, i mezzi di riduzione dell'attrito potrebbero essere di tipologie differenti.
A titolo di esempio, à ̈ possibile utilizzare risorse già presenti nel sistema di lavoro (ovvero la macchina smontagomme 100) come l'aria compressa.
In questa luce, Ã ̈ possibile prevedere l'attivazione o disattivazione di un getto di aria compressa tra i due piatti 4, 5 durante l'inserimento dell'asta di serraggio 107, in modo da causare il distacco tra i piatti 4, 5 per un tempo tale da consentirne lo scorrimento relativo.
Alternativamente à ̈ possibile prevedere l'utilizzo di mezzi magnetici, come ad esempio un elettro-magnete attivabile analogamente alla sorgente di aria compressa sopra descritta.
In una forma maggiormente economica, il dispositivo potrebbe essere costituito da due piatti aventi medesima polarità in modo da esercitare l'uno sull'altro una forza di repulsione.
Ovviamente, per questioni di sicurezza, in tale circostanza assumerebbero particolare rilevanze i mezzi di trattenimento assiale.
Si noti che, in linea di principio, potrebbe essere sufficiente inserire tra i due piatti un strato antiaderente (come olio o grasso).
Preferibilmente, il dispositivo 1 di centraggio comprendente inoltre un sistema anti-rotazione 21 operativamente attivo tra il primo piatto 4 ed il secondo piatto 5 e configurato per limitare la rotazione relativa tra il primo 4 ed il secondo piatto 5 ad un prefissato arco di circonferenza.
In altre parole, il sistema anti-rotazione 21 configurato per consentire una rotazione relativa limitata tra i due piatti, ad esempio durante il centraggio, e per renderli rotabilmente solidali passato tale limite.
Nella forma realizzativa illustrata, il sistema antirotazione 21 Ã ̈ definito dalla conformazione dei due piatti 4, 5.
In particolare, il primo piatto 4 comprende uno scasso 22 perimetrale sviluppantesi perifericamente ad esso per una lunghezza pari al prefissato arco di circonferenza ed il secondo piatto 5 comprende un dente 23 protrudente trasversalmente ad esso verso il primo piatto in corrispondenza dello scasso 22.
In uso, il dente 23 à ̈ scorrevole all’interno dello scasso 22 tra due posizioni di finecorsa durante la rotazione del secondo piatto 5 sul primo piatto 4.
Alternativamente, in altre forme realizzative il dispositivo non prevede un sistema anti-rotazionale proprio, ma sfrutta il perno 106 antirotazionale del platorello 101 (ovvero un prolungamento dello stesso). A tale proposito, sia il primo 4 che il secondo piatto 5 presentano asole 24 tra loro allineabili e configurate per essere attraversate dal perno 106 antirotazionale. In uso, un operatore predispone il dispositivo 1 di centraggio e lo accoppia alla una sommità del gruppo porta-ruota (o platorello) 101 in modo che possa ruotare solidalmente ad esso.
Successivamente, l'operatore posiziona il cerchione 2 sulla faccia superiore 5c del dispositivo 1 di centraggio, in modo che il foro del cerchione sia almeno in parte sovrapposto ad un'apertura passante 5a del dispositivo 1 di centraggio e ad un foro centrale del gruppo porta-ruota 101.
A valle di ciò à ̈ previsto l'inserimento dell'asta di bloccaggio nel foro del gruppo porta-ruota 101 attraverso il foro del cerchione 2 e l'apertura passante 4a, 5a del dispositivo 1 di centraggio (ovvero il condotto 6 del dispositivo 1).
Infine, tramite un sistema anti-rotazione, il cerchione 2 viene bloccato rispetto al gruppo porta-ruota 101 e/o al dispositivo 1 di centraggio.
L'invenzione raggiunge gli scopi preposti e consegue importanti vantaggi.
Infatti, il libero scorrimento dei due piatti consente di ottenere un semplice centraggio del cerchione senza che vi siano strisciamenti tra il cerchione stesso e la superficie su cui poggia.
Inoltre, la presenza di mezzi di riduzione dell'attrito permette di ottenere un preciso centraggio per qualunque posizionamento del cerchione stesso da parte dell'operatore.
Inoltre, l'utilizzo di sfere volventi rende la realizzazione del dispositivo particolarmente semplice ed economica, nonché affidabile.
La presenza degli elementi di vincolo radiale e di trattenimento assiale, inoltre, consente al dispositivo di mantenere una struttura monolitica e compatta, semplice da movimentare e da installare.
Infine, l'utilizzo di sporgenze accoppiabili con il platorello rende l'installazione del dispositivo semplice e veloce.
Si osservi che, come variante realizzativa compresa nel presente trovato, si intende tutelare anche un gruppo porta-ruota avente un dispositivo di centraggio ivi integrato, in cui tale dispositivo di centraggio à ̈ realizzato secondo quanto descritto sopra.

Claims (20)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo di centraggio del cerchione (2) di una ruota sul gruppo porta-ruota (101) di una macchina smontagomme (100), comprendente un primo piatto (4) sovrapponibile al gruppo porta-ruota (101) ed ivi accoppiabile per ruotare solidalmente ad esso; detto primo piatto (4) essendo provvisto di un apertura passante (4a) allineabile ad un foro centrale (101a) del gruppo porta-ruota (101) per consentire l’inserimento di un’asta di serraggio (107) nel foro attraverso detta apertura (4a), al fine di bloccare il cerchione (2) sul gruppo porta-ruota (101), caratterizzato dal fatto di comprendere: - un secondo piatto (5) definente una superficie di appoggio (E) del cerchione (2) e provvisto di una propria apertura passante (5a), detto secondo piatto (5) essendo scorrevolmente sovrapposto a detto primo piatto (4) in modo da potersi spostare rispetto ad esso in un piano di scorrimento (F) lungo una traiettoria avente almeno una componente radiale, per allineare e disallineare detta apertura passante (5a) del secondo piatto (5) rispetto all’apertura passante (4a) del primo piatto (4); - mezzi di riduzione dell’attrito (17) operativamente interposti tra il primo (4) ed il secondo piatto (5) per agevolarne lo scorrimento relativo.
  2. 2. Dispositivo di centraggio secondo la rivendicazione 1, in cui le aperture passanti (4a, 5a) del primo (4) e del secondo piatto (5) presentano rispettivi assi centrali tra loro disallineabili durante lo spostamento del secondo piatto (5) sul primo piatto (4).
  3. 3. Dispositivo di centraggio secondo la rivendicazione 1 o la 2, comprendente almeno un elemento di vincolo (8) radiale impegnato al primo piatto (4) ed ingaggiabile da detto secondo piatto (5) per limitare lo scorrimento del secondo piatto (5) lungo il primo piatto (4), o viceversa.
  4. 4. Dispositivo di centraggio secondo la rivendicazione 3, in cui detto elemento di vincolo (8) à ̈ almeno in parte definito da un corpo sporgente (9) tubolare ergentesi da detto primo piatto (4) ed operativamente inserito nell’apertura passante (4a) del secondo piatto (5) in modo da essere ingaggiabile da un bordo di detta apertura passante (5a) al fine di limitare lo spostamento del secondo piatto (5) sul primo piatto (4).
  5. 5. Dispositivo di centraggio secondo la rivendicazione 4, in cui l'apertura passante (5a) del secondo piatto (5) presenta estensione maggiore dell'apertura passante (4a) del primo piatto (4) per mantenersi ad essa affacciata durante lo spostamento del secondo piatto (5) sul primo piatto (4).
  6. 6. Dispositivo di centraggio secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, comprendente mezzi di trattenimento (10) assiale configurati per limitare l’allontanamento del secondo piatto (5) dal primo piatto (4) lungo una direzione ortogonale ai piatti stessi, e viceversa.
  7. 7. Dispositivo di centraggio secondo la rivendicazione 6, in cui detti mezzi di trattenimento assiale (10) sono definiti da un elemento di riscontro (10a) fissato al primo piatto (4) ed ingaggiabile dal secondo piatto (5) o viceversa; detto secondo piatto (5) essendo almeno in parte frapposto tra detto primo piatto (4) e detto elemento di riscontro (10a).
  8. 8. Dispositivo di centraggio secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, comprendente mezzi di posizionamento (11) collegati a detto primo piatto (4) e a detto secondo piatto (5) per collocare detto secondo piatto (5) rispetto a detto primo piatto (4) in una prefissata posizione di riposo iniziale.
  9. 9. Dispositivo di centraggio secondo la rivendicazione 8, in cui i mezzi di posizionamento (11) comprendono almeno un organo a richiamo elastico (12) operativamente attivo tra il primo piatto (4) ed il secondo piatto (5) almeno lungo una direzione parallela a detto piano di scorrimento (F) del secondo piatto (5) rispetto al primo piatto (4).
  10. 10. Dispositivo di centraggio secondo la rivendicazione 9, in cui i mezzi di posizionamento (11) comprendono una pluralità di detti organi di richiamo elastico (12) angolarmente equispaziati attorno all’apertura passante (4a) del primo piatto (4).
  11. 11. Dispositivo di centraggio secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti in cui una faccia (5c) del secondo piatto (5), opposta a una faccia (5b) dello stesso scorrevolmente accoppiata al primo piatto (4a), Ã ̈ rivestita con uno strato di materiale a basso coefficiente di abrasione e ad alto coefficiente di attrito, per impedire uno strisciamento relativo tra il cerchione (2) ed il secondo piatto (5).
  12. 12. Dispositivo di centraggio secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui i mezzi di riduzione dell’attrito (17) comprendono una pluralità di corpi volventi (18) frapposti tra il primo (4) ed il secondo piatto (5).
  13. 13. Dispositivo di centraggio secondo la rivendicazione 12, in cui i mezzi di riduzione dell’attrito (17) comprendono un elemento di contenimento (19) in materiale plastico presentante una pluralità di sedi di alloggiamento (19a) conformate per accogliere detti corpi volventi (18).
  14. 14. Dispositivo di centraggio secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, comprendente un sistema anti-rotazione operativamente attivo tra detto primo piatto (4) e detto secondo piatto (5) e configurato per limitare l’angolo di rotazione relativa tra il primo (4) ed il secondo piatto (5) ad un prefissato valore angolare, in modo tale che il primo piatto (4) trascini il secondo piatto (5) in una rotazione solidale al gruppo porta-ruota (101), dopo una rotazione relativa dei due piatti non superiore a detto valore angolare.
  15. 15. Dispositivo di centraggio secondo la rivendicazione 14, in cui il primo piatto (4) comprende uno scasso (22) perimetrale sviluppantesi perifericamente ad esso per una lunghezza pari ad un prefissato arco di circonferenza, corrispondente a detto prefissato valore angolare, ed in cui il secondo piatto (5) comprende un dente (23) protrudente trasversalmente ad esso verso il primo piatto in corrispondenza di detto scasso (22); detto dente (23) essendo scorrevole all’interno dello scasso (22) tra due posizioni di finecorsa durante una rotazione del secondo piatto (5) sul primo piatto (4).
  16. 16. Dispositivo di centraggio secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui una faccia (4c) del primo piatto (4) opposta a una faccia dello stesso scorrevolmente accoppiata al secondo piatto (5) comprende una pluralità di sporgenze (20) impegnabili con rispettive sedi (105b) realizzate nel gruppo portaruota (101) al fine di impedire uno spostamento angolare del primo piatto (4) rispetto al gruppo porta-ruota (101) stesso.
  17. 17. Apparato di supporto rotante di una ruota per macchina smontagomme, provvisto di un gruppo porta-ruota rotante avente: - un albero cavo (104) sviluppantesi lungo una propria direzione principale (C); - un disco (105) di sostegno di un cerchione (2) presentante un foro centrale (105a) in corrispondenza della cavità (104a) dell’albero cavo (104) e connesso ad un’estremità libera di detto albero cavo (104), caratterizzato dal fatto di comprendere un dispositivo (1) di centraggio secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, operativamente accoppiato alla sommità di detto disco (104) in modo da ruotare solidalmente ad esso.
  18. 18. Apparato secondo la rivendicazione 17, in cui l'apertura passante (5a) del secondo piatto (5) presenta una estensione maggiore rispetto al foro centrale (101a) del gruppo porta-ruota (101) per consentire un movimento relativo tra il secondo piatto (5) ed il gruppo portaruota (101).
  19. 19. Macchina smontagomme, comprendente: - una base (102); - un gruppo porta-ruota (101) associato alla base (102) e girevole rispetto a detta base (102) attorno ad un asse di rotazione (B) sostanzialmente verticale; - un dispositivo (1) di centraggio secondo una qualunque delle rivendicazioni dalla 1 alla 16, rigidamente connesso alla sommità del gruppo porta-ruota (101).
  20. 20. Metodo di montaggio di un cerchione (2) sul gruppo portaruota rotante di una macchina smontagomme, caratterizzato dal fatto di comprendere le seguenti fasi: - predisposizione di un dispositivo (1) di centraggio secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 16 ed accoppiamento dello stesso ad una sommità del gruppo porta-ruota (101) in modo che possa ruotare solidalmente ad esso; - posizionamento del cerchione (2) su una faccia superiore (5c) del dispositivo (1) di centraggio, in modo che il foro del cerchione (2) sia almeno in parte sovrapposto ad un'apertura passante (5a) del dispositivo (1) di centraggio e ad un foro centrale (101a) del gruppo portaruota (101); - inserimento di un’asta di serraggio (107) nel foro centrale (101a) del gruppo porta-ruota (101) attraverso il foro del cerchione (2) e l'apertura passante (5a) del dispositivo (1) di centraggio; - bloccaggio del cerchione (2) rispetto al gruppo portaruota (101) in modo tale che il cerchione (2) risulti coassiale al gruppo porta-ruota (101).
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