ITBO20090686A1 - Gruppo di confezionamento secondario. - Google Patents

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ITBO20090686A1
ITBO20090686A1 IT000686A ITBO20090686A ITBO20090686A1 IT BO20090686 A1 ITBO20090686 A1 IT BO20090686A1 IT 000686 A IT000686 A IT 000686A IT BO20090686 A ITBO20090686 A IT BO20090686A IT BO20090686 A1 ITBO20090686 A1 IT BO20090686A1
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IT
Italy
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containers
modular
group
forming
cell
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IT000686A
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Inventor
Angelo Diego Bertini
Original Assignee
Zucchini Packaging Lines S R L
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Description

Titolo: GRUPPO DI CONFEZIONAMENTO SECONDARIO.
D E S C R I Z I O N E
Il presente trovato ha come oggetto un gruppo di confezionamento secondario.
Oggigiorno, sono sempre più diffuse sul mercato linee (e/o macchine) automatiche di confezionamento, in grado di impacchettare, avvolgere, inscatolare, eccetera, prodotti di varie forme e dimensioni fino a realizzare imballaggi presentanti configurazioni e ingombri variabili in funzione delle specifiche esigenze. Proprio in conseguenza dell'elevato grado di personalizzazione richiesto, le aziende produttrici di tali linee sono tipicamente in grado di progettare e realizzare di volta in volta la soluzione che meglio soddisfa le esigenze del cliente e gli specifici input da esso forniti (per esempio, in termini di produttività richiesta, tipologia e dimensioni dei prodotti da trattare, tipologia del materiale da imballaggio, formati e configurazioni degli imballaggi da ottenere, eccetera).
Più in dettaglio, sono numerose e diverse fra loro le soluzioni realizzative volte all'inserimento ordinato di contenitori (primari) quali bottiglie, barattoli o altri recipienti per sostanze di vario tipo, in contenitori secondari quali cartoni o cassette, tale operazione è quindi nota come confezionamento secondario.
Le molteplici possibili combinazioni di formati, dimensioni, numero di unità da confezionare, eccetera, hanno determinato lo sviluppo di altrettante differenti linee di confezionamento secondario, ciascuna delle quali specificatamente progettata per una predeterminata applicazione e un predefinito cliente.
Dalle considerazioni sopra esposte, si evince come l'elevato livello di personalizzazione imponga un'ingente mole di lavoro in sede di progettazione (sostanzialmente richiedendo all'ufficio tecnico delle aziende produttrici di ripeterla ad ogni nuovo ordine da parte dei clienti) e renda inoltre sostanzialmente impossibile apportare in un secondo momento modifiche alla linea, qualora la si desideri riconvertire ad un nuovo utilizzo.
Compito precipuo del presente trovato è quello di risolvere i problemi sopra esposti, realizzando un gruppo agevolmente configurabile e riconfigurabile per eseguire il confezionamento secondario di varie tipologie e formati di prodotti e contenitori primari.
Nell'ambito di questo compito, uno scopo del trovato è quello di realizzare un gruppo le cui unità funzionali siano facilmente ricombinabili fra loro secondo varie modalità, per assolvere a differenti compiti.
Un altro scopo del trovato è quello di realizzare un gruppo nel quale una o più unità funzionali possano essere allacciate a linee esistenti.
Un ulteriore scopo del trovato è quello di realizzare un gruppo di confezionamento che assicuri un'elevata affidabilità di funzionamento. Non ultimo scopo del trovato è quello di realizzare un gruppo di confezionamento che risulti facilmente ottenibile partendo da elementi e materiali di comune reperibilità in commercio. Un altro scopo ancora del trovato è quello di realizzare un gruppo di confezionamento di costi contenuti e di sicura applicazione.
Questo compito e questi scopi vengono raggiunti da un gruppo di confezionamento secondario di prodotti, in contenitori preferibilmente scelti fra cartoni distesi, cartoni almeno parzialmente formati, casse, cassette, caratterizzato dal fatto di comprendere almeno un apparato di movimentazione e formatura almeno parziale dei contenitori idoneo all'invio degli stessi ad una cella di prelievo e posizionamento dei prodotti su tali contenitori, detto apparato e detta cella di prelievo e posizionamento essendo sostanzialmente costituiti da almeno una coppia di rispettivi moduli reciprocamente associabili secondo una molteplicità di configurazioni, per consentire la libera personalizzazione del layout in funzione delle specifiche esigenze applicative.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del trovato risulteranno maggiormente dalla descrizione di una forma di esecuzione preferita, ma non esclusiva, del gruppo di confezionamento secondario secondo il trovato, illustrata a titolo indicativo e non limitativo, negli uniti disegni, in cui:
la figura 1 illustra il gruppo secondo il trovato, in una possibile configurazione, in vista prospettica;
la figura 2 illustra la cella di prelievo e posizionamento, in vista prospettica;
la figura 3 illustra un primo modulo che può essere compreso nel gruppo secondo il trovato, in vista prospettica;
la figura 4 illustra un secondo modulo che può essere compreso nel gruppo secondo il trovato, in vista prospettica;
la figura 5 illustra un terzo modulo che può essere compreso nel gruppo secondo il trovato, in vista prospettica;
la figura 6 illustra un quarto modulo che può essere compreso nel gruppo secondo il trovato, in vista prospettica;
la figura 7 illustra l'apparato di movimentazione e formatura, secondo una possibile forma realizzativa in vista prospettica;
la figura 8 illustra alcuni moduli del gruppo secondo il trovato in una possibile disposizione reciproca;
la figura 9 illustra il gruppo secondo il trovato, in una configurazione alternativa, in vista prospettica.
Con riferimento alle figure citate, il gruppo di confezionamento secondario secondo il trovato, indicato globalmente con il numero di riferimento 1, è idoneo al confezionamento di prodotti 2 di varia tipologia in contenitori 3 scelti preferibilmente, ma non esclusivamente, fra cartoni distesi, cartoni almeno parzialmente formati, casse (in materiale plastico, metallico o altro), cassette.
A tale proposito, va sin da ora precisato che costituisce applicazione preferita del gruppo 1 secondo il trovato il confezionamento di prodotti 2 quali per esempio bottiglie, scatole di alimentari, barattoli e confezioni di merci in genere, preposte quindi al contenimento (primario) di sostanze di varia tipologia: il gruppo 1 provvede quindi al confezionamento (secondario) di tali prodotti 2 all'interno di contenitori 3 che, come anticipato, sono preferibilmente costituiti da una delle tipologie sopra elencate. Più specificatamente, i cartoni (ai quali si farà saltuariamente riferimento nel prosieguo come una delle applicazioni preferite ma non esclusive del trovato) possono essere di tipo americano, di tipo canadese, del tipo preformato (vassoi), eccetera.
Non si esclude comunque la possibilità di fare ricorso a diverse tipologie e formati di contenitori 3 (eventualmente anche per il confezionamento di differenti tipologie di prodotti 2) qualora le specifiche esigenze applicative lo consentano e/o lo rendano preferibile.
Secondo il trovato, il gruppo 1 comprende almeno un apparato di movimentazione e formatura almeno parziale dei contenitori 3 che è idoneo all'invio degli stessi ad una cella di prelievo e posizionamento 10 dei prodotti 2 su tali contenitori 3.
L'apparato e la cella di prelievo e posizionamento 10 sono sostanzialmente costituiti da almeno una coppia di rispettivi moduli che possono essere reciprocamente associati secondo una molteplicità di configurazioni, consentendo così la libera personalizzazione del layout in funzione delle specifiche esigenze applicative.
Lo scopo prefissato viene così conseguito grazie alla scelta di ricorrere a moduli fra loro indipendenti e ciascuno dei quali in grado di assolvere ad una delle funzioni principali del gruppo 1: la modularità e la possibilità di ricombinarli secondo varie configurazioni consente quindi di realizzare il layout che meglio si adatta alle necessità del cliente, e consente inoltre modifiche allo stesso qualora sia necessario riconvertire e destinare a nuovo uso il gruppo 1 stesso.
Secondo una soluzione realizzativa di rilevante interesse pratico, citata a scopo illustrativo e non limitativo dell'applicazione del trovato, la cella di prelievo e posizionamento 10, che ha conformazione sostanzialmente parallelepipeda, comprende almeno un organo di presa 11 dei prodotti 2, che è dotato di possibilità di movimento lungo un primo asse sostanzialmente orizzontale, sostanzialmente centrale rispetto alla cella di prelievo e posizionamento 10.
L'organo di presa 11 è inoltre in grado di muoversi lungo un secondo asse sostanzialmente verticale: la combinazione dei due movimenti (programmabile secondo traiettorie ottenute per interpolazione e opportunamente scelte per disporre i prodotti 2 secondo le indicazioni del cliente) consente di effettuare il prelievo dei prodotti 2 da un primo alimentatore e di posizionarli sui contenitori 3. Tale posizionamento avviene preferibilmente in corrispondenza del centro della cella di prelievo e posizionamento 10, centro rispetto al quale la cella di prelievo e posizionamento 10 è sostanzialmente simmetrica.
Come si evince dalla figura 6 il primo alimentatore può essere costituito dalla porzione terminale di una linea ausiliaria 4 di alimentazione preordinata dei prodotti 2 (in grado per esempio di disporli su più file).
La linea ausiliaria 4, anch'essa modulare, è idonea alla ricezione e alla disposizione ordinata e multifilare (secondo il numero di file che dovranno essere presenti nell'imballo finale) di prodotti 2 in grado di mantenere facilmente una posizione sostanzialmente verticale.
In funzione della tipologia di prodotti 2 da inserire nei contenitori 3, nonché della configurazione da ottenere e della loro velocità di arrivo, si evidenzia la possibilità (comunque rientrante nell'ambito di protezione qui rivendicato) di fare ricorso a diverse linee di alimentazione 4.
Per esempio, è prevista l'adozione di linee di automazione 4 munite di ordinatori a cinghia e/o di separatori, questi ultimi in grado di deviare una parte dei prodotti 2 in una zona laterale al fine di definire la configurazione finale desiderata.
Anche secondo tali soluzioni, il primo alimentatore potrà essere costituito da una porzione finale della linea di alimentazione 4, che potrà essere associata secondo differenti configurazioni e direzioni alla cella di prelievo e posizionamento 10.
Il movimento lungo le direzioni definite dall'asse orizzontale e dall'asse verticale è comandato da servomotori brushless indipendenti l'uno dall'altro e avviene su guide lineari 12 dotate di cinghie dentate (anche doppie, per conferire maggiore rigidezza e velocità di funzionamento); più in dettaglio, lungo il profilo sagomato che definisce l'asse verticale l'organo di presa 11 si sposta portato da un carro su rotelle realizzato in materiale plastico, che assicura robustezza e facilità di manutenzione.
Per consentire ulteriori manipolazioni dei prodotti 2, è inoltre prevista la possibilità di dotare l'organo di presa 11 di una capacità aggiuntiva di rotazione per variare l'orientamento angolare della testa 13 dell'organo di presa 11 (testa 13 adibita al serraggio dei prodotti 2). La rotazione può essere azionata da motori pneumatici o motori brushless.
La testa 13 dell'organo di prelievo 11 può essere connessa ad un circuito pneumatico per ottenere il serraggio dei prodotti 2 per aspirazione per effetto Venturi.
La cella di prelievo e posizionamento 10 è dotata di una intelaiatura esterna 14 realizzata in lamiera piegata e tagliata al laser (o saldata) e può essere ottenuta, per esempio, sia in acciaio inox che in acciaio al carbonio, eventualmente verniciato (in bianco, rosso, metallo, eccetera). Tale soluzione consente inoltre di ottenere per l'intelaiatura 14 profili aperti per il passaggio di cavi, connessioni e cablaggi e nello stesso tempo di contenere i costi e il peso del modulo nel suo complesso.
E' inoltre prevista la possibilità di realizzare l'intelaiatura 14 in alluminio.
Come si evince dalle figure, l'intelaiatura 14 definisce una pluralità di finestrature aperte su ogni faccia, in questo modo consentendo la libera connessione con altri moduli secondo una qualsiasi delle direzioni (grazie anche alla simmetria della intera cella di prelievo e posizionamento 10).
All'intelaiatura 14, e più specificatamente alla sua parte superiore laterale, può inoltre essere ancorato un primo quadro elettrico 15 di comando che, in caso di realizzazioni complesse e ingombranti, può essere duplicato su entrambi i fronti.
I contenitori 3 sono guidati da rispettivi nastri trasportatori 16 mobili (per la loro regolazione) in direzione sostanzialmente ortogonale al primo asse e disposti nella parte sostanzialmente inferiore della cella di prelievo e posizionamento 10. La movimentazione di ciascun nastro trasportatore 16 è indipendente da quella dell'altro e può per esempio essere affidata a inverter posizionatori.
Il primo asse costituisce un elemento di riferimento fisso, rispetto al quale la posizione dei nastri trasportatori 16 può essere regolata, al fine di variare l'interspazio fra essi definito e conseguentemente variare il formato dei contenitori 3 trattabili.
Più in generale, la posizione di tutti i componenti interessati dal passaggio dei contenitori 3 può essere regolata, anche mediante automazioni comandate da motorizzazioni autonome, per ottenere anche in automatico il necessario adeguamento in corrispondenza dei cambi formato. Per assicurare la spinta e/o il trascinamento dei contenitori 3, i nastri trasportatori 16 possono essere provvisti di nottolini e/o altri elementi di riscontro.
Positivamente, i nastri trasportatori 16 sono assicurati all'intelaiatura 14 mediante morsetti o altri mezzi di vincolo amovibili, in modo da consentire veloci adeguamenti e modifiche in funzione delle variazioni richieste del layout.
Come già osservato, all'interno dell'intelaiatura 14 è inoltre collocato il primo alimentatore e il suo supporto; in aggiunta, eventuali paratie mobili e flessibili consentono di mantenere aperti i lembi 3a dei cartoni per facilitare così l'inserimento dei prodotti 2.
Secondo una prima possibile soluzione realizzativa, l'apparato è costituito da una cella di formatura 20, a conformazione sostanzialmente parallelepipeda, che comprende almeno un secondo alimentatore 21, verticale o orizzontale come in figura 7, provvisto di mezzi automatici di trascinamento dei contenitori 3 non formati per portarli a disposizione di un organo di formatura 22 almeno parziale degli stessi.
I contenitori 3 sono caricati in risme sul secondo alimentatore 21 anche manualmente, per esempio mediante un carrello estraibile provvisto di dispositivi di sicurezza per l'operatore; eventualmente, al secondo alimentatore 21 può essere associato un magazzino automatico, anche esterno alla cella di formatura 20, che provvede al carico automatico del secondo alimentatore 21, e che svincola l'operatore dalla necessità di seguire istante per istante il gruppo 1 con il rischio di provocare fermi allo stesso.
L'organo di formatura 22 agisce per trafilatura e/o per piega meccanica al fine eventualmente di formare anche bordi interni, doppi bordi, sottosquadri, eccetera. Inoltre, è prevista la realizzazione di organi di formatura 22 dotati di unità accessorie per l'erogazione di colla, qualora ciò sia richiesto dalla specifica applicazione.
A sua volta, l'organo di formatura 22 è interfacciato con un blocco di evacuazione dei contenitori 3 almeno parzialmente formati, associabile secondo una molteplicità di configurazioni alla cella di prelievo 10. Il blocco di evacuazione può essere costituito da un tappeto mobile che come detto trasferisce i cartoni, ormai parzialmente formati e quindi in grado di ricevere al loro interno i prodotti 2, alla cella di prelievo e posizionamento 10.
Come già osservato per la cella di prelievo e posizionamento 10, anche nella cella di formatura 20 un secondo quadro elettrico può essere ancorato ad un impalcatura esterna (analoga alla intelaiatura 14 descritta nei precedenti paragrafi), garantendo così autonomia alla cella di formatura 20 nel suo complesso.
Si cita comunque la possibilità (rientrante nell'ambito di protezione qui rivendicato) di integrare un dispositivo di presa analogo all'organo di presa 11 nel modulo descritto nei precedenti paragrafi, al fine di conferire al modulo anche la possibilità di provvedere all'inserimento dei prodotti 2, e di fatto realizzare con un unico modulo l'intero gruppo 1. L'autonomia sopra citata, e la possibilità quindi di spostare la posizione della cella di formatura 20, così come di utilizzarla come modulo aggiuntivo per gruppi anche di tipo noto, è assicurata anche dalla sua possibilità di movimentazione indipendente, ottenuta per esempio mediante un primo set di ruote inferiormente fissate all'impalcatura.
Secondo una soluzione realizzativa alternativa, l'apparato comprende un magazzino modulare 30 di contenitori 3 distesi, che può essere una unità motrice 31 per la movimentazione e la consegna automatica degli stessi ad un successivo modulo, interfacciabile con il magazzino modulare 30 e idoneo alla loro formatura almeno parziale.
Il magazzino modulare 30, supportato eventualmente da un secondo set di ruote, è quindi secondo tale soluzione realizzativa un modulo indipendente, che può quindi essere spostato e dislocato in qualsiasi configurazione in prossimità della cella di prelievo e posizionamento 10.
A valle del magazzino modulare 30 sopra descritto, l'apparato di movimentazione e formatura può quindi comprendere una stazione modulare di formatura 40 almeno parziale dei contenitori 3 distesi, anch'essa indipendente e interfacciabile quindi anche indirettamente con il magazzino modulare 30, nonché con la cella di prelievo e posizionamento 10.
La stazione modulare di formatura 40 presenta almeno un asse di simmetria sostanzialmente centrale che costituisce un riferimento fisso per la regolazione dei suoi componenti.
Più specificatamente, la stazione modulare di formatura 40 comprende una unità di prelievo 41 dei contenitori 3 distesi dal magazzino modulare 30 e un elemento di apertura 42 almeno parziale dei contenitori 3 stessi, per il conferimento ad essi di una configurazione sostanzialmente scatolare aperta.
L'unità di prelievo 41 può per esempio essere controllata da un cilindro pneumatico lineare o da altra motorizzazione ed è in grado di posizionare il cartone, prelevato dal magazzino modulare 30, su opportune guide di trasporto 43 (eventualmente anche in grado, mediante una guida verticale azionata in modo pneumatico, di mantenere in posizione eretta il cartone durante la formatura). Le guide di trasporto 43 (preferibilmente dentate) portano i contenitori 3 all'elemento di apertura 42.
L'elemento di apertura 42, preferibilmente a comando meccanico, conferisce un movimento rotatorio al contenitore 3 determinando appunto la configurazione sostanzialmente scatolare (aperta) necessaria a consentire il successivo inserimento dei prodotti 2.
Sia l'unità di prelievo 41 che l'elemento di apertura 42 sono provvisti di ventose attivabili per effetto Venturi (e alimentate con aria compressa).
Opportunamente, il gruppo 1 secondo il trovato comprende celle modulari di trasporto 50 dei contenitori 3, che possono essere interfacciate secondo una molteplicità di configurazioni a rispettivi moduli del gruppo 1 per il prelievo e la consegna dei contenitori 3 stessi da uno all'altro degli stessi.
Una cella modulare di trasporto 50 può per esempio essere interposta fra la stazione modulare di formatura 40 e la cella di prelievo e posizionamento 10, oppure fra quest'ultima e la cella di formatura 20.
In particolare, ciascuna cella modulare di trasporto 50 comprende una coppia di cinghie parallele 51 idonee al serraggio da parti opposte e al trascinamento dei contenitori 3, la posizione di tali cinghie parallele 51 (preferibilmente verticali e asimmetriche) è regolabile per consentire la variazione dell'interspazio da esse definito e quindi del formato di contenitori 3 trattabili.
E' inoltre prevista la possibilità di realizzare celle modulari 50 nelle quali sia prevista l'adozione di una pedana mobile sulla quale vengono posizionati i cartoni per la loro movimentazione.
In entrambi i casi (o in altri analoghi, comunque ricompresi nell'ambito di protezione qui rivendicato), il trasporto è comandato da motori asincroni indipendenti, comandati da inverter/posizionatori dotati di encoder per la rilevazione della posizione.
Utilmente, il gruppo 1 comprende una stazione modulare di chiusura 60 dei contenitori 3 parzialmente formati, che può essere collocata a valle della cella di prelievo e posizionamento 10 (o eventualmente integrabile in essa) per il completamento della formatura dei contenitori 3 e la loro completa chiusura.
Tale stazione modulare di chiusura 60 può essere direttamente associata alla cella di prelievo e posizionamento 10, oppure i contenitori 3 possono essere trasferiti da una all'altra mediante una ulteriore cella modulare di trasporto 50, con ciò consentendo in sede di progettazione (e di ridestinazione a nuovo utilizzo) grande elasticità nella scelta del layout ottimale.
La stazione modulare di chiusura 60 può essere adottata qualora dopo la parziale formatura necessaria a realizzare l'inserimento dei prodotti 2, siano presenti lembi 3a superiori e/o inferiori aperti per i quali sia richiesta la chiusura completa: tale condizione si verifica per esempio quando i contenitori 3 sono cartoni di tipo americano, di tipo canadese, o anche del tipo dei fustellati distesi (quando sono previsti lembi 3a ulteriori di irrigidimento dell'imballo).
Più particolarmente, la stazione modulare di chiusura 60 comprende binari di guida 61 per i contenitori 3 parzialmente formati e lungo il percorso definito da tali binari di guida 61 i contenitori 3 riscontrano contro coltelli laminari 62 di piegatura (contrapposti a spingitori pneumatici di riscontro), che agiscono contro i lembi 3a aperti dei contenitori 3 per portarli in configurazione di chiusura.
Ai binari di guida 61 i contenitori 3 vengono consegnati da ulteriori cinghie dentate, funzionanti in continuo e trascinate da motori asincroni comandate da inverter/posizionatori che li prelevano dal modulo a monte.
Al fine di consentire il trattamento di diverse tipologie di contenitori 3, i binari di guida 61 e i coltelli 62 sono mobili.
Inoltre, durante il movimento dei contenitori 3 lungo i binari di guida 61 possono agire erogatori di colla, da posare in corrispondenza di regioni superficiali predefinite dei cartoni, organi pressatori per la completa adesione della colla e distributori di nastro da imballaggio (sia superiormente che inferiormente), per completare e rinforzare l'imballo.
I distributori di nastro possono positivamente essere muniti di sensori per il rilevamento di rotture lungo il nastro da imballaggio o semplicemente dell'esaurimento della bobina.
Appare quindi evidente come la soluzione proposta consenta un numero sostanzialmente infinito di differenti configurazioni, facilmente realizzabili mediante la ricombinazione e il riposizionamento dei diversi moduli introdotti, e senza richiedere pesanti interventi strutturali.
Quanto sopra è favorito dalla perfetta simmetria dei vari moduli, dalla mancanza di elementi di riferimento (noti come "fili fissi") laterali e dalla possibilità di regolazione di tutti i componenti interessati al trattamento dei cartoni. L'elasticità del gruppo 1 secondo il trovato è inoltre accresciuta dalla possibilità di aggiungere o rimuovere la stazione modulare di formatura 40, al fine di consentire il trattamento contenitori 3 preformati o distesi.
Ciascun modulo, peraltro, è in grado di funzionare in maniera indipendente dagli altri (con un ulteriore quadro elettrico) e quindi è idoneo ad assere aggiunto anche ad un gruppo di tipo noto, qualora venga richiesto di apportare una miglioria in un impianto esistente o comunque gli si voglia conferire una nuova funzionalità.
Non si esclude inoltre la possibilità di gestire in parallelo l'avanzamento in parallelo di due o più contenitori 3, al fine di aumentare ulteriormente la produttività del gruppo 1 secondo il trovato.
Si è in pratica constatato come il gruppo di confezionamento secondario secondo il trovato, assolva pienamente il compito prefissato, in quanto, la scelta di ricorrere ad un gruppo comprendete un apparato di movimentazione e formatura almeno parziale dei contenitori e una cella di prelievo e posizionamento dei prodotti su tali contenitori, che sono costituiti da almeno una coppia di rispettivi moduli reciprocamente associabili secondo una molteplicità di configurazioni, consente di configurare (o riconfigurare) in modo agevole il layout del gruppo stesso per eseguire il confezionamento secondario di varie tipologie e formati di prodotti e contenitori primari.
Il trovato, così concepito, è suscettibile di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nell’ambito del concetto inventivo; inoltre, tutti i dettagli potranno essere sostituiti da altri elementi tecnicamente equivalenti.
Negli esempi di realizzazione illustrati singole caratteristiche, riportate in relazione a specifici esempi, potranno essere in realtà intercambiate con altre diverse caratteristiche, esistenti in altri esempi di realizzazione.
Inoltre è da notare che tutto quello che nel corso della procedura di ottenimento del brevetto si rivelasse essere già noto, si intende non essere rivendicato ed oggetto di stralcio (disclaimer) dalle rivendicazioni.
In pratica i materiali impiegati, nonché le dimensioni, potranno essere qualsiasi secondo le esigenze e lo stato della tecnica.

Claims (1)

  1. R I V E N D I C A Z I O N I 1.Gruppo di confezionamento secondario di prodotti (2), in contenitori (3) preferibilmente scelti fra cartoni distesi, cartoni almeno parzialmente formati, casse, cassette, caratterizzato dal fatto di comprendere almeno un apparato di movimentazione e formatura almeno parziale dei contenitori (3) idoneo all'invio degli stessi ad una cella di prelievo e posizionamento (10) dei prodotti (2) su tali contenitori (3), detto apparato e detta cella di prelievo e posizionamento (10) essendo sostanzialmente costituiti da almeno una coppia di rispettivi moduli reciprocamente associabili secondo una molteplicità di configurazioni, per consentire la libera personalizzazione del layout in funzione delle specifiche esigenze applicative. 2.Gruppo, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta cella di prelievo e posizionamento (10), a conformazione sostanzialmente parallelepipeda, comprende almeno un organo di presa (11) dei prodotti (2), automaticamente mobile lungo un primo asse sostanzialmente orizzontale, sostanzialmente centrale rispetto a detta cella di prelievo e posizionamento (10), e lungo un secondo asse sostanzialmente verticale, per il prelievo dei prodotti (2) da un primo alimentatore e il loro posizionamento sui contenitori (3), i contenitori (3) essendo guidati da rispettivi nastri trasportatori (16) mobili in direzione sostanzialmente ortogonale a detto primo asse costituente un elemento di riferimento fisso, per la loro regolazione e la conseguente variazione del formato dei contenitori (3) trattabili. 3.Gruppo, secondo le rivendicazioni 1 e 2, caratterizzato dal fatto che detto apparato è costituito da una cella di formatura (20), a conformazione sostanzialmente parallelepipeda, comprendente almeno un secondo alimentatore (21) provvisto di mezzi automatici di trascinamento dei contenitori (3) non formati per portarli a disposizione di un organo di formatura (22) almeno parziale degli stessi, a sua volta interfacciato con un blocco di evacuazione dei contenitori (3) almeno parzialmente formati, associabile secondo una molteplicità di configurazioni a detta cella di prelievo e posizionamento (10). 4.Gruppo, secondo le rivendicazioni 1 e 2 e in alternativa alla 3, caratterizzato dal fatto che detto apparato comprende un magazzino modulare (30) di contenitori (3) distesi, alimentabile anche manualmente da un operatore e provvisto di una unità motrice (31) per la movimentazione e la consegna automatica degli stessi ad un successivo modulo, interfacciabile con detto magazzino modulare (30) e idoneo alla loro formatura almeno parziale. 5.Gruppo, secondo le rivendicazioni 1 , 2 e 4, caratterizzato dal fatto che detto apparato di movimentazione e formatura comprende una stazione modulare di formatura (40) almeno parziale dei contenitori (3) distesi, interfacciabile, anche indirettamente con detto magazzino modulare (30), a valle di quest'ultimo, e con detta cella di prelievo e posizionamento (10), detta stazione modulare di formatura (40) presentando almeno un asse di simmetria sostanzialmente centrale costituente un riferimento fisso per la regolazione dei suoi componenti. 6.Gruppo, secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che detta stazione modulare di formatura (40) comprende una unità di prelievo (41) dei contenitori (3) distesi da detto magazzino modulare (30) e un elemento di apertura (42) almeno parziale dei contenitori (3) stessi, per il conferimento ad essi di una configurazione sostanzialmente scatolare aperta. 7.Gruppo, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere celle modulari (50) di trasporto dei contenitori (3), interfacciabili secondo una molteplicità di configurazioni a rispettivi moduli di detto gruppo (1) per il prelievo e la consegna dei contenitori (3) stessi da uno all'altro degli stessi. 8.Gruppo, secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che ciascuna di dette celle modulari (50) comprende una coppia di cinghie parallele (51) idonee al serraggio da parti opposte dei contenitori (3) e al loro trascinamento, la posizione di dette cinghie parallele (51) essendo regolabile per la variazione del formato di contenitori (3) trattabili. 9.Gruppo, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere una stazione modulare di chiusura (60) dei contenitori (3) parzialmente formati, collocabile a valle di detta cella di prelievo e posizionamento (10) per il completamento della formatura dei contenitori (3) e la loro completa chiusura. 10.Gruppo, secondo la rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che detta stazione modulare di chiusura (60) comprende binari di guida (61) per i contenitori (3) parzialmente formati, lungo il percorso definito da detti binari di guida (61) i contenitori (3) riscontrando contro coltelli laminari (62) di piegatura, agenti contro lembi (3a) aperti dei contenitori (3) per portarli in configurazione di chiusura, detti binari di guida (61) e detti coltelli laminari (62) essendo mobili per la variazione del formato di contenitori (3) trattabili.
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