ITBO20070411A1

ITBO20070411A1 - Apparato per levigare un prodotto, in particolare un semilavorato ceramico.

Info

Publication number: ITBO20070411A1
Application number: IT000411A
Authority: IT
Inventors: Giorgio Sarani
Original assignee: Sacmi
Priority date: 2007-06-12
Filing date: 2007-06-12
Publication date: 2008-12-13
Also published as: BRPI0801682A2; CN101323134B; EP2002929A1; ES2391423T3; RU2458789C2; CN101323134A; US20080311824A1; PL2002929T3; MX2008007636A; RU2008123216A; EP2002929B1

Description

DESCRIZIONE

annessa a domanda di brevetto per INVENZIONE INDUSTRIALE dal titolo:

APPARATO PER LEVIGARE UN PRODOTTO. ÌN PARTI-COLARE UN SEMILAVORATO CERAMICO.

Il presente trovato si riferisce, preferibilmente, alla tecnologia di fabbricazione di oggetti ceramici ottenuti con la tecnologia del colaggio; ovvero formati a partire da sospensione in acqua di materia prima argillosa (denominata "barbottina"), colata in stampi porosi, per ottenere ad esempio semilavorati di manufatti sanitari, come lavandini, bidet, e/od oggetti ad essi assimilabili.

L’invenzione concerne in particolare un apparato previsto per la finitura, mediante levigatura superficiale, di questi manufatti nel corso del relativo processo di fabbricazione negli "stati" in cui è ancora possibile agire su di esso tramite mezzi abrasivi che utilizzano liquidi per rendere più facilmente lavorabile il manufatto o prodotto, cioè negli stati "a verde" ed "a cuoio". Quanto si dirà nel seguito farà specifico riferimento a tale particolare tecnologia. Tuttavia ciò è da intendersi unicamente a titolo indicativo e non limitativo, giacché l’invenzione ha caratteristiche tali da poter trovare ulteriori e vantaggiose applicazioni anche in settori diversi da quello in riferimento.

La levigatura superficiale dei semilavorati ceramici, come detto ottenuti mediante colaggio in stampo, viene preferibilmente effettuata allo stato "a verde" (cioè già solida, ma in cui vi è comunque ancora una percentuale di acqua compresa tra il 17 ed il 20% rispetto al proprio peso - e quindi ancora passibile di una deformazione plastica) od "a cuoio" (cioè con una percentuale di acqua normalmente inferiore al 13%, in cui il manufatto, pur essendo già in corpo rigido, è lavorabile con un utensile levigatore umido), ma, in particolari condizioni, anche con il pezzo "a secco", cioè con una percentuale di acqua normalmente inferiore al 2%. La tecnica di produzione conosce già un apparato - descritto nel documento EP 640.450 - che comprende un utensile levigatore, rigenerabile automaticamente in continuo durante il processo di lavoro.

L’utensile comprende un nastro abrasivo, senza fine, motorizzato ed avvolto ad anello intorno a tre pulegge disposte nello spazio, in modo da sottendere il nastro così da formare una poligonale chiusa di tre lati, comprendente un ramo attivo, un ramo passivo ed un ramo di rinvio. Al citato ramo passivo è associata una vasca contenente un liquido nel quale il ramo passivo evolve permanendo costantemente immerso. I semilavorati da levigare, supportati da un manipolatore meccanico, robotizzato, vengono orientati convenientemente nello spazio e posti a contatto con il ramo attivo che, scorrendo tangenzialmente alla superficie del semilavorato, ne leviga le asperità superficiali asportandone il relativo materiale.

Le particelle di materiale ceramico asportate, che restano trattenute nella struttura materiale del ramo attivo del nastro abrasivo, vengono poi dilavate dal nastro quando questo, viene ad evolvere - come ramo passivo - all’interno della vasca.

La tecnologia sopra esposta soffre di importanti limitazioni, una delle quali è rappresentata dal fatto di prevedere la movimentazione del semilavorato ed, invece, il mantenimento in condizione stazionaria dell’apparato levigatore che, in linea di principio rispetto al semilavorato è il soggetto di gran lunga meno pesante.

Le conseguenze negative di tale approccio sono immediatamente evidenti, ove si consideri la gravosità delle prestazioni richieste ai manipolatori robotizzati che si riflette negativamente nel loro elevato costo d’ impianto, nei loro altrettanto elevati costi di mantenimento in esercizio, oltre all’allungamento dei tempi operativi.

Un’altra limitazione è legata al fatto che l’approccio sopra citato consente una levigatura relativamente facile da eseguirsi quando le superfici da levigare sono convesse, ma, al contrario, notevolmente difficoltosa, se non addirittura impossibile, nel caso in cui si debbano levigare superfici concave.

Un ulteriore inconveniente è rappresentato anche dal fatto di dover attrezzare i robot di manipolazione con effettori dì presa diversificati tra loro secondo una gamma di modelli diversi che è tanto più ampia quanto più è ampia la gamma di semilavorati da levigare.

Inoltre, la movimentazione a cui è assoggettato il manufatto o prodotto, ampia ed articolata, può sottoporre il medesimo prodotto a non sempre trascurabili stress nelle zone di contatto fra lo stesso prodotto ed il robot di manipolazione.

T ale inconveniente rende molto complicata la movimentazione di manufatti di discrete dimensioni, quali i manufatti sanitari che risultano pesanti e fragili, e che quindi non possono essere orientati nello spazio in assenza di rischi di rotture.

Un altro inconveniente ancora, conseguente alla rigenerazione in vasca d’acqua delle capacità abrasive del nastro, è riconducibile al fatto che la vasca non può che avere una orientazione prestabilita ed invariabile nello spazio: il che implica una considerevole limitazione della versatilità deirimpianto in termini di predisposizione delle condizioni operative migliori per la lavorazione.

Per evitare i sopra citati inconvenienti si possono utilizzare utensili rotanti (quali, ad esempio, spugne cilindriche) con le quali è possibile operare nell'intorno del manufatto o prodotto (in particolare nello stato "a verde") mantenuto fisso in una predeterminata posizione.

Tali utensili, però, presentano alcuni inconvenienti dati dalla necessità di operare sugli stessi utensili una loro continua rigenerazione di pulizia dopo relativamente pochi passaggi di levigatura e, quindi, con bassa produttività e, soprattutto, dall'impossibilità di trattenimento del materiale asportato dovuta alle caratteristiche insite dell’utensile ed al sistema rotativo di funzionamento che porta al possibile imbrattamento del manufatto e delle zone circostanti con particelle di materiale asportato.

Scopo del presente trovato è pertanto quello di fornire un apparato previsto per ia finitura, mediante levigatura superficiale, con caratteristiche tali da superare gli inconvenienti propri della tecnica nota dei nastri di levigatura abbinando, inoltre le caratteristiche positive degli utensili rotanti.

In accordo con tale scopo, tale risultato è conseguito da un apparato levigatore le cui caratteristiche tecniche sono chiaramente deducibili dal contenuto delle rivendicazioni sotto riportate, in particolare dalla rivendicazione 1 e, inoltre, da una qualsiasi rivendicazione dipendente, direttamente o indirettamente, dalla rivendicazione 1.

I vantaggi della presente invenzione risulteranno, inoltre, maggiormente evidenti dalla descrizione dettagliata che segue, la quale è fatta con riferimento ai disegni allegati che rappresentano forme di realizzazione puramente esemplificative e non limitative della stessa invenzione, in cui: - la figura 1 illustra l'apparato levigatore, conformemente al presente trovato, in una vista frontale anteriore con alcune parti schematiche ed altre asportate;

la figura 2 illustra l'apparato di cui a figura 1 in una vista laterale; la figura 3 illustra un particolare dell'apparato riferito alla figura 2 e rappresentato in scala di ingrandimento per meglio evidenziarne alcuni dettagli di rilievo;

la figura 4 illustra una variante realizzativa dell'apparato levigatore di cui alle figure precedenti, in una vista frontale anteriore con alcune parti asportate per meglio evidenziarne altre;

- la figura 5 illustra l'apparato levigatore di cui a figura 4 in una vista laterale con alcune parti in sezione ed altre asportate per meglio evidenziare alcuni particolari;

la figura 6 illustra l’apparato levigatore di cui alle figure 4 e 5 in una vista frontale posteriore;

- la figura 7 illustra un particolare dell'apparato di cui a figura 5 in una vista frontale anteriore ed in una configurazione parzialmente non operativa;

la figura 8 illustra una sezione di un nastro utilizzato nell’apparato levigatore di cui alle figure da 4 a 7;

la figura 9 illustra una variante realizzativa dell’apparato di cui alle figure da 1 a 3 in una vista prospettica schematica con alcune parti asportate.

Con riferimento alle figure da 1 a 3degli uniti disegni, l'apparato levigatore in oggetto, indicato globalmente con 1 , viene utilizzato per levigare un prodotto 2 (qui illustrato in forma schematica in quanto non facente strettamente parte del trovato), in particolare un semilavorato ceramico, ottenuto, ad esempio, mediante un processo di colaggio di un impasto umido (denominato barbottina nel gergo del settore) in una cavità di formatura definita tramite almeno due parti di uno stampo.

L’apparato 1 , essenzialmente, comprende un utensile 3 abrasivo, conformato a nastro 4 senza fine, avvolto ad anello intorno (nel caso illustrato) ad almeno una coppia di pulegge 5 e 6 di cui almeno una motorizzata (con relativo motore 5m) e definente un tratto 7 attivo ed un tratto 8 passivo del nastro 4:

- il primo tratto attivo 7 identifica la parte del nastro 4, un ramo dello stesso, atta ad asportare materiale dal citato prodotto 2, mentre - il secondo tratto 8 passivo è atto, invece, a ricevere un trattamento per rigenerare in continuo la capacità di asportazione dell’utensile 3 e per renderla disponibile nuovamente quando il tratto di nastro 4 tornerà a svolgere un ruolo attivo nella lavorazione di levigatura.

L'apparato 1 comprende, inoltre:

- mezzi 20 di movimentazione agenti sul nastro 4 in modo tale da permettere una movimentazione del medesimo nastro 4 nello spazio circostante al prodotto 2;

- mezzi 10 di irrorazione di un liquido sul nastro 4, presentante caratteristiche di assorbimento di liquido, disposti in prossimità dei nastro 4 stesso;

- mezzi 9 a depressione associati al tratto 8 passivo del nastro 4 ed operanti in modo da asportare il citato liquido ed i materiali di risulta della levigatura da esso trattenuti, cioè i materiali trattenuti dal nastro 4 ed asportati dal prodotto 2 durante il processo di levigatura.

1 citati mezzi 20 permettono l'associazione dell'apparato 1 ad un manipolatore 21 preferibilmente robotizzato (parzialmente rappresentato in quanto di tipo noto).

L'associazione dell'apparato 1 ad un manipolatore 21 robotizzato, oppure anche direttamente azionato da un addetto manualmente, permette al nastro 4 di muoversi nello spazio circostante al prodotto 2 in modo da orientare il proprio tratto 7 attivo rispetto alle superfici laterali dei prodotto 2 come è necessario per la lavorazione.

In particolare, vedi sempre figure da l a 3, in una prima soluzione costruttiva, la citata struttura 20 può comprendere un primo braccio 22 di supporto basculante (vedi freccia F22) fulcrato, in 22a, ad un supporto 23 collegato a organi 24 flangiati di collegamento con il citato manipolatore manuale o robotico 21.

Su questo primo braccio 22 è ruotabilmente vincolata una puleggia 6, quella inferiore, del nastro 4 in corrispondenza della estremità inferiore del primo braccio 22.

Sull'estremità superiore del medesimo primo braccio 22 è associato un contrappeso 25 per l'equilibratura del baricentro del medesimo primo braccio 22 e, quindi, del nastro 4: in tal modo lo stesso nastro 4 viene mantenuto in una configurazione di posizione neutra indipendentemente dalla posizione assunta da tutto l'apparato 1 : in altre parole il nastro 4 ed il primo braccio 22 mantengono sempre una configurazione statica e sostanzialmente ferma soprattutto nelle fasi di allontanamento ed avvicinamento al prodotto 2.

Il primo braccio 22, inoltre, è provvisto di mezzi 26 di riscontro e fine corsa, regolabili, agenti tra lo stesso primo braccio 22 ed il supporto 23, ed atti a permettere una regolazione di almeno una posizione estrema stabile di massimo avvicinamento angolare del primo braccio 22 al supporto 23 e di riscontro per il nastro 4, in corrispondenza del contatto tra lo stesso nastro 4 ed il prodotto 2.

Per quanto concerne la forza di contatto che il tratto 7 attivo del nastro 4 deve possedere per operare sul prodotto 2, sono previsti dei mezzi 100 di spinta, composti da un cilindro 101 disposto sul supporto 23 ed agente su un rullo 102 calettato sul primo braccio 22 e disposto eccenincarnente rispetto al suo punto di fulcro 22a: in questo modo il nastro 4 può presentare, sul tratto 7 attivo, una predeterminata forza di contatto con il prodotto 2, eventualmente in combinazione con il manipolatore 21 , in funzione della spinta operata dal cilindro 101 (vedi freccia F101) sul rullo eccentrico 102.

Con 103 è indicato con un blocco (vedi figura 1) definente dei mezzi di comando agenti sul citato cilindro 101 atti ad attivare e disattivare il cilindro 101 quando richiesto; la disattivazione del cilindro 101, ovviamente, fa sì che il primo braccio 22 ritorni in una posizione neutra. Tornando ai citati mezzi 26 di riscontro e fine corsa sono disposti in due diversi punti del primo braccio 22 e sono costituiti, ciascuno, da un'asta 27 filettata sporgente trasversalmente dal primo braccio 22 ed awitabilmente alloggiata in una relativa sede 28 presentata dal primo braccio 22.

Ognuna di queste aste 27 è provvista di un terminale 29 di estremità atto ad entrare in contatto, in uso, con relative zone del supporto 23. La sopra citata puleggia 6 inferiore è vincolata, con un proprio albero 6a di supporto, all'interno di un'asola 30 realizzata sul primo braccio 22 ed in modo da permettere, quando richiesto, un movimento di regolazione (freccia F30) della tensione del nastro 4 tramite sbloccaggio dell'albero 6a dall’asola 30 ed, eventualmente, di sostituzione dello stesso nastro 4.

Come chiaramente visibile in figura 3, la citata puleggia 5 superiore del nastro 4 è collegata alla relativa motorizzazione 5m a sua volta supportata da una mensola 32 sporgente dal primo braccio 22.

Come già accennato precedentemente, allo scopo di consentire la rigenerazione delle proprietà di asportazione di materiale del nastro 4, in continuo e durante la lavorazione, il nastro 4 è realizzato in un materiale presentante caratteristiche di assorbimento di liquido - ad esempio con acqua - il quale è eiettabile sul nastro 4 mediante i citati appositi mezzi 10 di irrorazione dei quali, come detto, l’apparato 1 è provvisto.

Più precisamente, vedi anche figura 3, i citati mezzi 10 di irrorazione del liquido sono disposti in prossimità del nastro 4 stesso.

In una soluzione esemplificativa visibile in figura 2, i mezzi 10 possono essere supportati direttamente da mezzi 18 di contatto (che vedremo meglio nel seguito) e comprendono degli eiettori di invio liquido sui nastro 4.

In particolare, questi mezzi 10 eiettori possono essere composti da una pluralità di ugelli 10a, alimentati da una relativa fonte di approwigionamento 10b, disposti contraffacciati ad una porzione del tratto passivo 8 del nastro 4, ed a monte dei mezzi 9 a depressione rispetto ad un senso di rotazione (indicato con la freccia S) del nastro 4.

Come appena citato sopra, l'apparato 1 comprende, inoltre, dei mezzi 9 a depressione, i quali sono associati al tratto 8 passivo del nastro 4, e sono operanti in modo da asportarne il liquido alimentato dai mezzi 10 eiettori ed i materiali di risulta della levigatura, acquisiti dal nastro 4 durante la fase attiva della lavorazione e poi trattenuti e trasportati nella fase passiva della lavorazione dal nastro 4 medesimo.

I mezzi 9 a depressione includono in particolare un rullo 11 liberamente girevole intorno ad un proprio asse 15 di rotazione, il quale è posto a diretto contatto, tangenziale, con il tratto 8 passivo del nastro 4.

Il rullo 11, cilindrico, è girevolmente accoppiato, coassialmente, ad un perno 17 cavo atto a definire una cavità 12 interna.

Il rullo 11, inoltre, presenta una parete operativa cilindrica esterna 11a provvista di una pluralità di fori 11 b passanti, atti a intercomunicare tra l’esterno e l'interno della citata cavità 12 per il tramite di un'asola 17c realizzata sul perno 17 cavo e disposta contraffacciata al tratto 8 passivo del nastro 4.

La parete 11 a laterale del rullo 11 reca spalle 16 aventi forma avvolgente e complementare ai bordi longitudinali opposti del nastro 4.

La cavità 12 interna definita dal perno 17 cavo, è atta alla suzione attraverso il rullo 11, ovvero attraverso i fori 11 b della parete 11a laterale e dalla citata asola 17c, del liquido e dei materiali di risulta della levigatura; suzione, che è determinata: dalla depressione creata all'interno della cavità 12 dal collegamento fluidico della cavità 12 con mezzi 31 m di generazione del vuoto, ad esempio una pompa a vuoto, rappresentati con un blocco nella figura 3, in quanto del tutto convenzionali; nonché dal collegamento diretto della cavità 12 con i fori 11 b, tramite, appunto la citata asola 17c passante del perno 17.

In sostanza, il rullo 11 ruota liberamente insieme al nastro 4 e, quando la porzione di superficie del rullo 11 con i fori 11 b, a contatto con il tratto 8 passivo, vengono a trovarsi coincidenti con l'asola 17c viene generata la citata suzione del materiale di risulta dal medesimo tratto 8 passivo. Più in particolare, il rullo 11 è mantenuto a contatto diretto e forzato con il nastro 4 da mezzi 18 di contatto che includono un braccio 18a di supporto ed elementi 19 elastici i quali sono interposti tra il rullo 11 ed il primo braccio 22 e sono tali da operare in modo da imprimere una compressione del rullo 11 contro il nastro 4, idonea a massimizzare l’effetto della tenuta e, quindi, dell’efficacia della suzione.

Ovviamente, i prodotti risucchiati all’interno della cavità 12 e costituiti, come detto, da liquido e da prodotti di risulta della lavorazione, una volta pervenuti all’interno della cavità 12 sono poi evacuati dalla stessa depressione lungo un convogliatore 31 circuitalmente collegato con la pompa 31 m a vuoto (vedi freccia F31m).

Nelle figure da 4 a 7 è illustrata una seconda forma realizzativa dell'apparato 1.

In questo specifico caso, la struttura 20 di supporto del nastro 4 comprende:

- un telaio 33 scatolare provvisto, superiormente, di mezzi 34 a flangia di collegamento con il citato manipolatore 21 e supportante, internamente, i sopra citati mezzi 10 di irrorazione, i mezzi 9 a depressione agenti (in questo caso) in corrispondenza di un tratto 8 passivo, arcuato, del nastro 4 in passaggio sulla puleggia 5 superiore girevolmente supportata all'interno del telaio 33 e provvista di una relativa motorizzazione 5m;

- un supporto 35 rigido sviluppantesi inferiormente al telaio 33 scatolare, associato allo stesso, e provvisto, all'estremità inferiore della puleggia 6 inferiore del nastro 4.

Oltre a ciò, questo supporto 35 è provvisto, centralmente, di una ruota 36 folle ausiliaria girevolmente vincolata al supporto 35 e bilateralmente a contatto con un profilo interno sporgente del nastro 4 al fine di permettere un miglior scorrimento di quest'ultimo.

I citati mezzi 10 di irrorazione, i mezzi 9 a depressione, la puleggia 5 superiore con relativa motorizzazione 5m sono supportati da un primo corpo 60 disposto all’interno del telaio 33 e fulcrato, ad una sua estremità ed in 60a, al medesimo telaio 33.

Su questo corpo 60 agiscono dei mezzi 61 di tensionamento , composti da un cilindro 62 disposto sulla parte inferiore del telaio 33, sporgente verticalmente all'interno dello stesso telaio 33 ed agente su un rullo 63 folle vincolato, in 63a, sul corpo 60 e disposto eccentricamente rispetto al punto di fulcro 60a del corpo: in questo modo lo spostamento in alto od in basso del corpo 60 (vedi freccia F60 di figura 4) determina il tensionamento o l'allentamento del nastro 4, grazie al relativo spostamento della puleggia 5 superiore.

Con 64 è indicato un blocco (vedi figure da 4 a 7) definente dei mezzi di comando agenti sul citato cilindro 62, atti ad attivare e disattivare il cilindro 62 quando richiesto ed in modo da controllare la forza con cui il cilindro 62 preme sul rullo 63 e, conseguentemente, a tenere sotto controllo il tensionamento del nastro 4.

Per quanto riguarda i citati mezzi 10 di irrorazione e mezzi 9 a depressione, questi ultimo sono realizzati in una porzione 37 del corpo 60 fulcrata, in 37a, al medesimo corpo 60 in modo da permettere una rotazione della porzione 37 tra:

- una posizione abbassata operativa, in cui i mezzi 10, 9 di irrorazione ed a depressione sono a contatto con il tratto 8 passivo del nastro 4 (freccia F37 - figura 4), ed

- una posizione sollevata non operativa, in cui i mezzi 10, 9 di irrorazione ed a depressione sono allontanati dalla puleggia 5 superiore ed il nastro 4 così da permettere la sostituzione di quest'ultimo (vedi freccia F37a di figura 7) in combinazione con la disattivazione del citato cilindro 62.

I citati mezzi 9 a depressione, in questo caso, sono costituiti (vedi figure 4 e 7) da una camera cilindrica 65 chiusa e provvista di una fenditura 65a (vedi figura 7) contraffacciabile al tratto passivo 8 del nastro 4 in corrispondenza della posizione abbassata della porzione 37.

In questa camera 65 viene generata la depressione con appositi mezzi 65b che, in questa soluzione ed a puro titolo di esempio, sono ottenuti tramite lo sfruttamento di un gruppo ad effetto Venturi parzialmente visibile nella figura 7, con il quale si ottiene l'aspirazione del materiale di risulta che viene poi incanalato nel condotto 65c (vedi freccia F65c) e da lì espulso definitivamente.

I citati mezzi 10 di irrorazione sono composti da due serie di ugelli 10a realizzati sulla porzione 37 da bande opposte alla sopra citata camera cilindrica 65: i mezzi 10b di approvvigionamento di liquido sono, owiamente, attivati sull’una o l'altra delle serie di ugelli 10a in funzione del senso di rotazione S del nastro 4 ed in modo da irrorare il nastro 4 sempre precedentemente al passaggio in corrispondenza della camera cilindrica 65: ciò permette la movimentazione operativa nel nastro 4 in entrambi i sensi di rotazione.

Tra la citata porzione 37 ed il corpo 60 sono disposti ed agenti dei mezzi 38 di bloccaggio dello stesso corpo 37 di contenimento in corrispondenza della posizione abbassata operativa al fine di permetterne il posizionamento stabile sul nastro 4.

Questi mezzi 38 di bloccaggio comprendono una leva 39 a sviluppo verticale fulcrata, in 39a e ad una propria estremità, sul corpo 60 ed agente a scatto, all'estremità libera opposta, su un perno 40 sporgente lateralmente dalla porzione 37 e posizionabile in prossimità della leva 39, in corrispondenza della posizione operativa abbassata della porzione 37.

Un organo elastico 41 è interposto tra la leva 39 ed il corpo 60 per poter mantenere la leva 39 costantemente in una posizione di contatto con il perno 40.

In sostanza, quando la porzione 37 viene abbassata verso il nastro 4, il perno 40 viene a contatto con la testa arrotondata della leva 39 che, a sua volta, arretra per permettere il passaggio della porzione 37 e del perno 40 allungando, di fatto, l'organo elastico - molla 41 ; successivamente al passaggio del perno 40, la leva 39 - per effetto della trazione della molla 41 - ritorna in una posizione avanzata bloccando, di fatto, sotto di sé il perno 40 e, quindi, la porzione 37: ciò permette di mantenere correttamente posizionata la porzione 37 contro il tratto passivo 8 del nastro 4 per operare la suzione, tramite la camera cilindrica 65, del materiale dal nastro 4 stesso.

Per poter, comunque, ottenere sempre l'ottimale posizionamento della porzione 37 sono previsti mezzi 70 di fine corsa regolabile (vedi anche figure 5 e 6) interposti tra la stessa porzione 37 ed il corpo 60: questi mezzi 70 comprendono una vite 70a filettata awitabilmente alloggiata in una sede passante della porzione 37 in modo tale da entrare in contatto, con la propria estremità inferiore, con una superficie del corpo 60 in corrispondenza della posizione abbassata della porzione 37.

L'avvitamento o lo svitamento della vite 70a determina, quindi, un relativo maggiore avvicinamento od allontanamento della porzione 37 al/dal nastro 4, in funzione dello spessore nel nastro 4 stesso, della sua usura, e quindi della necessità di allontanare od avvicinare maggiormente la camera 65 cilindrica di suzione dal/al tratto 8 passivo del nastro 4.

Il citato nastro 4 può presentare una sezione a conformazione quadrangolare ed a spessore regolare, oppure una sezione a conformazione quadrangolare, a spessore regolare, e con un profilo centrale interno sporgente (vedi figura 8) per una migliore guida del nastro 4 sulle pulegge di movimentazione.

L’apparato 1 così strutturato, consente, in definitiva, di effettuare la levigatura di un generico prodotto 2 di forma qualsivoglia, mantenuto in condizione stazionaria, con il movimento del solo utensile 3.

Da ciò derivano numerosi vantaggi.

Infatti, essendo portato in movimento l'utensile 3, che è notevolmente più leggero del prodotto 2 (almeno quando questo è un semilavorato ceramico), il manipolatore robotizzato necessario per la movimentazione dell’utensile 3 è in generale relativamente piccolo e di costo relativamente ridotto.

Inoltre, la possibilità di orientare ii nastro 4 in modo assai libero consente di esporre al prodotto 2 non solo i tratti 7 attivi, ma anche porzioni del nastro 4 prossime ad esempio alla zona di curvatura del nastro 4 intorno alle pulegge.

Da ciò consegue che l’utensile 3 è in grado di operare anche su porzioni superficiali ridotte del prodotto 2 e/o, eventualmente, anche concave. Inoltre, la rigenerazione del nastro 4, oltre a non influire in alcun modo sulla struttura dell’apparato 1 , prevedendo un’azione di suzione forzata, implica il vantaggio di una buona asportazione dei materiali trattenuti, con il risultato di una buona efficienza di rigenerazione,

Un ulteriore vantaggioso aspetto dell’invenzione è riconducibile al fatto che i due gruppi di movimentazione sopra illustrati possono essere unici per una pluralità di prodotti 2 di forme e dimensioni diverse, a tutto vantaggio dell’aumento di versatilità dell’apparato 1 che è in grado di essere utilizzato con prodotti 2 del tutto generali.

Nel secondo caso illustrato, la particolare struttura del supporto 35 rigido, permette di posizionare il nastro 4 anche in una posizione orizzontale per poter operare anche in zone del prodotto 2 particolarmente difficili da raggiungere, oltre al fatto che, utilizzando il tratto a zona arcuata della puleggia 5 superiore, come zona di rigenerazione, si possono avere due tratti attivi del nastro 4 sempre disponibili.

Il trovato descritto prevede, nella prima soluzione, preferibilmente, che il rullo 11 sia laterale alle due pulegge 5 e 6 attorno alle quali si avvolge il nastro, ed operi come tenditore del nastro 4 per effetto della compressione da esso esercitata contro il tratto 8 passivo.

T uttavia, è del tutto evidente che sono possibili numerose varianti esecutive dì tale soluzione; una di esse può essere facilmente pensata immaginando che il rullo 11 sia integrato addirittura in una delle pulegge 5 e 6 attorno alle quali si awolge il nastro 4, che in questo caso potrebbe essere un nastro di Moebius (come visibile chiaramente nella figura 9). II trovato così concepito è suscettibile di evidente applicazione industriale; può essere altresì oggetto di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nell’ambito del concetto inventivo; tutti i dettagli possono essere sostituiti, inoltre, da elementi tecnicamente equivalenti.

Claims

RIVENDICAZIONI 1. Apparato (1 ) per levigare un prodotto (2), in particolare un semilavorato ceramico, comprendente un utensile (3) abrasivo conformato a nastro (4) senza fine, avvolto ad anello intorno ad almeno una coppia di pulegge (5, 6) di cui almeno una motorizzata; provvisto di almeno un tratto (7) attivo e di almeno un tratto (8) passivo; detto tratto (7) attivo essendo atto ad asportare materiale da detto prodotto (2), e detto tratto (8) passivo essendo assoggettabile ad un trattamento di rigenerazione della capacità di asportazione di detto utensile (3); detto apparato (1) essendo caratterizzato dal fatto di comprendere: - mezzi (20) di movimentazione agenti su detto nastro (4) in modo tale da permettere una movimentazione del medesimo nastro (4) nello spazio circostante a detto prodotto (2); - mezzi (10) di irrorazione di un liquido su detto nastro (4), presentante caratteristiche di assorbimento di liquido, disposti in prossimità del nastro (4) stesso; - mezzi (9) a depressione associati a detto tratto (8) passivo di detto nastro (4) ed operanti in modo da asportare detto liquido ed i materiali di risulta della levigatura da esso trattenuti.
2. Apparato secondo la rivendicazione 1 , caratterizzato dal fatto che detti mezzi (10) di irrorazione sono eiettori atti ad inviare il liquido in una zona precisa di detto nastro (4).
3. Apparato secondo le rivendicazioni 1 e 2, caratterizzato dal fatto che detti mezzi (10) eiettori sono composti da una pluralità di ugelli (10a) disposti contraffacciati ad una porzione di detto tratto (8) passivo di detto nastro (4) ed a monte di detti mezzi (9) a depressione rispetto ad un senso di rotazione (S) di detto nastro (4).
4. Apparato secondo una delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che detti mezzi (9) a depressione includono un rullo (11), cilindrico, presentante una cavità (12) interna, ed una superficie (11 a) esterna attraversata da almeno un foro (11 b), e che delimita una camera (12) a depressione, intercomunicante con l'esterno attraverso detto uno o ciascun foro (11 b); detto rullo (11) essendo posto a diretto contatto con detto tratto (8) passivo di detto nastro (4).
5. Apparato secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che detto rullo (11) è liberamente girevole intorno ad un proprio asse (15) di rotazione.
6. Apparato secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dai fatto che detto rullo (11) è integrato in una delle pulegge (5, 6) attorno alle quali si avvolge detto nastro (4).
7. Apparato secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che detto rullo (11) è tenditore di detto nastro (4).
8. Apparato secondo una delle rivendicazioni da 4 a 7, caratterizzato dal fatto che detta parete (11 a) laterale è attraversata da una pluralità di detti fori (11 b).
9. Apparato secondo una delle rivendicazioni da 4 a 8, caratterizzato dal fatto che la parete (11 a) laterale di detto rullo (11) reca spalle (16) avvolgenti per i bordi longitudinali opposti di detto nastro (4).
10. Apparato secondo una delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dai fatto che detto rullo (11) è coassialmente e liberamente girevole su un perno (17) cavo definente detta cavità (12); detto perno (17) cavo presentando, inoltre, un’asola (17c) disposta contraffacciata a detto tratto (8) passivo di detto nastro (4); detta cavità (12) interna definita da detto perno (17) cavo essendo atta alla suzione, attraverso detto rullo (11), cioè attraverso detti fori (11 b) di detta superficie (11 a) ed attraverso detta asola (17c), del liquido e dei materiali di risulta della levigatura da detto tratto (8) passivo di detto nastro (4).
11. Apparato secondo la rivendicazione 10, caratterizzato dai fatto che su detto perno (17) cavo agiscono mezzi (31 m) di generazione del vuoto atti a permettere una depressione all'interno di detta cavità (12) in modo da ottenere detta suzione di detti materiale di risulta in passaggio diretto dal tratto (8) passivo attraverso detti fori (11 b) e detta asola (17c) passante di detto perno (17).
12. Apparato secondo la rivendicazione 10, caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi (18) per mantenere detto rullo (11) a contatto forzato con detto nastro (4).
13. Apparato secondo la rivendicazione 12, caratterizzato dal fatto che detti mezzi (18) di contatto forzato includono un braccio (18a) di supporto ed elementi (19) elastici interposti tra detto rullo (11) e detto primo braccio (22) ed operanti in modo atto ad imprimere una adeguata compressione tra detto rullo (11) e detto nastro (4).
14. Apparato secondo la rivendicazione 1 , caratterizzato dai fatto di comprendere una struttura (20), definente detti mezzi di movimentazione, manipolabile e supportante detto nastro (4) e detti mezzi (9) a depressione.
15. Apparato secondo la rivendicazione 14, caratterizzato dal fatto che detta struttura (20) è manipolabile manualmente da un operatore.
16. Apparato secondo la rivendicazione 14, caratterizzato dal fatto che detta struttura (20) è associata ad un manipolatore (21) meccanico e/o robotico.
17. Apparato secondo le rivendicazioni 1 e 14, caratterizzato dal fatto che detta struttura (20) comprende un primo braccio (22) di supporto basculante fulcrato, in (22a), ad un supporto (23) collegato a organi (24) di collegamento con detto manipolatore manuale o robotico (21); su detto primo braccio (22) essendo ruotabilmente vincolata una puleggia (6), inferiore, di detto nastro (4) in corrispondenza della estremità inferiore di detto primo braccio (22); sull'estremità superiore del medesimo primo braccio (22) essendo associato un contrappeso (25) per l'equilibratura del baricentro del medesimo primo braccio (22) e di detto nastro (4), in modo tale che lo stesso nastro (4) possa presentare, sul detto tratto (7) attivo, una predetermina forza di contatto con detto prodotto (2) in combinazione con detto manipolatore (21).
18. Apparato secondo la rivendicazione 17, caratterizzato dal fatto che detto primo braccio (22) è provvisto di mezzi (26) di riscontro e fine corsa, regolabili, agenti tra lo stesso primo braccio (22) e detto supporto (23), ed atti a permettere una regolazione di almeno una posizione estrema stabile di massimo avvicinamento angolare di detto primo braccio (22) al detto supporto (23) e di riscontro per detto nastro (4).
19. Apparato secondo la rivendicazione 18, caratterizzato dal fatto che detti mezzi (26) di riscontro e fine corsa sono disposti in due diversi punti di detto primo braccio (22) e sono costituiti, ciascuno, da un'asta (27) filettata, sporgente trasversalmente da detto primo braccio (22), ed awitabilmente alloggiata in una relativa sede (28) presentata da detto primo braccio (22); ogni detta asta (27) essendo provvista di un terminale (29) di estremità atto ad entrare in contatto, in uso, con relative zone di detto supporto (23).
20. Apparato secondo la rivendicazione 17, caratterizzato dal fatto che detta puleggia (6) inferiore è vincolata, con un proprio albero (6a) di supporto, all'interno di un'asola (30) realizzata su detto primo braccio (22) ed in modo da permettere, quando richiesto, un movimento di tensionamento e regolazione di detto nastro (4) tramite sbloccaggio di detto albero (6a) da detta asola (30).
21. Apparato secondo la rivendicazione 17, caratterizzato dal fatto che la puleggia (5) superiore di detto nastro (4) è collegata ad una relativa motorizzazione (5m) a sua volta supportata da una mensola (32) sporgente da detto primo braccio (22).
22. Apparato secondo la rivendicazione 17, caratterizzato dal fatto di comprendere dei mezzi (100) di spinta, composti da un cilindro (101) di comando disposto su detto supporto (23) ed agente su un rullo (102), calettato su detto primo braccio (22), ed eccentricamente disposto rispetto a detto punto di fulcro (22a) in modo da generare una predetermina forza di contatto di detto nastro (4) su detto prodotto (2), in funzione della spinta operata da detto cilindro (101) su detto rullo eccentrico (102); mezzi (103) di comando essendo previsti su detto cilindro (101 ) ed atti ad attivare e disattivare detto cilindro (101 ) quando richiesto.
23. Apparato secondo !e rivendicazioni 1 e 14, caratterizzato dal fatto che detta struttura (20) di supporto comprende: - un telaio (33) scatolare provvisto, superiormente, di mezzi (34) a flangia di collegamento con detto manipolatore (21 ) e supportante detti mezzi (10) di irrorazione ed i detti mezzi (9) a depressione agenti in corrispondenza di un detto tratto (8) passivo, arcuato, di detto nastro (4) in passaggio sulla puleggia (5) superiore girevolmente supportata all'interno di detto telaio (33) e provvista di una motorizzazione (5m); - un supporto (35) rigido sviluppantesi inferiormente a detto telaio (33) scatolare, associato allo stesso, e provvisto, all'estremità inferiore di una puleggia (6) inferiore di detto nastro (4).
24. Apparato secondo la rivendicazione 23, caratterizzato dal fatto che detto supporto (35) è provvisto, centralmente, di una ruota (36) folle ausiliaria girevolmente vincolata a detto supporto (35) e bilateralmente a contatto con un profilo centrale interno di detto nastro (4).
25. Apparato secondo la rivendicazione 23, caratterizzato dai fatto che detti mezzi (10) di irrorazione, detti mezzi (9) a depressione, detta puleggia (5) superiore con relativa motorizzazione (5m) sono supportati da un primo corpo (60) disposto all’interno di detto telaio (33) e fuicrato, detto primo corpo (60) ad una sua estremità in (60a), al medesimo telaio (33).
26. Apparato secondo la rivendicazione 25, caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi (61) di tensionamento agenti su detto primo corpo (60), e composti da un cilindro (62) disposto sulla parte inferiore di detto telaio (33), sporgente verticalmente all'interno dello stesso telaio (33) ed agente su un rullo folle (63) vincolato, in (63a), su detto primo corpo (60) e disposto eccentricamente rispetto a detto punto di fulcro (60a) di detto primo corpo (60) in modo da permettere uno spostamento, nei due sensi, di detto corpo (60) atto a determinare il tensionamento o l'allentamento di un nastro (4) tramite il relativo spostamento di detta puleggia (5) superiore.
27. Apparato secondo la rivendicazione 26, caratterizzato dal fatto di comprendere dei mezzi di comando (64) agenti su detto cilindro (62) ed atti ad attivare e disattivare detto cilindro (62), quando richiesto, in modo da controllare la forza agente su detto rullo (63) e, conseguentemente sul tensionamento di detto nastro (4).
28. Apparato secondo la rivendicazione 25, caratterizzato dal fatto che detti mezzi (10) di irrorazione e detti mezzi (9) a depressione sono ricavati in una porzione (37) di detto primo corpo (60); detta porzione (37) essendo fulcrata a detto primo corpo (60), in (37a), in modo da permettere una rotazione di tutta la detta porzione (37) tra una posizione abbassata operativa, in cui detti mezzi (10, 9) di irrorazione ed a depressione sono a contatto con detto tratto (8) passivo di detto nastro (4), ed una posizione sollevata non operativa, in cui detti mezzi (10, 9) di irrorazione ed a depressione sono allontanati da detta puleggia (5) superiore e detto nastro (4).
29. Apparato secondo la rivendicazione 28, caratterizzato dal fatto che detti mezzi (9) a depressione sono definiti da una camera cilindrica (65) chiusa ricavata in detto porzione (37) e provvista di una fenditura (65a) contraffacciabile a detto tratto (8) di detto nastro (4) in corrispondenza di detta posizione abbassata della porzione (37); entro detta camera (65) essendo generata detta depressione tramite relativi mezzi (65b) atti a permettere una aspirazione di materiale di risulta incanalato in un condotto (65c) di scarico.
30. Apparato secondo le rivendicazioni 28, caratterizzato dal fatto che detti mezzi (10) di irrorazione sono composti da due serie di ugelli (10a) realizzati su detta porzione (37) da bande opposte a detti mezzi (9) a depressione; ogni detta serie di ugelli (10a) essendo collegata a mezzi (1 Ob) di approvvigionamento di liquido attivabili, singolarmente in funzione del senso di rotazione (S) di detto nastro (4) ed in modo da irrorare detto nastro (4) precedentemente al passaggio in corrispondenza di detti mezzi (9) a depressione.
31. Apparato secondo la rivendicazione 28, caratterizzato dal fatto che tra detta porzione (37) e detto primo corpo (60) di supporto sono disposti ed agenti dei mezzi (38) di bloccaggio della stessa porzione (37) in corrispondenza di detta posizione abbassata operativa al fine di permetterne il posizionamento di detti mezzi (9) a depressione e detti mezzi (10) di irrorazione in prossimità dì detto tratto (8) passivo di detto nastro (4).
32. Apparato secondo la rivendicazione 31 , caratterizzato dal fatto che detti mezzi (38) di bloccaggio comprendono una leva (39) a sviluppo verticale fulcrata, in (39a) e ad una propria estremità, su detto primo corpo (60) ed agente, all'estremità libera opposta, su un perno (40) sporgente lateralmente da detta porzione (37) e posizionabile in prossimità di detta leva (39), in corrispondenza di detta posizione operativa abbassata di detta porzione (37); un organo elastico (41) essendo interposto tra detta leva (39) e detto primo corpo (60) ed atto a mantenere detta leva (39) costantemente in una posizione di contatto con detto perno (40).
33. Apparato secondo la rivendicazione 32, caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi (70) di fine corsa regolabili interposti tra detta porzione (37) e detto primo corpo (60) ed atti a permettere un corretto posizionamento di detta porzione (37) rispetto a detto nastro (4) in corrispondenza di detta posizione abbassata; detti mezzi (70) comprendendo una vite (70a) filettata avvitabilmente alloggiata in una sede passante di detta porzione (37) ed atta ad entrare in contatto, con la propria estremità inferiore, con una superficie di detto corpo (60) in corrispondenza della posizione abbassata della porzione (37).
34. Apparato secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto nastro (4) presenta una sezione a conformazione quadrangolare ed a spessore regolare.
35. Apparato secondo la rivendicazione 1 , caratterizzato dal fatto che detto nastro (4) presenta una sezione a conformazione quadrangolare, a spessore regolare, e con un profilo interno centrale sporgente.
36. Apparato secondo la rivendicazione 1 , caratterizzato dal fatto che detto nastro (4) è ottenuto come un nastro di "Moebius" avvolto su dette due pulegge (5, 6).