ITBO20060461A1 - Gruppo di goffratura - Google Patents
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Description
D E S C R I Z I O N E
dell'invenzione industriale dal titolo:
" Gruppo di goffratura."
La presente invenzione è relativa ad un gruppo di goffratura per la goffratura di materiale d’incarto, ad una macchina impacchettatrice contenente il gruppo di goffratura e a del materiale d’incarto ottenuto utilizzando il gruppo di goffratura.
Per materiale d’incarto si intende, ad esempio, un nastro o un foglio di alluminio, o carta metallizzata o altro materiale laminato. In particolare, il materiale d’incarto è un nastro o un foglio di carta (o un materiale fibroso alternativo alla carta) o un materiale plastico provvisto di una pellicola di metallo o di metallo spruzzato. Preferibilmente, il metallo è alluminio o una lega dello stesso e presenta uno spessore di circa 0,006 millimetri. Tale materiale d’incarto viene solitamente utilizzato per sigarette, prodotti farmaceutici (ad esempio pillole) o cibo (ad esempio cioccolato, burro o gomme da masticare).
La presente invenzione trova vantaggiosa applicazione nel campo dell’impacchettamento di sigarette, cui la trattazione che segue fa esplicito riferimento senza per questo perdere di generalità.
In particolare, la presente invenzione è relativa ad un gruppo di goffratura per la goffratura di materiale d’incarto, comprendente un primo ed un secondo rullo goffratore controrotanti attorno ad un primo e, rispettivamente, un secondo asse di rotazione. Il primo ed il secondo rullo di goffratura sono disposti in modo definire una gola di goffratura attraverso la quale, in uso, il materiale di incarto viene avanzato in modo da venire goffrato. Il primo ed il secondo rullo essendo sostanzialmente tangenti, in corrispondenza della gola di goffratura, ad un piano di goffratura sostanzialmente parallelo al primo ed al secondo asse di rotazione.
I gruppi di goffratura noti del tipo sopra descritto permettono di produrre materiale d’incarto goffrato con buona efficienza; ciononostante, il materiale d’incarto goffrato prodotto da tali gruppi di goffratura presenta una rigidità relativamente elevata ed una tendenza ad arrotolarsi spontaneamente su sé stesso in modo da formare un boccolo.
Sia la tendenza ad arrotolarsi in modo spontaneo sia la rigidità rendono relativamente complessa e problematica la manipolazione (ad esempio il convogliamento, il taglio e la piegatura attorno ad un prodotto) del materiale d’incarto goffrato.
Inoltre, i rulli di goffratura (in particolare se presentanti una estensione longitudinale relativamente elevata) appartenenti ai gruppi di goffratura del tipo sopra descritto tendono, in alcuni casi, a goffrare in modo non completamente soddisfacente una porzione centrale del materiale d’incarto.
Scopo della presente invenzione è realizzare un gruppo di goffratura, una macchina impacchettatrice e un materiale d’incarto, i quali permettano di superare, almeno parzialmente, gli inconvenienti sopra descritti e siano, nel contempo, di facile ed economica realizzazione.
Secondo la presente invenzione vengono realizzati un gruppo di goffratura, una macchina impacchettatrice e del materiale d’incarto secondo quanto licitato nelle rivendicazioni indipendenti sotto riportate e, preferibilmente, in una qualsiasi delle rivendicazioni dipendenti direttamente o indirettamente dalle menzionate rivendicazioni indipendenti.
La presente invenzione verrà ora descritta con riferimento ai disegni annessi, che ne illustrano degli esempi di attuazione non limitativi, in cui:
- la figura 1 è una vista frontale e schematica, con alcuni particolari asportati per chiarezza, di una porzione di una macchina impacchettatrice comprendente un gruppo goffratore realizzato in accordo con la presente invenzione;
- la figura 2 è una vista laterale, schematica e parzialmente in sezione di un particolare della figura 1;
- la figura 3 è una vista dal basso, schematica e con alcuni particolari asportati per chiarezza, di un particolare della figura 2; - la figura 4 rappresenta schematicamente un particolare della gruppo goffratore della figura 1 ;
- la figura 5 rappresenta un’alternativa forma d’attuazione del particolare della figura 4;
- la figura 6 è una vista prospettiva di una particolare della figura 2;
- la figura 7 è una vista frontale e schematica di un gruppo goffratore realizzato in accordo con un secondo aspetto della presente invenzione; e
- la figura 8 è una vista frontale e schematica di un gruppo goffratore realizzato in accordo con un terzo aspetto della presente invenzione.
Nella figura 1, con 1 è indicato nel suo complesso una porzione di una macchina impacchettatrice. La porzione 1 presenta un gruppo di goffratura 2, il quale a sua volta comprende un’unità 3 di goffratura, un’unità 4 di trazione ed un unità di taglio (di per sé nota e non illustrata). In uso, un nastro 5 di materiale d’incarto viene alimentato all’unità di taglio (non illustrata) avanzando lungo un percorso P di avanzamento e passando attraverso una stazione di goffratura, in corrispondenza della quale l’unità 3 di goffratura goffra il nastro 5, ed una stazione di trazione, in corrispondenza della quale l’unità 4 di trazione deforma elasticamente o stira il nastro 5.
L’unità 3 di goffratura comprende due rulli 6 e 7 goffratori, i quali sono montati su un telaio 8 per ruotare attorno a rispettivi assi 9 e 10 di rotazione e presentano rispettive superfici esterne sostanzialmente cilindriche provviste di rispettive pluralità di denti 11 e 12 (si vedano le figure da 4 a 6) ingrananti tra loro in corrispondenza di una gola 13 di goffratura (figure 1 e 2) definita tra i due rulli 6 e 7. Le superfici esterne dei rulli 6 e 7 sono sostanzialmente parallele agli assi 9 e, rispettivamente 19.
Il nastro 5 di materiale d’incarto, viene, in uso, alimentato attraverso la gola 13 di goffratura per essere goffrato dai rulli 6 e 7. I rulli 6 e 7 sono sostanzialmente tangenti ad un piano A di goffratura in corrispondenza della gola 13 di goffratura.
Si noti che, per chiarezza, nella figura 2, la distanza tra le superfici esterne dei rulli 6 e 7 e lo spessore del nastro 5 sono mostrati proporzionalmente più grandi rispetto alle loro reali dimensioni. In particolare, come già sottolineato, i denti 11 e 12 si ingranano tra loro. In conseguenza di ciò, il piano A deve essere considerato come un piano tangente alle superfici esterne (idealmente considerate lisce) dei rulli 6 e 7 con i rulli 6 e 7 posti tra loro a contatto.
Il rullo 6 è un rullo conduttore ed è calettato su un rispettivo albero 14, il quale è coassiale all’asse 9, è montato sul telaio 8 tramite l’interposizione di cuscinetti 15 ed è angolarmente accoppiato ad un albero (non illustrato) di uscita di un motore 16 (schematicamente illustrato), fissato sul telaio 8, per ricevere dal motore 16 stesso una coppia motrice determinata.
Il rullo 7 è montato girevole, tramite l’interposizione di cuscinetti interni (non illustrati), su un albero 17 coassiale all’asse 10 e supportato in modo angolarmente fisso da una unità di supporto 18, ed è atto a ricevere il moto di rotazione dal rullo 6 grazie all’attrito sui fianchi dei denti 11 e 12.
I rulli 6 e 7 presentano sezioni trasversali agli assi 9 e, rispettivamente, 10 di diametro tra loro sostanzialmente coincidente. Secondo alternative e non illustrate forme di attuazione, le menzionate sezioni presentano rispettivi diametri tra loro differenti. Facendo particolare riferimento alla figura 6, i denti 11 sono disposti sulla superficie esterna del rullo 6 secondo file D sostanzialmente parallele all’asse 9 ed anelli C sostanzialmente circolari, i quali presentano rispettivi centri che giacciono sull’asse 9. I denti 12 sono disposti sulla superficie esterna del rullo 7 secondo file D’ (illustrate nelle figure 4 e 5) ed anelli C’ (non illustrati) sostanzialmente analoghi alle file D e, rispettivamente, agli anelli C.
Secondo preferite forme di attuazione, il numero di denti 11 di uno specifico anello C è un numero primo rispetto al numero di denti 12 di uno specifico anello C’; i denti 11 dello specifico anello C sono atti ad ingranarsi almeno parzialmente con i denti 12 dello specifico anello C’. In questa maniera, si riesce ad ottenere un’usura sostanzialmente omogenea di tutti i denti 11 e 12 appartenenti agli specifici anelli C e, rispettivamente, C’.
Nella figura 6, i denti 1 1, che presentano una pianta quadrata ed una forma tronco piramidale, sono mostrati proporzionalmente più grandi rispetto alle loro reali dimensioni e deformati per esigenza di chiarezza.
Secondo diverse e non illustrate forme di attuazione, le forme dei denti 11 e 12 possono essere differenti da quelle sopradescritte e possono, ad esempio, essere scelte, ciascuna indipendentemente dall’altra, nel gruppo consistente in: conica, tronco conica, piramidale, tronco piramidale.
Facendo particolare riferimento alla figura 3, è importante sottolineare che i rulli 6 e 7 sono montati in modo tale che gli assi 8 e 9 siano tra loro sghembi. In questo modo, come illustrato nelle figure 4 e 5 la posizione relativa dei denti 1 1 rispetto ai relativi denti 12 in corrispondenza della gola 13 di goffratura varia lungo l’estensione longitudinale dei rulli 6 e 7; nelle figure 4 e 5 i denti 1 1 sono indicati con “X” e i denti 12 sono indicati con “O”. In particolare, secondo la forma di attuazione illustrata nella figura 4, un dente 12a disposto in corrispondenza di una estremità del rullo 7 è disposto sostanzialmente tra quattro denti 11; d’altra parte, un dente 12b disposto in corrispondenza di una porzione centrale del rullo 7 è disposto tra solo due denti 11. Secondo la forma di attuazione illustrata nella figura 5, un dente 12a disposto in corrispondenza dell’estremità del rullo 7 è disposto sostanzialmente tra solo due denti 11; d’altra parte, un dente 12b disposto in corrispondenza della porzione centrale del rullo 7 è disposto tra quattro denti 1 1.
Si noti che le figure 4 e 5 rappresentano schematicamente la posizione relativa dei denti 11 e 12 lungo tutta l’estensione longitudinale dei rulli 6 e 7 in corrispondenza della gola 13 di goffratura. Ovviamente, nella realtà i denti 11 e 12 sono in numero molto superiore, sono di dimensioni notevolmente inferiore e sono disposti in modo da essere uno contiguo all’altro (come si può osservare guardando la figura 6); la distanza tra il centro di due denti 11 o 12 contigui può essere scelta nel gruppo consistente in: 0,25 millimetri, 0,3 millimetri, e 0,4 millimetri ed è tipicamente di circa 0,4 millimetri; normalmente, inoltre, l’estensione longitudinale di una superficie esterna provvista di denti di un rullo gofffatore presenta una lunghezza nell’ intervallo da 140 millimetri a 150 millimetri, ed è tipicamente di 148 millimetri, anche se è possibile avere una lunghezza di 300 millimetri.
Solitamente i denti 11 e 12 presentano un’altezza compresa tra 30 e 300 micrometri; altezze preferite sono tra 250 e 300 micrometri oppure tra 30 e 100 micrometri.
La disposizione relativa non omogenea dei denti 11 e 12, permette di ottenere una riduzione della tendenza ad arrotolarsi spontaneamente su sé stesso del nastro. Tale risultato viene ottenuto presumibilmente perché le fibre del materiale d’incarto del nastro 5 non subiscono delle fratture preferenziali; in altre parole la goffratura risulta non essere completamente omogenea.
È, inoltre, importante sottolineare che la posizione sghemba degli assi 9 e 10 permette anche a rulli 6 e 7, che si deformano (in particolare piegandosi in modo da presentare una concavità rivolta verso l’altro rullo - ciò avviene, in particolare, quando si utilizzano rulli 6 e 7 relativamente lunghi) durante l’uso, di goffrare in maniera accettabile anche in corrispondenza delle porzioni centrali dei rulli 6 e 7.
Si noti anche che il nastro 5 goffrato dall’unità 3 di goffratura è relativamente poco teso in corrispondenza dei bordi. In questo modo, il nastro 5 viene guidato lungo il percorso P a valle dell’unità 3 di goffratura in maniera relativamente facile, poiché può essere curvato lateralmente.
Relativamente agli effetti tecnici sopra riportati, è importante sottolineare che si è visto sperimentalmente che buoni risultati si ottengono, in particolare, quando gli assi 9 e 10 sono inclinati uno rispetto all’altro tra 0,05° e 0,40°, preferibilmente tra 0,10° e 0,30°, più preferibilmente tra 0,15° e 0,25°, ancora più preferibilmente di circa 0,20° (nella figura 3, l’inclinazione fra gli assi 9 e 10 è stata accentuata rispetto all’inclinazione reale per chiarezza).
L’unità di supporto 18 è atta a permettere al rullo 7 di oscillare attorno ad un asse 19 istantaneo di rotazione mobile in modo sostanzialmente parallelo all’asse 10. L’asse 19 è perpendicolare ad un piano B (nella figura 2 il piano B è illustrato sostanzialmente parallelo al piano del foglio), sul quale giace l’asse 10 e che è, a sua volta, sostanzialmente perpendicolare al piano A.
L’unità di supporto 18 è interposta fra il rullo 7 ed un gruppo di spinta 20, che è a sua volta interposto fra l’unità di supporto 18 ed il telaio 8 ed è atto a trasmettere al rullo 7 una forza F di compressione passante sempre per l’asse 19 e diretta contro il rullo 6 in una direzione sostanzialmente perpendicolare all’asse 9 per serrare il nastro 5 fra i rulli 6 e 7.
Gli assi 9 e 10 sono sostanzialmente paralleli al piano A, ovvero, almeno in una condizione di equilibrio originario di goffratura, sono sostanzialmente paralleli al piano A.
In accordo con la forma di attuazione illustrata (figura 2), l’unità di supporto 18 comprende una forcella 2 1 ad U definita da una traversa 22, che è disposta da banda opposta del rullo 7 rispetto al rullo 6, e da due bracci 23 sostanzialmente perpendicolari alla traversa 22 e disposti da bande opposte del rullo 7,
L’unità di supporto 18 è una unità snodata a “dondolo”, in cui le estremità opposte dell’albero 17 sono fissate alle estremità libere dei bracci 23, e la traversa 22 appoggia basculante, con una propria superficie 24, che può essere piana come nella forma di attuazione illustrata oppure, secondo una variante non illustrata, una superficie ricurva con convessità rivolta verso l’esterno, su di una superficie 25 di una base 26, la quale definisce, con la forcella 21, l’unità di supporto 18 ed è accoppiata al telaio 8 tramite l’interposizione del gruppo di spinta 20 per spostarsi sul telaio 8 stesso nella direzione della forza F di compressione. Nell’esempio illustrato, la superficie 25 è ricurva con convessità rivolta verso la traversa 22, ma, secondo una variante non illustrata in cui la superficie 24 è ricurva, può essere anche piana o, addirittura, ricurva con concavità rivolta verso la traversa 22. Secondo una variante non illustrata, inoltre, la superficie 24 può essere una superficie ricurva con concavità rivolta verso la base 26 e la superficie 25 può essere una superficie ricurva con convessità rivolta verso la traversa 22.
In uso, le superfici 24 e 25 rotolano senza strisciare l’una sull’altra ed il punto di contatto fra la traversa 22 e la superficie 25 definisce un centro istantaneo di rotazione giacente sull’asse 19, il quale è mobile lungo le superfici 24 e 25 in funzione della posizione angolare assunta dal rullo 7 attorno all’asse 19 stesso.
Secondo una forma di attuazione non illustrata, l’unità di supporto 18 non è un’unità snodata a “dondolo” ma è definita da un quadrilatero articolato.
In particolare, l’unità di supporto 18 è sostanzialmente identica e presenta un funzionamento analogo all’unità di supporto descritta nella domanda di brevetto italiano IT2004B0000519, il cui contenuto viene qui richiamato integralmente per completezza di descrizione.
È importante sottolineare che la struttura dell’unità di supporto 18 come sopra definita permette di compensare eventuali cause perturbatrici, ad esempio uno spostamento trasversale del nastro 5, che spostano un punto di applicazione di una forza R di reazione (esercitata dal nastro 5) alla forza F.
Si sottolinea, inoltre, che l’utilizzo dell’unità di supporto 18 risulta particolarmente vantaggioso in combinazione con la disposizione relativa dei rulli 6 e 7 che prevede gli assi 9 e 10 tra loro sghembi. In questo caso, la possibilità da parte di almeno uno dei due rulli 6 e 7 (o secondo ulteriori forme di attuazione, ad entrambi i rulli 6 e 7) di oscillare permette un più efficace ingranamento dei denti 11 e 12, in particolare, in corrispondenza delle estremità dei rulli 6 e 7 stessi.
L’unità 4 di trazione (figura 1) comprende un rullo 27 di trazione rotante attorno ad un asse 28 di rotazione e dotato di una pluralità di ugelli di aspirazione 29 periferici collegati ad una sorgente di aspirazione (di per sé nota e non illustrata). In uso, il nastro 5 avanzando lungo il percorso P a valle dell’unità 3 di goffratura si avvolge attorno al rullo 27 per un arco dì sostanzialmente 180° grazie alla presenza, a valle del rullo 27, di un rullo 30 di rinvio. Il rullo 27 viene fatto ruotare da un motore 31 (schematicamente illustrato nella figura 1) ad una velocità tangenziale superiore alla velocità tangenziale a cui vengono fatti ruotare i rulli 6 e 7. In conseguenza di ciò, il nastro 5 è sottoposto, fra l’unità 3 di goffratura e l’unità 4 di trazione, ad una trazione che lo deforma plasticamente in maniera controllata in modo da ridurre le deformazioni indesiderate indotte durante la goffratura.
Secondo una forma di attuazione non illustrata, il rullo 6 ed il rullo 27 sono azionati da un medesimo motore.
È importante sottolineare che la figura 1 illustra solamente una possibile forma di attuazione dell’unità 4 di trazione che, invero, può essere modificata per diversi aspetti anche applicando gli insegnamenti della domanda di brevetto italiana IT2005B00001 14, il cui contenuto viene qui richiamato integralmente per completezza di descrizione.
Si è notato sperimentalmente che l’utilizzo dell’unità 4 di trazione in combinazione con l’unità 3 di goffratura sopra descritta permette di ottenere una riduzione della tendenza ad arrotolarsi del nastro 5 particolarmente elevata.
Il gruppo 1 di goffratura comprende, inoltre, un sensore 32, il quale è collegato ad una centralina 33 di controllo ed è atto a rilevare la presenza di segni di riferimento sul nastro 5. La centralina 33 modifica la velocità di rotazione dei rulli 6 e 7 e del rullo 27 in funzione di quanto rilevato dal sensore 32 e della fase operativa dell’unità di taglio (non illustrata).
In accordo con un secondo aspetto della presente invenzione, (si veda in particolare la figura 7) viene fornito un gruppo 34 di goffratura, il quale comprende almeno due rulli 35 e 36 gofffatori, i quali sono montati su un telaio (non illustrato) per ruotare attorno a rispettivi assi 37 e 38 di rotazione e sono atti a cooperare in modo da goffrare un nastro 39 di materiale d’incarto.
Entrambi i rulli 35 e 36 presentano sulla propria superficie esterna una rispettiva pluralità di denti (ad esempio di forma tronco conica, troncopiramidale o simile), i quali sono atti a ingranarsi in modo da goffrare il nastro 39 di materiale d’incarto; in altre parole, il gruppo 34 di goffratura presenta una configurazione di tipo pinup-pinup. Secondo alternative forme di attuazione, il rullo 35 presenta sulla propria superficie esterna una pluralità di denti, i quali, per goffrare il nastro 39 di materiale d’incarto, cooperano con corrispondenti cavità del rullo goffratore 36; in altre parole, il gruppo 34 di goffratura presenta una configurazione di tipo pinup — pindown. Sia il rullo 35 che il rullo 36 presentano sulla propria superficie esterna uno o più rispettivi elementi di goffratura (non illustrati) atti a produrre sul nastro 39 di materiale d’incartoun disegno o un segno presentante un cosiddetto effetto ombra (shadow-effect), vale a dire, la cui forma apparente cambia a seconda dell’angolo di visuale (l’angolo con cui un osservatore guarda il disegno o segno), il tipo (ad esempio la lunghezza d’onda), l’intensità e/o l’angolo di incidenza della luce illuminante il disegno o segno.
Uno o più degli elementi di goffratura del rullo 35 sono disposti in corrispondenza di elementi di goffratura del rullo 36 in modo che il segno o disegno presentante effetto ombra venga realizzato sul nastro 39 di materiale d’incarto mediante la cooperazione degli elementi di goffratura del rullo 35 da una parte e degli elementi di goffratura del rullo 36 dall’altra.
In alternativa o in aggiunta, il segno o disegno presentante effetto ombra viene ottenuto mediante la cooperazione degli elementi di goffratura del rullo 35 da una parte e di una porzione della superficie esterna del rullo 36 senza elementi di goffratura dall’altra e/o viceversa. In questo modo è possibile ottenere segni o disegni presentanti effetto ombra di tipo differente (ad esempio intensità variabile). In particolare, è possibile ottenere un segno o disegno presentante effetto ombra ottenuto mediante azione degli elementi di goffrature solamente su una prima superficie, solamente su una seconda superficie o su entrambe la prima e la seconda superficie del nastro 39 di materiale d’incarto.
Secondo alcune forme di attuazione, gli elementi di goffratura atti a produrre segni o disegni presentanti effetto ombra comprendono denti di diversa altezza o forma rispetto agli altri denti del rullo a cui appartengono. In particolare, gli elementi di goffratura sono dei tipi descritti in US 2004/0011107 Al, il cui contenuto viene qui richiamato integralmente per completezza di descrizione.
In alternativa o in aggiunta, gli elementi di goffratura atti a produrre segni o disegni presentanti effetto ombra comprendono delle mi ero strutture che possono essere posizionate sui denti, tra i denti e/o nelle cavità. In particolare, gli elementi di goffratura atti a produrre segni o disegni presentanti effetto ombra sono dei tipi descritti in US 2004/0151796 Al, il cui contenuto viene qui richiamato integralmente per completezza di descrizione. Per microstrutture si intende normalmente strutture di dimensioni inferiori ai 30 micrometri, in particolare di dimensioni subm icrometriche .
In alternativa o in aggiunta, il rullo 35 comprende una porzione liscia (priva di denti) dotata di microstrutture ed il rullo 36 comprende una superficie di contrasto, la quale si aggetta dalla superficie esterna del rullo 36 in modo da accoppiarsi con la menzionata porzione liscia e comprende delle microstrutture atte a cooperare con le micro strutture della porzione liscia. In particolare, in questo caso, il gruppo 34 di goffratura presenta una struttura analoga a quella del dispositivo descritto in EP 1609588 (il cui contenuto viene qui richiamato integralmente per completezza di descrizione), da cui differisce per il fatto che entrambi i rulli 35 e 36 goffratori presentano microstrutture.
Nella forma di attuazione illustrata non sono previsti organi di sincronizzazione. Tuttavia, secondo alternative e non illustrate forme di attuazione, i rulli 35 e 36 goffratori presentano organi di sincronizzazione uno rispetto all’altro. In particolare, tali organi di sincronizzazione comprendono una prima ruota dentata, la quale è collegata solidalmente al rullo 35 goffratore ed è coassiale al rullo 35 goffratore stesso, ed una seconda ruota dentata, la quale è collegata solidalmente al rullo 36 goffratore, è coassiale al rullo 36 goffratore stesso ed è ingranata alla prima ruota dentata per mantenere la sincronizzazione fra i rulli 35 e 36 goffratori.
Secondo ulteriori e non illustrate forme d’attuazione, il gruppo 34 di goffratura comprende almeno un ulteriore rullo goffratore oltre ai rulli 35 e 36 goffratori. In questo caso, il gruppo 34 presenta, secondo diverse forme di attuazione, strutture sostanzialmente analogo alle strutture dei dispositivi descritti in EP 1437213 Al e/o US 2004/109911 Al, i cui contenuti vengono qui richiamati integralmente per completezza di descrizione.
L’ulteriore rullo è dotato, anch’esso, di rispettivi elementi dì goffratura atti a produrre segni o disegni presentanti effetto ombra. Secondo un’ulteriore forma di attuazione, solamente i rulli 35 e 36 comprendono elementi di goffratura atti a produrre segni o disegni presentanti effetto ombra, mentre l’ulteriore rullo non presenta tali elementi di goffratura.
Secondo la forma di attuazione illustrata nella figura 7, gli assi 37 e 38 sono tra loro paralleli.
Secondo alternative e non illustrate forme di attuazione, il gruppo 34 di goffratura può presentare gli assi 37 e 38 tra loro sghembi. In questo caso, la struttura del gruppo 34 è sostanzialmente analoga a quella del gruppo 2 di goffratura sopradescritto ed illustrato nelle figure da 1 a 6.
In accordo con un terzo aspetto della presente invenzione, viene fornito un gruppo 40 goffratore (figura 8), il quale comprende almeno due rulli 41 e 42 goffratori, i quali sono montati su un telaio (non illustrato) per ruotare attorno a rispettivi assi 43 e 44 di rotazione e sono atti a cooperare in modo da goffrare un nastro 45 di materiale d’incarto.
Entrambi i rulli 41 e 42 presentano sulla propria superficie esterna una rispettiva pluralità di denti 46 (ad esempio di forma tronco conica, troncopiramidale o simile), i quali sono atti a ingranarsi in modo da goffrare il nastro 45 di materiale d’incarto; in altre parole, il gruppo 40 di goffratura presenta una configurazione di tipo pinuppinup.
Il rullo 41 goffratore presenta almeno una porzione 47 della propria superficie esterna liscia (priva di denti 46). La porzione 47 liscia è atta a realizzare un segno o un disegno sul nastro 45 di materiale d’incarto. Il rullo 42 goffratore non presenta porzioni lisce ed è dotato di una superficie esterna sostanzialmente completamente coperta di denti. Questa particolare struttura permette, nel caso si intenda cambiare il segno o il disegno di cui si vuole dotare il nastro 45 di materiale d’incarto, di poter sostituire solo il rullo 41 e non anche il rullo 42. Contemporaneamente, la configurazione di tipo pinup-pinup permette di ottenere una goffratura di alto livello qualitativo anche laddove il nastro 45 sia di materiale con elevata memoria di forma, ad esempio presentante un strato di materiale particolarmente fibroso.
Nella forma di attuazione illustrata non sono previsti organi di sincronizzazione. Tuttavia, secondo alternative e non illustrate forme di attuazione, i rulli 41 e 42 goffratori presentano organi di sincronizzazione uno rispetto all’altro. In particolare, tali organi di sincronizzazione comprendono una prima ruota dentata, la quale è collegata solidalmente al rullo 41 goffratore ed è coassiale al rullo 41 goffratore stesso, ed una seconda ruota dentata, la quale è collegata solidalmente al rullo 42 goffratore, è coassiale al rullo 42 goffratore stesso ed è ingranata alla prima ruota dentata per mantenere la sincronizzazione fra i rulli 41 e 42 goffratori.
Secondo ulteriori e non illustrate forme d’attuazione, il gruppo 40 di goffratura comprende almeno un ulteriore rullo goffratore oltre ai rulli 41 e 42 goffratori. In questo caso, il gruppo 40 presenta, secondo diverse forme di attuazione, strutture sostanzialmente analoghe alle strutture dei dispositivi descritti in EP 1437213 Al e/o US 2004/109911 Al, i cui contenuti vengono qui richiamati integralmente per completezza di descrizione.
Secondo alternative e non illustrate forme di attuazione, il gruppo 40 di goffratura può presentare gli assi 43 e 44 tra loro sghembi. In questo caso, la struttura del gruppo 40 è sostanzialmente analoga a quella del gruppo 2 di goffratura.
Claims (29)
- R I V E N D I C A Z I O N I 1) Gruppo di goffratura per la goffratura di materiale d’incarto, comprendente un primo ed almeno un secondo rullo (6, 7) goffratore controrotanti attorno ad un primo e, rispettivamente, un secondo asse (9, 10) di rotazione; il primo ed il secondo rullo (6, 7) goffratore essendo disposti in modo definire una gola (13) di goffratura attraverso la quale, in uso, il materiale di incarto viene avanzato in modo da venire goffrato; il primo ed il secondo rullo (6, 7) goffratore essendo sostanzialmente tangenti, in corrispondenza della gola (13) di goffratura, ad un piano (A) di goffratura sostanzialmente parallelo al primo ed al secondo asse (9, 10) di rotazione; il gruppo (2) di goffratura essendo caratterizzato dal fatto che il primo ed il secondo asse (9, 10) di rotazione sono tra loro sghembi.
- 2) Gruppo di goffratura secondo la rivendicazione 1 , in cui il primo ed il secondo rullo (6, 7) goffratore presentano una prima ed una seconda superfìcie esterna sostanzialmente cilindriche e sostanzialmente parallele, ciascuna, al relativo asse (9, 10) di rotazione; la prima e la seconda superficie esterna sono provviste, ciascuna, di una rispettiva pluralità di denti (11, 12); i denti (12) della seconda superficie esterna essendo atti ad ingranarsi con i denti (11) della prima superficie esterna in modo che almeno un dente (12) della seconda superficie esterna sia disposto tra due denti (11) della prima superficie esterna.
- 3) Gruppo di goffratura secondo la rivendicazione 2, in cui i denti (12) della seconda superficie esterna sono atti ad ingranarsi con i denti (11) della prima superfìcie esterna in modo che almeno un dente (12) della seconda superficie esterna sia disposto tra quattro denti (11) della prima superficie esterna.
- 4) Gruppo di goffratura secondo la rivendicazione 3, in cui i denti (11) sono disposti sulla prima superficie esterna in modo da definire almeno un primo anello (C) sostanzialmente circolare il cui centro giace sul primo asse (9) di rotazione; i denti (12) sono disposti sulla seconda superficie esterna in modo da definire almeno un secondo anello (C’) sostanzialmente circolare il cui centro giace sul secondo asse (10) di rotazione; i denti (11, 12) del primo e del secondo anello (C, C’) essendo atti ad ingranarsi fra loro almeno parzialmente; il primo anello (C) presentando un numero di denti (1 1) differente dal numero di denti (12) del secondo anello (C’).
- 5) Gruppo di goffratura secondo la rivendicazione 4, in cui il primo anello (C) presenta un numero di denti (11) primo rispetto al numero di denti (12) presentato dal secondo anello (C’).
- 6) Gruppo di goffratura secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti da 1 a 5, in cui il primo ed il secondo rullo (6, 7) goffratore presentano sezioni trasversali al primo e, rispettivamente, secondo asse (9, 10) di diametro tra loro sostanzialmente coincidente.
- 7) Gruppo di goffratura secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti da 1 a 5, in cui il primo ed il secondo rullo (6, 7) goffratore presentano sezioni trasversali al primo e, rispettivamente, secondo asse (9, 10) di diametro tra loro differente.
- 8) Gruppo di goffratura secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti da 1 a 7, e comprendente mezzi di deformazione plastica o stiratori (4), disposti lungo un percorso (P) di avanzamento di un nastro (5) di materiale d’incarto a valle dei detti primo e secondo rullo (6, 7) goffratore.
- 9) Gruppo di goffratura secondo la rivendicazione 8, in cui i detti mezzi di deformazione plastica o stiratori (4) comprendono almeno un rullo (30) di trazione rotante attorno ad un terzo asse (28) di rotazione.
- 10) Gruppo di goffratura secondo la rivendicazione 9, il rullo (30) di trazione è aspirante.
- 11) Gruppo di goffratura secondo una la rivendicazione 9 o 10, e comprendente primi mezzi attuatori ( 16) per fare ruotare il primo ed il secondo rullo (6, 7) goffratore in modo che il primo ed il secondo rullo (6, 7) goffratore presentino una prima velocità tangenziale; e secondi mezzi attuatori (31) per fare ruotare il rullo (30) di trazione ad una seconda velocità tangenziale.
- 12) Gruppo di goffratura secondo la rivendicazione 11, in cui la seconda velocità tangenziale è superiore alla prima velocità tangenziale in modo che il nastro (5) di materiale d’incarto sia sottoposto a trazione in un tratto del percorso (P) di avanzamento compreso tra i rulli (6, 7) goffratori ed il rullo (30) di trazione.
- 13) Gruppo di goffratura secondo la rivendicazione 12, in cui la seconda velocità tangenziale approssima per eccesso la prima velocità tangenziale.
- 14) Gruppo di goffratura secondo la rivendicazione 13, e comprendente almeno un sensore (32) per rilevare la presenza di segni di riferimento sul nastro (5) di materiale d’incarto e una centralina (33) di controllo collegata ai primi e secondi mezzi attuatori (16, 31) per variare la prima e la seconda velocità tangenziale in funzione di quanto rilevato dal sensore (32).
- 15) Gruppo di goffratura secondo una qualunque delle rivendicazioni da 8 a 14, e comprendente un gruppo di taglio, il quale è disposto a valle del primo e del secondo rullo (6, 7) goffratore ed è atto a tagliare il nastro (5) di materiale d’incarto in spezzoni.
- 16) Gruppo di goffratura secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti da 1 a 15, e comprendente un gruppo di spinta (20) per comprimere il primo ed il secondo rullo (6, 7) goffratore uno contro l’altro e serrare, in uso, il materiale d’incarto con una forza (F) di compressione; almeno uno tra il primo ed il secondo asse (9, 10) di rotazione essendo oscillante attorno ad un asse (19) istantaneo di rotazione, il quale è parallelo al piano (A) di goffratura ed è mobile parallelamente all’asse (10) di rotazione oscillante in risposta ad uno spostamento parallelo all’asse (10) di rotazione oscillante di un punto di applicazione di una forza (R) di reazione alla forza (F) di compressione.
- 17) Gruppo di goffratura secondo la rivendicazione 16, in cui l’asse (19) di rotazione istantaneo è perpendicolare ad un ulteriore piano (B), il quale è perpendicolare al piano (A) di goffratura e sul quale giace l’asse (10) di rotazione oscillante.
- 18) Gruppo di goffratura secondo la rivendicazione 16 o 17, in cui quello dei due rulli (6, 7) goffratori che è rotante attorno all’asse (10) di rotazione oscillante è un rullo (7) goffratore oscillante; il gruppo di goffratura (2) comprendendo un’unità di supporto (18) disposta tra il rullo (7) goffratore oscillante ed il gruppo di spinta (20) per supportare il rullo (7) goffratore oscillante.
- 19) Gruppo di goffratura secondo la rivendicazione 18, in cui l’unità di supporto (18) è un’unità articolata.
- 20) Gruppo di goffratura secondo la rivendicazione 19, in cui l’unità di supporto (18) comprende un’unità a “dondolo”.
- 21) Gruppo di goffratura secondo la rivendicazione 20, in cui l’unità di supporto (18) comprende una base (26) presentante una prima superficie (25); una forcella (21) comprendente due bracci (23) ed una traversa (22), la quale presenta una seconda superficie (24); ed un albero (17) coassiale al detto asse (10) di rotazione oscillante; almeno una delle dette prima e seconda superficie (24, 25) essendo una superficie ricurva disposta a contatto dell’altra delle dette prima e seconda superficie (24, 25) in almeno un punto attraverso il quale passa il detto asse (19) istantaneo di rotazione.
- 22) Gruppo di goffratura secondo la rivendicazione 21, in cui il detto gruppo di spinta (20) è accoppiato alla detta base (26).
- 23) Macchina impacchettatrice comprendente un gruppo (2) di goffratura secondo una qualunque delle precedenti rivendicazioni da 1 a 22.
- 24) Materiale d’incarto ottenuto utilizzando un gruppo (2) di goffratura secondo una qualunque delle rivendicazioni da 1 a 22.
- 25) Gruppo di goffratura per la goffratura di materiale d’incarto, comprendente un primo ed almeno un secondo rullo (35, 36) goffratore controrotanti attorno ad un primo e, rispettivamente, un secondo asse (37, 38) di rotazione ed atti a cooperare in modo da goffrare il materiale d’incarto; il gruppo (34) di goffratura essendo caratterizzato dal fatto che il primo ed il secondo rullo (35, 36) goffratore presentano rispettivi elementi di goffratura per produrre sul materiale d’incarto almeno un disegno o un segno presentante effetto ombra.
- 26) Gruppo secondo la rivendicazione 25, in cui gli elementi di goffratura atti a produrre segni o disegni presentanti effetto ombra comprendono delle microstrutture.
- 27) Gruppo secondo la rivendicazione 25 o 26, in cui gli elementi di goffratura comprendono denti di diversa altezza o forma rispetto agli altri denti del rullo (35, 36) goffratore a cui appartengono.
- 28) Gruppo secondo una qualunque delle rivendicazioni da 25 a 27, in cui gli elementi di goffratura del primo rullo (35) goffratore sono atti a cooperare con gli elementi di goffratura del secondo rullo (36) goffratore in modo da produrre il detto disegno o segno presentante effetto ombra.
- 29) Gruppo di goffratura per la goffratura di materiale d’incarto, comprendente un primo ed almeno un secondo rullo (35, 36) goffratore controrotanti attorno ad un primo e, rispettivamente, un secondo asse (37, 38) di rotazione; il primo ed il secondo rullo presentano sulla propria superfìcie esterna una rispettiva pluralità di denti i quali sono atti a ingranarsi in modo da goffrare il materiale d’incarto; il gruppo (34) di goffratura essendo caratterizzato dal fatto che il primo rullo (35) goffratore presenta una porzione della propria superfìcie esterna liscia; il secondo rullo (36) goffratore è dotato di una superficie esterna sostanzialmente completamente coperta di denti.
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