ITBO20060055U1 - Canaletta componibile e rinforzata - Google Patents

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ITBO20060055U1
ITBO20060055U1 IT000055U ITBO20060055U ITBO20060055U1 IT BO20060055 U1 ITBO20060055 U1 IT BO20060055U1 IT 000055 U IT000055 U IT 000055U IT BO20060055 U ITBO20060055 U IT BO20060055U IT BO20060055 U1 ITBO20060055 U1 IT BO20060055U1
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Emiliano Santi
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    • E03WATER SUPPLY; SEWERAGE
    • E03FSEWERS; CESSPOOLS
    • E03F3/00Sewer pipe-line systems
    • E03F3/04Pipes or fittings specially adapted to sewers
    • E03F3/046Open sewage channels
    • EFIXED CONSTRUCTIONS
    • E01CONSTRUCTION OF ROADS, RAILWAYS, OR BRIDGES
    • E01CCONSTRUCTION OF, OR SURFACES FOR, ROADS, SPORTS GROUNDS, OR THE LIKE; MACHINES OR AUXILIARY TOOLS FOR CONSTRUCTION OR REPAIR
    • E01C11/00Details of pavings
    • E01C11/22Gutters; Kerbs ; Surface drainage of streets, roads or like traffic areas
    • E01C11/224Surface drainage of streets
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Description

DESCRIZIONE del modello industriale di utilità dal titolo:
“Canaletta componibile e rinforzata”
TESTO DELLA DESCRIZIONE
Per la raccolta e la canalizzazione delle acque di scolo ad esempio negli impianti sportivi, nelle entrate dei garages, nei locali interrati e seminterrati, ai bordi delle strade ed altrove, è noto da tempo l’uso di canalette modulari e componibili, di materia plastica, predisposte per il supporto di una griglia pedonabile ed eventualmente anche carrabile. Il brevetto italiano n. RM91U-216 descrive ad esempio una tale canaletta, dotata ad una estremità di un incastro maschio e sull’altra estremità di un incastro femmina, del tipo a ghigliottina, in modo che più moduli di canaletta possano essere disposti uno di seguito all’altro ed intercollegati per formare un canale di scolo della lunghezza voluta, con un collegamento resistente ed a tenuta che vede l’incastro maschio di un modulo inserito nell’incastro femmina del modulo successivo. E’ anche nota la presenza sulla superficie esterna dei detti moduli di canaletta, di coppie di nervature trasversali e tra loro equidistanziate con un passo sottomultiplo della lunghezza totale del modulo, preferibilmente con un passo decimale e delle quali almeno la nervatura che è rivolta dalla parte dell’incastro femmina di estremità di un modulo, riproduce un incastro maschio, cosi che tagliando il modulo trasversalmente, nello spazio esiguo che intercorre tra le dette nervature accoppiate, è possibile formare uno spezzone di canaletta che termina sull’estremità derivante dal taglio, sempre con un incastro maschio, così che più moduli di canaletta possano essere accoppiati uno di seguito all’altro, sia interi che ridotti, per formare un canale di scolo della lunghezza di volta in volta richiesta. Le dette nervature accoppiate ed intermedie sono tra loro ad una distanza tale da fungere da guida per il seghetto di frazionamento della canaletta alla lunghezza voluta. I bordi superiori della canaletta sono allargati verso l’esterno con un profilo ad L, in modo da formare una sede adibita a] contenimento di una griglia pedonabile o carrabile.
Queste canalette vengono attualmente realizzate per lo più in PVC, per cui possono essere saldate tra loro a tenuta nella zone di congiunzione degli incastri maschio e femmina, con un sigillante strutturale. Nei tempi recenti, le canalette in questione vengono realizzate anche in Polipropilene, per cui l’operazione di saldatura delle zone di congiunzione non è più realizzabile in modo strutturale. Per ovviare a questo primo inconveniente della tecnica nota, ossia per assicurare la tenuta nelle zone di congiunzione dei moduli di canaletta indipendentemente dal materiale col quale sono realizzate, con l’uso di sigillanti anche non strutturali, ad esempio di tipo siliconico, od anche senza l’uso di sigillanti, ed anche quando dall’operazione di frazionamento trasversale di una canaletta la sua estremità col giunto maschio risulta non perfettamente definita od in parte danneggiata, il trovato prevede che gli incastri d’estremità di ogni modulo di canaletta, siano formati per l’attacco maschio da due o più nervature in rilievo e per l’attacco femmina da corrispondenti due o più scanalature ed è previsto che anche i detti gruppi intermedi di nervature trasversali ed in rilievo, siano formati da quattro o più nervature poste tra loro a breve distanza, in modo che tagliando la canaletta in queste zone, lo spezzone di canaletta risulti dotato di almeno due incastri maschio che si accoppiano col doppio incastro femmina del modulo di canaletta successivo. Le zone di congiunzione reciproca dei moduli di canaletta e dei relativi spezzoni, risultano formate dall’accoppiamento di almeno due scanalature con almeno due corrispondenti nervature trasversali in rilievo, in modo da formare una congiunzione di tipo labirintico e sinusoidale, che presenta elevate caratteristiche proprie di tenuta e che può quindi essere facilmente sigillata anche senza materiale d’apporto, in quanto le zone d’accoppiamento tendono ad essere facilmente chiuse dalle infiltrazioni di sabbia o dello sporco trasportato con l’acqua che fluisce nelle canalette di scolo.
Un altro inconveniente che si riscontra nelle canalette di tipo noto, è costituito da una ridotta rigidità e da un ridotto grado di resistenza delle stesse alle sollecitazioni meccaniche di flessione e di torsione, che creano problemi di deformazione nella fase di messa in opera delle canalette nel getto di calcestruzzo ed anche nelle fasi di stivaggio e di trasporto delle stesse canalette. Il trovato intende ovviare a questo inconveniente con una appropriata conformazione nervata della superficie laterale esterna della canaletta, con nervature sia trasversali che longitudinali, tra loro intercollegate in modo da assicurare la rigidità strutturale necessaria e da migliorare l’ancoraggio della canaletta nel getto di cemento che la contiene. In particolare, le zone tra loro equidistanziate con le quattro o più nervature trasversali che formano gli accoppiamenti maschio dei sottomultipli della canaletta, sono delimitate da alette trasversali che nella spazio impegnato dai detti gruppi di nervature d’accoppiamento, sono collegate tra loro da almeno una traversina esterna che deve essere rimossa con taglio alle estremità prima di tagliare trasversalmente la canaletta in corrispondenza delle dette quattro nervature, per ricavarne uno spezzone della lunghezza voluta. All’ esterno delle dette nervature d’accoppiamento, le dette alette trasversali sono collegate tra loro da una pluralità di nervature longitudinali tra le quali possono essere collocati in corrispondenza delle estremità del modulo di canaletta, dei piedini utili per il fissaggio preventivo in opera delle canalette per mezzo di viti, staffe od altri adatti mezzi.
Un altro inconveniente che si riscontra nelle canalette di tipo noto, è costituito dal fatto che l’unica possibilità di collegamento di un canale di scolo ad un tubo di scarico è realizzabile in corrispondenza di una delle sue estremità chiuse da un elemento di testata a saracinesca che è dotato frontalmente di un raccordo esterno per tubazione, normalmente chiuso ma facilmente apribile alla bisogna, in modo che questo stesso elemento di testata può essere usato come mezzo di chiusura del canale di scolo, con possibilità o meno di collegamento ad una tubazione di trasporto d’acqua. Il trovato prevede di aumentare la flessibilità di progettazione e d’impiego delle canalette di cui trattasi, predisponendo dei propri raccordi per tubazioni almeno sotto una delle estremità di ogni modulo di canaletta, essendo anche tali raccordi normalmente chiusi con setti all’occorrenza sfondabili od apribili con facili mezzi, per consentire collegamenti con tubazioni di convogliamento d’acqua inferiori o laterali, sia a destra che a sinistra. Anche per questo e per altri scopi, sono stati ideati dei giunti a quattro vie tra loro angolarmente equidistanziate, con un innesto maschio e tre innesti femmina, che possono essere collegati a canalette o che possono essere chiusi con dei detti moduli a saracinesca. Con un tale giunto è possibile congiungere tra loro più canali di scolo posti in linea, ad L, a T od a croce, oppure chiudere l’estremità del canale mediante rinserimento di una o più testate per chiusura a saracinesca. Anche il giunto è provvisto inferiormente di raccordi verticali per il collegamento a tubazioni di scarico, normalmente chiusi ma all’occorrenza apribili con facili mezzi.
Maggiori caratteristiche del trovato, ed i vantaggi che ne derivano, appariranno meglio evidenti dalla seguente descrizione fatta con riferimento alle figure delle cinque tavole allegate di disegni, in cui:
- La fig. 1 illustra in prospettiva un modulo della canaletta di cui trattasi, rovesciata e vista dall’estremità con l’attacco maschio;
- Le figg. 2 e 3 illustrano la canaletta rispettivamente in vista laterale ed in pianta dal basso;
- La fig. 4 illustra in prospettiva l’estremità della canaletta provvista dell’attacco femmina;
- La fig. 5 illustra sezionata longitudinalmente la zona di congiunzione di due canalette, con gli attacchi maschio e femmina tra loro accoppiati;
- La fig. 6 illustra altri dettagli della canaletta sezionata trasversalmente secondo le linee VI- VI delle figure 2 e 3 ;
- Le figg. 7 ed 8 illustrano rispettivamente in prospettiva ed in pianta dal basso, un modulo di testata per la chiusura a saracinesca della canaletta di cui trattasi o di parti complementari;
- Le figg. 9 e 10 illustrano in prospettiva le estremità rispettivamente con attacco femmina e con attacco maschio della canaletta, chiuse dal modulo di testata di cui alle figure 7 ed 8;
- Le figg. 11 e 12 illustrano in prospettiva ed in pianta dal basso un giunto di derivazione a quattro vie per le canalette di cui trattasi;
- La fig. 13 illustra in prospettiva il giunto di figura 11 collegato ad una estremità con attacco femmina di una canaletta del tipo secondo il trovato e chiuso su una delle altre tre vie da un modulo di testata come dalle figure 7 ed 8.
Con riferimento alle figure 1, 2, 3, 4 e 6 si rileva che la canaletta di cui trattasi è realizzata per iniezione di materia plastica entro stampo, ha ad esempio una lunghezza di un metro, pur restando inteso che può essere prodotta con altre dimensioni, ha un corpo 1 a sezione sostanzialmente semitubolare ed i suoi bordi longitudinali 101 presentano profili di arginamento a forma di L, di varie altezze, che formano sul corpo 1 una parte allargata, utile al contenimento della griglia pedonabile o carrabile 2 (fig. 6) che può ad esempio essere fissata con viti autofilettanti 3 nelle feritoie longitudinali 104 di parti ringrossate 4 previste esternamente sul fondo dei detti bordi 101 (vedi oltre).
Dalle figure 1, 2, 3 e 5 si rileva che la canaletta C presenta in un sol pezzo con la superficie esterna del proprio corpo 1, delle alette trasversali 201 che con le estremità interessano il fondo dei detti bordi 101, senza sporgere da questi e che viste frontalmente come dalla figura 6, hanno una forma a mezzo tondo che, a parte la maggior dimensione, riproduce sostanzialmente quella interna del corpo 1 (vedi fig. 6). Una detta aletta 201 è collocata con giusto arretramento in corrispondenza di una estremità della canaletta, come dalle figure 1, 2, 3, 5 e la porzione di corpo 1 che è posta davanti a tale aletta, presenta in un sol pezzo una coppia di nervature trasversali e sporgenti 5 che terminano in conispondenza del fondo dei bordi 101 e che formano l’attacco maschio della canaletta. Una di queste nervature è sostanzialmente a filo o leggermente arretrata dal fronte della canaletta, mentre l’altra nervatura più interna dista dalla prima in misura DI sostanzialmente uguale allo spessore di una delle nervature di cui trattasi. La distanza D2 che intercorre tra tale nervatura 5 arretrata e la vicina aletta 201, è uguale o leggermente superiore alla detta distanza DI. Sull’altra estremità della canaletta C, come appare dalle figure 2, 3 4 e 5, l’aletta 201 risulta con la propria faccia esterna complanare al fronte dei bordi 101 e sulla faccia esterna di tale aletta 201 viene ricavata di pezzo ed a sbalzo una testata 6 con una forma frontalmente arcuata che riproduce con maggior dimensioni la forma interna del corpo 1 di canaletta e che è dotata internamente di una coppia di scanalature 7 che formano l’attacco femmina della canaletta e delle quali quella più interna ha ad esempio una larghezza leggermente superiore a quella dell’altra scanalatura la cui larghezza è leggermente superiore a quella delle dette nervature 5 dell’attacco maschio. Il passo che intercorre tra le scanalature 7 è tale per cui, quando l’estremità con le nervature 5 di una canaletta viene inserita nelle scanalature 7 di una canaletta attigua, come illustrato nel dettaglio di figura 5, le due canalette risultano tra loro collegate sostanzialmente senza soluzione di continuità e le superfici interne del loro corpo 1 sono tra loro complanari. L’incastro formato dalla coppia di nervature 5 che si inseriscono a ghigliottina nella corrispondente coppia di scanalature 7, risulta di tipo labirintico e con una sinuosità a più onde successive che conferisce all’incastro stesso eccezionali doti di rigidità e di tenuta, anche senza la presenza di silicone o d’altri sigillanti di giunzione compatibili col materiale che compone le canalette. Grazie alla maggior larghezza della scanalatura 7 più interna dell’attacco femmina, l’incastro può essere realizzato con facilità e perfezione anche se il fronte della canaletta o dello spezzone di canaletta (vedi oltre) con Γ attacco maschio risulta provvisto di piccole sporgenze od irregolarità.
Le nervature 5 dianzi dette degli attacchi maschio sono ad esempio a profilo arrotondato, mentre le scanalature 7 sono a profilo trapezoidale, ma resta inteso che qualsiasi tipo di profilo può essere usato per raggiungere gli scopi di accoppiamento detti in precedenza.
Come le canalette di scolo di tipo noto, anche quella secondo il trovato presenta una doppia caratteristica di modularità, nel senso che oltre a costituire un modulo che consente di costruire un canale per unione con altri moduli uguali, presenta essa stesso una struttura modulare per la quale può essere tagliata trasversalmente a distanze prefissate, in modo da ottenere un pezzo in tutto e per tutto uguale al modulo originario, tranne che per la minor lunghezza. La modularità intrinseca del modulo di canaletta C amplia l’insieme delle lunghezze con le quali costruire un canale di scolo in quanto ai multipli della lunghezza di un modulo di canaletta è possibile aggiungere i multipli della lunghezza del modulo strutturale della stessa canaletta. Per questo scopo il corpo 1 della canaletta presenta esternamente a distanze ripetute ed uguali, che costituiscono un sottomultiplo della lunghezza complessiva del modulo di canaletta, ad esempio con un passo di dieci centimetri, gruppi G di quattro nervature trasversali 5 tra loro distanziate col passo DI già detto con riferimento alle figure 2 e 3, in modo che tagliando trasversalmente a metà uno di questi gruppi di nervature, usando le stesse come guida per il seghetto di taglio, è possibile accorciare un modulo di canaletta e farlo terminare sempre con un attacco maschio opposto all’ estremità con attacco femmina. L’altro spezzone di canaletta che risulta dalla detta operazione di taglio, è provvisto di attacchi maschio ad entrambe le estremità e può essere usato per altri scopi (vedi oltre).
Per risolvere l’altro problema tecnico detto nell’introduzione del presente esposto, quello relativo alla maggiore rigidità e resistenza della canaletta alle sollecitazioni meccaniche, il trovato prevede che il modulo di canaletta sia provvisto di dette alette trasversali 201 anche in corrispondenza di ogni gruppo G di quattro nervature 5, a monte ed a valle di tale gruppo e con una distanza da questo uguale a quella D2 detta con riferimento alle figure 2 e 3. Le alette 201 di ogni gruppo G di nervature, sono unite tra loro per mezzo di almeno un ponticello longitudinale ed esterno 8, posto di piatto, che deve ovviamente essere rimosso con una operazione di taglio prima di eseguire il detto taglio trasversale di accorciamento di un modulo. Per facilitare questa operazione di taglio, il ponticello di collegamento 8 può essere provvisto alle estremità di piccoli recessi o di risalti per guidare il seghetto di taglio. Le alette 201 che sono immediatamente a monte ed a valle di ogni gruppo G di nervature 5, sono tra loro collegate per mezzo di nervature longitudinali 9 poste di costa e ben visibili nelle figure 1, 2, 3 e 6. Tra queste nervature 9, ad ugual distanza dalle estremità della canaletta, sono previsti dei piedini 10 a forma di U, dotati sulla parete di fondo di una feritoia mediana 11 e che tornano utili per fissare preventivamente in opera i moduli di canaletta per mezzo di viti o di staffe di ancoraggio. E’ evidente come la presenza di questi piedini 10 e dei ponticelli esterni 8 dianzi detti, contribuisca a migliorare ed a rendere più saldo e distribuito Γ ancoraggio della canaletta al getto di cemento o calcestruzzo nel quale la canaletta stessa viene usualmente annegata fino ai bordi di arginamento 101.
Dalle figure 1, 2 e 4 appare come i detti ringrossi 4 per il fissaggio in opera della griglia 2 che copre superiormente la canaletta, siano collocati nella mezzeria degli spazi interessati dalle dette nervature di rinforzo 9 e come siano collegati ad una di tali nervature ed al corpo 1 della canaletta, per mezzo di una loro nervatura mediana 204 di rinforzo e di distribuzione delle sollecitazioni.
Il canale di scolo formato con la composizione di più moduli di canaletta del tipo di cui trattasi e di relative frazioni, può essere chiuso alle estremità con un elemento di testata a saracinesca S come dalle figure 7 ed 8 realizzato per iniezione di materia piastica entro stampo, avente frontalmente una forma che riproduce la sezione trasversale del corpo 1 di canaletta, che col bordo arcuato del proprio corpo 12 può essere accoppiato a ghigliottina nella scanalatura più intema 7 dell’attacco femmina come dalla figura 4 e che presenta sul fronte esterno un bordino 112 aggettantesi orizzontalmente e di forma arcuata, che impegna internamente la testata 6 e che è dotato esternamente di una nervatura continua 212 che a sua volta impegna la scanalatura più esterna 7 dell’attacco femmina, come illustrato nella figura 9. Anche la saracinesca S impegna entrambe le scanalature dell’attacco femmina della canaletta, in modo da assicurare buone doti di tenuta dell 'accoppiamento anche senza la presenza di materiale sigillante che potrà comunque essere impiegato. Quando la saracinesca S è montata sull’attacco femmina di un modulo di canaletta, una sua aletta superiore 312 si dispone all 'interno ed alla stessa altezza dei bordi di arginamento 101 della stessa canaletta, per chiudere in estremità lo spazio impegnato dalla griglia di scolo 2 di cui alla figura 6.
Sul fronte opposto a quello impegnato dal bordino arcuato 112 dianzi detto, la saracinesca S presenta un bordino 412 anch’esso aggettantesi orizzontalmente, che può innestarsi sull’estremità della canaletta C provvista esternamente dell’attacco maschio 5, sposando il contorno interno della stessa canal etta C, come illustrato nella figura 10. Anche in questo caso l’aletta superiore 312 della saracinesca S si dispone tra le ali dei bordi di arginamento 101 per chiudere in estremità lo spazio impegnato dalla griglia di completamento superiore del canale di scolo. L’accoppiamento del bordino arcuato 412 sulla superficie interna della canal etta potrà in questo caso essere perfezionato con del sigillante siliconico e/o con l’applicazione (non illustrata) di due piccole viti autofilettanti sulle estremità alte di tale bordino, per fissarle alle sottostanti porzioni alte della canaletta, difficilmente interessate dal liquido di scolo.
Dalle figure 7, 8, 9 e 10 appare che sul fronte esterno della saracinesca S, impegnato dal bordino arcuato 112, è previsto in solido perpendicolarmente ed in posizione bassa un raccordo per tubazione 13 che originariamente è chiuso ma che può essere aperto con mezzi semplici, in modo che con la stessa saracinesca S è possibile chiudere l’estremità della canalizzazione od è possibile metterla in comunicazione con un percorso d’acqua. Quando il raccordo 13 viene aperto, lo stesso si dispone in comunicazione con la parte più bassa della canaletta ed è per consentire tale comunicazione e per evitare il ristagno d’acqua che il bordino arcuato 412 dianzi detto è dotato di una interruzione 14 nella zona intermedia e più bassa, come appare dalle figure 8 e 10.
A differenza di quanto avviene nella tecnica nota, dove l’unica possibilità di collegamento ad un percorso d’acqua è data dal raccordo per tubazione 13 della saracinesca S, il trovato prevede di aumentare la flessibilità del collegamento del canale di scolo a dei percorsi d’acqua, disponendo, su una estremità di ogni modulo di canaletta C, ad esempio in corrispondenza dell’estremità con l’attacco maschio 5 (figg. 1, 2, 3), in un tratto privo delle alette longitudinali di rinforzo 9 tra una coppia consecutiva di alette trasversali 201, di un sottostante raccordo a doppio diametro per tubazione 15, orientato verso il basso, con due raccordi laterali e diametralmente contrapposti 115, di diametro inferiore a quello del raccordo 15 e posti nella parte bassa della sezione interna della canaletta. Internamente al raccordo a doppio diametro per tubazione 15, è prevista una corona concentrica antiriflusso 215. Tutti i raccordi 15 e 115 sono originariamente chiusi ma in modo da poter essere all'occorrenza aperti o sfondati con facili mezzi.
Sempre allo scopo di aumentare la flessibilità d’impiego del modulo di canaletta secondo il trovato, è stato ideato anche un giunto X a croce come dalla figura 11, a forma di conchiglia aperta verso l’alto, realizzato anch’esso per iniezione di materia plastica entro stampo, dotato ad esempio su una delle quattro vie di un attacco maschio 5, mentre le altre tre vie sono dotate di attacchi femmina 6, 7. Le quattro vie del giunto sono tra loro angolarmente distanziate di 90° e lo stesso giunto è dotato inferiormente di un raccordo a doppio diametro per tubazioni 16, originariamente chiuso ma apribile o sfondabile con facili mezzi. Anche nel giunto X a croce è prevista internamente al raccordo a doppio diametro 16, una corona concentrica 116 ideata per non permettere il ritorno dell’acqua durante la fase di deflusso. Nella parte superiore il giunto X presenta delle spalle orizzontali 17 per il supporto della detta griglia superiore del canale di scolo e presenta su queste spalle delle alette verticali 18 che si pongono in allineamento ed in prosecuzione ai bordi di arginamento 101 dei moduli di canaletta C quando un tale modulo viene unito al giunto di cui trattasi, come illustrato ad esempio nella figura 13 che evidenzia il collegamento dell’attacco maschio 5 del giunto all’attacco femmina d’estremità di una canaletta C e che illustra uno degli attacchi femmina dello stesso giunto chiuso da una saracinesca S del tipo già detto con riferimento alle figure 7 ed 8. Col giunto X sarà possibile formare delle chiusure di testa di un canale di scolo, con maggiori condizioni di tenuta rispetto alla soluzione semplificata di figura 10, chiudendo tutti e tre gli attacchi femmina dello stesso giunto con rispettive saracinesche S. Diversamente sarà possibile realizzare collegamenti tra canali di scolo disposti ad L, a T od a croce. Quando il giunto X è accoppiato ad un modulo C di canaletta, come illustrato ad esempio nella figura 13, il fondo dello stesso giunto risulta sostanzialmente allo stesso livello di quello della canaletta, in modo da evitare ogni ristagno d’acqua nello stesso giunto. Occorrendo, più giunti G potranno essere pure collegati tra loro.
Resta inteso che la canaletta come descritto e le relative parti di complemento X ed S, potranno essere realizzate in polipropilene od in qualsiasi altro adatto materiale, anche composito. Le dimensioni e le proporzioni delle parti potranno variare rispetto a quelle illustrate, in ragione di specifiche esigenze. Le soluzioni perfezionate relative alla migliorata resistenza meccanica delle canalette ed al giunto a croce devono intendersi protette anche in modo indipendente ed anche indipendentemente dagli attacchi maschio e femmina a due o più incastri. Resta pertanto inteso che al trovato possono essere apportate tutte quelle piccole modifiche che conseguono pari utilità e che adottano lo stesso concetto innovativo del trovato stesso, come sopra esposto, come illustrato e come a seguito rivendicato. Nelle rivendicazioni, i riferimenti riportati tra parentesi sono puramente indicativi e non limitativi dell’ambito di protezione delle stesse rivendicazioni.

Claims (19)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Canaletta modulare e componibile per la formazione di canali di scolo con griglia pedonabile e/o carrabile, dotata ad una estremità di un incastro maschio e sull’altra estremità di un incastro femmina, del tipo a ghigliottina, in modo che più moduli di canaletta (C) possono essere congiunti ed allineati uno di seguito all’altro per formare il canale della lunghezza voluta, canaletta dotata sulla superficie laterale esterna del proprio corpo (1), di coppie di nervature trasversali ripetute a distanze uguali e sottomultiple della lunghezza totale del modulo e delle quali almeno la nervatura che è rivolta dalla parte dell’incastro femmina di estremità di un modulo, riproduce un incastro maschio, così che tagliando il modulo trasversalmente, nello spazio esiguo che intercorre tra le dette nervature accoppiate, lo spezzone di modulo termina sull’estremità derivante dal taglio, sempre con un incastro maschio e più moduli possono essere accoppiati uno di seguito all’altro, sia interi che ridotti, per formare un canale di scolo della lunghezza di volta in volta necessaria, caratterizzata dal fatto che gli incastri d’estremità di ogni modulo di canaletta sono formati da una parte da due o più nervature in rilievo (5) per la formazione dell’incastro maschio e dall’ altra parte da corrispondenti scanalature (7) per la formazione dell’incastro femmina e che anche i detti gruppi intermedi (G) di coppie di nervature trasversali ed in rilievo, sono formati ciascuno da almeno quattro o più nervature in rilievo (5), in modo che tagliando la canaletta nella parte mediana di queste zone, lo spezzone di canaletta risulti dotato in estremità di almeno due incastri maschio (5) uguali a quelli originariamente previsti su un’estremità del modulo di canaletta, il tutto essendo previsto per far si che le zone di congiunzione reciproca dei moduli di canaletta e dei relativi spezzoni, risultino formate dall’accoppiamento delle almeno dette due scanalature trasversali (7) dell’attacco femmina, con almeno le dette due corrispondenti nervature trasversali (5) ed in rilievo di un attacco maschio, in modo da realizzare una congiunzione di tipo labirintico e sostanzialmente sinusoidale, che presenta elevate caratteristiche proprie di tenuta e che può essere facilmente sigillata con poco materiale d’apporto ad esempio di tipo siliconico od anche senza un tale materiale d’apporto.
  2. 2) Canaletta modulare secondo la rivendicazione 1), caratterizzata dal fatto che i detti gruppi intermedi (G) di quattro nervature trasversali (5), hanno le stesse nervature tra loro distanziate in modo che queste possano funzionare da guida del seghetto impiegato nella fase di taglio trasversale della stessa canaletta in corrispondenza di tale gruppo di nervature, per formare uno spezzone di canaletta della lunghezza voluta e sempre con un attacco maschio doppio (5) su una estremità.
  3. 3) Canaletta modulare secondo la rivendicazione 1), caratterizzata dall’essere provvista in un sol pezzo con la superficie esterna del proprio corpo (1) a forma di canale e con bordi longitudinali di arginamento (101) ad L, per il contenimento della griglia pedonatale o carrabile (2), di alette trasversali (201) che con le estremità interessano il fondo dei detti bordi (101), senza sporgere da questi e che viste frontalmente hanno una forma a mezzo tondo che, a parte le maggiori dimensioni, riproduce sostanzialmente quella interna del detto corpo (1) di canaletta, essendo un’aletta (201) collocata con giusto arretramento in corrispondenza di una estremità della canaletta e la porzione di corpo (1) che è posta davanti a tale aletta, presenta in un sol pezzo una coppia di nervature trasversali e sporgenti (5) che terminano in corrispondenza del fondo dei detti bordi (101 ), per formare il doppio attacco maschio della canaletta.
  4. 4) Canaletta secondo la rivendicazione 3), caratterizzata dal fatto che una delle dette due nervature trasversali (5) è sostanzialmente a filo o leggermente arretrata dal fronte della canaletta, mentre l’altra nervatura (5) più interna, dista dalla prima in misura (DI) sostanzialmente uguale allo spessore di una delle nervature di cui trattasi, mentre la distanza (D2) che intercorre tra tale nervatura (5) arretrata e la vicina aletta (201) è uguale o leggermente superiore alla detta distanza (DI).
  5. 5) Canaletta secondo una qualsiasi o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che l’estremità provvista dell’attacco femmina è dotata di una detta aletta (201) che con la propria faccia esterna è complanare al fronte dei bordi di arginamento (101) e sulla faccia esterna di tale aletta è ricavata di pezzo ed a sbalzo una testata (6) con un profilo frontale arcuato, che riproduce con maggior dimensioni il profilo interno del corpo (1) di canaletta e che è dotata internamente di una coppia di scanalature (7) che formano il doppio attacco femmina della canaletta e delle quali scanalature, quella più interna ha ad esempio una larghezza leggermente superiore a quella dell’altra che a sua volta è leggermente superiore alla larghezza di una delle dette nervature (5) dell’attacco maschio, essendo previsto che il passo che intercorre tra le dette scanalature (7) sia tale per cui quando l'estremità con le nervature (5) dell’attacco maschio di una canaletta viene inserita nelle scanalature (7) dell’attacco femmina di una canaletta attigua, le due canalette risultino tra loro collegate sostanzialmente senza soluzione di continuità, con le superfici interne del loro corpo (1) tra loro complanari e con una notevole resistenza alle sollecitazioni meccaniche.
  6. 6) Canaletta secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che le nervature dianzi dette (5) degli attacchi maschio sono ad esempio a profilo arrotondato, mentre le scanalature (7) degli attacchi femmina sono ad esempio a profilo trapezoidale.
  7. 7) Canaletta modulare e componibile per la formazione di canali di scolo con griglia pedonabile e/o carrabile, dotata ad una estremità di un incastro maschio e sull’altra estremità di un incastro femmina, del tipo a ghigliottina, in modo che più moduli di canaletta (C) possono essere congiunti ed allineati uno di seguito all’altro per formare il canale della lunghezza voluta, canaletta dotata sulla superficie laterale esterna del proprio corpo (1), di coppie di nervature trasversali ripetute a distanze uguali e sottomultiple della lunghezza totale dei modulo e delle quali almeno la nervatura che è rivolta dalla parte dell’incastro femmina di estremità di un modulo, riproduce un incastro maschio, così che tagliando il modulo trasversalmente, nello spazio esiguo che intercorre tra le dette nervature accoppiate, lo spezzone di modulo termina sull’estremità derivante dal taglio, sempre con un incastro maschio e più moduli possono essere accoppiati uno di seguito all’altro, sia interi che ridotti, per formare un canale di scolo della lunghezza di volta in volta necessaria, caratterizzata dal fatto che il corpo (1) della stessa è provvisto di alette trasversali (201) sia alle estremità che in corrispondenza di ogni coppia intermedia di nervature esterne e trasversali per la formazione di spezzoni di canaletta con attacco maschio sulla nuova estremità, essendo tali alette poste a monte ed a valle di ogni coppia di nervature trasversali e con una idonea distanza da queste, ed essendo le alette trasversali (201) di ogni detta coppia di nervature trasversali, unite tra loro per mezzo di almeno un ponticello longitudinale ed esterno (8), posto di piatto, che deve essere rimosso con una operazione di taglio prima di eseguire il detto taglio trasversale di accorciamento di un modulo, essendo le stesse alette trasversali ed intermedie (201) poste a monte ed a valle di ogni coppia di dette nervature trasversali, tra loro collegate per mezzo di nervature longitudinali (9) poste ad esempio di costa, il tutto allo scopo di conferire alla canaletta una grande rigidità e resistenza alle sollecitazioni meccaniche.
  8. 8) Canaletta secondo la rivendicazione 7), caratterizzata dai fatto che tra le dette nervature longitudinali (9), ad ugual distanza dalle estremità della canaletta, sono previsti dei piedini (10) a forma di U, dotati sulla parete di fondo di una feritoia mediana (11) ed utili per fissare preventivamente in opera i moduli di canaletta per mezzo di viti o di staffe di ancoraggio ed utili anche per assicurare, unitamente alle dette nervature longitudinali (8, 9), un ancoraggio saldo e distribuito della canaletta nel getto in cemento o calcestruzzo nel quale la stessa canaletta viene usualmente annegata fino ai bordi di arginamento (101).
  9. 9) Canaletta secondo una qualsiasi o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che la griglia pedonabile o carrabile (2) può ad esempio essere fissata con viti autofilettanti (3) nelle feritoie longitudinali (104) di parti ringrossate (4) previste esternamente sul fondo dei detti bordi di arginamento (101), collocate nella mezzeria degli spazi interessati dalle dette nervature di rinforzo (9) e collegate ad una di tali nervature ed al corpo (1) della canaletta per mezzo di almeno una loro nervatura (204) di rinforzo e di distribuzione delle sollecitazioni.
  10. 10) Canaletta secondo una qualsiasi o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che il canale di scolo formato con la composizione di più moduli di canaletta (C) e di relativi spezzoni, può essere chiuso alle estremità con un elemento di testata a saracinesca (S) avente frontalmente una forma che riproduce la sezione trasversale del corpo (1) di canaletta e che col bordo arcuato del proprio corpo (12) può essere accoppiato a ghigliottina nella scanalatura più interna (7) dell’attacco femmina di una canaletta e che presenta sul fronte esterno un bordino (112) aggettantesi orizzontalmente e di forma arcuata, che impegna la detta testata arcuata (6) e che è dotato esternamente di una nervatura continua (212) con la quale impegna la scanalatura più esterna (7) dell’attacco femmina della canaletta, essendo previsto che quando il detto elemento di testata (S) è montato sull’attacco femmina di un modulo di canaletta, un’aletta superiore (312) di tale elemento (12) si disponga all’ interno ed alla stessa altezza dei bordi di arginamento (101) della stessa canaletta, per chiudere in estremità lo spazio impegnato dalla griglia di scolo (2).
  11. 11) Canaletta secondo una qualsiasi o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che sul fronte opposto a quello impegnato dal detto bordino (112), il detto elemento di testata (S) presenta un bordino (412) anch’esso aggettantesi orizzontalmente e di forma arcuata, che può innestarsi sull’estremità della canaletta (C) che è provvista esternamente dell’attacco maschio (5), sposando il contorno interno della stessa canaletta (C), essendo anche in questo caso previsto che l’aletta superiore (312) dell’elemento di chiusura (S) si disponga tra le ali dei bordi di arginamento (101) per chiudere in estremità lo spazio impegnato dalla griglia di completamento superiore del canale di scolo, essendo previsto che l’accoppiamento del detto bordino (412) possa essere perfezionato con del sigillante siliconico o con l’applicazione di due piccole viti auto fi Iettanti sulle estremità alte di tale bordino, per fissarle alle sottostanti porzioni alte della canaletta, difficilmente interessate dal liquido di scolo.
  12. 12) Canaletta secondo una qualsiasi o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che sul fronte esterno del detto elemento di testata (S), impegnato dal detto bordino arcuato (112), è previsto in solido ed in posizione bassa un raccordo per tubazione (13) che originariamente è chiuso ma che può essere aperto con mezzi semplici, in modo che con lo stesso elemento di testata (S) è possibile chiudere l’estremità della canalizzazione od è possibile metterla in comunicazione con un percorso d’acqua, essendo previsto che quando il raccordo 13 viene aperto, lo stesso si disponga in comunicazione con la parte più bassa della canaletta ed è per consentire tale comunicazione e per evitare il ristagno d’acqua che il detto bordino (412) di accoppiamento è dotato di una breve interruzione (14) nella zona intermedia e più bassa.
  13. 13) Canaletta modulare e componibile per la formazione di canali di scolo con griglia pedonabile e/o carrabile, dotata ad una estremità di un incastro maschio e sull’altra estremità di un incastro femmina, del tipo a ghigliottina, in modo che più moduli di canaletta (C) possono essere congiunti ed allineati uno di seguito all’altro per formare il canale della lunghezza voluta, canaletta dotata sulla superficie laterale esterna del proprio corpo (1), di coppie di nervature trasversali ripetute a distanze uguali e sottomultiple della lunghezza totale del modulo e delle quali almeno la nervatura che è rivolta dalla parte deH’incastro femmina di estremità di un modulo, riproduce un incastro maschio, così che tagliando il modulo trasversalmente, nello spazio esiguo che intercorre tra le dette nervature accoppiate, lo spezzone di modulo termina sull’estremità derivante dal taglio, sempre con un incastro maschio e più moduli possono essere accoppiati uno di seguito all’altro, sia interi che ridotti, per formare un canale di scolo della lunghezza di volta in volta necessaria, caratterizzata dal fatto che per aumentare la flessibilità del collegamento del canale di scolo a dei tubi esterni di convogliamento dell’acqua, ogni modulo di canaletta (C) è dotato ad una estremità, ad esempio in corrispondenza dell’estremità con l’attacco maschio, in un tratto privo di nervature longitudinali di rinforzo, di almeno un sottostante raccordo a doppio diametro per tubazione (15), orientato verso il basso ed a sua volta dotato di eventuali raccordi laterali e diametralmente contrapposti (115), di diametro inferiore a quello del raccordo (15) e posti nella parte bassa della sezione interna della canaletta, essendo anche tali raccordi (15, 115) originariamente chiusi ma in modo da poter essere all’occorrenza aperti o sfondati con facili mezzi.
  14. 14) Canaletta modulare secondo la rivendicazione 13), caratterizzata dal fatto che internamente al detto raccordo a doppio diametro per tubazione (15) è prevista una corona concentrica, antiriflusso (215).
  15. 15) Canaletta modulare e componibile per la formazione di canali di scolo con griglia pedonabile e/o carrabile, dotata ad una estremità di un incastro maschio e sull’altra estremità di un incastro femmina, del tipo a ghigliottina, in modo che più moduli di canaletta (C) possono essere congiunti ed allineati uno di seguito all’altro per formare il canale della lunghezza voluta, canaletta dotata sulla superficie laterale esterna del proprio corpo (1), di coppie di nervature trasversali ripetute a distanze uguali e sottomultiple della lunghezza totale del modulo e delle quali almeno la nervatura che è rivolta dalla parte dell’incastro femmina di estremità di un modulo, riproduce un incastro maschio, così che tagliando il modulo trasversalmente, nello spazio esiguo che intercorre tra le dette nervature accoppiate, lo spezzone di modulo termina sull’estremità derivante dal taglio, sempre con un incastro maschio e più moduli possono essere accoppiati uno di seguito all’altro, sia interi che ridotti, per formare un canale di scolo della lunghezza di volta in volta necessaria, caratterizzata dal fatto che per aumentare la flessibilità d’impiego della stessa canaletta, è previsto un giunto (X) a croce, a forma di conchiglia aperta verso l’alto, le cui quattro vie sono tra loro angolarmente equidistanziate e sono dotate ad esempio una di un attacco maschio e le altre tre di attacchi femmina e lo stesso giunto essendo dotato inferiormente e con orientamento verso il basso, di un raccordo a doppio diametro per tubazioni (16), originariamente chiuso ma apribile o sfondabile con facili mezzi, essendo previsto che alle varie vie del giunto sia possibile collegare le estremità di canalette o di relativi spezzoni di canaletta, altri giunti a croce, o sia possibile associare degli elementi di testata a saracinesca per chiudere quelle volute di tali vie, il tutto in modo da poter formare con un tale giunto delle chiusure di testa di un canale di scolo, chiudendo tutte e tre le vie con attacchi femmina dello stesso giunto con rispettive testate a saracinesca (S), o per formare collegamenti tra canali di scolo disposti ad L, a T od a croce.
  16. 16) Canaletta secondo la rivendicazione 15), caratterizzata dal fatto che internamente al detto raccordo a doppio diametro per tubazione (16) è prevista una corona concentri-ca, antiriflusso (116).
  17. 17) Canaletta secondo la rivendicazione 15), caratterizzata dal fatto che quando il giunto (X) è accoppiato ad un modulo (C) di canaletta, il fondo dello stesso giunto risulta sostanzialmente allo stesso livello di quello della canaletta, in modo da evitare ogni ristagno d’acqua nel giunto stesso.
  18. 18) Canaletta secondo la rivendicazione 15), caratterizzata dal fatto che nella parte superiore il detto giunto (X) presenta delle spalle orizzontali (17) per il supporto della griglia e presenta su queste delle alette verticali (18) che si pongono in allineamento ed in prosecuzione ai bordi di arginamento (101) dei moduli di canaletta (C) quando un tale modulo viene unito al giunto di cui trattasi o che cooperano con l’aletta superiore (302) degli elementi di chiusura a saracinesca (S).
  19. 19) Canaletta modulare e componibile per la formazione di canali di scolo con griglia pedonabile e/o carrabile, prodotta di preferenza per iniezione di una qualsiasi adatta materia plastica entro stampo o con materiale composito, realizzata in particolare, in tutto o sostanzialmente come descritto, come illustrato e per gli scopi sopra esposti.
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