ITBO20010644A1 - Dispositivo per il rilevamento della presenza di cloro in fluidi canalizzati lungo un condotto - Google Patents

Description

D E S C R I Z I O N E

del brevetto per invenzione industriale

La presente invenzione è relativa ad un dispositivo per il rilevamento della presenza di cloro in un fluido canalizzato lungo un condotto.

La presente invenzione ha come ulteriore oggetto una macchina per dialisi che comprende almeno un dispositivo per il rilevamento della presenza di cloro in almeno una porzione del circuito di dialisi.

Pertanto, anche se nel prosieguo ci si riferirà sovente all'utilizzo di un siffatto dispositivo in una macchina di dialisi, resta inteso che esso può èssere utilizzato in qualsiasi impianto di depurazione utilizzante in particolare dell'ipoclorito, per esempio in un impianto di depurazione dell'acqua utilizzata in una piscina.

E' noto che nelle macchine di dialisi alcuni organi sono del tipo usa-e-getta, mentre altri sono utilizzati per più trattamenti e quindi, dopo ogni trattamento di dialisi devono essere sottoposti ad una operazione di disinfezione .

Normalmente la disinfezione è realizzata tramite un fluido a base di ipoclorito che viene messo in circolo nella macchina di dialisi stessa.

Tuttavia, dopo l'operazione di disinfezione degli organi della macchina di dialisi che non sono del tipo usa-e-getta, deve essere effettuato un ulteriore lavaggio per eliminare eventuali residui del liquido di disinfezione. E' da sottolineare il fatto che l'accidentale iniezione in un paziente di una soluzione presentante una concentrazione di cloro al di sopra di 5 microlitri/litro può risultare estremamente dannosa per il paziente stesso.

Attualmente la presenza di cloro non viene in nessun modo rilevata, per cui ci si fida dell'operatore, il quale sa, per esperienza, che un certo tempo di lavaggio successivo all'operazione di disinfezione ha per effetto la completa asportazione dei residui di ipoclorito i quali, durante la disinfezione, si sono depositati sulle pareti del circuito di dialisi.

Evidentemente, nelle macchine di dialisi di concezione più evoluta è necessario assicurare una precisione maggiore nella misurazione della quantità di ipoclorito presente nei fluidi.

Pertanto, scopo principale della presente invenzione è quello di realizzare un dispositivo per il rilevamento della presenza di cloro in un fluido canalizzato lungo un condotto, dispositivo caratterizzato dal fatto di comprendere:

mezzi di emissione di un fascio di raggi luminosi;

- mezzi di ricezione, almeno parziale, di detto fascio di raggi luminosi emesso da detti mezzi di emissione;

detto condotto essendo almeno in parte trasparente a detto fascio di raggi luminosi;

e dal fatto di comprendere inoltre mezzi elettronici per la misurazione della trasmittanza in detto fluido canalizzato lungo detto condotto, in modo da risalire dal valore di tale trasmittanza al contenuto in cloro di detto fluido.

Ulteriore scopo della presente invenzione è una macchina di dialisi caratterizzata dal fatto di comprendere almeno un dispositivo per il rilevamento della presenza di cloro in un fluido canalizzato lungo un condotto oggetto principale della presente invenzione .

La presente invenzione verrà ora descritta con riferimento ai disegni annessi, che ne illustrano un esempio di attuazione non limitativo, in cui:

la figura 1 illustra un complessivo di un dispositivo per il rilevamento della presenza di cloro in un fluido canalizzato lungo un condotto secondo l'invenzione; e

la figura 2 mostra una sezione parziale del complessivo di figura 1 con delle parti asportate per migliorare la leggibilità del disegno.

Nelle figure allegate con 10 si è designato un dispositivo in accordo con la presente invenzione.

Come è stato detto in precedenza, tale dispositivo 10 trova vantaggiosa applicazione, per esempio, in una macchina di dialisi non illustrata nella sua interezza.

Il dispositivo 10 comprende un involucro 11 (figura 1) il quale contiene e/o supporta gli elementi funzionali .

L'involucro 11 presenta una rientranza 12 in cui è alloggiata una ampolla di controllo 13 realizzata in un materiale trasparente, preferibilmente vetro (figura 2).

A ciascuna estremità dell'ampolla di controllo 13 è collegato, con mezzi tradizionali (non illustrati), un rispettivo tubo 14, 15.

L'insieme dell'ampolla di controllo 13 e dei tubi 14, 15 costituisce un condotto 16.

Come mostrato in maggior dettaglio in figura 2, l'involucro 11 è atto a sostenere una flangia di supporto 17 per un fotodiodo emettitore 18. Più in particolare, la flangia 17 è appoggiata sull'involucro 11 ed è ad esso fissato tramite viti (non illustrate).

La flangia 17 presenta una cavità filettata 17a in cui viene avvitata una boccola 19 di supporto di una lente 20. Anche la superficie esterna della boccola 19 presenta una filettatura atta a realizzare il desiderato accoppiamento con la cavità 17a della flangia 17.

Inoltre, all'estremità inferiore della boccola 19 è fissata una ghiera 21 rappresentata soltanto in figura 1.

Sull'involucro 11 è prevista, inoltre, una feritoia 22 attraverso cui le dita di un operatore possono fare ruotare la ghiera 21 intorno ad un asse di simmetria A per regolare la posizione assiale della lente 20, la quale, come abbiamo detto, è solidale alla boccola 19. Più in particolare, ruotando la ghiera 21 l'operatore fa sì che il fascio di raggi luminosi emesso dal fotodiodo 18 colpisca sempre la superficie esterna dell'ampolla 16 per dei fini che saranno chiariti meglio in seguito.

Come mostrato in figura 2, dalla parte opposta del fotodiodo emettitore 18 rispetto all'ampolla di controllo 13 è posizionato un fotodiodo ricevitore 23.

La quantità di luce ricevuta dal fotodiodo ricevitore 23 misura la trasmittanza del fascio luminoso nel fluido in transito nel condotto 16.

In altre parole, la quantità di luce ricevuta dal fotodiodo ricevitore 23 misura l'assorbanza dell'ipoclorito disciolto nel fluido.

I valori della trasmittanza (della assorbanza) letti dal fotodiodo ricevitore 23 sono inviati ad una centralina elettronica 24 che li elabora per determinare il contenuto in cloro della soluzione.

Per esempio, se il dispositivo 10 è inserito in una macchina di dialisi (non illustrata) e se tale dispositivo 10 rileva il superamento di una certo valore di soglia della concentrazione di cloro (per esempio, 2 microlitri/litro) , la centralina 24 blocca la macchina di dialisi e dà l'allarme, in modo che l'operatore possa intervenire tempestivamente.

Uno specchio 25, posto vantaggiosamente a 45°, è situato tra il fotodiodo emettitore 18 e l'ampolla di controllo 13 in modo da deviare una piccola percentuale (circa il 2%) della luce incidente verso un fotoricevitore ausiliario 26 collegato elettricamente con la centralina elettronica 24. Il restante 98% dell'energia luminosa incidente sullo specchio 25 passa attraverso quest'ultimo è raggiunge, come desiderato, il fotodiodo ricevitore 23, dopo aver attraversato il fluido clorato che sta fluendo nell'ampolla di controllo 13 .

Questo 2% di energia luminosa deviata verso il fotoricevitore ausiliario 26 ed elaborato dalla centralina elettronica 24 serve a rilevare la potenza effettivamente emessa dal fotodiodo emettitore 18 ed a controllare retroattivamente la potenza preimpostata. In buona sostanza, dopo aver impostato un valore della potenza luminosa che deve essere emessa dal fotodiodo emettitore 18, il fotoricevitore ausiliario 26 controlla se la potenza effettivamente in uscita dal fotodiodo emettitore 18 è pari a quella impostata, in caso contrario la corregge di conseguenza di concerto con la centralina elettronica 24.

Come è stato detto in precedenza, la lente 20 presenta un sistema di regolazione rappresentato dalla boccola 19, che si avvita nella flangia di supporto 17, e dalla ghiera 21 ad essa solidale. Tale sistema di regolazione serve a far collimare i raggi luminosi sulla superficie esterna dell'ampolla di controllo 13 per qualsiasi dimensione trasversale di tale ampolla di controllo 13. In altre parole, se per qualche ragione si adotta una ampolla di controllo 13 con un diametro inferiore al valore dell'altezza della rientranza 12, l'operatore deve far sì che il fascio di luce collimi sempre sulla superficie di tale ampolla di controllo 13 per realizzare delle letture attendibili della concentrazione in cloro. Per fare questo deve traslare la lente 20 lungo una direzione individuata dall'asse A tramite la ghiera 21.

Oltre ad un fascio di luce bianca per effettuare una misura della quantità di cloro è possibile adottare una luce monocromatica coerente presentante una certa lunghezza d'onda più adatta allo scopo.

Il vantaggio principale del presente dispositivo 10 è costituito dal fatto che tale dispositivo è del tipo "non invasivo", il quale, cioè, non entra in contatto con il fluido da controllare. Di conseguenza non è necessaria una sua successiva disinfezione dopo l'uso.

Claims (7)

1. R I V E N D I C A Z I O N I 1. Dispositivo (10) per il rilevamento della presenza di cloro in un fluido canalizzato lungo un condotto (16) , dispositivo (10) caratterizzato dal fatto di comprendere: - mezzi di emissione (18) di un fascio di raggi luminosi ; - mezzi di ricezione (23) , almeno parziale, di detto fascio di raggi luminosi emesso da detti mezzi di emissione (18); detto condotto (16) essendo almeno in parte trasparente a detto fascio di raggi luminosi; e dal fatto di comprendere inoltre mezzi elettronici (24) per la misurazione della trasmittanza in detto fluido canalizzato lungo detto condotto (16), in modo da risalire dal valore di tale trasmittanza al contenuto in cloro di detto fluido.
2. 2. Dispositivo (10) come rivendicato alla rivendicazione 1, in cui esso comprende, inoltre, una lente (20) atta a focalizzare detto fascio di raggi luminosi .
3. 3. Dispositivo (10) come rivendicato alla rivendicazione 2, in cui a detta lente (20) sono associati dei mezzi di regolazione della sua distanza dalla parete di detto condotto (16) in relazione al diametro di tale condotto (16) stesso.
4. 4. Dispositivo (10) come rivendicato in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui una porzione di detto fascio di raggi luminosi è deviato verso mezzi ausiliari (26) atti a controllare se la potenza effettivamente in uscita da detti mezzi emettitori (18) è pari a quella impostata, in caso contrario la potenza in uscita da detti mezzi emettitori (18) è corretta di conseguenza tramite detti mezzi elettronici (24).
5. 5. Dispositivo (10) come rivendicato alla rivendicazione 4, in cui la deviazione di detto fascio di raggi luminosi verso detti mezzi ausiliari (26) è realizzato tramite uno specchio (25) posto vantaggiosamente a 45° rispetto alla direzione di detto fascio di raggi luminosi.
6. 6. Macchina di dialisi caratterizzata dal fatto di comprendere almeno un dispositivo (10) come rivendicato alle rivendicazioni 1-5.
7. 7. Macchina di dialisi come rivendicato alla rivendicazione 6, in cui, se detto dispositivo (10) rileva il superamento di una certo valore di soglia della concentrazione di cloro (per esempio, 5 microlitri/litro) , una centralina elettronica (24) blocca la macchina di dialisi e dà l'allarme.