ITBA20130018A1 - Innovazione nella gestione dei rifiuti solidi urbani con l'uso distribuito della compostiera domiciliare - condominiale - Google Patents

Innovazione nella gestione dei rifiuti solidi urbani con l'uso distribuito della compostiera domiciliare - condominiale

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ITBA20130018A1
ITBA20130018A1 IT000018A ITBA20130018A ITBA20130018A1 IT BA20130018 A1 ITBA20130018 A1 IT BA20130018A1 IT 000018 A IT000018 A IT 000018A IT BA20130018 A ITBA20130018 A IT BA20130018A IT BA20130018 A1 ITBA20130018 A1 IT BA20130018A1
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Description

"INNOVAZIONE NELLA GESTIONE DEI RIFIUTI SOLIDI URBANI CON L’USO DISTRIBUITO DELLA COMPOSTIERA DOMICILIARE - CONDOMINIALE"
2.2 DESCRIZIONE
2.2.1 Introduzione
Nei paesi industrializzati la corretta pianificazione e gestione dello smaltimento delle immondizie sta sempre più assumendo carattere di necessità urgente. La produzione crescente di rifiuti e la ancora consolidata abitudine all'usa e getta in modo indiscriminato sta provocando notevoli danni ambientali ed economici che impongono drammaticamente l’adozione di azioni concrete che vanno dalla sensibilizzazione dei cittadini all’ individuazione di sistemi di smaltimento alternativi alle discariche, alla ricerca di nuove e migliorative tecniche e tecnologie di processo e impianti che minimizzano gli impatti ambientali. Risulta quindi indispensabile: produrre meno rifiuti (prevenzione); riutilizzare, riciclare e recuperare gli stessi differenziando la raccolta; razionalizzare e controllare lo smaltimento dei rifiuti tossici e/o inquinanti. In quest’ottica diventa oggi una scelta obbligata, oltre che separare a monte prodotti merceologicamente eterogenei, dotarsi, in prossimità dei centri di produzione dei rifiuti, delle successive filiere di trattamento.
Il compostaggio è la tecnologia di trattamento del rifiuto organico umido che, per l'azione di microorganismi aerobi, trasforma il rifiuto organico in compost, ossia in un fertilizzante organico naturale.
2.2.2 Condizioni e dinamiche biologiche del processo di compostaggio
Il compostaggio è quindi la decomposizione, in condizioni controllate, dei rifiuti biodegradabili condotta da microrganismi aerobi, ossia un processo di stabilizzazione biologica promosso da batteri aerobi che operando reazioni biossidative esotermiche determinano uno stato termofilo igienizzante.
I batteri coinvolti sono di due tipi: quelli mesofili che innescano le reazioni e operano per temperature intorno ai 30 °C; quelli termofili che intervengono successivamente quando la temperatura sale fino a valori di 75 °C. Oltre questa temperatura il processo si arresta.
Le condizioni che influenzano il processo di compostaggio sono: presenza di nutrienti in proporzioni ottimali; porosità del substrato; aerazione; umidità; temperatura; ph.
La presenza nel compostabile di nutrienti equilibrati influenza l'azione dei microorganismi preposti alla degradazione. Per uno sviluppo ottimale della flora microbica il rapporto C/N deve essere compreso tra 25 e 35. Per valori superiori a 35, l'azoto può essere considerato come agente limitante con conseguente rallentamento dell'attività metabolica e quindi allungamento dei tempi di compostaggio.
La porosità del substrato condiziona il processo attraverso l'influenza esercitata sull'aerazione. Particelle più grandi assicurano maggiore aerazione ma anche più difficoltà di degradazione. Durante il processo la porosità risulta più elevata aU'inizio, mentre poi diminuisce in seguito alla decomposizione e all’assestamento del cumulo.
La presenza di ossigeno è un fattore indispensabile per lo sviluppo e l'attività dei microrganismi aerobi. La carenza di ossigeno provoca l'instaurarsi di condizioni anossiche con produzione di odori acri. Durante la fase biossidativa la percentuale di ossigeno deve essere compresa tra il 5 % e il 15 % garantendo in tal modo: il fabbisogno stechiometrico di ossigeno, temperature non eccessive, riduzione dell'umidità. Durante la fase di maturazione la richiesta di ossigeno si riduce a percentuali comprese tra 1 % e 5 %.
L'umidità gioca un ruolo fondamentale nell'attività metabolica dei microorganismi: tenori del 50 - 55 % in peso sono da considerarsi ottimali; valori superiori al 65 % ostacolano la diffusione dell'ossigeno all'interno della massa in decomposizione e possono favorire l'insorgenza di condizioni anossiche. Di contro condizioni intorno al 40 % creano situazioni di rallentamento del processo biologico che tende ad arrestarsi intorno al 15 % di umidità.
La temperatura caratterizza i diversi stadi del processo. Per T = 50 °C si determinano le migliori condizioni per conseguire la massima efficienza di trasformazione. A valori superiori a 65 °C si ottengono buone condizioni di igienizzazione ma rallentamento del processo. In ogni caso per almeno tre giorni il materiale organico deve essere mantenuto ad una temperatura di almeno 55 °C per adeguata fermentazione.
Il PH delle reazioni varia con la temperatura nel corso del processo; si passa da valori di 5-7 propri della frazione organica di partenza a valori di 4 - 5 a causa della produzione di acidi organici per poi risalire dopo circa 3 giorni verso valori di 8 - 8,5. Durante tutta la fase del processo fino alla fase terminale di maturazione si manifesta un leggero decremento finale fino a pH 7 - 8. Un pH più basso di tali valori è indice di carenza di ossigeno ed in tal caso andrà migliorata l'aerazione.
2.23 Stato anteriore della tecnica
Atualmente il compostaggio viene praticato: in sistemi di compostaggio domestico; centri di compostaggio centralizzati (quasi tuto il compost prodoto deriva da tali impianti); in impianti di compostaggio periferici o di comunità.
Il compostaggio domestico è una procedura utilizzata per gestire in proprio la frazione organica dei RSU e viene praticato, nella quasi totalità dei casi, da chi dispone di un lembo di giardino. In un'area dedicata vengono portati e accumulati (a terra o in una buca) gli scarti alimentari della cucina e quelli dell'orto/giardino oppure viene utilizzata la compostiera o composter, ossia un contenitore ato a favorire l'ossigenazione e a conservare il calore durante l'invemo. Esistono compostiere prodote industrialmente, ma anche auto costruite con materiale di recupero. In queste viene quasi sempre effetuato un periodico rivoltamento del materiale per mantenere un sufficiente livello di porosità e quindi otenere risultati accetabili.
Il materiale otenuto in 3/4 mesi di compostaggio (più tempo in inverno, meno in estate) è usato come fertilizzante per il giardino.
Esistono in commercio anche compostiere domestiche utilizzabili da chi non possiede un giardino o un piccolo orto. Trattasi di piccole macchine dotate di un sistema di mescolamento solitamente elettrico, di una pompetta per l'aerazione dei rifiuti, di un filtro contro gli odori, di una resistenza eletrica che assicura una temperatura costante di circa 40°C all'interno di un recipiente termo-isolato. I rifiuti organici prodoti in cucina vengono buttati dentro la macchina che provvede a rimestarli e ad aerarli, causando un compostaggio molto più rapido di quanto non possano fare le compostiere da giardino. Deto composter in teoria funziona se sono controllate bene le proporzioni delle sostanze di partenza. Ma ciò non è per niente facile e richiede molta preparazione in materia di compostaggio e dedizione che in alcuni casi possono anche non bastare (presenza negli scarti alimentari e/o nei materiali di supporto di fungicidi o stabilizzanti); in definitiva nella maggior parte dei casi si producono odori nauseabondi che ne sconsigliano l'utilizzo.
Il compostaggio industriale è l'atività di trasformazione in terriccio della frazione umida dei rifiuti solidi urbani e degli scarti di produzione agricola e industriale biodegradabili, eseguita in centri dedicati. Il tratamento è sempre lo stesso: per mezzo di un processo biologico aerobico (la prima fase di degradazione in molti casi è anaerobica) le componenti organiche maggiormente biodegradabili subiscono una mineralizzazione, ossia la stabilizzazione e l'igienizzazione del rifiuto.
I materiali compostabili sono: residui vegetali (paglie, potature, sfalci...); residui di lavorazione agricole (sanse, stocchi, colleti...); sotoprodoti della lavorazione del legno; scarti alimentari sia domestici che originati da produzioni agro-industriali; scarti organici originati da rifiuti solidi urbani indifferenziati (RSU); deiezioni animali (letami e liquami); fanghi di depurazione.
In base alle matrici impiegate nel compostaggio, si possono distinguere tre tipologie di processo: compostaggio verde (scarti lignocellulosici); compostaggio di qualità (varie matrici organiche selezionate); compostaggio da rifiuti tal quali (RU non selezionati all’origine).
Il problema principale dei centri di compostaggio centralizzati che utilizzano RSU è che, unitamente alla frazione organica vera e propria, si trovano percentuali più o meno alte (a seconda del grado di differenziazione della raccolta) di contaminanti (metalli, plastiche, ecc.) che si ritrovano poi nel compostato. Per cui non si riesce a produrre, tranne forse nel caso di una ben organizzata raccolta “porta a porta" che utilizza contenitori appositi e/o sacchetti biodegradabili, un compost accettabile. Altri problemi possono essere i costi elevati di costruzione e di esercizio degli impianti e gli impatti ambientali (trasporto e emissioni di sostanze maleodoranti).
Tra il grande impianto industriale e quello domestico si colloca l’attività di compostaggio di comunità. Si tratta di piccoli impianti che accelerano il naturale processo di compostaggio. Questi impianti vengono utilizzati per servire da poche decine ad alcune centinaia di utenze domestiche (famiglie) o la necessità di una mensa, di un albergo, ecc. Il compostaggio di prossimità è praticato con l’ausilio di piccoli impianti elettromeccanici nei quali il processo aerobico viene mantenuto e accelerato dal continuo apporto d’aria e la massa viene rivoltata continuamente (i tempi di compostaggio dichiarati dai produttori sono dell’ordine di 40 giorni). La triturazione a monte del processo è quasi sempre attuata perché aumenta a parità di condizioni la superficie aerata e quindi la velocità di processo e migliora la miscelazione con lo strutturante.
Dalla situazione su esposta si evince che il recupero attualmente praticato della frazione organica dei RSU per l'ottenimento di compost, comporta una serie di problemi ambientali ed economici. Tranne il compostaggio domestico praticato in giardino, che a fronte di un certo onere dell'utente, consente di smaltire la frazione organica e produrre nella maggior parte dei casi compost di qualità, sia quello centralizzato che quello di comunità presentano una tecnologia non ancora matura. Il compostaggio centralizzato per dare dei risultati accettabili dal punto di vista del prodotto ottenuto, presuppone a monte una raccolta differenziata molto spinta e impianti molto costosi ed efficienti; inoltre per quel che concerne i problemi economici e sociali, deve essere costruito in un luogo idoneo sia per quanto riguarda la distanza dai centri di produzione del compostabile che deve essere non eccessiva, sia per quanto riguarda la distanza da zone più antropizzate.
Il compostaggio di comunità, invece, necessita di alti costi di investimento e comporta comunque notevoli oneri per gli utilizzatori. Inoltre non è ecologicamente compatibile in rapporto al compostaggio centralizzato e a quello domestico: il costo, in termini di impatto ambientale (tenendo conto delle materie prime necessarie, energia, inquinamento), di un chilogrammo di compost ottenuto con detti impianti, confrontato con i costi ambientali dello stesso quantitativo ottenuto con metodi alternativi, risulta decisamente superiore.
Pur assistendo negli ultimi anni ad un aumento progressivo delle quantità trattate, di tutta la frazione organica oggi prodotta (30 % del totale di RSU), solo un quarto, pari a circa Γ8 % della quantità totale di RSU, viene trasformata in centri di compostaggio e, dei prodotti ottenuti, solo una piccola parte viene utilizzata come ammendante in agricoltura; una buona parte viene utilizzata come materiale per ricoprire le discariche.
Per quanto riguarda l’esistenza di un composter verticale integrato nell’edificio e collegato alle cucine degli utenti, inserito in un condotto esterno coibentato, nessuna realizzazione è stata fatta finora, né sono stati rilasciati brevetti o presentate richieste di brevetto in tal senso.
Si segnalano, tuttavia, anche altri brevetti che propongono tubi verticali per la veicolazione dei rifiuti compostabili in serbatoi posti alla base dell’edifico dove dovrebbero avvenire i processi di fermentazione e maturazione dei rifiuti (KR20120026230A), o tubi verticali per la sola veicolazione dei rifiuti compostabili in cassonetti posti alla base dell’edifico (JPH06107303A, KR2 00 8002993 7) dove la sostanza organica è accumulata per essere successivamente prelevata e trasportata ai centri di compostaggio. Nessuno di detti brevetti però si riferisce ad un tubo -compostiera verticale inserita in un involucro comune a tutte le utenze del condominio come quella della presente richiesta di brevetto. Infatti, nella presente invenzione è espressamente individuato un tubo verticale che è ima compostiera, ossia un dispositivo in cui sicuramente iniziano le reazioni di biossidazione fino alla stabilizzazione del rifiuto organico (cosa che non avviene nei brevetti di riferimento prima detti e considerati di rilievo, dove il tubo è solo uno dei mezzi per veicolare i rifiuti nel cassonetto sottostante o nella compostiera di comunità, come quella richiamata in KR20 12002623 0A) .
2.2.4 Finalità che si vogliono raggiungere
Le finalità che l'invenzione si propone di raggiungere, alcune in tempi brevi, altre in tempi medi e altre in tempi più o meno lunghi, sono le seguenti:
1. Sostituire il compostaggio centralizzato e il compostaggio di comunità con il compostaggio condominiale - domiciliare;
2. Estendere il compostaggio domestico a tutte le famiglie;
3. Produrre grandi quantità di eccellente compost;
4. Praticare il compostaggio domiciliare senza aggravio di lavoro per le famiglie ma anzi riducendo le operazioni pratiche che l'utente deve eseguire, sia rispetto a chi già attua il compostaggio domestico da giardino, sia rispetto a chi attua la differenziazione dei RSU e sia anche rispetto a chi porta nei cassonetti il sacchetto di immondizia indifferenziata; 5. Praticare il compostaggio domestico senza oneri economici aggiuntivi, ma anzi usufruendo di sconti sulla tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani;
6. Ridurre le quantità di rifiuti totali prodotti, nel caso il compostaggio domestico non venisse abbinato al sistema di differenziazione totale (edifici esistenti);
7. Migliorare profondamente il sistema di smaltimento dei rifiuti solidi urbani attraverso le seguenti azioni:
a. Separazione totale a monte delle frazioni di prodotti da smaltire (carta, plastica, vetro, metalli, ecc.);
b. Recupero e riciclo totale delle varie frazioni;
c. Aumento, per le varie tipologie di rifiuti, del tempo che intercorre tra un ritiro e l'altro;
8. Ridurre i costi che i Comuni sostengono per lo smaltimento dei RSU attraverso:
a. L’eliminazione dei costi di trasporto dell'umido;
b. L’annullamento dei costi di smaltimento deH'umido;
c. La riduzione peso- volume dei rifiuti
d. La semplificazione dell’organizzazione della raccolta.
2.2.5 Descrizione dettagliata dell'invenzione - Analisi del risultato raggiunto L'idea di forza alla base dell'invenzione è l'attuazione di un compostaggio domestico esteso a tutte le famiglie realizzato in un composter specifico per l'abitazione/famiglia o per il condominio o per il ristorante o per la mensa, integrato nell'abitazione - edificio, ossia un composter il cui funzionamento stesso dipende dalla sua installazione sull'edificio in quanto è un tubo verticale ove si realizza la completa igienizzazione del rifiuto e iniziano (ed in alcune varianti terminano anche) le reazioni di degradazione e maturazione del materiale compostabile. Il composter innovativo è un sistema molto semplice ed economico che applica una tecnologia rispettosa dell’uomo e deirambiente coniugandola con una coerente economicità di gestione. Gli elementi costruttivi essenziali sono: un tubo coibentato installato verticalmente sulla parete esterna dell'edificio, dal piano terra al terrazzo o tetto, e in corrispondenza dei vani cucina dei vari appartamenti (1) - (2); un altro tubo bucherellato delimitato esternamente da una rete molto fitta inserito all'interno del primo tubo (4).
Il materiale compostabile sarà scaricato, direttamente dalle cucine dei vari appartamenti (6) all’ interno del tubo centrale forato, e arriverà, rallentato e rivoltato, fino al piano terra. Durante la caduta inizieranno le reazioni di degradazione che si completeranno nel serbatoio (o tratto di tubo) posto al piamo terra o nei piani interrati.
L'aerazione è assicurata naturalmente dall aria che sale dal basso per effetto camino e viene espulsa dalla sommità del tubo, sul lastrico solare o tetto, previa eventuale biofiltrazione.
Sono realizzabili composter ad uso della singola utenza (famiglia anche costituita da una sola persona) o da decine di famiglie. Il principio di funzionamento è lo stesso; variano le dimensioni delle parti che costituiscono rapparecchiatura e la dotazione di accessori che aumenta con il numero di utenze.
Prima di descrivere più dettagliatamente le parti costituenti la compostiera oggetto di brevetto, per meglio capire il suo funzionamento e le fasi del processo che in essa si svolgono, bisogna richiamare alcuni concetti circa le dinamiche biologiche del processo di compostaggio. Queste, come si è detto, sono determinate e/o influenzate dai valori di alcuni parametri, il cui intervallo ottimale (condizioni per un compostaggio rapido) è il seguente: rapporto C/N 25 - 30; umidità 55 - 63 %; ossigeno > del 10 % nella fase attiva di degradazione; PH 6,5 - 8,5; temperatura 36 - 60 °C; densità apparente 550 - 650 Kg/mc. Invece l'intervallo di compatibilità (condizioni per un compostaggio ottenuto in tempi più lunghi) è il seguente: rapporto C/N 20 - 40; umidità 45 -65%; ossigeno 5 % nella fase attiva di degradazione; PH 5,5 - 9,0; temperatura 26 - 70 °C; densità apparente < 800 Kg/mc. Tuttavia, al di fuori di detti intervalli, non è detto che il processo sicuramente non avviene, bensì che si svolgerà più lentamente e/o con emissioni maleodoranti; perché il compostaggio è un processo che si attua nell'ambito di un ampio spettro di condizioni, anche sensibilmente diverse da quelle ottimali.
La compostiera oggetto di brevetto è estremamente flessibile per cui può essere progettata per diverse utenze e, a parità di numero di abitanti serviti, con diverse varianti e utilizzando diversi materiali; inoltre contiene un certo numero di sistemi di monitoraggio e regolazione o non contenerne affatto.
In essa l’intero processo di compostaggio è progettato, ossia si scelgono a priori i tempi e i modi di svolgimento delle varie fasi: tempi minimi; tempi più o meno lunghi; tempo massimo compatibilmente con le quantità trattate e le geometrie della stessa compostiera. A seconda del caso previsto, si ha un controllo più o meno spinto delle varie fasi. Precisamente, il sistema di governo del processo sarà in continuo quando costantemente sono rilevate le misure dei parametri che influenzano la velocità di degradazione (temperatura, umidità, consumo d'ossigeno ecc.) e, in funzione del tempo di processo scelto, modificati con sistemi di regolazione (variazione della portata d’aria, apertura di spruzzatori o umidificazione o getti di vapore; preriscaldo con resistenze elettriche deH’aria, ecc.) più o meno automaticamente. E' evidente che tale compostiera ha sì tempi di compostaggio ridotti, ma anche un costo maggiore per la presenza dei sistemi di monitoraggio e regolazione. Una compostiera così fatta è ideale per un condominio costituito da numerose utenze, tra cui ripartire il maggior costo. Nella maggior parte dei casi invece si possono utilizzare compostiere molto semplici ed economiche, prive di sistemi di regolazione, in cui i processi avverranno comunque correttamente, solo in tempi più lunghi.
Poiché il fine principale della compostiera è quello di recuperare Tumido domestico nel luogo dove si produce, il requisito fondamentale per garantire un decorso rapido ed efficiente del processo è quello di mantenere la presenza di ossigeno nelle matrici in trasformazione ai livelli compatibili con il metabolismo microbico aerobico. Ne consegue che si possono realizzare compostiere economiche garantendo a priori un surplus di aria circolante nell'intercapedine, vale a dire, in funzione del tiraggio naturale del camino (proporzionale alla differenza di quota tra la sommità del tubo e la base), aprire più o meno la superficie alettata posta alla base.
Il tubo centrale sarà costruito con un numero di fori diverso lungo lo sviluppo verticale: maggiore nella parte alta dove avviene la fase attiva del processo; minore nella parte bassa; ancora minore nella zona dove avvengono le reazioni di maturazione. Inoltre i sistemi costosi di umidificazione e/o vaporizzazione possono essere sostituiti da economici umidificatori dell’aria. Per esempio in fig. 5 è riportato un semplice sistema (13), in cui bisogna solo aggiungere un poco d'acqua ogni tanto, quando finisce, nella vaschetta; esso è realizzato con un piccolo contenitore con spugnetta bucherellata attraverso cui passa l'aria che quindi nel passaggio si satura di acqua assicurando in tal modo la quantità di umidità compatibile allo svolgimento del processo.
Se ne deduce che, con semplici ed economici piccoli interventi o aggiunta di dispositivi si garantisce un’alta efficienza di processo e si minimizzano (eliminano) i disturbi ambientali.
In definitiva, la flessibilità della compostiera è insita nella tipologia costruttiva verticale della stessa, che permette di ottenere naturalmente, per effetto camino, con semplici regolazioni, l'aerazione e Tumidificazione entro spettri ottimali, oppure si può impostare con aerazione in eccesso, magari integrata da semplici dispositivi umidificanti, ed evitare le regolazioni. Inoltre, la tipologia costruttiva verticale permette il rivoltamento e la miscelazione automatici senza alcun intervento dell'uomo, sfruttando la forza di gravità e, non ultimo in termini di importanza, la connessione diretta con le cucine delle abitazioni. Quest'ultimo aspetto rappresenta la condizione indispensabile per selezionare circa il 100 % della sostanza organica domestica man mano che si produce e prima di mischiarla ad altre tipologie di rifiuto. Infatti tutta la sostanza organica che si deve buttare è scaricata senza alcun onere, anziché nella pattumiera, direttamente nella compostiera.
Di seguito si descrivono più dettagliatamente le parti costituenti la compostiera che si vuole brevettare, il suo funzionamento e le fasi del processo che in essa si svolgono, riferite ad alcuni esempi supportati da numerosi disegni allegati. Si ribadisce ancora una volta che detti esempi sono solo indicativi poiché, nella molteplicità degli approcci possibili, le scelte progettuali possono variare in funzione di varie condizioni al contorno: numero di utenze; tempi di processo; localizzazione; tipologie di materiali trattati; scelta dei materiali costruttivi; costi; ecc.
La compostiera è sì fisicamente collegata tramite un condotto con le varie cucine degli utenti, ma sono esclusi passaggi di odori o eventuali animaletti vari dalla compostiera agli appartamenti, sia perché la compostiera è in leggera depressione rispetto agli appartamenti per il tiraggio del camino, sia perché il condotto di adduzione dell'organico alla compostiera è dotato di doppia chiusura ermetica con apertura alternata (vedi fig. 16).
Poiché il materiale organico che sarà introdotto nella compostiera sarà esclusivamente costituito dagli scarti organici derivanti dalla preparazione dei cibi e dai resti dei pasti, esso è privo di qualsiasi inquinante o contaminante o sostanza indesiderata; pertanto il compost che si produrrà sarà di ottima qualità e, considerate le quantità producibili, lo stesso potrà sostituire completamente i concimi chimici oggi abbondantemente utilizzati, con notevoli benefici ambientali. Inoltre, in alcuni casi, si potrà decidere di escludere resti di cibo quali carne e pesce che potrebbero causare alcuni inconvenienti (tempi di compostaggio più lunghi, odori, richiamo di animali).
Infine, la ridotta capacità strutturante dei resti organici costituiti principalmente da resti di frutta e verdura e l'alta fermentescibilità degli stessi, oltre che richiedere un veloce avvio a trattamento prima che si innescano i fenomeni putrefattivi, suggeriscono un eventuale pretrattamento: frantumazione/sfibratura; miscelazione e omogeneizzazione con l'aggiunta di particolari strutturanti che darebbero anche una composizione chimico fisica ottimale al compost. Pertanto nella cucina della casalinga o del ristorante si può prevedere un piccolo elettrodomestico: un contenitore con un agitatore manuale o elettrico e un frullatore domestico incorporato. Il materiale organico appena prodotto sarà messo nel frullatore e da qui cadrà nel sottostante contenitore. Il tri tiratore serve solo per ottenere una pezzatura ottimale per l'innesco e l'accelerazione dei processi biologici a carico della massa. Anche qui vale il discorso precedente, ossia che se si decide di compostare in tempi più lunghi non è necessario. A fine pasto o a fine giornata o anche dopo qualche giorno, tutto il materiale triturato accumulato nel contenitore può essere miscelato con uno strutturante (segatura, resti della potatura del giardino, pallet, pezzi di carta, ecc.), in modo da conseguire una consistenza fisica semifluida, e scaricato nel tubo, che direttamente lo porta per caduta nella compostiera. Questa, (fig. 1 - 2 - 3), come si è detto, è costituita: da un tubo esterno coibentato (1- 2) che ha la funzione principale di assicurare il flusso d'aria dal basso in alto per effetto camino; da un tubo interno aerato di diametro più piccolo (4) entro cui si muove il materiale compostabile dall'alto in basso, in controcorrente al flusso d'aria. Tra la superficie esterna del tubo aerato e la superficie interna del tubo coibentato esterno esiste una intercapedine entro cui l'aria circola dal basso verso l'alto ossidando il materiale. La lunghezza dei tubi è variabile con il numero di piani (di poco superiore all'altezza dell'intero edificio), mentre il diametro varia in funzione delle utenze/famiglie servite o delle quantità di materiale compostabile.
Il tubo esterno che ha anche la funzione di coibentare termicamente, può essere costituto da vari materiali più o meno costosi: acciaio inox, rame, acciaio zincato, plastica e anche in blocchetti di calcestruzzo alleggerito o altro materiale costituente le canne fumarie tipo "shunt". L'isolante interno (2) può essere lana di vetro o lana di roccia o poliuretano o anche un tessuto spugnoso capace di trattenere acqua e cederla nei periodi secchi, ecc.
Il tubo interno è un tubo più o meno bucherellato in materiale non ossidabile (4), plastica, acciaio inox, ecc., rivestito con una rete molto fitta o con un tessuto non tessuto drenante (3), ma nel contempo traspirante o anche un tessuto spugnoso traspirante.
La parte più bassa del tubo, dove avviene la maturazione del compost, contiene pochi buchi, (ossigeno richiesto 1 - 5 %), mentre la parte più alta dove avvengono le reazioni di biossidazione (ossigeno richiesto 5 - 15 %), contiene un numero di fori maggiore.
All'intemo del tubo superiore si dispongono in modo alternato e con un interasse variabile in funzione del tempo di compostaggio che si vuole ottenere, delle superfici o degli elementi con forme diverse che svolgono la funzione di rallentare e rivoltare il materiale man mano che scende nel tubo aerato.
Un esempio, riportato negli elaborati grafici allegati, è quello di utilizzare superfici curve a forma di cucchiaio inclinate verso l'interno (7). La parte concava del cucchiaio o un sacca inserita nella parte sottostante del cucchiaio, è inizialmente riempita parzialmente di compost maturo al fine di innescare il processo di degradazione. La presenza dei cucchiai inclinati in detto tubo che possono anche essere sostituiti da profili più semplici, per esempio con profili ad U rovesciata (fig.
4) o anche da strutture più complesse elicoidali o a coclea fissa, rallenta la caduta del materiale e determina naturalmente e automaticamente la disgregazione, il ri voltamento e l’aerazione dello stesso; il materiale che cade su un cucchiaio staziona su questo e si accumula sempre di più fino a che la risultante delle forze scivolanti supera quella delle forze resistenti e il materiale precipita sul cucchiaio sottostante. Durante la permanenza sulla superficie curva inclinata incominciano le reazioni di degradazione per cui il materiale che proviene dai piani più alti avrà un grado di mineralizzazione più spinto, mentre quello proveniente dai piani più bassi meno accentuato. Comunque, nei rivoltamenti successivi, i materiali superiori e quelli inferiori si mescoleranno, distribuendo in modo uniforme all'interno della massa che stazionerà all'interno del tubo più basso o nel serbatoio (29), in cui avvengono le reazioni di maturazione, sia la quantità di microorganismi che le parti di materiale meno compostato, favorendo ulteriormente i processi di degradazione.
L'aerazione è automatica per effetto camino e viene regolata aprendo più o meno la superficie alettata presente nella parte bassa del tubo (18), in modo da regolare la portata d'aria ottimale per lo svolgimento delle reazioni e per il non proliferarsi di composti maleodoranti che determinerebbero emissioni di cattivi odori alla sommità del camino. Per aumentare le portate d'aria, detta superficie alettata può anche essere integrata da un aspiratore posto alla sommità (32). La strozzatura più o meno pronunciata di detta superficie alettata determina altresì una depressione all'interno del tubo che esclude il diffondersi di cattivi odori negli appartamenti. In ogni caso, come si è detto, è preferibile separare fisicamente il vano cucina deH'appartamento dalla compostiera con una doppia chiusura ermetica alternata (21) - (22) prevista nel tubo alimentatore che fa sì che non ci sia mai il contatto diretto con il tubo compostatore, vale a dire, quando è aperto uno sportello l'altro deve essere necessariamente chiuso (fig. 16).
Il sistema appena illustrato è quello che si riferisce alla palazzina di pochi piani ed è molto flessibile perché si possono scegliere a priori i tempi e i modi di svolgimento delle varie fasi.
La compostiera è gestita da un unico operatore che dedica poche ore a ciclo di compostaggio (tempo di ritiro del compost), che può variare da un paio di mesi a un anno e oltre.
11 compost prodotto può essere usato per il giardino condominiale o per i vasi dei fiori dei condomini oppure dato gratuitamente a chi per esempio gestisce un vivaio o un orto (in quel caso detto gestore potrebbe svolgere gratuitamente le operazioni di ritiro e conduzione della compostiera).
In alcuni casi, sempre per poche utenze, può essere molto economico utilizzare una compostiera in cui tutto il materiale è scaricato direttamente al piano terra e fare avvenire qui le reazioni di degradazione e maturazione in uno (o due) serbatoi posti al piano terra: la parte superiore (il serbatoio superiore), maggiormente aerato, in cui si svolge la fase di ossigenazione e bio-stabilizzazione; la parte inferiore (il serbatoio inferiore) dove avviene quella di maturazione. Detti contenitori possono rimanere più alti rispetto al piano calpestio sia per sfruttare l'aerazione naturale determinata dalla circolazione d'aria per effetto camino, sia la caduta del materiale per effetto gravità nelle operazioni di carico del compost sui mezzi, oppure essere posizionati a terra.
Il tubo interno aerato potrebbe mancare e il tubo esterno, in questo caso di sezione più piccola, avere la funzione di tiraggio dell'aria e di conduttore del compostabile.
Il sistema più economico (fig. 6 - 7 -8 -9 - 10), utilizzabile invece sia nel caso di poche utenze che per il grattacielo di alcune decine di piani, è quello che attua la fase di biostabilizzazione nel tubo aerato separata per le varie utenze, ai vari livelli. Precisamente, il tubo aerato centrale è diviso in scomparii di altezza pari all’interasse dei solai dei vari piani (solitamente 3,0 m) che vanno dalla parte superiore del tubo di alimentazione alla parte superiore del tubo di alimentazione del l’appartamento sottostante (fìg. 8 - 9). Questo setto contiene per la lunghezza di 1,6 - 2,0 m i cucchiai per il rallentamento, mescolamento, e aerazione del materiale, e per la lunghezza di 1,4 -1 ,0 m è privo di cucchiai. Il materiale compostabile prodotto dalla singola famiglia, dopo essere stato triturato e miscelato, viene immesso nel tubo alimentatore e cade nel tubo biostabilizzatore. Qui staziona sui cucchiai, cade, si rivolta e inizia il processo di compostaggio. Dopo un certo tempo, e dopo che sono completate le reazioni di ossidazione mesofila, arriva nella parte sottostante di tubo, quello privo di cucchiai, e staziona in condizioni ottimali per il verificarsi della fase attiva di bio-trasformazione, con temperatura della massa mantenuta intorno ai 55 °C per tutto il tempo, tranne 2 - 3 giorni dove farla salire a 65 °C, favorendo in tal modo la corretta e rapida igienizzazione e bio-stabilizzazione.
Quando l’Indice di Respirazione Statico (IRS), che esprime la fermentescibilità residua del materiale in corso di igienizzazione e stabilizzazione, si attesta su valori molto bassi ed inferiori a 500 (mg02/(kg SVss h) siamo alla fine del processo di biostabilizzazione e il terriccio giovane è pronto per essere fatto cadere, per mezzo di un rivoltatore manuale o elettrico a coclea (9), manovrabile singolarmente dall’appartamento cui appartiene detto scomparto o da un sistema centralizzato che comanda tutte le coclee (10) o anche con un sistema di scarico automatico che sfrutta il peso del materiale soprastante, attraverso rintercapedine, nel serbatoio posto poco più in alto del piano di calpestio del piano terra o dei piani interrati, dove staziona in condizioni ottimali per il completarsi della fase di maturazione. Quindi periodicamente, ogni tre mesi o sei mesi o un anno, è prelevato per essere utilizzato come ottimo (non contiene alcun inquinante) ammendante per il giardino del condominio o per i vasi dei fiori dei condomini o per i giardini comunali o utilizzato nell’agricoltura.
Nel caso in cui l'edificio ha un'altezza superiore a 8 - 10 piani, è conveniente, anziché aumentare il diametro del tubo, prevedere un sistema di sollevamento, per esempio a coclea (12), che porti il prodotto compostabile dai vari piani alla sommità dell'ultimo piano (fig. 12 - 13 - 14 -15). Qui può subire una triturazione e omogeneizzazione centralizzata prima di essere riversato nel tubo compostatore, oppure la triturazione e miscelazione con lo strutturante può essere attuata dal singolo utente nel suo appartamento. In questo caso di sistema con sollevamento, il compostabile è confinato nel tubo centrale aerato che, una volta fissato il tempo di prelievo del compost, è progettato con un diametro tale da contenere tutto il materiale riversato dentro più un certo franco.
La realizzazione della compostiera oggetto di richiesta di brevetto, comporterà notevoli sconvolgimenti nel sistema di smaltimento dei RSU, perché teoricamente non si produrranno più rifiuti domestici ma si attuerà da casa la separazione e raccolta di scarti che costituiranno la materia prima degli impianti di recupero, ovvero si realizzerà l’affascinante idea che in casa non si producono più rifiuti ma alimenti per gli impianti di recupero e riciclo. E tutto ciò ottenuto con benefici ambientali e riduzione notevole dei costi, dei fastidi e degli oneri sopportati dal singolo cittadino e dall'ente pubblico: non più trasporto dell'immondizia in buste di plastica ai cassonetti o contenitori di raccolta differenziata, ma separazione a monte dei vari prodotti prima che siano allontanati e quindi prima che diventino rifiuti. Carta, plastica, metalli, vetro, ecc., dopo l'utilizzo o quando dobbiamo disfarcene, anziché buttarli nella pattumiera comune o nei contenitori separati per poi essere portati ai cassonetti o aH'ecocentro di raccolta differenziata, sono immessi in scomparii, specifici per ogni tipologia (24), presenti nella cucina delle abitazioni e collegati tramite condotti a contenitori o vani (25) installati/realizzati al piano terra da cui periodicamente sono ritirati (fig. 19 - 20). Anche quest'ultima fase può essere realizzata con vantaggi notevoli: non più macchine dotate di sistemi idraulici di sollevamento che grazie all'opera e/o assistenza di due operai (molto spesso prestata in condizioni insalubri e insicure) sollevano tutto il cassonetto dei rifiuti per scaricarne il contenuto, ma scarico diretto delle varie tipologie, comunque non putrescibili, nei cassoni degli automezzi. Detto scarico può essere ottenuto molto facilmente posizionando l'automezzo sotto la botola di scarico e aprendola, magari elettronicamente col l'aiuto di un telecomando azionato da un unico operatore (stesso autista dell'automezzo) (26).
Tale scenario presuppone una modifica del sistema costruttivo delle nuove costruzioni residenziali e adeguamento di quelle esistenti. I nuovi edifici residenziali dovranno essere progettati in modo da contenere, integrati architettonicamente, similmente alle canne fumarie murarie, vani tecnici verticali dedicati, utilizzabili sia per il trasporto, per caduta, delle varie tipologie di rifiuti (carta e cartone, plastica, vetro, metalli, ecc.) dalle cucine delle abitazioni ai cassonetti sottostanti, che per l'allocazione di efficienti compostiere. In fig. 19 - 20 è riportato un esempio di vano in cui sono alloggiati tutti i condotti di trasporto delle varie frazioni merceologiche e la stessa compostiera. In questo caso è riportato anche un sistema di trasporto verticale (montacarichi) utilizzabile sia per la posa in opera delle condutture di trasporto che per le successive operazioni di manutenzione.
I maggiori costi di costruzione delle nuove abitazioni, per l'installazione di detti sistemi, sono ampiamente ripagati dall'eliminazione della tassa sui rifiuti urbani; anzi il ritiro di frazioni omogenee di materie secondarie da dirottare ai centri di recupero, quali carta, plastica, vetro, metalli, ecc., sarà fatto corrispondendo somme consistenti di denaro, considerando i prezzi attuali e considerando che tali prodotti saranno privi di sostanze indesiderate.
Gli edifici residenziali esistenti invece, o quelli sede di mense, ristoranti ecc., devono essere adeguati, effettuando una spesa non eccessiva e in poco tempo ammortizzabile dagli sconti ottenuti sulla tassa sui rifiuti urbani, con l'installazione di compostiere efficienti esterne ubicate sulle pareti degli edifici e scelte volta per volta dagli utenti a seconda del numero di utenze e dei tempi di compostaggio previsti e dei costi che si vogliono sostenere.
Per alcuni edifici esistenti potrebbe esserci anche la possibilità di installare esternamente condotti e contenitori sottostanti per lo smaltimento delle altre frazioni o costruire delle superfetazioni entro cui alloggiare detti condotti.
I benefici che l'invenzione della compostiera distribuita apporterà sono di natura ambientale, sociale, economica. Non più discariche e/o termovalorizzatori; non più buste di immondizia e cassonetti stradali o ecocentri in cui il cittadino deve portare i rifiuti; non più campagne di sensibilizzazione dei cittadini ad effettuare la raccolta differenziata; non più impianti molto costosi che devono eseguire costose operazioni di pretrattamento dei rifiuti; non più buste biodegradabili; non più concimi chimici; non più inquinamento delle falde e dei terreni; non più cattivi odori ecc., ma eliminazione quasi totale dei rifiuti domestici che diventano prodotti merceologicamente omogenei, ossia materie secondarie da utilizzare nei centri di recupero e riutilizzo per l'ottenimento di prodotti utilizzabili dall'uomo.

Claims (10)

  1. "INNOVAZIONE NELLA GESTIONE DEI RIFIUTI SOLIDI URBANI CON L’USO DISTRIBUITO DELLA COMPOSTIERA DOMICILIARE - CONDOMINIALE" 2.3 RIVENDICAZIONI 1. Compostiera domiciliare-condominiale,per la trasformazione della frazione organica dei rifiuti solidi urbani, caratterizzata da uno sviluppo verticale e integrata nell'edifìcio, che permette la connessione diretta con i vani cucina degli appartamenti ai vari piani per Γ introduzione del compostabile direttamente dal luogo dove si produce. Essa sfrutta l'attrazione di gravità per il trasporto, la movimentazione e il rivoltamento automatico [provocato da ostacoli fissi (7)] del compostabile e l'effetto camino per l'ossigenazioneumidificazione del materiale e il convogliamento delle emissioni gassose odorose, eventualmente trattabili con biofìltri, lontano da persone e cose. La compostiera si compone: un condotto coibentato installato verticalmente sulla parete esterna dell'edificio, dal piano terra al terrazzo o tetto (1)- (2), aperto alle estremità superiore [comignolo] e inferiore [superficie alettata(18)]; un altro tubo concentrico al primo, aerato con numero di fori diverso lungo lo sviluppo verticale [maggiore nella parte alta dove avvengono le fasi attive del processo minore nella parte bassa] (4) delimitato esternamente da una rete o da un tessuto non tessuto o da un tessuto spugnoso traspirante (3), inserito all'interno del primo condotto e separato dallo stesso tramite una intercapedine (5); rallentatori, contenitori fissi o pieghevoli per effetto del peso, in modo da permettere uno stazionamento nel tubo-compostiera di almeno 28 giorni (7); condotti di adduzione della sostanza organica dalle cucine dei vari appartamenti all'interno del tubo aerato (6) eventualmente dotati di doppia chiusura ermetica con sistema di apertura alternato (21 ) — (22). 2. Compostiera secondo le rivendicazioni “1” caratterizzata dall’ inserimento di sistemi fissi o mobili inseriti all'interno del tubo aerato per il rallentamento e rivoltamento del materiale (7)e per l’accelerazione del processo di compostaggio. Detti sistemi sono ostacoli fissi semplici a forma di U rovesciata o strutture più complesse elicoidali che possono ruotare o superfici curve a forma di cucchiai inclinati verso l’interno con presenza o meno di sacca entro cui mettere preventivamente compost maturo per l’accelerazione del processo di degradazione della sostanza organica. 3. Compostiera secondo le rivendicazioni "1 - 2" integrata da un sistema di regolazionedell'aerazione [alette apribili (18) - aspiratore (32)]. 4. Compostiera secondo le rivendicazioni "1 - 2 - 3" integrata da sistemi di regolazione deH'umidità [umidificatori (13) - spruzzatori (14)]. 5. Compostiera secondo le rivendicazioni "1 - 2 - 3 - 4" integrata da sistemi di regolazione della temperatura [effusori di vapore caldo convogliato dalle cappe delle cucine degli utenti (19) - resistenze elettriche (20)]. 6. Compostiera secondo le rivendicazioni "1 - 2 - 3 - 4 - 5" caratterizzata da sistema che attua la fase di biostabilizzazione, nel tubo aerato, separata e indipendente per le varie utenze-famiglie ai vari livelli (8), mentre la fase di maturazione è centralizzatain uno stesso contenitore (29), ubicato alla base del condotto, eventualmente dotato di rivoltatore (30), dove confluiscono, previa espulsione con sistemi (9) azionati da manovellismi centralizzati o manovrati dalla famiglia utente (10), i materiali parzialmente mineralizzati dei vari piani. La compostiera è composta da: un condotto coibentato installato verticalmente sulla parete esterna dell'edificio, dal piano terra al terrazzo o tetto (l)-(2); un altro tubo aerato, decentrato rispetto all’ involucro esterno (4), delimitato esternamente da una rete o tessuto non tessuto o tessuto spugnoso traspirante (3), inserito all'interno del primo condotto e separato dallo stesso tramite una intercapedine (5); rallentatori, rimestatori (7); condotti di adduzione della sostanza organica dalle cucine dei vari appartamenti all'intemo del tubo aerato (6); un condotto unico (33), su tutta l’altezza del tubo, entro cui scaricare, tramite un sistema a coclea (9) comandato dall’utente (10) o con sistema di scarico automatico che sfrutta il peso del materiale soprastante, il materiale compostato ai vari piani, in modo che raggiunga il dispositivo di accumulo alla base del tubo (29). 7. Compostiera caratterizzata da sistemi di sollevamento e miscelazione del compostabile dai vari piani alla sommità dell'ultimo piano (11)— (12), composta da: un condotto coibentato installato verticalmente sulla parete esterna dell'edificio, dal piano terra al terrazzo o tetto (l)-(2); un altro tubo aerato (4) delimitato esternamente da una rete (3) inserito all'intemo del primo condotto e separato dallo stesso tramite una intercapedine (5), per la ricaduta e rivoltamento del materiale; rallentatori, rimestatori (7); condotti di adduzione della sostanza organica dalle cucine dei vari appartamenti all'intemo del tubo di sollevamento (11); tubo (11) con all’intemo coclea (12) per il sollevamento del compostabile dai vari piani alla sommità del condotto. 8. Compostiera secondo le rivendicazioni “1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7" integrata da sistemi di monitoraggio del processo [termometri (15), igrometri (16), telecamere (17), ecc.]. 9. Procedimento, conseguente al processo di recupero dei rifiuti urbani putrescibili ottenibile con il prodotto di cui alle rivendicazioni "1 - 2 - 3 ~ 4 - 5 - 6 - 7 - 8", di smaltimento delle altre frazioni di RSU [prive di sostanza organica] dai cassonetti di differenziata o dal cassonetto indifferenziato, caratterizzato da ritiri periodici meno frequenti e senza inconvenienti [cattivi odori, ambiente insalubre, ecc.] e con migliore qualità e quantità delle altre tipologie di rifiuti che verranno avviati alle filiere di recupero e valorizzazione. 10. Procedimento di smaltimento dei RSU, conseguente al processo di recupero dei rifiuti urbani putrescibili ottenibile con il prodotto di cui alle rivendicazioni "1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8", caratterizzato da differenziazione eseparazione totale con allontanamento delle varie frazioni di “materie prime secondarie” [umido, carta, plastica, vetro, altro] direttamente dalla cucina di casa man mano che sono prodotte, inserendole tramite diversi tubi di adduzione (23) in condotti separati per le varie frazioni(24) [tubo (a): sostanza organica; tubo (b): altro/indifferenziato; tubo (c): carta e cartone; tubo (d): plastica; tubo (e): vetro; tubo (f): metalli;], sfocianti in cassonetti o contenitori facilmente svuotabili posti al piano terra o ai piani interrati (25 - 26); detti condotti separati sono installati all'estemo dell'edificio o alloggiati in appositi vani architettonicamente integrati nell'edificio (27), eventualmente predisposti con sistemi di sollevamento per la posa in opera e manutenzione dei condotti stessi (28). "INNOVATION IN THE MANAGEMENT OF MUNICIPAL SOLID WASTE BY THE USE OF DISTRIBUTED HOME - CONDOMINIUM COMPOSTER" 2.3 CLAIMS 1. Home-pool composter, for the transformation of the organic fraction of municipal solid waste, characterized by a vertical development and integrated into the building, which has a direct connection with the rooms and kitchen of the apartmtents on different floors to introduce the compostable directly from the place where it’s produced. It uses the attraction of gravity for transport, handling and automatic turning [caused by fixed obstacles (7)] of compostable and the stack effect for oxygenation-wetting of the material and the conveyance of odorous and gaseous emissions, which may be treated with biophilter, away from people and things. The composter consists of: aninsulated ductvertically installed on the outside wall of the building, from the ground floor to the terrace or roof (1) - (2), open superiorly [chimney] and inferiorly [finned surface (18)]; another pipe, concentric to the first, ventilated with a different number of holes along the vertical development [greater at the higher part, where there are the active phases of the process, lower at the bottom] (4) defined externally by a grid or a nonwoven fabric or a breathable spongy tissue (3) put into the first duct and separated by the same through an interspace (5); retarders, fixed containers and folding containers for weight effect, so as to allow the parking in the tube - composter for at least 28 days (7); feed ducts of the organic substance from the kitchens of the various apartments within the pipe aerated (6) possibly with double hermetic closing system with alternating opening (21 - 22).
  2. 2. Composter according to claims "I" characterized by the insertion of mobile or fixed systems included in the aerated pipe for the slowing down and turning of the material (7) and to accelerate the composting process. This systems has simple and fixed obstacles inverted U-shape or more complex helical structures able to rotate or curve surfaces teaspoons-shape inclined inwards with the presence or absence of a pocket in which the mature compost is previously put to accelerate the degradation process of the organic substance.
  3. 3. Composter according to claims "1 - 2<M>integrated by a system of air regulation [open flaps (18)-aspirator (32)].
  4. 4. Composter according to claims "1 - 2 - 3" integrated by humidity control systems [humidifiers (13) - sprayers (14)].
  5. 5. Composter according to claims "1 - 2 - 3 - 4" integrated by systems for adjusting the temperature [steering jets of hot steam conveyed by the extractor fan of the users kitchen (19) - electrical resistances (20)].
  6. 6. Composter according to claims "1 - 2 - 3 - 4 - 5" characterized by the system that implements the step of bio-stabilization in the aerated pipe separate and independent for the various utilities-families at the various levels (8), while the phase of maturation is centralized in the same container (29), situated at the duct base, optionally provided with turner (30) which comprises, after expulsion with systems (9) driven by crank mechanisms centralized or operated by the family member, the materials partially mineralized of the various planes. The composter consists of: an insulated duct vertically installed on the outside wall of the building, from the ground floor to the terrace or roof (I) - (2); another ventilated pipe, decentralized with respect to the outer casing (4) externally defined by a grid or a nonwoven fabric or a breathable spongy tissue (3) put into the first duct and separated by the same through an interspace (5); fixed retarders and shakers (7); feed ducts of the organic substance from the kitchens of the various apartments within the pipe aerated (6); a single duct (33), along the entire height of the casing, in which a cochlea’s system (9) commanded by the user (10) or an automatic discharge system that use the weight of the material above, discharges the composted material to the various floor, so that it reaches the reservoir (29) at the casing bottom.
  7. 7. Composter characterized by lifting and mixing systems of compostable produced, from the various floors to the top of the last floor (11)— (12), that consists of: an insulated duct vertically installed on the outside wall of the building, from the ground floor to the terrace or roof (1) - (2); another ventilated pipe (4) externally defined by a grid (3) put into the first duct and separated by the same through an interspace (5), to have the relapse and the mixing of the material; fixed retarders and shakers (7); feed ducts of the organic substance from the kitchens of the various apartments within the liftingpipe (11); pipe (I I) with a cochlea inside (12) to lift the compostable from the various floors to the top of the duct .
  8. 8. Compost according to claims "1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7" integrated by process monitoring system [thermometers (15), hygrometers, (16) cameras (17), etc.].
  9. 9. Procedure, following the recovery process of putrescible municipal waste obtained with the product described in claims "1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8", of disposal of other fractions of MSW [resulting lack of organic matter] from the bins of differentiated or undifferentiated from the dumpster, characterized by less frequent and periodic retreats without problems [odors, unhealthy environment, etc.] and with a better quality and quantity of other types of waste that will be launched to networks of restoration and enhancement.
  10. 10. Procedure for disposal of MSW, following the recovery process of putrescible municipal waste obtained with the product described in claims "1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8", characterized by differentiation and separation with total removal of the various fractions of “secondary raw materials” [wet, paper, plastic , glass, etc.] directly from the kitchen of the house as they are produced by inserting different intake pipes (23) in separate ducts for the various fractions (24) [pipe (a): food waste; pipe (b): other/undifferentiated; pipe (c): paper and cardboard; pipe (d): plastic; pipe (e): glass; pipe (f): metals] opening into bins or containers easily emptied on the ground floor or basement floors (25 - 26); those separate ducts are installed outside the building or housed in special rooms architecturally integrated in the building (27), possibly arranged with lifting systems for the laying and maintenance of the ducts themselves (28 ).
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