ITBA20090020A1 - Meccanismo gravitazionale - Google Patents

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ITBA20090020A1
ITBA20090020A1 IT000020A ITBA20090020A ITBA20090020A1 IT BA20090020 A1 ITBA20090020 A1 IT BA20090020A1 IT 000020 A IT000020 A IT 000020A IT BA20090020 A ITBA20090020 A IT BA20090020A IT BA20090020 A1 ITBA20090020 A1 IT BA20090020A1
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Mario Locorotondo
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Mario Locorotondo
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    • F03MACHINES OR ENGINES FOR LIQUIDS; WIND, SPRING, OR WEIGHT MOTORS; PRODUCING MECHANICAL POWER OR A REACTIVE PROPULSIVE THRUST, NOT OTHERWISE PROVIDED FOR
    • F03GSPRING, WEIGHT, INERTIA OR LIKE MOTORS; MECHANICAL-POWER PRODUCING DEVICES OR MECHANISMS, NOT OTHERWISE PROVIDED FOR OR USING ENERGY SOURCES NOT OTHERWISE PROVIDED FOR
    • F03G7/00Mechanical-power-producing mechanisms, not otherwise provided for or using energy sources not otherwise provided for
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Description

“MECCANISMO GRAVITAZIONALE”
L'invenzione, che non ha un precedente, consiste in un meccanismo elementare alimentato dalla forza di gravità, capace di produrre lavoro a tempo indeterminato (fino al blocco per usura dei propri componenti),
L'idea nasce dalla necessità di costruire un meccanismo capace di produrre lavoro, senza dissipare, senza inquinare.
Si vuole, con questa invenzione, risolvere radicalmente il problema energetico e ridurre drasticamente Γ inquinamento.
L’ invenzione consiste in un meccanismo gravitazionale caratterizzato dal sistema, che esso adotta, basato sul decentramento costante del baricentro di una ruota verticale (a altro corpo rotante verticale idoneo), in movimento su supporti, determinato da condizionatori di corsa che permettono a delle forcelle eli ruotare col proprio asse in dei fori sostegno presenti sulla corona della ruota verticale (o altro corpo rotante verticale idoneo) in movimento, conservando la posizione costante di massimo sbilanciamento.
Ϊ disegni annessi, a cui si fa riferimento, che illustrano il meccanismo gravitazionale e gli elementi utili allo stesso, hanno funzione puramente esplicativa,
La figura 1 mostra, in pianta, le due facce (fronte; retro visti» allo specchio) dello stesso meccanismo completo degli elementi essenziali che sono:, ruota f caratterizzata da fori sostegno che alloggiano l’asse 14 delle forcelle dotate, ognuna, di due bracci 15 e 16 caratterizzati da rotelle 17, 18, 19 e 20 che corrono su condizionatori di corsa 22,23,24 e 25 ; altro, non originale nelle funzioni.
La figura 2 mostra, in pianta, il meccanismo visto di prohlo (da sinistra dei disegni);
la figura i (rappresentazione assonometrica) mostra la forcella nella sua interezza;
le ligure 4 e 5 (rappresentazione assonometrica) illustrano il modo di potenziare il meccanismo adottando corpi rotanti alternativi e iorceile “zoppe” con un braccio piu lungo deH’altro.
L’invenzione sarà ora illustrata con riferimento alle figure, 1 ,2 e i;
Caratterizziamo la corona di una ruota 1 1 con dei fori sostegno in coppie contrapposte diametralmente, paralleli all’asse di rotazione, equidistanti dal centro' della ruota, e l’uno dall’altro. L<*>esempio qui adottato riporta due coppie di lori -sostegno, ma numero delle coppie può variare. In ogni loro sostegno, opportunamente scanalato per favorire la lu bri lì trazione, inseriamo un asse 14 (asse attrezzato per evitare spostamenti assiali) le cui estremità, sporgenti sui banchi della corona, attrezzate per un collegamento solidale, portano due bracci 15 e 16 paralleli ira loro, uno per estremità; l’insieme, i due bracci più l’asse che li collega, forma una forcella (figura 3). La ruota 1 , caratterizzata dalle forcelle nei fori sostegno, gira insieme al proprio asse (asse attrezzato per la trasmissione del movimento ad altro meccanismo) alloggiato su supporti 12 (supporti debitamente distanziati per consentire spaziti agli altri elementi del meccanismo) fìssati alla piattaforma di base I 3 caratterizzata, al centro, da una cavità della quale si dirà dopo. ;l.a lunghezza dei bracci di ogni forcella deve essere compatibile con lo spazio di manovra che l’asse di rotazione della ruota 1 1 e le altre forcelle attigue, sulla corona della stessa, permettono. La forma dei bracci deve situare il baricentro (per maggiore efficacia), quanto più possibile, all’estremità degli stessi; sul braccio 1 5, j. sporgenti sul banco esterno, vanno collocate le rotelle 17 c 18; la 18 più sporgente oltre la 17; il braccio 16, sul retro della ruota 1 1 , è dotato di una piccola etnia dove vanno collocate, sporgenti sul banco esterno, le rotelle 19 e 20; la 20 più sporgente oltre la 19. ;Le quattro rotelle (come si vedrà dopo) devono correre su piste distinte, ;;La posizione, sia delle rotelle 17 e 18 sul braccio 15, che delle rotelle l 9 e 20 sulla coda del braccio 16, delimita la base del triangolo ideale col terzo vertice su 11 'asse 14 della forcella. Del perché di detta disposizione e della funzione delle roteile si dirà dopo. ;;Le forcelle, cosi caratterizzate, vanno condizionate nella posizione di massimo sbilanciamento da condizionatori di corsa. I condizionatori di corsa sono quattro piste , due delle quali, la 22 e la 24 presentano un intradosso di arco di 90° (più una piccola aggiunta 2 1 ben contrassegnata —circa un paio di gradi) avente il raggio lungo quanto la distanza dell’asse 14 nel foro sostegno dal centro della ruota 11, più la lunghezza del raggio di una rotella delle forcelle (le rotelle son tutte uguali); le altre due piste, la 23 e la 25, presentano un extradosso di arco di 90° (più una piccola aggiunta 21 ben contrassegnata —circa un paio di gradi) avente il raggio lungo quanto ,1a distanza dell’asse 14, nel foro sostegno, dal centro della ruota 11 , meno la lunghezza del raggio di una rotella delle forcelle. ;;Per facilitare il montaggio corretto delle piste 22 e 24, i due lati lunghi ortogonali, del corpo delle stesse, devono essere perpendicolari al prolungamento dei due raggi ortogonali che delimitano Parco di 90°. ;;Per facilitare, il montaggio corretto delle piste 23 e 25, dei due lati ortogonali, del corpo delle stesse, uno ricalca e supera uno dei due raggi ortogonali che delimitano l’arco di 90°, l’altro lato è parallelo all’altro raggio, ;;Ogni pista serve una rotella della forcella. ;;Per posizionare le piste 22 e 24 bisogna, innanzitutto, bloccare la ruota 11 in modo che due forcelle contrapposte diametralmente si trovino, con Passe 14, sul diametro verticale, ;Per posizionare le piste 23 e 25 occorre sbloccare la ruota 11 e ribloccarla, in modo che due forcelle contrapposte diametralmente si trovino, con l’asse 14, sul diametro orizzontale (nel nostro esempio, l’operazione di sbloccaggio e ribloccaggio non serve perché abbiamo due coppie di forcelle, ma se fossero tre l’operazione sarebbe inevitabile). ;;Nel posizionare ogni pista, la forcella di riferimento deve portarsi in posizione perfettamente orizzontale (massimo sbilanciamento - il più lunzionale) ed ogni pista posizionata deve presentare uno dei lati lunghi ortogonali perfettamente verticale (di conseguenza, l’altro lato risulterà perfettamente orizzontale). ;;Il sostegno di ogni pista, meglio se munito di registri tridimensionali per una facile regolazione, va fissato sulla piattaforma di base 13 (i sostegni, elementi non originali nelle funzioni, nelle ligure sono appena accennati per evitare sovrapposizioni di linee che renderebbero meno chiara la definizione degli elementi essenziali, originali nelle funzioni). ;;Ogni pista va collocata sotto la rotella di riferimento, nella posizione mito descritta: ;la pista 22 (fronte), che serve la rotella 17 dei braccio 15, posizionata, deve avere il punto di inizio pista 26 sulla verticale che passa per l’asse della rotella 17; rotella 17 tangente al punto di inìzio pista 26 (braccio 15 in posizione perfettamente orizzontale). ;l.a pista 23 (fronte), che serve la rotella 18 del braccio 15, posizionata, deve avere il punto di inizio pista 27 sulla linea orizzontale che passa per l’asse delia rotella 18; rotella 18 tangente al punto di inizio pista 27 (braccio 15 in posizione perfettamente orizzontale). ;;I.a pista 24 (retro), che serve la rotella 19 sulla coda del braccio 16, posizionata, deve avere il punto di inizio pista 28 sulla verticale che passa per l'asse della rotella 19; rotella 19 tangente al punto di inizio pista 28 (braccio 16 in posizione perfettamente orizzontale). ;;La pista 25 (retro), che serve la rotella 20 sulla coda del braccio 16,1 posizionata, deve avere il punto di inìzio pista 29 sulla linea orizzontale che passa per l'asse della rotella 20; rotella 20 tangente al punto di inizio pista 29 (braccio 16 in posizione perfettamente orizzontale). ;;Come si può notare osservando le figure, ogni coppia di Forcelle contrapposte diametralmente viene condizionata simultaneamente, cosi che, mentre la pista 22, a fronte, condiziona la corsa della rotella 17, contemporaneamente la pista 24, sul retro, condiziona la corsa della rotella 19; lo stesso vale per la pista 25, a fronte, che condiziona la corsa della rotella 18 contemporaneamente alla pista 25, sul retro, che condiziona la corsa della rotella 20, ;;Ogni rotella, che corre sulla propria pista, finisce la propria corsa quando l'altra, grazie alla piccola aggiunta 2 I che permette l'anticipo, ha già cominciato a correre sulla pista successiva. I.a piccola aggiunta 21 , inoltre, serve a garantire il Funzionamento del meccanismo anche quando i propri componenti cominciano ad usurarsi. ;;La posizione scostata del Foro sostegno, che alloggia l’asse 14 delle forcelle in posizione orizzontale (Fronte), rispetto alle rotelle 17 e 18, più alto rispetto alla rotella 17, più basso rispetto alla rotella 18, facilita Fazione di traino e assicura lo scambio fra la pista 22 e la pista 23, permettendo alla rotella 18 una sola via di fuga, verso l'àlto. Gli altri scambi (non in salita) fra la pista 23 a fronte e la pista 24 sul retro, fra le piste 24 e 25 sul retro, fra la pista 25 sul retro e la pista 22 a fronte, sono naturalmente indotti. ;;Il meccanismo necessita di una lubrificazione costante. Allo scopo, due piccoli bracci 3 1 e 32, contrapposti diametralmente (anche più coppie), saranno fissati al cerchio della ruota 1 1 seguendo l'estensione ideale del raggio; l’estremità di ognuno dei bracci sarà aratterizzata da un perno sporgente sui fianchi, parallelo all’asse della ruota 1 1, a! quale saranno appesì, liberi di ruotare, due secchielli, uno per lato. ;;Ad ogni giro della ruota 1 1 i secchielli dei bracci 31 e 32 pescheranno nella vaschetta deH'olio 33, in basso al centro della piattaforma 13, per riversarlo nelle due vaschette in alto, 34 a fronte, 35 sul retro. ;;Le due vaschette 34 e 35, tenute stabilmente da un sostegno 36 ancorato alla piattaforma di base 13, saranno posizionale (in atto sul diametro verticale della ruota 1 1 in modo da ostacolare la corsa dei secchielli costringendoli ad inclinarsi per superare l'ostacolo, e quindi riversare l’olio nelle stesse vaschette 34 e 35 che, caratterizzate da piccoli fori e da una “barba” metallica o di altro materiale idoneo (per una distribuzione uniforme dell'olio), lasceranno cadere goccioline di olio su tutto il meccanismo in rotazione e sui supporti 12 caratterizzati, ognuno, da aperture sul cappello fra un cuscinetto e l’altro. ;;Tutto l’olio in caduta continua, recuperato dalla piattaforma 13, confluirà nella vaschetta 33. ;;La piattaforma 13 sarà caratterizzata da un bordino perimetrale Ì7 e dotata di alte sponde (non evidenziate nelle figure) per recuperare la totalità dell’ olio. ;;H tutto sarà protetto da un vano ispezìonabile, a chiusura ermetica. ;;Il meccanismo potrà essere realizzato in metallo, o leghe metalliche, ø combinazioni metalliche, o in qualsiasi altro materiale o combinazioni di materiali, idonei. ;;Naturalmente, salvo la proprietà circolare degli assi e relativi sostegni, dei perni, e della parte arcuata delle piste, gli elementi che compongono il meccanismo potranno cambiare nel numero, nella forma e nelle misure, senza, per questo, uscire daU’ambito del trovato. ;Il meccanismo è pronto: abbiamo la posizione di massimo sbilanciamento delle forcell chetletermina il decentramento del baricentro della ruota. Sbloccando la mota 1 1 , il meccanismo, per gravità, comincerà a girare per portarsi in posizione di equilibrio stabile. Esso continuerà a girare perché il lavoro prodotto, in fase di ri discesa, è maggiore del lavoro occorrente per la risalita. Vediamo perché con l’ausilio delle figure 1 e 2: ;Le forcelle, grazie alle piste 24 e 25 (retro) che condizionano la corsa delle rotelle 19 e 20 , conservano la posizione di massimo sbilanciamento e ridiscendono, per gravità, senza spendere lavoro, salvo quello occorrente per superare rattrito dell’asse delle forcelle nei fori sostegno e delle rotelle sotto le rispettive piste; il baricentro delle forcelle, lontano dal centro della ruota 1 1 oltre la corona della stessa, moltiplica la potenza di ogni forcella. ;;Di contro, in fase di risalita (fronte), le rispettive forcelle contrapposte diametralmente, grazie alle piste 22 e 23 che condizionano la corsa delle rotelle 17 e 18 , conservano la posizione di massimo sbilanciamento e portano i! baricentro al l’interno della corona vicino all’asse della ruota 1 1 , riducendo ili molto la resistenza di ogni forcella. ;;Inoltre, le piste 22 e 23 nel condizionare la corsa delle rotelle 17 je 18 sostengono le forcelle, permettendo ad ognuna dì essere trainata, prima tirata, poi spinta, con notevole ulteriore riduzione di resistenza, perché le forcelle non gravano, ognuna, nel foro sostegno come corpo appeso, ma in misura ridotta in quanto trainate (per comparazione: pensate alla fatica che si fa per trasportare una valigia, sollevandola, e alla fatica che sì fa per trasportare la stessa valigia, alia quale abbiamo messo le ruote, trainandola). ;;Il divario fra potenza e resistenza, per la posizione che le forcelle assumono e per il sostegno che le piste consentono alle stesse in fase di risalita, è considerevole; il lavoro che il meccanismo produce è di molto superiore al lavoro speso per àutoalimentarsL ;Aumentando le dimensioni del meccanismo, si aumenta la potenza dello stesso. ;Il meccanismo in movimento può essere comparato ad una leva in successione continua, i ;dove il fulcro è l’asse della ruota; il braccio delia potenza è costituito dalle forcelle che si distendono, in fase di ridiscesa, allontanandosi eoi baricentro dal centro della ruota (dal fulcro); il braccio della resistenza è costituito dalle forcelle che ripiegano, in fase di risalita, avvicinandosi col baricentro al centro della ruota (al fulcro) ;;Il principio della leva ri dice che allungando il braccio della potenza si vince una resistenza considerevolmente maggiore. Possiamo adottare detto* principio per aumentare, di molto (nei limiti della buona economia), la potenza del meccanismo.
Per fare ciò, occorre superare l’ostacolo costituito dall’asse di rotazione, che limita la lunghezza di entrambi t braca della forcella.
Allo scopo, è necessario adottare un corpo rotante 38 (figura 4 ) costituito da due ruote parallele collegate, al centro, da un corpo cilin rico, con funzione di asse, non sporgente sui fianchi esterni delle due ruote in modo che il supporto 40, che deve sostenere il meccanismo, possa operare all’intemo fra le due ruote.
il corpo rotante 39 (figura 5), che presenta due barre al posto di due ruote, è qui riportato come esempio di corpo rotante alternativo. Esso, sebbene con elementi modificati, è identico, nella sostanza, al meccanismo di base ad una ruota (stesso sistema unzionale, stesse funzioni degli elementi costitutivi),
dei corpi rotanti così fatti (a doppia ruota o barra), si potranno montare delle forcelle “zoppe” che presentano un braccio corto, quello con la piccola coda, che opererà nello spazio di manovra che l’asse di rotazione, fra le due ruote (o barre), permette, ed un braccio lungo, non condizionato dall’asse di rotazione, che opererà all’esterno delle due ruote (o barre).
Adottando forcelle 43 con il braccio lungo, la cui lunghezza è contenuta nello spazio di manovra che una forcella concede all’altra forcella contrapposta diametralmente, si otranno montare sul corpo rotante 39 (oppure 38 ) due coppie di forcelle contrappo: una coppia sulla barra (o diametro) orizzontale, l'altra coppia sulla barra (o diametri)) verticale;
allottando forcelle 42 con il braccio lungo, la cui lunghezza và oltre il diametro del corpo rotante 38, sullo stesso, si potranno montare solo due forcelle, una su di una ruota, l'altra, diametralmente opposta, sull'altra ruota.
Ogni ruota (o barra) del corpo rotante a doppia ruota (o doppia barra), anche se porta una sola forcella, necessita di quattro condizionatori di corsa ,due che servono le rotelle del braccio esterno della forcella e due che servono le rotelle sulla coda del braccio interno della forcella. 1 condizionatori di corsa e gli altri elementi modificati nel numero e/ o nella forma e/o nelle misure, vanno montati seguendo le stesse istruzioni già espresse per montare il meccanismo di base ad una ruota.
Se prendiamo più meccanismi e li mettiamo In fila, uno dopo l'altro (una o più file parallele), con ogni coppia (ili forcelle contrapposte diametralmente) disposta in modo che una coppia succeda all'altra con progressione graduale, è di colleghiamo (i meccanismi) ad un unico albero, daremo corpo ail un super meccanismo capace di produrre grandi quantità di lavoro, secondo esigenza.
Il meccanismo gravitazionale, che non produce nessun tipo di inquinamento, potrà essere usato per alimentare svariate altre macchine.

Claims (3)

  1. RIVENDICAZIONI dell’invenzione industriale avente per titolo “Meccanismo gravitazionale” 1 Meccanismo gravitazionale caratterizzato dal sistema, che esso adotta, basato sul decentramento costante del baricentro di un corpo rotante verticale (una ruota (1 1) o dei corpi rotanti (38) o (39) o altri corpi rotanti idonei), in movimento su supporti (12) o (40) fìssi alla piattaforma di base (13), determinato da condizionatori di corsa (22), (23), (24) e (25) che permettono a delle forcelle di ruotare col proprio asse (14) nei fori sostegno approntati sulla corona dei corpi rotanti sopra detti, conservando la posizione costante di massimo sbilanciamento.
  2. 2 Sistema che permette il funzionamento del meccanismo gravitazionale, come a rivendicazione numero 1 , basato sul decentramento costante del baricentro di un corpo rotante verticale (una ruota (11) o dei corpi rotanti (38) o (39) o altri corpi rotanti idonei), in movimento su supporti (12) o (40) fìssi alla piattaforma di base (13), determinato dai condizionatori di corsa (22), (23), (24) e (25) che permettono a delle forcelle di ruotare col proprio asse (14) nei fori sostegno approntati sulla corona dei corpi rotanti sopra detti, conservando la posizione costante di massimo sbilanciamento.
  3. 3 Ruota verticale (11), come a rivendicazione numero 1, caratterizzata: - sulla corona da fori sostegno in coppie contrapposte diametralmente, parallele all’asse di rotazione, equidistanti dal centro della ruota e l’uno dall<*>altro, che alloggiano l’asse (14) di ogni forcella; - caratterizzata sul cerchio, da due piccoli bracci (31) e (32) contrapposti diametralmente, con un perno sporgente sui fianchi, parallelo all’asse della ruota (1 1), al quale saranno appesi, liberi di ruotare, due secchielli, uno per lato, che pescheranno l’olio nella vaschetta (33), per riversarlo nelle vaschette (34)e (35). ^ 4 Corpo rotante (38), come a rivendicazione numero 1 , che consiste in due mote verticali parallele collegato, al centro, da un corpo cilindrico con funzione di asse, non sporgente sui fianchi esterni delle due ruote, in modo che, il supporto (40), che deve sostenere il meccanismo gravitazionale, possa operare all’ interno fra le due ruote, caratterizzate, ogni ruota, sulla corona, con dei fori sostegno in coppie contrapposte diametralmente, parallele all’asse di rotazione, equidistanti dal centro della ruota c l’uno dall’altro (considerando la distanza circolare come di una sola ruota), che alloggiano l’asse (14) delle forcelle “zoppe” (42). 5 Corpo rotante (39), come a rivendicazione numero 1, che consiste in due barre parallele disposte affiancate, oppure, una orizzontale e l’altra verticale, collegate, al centro, da un corpo cilindrico, con funzione di asse, non sporgente sui fianchi esterni delle barre, in modo che, il supporto (41), che deve sostenere il meccanismo gravitazionale, possa operare all’interno fra le due barre caratterizzate, ogni barra, con due fori-sostegno, uno per lato, equidistanti dal centro del corpo rotante, che alloggiano l’asse (14) delle forcelle “zoppe” (43). 6 Corpo rotante, come a rivendicazione numero 1 , caratterizzato da ciò che esso può sostituire la ruota o la doppia ruota assumendo altre forme (una raggiera, o una ruota con corona esagonale, o . . . , o una doppia ruota con corona quadrata, . . .), conservando, della ruota, le proprietà. 7 Condizionatori di corsa, come a rivendicazione numero 1, che consistono in quattro piste, due delle quali, la (22) e la (24), presentano un intradosso di arco di 90° (più una piccola aggiunta (21) ben contrassegnata —circa un paio di gradi) avente il raggio lungo quanto la distanza dell’asse (14), nel foro sostegno, dal centro del corpo rotante, più la lunghezza di una rotella delle forcelle (le rotelle sono tutte uguali); il corpo di codeste piste presenta due lati lunghi ortogonali, perpendicolari al prolungamento dei due raggi ortogonali, che delimitano l’arco di 90?; le altre due piste la (23) e la (25) presentano un extradosso di arco di 90° (più una piccola aggiunta (21) ben contrassegnata —circa un paio di gradi) avente il bracdo lungo quanto la distanza dell’asse (14), nel l<’>oro sostegno, dal centro del corpo rotante, meno la lunghezza del raggio di una rotella delle forcelle; il corpo di codeste piste presenta due lati ortogonali, uno che ricalca e supera uno dei due raggi ortogonali che delimitano l’arco di 90°, mentre l’altro lato è parallelo all’altro raggio. 8 Forcelle, come a rivendicazione numero 1 , che consistono, ognuna, in un asse di rotazione (14) alloggiato in uno dei fori sostegno sulla corona del corpo rotante (ruota (11), o corpi rotanti (38) e (39), o di altro corpo rotante idoneo), le cui estremità sporgenti sui fan chi dei corpi rotanti suddetti, attrezzati per un collegamento solidale, portano due bracci (15) e (16), uno per estremità, dei quali il braccio (15), che può assumere diverse lunghezze, anche oltre la lunghezza del diametro del corpo rotante, porta, sporgenti sul fianco esterno, le rotelle (17) e (18), la (18) più sporgente oltre la (17), disposte a delimitare la base del triangolo ideale, col terzo vertice sull’asse (14); mentre il braccio (16), condizionato nella lunghezza, dall’asse di rotazione dei corpi rotanti suddetti, è dotato di una piccola coda dove vanno collocate, sporgenti sul fianco esterno, le rotelle (19) e (20), la (20) più sporgente oltre la (19), disposte, le rotelle a delimitare la base del triangolo ideale col terzo vertice suir†sse (14). 9 Piattaforma di base (13), come a rivendicazione numero 1 , donformata in modo da convogliare il lubrificante in caduta continua nella vaschetta (33) e caratterizzata dagli elementi ad essa fìssati: sostegno (36) delle vaschette dell’olio (34) e (35); sostegni dei condizionatori di corsa (22), (23), (24) e (25); supporti (12) o (40) che I alloggiano l’asse di rotazione dei corpi rotanti (11) o (38) o (39). Il tutto, sostanzialmente, come descritto ed illustrato, e per gli scopi specificati.
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HUME A W J G ED - ORD-HUME A: "Perpetual Motion: The history of an obsession", 1 January 1994, PERPETUAL MOTION. HISTORY OF AN OBSESSION, NEW YORK, ST. MARTIN'S PRESS, US, PAGE(S) 58 - 75,100/101, XP002106851 *

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