ITAR20130049A1 - Barriera di accesso a mezzi di trasporto pubblico, in particolare bus e tram - Google Patents

Barriera di accesso a mezzi di trasporto pubblico, in particolare bus e tram

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ITAR20130049A1
ITAR20130049A1 IT000049A ITAR20130049A ITAR20130049A1 IT AR20130049 A1 ITAR20130049 A1 IT AR20130049A1 IT 000049 A IT000049 A IT 000049A IT AR20130049 A ITAR20130049 A IT AR20130049A IT AR20130049 A1 ITAR20130049 A1 IT AR20130049A1
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IT
Italy
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barrier
arm
barrier according
frame
integral
Prior art date
Application number
IT000049A
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English (en)
Inventor
Alessandro Prosperi
Original Assignee
Prosperibus S R L
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    • EFIXED CONSTRUCTIONS
    • E06DOORS, WINDOWS, SHUTTERS, OR ROLLER BLINDS IN GENERAL; LADDERS
    • E06BFIXED OR MOVABLE CLOSURES FOR OPENINGS IN BUILDINGS, VEHICLES, FENCES OR LIKE ENCLOSURES IN GENERAL, e.g. DOORS, WINDOWS, BLINDS, GATES
    • E06B11/00Means for allowing passage through fences, barriers or the like, e.g. stiles
    • E06B11/08Turnstiles; Gates for control of entry or exit of persons, e.g. in supermarkets
    • E06B11/085Turnstiles; Gates for control of entry or exit of persons, e.g. in supermarkets non-rotary or with a limited angle of rotation, e.g. 90°
    • EFIXED CONSTRUCTIONS
    • E05LOCKS; KEYS; WINDOW OR DOOR FITTINGS; SAFES
    • E05FDEVICES FOR MOVING WINGS INTO OPEN OR CLOSED POSITION; CHECKS FOR WINGS; WING FITTINGS NOT OTHERWISE PROVIDED FOR, CONCERNED WITH THE FUNCTIONING OF THE WING
    • E05F15/00Power-operated mechanisms for wings
    • E05F15/50Power-operated mechanisms for wings using fluid-pressure actuators
    • E05F15/53Power-operated mechanisms for wings using fluid-pressure actuators for swinging wings

Description

BARRIERA DI ACCESSO A MEZZI DI TRASPORTO PUBBLICO, IN
PARTICOLARE BUS E TRAM
D E S C R I Z I O N E
Il presente trovato si riferisce ad una barriera di accesso a mezzi di trasporto pubblico, in particolare bus e tram.
Ogni anno molte aziende di trasporto pubblico subiscono notevoli danni economici dall’evasione tariffaria a bordo di bus, autobus, filobus, tram e simili, che mediamente va dal 15 al 30% dell’utenza complessiva.
Oltre all’impiego di addetti al controllo e all’uso di sistemi di videosorveglianza a circuito chiuso, negli ultimi anni sono state montate delle barriere mobili all’interno di bus e tram che permettono l’accesso al vano passeggeri di un solo utilizzatore alla volta, in seguito alla convalida di un titolo di viaggio o alla sua lettura ottica (se il biglietto o l’abbonamento è provvisto di un chip, di una banda magnetica, o mezzi similari).
Allo stato attuale della tecnica, esistono vari tipi di barriere di accesso, altrimenti dette tornelli, montate in accessi a metropolitane, stadi, impianti sciistici, e altri luoghi aperti al pubblico.
Un primo esempio di tali dispositivi presenta un tripode ruotante intorno ad un asse orizzontale, che presenta uno spazio tra due barre contigue del tripode sufficiente al passaggio di una sola persona.
Queste barriere, hanno però una struttura molto rigida e possono creare difficoltà di accesso in casi di intenso pubblico ed essere di ostacolo ad esempio a persone corpulente, a viaggiatori con bagagli ingombranti, oppure a portatori handicap.
Inoltre, a causa della loro struttura rigida, se montati in bus e tram, in caso di brusche manovre o frenate improvvise, possono causare seri problemi di incolumità ai passeggeri e in condizioni di emergenza costituiscono un serio problema alla sicurezza. Per questo motivo la normativa impone che barriere di questo tipo possano essere montate laddove esistono altre vie di uscita di emergenza.
Un'altra tipologia di barriera di accesso è quella che prevede uno o due braccia ruotanti intorno ad un asse verticale (che prendono il nome di bandiere), impiegate ad esempio negli accessi ad alcuni supermercati o ad aree di sosta autostradale.
Anche se queste barriere “a bandiera”, a differenza dei tripodi, sono adatte ad essere usate in caso di emergenza, a causa delle loro dimensioni d'ingombro non possono essere però utilizzate in accessi aventi uno spazio ridotto, come per esempio l'interno di autobus, filobus o tram dove le entrate e i corridoi di transito hanno una larghezza massima, codificata a norma di legge, di circa 80-90 cm..
Oltre a ciò, il tempo di accesso per tali barriere si dilunga notevolmente per via della corsa di ritorno che la bandiera è costretta a compiere dopo ogni accesso dell'utilizzatore, con i conseguenti inconvenienti legati ai tempi di salita nel bus.
Infine, l’esperienza ha dimostrato come questa barriera sia facile da forzare e pertanto inefficace.
Una terza barriera prevede un braccio imperniato su un’asse di rotazione che, come un’ala, può ruotare in senso orario e antiorario. Normalmente questo braccio è associato ad un piano inclinato di un supporto posizionato su un lato del corridoio di bus e tram. A causa della sua spiccata lunghezza limita l’accesso al corridoio ed è facilmente raggirabile durante la rotazione.
Il compito che si propone il trovato è quello di eliminare gli inconvenienti sopra lamentati in tipi noti di una barriera di accesso a mezzi di trasporto pubblico, in particolare bus e tram che superi tutti i problemi di ingombro dei dispositivi summenzionati anche in caso di intenso pubblico.
Nell'ambito del compito suddetto, uno scopo che si propone il trovato è quello di realizzare una barriera di accesso a mezzi di trasporto pubblico, in particolare bus e tram, che sia un efficace deterrente per eventuali utilizzatori privi dei titoli per il passaggio che vogliono comunque accedere all’interno del bus o del tram.
Un altro scopo che si propone il trovato è quello di permettere il passaggio di utilizzatori regolarmente muniti di biglietto in modo comodo e rapido, senza intralciare o ostacolare l’accesso ad anziani, a bambini, a persone corpulente, a viaggiatori con bagagli ingombranti, o a portatori handicap.
Un altro scopo che si propone il trovato è quello di eliminare ogni rischio per l'incolumità degli utenti in caso di brusche manovre e improvvise frenate del bus.
Un altro scopo che si propone il trovato è quello di realizzare un barriera di accesso facilmente forzabile in situazioni di panico e che lasci scombro il passaggio della gente in emergenza.
Un altro scopo che si propone la barriera di accesso secondo il trovato è di impedire che passeggeri privi di titolo di viaggio facciano astuzie o che cerchino di forzare il funzionamento del dispositivo.
Non ultimo scopo del trovato è di realizzare una barriera di accesso a mezzi di trasporto pubblico, in particolare bus e tram, con mezzi facilmente reperibili in commercio nonché usando materiali di impiego comune, in modo che il dispositivo sia economicamente concorrenziale. Questo compito, nonché questi ed altri scopi che meglio appariranno in seguito, sono raggiunti da una barriera di accesso a mezzi di trasporto pubblico, in particolare bus e tram, secondo il trovato, comprendente un’intelaiatura portante associabile al terreno di divisione tra una zona libera e una zona riservata, caratterizzata dal fatto di comprendere un braccio imperniantesi intorno ad un asse di rotazione orizzontale sostanzialmente parallelo rispetto al terreno ed atto ad essere movimentato, mediante mezzi di traslazione, lungo una direzione verticale sostanzialmente normale al terreno tra una posizione di riposo ed una posizione di lavoro corrispondenti rispettivamente alla configurazione di apertura e di chiusura della barriera.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell'invenzione risulteranno maggiormente dalla descrizione di una forma di esecuzione preferita ma non esclusiva della barriera di accesso a mezzi di trasporto pubblico, in particolare bus e tram, illustrato a barriera di accesso a mezzi di trasporto pubblico, in particolare bus e tram indicativo e non limitativo con l'ausilio degli uniti disegni in cui:
la figura 1 rappresenta le parti interne della barriera, in vista prospettica;
la figura 2 rappresenta i componenti della barriera in alzato;
la figura 3 illustra parti interne della barriera in vista prospettica, con ingrandimenti di particolari riguardanti i mezzi antipanico;
la figura 4 illustra i mezzi per il recupero dei giochi;
la figura 5 rappresenta l’interno della barriera visto dall’alto in posizione di chiusura (linea tratteggiata) e con i mezzi di apertura in caso di emergenza attivati (linea continua);
la figura 6 illustra un esploso dei mezzi di apertura in caso di emergenza;
la figura 7 illustra i mezzi di regolazione elettrici della forza di azione della barriera con relè amperometrico;
la figura 8 illustra i mezzi di regolazione pneumatici della forza di azione della barriera con frizione, in esploso.
Con riferimento alle citate figure, la barriera di accesso a mezzi di trasporto pubblico, in particolare bus e tram, secondo il trovato, che viene individuato nella sua globalità con il riferimento 1, comprende un’intelaiatura portante 15 associabile al terreno e divide una zona libera di attesa per i passeggeri che vogliono entrare nel mezzo di trasporto, da una zona riservata ai possessori di un titolo di viaggio. Una caratteristica fondamentale di tale barriera è di comprendere un braccio 2 imperniantesi intorno ad un asse di rotazione orizzontale 20 sostanzialmente parallelo rispetto al terreno ed atto ad essere movimentato lungo una direzione verticale 10 sostanzialmente normale al terreno mediante mezzi di traslazione, tra una posizione di riposo ed una posizione di lavoro corrispondenti rispettivamente alla configurazione di apertura e di chiusura della barriera 1.
Preferibilmente la barriera viene posta all’interno di bus e tram, in modo tale che la zona libera possa ospitare almeno quattro o cinque persone, dando loro la possibilità di convalidare il biglietto con calma anche se nel frattempo il mezzo di trasporto è già partito.
Preferibilmente, è previsto un telaio di copertura (non raffigurato) di protezione per i meccanismi interni della barriera, amovibilmente associabile all’intelaiatura 15.
Vantaggiosamente, il braccio 2 ha una conformazione sostanzialmente ad “S”, affusolata verso la porzione estrema esterna 12 (la punta del braccio 2), per snellire il movimento roto-traslatorio del braccio 2. Difatti, secondo il principio geometrico per il quale quando il braccio è in movimento roto-traslatorio (e va pertanto ad inclinarsi) la misura dell’ingombro relativo aumenta, tale aumento d’ingombro viene in parte recuperato diminuendo lo spessore del braccio man mano che si va verso la porzione 12.
Vantaggiosamente, i mezzi di traslazione comprendono una slitta 3 solidalmente associata al braccio 2 e fissata ad una catena 4 supportata da un tubolare 5, il quale si sviluppa lungo la direzione 10, è solidale all’intelaiatura portante 15 della barriera ed è fissato alla carcassa del mezzo di trasporto. La slitta 3 s’impegna scorrevolmente su una guida verticale 6 associata ad una parete del tubolare 5, in modo che quando la catena 4 è messa in movimentazione, il braccio 2 sale o scende lungo la direzione 10.
Nella soluzione realizzativa qui presentata, il tubolare 5 è una barra estrusa in alluminio a base rettangolare presentante mezzi di fissaggio al mezzo di trasporto nelle sue estremità (ad esempio piastre forate per bulloneria o piastre da saldare alla carcassa del bus o del tram).
Preferibilmente, tali mezzi di traslazione sono azionati da mezzi motori quali ad esempio un motore elettrico 9 (fig. 3) associato all’intelaiatura 15 mediante un carter 15’ (fig. 1).
Vantaggiosamente, sono previsti mezzi ausiliari di guida per la slitta 3, che diventano necessari quando il peso del gruppo slitta-braccio diventa importante.
Con riferimento in particolare alla figura 3, questi mezzi possono comprendere una guida ausiliaria 16, di supporto alla guida verticale 6, anch’essa sviluppantesi lungo la direzione 10 e connessa alla slitta 3 mediante un cilindretto 18 associato alla slitta 3 stessa ed impegnantesi scorrevolmente con la guida 16.
Un’altra variante esecutiva potrebbe prevedere il montaggio di un mezzo elastico (qui non raffigurato), quale ad esempio una molla a compressione, interposta tra la slitta 3 e l’intelaiatura 15.
Come è visibile da un primo ingrandimento della figura 3 nonché dalla figura 8, può essere previsto un pignone dentato 14 interposto tra i mezzi motori ed i mezzi di traslazione. Il pignone 14, da una parte ingrana con l’albero motore 19 del motore elettrico 9, e, dall’altra parte è operativamente connesso con la catena 4.
Vantaggiosamente, è previsto almeno un cursore 7 definente l’asse di rotazione 20, sporgente da una faccia laterale del braccio 2 e di impegno con una guida curva 8 definita su una parete laterale di un corpo scatolare 11 solidale all’intelaiatura portante 15. La guida curva 8 si sviluppa lungo una traiettoria a mezza-luna predeterminata.
Preferibilmente, il cursore 7 comprende un cuscinetto di rotolamento 17.
La traiettoria predeterminata è quella ottimale affinché, durante la sua movimentazione, il braccio 2 possa ridurre al minimo il suo ingombro in posizione di riposo, a barriera aperta, e possa essere di massimo impedimento al passaggio della barriera in posizione di lavoro, quando la barriera è chiusa. Tale traiettoria dipende ovviamente e soprattutto dalla conformazione del braccio.
Vantaggiosamente, sono previsti mezzi per il recupero dei giochi interposti tra la slitta 3 e l’intelaiatura 15, necessari per chiudere tutti quei pertugi e cavità che si vengono a creare sull’intelaiatura 15 durante la movimentazione del braccio 2 a causa della sua particolare conformazione.
Con riferimento alla figura 4, questi mezzi comprendono un elemento lastriforme 26 di copertura per la finestra 49 scorrevolmente impegnata con una piastra 21 lungo la direzione verticale 10 tra una quota superiore ed una quota inferiore, mediante una coppia di aste di guida 25, fissate ad un telaio 13 che è solidale all’intelaiatura 15. L’elemento lastriforme 26 è asservito a mezzi elastici azionabili nel contatto intercorrente tra la movimentazione del braccio 2 ed una boccola superiore 27 associata ad un elemento di battuta 24, solidale al suddetto elemento 26, contro mezzi di blocco (blocco superiore 22’ e blocco inferiore 22”).
Nella soluzione qui presentata si è scelto che tali mezzi elastici siano costituiti da una coppia di molle a compressione 23 interposte tra l’elemento 24 ed il blocco 22”.
Per aiutare la discesa del blocco 22 dalla quota superiore a quella inferiore, può essere prevista una molla 29 sviluppantesi lungo la direzione 10 ed interposta tra il blocco 22 ed il telaio 13.
Come è visibile in figura 4, è possibile montare sul telaio 13, anche una seconda boccola 28 sulla parte opposta della finestra 49 dalla quale fuoriesce il braccio 2, rispetto alla piastra 21 e all’elemento lastriforme 26. Le due boccole 27 e 28 di rotolamento per il braccio 2, preferibilmente in materiale sintetico, ad esempio teflon, servono ad impedire il contatto metallo/metallo allungando la vita ad usura dei componenti e diminuendo la rumorosità del dispositivo.
Per il miglior funzionamento di tali mezzi di risalita, è stata previsto un finecorsa di controbattuta 28’.
Da quanto detto, quando il braccio 2 si muove dalla posizione di lavoro (barriera chiusa) alla posizione di riposo (barriera aperta), agendo sulla boccola 28 fa traslare verso il basso l’elemento 24 permettendo la chiusura dell’elemento lastriforme 26 e contemporaneamente, per mezzo della coppia di molle 23, fa traslare verso il basso anche il blocco 22 che porta con sé la prima piastra 21.
In questo modo, ogni pertugio e cavità sono coperti da tale meccanismo di doppio recupero dei giochi.
Opportunamente, la coppia di molle 23 sarà tale che le sue dimensioni di minimo ingombro coprano la distanza tra il braccio 2 e la prima piastra 21 a barriera aperta.
Quando la barriera ritorna nella configurazione chiusa, vale a dire con il braccio 2 che ritorna in posizione di lavoro, la piastra 21 scorrerà verso l’alto tramite il contatto fra il braccio 2 ed la boccola 28, mentre gli elementi 24 e 26, con la boccola 27, andranno a chiudere lo spazio creatosi tramite la pressione della molla 23.
Con riferimento alla figura 5, sono previsti mezzi di apertura in caso di emergenza, per la rotazione del braccio 2 intorno ad un asse di rotazione verticale 30 sostanzialmente normale rispetto al terreno e definito da una cerniera 31 connessa alla slitta 3. La rotazione del braccio 2 viene attivata esercitando sul braccio 2 stesso una pressione superiore ad un valore di soglia prestabilito.
Preferibilmente, la rotazione del braccio 2 intorno all’asse 30 avviene nella direzione opposta rispetto a quella di accesso del passeggero, o anche, volendo, tale rotazione avviene in direzione dell’uscita dal mezzo di trasporto, come mostrato in figura 5.
Vantaggiosamente, questi mezzi di apertura in caso di emergenza comprendono una molla di torsione 32 montata all’interno del corpo cavo 33 definito nella cerniera 31 e presentante un’estremità inferiore 32’ associata ad un cilindro di manovra inferiore 35’, appoggiato su una base di supporto 34 solidale all’intelaiatura 15 e ruotabile intorno all’asse 30, e l’estremità superiore 32” ad un cilindro di manovra superiore 35” imperniantesi su un cardine 39, solidamente associato sia alla base 34 sia, mediante una filettatura 39’, ad un coperchio 36 di chiusura del corpo cavo 33, e che si sviluppa lungo la direzione definita dall’asse 30 tra una posizione iniziale ed una posizione finale, corrispondenti rispettivamente ad una configurazione di normale utilizzo della barriera in cui la molla 32 è caricata di energia elastica e ad una configurazione di emergenza della barriera in cui la molla 32 ha progressivamente scaricato l’energia elastica in energia cinetica per ruotare il braccio 2. Il cilindro superiore 35” è provvisto di una linguetta 37 impegnantesi con le pareti laterali (38’ e 38”) di una scanalatura 38 definita nella faccia inferiore 36’ del coperchio 36, vale a dire quella che si affaccia sul cilindro 35” stesso, in modo che nella posizione iniziale la linguetta 37 sia in contrasto con la prima parete laterale 38’ della scanalatura 38 e la molla 32 sia deformata elasticamente, mentre nella posizione finale la linguetta 37 sia in contrasto con la seconda parete laterale 38” della scanalatura 38 (fig.
6).
Preferibilmente, il cilindro inferiore 35’ presenta una serie di cavità di aggancio 53 per l’estremità inferiore 32’ della molla 32, in modo che ruotando il cilindro 35’ intorno all’asse 30 – ad esempio per mezzo di un perno uncinato accoppiabile con una delle cavità 53 –, sia contestualmente ruotata intorno all’asse 30 anche l’estremità inferiore 32’ della molla 32 per immagazzinare una certa energia elastica proporzionale all’angolo di rotazione effettuato.
Dalla figura 6, può essere previsto un mezzo di fermo 54 sporgente dalla base di supporto 34 per il bloccaggio dell’estremità inferiore 32’ della molla 32 in un angolo di rotazione predefinito.
Vantaggiosamente, sono inoltre previsti mezzi antipanico di abbattimento della barriera, che si attivano mediante un comando a distanza.
Preferibilmente, tali mezzi comprendono una forcella 41 rappresentata in figura 3. La forcella 41 è comandata da mezzi di azionamento ed è atta ad agire in compressione su una molla di trazione 44 mediante lo spostamento di un manicotto 42 associato ad un’estremità dell’albero motore 19, in modo da provocare il distaccamento del manicotto 42 dall’albero motore 19 stesso e quindi il distacco motore 9/albero 19. Durante il normale funzionamento, difatti, la molla 44 spinge costantemente l’elemento femmina definito sul manicotto 42 ad accoppiarsi con l’elemento maschio sporgente dal motore 9. Una volta che tale distaccamento si è consumato il motore continua a girare a vuoto oppure viene spento da un timer o da mezzi sensori.
Nella soluzione realizzativa qui descritta, la forcella 41, che è atta ad essere ruotata intorno alla direzione di imperniamento 40, è associata ad una leva manuale 43 mediante un cavo d’acciaio 46 (raffigurato in figura 7) collegato ad una maniglia 47 sporgente dalla slitta 3 che la mantiene bloccata nella posizione di normale funzionamento della barriera, vale a dire col manicotto 42 accoppiato all’albero motore 19. Quando la leva 43 viene azionata, si compie la rotazione intorno all’asse 40 e si ha il distacco motore-albero descritto innanzi.
Vantaggiosamente, sono previsti mezzi di regolazione della forza di azione della barriera, per bloccare il regolare funzionamento del motore 9 arrestandolo o provocandone l’inversione del moto in modo da prevenire eventuali infortuni agli utenti, ai quali deve essere garantita la massima sicurezza.
Tali mezzi possono comprendere ad esempio un relè amperometrico 45 di controllo dell’assorbimento del motore 9, collegato elettricamente al motore 9, ad esempio mediante un cavo elettrico 48, e regolato in modo tale che, se per cause accidentali la barriera 1 durante la propria escursione incontra un ostacolo, blocca il motore 9 arrestandolo ed eventualmente ne provoca l’inversione del moto (fig. 7).
Lo sblocco completo della parte meccanica si ottiene agendo sulla forcella 41 che viene messa in trazione dal cavo 46.
Una variante esecutiva raffigurata in figura 8, prevede che i mezzi di regolazione comprendano una frizione 51 montata sul motore 9 presentante mezzi di taratura della resistenza allo slittamento, in modo tale che se la pressione di un impianto di modulazione ad essa connesso scende al di sotto di un valore di soglia prestabilito, il motore 9 si arresta per non surriscaldare i dischi della frizione 51, facendo posizionare la barriera in configurazione di apertura.
L’impianto di modulazione della pressione (non raffigurato) può ad esempio comprendere un rubinetto di sblocco manuale connesso con la frizione 51 mediante una tubatura di circolazione dell’aria ed un pressostato (di taratura della resistenza allo slittamento) per la variazione della potenza della barriera, interposto tra il rubinetto stesso e la frizione 51.
Possono inoltre essere previsti mezzi di allarme per tentativi non autorizzati di passaggio della barriera da parte di trasgressori connessi a mezzi sensori mediante una centralina di elaborazione dei dati.
Preferibilmente, i mezzi di allarme, non raffigurati, comprendono un supporto audio attivabile da una fotocellula montata sulla barriera, in modo che quando il trasgressore tenta di forzare il braccio 2, una voce proveniente da un altoparlante segnala l’infrazione.
Analogamente, può essere previsto un sensore capace di riconoscere il verso di percorrenza delle persone, di per sé noto, connesso alla porta riservata alla sola discesa dal mezzo, capace di attivare un allarme similare quando il trasgressore prova ad entrare nel mezzo pubblico approfittando dell’uscita dei passeggeri dall’apposita porta di discesa summenzionata.
Insieme al supporto audio, è possibile che i mezzi di allarme comprendano anche un supporto visivo, che consiste in almeno un monitor montato sul mezzo pubblico di commutazione delle immagini riprese da una telecamera in un messaggio di allarme, eventualmente temporizzato.
Possono infine essere previsti mezzi di comunicazione all’esterno del mezzo, per informare gli eventuali passeggeri che il mezzo pubblico è dotato di un sistema di controllo in accesso.
In questo modo chi fosse sprovvisto di titoli di viaggio, sarebbe scoraggiato a salire impedendo che si creino ostacoli sulla zona libera. In pratica, durante il normale funzionamento, la barriera si presenta chiusa, con il braccio 2 ad impedire il passaggio dalla zona libera a quella riservata.
L’utilizzatore che intende accedere al vano passeggeri deve essere munito di regolare biglietto, abbonamento, tessera o altro titolo di viaggio. Al riconoscimento del titolo di viaggio da parte dell’autista, di macchine obliteratrici o altri mezzi di convalida, il braccio 2 effettua una roto-traslazione per aprire il varco: i mezzi motori azionano la catena 4 in risalita lungo la direzione 10 trascinando con sé la slitta 3 che permette la traslazione del braccio 2 e di conseguenza il cursore 7 che, impegnandosi con la guida curva 8, permette la rotazione del braccio 2.
Il braccio 2 pertanto si ritrae all’interno del corpo scatolare 11 mentre i mezzi per il recupero dei giochi nascondono eventuali pertugi formatisi nella movimentazione meccanica, pericolosi per le mani dei viaggiatori. Una volta che il passeggero è transitato, grazie al supporto di fotocellule o altri mezzi di rilevazione del passaggio dell’utilizzatore, di per sé noti, il braccio viene comandato in chiusura dai mezzi motori e pertanto compie una rototraslazione identica a quella di apertura, ma in senso contrario.
In situazioni di emergenza, ad esempio quando il mezzo è costretto ad una brusca frenata nell’ora di punta (quindi a pieno carico), può capitare che, nella zona riservata, qualche passeggero si trovi costretto tra altre persone e la barriera stessa. In quel caso il braccio non può fare da ostacolo perché potrebbe essere insidioso e causare danni ai viaggiatori.
In questo frangente, quando la pressione esercitata dal passeggero sul braccio supera una determinata (e prestabilita) soglia, i mezzi di apertura permettono l’ulteriore rotazione della molla di torsione precaricata e la successiva rotazione del braccio intorno all’asse di rotazione verticale per aprire la barriera, nella direzione di uscita dal mezzo di trasporto.
Da quanto sopra descritto si vede quindi come il trovato raggiunga il compito e gli scopi proposti ed in particolare si sottolinea il fatto che viene realizzato una barriera di accesso a mezzi di trasporto pubblico, in particolare bus e tram, che presenta ingombri contenuti.
In particolare, grazie al fatto che a barriera aperta il braccio si ritrae quasi completamente all’interno dell’intelaiatura, la quale in pratica è sostanzialmente un elemento colonnare, minimizza le dimensioni della barriera.
Inoltre, modificando la posizione del corpo scatolare 11, all’interno del quale il braccio ruota e trasla permettendo l’apertura o la chiusura della barriera, rispetto al tubolare (che verrà fissato al mezzo di trasporto alle sue estremità), viene data la possibilità di regolare l’altezza di montaggio della barriera stessa, la rende estremamente versatile e adatta ad essere montata su qualsiasi tipo di bus o tram.
Un altro vantaggio del trovato è dato dal fatto che l’apertura completa del passaggio tra la zona libera e la zona riservata, senza nessun blocco o alcuna ostruzione di accesso, che viene assicurata dal fatto che il braccio si ritrae quasi completamente all’interno dell’intelaiatura, consente il passaggio di utilizzatori regolarmente muniti di biglietto in modo comodo e veloce, senza costituire un problema alle persone anziane, ai bambini piccoli, alle persone corpulente, ai viaggiatori con bagagli ingombranti, ai portatori handicap o alle carrozzine,
Un altro vantaggio della barriera, secondo il trovato, è che, grazie ai mezzi di apertura in emergenza, i passeggeri non sono esposti a rischi o pericoli per la loro incolumità, anche in caso di brusche manovre e improvvise frenate del mezzo pieno di gente.
Un altro vantaggio della barriera di controllo per l’accesso di un utilizzatore alla volta, secondo il trovato, è dato dal fatto che il montaggio di mezzi antipanico attivabili a distanza anche dall’autista, permette - nel caso si presenti la necessità – che la barriera sia immediatamente abbattuta, e che il passaggio dalla zona libera a quella riservata rimanga completamente sgombro.
Inoltre, un altro vantaggio del trovato, è che i mezzi di allarme sonoro e/o visivo rappresentano uno strumento efficace per scoraggiare eventuali utilizzatori privi dei titoli per il passaggio che vogliono comunque accedere all’interno del bus o del tram, nonché per quei trasgressori intenzionati ad ingegnose astuzie (come ad esempio entrare dalla porta riservata all’uscita) o che cerchino di forzare il funzionamento del dispositivo.
Non ultimo, l'uso di mezzi facilmente reperibili in commercio e l'impiego di materiali comuni, rendono il dispositivo economicamente concorrenziale.
Il trovato così concepito è suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell'ambito del concetto inventivo.
Inoltre tutti i dettagli potranno essere sostituiti da altri elementi tecnicamente equivalenti.
In pratica i materiali impiegati, nonché le dimensioni, potranno essere qualsiasi a seconda delle esigenze, purché coerenti con lo scopo realizzativo.

Claims (13)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Barriera di controllo per l’accesso di un utilizzatore alla volta, prevalentemente per mezzi di trasporto pubblico quali autobus, tram e simili, comprendente un’intelaiatura portante (15) associabile al terreno di divisione tra una zona libera e una zona riservata, caratterizzata dal fatto di comprendere un braccio (2) imperniantesi intorno ad un asse di rotazione orizzontale (20) sostanzialmente parallelo rispetto al terreno ed atto ad essere movimentato, mediante mezzi di traslazione, lungo una direzione verticale (10) sostanzialmente normale al terreno tra una posizione di riposo ed una posizione di lavoro corrispondenti rispettivamente alla configurazione di apertura e di chiusura della barriera.
  2. 2) Barriera secondo la rivendicazione precedente, caratterizzata dal fatto che detto braccio (2) ha una conformazione sostanzialmente ad “S” affusolata verso la sua porzione estrema esterna (12).
  3. 3) Barriera secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di traslazione comprendono una slitta (3) solidalmente associata a detto braccio (2) e fissata ad una catena (4) supportata da un tubolare (5) sviluppantesi lungo detta direzione verticale (10) e solidale a detta intelaiatura portante (15), detta slitta (3) essendo di impegno scorrevole su una guida verticale (6) associata ad una parete di detto tubolare (5), in modo che la messa in movimentazione di detta catena (4) fa scendere o salire detto braccio (2) lungo detta direzione verticale (10).
  4. 4) Barriera secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto di comprendere un pignone dentato (14) interposto tra detti mezzi di traslazione e mezzi motori, fissati a detta intelaiatura portante (15), di azionamento per detti mezzi di traslazione, detto pignone dentato (14) essendo di ingranaggio da una parte con l’albero motore (19) di detti mezzi motori e, dall’altra parte, operativamente connesso con detta catena (4).
  5. 5) Barriera secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto di comprendere almeno un cursore (7) definente detto asse di rotazione (20), sporgente da una faccia laterale di detto braccio (2) e di impegno con una guida curva (8) sviluppantesi lungo una traiettoria predeterminata e definita su una parete laterale di un corpo scatolare (11) solidale a detta intelaiatura portante (15) curva (8).
  6. 6) Barriera secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto di comprendere mezzi per il recupero dei giochi, interposti tra detta slitta (3) e detta intelaiatura portante (15), per la chiusura di pertugi e cavità che si vengono a creare su detta intelaiatura portante (15) durante la movimentazione di detto braccio (2).
  7. 7) Barriera secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti mezzi per il recupero dei giochi comprendono un elemento lastriforme (26) di copertura per una finestra (49), scorrevolmente impegnato con una piastra (21), la quale è associata a detta intelaiatura portante (15), lungo detta direzione verticale (10) tra una quota superiore ed una quota inferiore, mediante una coppia di aste di guida (25), fissate ad un telaio (13) solidale a detta intelaiatura portante (15), detto elemento lastriforme (26) essendo asservito a mezzi elastici azionabili nel contatto intercorrente tra la movimentazione di detto braccio (2) ed una boccola superiore (27), associata ad un elemento di battuta (24) solidale a detto elemento (26), contro mezzi di blocco.
  8. 8) Barriera secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto di comprendere mezzi di apertura in caso di emergenza, per la rotazione di detto braccio (2) intorno ad un asse di rotazione verticale (30) sostanzialmente normale rispetto al terreno e definito da una cerniera (31) associata a detta slitta (3), detta rotazione essendo attivata da una pressione esercitata su detto braccio (2) superiore ad un valore di soglia prestabilito.
  9. 9) Barriera secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di apertura in caso di emergenza comprendono una molla di torsione (32) montata all’interno di un corpo cavo (33) definito in detta cerniera (31) e presentante un’estremità inferiore (32’) associata ad un cilindro di manovra inferiore (35’), appoggiato su una base di supporto (34) solidale all’intelaiatura (15) e atto ad essere ruotato intorno a detto asse di rotazione verticale 30 per caricare detta molla di torsione 32, ed un’estremità superiore (32”) associata ad un cilindro di manovra superiore (35”) imperniantesi su un cardine (39) solidamente associato sia a detta base (34) sia ad un coperchio (36) di chiusura di detto corpo cavo (33), detto cardine (39) sviluppandosi lungo la direzione definita da detto asse di rotazione verticale (30) tra una posizione iniziale ed una posizione finale, corrispondenti rispettivamente ad una configurazione di normale utilizzo della barriera, in cui detta molla di torsione (32) è carica di energia elastica, e ad una configurazione di emergenza della barriera, in cui detta molla di torsione (32) è scarica, detto cilindro superiore (35”) essendo provvisto di una linguetta (37) impegnantesi con le pareti laterali (38’, 38”) di una scanalatura (38) definita nella faccia inferiore (36’) di detto coperchio (36), in modo che in detta posizione iniziale detta linguetta (37) è in contrasto con la prima parete laterale (38’) di detta scanalatura (38) e detta molla (32) è deformata elasticamente, mentre in detta posizione finale detta linguetta (37) è in contrasto con la seconda parete (38”) di detta scanalatura (38).
  10. 10) Barriera secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto di comprendere mezzi antipanico di abbattimento della barriera attivabili mediante un comando a distanza.
  11. 11) Barriera secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti mezzi antipanico comprendono una forcella (41) comandata da mezzi di azionamento, atta ad agire in compressione su una molla di trazione (44) mediante lo spostamento di un manicotto (42) associato ad un’estremità di detto albero motore (19), per il distaccamento dell’albero motore (19) stesso da detti mezzi motore (9).
  12. 12) Barriera secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto di comprendere mezzi di regolazione della forza di azione della barriera, per il bloccaggio del regolare funzionamento di detto motore 9.
  13. 13) Barriera secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di regolazione comprendono una frizione (51) montata su detto motore (9) presentante mezzi di taratura della resistenza allo slittamento, in modo tale che se la pressione di un impianto di modulazione ad essa connesso scende al di sotto di un valore di soglia prestabilito, detto motore (9) si arresta facendo posizionare la barriera in configurazione di apertura
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