IT202300016869A1 - Apparato per lo sviluppo termico di lastre flessografiche - Google Patents
Apparato per lo sviluppo termico di lastre flessograficheInfo
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Description
APPARATO PER LO SVILUPPO TERMICO DI LASTRE FLESSOGRAFICHE
DESCRIZIONE
CAMPO DELL'INVENZIONE
La presente invenzione rientra nel campo della fabbricazione di impianti per la preparazione di lastre di stampa digitale per flessografia. In particolare, la presente invenzione ? relativa ad un apparato per lo sviluppo termico di una lastra flessografica.
BACKGROUND TECNICO
La flessografia ? un metodo di stampa rotativa diretta che usa lastre a rilievo fatte di materiali fotopolimerici. Le lastre sono flessibili e morbide, e da qui il nome di flessografia. Tali lastre vengono caricate di inchiostro e la stampa ? ottenuta tramite la deposizione diretta dell'inchiostro sul supporto da stampare grazie ad una leggera pressione esercitata da un cilindro di stampa su cui sono posizionate le lastre.
La flessografia ? un processo di stampa ad alta velocit? in grado di stampare su molti tipi di materiali assorbenti e non assorbenti. Alcune applicazioni tipiche della stampa flessografica sono la realizzazione di sacchetti di carta e plastica, cartoni del latte, tazze usa e getta, e similari, tuttavia grazie agli attuali progressi nella qualit? di stampa, la stampa flessografica ? usata ad esempio anche per stampare giornali, oltre che buste, etichette, e per stampare su plastica, pellicole e fogli di acetato, carta da pacchi e molti materiali usati nell?imballaggio di prodotti.
Un particolare processo di stampa flessografica ? la "flessografia digitale", in cui ? previsto l'uso di lastre digitali (o ?lastre flessografiche?). In tali lastre, il fotopolimero in origine ? coperto da uno strato superficiale di materiale che non consente la fotoesposizione, come ad esempio uno strato di carbonio o grafite. Tale strato di materiale viene inciso in modo da creare l'immagine in negativo del soggetto di stampa. Una tale fase di incisione ? eseguita tipicamente attraverso un laser digitale comandato da un computer (da qui, l'acronimo CTP "computer to plate" con cui nel settore si indica questa fase del processo di prestampa). La lastra ? poi fotoesposta e il materiale non esposto alla luce viene eliminato nell?ambito di un?operazione detta di ?sviluppo della lastra flessografica?.
In accordo ad una prima tecnica nota, lo sviluppo di una lastra digitale avviene attraverso un?operazione di lavaggio che prevede l?impiego di un liquido (a base acqua o base solvente) destinato a sciogliere e/o ammorbidire il polimero o il monomero precedentemente non fotoesposto alla luce. In presenza di tale liquido, la lastra viene sottoposta all?azione meccanica di spazzole che agiscono sulla superficie della lastra per favorire il distaccamento del monomero o del polimero non foto-esposto.
In accordo ad una seconda tecnica nota, alternativa al lavaggio, le lastre flessografiche sono sviluppate termicamente attraverso un processo che prevede la rimozione del polimero o monomero non foto-sposto attraverso un contatto con materiale assorbente, laddove tale contatto avviene quando il polimero o monomero non foto-esposto ? portato ad una temperatura tale da essere fuso in modo da fluire nel materiale assorbente e dunque in modo da poter essere rimosso attraverso un contatto con questo ultimo. Rispetto alla tecnica del lavaggio, lo sviluppo termico delle lastre ? sostanzialmente ?a secco? e dunque non richiede un tempo di asciugatura a valle dell?operazione di sviluppo, tempo richiesto dal processo di sviluppo per lavaggio con liquido.
Nel corso degli ultimi anni sono stati proposti diversi apparati per lo sviluppo termico di lastre flessografiche. Esempi di tali apparati sono mostrati, ad esempio, in EP1526410, EP2774003, EP1850183 e EP1553456.
In generale, un apparato per lo sviluppo termico di una lastra flessografica comprende un gruppo di movimentazione che sostiene la lastra flessografica e che la movimenta lungo una direzione prestabilita. In una prima forma attuativa nota, mostrata ad esempio in WO2022026980, EP2501550 o EP3033236 il gruppo di movimentazione comprende una configurazione a ?tapis roulant? che prevede due rulli (almeno uno dei quali motorizzato) e un tappetto intorno ai due rulli e movimentato dagli stessi. Su tale tappeto viene posizionata la lastra flessografica. La rotazione dei due rulli provoca lo sposamento del tappetto e dunque la movimentazione della lastra flessografica ad esso solidale.
In una forma realizzativa alternativa, mostrata ad esempio in EP1624343 o EP1899766, il gruppo di movimentazione prevede un unico cilindro motorizzato sulla cui superficie viene posizionata la lastra. In uso, il cilindro viene fatto ruotare intorno al suo asse longitudinale e la lastra compie corrispondenti rotazioni intorno all?asse del cilindro stesso.
In ogni caso, il gruppo di movimentazione definisce una superficie di supporto mobile su cui viene posizionata la lastra flessografica. Pi? precisamente, su tale superficie mobile, la lastra appoggia con una sua superficie di base (o superficie interna) opposta alla superficie esterna precedentemente foto-esposta e dunque destinata allo sviluppo termico.
Per consentire il posizionamento della lastra, sulla stessa viene preventivamente realizzata una serie di fori in prossimit? di un suo bordo, laddove tali fori consentono il collegamento di una lastra ad una pin-bar (ossia una sbarra dalla quale emerge una fila di perni). Questa ultima viene fissata alla superficie del tappeto o al cilindro motorizzato a seconda della configurazione del gruppo di movimentazione della lastra.
Oltre ad un gruppo di movimentazione, un apparato per lo sviluppo termico comprende un gruppo operativo di sviluppo per applicare, durante la movimentazione della lastra, il materiale assorbente alla superficie esterna della lastra ossia per sviluppare la lastra stessa. Tipicamente, un gruppo operativo di sviluppo comprende mezzi di riscaldo per portare la superficie esterna della lastra ad una temperatura sufficiente a fondere/liquefare il polimero e dunque a consentirne la rimozione per contatto con il materiale assorbente. A tale scopo, il gruppo operativo di sviluppo comprende mezzi di alimentazione del materiale assorbente e mezzi di contatto che intervengono sul materiale assorbente per farlo aderire alla superficie esterna della lastra in modo da assorbire, e quindi rimuovere il polimero/monomero non reticolato.
Tipicamente, i mezzi di alimentazione comprendono a pluralit? di rulli/cilindri che configurano un percorso per il materiale assorbente fra un primo rullo, da cui si svolge il materiale assorbente, e un ultimo rullo su cui lo stesso materiale si riavvolge dopo essere entrato in contatto con la superficie esterna della lastra. Normalmente sono previsti dei rulli di tensionamento per mantenere la giusta tensione di avanzamento per il materiale assorbente. I mezzi di contatto comprendono agiscono sul materiale assorbente, in un punto prestabilito del suo percorso, facendolo aderire alla superficie esterna della lastra.
In accordo ad una forma di realizzazione di per s? nota, schematizzata ad esempio in EP1740392, ? previsto l?impiego di un cilindro riscaldatore (o cilindro riscaldante) su una porzione del quale ? condotto il materiale assorbente. Il cilindro riscaldatore ? tipicamente definito da un corpo cilindrico in materiale metallico e la sua superficie esterna, sulla quale si muove il materiale assorbente, viene portata ad una prestabilita temperatura attraverso almeno una resistenza elettrica. In questa forma realizzativa, i mezzi di contatto comprendono una unit? di spinta che agisce sul cilindro riscaldatore per portare il materiale assorbente, condotto intorno al cilindro riscaldatore, a contatto della superficie esterna della lastra.
Dal punto di vista operativo, il processo di sviluppo prevede che la lastra sia movimentata pi? volte lungo il percorso definito dal gruppo di movimentazione e dunque entri in contatto pi? volte con nuovo materiale assorbente fornito dai mezzi di alimentazione. Nel caso in cui la movimentazione della lastra sia attuata attraverso un cilindro motorizzato e nel caso in cui sia previsto l?impiego di un cilindro riscaldatore (secondo la soluzione appena sopra descritta), il processo prevede che la lastra venga sottoposta a delle rotazioni successive entrando in contatto, ad ogni rotazione, con il rullo riscaldatore fino alla completa rimozione del monomero-polimero non reticolato, cio? fino al completo sviluppo della lastra.
Rispetto ad altre soluzioni note, l?impiego di un cilindro riscaldante ? particolarmente vantaggioso in quanto il riscaldamento della lastra avviene contestualmente alla rimozione del polimero-monomero non reticolato ottenuta attraverso il materiale assorbente. Per questa ragione, negli ultimi anni questa soluzione ? stata maggiormente preferita rispetto ad altre note in cui il riscaldamento della lastra avviene in un punto differente rispetto a dove viene applicato il materiale, pi? precisamente in un punto pi? a monte rispetto alla traiettoria lungo cui viene movimentata la lastra.
Con riferimento allo schema in Figura 1, gli apparati noti forniti di un cilindro riscaldante (220) ? tipicamente prevista una unit? di spinta (250) comprendente una coppia di attuatori (250A) che spingono, con una forza costante, il cilindro riscaldante (220) verso la lastra (500) durante la movimentazione della stessa sul cilindro di supporto (110). Sono inoltre previsti mezzi meccanici (600) per regolare la distanza fra il rullo riscaldante (220) e la lastra (500). Al diminuire di tale distanza, il rullo riscaldante (220) e conseguentemente il materiale assorbente (B) aderiscono maggiormente contro la lastra (500) rimuovendo pi? in profondit? il polimero o monomero non reticolato. Al contrario, aumentando detta distanza, l?azione del cilindro riscaldante (200) e del materiale assorbente (B) risulta meno intensa.
Gli attuatori idraulici (250) spingono il cilindro riscaldante (220) in corrispondenza di opposte estremit? dello stesso. I mezzi meccanici (600) comprendono tipicamente una coppia di cunei di regolazione (C), ciascuno dei quali installato su un fianco (F) di supporto dell?apparato 1. Ciascun cuneo (C) contatta con un primo lato (C1) una superficie di guida (SG) fissa al corrispondente fianco (F) e con un secondo lato (C2) una superficie di riscontro (SR) solidale all?asse di rotazione del rullo riscaldante (220). Per ciascun cuneo (C) ? previsto un attuatore (TC) di regolazione che movimenta il cuneo (C) in direzione verticale. Il movimento verticale del cuneo (C) si traduce in uno spostamento del rullo riscaldante (220) rispetto alla lastra (500). Con riferimento allo schema di figura 1, uno spostamento verso l?alto dei cunei (C) determina un corrispondente allontanamento del rullo riscaldante (220) dalla superficie della lastra (5); al contrario, un abbassamento dei cunei (C) porta ad un avvicinamento del rullo riscaldante (220) alla superficie della lastra (500).
Da quanto sopra emerge dunque che la condizione operativa del cilindro riscaldante (220) ? determinata dall?azione combinata dell?unit? di spinta (250) e dei mezzi meccanici (600) descritti. Da un lato, l?unit? di spinta spinge (250) costantemente, attraverso i suoi attuatori idraulici (250), il cilindro riscaldante (220) verso la lastra (500), mentre dall?altro lato con i mezzi meccanici (600) regolano la distanza a cui si colloca il rullo riscaldante (220) rispetto alla lastra (500) e dunque la profondit? a cui il materiale assorbente penetra nello strato superficiale della lastra per sviluppare la stessa. In sostanza, la forza esercitata dall?unit? di spinta (250) sul cilindro riscaldatore (220) ? sempre costante, mentre la posizione di questo ultimo rispetto alla lastra (e quindi la profondit? con cui il materiale assorbente penetra nella lastra) dipende dalla regolazione attuata con i mezzi meccanici (600).
Da quanto sopra, nella soluzione nota sopra descritta (schematizzata in Figura 1) il metodo di regolazione della condizione operativa del cilindro riscaldatore ? particolarmente complesso e dunque svantaggioso sia in termini di progettazione che in termini di costi finali di realizzazione. Oltre alla coppia di attuatori idraulici usati per spingere costantemente il cilindro riscaldante verso la lastra, deve essere predisposta una ulteriore coppia di attuatori (normalmente elettrici) per regolare la posizione dei cunei di regolazione. Questa necessit? complica da un lato l?assemblaggio della macchina e dall?altro il successivo controllo.
Un altro svantaggio della soluzione nota mostrata in Figura 1 si individua nel fatto che la distanza del cilindro riscaldante (220) dalla lastra (500) non pu? essere variata durante la fase di sviluppo, cio? durante l?avanzamento del materiale assorbente (B). In altre parole, la regolazione attraverso i mezzi meccanici (600) viene effettuata con il cilindro riscaldante (220) fermo. Questa condizione ovviamente incide negativamente sui tempi di processo della lastra.
Ancora un ulteriore limite si riscontra nella difficolta di effettuare una regolazione precisa con i mezzi meccanici (600) sopra descritti. Infatti, lo spessore di una lastra flessografica ? nell?ordine dei millimetri (ad esempio cinque mm) e dunque la distanza del rullo riscaldante (220) rispetto alla lastra (500) deve essere variata in un intervallo nell?ordine dei decimi di millimetro. La Richiedente ha constatato che attraverso un sistema a cunei (C) come quello descritto diventa molto difficile effettuare una regolazione precisa in questo intervallo.
La Richiedente ha dunque constatato la necessit? di fornire una nuova soluzione tecnica che consenta di migliorare la configurazione del gruppo operativo di sviluppo termico con particolare riferimento alla regolazione della condizione operativa del cilindro riscaldatore/riscaldante ossia alla regolazione della pressione con cui lo stesso interviene sulla lastra flessografica.
SOMMARIO
Compito precipuo della presente invenzione ? quello di fornire un apparato per lo sviluppo termico di una lastra flessografica che consenta di superare o comunque attenuare l?inconveniente sopra citato. Nell?ambito di questo compito uno scopo ? quello di fornire un apparato per lo sviluppo termico che consenta una pi? facile regolazione della condizione operativa del cilindro riscaldante. Un altro scopo ? quello di fornire un apparato per lo sviluppo termico che eviti l?impiego di mezzi meccanici per regolare la distanza fra il cilindro riscaldante e la lastra. Ancora un altro scopo ? quello di fornire un apparato per lo sviluppo termico il cui principio di regolazione della condizione operativa del cilindro riscaldante che sia meno complesso e maggiormente vantaggioso anche in termini di costi. Ancora un altro scopo ? quello di fornire un apparato per lo sviluppo termico che consenta di ridurre i tempi di processo, cio? necessari allo sviluppo termico della lastra. Non ultimo scopo della presente invenzione ? quello di fornire un apparato per lo sviluppo termico di una lastra che sia affidabile e di facile realizzazione a costi competitivi.
La Richiedente ha constatato che questo compito e questi scopi possono essere raggiunti impiegando una unit? di spinta per il cilindro riscaldatore fornita di attuatori pneumatici e di un dispositivo di regolazione della pressione dell?aria con cui tali attuatori vengono azionati. Attraverso tale dispositivo di regolazione viene variata la pressione con cui gli attuatori agiscono sul cilindro riscaldatore e conseguentemente la posizione relativa dello stesso cilindro riscaldatore riscaldante rispetto alla lastra. Pi? precisamente, all?aumentare della pressione nei cilindri degli attuatori penumatici aumenta conseguentemente la pressione con cui il rullo riscaldante agisce sulla lastra e dunque la profondit? con il materiale assorbente penetra nella lastra per svilupparla. Viceversa, se la pressione nei cilindri diminuisce.
In particolare, il compito e gli scopi sopra indicati vengono raggiunti attraverso un apparato per rimuovere polimero o monomero non-reticolato da una prima superficie di una lastra flessografica, in cui l?apparato comprende un gruppo di movimentazione definente una superficie di supporto per una seconda superficie della lastra opposta alla prima superfice, in cui detto gruppo di movimentazione movimenta la lastra lungo una traiettoria prestabilita; l?apparato comprende inoltre un gruppo operativo di sviluppo per applicare un materiale assorbente alla prima superficie della lastra durante la movimentazione della stessa, in cui detto gruppo operativo di sviluppo comprende:
- mezzi di alimentazione del materiale assorbente comprendente almeno un cilindro di alimentazione e un cilindro di raccolta del materiale assorbente;
- un cilindro riscaldatore per riscaldare detta prima superficie della lastra flessografica ad una temperatura sufficiente a fondere almeno una porzione di detto polimero/monomero non reticolato, in cui il materiale assorbente ? alimentato in modo da avvolgere parzialmente il cilindro riscaldatore;
- una unit? di spinta che agisce dul cilindro riscaldatore per determinare il contatto fra il materiale assorbente e la prima superficie della lastra in modo che il polimero/monomero fuso sia rimosso dal materiale assorbente.
L?apparato secondo l?invenzione si caratterizza per il fatto che l?unit? di spinta comprende almeno una coppia di attuatori pneumatici operativamente collegati, direttamente o indirettamente, al cilindro riscaldatore, in cui detti attuatori comprendono ciascuno un cilindro alimentato con aria in pressione e uno stelo mobile rispetto al cilindro. Secondo l?invenzione, l?unit? di spinta comprende inoltre un dispositivo regolatore di pressione per regolare il valore della pressione di aria in detto cilindro di ciascun attuatore. A seguito di un valore iniziale di pressione detti attuatori spingono il cilindro riscaldatore da una posizione di non-intervento ad una posizione di intervento sulla lastra flessografica, e in cui il dispositivo regolatore consente di variare il valore iniziale di pressione determinando una conseguentemente variazione della pressione esercitata da detto cilindro riscaldatore su detta lastra flessografica.
Vantaggiosamente, la condizione operativa del rullo riscaldatore, cio? la pressione con cui lo stesso agisce sulla lastra pu? essere variata unicamente intervenendo sulla pressione in ingresso nei cilindri degli attuatori, senza la necessit? di predisporre mezzi meccanici di regolazione come quelli previste nell?arte nota e dunque in modo molto pi? semplice e meno costoso di quanto finora proposto dallo stato della tecnica.
In accordo ad una possibile forma realizzativa, l?apparato comprende una unit? di controllo (ECU) che controlla il dispositivo regolatore in modo da determinare un aumento o una diminuzione di detta pressione di aria in detto cilindro di ciascun attuatore al completamento di un numero prestabilito di passaggi della lastra flessografica lungo la traiettoria di movimentazione stabilita da detto gruppo di movimentazione.
In accordo ad una possibile forma realizzativa, l?unit? di spinta comprende un meccanismo di rinvio che collega operativamente gli attuatori al cilindro riscaldatore, in cui detto meccanismo di rinvio stabilisce detta traiettoria prestabilita lungo cui ? movimentato il cilindro riscaldatore.
Di preferenza, l?apparato comprende un telaio di sostegno che include una coppia di fianchi contrapposti e detto meccanismo di rinvio comprende una coppia di leve di collegamento incernierate a detti fianchi in modo da ruotare, rispetto ai fianchi stessi, intorno ad un asse parallelo all?asse di rotazione del cilindro riscaldatore, in cui ciascuna leva ? operativamente collegata ad un corrispondente degli attuatori pneumatici e in cui le leve sostengono in modo girevole il cilindro riscaldatore in corrispondenza di opposte estremit? dello stesso.
Preferibilmente, le leve sono configurate in modo da stabilire detta traiettoria di movimentazione del cilindro riscaldatore che si sviluppa lungo un arco di cerchio il cui centro ? coassiale a detto asse di rotazione delle leve stesse.
In accordo ad una loro possibile forma realizzativa, ciascuna leva presenta una configurazione sostanzialmente ad L, in cui un braccio pi? lungo si sviluppa sostanzialmente fra detto asse di rotazione ed una prima estremit? collegata ad una estremit? dello stelo del corrispondente attuatore e in cui un braccio pi? corto si sviluppa sostanzialmente fra detto asse di rotazione ed una seconda estremit? che sostiene in modo girevole una corrispondente estremit? di detto albero riscaldatore.
In accordo ad una possibile forma realizzativa, il cilindro riscaldatore comprende un corpo cilindrico in materiale metallico e almeno una resistenza elettrica per riscaldare lo stesso, in cui detta almeno una resistenza elettrica ? elettricamente controllata da detta ECU per portare detto corpo cilindrico ad una stabilita temperatura.
In accordo ad una possibile forma realizzativa, il gruppo di movimentazione comprende almeno un cilindro di supporto rotante per mezzo di un motore intorno ad un asse di rotazione parallelo all?asse di rotazione del cilindro riscaldatore, in cui detta ECU ? elettricamente collegata a detto motore del cilindro di supporto per determinarne la rotazione ad una stabilita velocit?.
In accordo ad una possibile forma realizzativa, almeno detto cilindro di raccolta del materiale di assorbimento ? motorizzato attraverso un ulteriore motore intorno al suo asse di rotazione; detta ECU essendo elettricamente collegata a detto ulteriore motore per determinare la rotazione del cilindro di raccolta ad una stabilita velocit?.
ELENCO DEI DISEGNI
Ulteriori caratteristiche e vantaggi della presente invenzione risulteranno maggiormente evidenti dalla seguente descrizione dettagliata, fornita tramite un esempio non limitativo ed illustrata nei disegni accompagnatori, in cui:
- la figura 1 ? uno schema relativo ad una soluzione nota dallo stato della tecnica;
- la figura 2 ? una vista schematica di una possibile forma di un apparato per lo sviluppo termico di una lastra flessografica secondo l?invenzione in una prima configurazione operativa;
- la figura 3 ? una vista schematica dell?apparato di Figura 2 in una seconda configurazione operativa;
- la figura 4 ? una vista schematica in pianta dell?apparato di Figura 2;
- la Figura 5 ? una vista schematica di un?altra possibile forma realizzativa di un apparato per lo sviluppo termico di una lastra flessografica secondo l?invenzione;
- Le Figure 6 e 7 sono viste schematiche di una ulteriore forma realizzativa di un apparato per lo sviluppo termico di una lastra flessografica secondo l?invenzione in due diverse configurazioni operative.
Gli stessi numeri e riferimenti in lettere nelle figure identificano gli stessi elementi o componenti.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA
Con riferimento alle figure da 2 a 7, la presente invenzione ? dunque relativa ad un apparato 1 per lo sviluppo termico di una lastra flessografica 5 (di seguito anche solo lastra 5) mostrata solo in figura 2. La lastra 5 comprende una prima superficie 5a (o superficie esterna 5a) e una seconda superficie 5b (o superficie interna 5b) definisce lo strato detto ?di base? della lastra 5 che, secondo una soluzione di per s? nota, comprende uno strato in mylar.
L?apparato 1 secondo l?invenzione ha come finalit? quella di consentire la rimozione del polimero o monomero non reticolato dalla prima superficie 5a della lastra 5. Il processo di reticolazione del polimero o monomero della lastra pu? avvenire secondo metodi noti ad un tecnico del ramo (ad esempio attraverso esposizione a raggi UV). Tali metodi comunque non rilevano nei confronti della presente invenzione.
L?apparato 1 comprende un gruppo di movimentazione 10 della lastra 5 che definisce una superficie di supporto 11a per detta seconda superficie 5b. Tale gruppo di movimentazione 10 stabilisce una traiettoria di movimentazione lungo la quale la lastra 5 ? movimentata. Come pi? avanti meglio descritto, il gruppo di movimentazione 10 comprende preferibilmente almeno un cilindro 11, 11A motorizzato di supporto, azionato da un motore M, che sostiene, direttamente o indirettamente, la lastra 5.
L?apparato 1 secondo l?invenzione comprende un gruppo operativo di sviluppo 20 (di seguito indicato anche come gruppo operativo 20) per applicare un materiale assorbente B (di seguito indicato anche con il termine blotter) B alla superficie esterna 5a della lastra 5 durante la movimentazione di questa ultima lungo la traiettoria stabilita dal gruppo di movimentazione 10. Nello specifico, tale gruppo operativo 20 comprende mezzi di alimentazione 7A, 7B, 7C aventi la funzione di fornire in modo continuo il materiale assorbente B necessario allo sviluppo della lastra 5. Tali mezzi di alimentazione comprendono almeno un cilindro di alimentazione 7A e un cilindro di raccolta 7B, preferibilmente con assi di rotazione paralleli. In riferimento al blotter B, questo pu? essere di una qualsiasi tipologia nota e adatta allo scopo.
Secondo la presente invenzione, il gruppo operativo 20 comprende inoltre un cilindro riscaldatore 22 (di seguito indicato anche con le espressioni cilindro riscaldante 22 o rullo riscaldante 22) per riscaldare la superficie esterna 5a della lastra 5 fino ad una temperatura prestabilita tale da realizzare la fusione/liquefazione di almeno una porzione del monomero o polimero non reticolato. Preferibilmente, tale temperatura prestabilita potr? variare in un intervallo fra 80 e 150 ?C dipendendo dalla tipologia e/o dal materiale costituente la lastra 5. Come sotto meglio indicato, preferibilmente, il cilindro riscaldante 22 comprende un corpo cilindrico in materiale metallico che viene riscaldato attraverso almeno una resistenza elettrica R secondo un principio di per s? gi? noto.
Il cilindro riscaldatore 22 ? almeno parzialmente avvolto dal materiale assorbente B alimentato attraverso i mezzi di alimentazione 7A, 7B, 7C, in particolare proveniente da cilindro alimentatore 7A.
Il gruppo operativo 20 comprende altres? una unit? di spinta 28 che agisce sul cilindro riscaldatore 22 per determinare il contatto fra il materiale assorbente B e la superficie esterna della lastra 5 in modo che il polimero o monomero fuso (per effetto dell?energia termica rilasciata dal rullo riscaldatore 22) venga rimosso/assorbito dal materiale assorbente B.
Secondo l?invenzione, l?unit? di spinta 28 ? configurata per determinare la condizione di contatto fra il rullo riscaldatore 22 e la lastra 5. A tale scopo, l?unit? di spinta 28 comprende almeno una coppia di attuatori pneumatici 28A operativamente collegati, direttamente o indirettamente, al rullo riscaldatore 22 per movimentare lo stesso, in modo reversibile, lungo una traiettoria prestabilita T. Tali attuatori pneumatici 28A comprendono ciascuno un cilindro 252 alimentato con aria in pressione e uno stelo 251 mobile, relativamente a detto cilindro 252, per effetto di detta aria in pressione.
Secondo l?invenzione, l?unit? di spinta 28 comprende un dispositivo regolatore di pressione 28B (di seguito indicato anche con l?espressione dispositivo regolatore 28B) configurato per regolare il valore di pressione dell?aria nei cilindri 252 degli attuatori 28A. A seguito di un valore iniziale di pressione, gli attuatori 28A spingono il cilindro riscaldatore (22) da una posizione di non-intervento (indicata con P1 in Figura 2) ad una posizione di intervento (indicata con P2 in Figura 3) su detta lastra 5, cio? portano il cilindro riscaldatore 22 a contattare, con una certa pressione, la lastra 5. Secondo l?invenzione, il dispositivo regolatore 28B consente di variare (cio? aumentare o diminuire) tale valore iniziale di pressione in modo da variare conseguentemente la posizione di intervento del cilindro riscaldatore 22 sulla lastra 5, cio? variare la pressione con cui esso agisce sulla superficie della lastra 5.
In altri termini, la variazione di pressione dell?aria nei cilindri 252 degli attuatori 28A si traduce in una corrispondente variazione della spinta che gli attuatori 28A esercitano sul cilindro riscaldante 22 e conseguentemente della pressione esercitata da questo ultimo sulla lastra 5. Pertanto, mentre la posizione di non-intervento P1 pu? essere sempre la stessa, ad esempio quella assunta dal cilindro riscaldatore 22 quando la pressione nei cilindri 252 ? nulla, la posizione di intervento P2 dipende dal valore della pressione dell?aria nei cilindri 252, laddove il valore di pressione e la variazione dello stesso sono gestiti dal dispositivo regolatore 28B.
In sostanza, con il dispositivo regolatore viene regolata la distanza fra il rullo riscaldante 22 e la lastra 5, anche durante lo sviluppo della lastra 5, cio? senza la necessit? di arrestare il movimento del materiale assorbente B. Attraverso il dispositivo regolatore 28 la pressione nei cilindri 252 degli attuatori (e dunque la pressione esercitata dal rullo riscaldante sulla lastra 5) potr? dunque essere aumentata, o diminuita, dopo che la lastra 5 avr? percorso per un numero di volte prestabilita la traiettoria stabilita dal gruppo di movimentazione 10.
Le Figure da 2 a 4 mostrano una possibile forma di realizzazione di un apparato secondo l?invenzione in cui l?unit? di spinta 28 comprende un meccanismo di collegamento 90 che collega operativamente gli attuatori pneumatici 28A al cilindro riscaldante 22. Pi? precisamente tale meccanismo 90 ? configurato in modo da stabilire la traiettoria di movimentazione del cilindro riscaldante 22 fra la posizione di non-intervento e la posizione di intervento (mostrate rispettivamente nella schematizzazione di Figura 2 e in quella di Figura 3). Come schematizzato in Figura 2 la posizione di non intervento corrisponde a una condizione di assenza di pressione nei cilindri 252 in cui quindi il pistone 251 ? completamente rientrato nel corrispondente cilindro. Partendo da questa condizione, con un valore iniziale di pressione (ad esempio 4 bar come schematizzato in Figura 3), il rullo riscaldatore 22, per effetto della spinta degli attuatori 28A, raggiunge una posizione di intervento P2 sulla lastra 5. In accordo all?invenzione, tale posizione di intervento P2 pu? essere variata attraverso il dispositivo regolatore 28B in grado di variare la pressione dell?aria in ingresso nei cilindri 252 degli attuatori 28A.
Con riferimento in particolare a Figura 4, l?apparato 1 comprende un telaio di sostegno F1-F2 nel quale si identificano due fianchi laterali di sostegno F1, F2 (di seguito solo fianchi F1, F2) che si sviluppano sostanzialmente su piani paralleli e contrapposti. Il rullo riscaldante 22 ? disposto in modo che il suo asse longitudinale 170 risulti sostanzialmente ortogonale ai piani su cui sviluppano tali fianchi F1, F2.
Il meccanismo di movimentazione 90 comprende una coppia di leve di collegamento 9 ciascuna incernierata ad un corrispondente di detti fianchi F1, F2 in modo da ruotare intorno ad un comune asse di rotazione 160 parallelo all?asse longitudinale 170 di detto cilindro riscaldante 22. Pertanto, anche detto asse di rotazione 160 delle leve 9 sar? sostanzialmente ortogonale ai piani su cui si sviluppano i due fianchi F1, F2. Ciascuna leva 9 ? operativamente collegata da un lato ad uno degli attuatori 28A dell?unit? di spinta 28 e dall?altro lato al cilindro riscaldatore 22 in corrispondenza di una relativa estremit? di questo ultimo. Pi? precisamente, le due leve 9 del meccanismo di collegamento 90 sostengono in modo girevole il rullo riscaldante 22, in modo da consentire allo stesso di ruotare intorno al suo asse longitudinale 170.
Come schematizzato in Figura 4, ? prevista una linea di alimentazione dell?aria in pressione 201 lungo la quale agisce il dispositivo regolatore 28B. A valle di questo ultimo, detta linea di alimentazione si divide in due rami 201A, ciascuno destinato ad alimentare un cilindro 252 di un corrispondente attuatore 28A.
Con riferimento in particolare a Figura 2, nel suo complesso, il meccanismo 90 appena sopra descritto stabilisce una traiettoria T di movimentazione per il rullo riscaldante 22 lungo un arco di cerchio il cui centro giace sull?asse comune di rotazione 160 delle due leve 9. In particolare, come visibile da Figura 2, come traiettoria T di movimentazione viene considerata quella dell?asse longitudinale 170 del rullo riscaldante 22 sopra indicato.
In accordo ad una modalit? di installazione preferita schematizzata nelle figure, per ciascuno dei due attuatori 28A dell?unit? di spinta 28, il relativo cilindro 252 ? fissato al telaio di sostegno F1-F2, di preferenza ad un corrispondente dei due fianchi F1, F2. Per ciascuno dei due attuatori 28A. L?estremit? dello stelo 251 ? invece fissata ad una prima estremit? 9A di una delle due leve 9 del meccanismo di collegamento 90. Per ciascuna delle due leve 9, una seconda estremit? 9B sostiene in modo girevole una delle estremit? del cilindro riscaldante 22.
Come visibile nelle figure, ancora pi? preferibilmente, le due leve 9 presentano una conformazione sostanzialmente ad L, in cui, per ciascuna leva 9, il braccio pi? lungo 91 della leva 9 si sviluppa fra l?asse di rotazione 160 e la prima estremit? 9A collegata all?estremit? dello stelo 251 di un corrispondente attuatore 28A, mentre il lato pi? corto 92 si sviluppa fra lo stesso asse di rotazione 160 e la seconda estremit? 9B che sostiene girevolmente il rullo riscaldante 22.
In accordo ad una forma di realizzazione preferita schematizzata nelle figure, l?apparato 1 comprende una unit? di controllo (di seguito indicata con la sigla ECU) collegata al dispositivo regolatore 28B per comandarne l?azionamento. In particolare, la ECU ? configurata per inviare al dispositivo regolatore 28B un segnale di comando a seguito del quale il dispositivo regolatore 28B incrementa di un valore prestabilito la pressione dell?aria alimentata nei cilindri 252 dei due attuatori 28A. In proposito, per portare il rullo riscaldatore 22 dalla posizione di non-intervento a quella di intervento, la ECU invier? un segnale di attivazione per cui la pressione nei cilindri 252 degli attuatori 28A sar? portata ad un valore iniziale prestabilito sufficiente a realizzare il movimento. La ECU ? configurata per variare la pressione, rispetto a tale valore iniziale, al fine di modificare la pressione di contatto esercitata dal rullo riscaldatore 22 sulla lastra 5 in base alle necessit? di processo contingenti.
La ECU ? inoltre configurata anche per inviare almeno un altro segnale di comando a seguito del quale il dispositivo regolatore 28 decrementa di un valore prestabilito la pressione di aria alimentata nei cilindri 252 dei due attuatori 28.
La ECU pu? essere impostata in modo che tali comandi siano generati in base al numero di passaggi della lastra 5 lungo la traiettoria di movimentazione stabilita per la stessa. L?ECU, ad esempio, potr? comandare al dispositivo regolatore 28B un incremento graduale della pressione, cio? un incremento di un prestabilito valore dopo un certo numero di passaggi (ad esempio 1 bar dopo ogni due passaggi). Allo stesso modo, potr? comandare il dispositivo regolatore 28B in modo da diminuire gradualmente la pressione dell?aria (cio? diminuire di un prestabilito valore dopo un certo numero di passaggi) quando la lastra 5 ha percorso la traiettoria di movimentazione un determinato numero complessivo di passaggi.
In ogni caso, la ECU potr? dunque essere impostata per comandare in modo automatico il dispositivo regolatore 28B. Preferibilmente, la ECU comprender? una interfaccia utente attraverso la quale un operatore potr? variare i parametri operativi (pressione, numero di passaggi, etc.) riferiti al controllo del dispositivo di regolazione. Attraverso tale interfaccia, l?operatore potr? inoltre comandare direttamente al dispositivo regolatore 28B una variazione di pressione, al di fuori dunque di un programma preimpostato.
In accordo ad una forma di realizzazione preferita, la ECU sar? elettricamente collegata anche a detta almeno una resistenza elettrica R impiegate per riscaldare il corpo cilindrico, in materiale metallico, del rullo riscaldante 22. Preferibilmente, la ECU potr? essere collegata ad un sensore S1, ad esempio di tipo ottico, preposto a rilevare la temperatura (T) della superficie esterna 22 del cilindro riscaldatore 22 sulla quale scorre il materiale assorbente B. Attraverso la ECU, detta almeno una resistenza elettrica R potr? essere attivata e disattivata in modo da mantenere detta temperatura T in un intorno di un valore prestabilito o all?interno di un intervallo di valori.
In riferimento al cilindro riscaldante 22, la vista in pianta di Figura 4 consente di osservarne una forma di realizzazione preferita che prevede un corpo cilindrico 22B internamente cavo con due flange di supporto 22C alle estremit?; le due flange 22C sono incernierate ciascuna ad un rispettivo fianco F1. F2 per definire l?asse di rotazione 170 gi? sopra citato. La resistenza elettrica R ? disposta all?interno del corpo cilindrico 22B cavo e lo attraversa longitudinalmente da parte a parte, cio? da una flangia di supporto 22C all?altra.
Come mostrato nelle figure, oltre al cilindro di alimentazione 7A e al cilindro di raccolta 7B, secondo un principio di per s? noto, i mezzi di alimentazione possono comprendere anche dei cilindri di tensionamento 7C per regolare la tensione del materiale assorbente alimentato dal cilindro di alimentazione. Tali cilindri 7C presentano preferibilmente degli assi paralleli a quelli del cilindro di alimentazione 7A e del cilindro di raccolta 7B.
Come schematizzato nelle figure, i cilindri di tensionamento 7C sono disposti in modo tale da ricevere il materiale assorbente B rinviato dal rullo riscaldatore 22. In sostanza, il materiale assorbente B si svolge dal cilindro di alimentazione 7A per avvolgersi parzialmente intorno al rullo riscaldante 22 e successivamente intorno ai due cilindri di tensionamento 7C operativamente posti in serie; infine il blotter B si avvolge raccogliendosi intorno al cilindro di raccolta 7B. Per questo ultimo sar? previsto un mezzo motore M7 per portarlo in rotazione e permettere dunque il movimento del materiale assorbente stabilito fra i diversi cilindri 7A, 7B, 7C.
Preferibilmente, tale ulteriore motore M7 sar? azionabile anch?esso attraverso la ECU. In sostanza, attraverso la ECU detto ulteriore motore M7 potr? essere attivato e arrestato. Al contempo, attraverso la ECU potr? essere impostata (e nel caso variata) la velocit? di rotazione del cilindro di raccolta 7C e conseguentemente la velocit? di avanzamento del materiale assorbente B.
Nelle figure da 2 a 4 il gruppo di movimentazione 10 comprende un cilindro di supporto motorizzato (di seguito indicato semplicemente con il termine cilindro 11) comprendente un corpo cilindrico 11? la cui superficie esterna ? rivestita da uno strato di rivestimento 11?? realizzato in un materiale elastico in grado di supportare, senza deformarsi, temperature di esercizio intorno ai 150 ?C. Ancora pi? preferibilmente, lo strato di rivestimento 11?? ? formato da due sub-strati, uno interno avente una durezza intorno ai 40 Shore e uno esterno avente una durezza intorno ai 20 Shore. Rientra comunque nell?ambito dell?invenzione la possibilit? di utilizzare anche strati di rivestimento di diversa struttura.
La lastra 5 ? resa solidale al cilindro attraverso l?utilizzo di mezzi di collegamento pi? avanti meglio descritti. La lastra 5 appoggia con la sua superficie interna 5b sulla superficie esterna 11a del cilindro, ossia sulla superficie pi? esterna dello strato di rivestimento 11??. Pertanto, il cilindro 11 stabilisce una traiettoria di movimentazione sostanzialmente cilindrica per la lastra 5 ad esso solidale.
Come mostrato nelle figure, in particolare da figura 4, il corpo cilindrico 11? del cilindro 11, considerato su un piano di sezione ortogonale al suo asse di rotazione 100, comprende un guscio cilindrico 14 pi? esterno collegato ad un albero centrale 14A attraverso delle testate 14? longitudinalmente distanziate, laddove tali testate 14? comprendono razze di collegamento 14?? (indicate in Figura 2). Nel complesso, il corpo cilindrico 11? ? internamente cavo (si veda ancora figura 4). Vantaggiosamente, questa configurazione contribuisce allo smaltimento del calore e dunque contribuisce a preservare l?integrit? dello strato di base della lastra 5.
Con riferimento ancora alle forme realizzative nelle figure da 2 a 4 e 6-7, come sopra accennato la lastra 5 ? resa solidale alla superficie di supporto 11a definita dal gruppo di movimentazione attraverso l?impiego di mezzi di collegamento. Preferibilmente tali mezzi di collegamento prevedono una pin-bar 41 che, in accordo ad un principio di per s? noto, si collega alla lastra 5 attraverso dei fori realizzati attraverso la lastra in posizione vicinale al suo bordo.
Nelle forme realizzative nelle figure da 2 a 4 e 6-7, la pin-bar 41 viene vantaggiosamente collegata alla superficie esterna 18 del corpo cilindrico 11? del cilindro 11 in una fascia di interruzione 60 (indicata in Figura 6) nello strato di rivestimento 11?? che si sviluppa per tutta la lunghezza longitudinale del cilindro 11 (si veda Figura 4). In altre parole, una porzione della superficie esterna 18 (indicata in Figura 2) del corpo cilindrico 11?, a cui ? fissata detta pin-bar 41, non ? rivestita dallo strato di rivestimento 11??. Su un piano di sezione ortogonale all?asse 100 del cilindro 11, la fascia di interruzione 60 appare essere come uno spazio a ?settore circolare? intorno al corpo cilindrico 11?.
Con riferimento a Figura 2, a seguito del collegamento della pin-bar 41 alla superficie esterna 18 del corpo cilindrico 11?, le estremit? dei perni 43 si colloca ad una distanza radiale R (misurata dall?asse di rotazione del cilindro 11) inferiore, o al limite uguale, al raggio R2 della circonferenza su cui si sviluppa la superficie pi? esterna (corrispondente alla superficie di supporto 11a) dello strato di rivestimento 11?? (la distanza radiale R e il raggio R2 essendo valutate su un piano di sezione ortogonale all?asse di rotazione 100 del cilindro 11).
Rientra nell?ambito della presente invenzione la possibilit? di rendere solidale la lastra alla superficie di supporto del gruppo di movimentazione secondo modalit? differenti rispetto a quella appena sopra descritta. In proposito, seconda una forma di attuazione meno preferita, la pin-bar potrebbe essere fissata direttamente sopra lo strato di rivestimento.
In ogni caso, la presente invenzione prescinde dalla configurazione del gruppo di movimentazione 10 e dalla modalit? con cui la lastra 5 ? collegata alla superficie di supporto 11A configurata dallo stesso gruppo di movimentazione 10.
A tal proposito, in Figura 5 ? schematizzata una altra forma realizzativa dell?apparato secondo l?invenzione che si differenzia da quelle nelle altre figure per la differente configurazione del gruppo di movimentazione 10. Questo presenta una conformazione a tapis-roulant comprendendo una coppia di cilindri 11A-11B (almeno uno dei quali, indicato con il riferimento 11A, motorizzato attraverso un motore M), e un tappeto 16 portato in rotazione dai cilindri 11A-11B, laddove tale tappeto 16 definisce la superficie di supporto 11a per la lastra 5. In questo caso, la lastra 5 sar? movimentata lungo una traiettoria sostanzialmente conforme alla forma del tappeto 16 secondo il punto di vista di Figura 5. La lastra 5 potr? essere collegata a detta superficie di supporto 11a attraverso uno dei metodi tradizionalmente impiegati nel caso della conformazione tapis-roulant e per questa ragione non di seguito descritti.
Sia nel caso in cui il gruppo di movimentazione 10 comprenda un unico cilindro di supporto 11 (forme realizzative nelle figure da 2 a 4 e 6-7), sia nel caso presenti una configurazione a tapis-roulant (forma realizzativa in Figura 5), preferibilmente, la ECU sar? elettricamente collegata al motore M (indicato solo in Figura 4) previsto per ruotare il cilindro di supporto 11, 11A motorizzato e dunque per movimentare la lastra 5. Attraverso la ECU, tale motore M potr? essere attivato e arrestato e al contempo potr? essere impostata (e nel caso variata) la velocit? di rotazione del cilindro di supporto 11, 11A e conseguentemente la velocit? di avanzamento della lastra 5.
Le figure 6 e 7 si riferiscono ad una ulteriore forma di realizzazione di un apparato secondo l?invenzione che si differenzia da quelle nelle figure da 2 a 4 per la presenza di un gruppo di raffreddamento 30 avente la funzione di raffreddare la lastra 5 in una posizione operativa (indicata con P1-1 in Figura 6) stabilita a valle della posizione operativa (indicata con P2-1 in figura 6) in cui il materiale assorbente B entra in contatto con la superficie esterna 5b della lastra 5, laddove tali posizioni operative sono valutate lungo la traiettoria prestabilita di movimentazione della lastra 5. In altre parole, per ogni rotazione della lastra 5, il gruppo di raffreddamento 30 interviene sulla lastra 5, raffreddandola, subito dopo la rimozione del polimero/monomero in modo da contenere il livello termico nella lastra stessa, livello termico che tenderebbe ad aumentare per l?azione dei mezzi di riscaldo del gruppo operativo 20. Vantaggiosamente, il gruppo di raffreddamento 30 consente di preservare l?integrit? del film di base della lastra 5 ossia di evitare o comunque ridurre fortemente le possibili deformazioni/distorsioni.
Nella forma realizzativa schematizzata nelle figure 6 e 7, il gruppo di raffreddamento 30 comprende una pluralit? di cilindri raffreddanti 31 installati su una struttura di sostegno 30 ruotabile intorno ad un asse di rotazione 130 parallelo all?asse di rotazione 100 del cilindro di supporto 11 del gruppo di movimentazione 10. In particolare la struttura di sostegno 30 ? ruotabile intorno a tale asse di rotazione 100 per spostare i cilindri raffreddanti 31 fra una prima posizione di riferimento corrispondente a una condizione di contatto con la superficie esterna 5a della lastra 5 (mostrata in Figura 7), e una seconda posizione di riferimento corrispondente invece a una posizione di non-contatto con la superficie esterna 5b della lastra 5 (mostrata in Figura 6). Il gruppo di raffreddamento 30 comprende inoltre mezzi di azionamento 35 i configurati per muovere, direttamente o indirettamente, i cilindri raffreddanti 31 fra le due posizioni di riferimento appena sopra indicate.
Preferibilmente, il valore di temperatura della superficie esterna dei cilindri raffreddanti 31 ? mantenuto al di sotto di un valore prestabilito, o in un intervallo di valore prestabiliti, attraverso la circolazione forzata di un fluido di raffreddamento, ad esempio acqua, attraverso i cilindri stessi. A tal proposito, come schematizzato, detto gruppo di raffreddamento 30 comprende una linea di circolazione 38 del fluido di raffreddamento lungo la quale ? predisposta una pompa di circolazione 37. ? inoltre prevista una macchina di condizionamento termico 39 predisposta lungo la linea di circolazione 38 per condizionare (in particolare per raffreddare) il fluido di raffreddamento prima dell?ingresso degli stessi nei cilindri raffreddanti 31. Preferibilmente, la macchina di condizionamento termico 39 ? del tipo acqua/acqua, ma potrebbe essere anche del tipo aria/acqua.
Preferibilmente, ma non esclusivamente, la pompa di circolazione 37 ? operativamente disposta a monte della macchina di condizionamento termico 39 rispetto al verso di circolazione del fluido di raffreddamento nella linea di circolazione 38. In accordo ad una modalit? operativa preferita, la macchina di condizionamento termico 39 e la pompa di circolazione 38 vengono mantenute costantemente attivate anche al termine del processo di sviluppo di una lastra 5 e dunque nel periodo di fermo che precede il caricamento e il processo di un?altra lastra.
Con riferimento a Figura 6, preferibilmente la ECU sar? elettricamente collegata anche alla macchina di condizionamento termico 39, alla pompa di circolazione 37 e ai mezzi di azionamento 35 per comandarne l?attivazione, la disattivazione e la modalit? di funzionamento (ad esempio per regolare numero di giri/portata della pompa di circolazione 37 e/o per regolare la temperatura di intervento della macchina di condizionamento termico sul fluido di raffreddamento).
Con riferimento proprio alla forma di realizzazione mostrata nelle figure 6 e 7, viene di seguito descritta la modalit? di funzionamento dell?apparato schematizzato, in cui i collegamenti con la ECU sono indicati per chiarezza solo in Figura 6.
Con riferimento a Figura 6, in assenza della lastra 5, l?unit? di spinta 25 del cilindro riscaldatore 22 ? disattivata per cui questo ultimo si trova nella posizione di non-intervento, cio? relativamente distante dal cilindro di supporto 10. In questa condizione i cilindri 252 degli attuatori 28A non sono alimentati (pressione di alimentazione nulla). Allo stesso tempo, i cilindri raffreddanti 31 del gruppo di raffreddamento 30 occupano la seconda posizione di riferimento (di non contatto).
Tramite comando fornito dalla ECU, il cilindro riscaldatore 22 viene preferibilmente riscaldato prima della movimentazione della lastra 5 attraverso il cilindro di supporto 11. Pi? precisamente, per tale scopo, la ECU attiva la resistenza elettrica R in modo che la temperatura del corpo cilindrico del rullo riscaldante raggiunga il valore desiderato. Prima della movimentazione della lastra, la ECU attiva anche la macchina di condizionamento 39 e/o la pompa di circolazione 37 del gruppo di raffreddamento per portare i cilindri raffreddanti 31 ad una temperatura prestabilita.
A seguito del collegamento della latra 5 alla pin-bar 41 fissata al cilindro 11, sempre attraverso la ECU l?unit? di spinta 28 del gruppo operativo 20 viene attivata. I due attuatori 28A agiscono sulle corrispondenti leve 9 cos? da spostare il cilindro riscaldatore 22 nella posizione di intervento in cui cio? contatta la lastra 5. Pi? precisamente, l?attivazione degli attuatori 28A avviene attraverso un segnale di comando inviato dalla ECU al regolatore di pressione 28B a seguito del quale la pressione dell?aria di alimentazione nei cilindri 252 viene portata ad un valore iniziale prestabilito (ad esempio 4 bar come segnato dall?indicatore del dispositivo regolatore 28B schematizzato in Figura 3). Contestualmente, o non contestualmente, la ECU attiva anche i mezzi di spostamento 35 del gruppo di raffreddamento 30 in modo da portare i cilindri raffreddanti 31 nella prima posizione di riferimento, laddove cio? possono entrare in contatto con la lastra 5 per raffreddarla.
A seguito del collegamento della lastra 5 al cilindro 11, sempre attraverso la ECU, il motore M preposto alla rotazione del cilindro 11 e il motore M7 preposto alla rotazione del cilindro di raccolta 7B vengono azionati rispettivamente per movimentare la lastra 5 e alimentare il materiale assorbente B. Per effetto del cilindro riscaldatore 22, il polimero-monomero non reticolato viene fuso e rimosso dalla superficie esterna 5a del cilindro riscaldatore 22 per effetto dell?azione del materiale assorbente B alimentato intorno allo stesso cilindro riscaldatore 22. A seguito del movimento della lastra 5, la sua porzione di superficie dalla quale ? appena stato rimosso il polimero o monomero entra in contatto con i cilindri raffreddanti 31 del gruppo di movimentazione 30. In questo modo viene contrastata la diffusione di calore all?interno della lastra 5 e dunque contrastato efficacemente l?aumento di temperatura in corrispondenza dello strato di base.
Il funzionamento sopra descritto viene dunque gestito e automatizzato attraverso l?impiego della ECU. In particolare, in modo automatico o a seguito di un intervento dell?operatore, attraverso la ECU ? possibile controllare il regolatore di pressione 28B e dunque variare (cio? aumentare o diminuire), a seconda delle esigenze (dettate ad esempio a seconda del tipo di lastra e/o del tipo di disegno), la pressione con cui gli attuatori 28A agiscono sul cilindro riscaldatore 22, cio? modificare il valore iniziale di pressione sopra indicato. Tale variazione modifica la condizione con cui il cilindro riscaldatore 22 e il materiale assorbente B entrano in contatto con la lastra 5.
In generale, attraverso la ECU ? possibile impostare i parametri operativi del processo di sviluppo termico della lastra e in particolare la temperatura di esercizio del cilindro riscaldante 22 e la pressione con cui lo stesso agisce sulla lastra 5, la velocit? di avanzamento del materiale assorbente B e la velocit? di avanzamento della lastra 5 e, nel caso specifico delle figure 6 e 7, la temperatura di esercizio dei cilindri raffreddanti 31.
Le soluzioni descritte sopra descritte consentono di assolvere completamente i compiti e gli obiettivi prefissati. In particolare, il gruppo operativo di sviluppo 20 dell?apparato secondo l'invenzione presenta una conformazione pi? semplice e meno costosa rispetto alle soluzioni note. Inoltre consente una regolazione pi? precisa della condizione operativa del rullo di riscaldo.
Come sopra indicato, l?impiego del gruppo operativo 20 secondo i principi della presente invenzione prescinde dalla configurazione del gruppo di movimentazione e del gruppo di raffreddamento. Pertanto, il gruppo di raffreddamento e il gruppo di movimentazione potranno assumere anche configurazioni diverse da quelle descritte e mostrate nelle figure, in particolare configurazioni gi? note ad un tecnico del ramo.
Claims (9)
1. Apparato (1) di sviluppo termico per rimuovere polimero o monomero non reticolato da una prima superficie (5a) di una lastra flessografica (5), in cui detto apparato (1) comprende:
- un gruppo di movimentazione (10) definente una superficie di supporto (11a) per una seconda superficie (5b) di detta lastra flessografica (5) opposta a detta prima superfice (5a), in cui detto gruppo di movimentazione (10) movimenta detta lastra flessografica (5) lungo una traiettoria di movimentazione prestabilita;
- un gruppo operativo di sviluppo (20) per applicare un materiale assorbente (B) a detta prima superficie (5a) di detta lastra flessografica (5) durante la movimentazione della stessa, in cui detto gruppo operativo di sviluppo (20) comprende:
- mezzi di alimentazione (7A, 7B, 7C) di detto materiale assorbente (B) comprendente almeno un cilindro di alimentazione (7A) e un cilindro di raccolta (7B) di detto materiale assorbente;
- un cilindro riscaldatore (22) per riscaldare detta prima superficie (5a) di detta lastra flessografica (5) ad una temperatura sufficiente a fondere almeno una porzione di detto polimero/monomero non reticolato, in cui detto materiale assorbente (B) ? alimentato in modo da avvolgere parzialmente detto cilindro riscaldatore (22);
- una unit? di spinta (28) che agisce su detto cilindro riscaldatore (22) per determinare il contatto fra detto materiale assorbente (B) e detta prima superficie (5a) di detta lastra flessografica (5) in modo che detto polimero/monomero fuso sia rimosso da detto materiale assorbente (B),
caratterizzato dal fatto che detta unit? di spinta (28) comprende almeno una coppia di attuatori pneumatici (28A) operativamente collegati, direttamente o indirettamente, a detto cilindro riscaldatore (22), in cui detti attuatori (28A) comprendono ciascuno un cilindro (252) alimentato con aria in pressione e uno stelo (251) mobile rispetto a detto cilindro (252), in cui detta unit? di spinta (28) comprende inoltre un dispositivo regolatore (28B) di pressione per regolare il valore di detta pressione di aria in detto cilindro (252) di ciascuno di detti attuatori (28A), in cui a seguito di un valore iniziale di pressione detti attuatori (28A) spingono detto cilindro riscaldatore (22) da una posizione di non-intervento (P1) ad una posizione di intervento (P2) su detta lastra flessografica (5), e in cui detto dispositivo regolatore (28B) consente di variare detto valore iniziale di pressione in modo da variare detta posizione di intervento (P2) determinando una conseguente variazione della pressione esercitata da detto cilindro riscaldatore (22) su detta lastra flessografica (5).
2) Apparato (1) secondo la rivendicazione 1, in cui detto apparato (1) comprende una unit? di controllo (ECU) che controlla detto dispositivo regolatore (28B) in modo da aumentare o diminuire detta pressione di aria in ingesso in detto cilindro (252) al completamento di un numero prestabilito di passaggi di detta lastra flessografica (5) lungo detta traiettoria di movimentazione stabilita da detto gruppo di movimentazione (10).
3) Apparato (1) secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui detta unit? di spinta (28) comprende un meccanismo di collegamento (90) che collega operativamente detti attuatori (28A) a detto cilindro riscaldatore (22), detto meccanismo di collegamento (90) stabilendo una traiettoria (T) lungo cui ? movimentato detto cilindro riscaldatore (22).
4) Apparato (1) secondo la rivendicazione 3, in cui detto apparato (1) comprende un telaio di sostegno (F1-F2) comprendente una coppia di fianchi contrapposti (F1, F2), detto meccanismo di collegamento (90) comprendendo una coppia di leve (9) di collegamento incernierate a detti fianchi contrapposti (F1, F2) in modo da ruotare, rispetto a detti fianchi (F1, F2) intorno ad un asse di rotazione (170) parallelo all?asse di rotazione (160) di detto cilindro riscaldatore (22), in cui ciascuna leva (9) ? operativamente collegata ad un corrispondente di detti attuatori pneumatici (28A) e in cui dette leve (9) sostengono in modo girevole detto cilindro riscaldatore (22) in corrispondenza di opposte estremit? dello stesso.
5) Apparato (1) secondo la rivendicazione 4, in cui dette leve (9) stabiliscono detta traiettoria (T) lungo cui detto cilindro riscaldatore (22) ? movimentato, in cui detta traiettoria (T) si sviluppa lungo un arco di cerchio il cui centro ? coassiale a detto asse di rotazione (160) di dette leve (9).
6) Apparato (1) secondo la rivendicazione 4 o 5, in cui ciascuna di dette leve (9) presenta una configurazione sostanzialmente ad L, in cui un braccio pi? lungo (91) si sviluppa da detto asse di rotazione (160) ad una prima estremit? (9A) collegata ad una estremit? dello stelo (251) del corrispondente attuatore (28A) e in cui un braccio pi? corto (92) si sviluppa fra detto asse di rotazione (160) ed una seconda estremit? (9B) che sostiene in modo girevole una corrispondente estremit? di detto albero riscaldatore (22).
7) Apparato (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 6, in cui detto cilindro riscaldatore (22) comprende un corpo cilindrico (22B) in materiale metallico e almeno una resistenza elettrica (R) per riscaldare detto corpo cilindrico (22B), in cui detta almeno una resistenza elettrica (R) ? elettricamente collegata e controllata da detta unit? di controllo (ECU) per mantenere detto corpo cilindrico (22B) ad una stabilita temperatura.
8) Apparato (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 7, in cui detto gruppo di movimentazione (10) comprende almeno un cilindro di supporto (11, 11A, 11B) rotante per mezzo di un motore (M) intorno ad un asse di rotazione (100) parallelo a detto asse di rotazione (170) di detto cilindro riscaldatore (22), in cui detta unit? di controllo (ECU) ? elettricamente collegata a detto motore (M) per determinare la rotazione di detto cilindro di supporto (11, 11A) ad una stabilita velocit?.
9) Apparato (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 8, in cui almeno detto cilindro di raccolta (7B) di detto materiale di assorbimento (B) ? motorizzato attraverso un ulteriore motore (M7), in cui detta unit? di controllo (ECU) ? elettricamente collegata a detto ulteriore motore (M7) per determinare la rotazione di detto cilindro di raccolta (7B) ad una stabilita velocit?.
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